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Sign for Aiutaci a garantire l'effettiva applicazione dell'art. 27 Cost.(funzione rieducativa della pena)

Mercoledi',23 Marzo 2011: interrogazioni per l'assunzione degli educatori penitenziari

Mercoledi',23 Marzo 2011,

(rinvio del 16 Marzo 2011)

in commissione giustizia discussione delle interrogazioni orali per l'assunzione degli educatori penitenziari.


5-04298 Cassinelli: Sull’iter del concorso pubblico per educatore penitenziario


5-04314 Ferranti: Questioni relative all’assunzione dei vincitori del concorso per educatore penitenziario




Per leggere il testo delle interrogazioni vai su news giornaliere o etichetta interrogazioni parlamentari




Carceri:necessario assumere educatori,assistenti e psicologi.

26 agosto 2010



Giustizia: Bernardini (Radicali); basta morti in carcere, varare in fretta misure deflattive



“Il tempo dell’illegalità e dell’inciviltà carceraria italiana è scandito ad un ritmo impressionante dalle morti, dai suicidi. Dico al Governo e ai miei colleghi parlamentari che così numerosi hanno partecipato all’iniziativa del Ferragosto in carcere, che occorre fare in fretta a varare, intanto, misure adeguate a decongestionare la sovrappopolazione carceraria”. Lo afferma Rita Bernardini, deputata Radicale, membro della Commissione Giustizia della Camera, dopo la morte di un detenuto a Sulmona. “Il disegno di legge Alfano - così come svuotato dalla Commissione Giustizia della Camera - non serve a spegnere l’incendio di disperazione e di morte che sta divampando - prosegue.Affidare infatti ai Tribunali di sorveglianza la valutazione della pericolosità sociale e l’idoneità del domicilio per consentire di scontare ai domiciliari pene residue sotto i 12 mesi, significa paralizzare tutto: la valutazione arriverà troppo tardi! Si dia ai direttori degli istituti penitenziari questo compito che saprebbero fare meglio e più in fretta dei magistrati di sorveglianza. Ridimensionata almeno un po’ la popolazione detenuta, occorre immediatamente riformare il sistema come previsto dalle mozioni approvate in gennaio dalle aule di Montecitorio e di Palazzo Madama a partire dallo stop all’uso indiscriminato della carcerazione preventiva e alla depenalizzazione dei reati minori, per arrivare alle misure e pene alternative che si rivelano molto più efficaci del carcere ai fini della rieducazione e del reinserimento sociale, all’adeguamento degli organici penitenziari (agenti, educatori, psicologi, assistenti sociali), alle possibilità di lavoro per i detenuti, agli istituti di custodia attenuata dove i tossicodipendenti possano curarsi”.





5 luglio 2010





Carceri: Favi, "Bene Tg2, condizioni indegne per detenuti e lavoratori"



Dichiarazione di Sandro Favi responsabile Carceri del Partito Democratico



L’inchiesta del Tg2 sulla drammatica situazione delle nostre carceri evidenzia ciò che il Partito Democratico denuncia da mesi, e cioè condizioni di vita per i detenuti e per i lavoratori penitenziari del tutto indegne. Quelle viste all’Ucciardone sono situazioni che in realtà riguardano la stragrande maggioranza delle carceri italiane. Le morti in carcere e gli atti di autolesionismo sono segnali inequivocabili: occorre attuare da subito politiche penitenziarie che decongestionino gli istituti. È assolutamente necessario investire sulle misure alternative alla detenzione e sull’aumento di agenti di polizia penitenziaria, di educatori, di assistenti sociali e psicologi.



Finora il ministro Alfano e il direttore delle carceri Ionta hanno saputo solo ipotizzare un piano carceri che avrà lunghissimi tempi di realizzazione e che non inciderà minimamente per un miglioramento della situazione nell’immediato.



Così non va.









Lettere: senza assunzione personale educativo il ddl Alfano è inutile





Comunicato stampa, 29 maggio 2010





Ai deputati di commissione bilancio



e giustizia camera









Al sottosegretario



On. Caliendo









Al sottosegretario



On. Giorgetti Alberti







Egregi Onorevoli,



dopo aver appreso la notizia sul parere negativo della Commissione Bilancio sugli artt. 2 quater e 2 sexies del Ddl Alfano questo Comitato ritiene necessario porre alla Vostra attenzione alcune osservazioni. L’eliminazione dell’articolo aggiuntivo Schirru 2.060 svuoterebbe di significato il Ddl Alfano riducendolo ad una imago sine re.



L’investimento in risorse umane è propedeutico alla concreta materializzazione della normativa contenuta nel provvedimento. Secondo quanto enunciato dall’art. 1 comma 3 del Ddl. il magistrato di sorveglianza decide sulla base della relazione inviatagli dall’istituto penitenziario.



Alla luce della normativa penitenziaria è l’educatore colui che osserva il comportamento del detenuto e provvede alla stesura della relazione di sintesi, cioè di quella relazione di cui si servirà il magistrato di sorveglianza per la decisione finale sulla misura alternativa.



Senza l’incremento di ulteriori unità di personale pedagogico la situazione del sovraffollamento carcerario non potrà mai essere risolta né tantomeno potrà trovare risoluzione la drammatica condizione in cui versano le carceri italiane.



Pochi educatori significa poche relazioni da inviare al magistrato di sorveglianza. Pochi educatori significa impossibilità di fare il trattamento. Pochi educatori significa stasi della concessione di misure alternative. L’eliminazione dell’articolo aggiuntivo Schirru creerebbe un vero e proprio effetto boomerang che provocherebbe la totale paralisi del Ddl Alfano.



La Commissione Giustizia dopo aver preso atto della grave situazione di disagio in cui versano le carceri italiani ha dato voce all’articolo 27 della Costituzione decidendo di investire su quello che già nel Settecento Beccaria definiva “il più sicuro mezzo di prevenire i delitti” ossia l’educazione.



L’approvazione dell’articolo aggiuntivo che esclude il Dap dalla riduzione della pianta organica e dal blocco delle assunzioni costituisce una vera e propria presa di coscienza dell’assunto secondo il quale non può esserci alcun miglioramento delle condizioni di detenzione senza l’investimento in risorse umane.



Si evidenzia inoltre che l’emendamento è già stato “riformulato” originariamente infatti prevedeva l’obbligo per il governo,dopo l’invio della relazione per l’adeguamento della pianta organica, di predisporre entro 2 mesi un piano straordinario di assunzioni.



La totale eliminazione di questo emendamento volto alla concreta applicazione della misura alternativa sulla quale questo Governo intende puntare per risolvere il dramma del pianeta carcere renderebbe inutile l’approvazione di un Ddl che non riuscirebbe mai ad essere attuato.



Ci sarebbe infatti una vera e propria antinomia tra norma e realtà. La realtà è che la situazione carceraria italiana è drammatica e preoccupante.



I continui suicidi in carcere sono da porre in relazione con le insopportabili condizioni di disagio in cui vivono i reclusi delle carceri italiane alla carenza di trattamento e attività rieducative e alla mancata assistenza psicologica dovuta alla cronica carenza di personale educativo



Ebbene, l’Italia, Paese democratico, è stata condannata dalla Cedu per trattamento degradante e disumano. A tale situazione va data una risposta concreta, soprattutto se si considera che il bilancio dello stato potrebbe essere aggravato dalle condanne della Cedu (Sic!).



Inoltre non si comprende come la crisi riguardi solo le risorse umane e non anche lo stanziamento dei fondi per l’edilizia penitenziaria ,infatti, una volta costruite nuove carceri queste rimarranno inutilizzate (Sic!) Un esempio è fornito dal carcere di Agrigento e dal carcere di Rieti, a Pinerolo inoltre, c’è un carcere vuoto da 10 anni ma è già stata individuata un’area per costruir un nuovo carcere (fonte Girodivite).



Per un provvedimento importante, come quello in esame, che punta sulla rieducazione e sul recupero del reo, occorre assumersi delle responsabilità serie, perché l’incremento del personale pedagogico rappresenta il sine qua non della correlazione legge - realtà.



Ancora una volta si evidenzia inoltre che il “decantato” vulnus di copertura finanziaria può essere sanato attingendo dai fondi della Cassa delle Ammende che secondo quanto disposto dall’art 129 III comma del Dpr 30 giugno 2000, n. 230, devono essere destinati ai programmi che tendono a favorire il reinserimento sociale dei detenuti e degli internati anche nella fase di esecuzione di misure alternative alla detenzione”e non all’edilizia penitenziaria (Sic!) . Qualora il Governo non intenda attingere i fondi necessari dalla cassa delle Ammende potrebbe ricavarli dai fondi del Fug, visto che il Presidente del Consiglio dei Ministri ha firmato il decreto che assegna per la prima volta le quote delle risorse sequestrate alla mafia e i proventi derivanti dai beni confiscati al Fondo Unico Giustizia (Fug), nella misura del 50 per cento al Ministero dell’Interno e del 50 per cento al Ministero della Giustizia. Attingendo i fondi o dalla cassa delle Ammende o dal Fug non vi sarebbe alcun onere aggiuntivo in quanto gli stessi sono già previsti in bilancio.



Per le ragioni suesposte riteniamo che l’emendamento presentato dall’On. Donatella Ferranti e Schirru sia una vera proposta “bipartisan” che deve, necessariamente,trovare accoglimento così come è stato approvato in Commissione Giustizia.



Riteniamo altresì che il governo, dopo aver provveduto all’adeguamento della pianta organica anche in relazione alla popolazione detenuta ( quasi 70mila detenuti) debba predisporre un piano straordinario di assunzioni di educatori penitenziari da attingersi dalla vigente graduatoria del concorso pubblico per esami a 397 posti nel profilo professionale di Educatore, Area C, posizione economica C1, indetto con Pdg 21 novembre 2003.



Una scelta in tal senso rappresenterebbe la chiave di volta per un chiaro e ben preciso impegno di responsabilità affinché la drammatica situazione che affligge il pianeta carcere possa finalmente essere risolta. Per tali ragioni auspichiamo che tutta la commissione bilancio della camera e il sottosegretario Alberto Giorgetti facciano una seria e proficua riflessione riconoscendo l’importanza ai fini dell’attuazione del Ddl in esame dell’emendamento Schirru 2.060.





FERRANTI SU DDL CARCERI,OTTENUTO ANCHE AMPLIAMENTO ORGANICO EDUCATORI PENITENZIARI.

Donatella Ferranti,PD:piano programmato di assunzioni del personale degli educatori.

Governo favorevole a emendamenti Pd per potenziamento personale penitenziario:piano programmato di assunzioni, per l`adeguamento degli organici del personale di Polizia penitenziaria, degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi.


18 maggio 2010


La commissione Giustizia della Camera ha cominciato a votare gli emendamenti presentati al ddl carceri e il Governo ha dato parere favorevole alle proposte di modifica del Pd che prevedevano il potenziamento del personale civile e amministrativo penitenziario (psicologi, educatori, ecc) e l’adeguamento delle piante organiche di carabinieri e polizia in funzione del nuovo impegno che dovranno svolgere per vigilare sui detenuti che trascorreranno agli arresti domiciliari l’ultimo periodo della loro detenzione. Il capogruppo del Pd in commissione giustizia, Donatella Ferranti, ha espresso soddisfazione per questo parere favorevole del Governo augurandosi che alla fine l’emendamento venga approvato.



Pd: nostre proposte sono su linea indicata da Napolitano

“Il Pd è pronto” a rispondere al monito del presidente della Repubblica sulla necessità di risolvere il sovraffollamento delle carceri e “a fare la propria parte”. Per questo, annuncia Sandro Favi, responsabile Carceri dei democratici, “nei prossimi giorni il nostro partito presenterà proposte su questi temi, in un quadro di sistema e in continuità e sviluppo delle mozioni approvate dal Parlamento già nei primi mesi di quest`anno”.

“Proporremo - spiega Favi - che si proceda alla revisione del codice penale, che vengano riviste le norme che determinano l`alta incidenza di imputati in custodia cautelare in carcere e quelle sul trattamento penale dei tossicodipendenti, che siano ampliate le opportunità di accesso alle misure alternative alla detenzione. Chiederemo inoltre al Governo - prosegue - un piano programmato di assunzioni, per l`adeguamento degli organici del personale di Polizia penitenziaria, degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi, nonché gli indispensabili stanziamenti ed investimenti per ripristinare la corretta funzionalità ed operatività dei servizi e delle strutture”.

“Il Partito Democratico - conclude l’esponente del Pd - rinnova la stima e la fiducia degli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria e l`apprezzamento verso i dirigenti dell`Amministrazione penitenziaria, verso le professionalità socio-educative, sanitarie, amministrative e tecniche che, in questa fase difficile, dimostrano il proprio impegno con alto senso di umanità e qualificate competenze”.

Ferranti: "Iter rapido? Vediamo atteggiamento maggioranza su nostre proposte"

Carceri: Pd, "Testo migliorato in commissione, ma serve uno sforzo in più" Ferranti: "Iter rapido? Vediamo atteggiamento maggioranza su nostre proposte"

“Lo stralcio della messa in prova consentirà di esaminare rapidamente il provvedimento sulla detenzione domiciliare”. Lo dichiara la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti facendo notare come ‘la messa in prova non riguardava la popolazione carceraria e quindi non avrebbe avuto effetti sul grave stato di sovraffollamento delle carceri italiane. In ogni caso – sottolinea la democratica – il voto di oggi conferma il nostro giudizio negativo sul testo uscito dal consiglio dei ministri che era confuso ed inefficace anche perché privo di qualsiasi copertura finanziaria. Stiamo adesso valutando se aderire o meno alla richiesta di un voto in sede legislativa sul testo modificato nel corso dei lavori in commissione. La nostra disponibilità dipenderà anche dall’atteggiamento della maggioranza sulle nostre ulteriori proposte di modifica. In particolare: la tutela delle vittime di violenza domestica, il rafforzamento del personale di polizia (non solo quella penitenziaria) e del personale del comparto civile dell’amministrazione penitenziaria(educatori e psicologi)”.


Proposta emendativa 8.01.


Dopo l'articolo 8 inserire il seguente:


«Art. 8-bis. - 1. Entro centottanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, il Ministro della Giustizia, sentiti i Ministri dell'interno e della funzione pubblica, riferisce alle competenti Commissioni parlamentari in merito alle necessità di adeguamento numerico e professionale della pianta organica del Corpo di Polizia penitenziaria e del personale del comparto civile del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria anche in relazione all'entità numerica della popolazione carceraria e al numero dei posti esistenti e programmati.

2. A tal fine il Governo presenta al Parlamento entro i successivi novanta giorni un apposito piano straordinario di assunzioni di nuove unità specificandone i tempi di attuazione e le modalità di finanziamento.».
Ferranti Donatella, Schirru Amalia, Samperi Marilena, Amici Sesa



Proposta emendativa 8.03.

Dopo l'articolo 8 inserire il seguente:


«Art. 8-bis. - 1. Al comma 8-quinquies, della legge n. 26 del 2010, dopo le parole Il Corpo della Polizia penitenziaria, sono inserite le seguenti il personale del comparto civile del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria,».
Schirru Amalia, Ferranti Donatella, Samperi Marilena, Amici Sesa



28-04-10


Dopo l'ennesimo suicidio in carcere (23 dall'inizio dell'anno), nel penitenziario di Castrogno, a Teramo, il parlamentare dell'IdV, Augusto Di Stanislao, ribadisce la necessita' di interventi diretti ed immediati da parte del Governo. ''Non e' piu' ammissibile - afferma il deputato IdV - una tale situazione di completa incapacita' da parte del Governo di affrontare concretamente le problematiche delle carceri in Italia''. Di Stanislao ricorda che ''dopo varie visite presso il carcere di Castrogno e altrettante interrogazioni ad Alfano, dopo una mozione a mia prima firma approvata all'unanimita', con la quale anche la maggioranza si e' impegnata in una serie di iniziative atte a risollevare una drammatica realta' focalizzando l'attenzione sul sovraffollamento e sulla carenza di personale penitenziario e di educatori, dopo l'annuncio dell'emergenza carceri di Alfano e del fantomatico piano carceri, dopo continue denunce e sollecitazioni dei sindacati sulla necessita' di intervenire sulle strutture, sugli organici, siamo ancora di fronte ad una situazione insostenibile e all'emergenza soluzioni''. ''Ho presentato da tempo - conclude Di Stanislao - una proposta di legge per istituire una Commissione d'inchiesta parlamentare sulla situazione delle carceri in Italia che, ora piu' che mai, diventa fondamentale per dare risposte e soluzioni ai molteplici problemi e disagi dell'intero mondo penitenziario''.




Di Stanislao:il ministro tace sulle assunzioni degli educatori,riferisca in parlamento.

“E’ giusta l’assunzione di 2.000 agenti così come evidenziato da Sarno, Segretario generale Uil Pa Penitenziari, per garantire il turnover e quindi supplire la carenza del personale di polizia penitenziaria, ma vi è una colpevole dimenticanza da parte del Ministro quando tace sulla necessità di garantire la presenza degli educatori così come previsto nella Mozione IdV approvata all’unanimità dal Parlamento.” Queste le parole dell’On. Di Stanislao che prosegue: “Non vorremmo che questo impegno del Ministro si focalizzi esclusivamente sull’edilizia carceraria e altresì non vorremmo che dietro la parola magica “stato di emergenza” si celi il grimaldello per ridare vita ad una ” Carceri d’oro 2″ che in barba alla procedure di appalti e alla trasparenza abbiano buon gioco, piuttosto che la pubblica utilità e l’urgenza, i furbetti delle sponsorizzazioni. Si segnala al Ministro, nel frattempo, che in Italia vi sono 40 penitenziari incompiuti ed inutilizzati in un Paese che ne ha 171 in tutto e nel Piano Carceri presentato non c’è cenno di recupero di questo patrimonio. Chiedo che il Ministro venga, così come richiesto in Aula, a riferire in Parlamento sugli impegni presi in relazione ai tempi e modi e risorse da impiegare. Nel frattempo con due distinte interrogazioni chiedo al Ministro quale modello di recupero intenda mettere in campo visto che non si parla assolutamente di assumere gli educatori e cosa intenda fare per i 40 penitenziari incompiuti.”


16 Marzo 2010:interrogazione a risposta in Commissione su assunzione idonei educatori penitenziari

Convocazione della II Commissione (Giustizia)

Martedì 16 marzo 2010

Ore 13.45

5-02550 Ferranti: In relazione all’assunzione di educatori penitenziari


Interrogazione a risposta in Commissione:

FERRANTI, MELIS, TIDEI e SAMPERI.



- Al Ministro della giustizia.

- Per sapere

- premesso che:

il 17 febbraio 2010 il Sottosegretario per la giustizia Caliendo è intervenuto in Senato sul tema dell'assunzione degli educatori penitenziari reclutati tramite il concorso pubblico per esami a 397 posti nel profilo professionale di educatore, area C, posizione economica C1, indetto con PDG 21 novembre 2003;

nel corso della succitata seduta, il Sottosegretario Caliendo ha affermato che entro aprile 2010 saranno assunti in via definitiva tutti gli educatori che hannosuperato i precedenti concorsi, oltre ai 170 già assunti (anche se agli interroganti risulta che siano stati assunti 97 educatori);

in realtà, l'assunzione dei vincitori del suddetto concorso era già programmata con l'indizione dello stesso nel 2003, per il quale il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria già disponeva dei fondi necessari;

lo stesso Ministro interrogato, onorevole Alfano, aveva riconosciuto l'improcrastinabilità e l'urgenza di assumere più unità di educatori quando, il 12 gennaio 2010, furono approvate alla Camera le mozioni sui problemi del carcere presentate da vari gruppi parlamentari;a fronte di una popolazione carceraria di 67.000 unità, il rapporto educatore/detenuto è di circa 1 a 1.000, cosa che rende in pratica impossibile lo svolgimento di qualsivoglia progetto rieducativo impedendo il corretto reinserimento del detenuto nel tessuto sociale, così come previsto nel dettato costituzionale;

non avendo il Ministro interrogato ancora proceduto all'assunzione di ulteriori unità degli educatori, limitandosi a rimandare la questione ad un futuro confronto in merito con i Ministri Tremonti e Brunetta, sarebbe auspicabile ed urgente un rapido avvio della procedura di assunzione di educatori, almeno per completare la già esigua pianta organica, ulteriormente ridotta di circa 400 unità dal decreto legislativo n. 150 del 2009

se non ritenga opportuno procedere celermente all'assunzione di educatori attingendo dalla vigente graduatoria degli idonei risultante dal concorso pubblico a 397 posti di cui in premessa, al contempo prorogando la validità della stessa per almeno un quinquennio, al fine di permetterne lo scorrimento graduale per compensare il turn-over pensionistico, evitando l'indizione di nuovi concorsi che comporterebbe ulteriori oneri finanziari.

(5-02550)


Risposta all'interrogazione di Donatella Ferranti:dal 2011 assunzioni degli idonei educatori concorso,il comitato vigilera'.

Nel rispondere agli On. interroganti ritengo opportuno segnalare che il concorso pubblico per esami a 397 posti nel profilo di "Educatore", Area C, posizione economica C1, dell'Amministrazione Penitenziaria, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 30 del 16.4.2004 - IV serie speciale e si è concluso in data 9 luglio 2008.La graduatoria definitiva, immediatamente dopo l'approvazione del Direttore Generale con provvedimento dell'11 luglio 2008, è stata trasmessa all'Ufficio centrale per il bilancio per l'apposizione del visto di controllo.Nell'anno 2009, in ragione dell'entità dei fondi stanziati ai sensi dell'articolo 1, comma 346, della Legge 24.12.2007 n. 244, è stato possibile procedere all'assunzione dei primi 103 vincitori del predetto concorso a 397 posti.Quanto alle restanti 294 unità, la competente Direzione Generale di questa amministrazione ha già programmato il relativo piano di assunzione ricorrendo, per la copertura degli originari 397 posti a concorso, allo scorrimento della graduatoria, ai sensi dell'art. 15, co. 7, DPR n. 487/99 e successive integrazioni e modificazioni.I nuovi educatori - alcuni dei quali individuati tra i candidati idonei, ma non vincitori del concorso, attese le 12 defezioni intervenute per rinunce, mancate stipule del contratto o dimissioni da parte degli aventi diritto - hanno infatti già scelto la sede di destinazione e, entro aprile del corrente anno, saranno formalmente assunti con firma del relativo contratto.Per quanto riguarda, invece, l'auspicata possibilità di procedere ad un ulteriore scorrimento della graduatoria oltre il numero dei posti originariamente messi a concorso, mi corre l'obbligo di segnalare che tale eventualità non rientra tra le ipotesi di cui all'art. 15, co. 7, del DPR n. 487/1994 e che pertanto, limitatamente all'anno in corso, non può essere attuata per mancato stanziamento dei fondi occorrenti.I fondi disponibili, infatti, sono stati impegnati sia per l'assunzione dei vincitori del suddetto concorso per educatori, sia per l'assunzione degli idonei al concorso a 110 posti di contabile, a copertura dei posti previsti dal relativo bando ed in ragione delle gravi carenze riscontrate anche nell'area contabile.Dato atto di quanto sopra e, premesso che la validità delle graduatorie è indicata in tre anni dalla data della pubblicazione nei Bollettini ufficiali, faccio presente che, nel caso di specie, la validità della graduatoria del concorso a 397 posti è fissata al 31 maggio 2012 e che, pertanto, a partire dal prossimo anno, in presenza delle risorse economiche necessarie, potranno esservi le condizioni per procedere ad uno scorrimento della graduatoria, anche oltre il numero dei posti pubblicati.




24 febbraio 2010:

ordine del giorno su non riduzione organico educatori di Roberto Rao

La Camera,

premesso che

il provvedimento in esame prevede, all'esito del processo di riorganizzazione di cui all'articolo 74, del decreto legge n. 112 del 2008, un'ulteriore riduzione degli assetti organizzativi delle amministrazioni pubbliche ai fini del contenimento della spesa pubblica;

il comma 8-quinquies dell'articolo 2 individua le amministrazioni che non sono interessate dalle riduzioni descritte, tra cui il Corpo di Polizia Penitenziaria;


nonostante le difficoltà operative, la scarsezza di mezzi e personale risulta, inopinatamente escluso da tale previsione il personale civile del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di adottare ulteriori iniziative normative volte ad includere tra il personale delle amministrazioni non interessate dalla riorganizzazione delle piante organiche non solo quello di polizia penitenziaria ma anche quello civile del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, con particolare riferimento alle figure degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi, anche in vista dell'avvio del Piano carceri che necessiterà di adeguate risorse umane e professionali. 9/3210/41. Rao, Ria
.


Accolto come raccomandazione.




19 Febbraio 2010:

ordine del giorno su assunzione educatori di Donatella Ferranti e PD


La Camera,

premesso che:

l'articolo 17-ter stabilisce che, per l'attuazione del cosiddetto «Piano carceri» si conferiscono pieni poteri al Commissario straordinario che, per individuare la localizzazione delle aree destinate alla realizzazione di nuove infrastrutture carcerarie, d'intesa con il Presidente della regione territorialmente competente e sentiti i sindaci dei comuni interessati, potrà agire in deroga alla normativa urbanistica vigente, velocizzando procedure e semplificando le gare di appalto, utilizzando il modello adottato per il dopo terremoto a L'Aquila, derogando anche all'obbligo previsto dalla legge 7 agosto 1990, n. 241, volto a consentire agli interessati, proprietari delle aree che si intendono espropriare, la necessaria partecipazione al procedimento amministrativo;

la localizzazione costituisce di per sé variante e produce l'effetto di imporre il vincolo preordinato all'espropriazione e contro di essa non sarà possibile ricorrere al giudice amministrativo e si introduce anche una deroga al limite dei subappalti, che potranno aumentare dall'attuale 30 per cento fino al 50 per cento, in deroga all'articolo 118 del codice dei contratti pubblici; in sostanza, si affidano pieni poteri al Commissario straordinario, che potrà avvalersi anche del Dipartimento per la protezione civile per le attività di progettazione, scelta del contraente, direzioni lavori e vigilanza degli interventi strutturali ed infrastrutturali, in deroga ai criteri di trasparenza e pubblicità e in palese contraddizione con la mozione Franceschini ed altri n. 1-00302 (approvata sostanzialmente all'unanimità alla Camera il 12 gennaio di quest'anno e accettata dal Governo) che impegnava chiaramente il Governo a garantire, nell'ambito dei progetti della nuova edilizia penitenziaria, i criteri di trasparenza delle procedure e l'economicità delle opere evitando il ricorso a procedure straordinarie, anche se legislativamente previste,

impegna il Governo

a verificare l'adeguatezza, in proporzione alla popolazione carceraria, delle piante organiche riferite non solo al personale di polizia penitenziaria ma anche alle figure degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi, avviando un nuovo piano programmato di assunzioni che vada oltre il turn-over dovuto ai pensionamenti previsto dalla legge finanziaria per il 2010 e che garantisca le risorse umane e professionali necessarie all'attivazione delle nuove strutture penitenziarie, anche distribuendo meglio il personale sul territorio, concentrandolo nei compiti di istituto, sottraendolo ai servizi estranei, consentendogli un adeguato, costante ed effettivo aggiornamento professionale.

9/3196/13.
Donatella Ferranti.



Il comitato vincitori idonei concorso educatori dap in sostegno di Rita Bernadini

Educatori penitenziari sostengono la protesta di Rita Bernardini e Irene TestaRistretti Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori condivide e sostiene l’iniziativa non violenta intrapresa da Irene Testa e Rita Bernardini.Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori condivide e sostiene l’iniziativa non violenta intrapresa da Irene Testa e Rita Bernardini, impegnate in uno sciopero della fame perrichiedere l’esecuzione immediata di quanto proposto nelle cinque Mozioni parlamentari,unanimemente approvate nei giorni 11 e 12 gennaio 2010, riguardanti la situazione del sistema carcerario italiano.Giova ricordare che in quella occasione lo stesso Ministro Alfano assumeva precisi impegni ed affermava che vi avrebbe dato celere e certa attuazione sancendo l’inizio di un nuovo percorso,iniziato con la dichiarazione di Emergenza di tutto il sistema penitenziario alla quale ci si aspettava sarebbe seguita la predisposizione nel Piano Carceri di tutti quegli atti necessari ad ottemperare a quanto detto nelle citate Mozioni per poter, nei tempi strettamente necessari, affrontareconcretamente e efficacemente l´ormai ingestibile situazione creatasi nei nostri istituti penitenziari.Tuttavia, da un’iniziale analisi condotta sui primissimi elementi costitutivi e organizzativi del Piano Carceri emerge solo una particolare attenzione all’aspetto strutturale e custodiale, non prevedendo,invece, alcun intervento per incrementare e favorire la fondamentale componente rieducativa, vero obiettivo dell’esperienza carceraria.Questo Comitato ed altri illustri interlocutori del mondo penitenziario, continuano, infatti, a chiedere a gran voce che vengano assunti più educatori, affinché l’ingresso nelle nostre carceri non si limiti ad un forzato ozio, ma divenga precipuo momento di riflessione e riprogettazione del sé.Ad oggi, però, in merito alla questione degli educatori, alcuna volontà specifica è stata espressa dal Ministro, nonostante, le nostre carceri continuino quotidianamente ad affollarsi a causa dei numerosi nuovi ingressi, ma anche per la spaventosa carenza di educatori che, secondo quanto stabilito dalle vigenti leggi, rappresentano i coordinatori e i realizzatori materiali dei percorsirieducativi, nonché quelle figure professionali atte a garantire, nei giusti modi e nei tempi,l’espletamento, dell’intero iter necessario all’accesso alle misure alternative alla detenzione di quei detenuti che ne avrebbero i requisiti, ma che continuano a restare in carcere a causa dello sparuto numero di educatori attualmente in servizio a fronte di una popolazione di 66.000 persone carcerate.Pertanto, ci uniamo all´Onorevole Bernardini e a Irene Testa per chiedere l´immediata esecuzione delle citate mozioni e auspichiamo che il Ministro Alfano ne predisponga repentinamente l’avvio.Il Comitato, altresì, ad ausilio dell’iniziativa intrapresa da Rita Bernardini e da Irene Testa,promuove una “catena di informazione solidale” impegnandosi a diffondere la conoscenza di tale protesta non violenta tramite l’invio di questo comunicato non solo a tutti gli organi di informazione, ma anche ai propri conoscenti invitandoli a fare altrettanto.Il Comitato vincitori e idonei concorso educatori.


Donatella Ferranti,PD:da Ionta, un primo segnale l'immediata assunzione dei tanti educatori.

CARCERI: PD, VOGLIAMO VEDERCI CHIARO. AUDIZIONE ALLA CAMERA DI IONTA



Roma, 13 gen



''Lo vogliamo esaminare puntigliosamente ed e' per questo che gia' domani chiederemo al presidente della commissione Giustizia, Giulia Bongiorno di attivarsi per prevedere al piu' presto l'audizione del capo del Dap, dott. Franco Ionta''. Cosi' la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti, commenta l'approvazione del piano carceri da parte del Cdm di oggi. ''I primi dati forniti dal ministro Alfano - sottolinea - non ci convincono fino in fondo: se infatti le carceri italiane possono ''tollerare' sino a circa 64.237 detenuti, da regolamento non potrebbero ospitarne piu' di 43.087. Il grado di sovraffollamento e' elevatissimo, siamo ampiamente fuori quota, e per arrivare ad 80.000 posti, i 21.749 annunciati oggi dal ministro Alfano sembrano insufficienti. E poi - prosegue - non basta costruire muri, occorre riempirli di personale numericamente e professionalmente adeguato: dalla polizia penitenzieria, agli psicologi, agli educatori e agli altri esperti. Di tutto questo ancora non c'e' traccia, ma aspettiamo di conoscere nel merito dal dott. Ionta le cifre esatte, certo - conclude - che un primo segnale potrebbe essere l'immediata assunzione dei tanti educatori e psicologi del concorso''.

Assunzione degli educatori primo impegno del governo

Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori penitenziari esprime piena soddisfazione per l’approvazione delle cinque mozioni sul problema carcerario discusse ed accolte nei giorni 11 e 12 gennaio 2010 dal nostro Parlamento. Per la prima volta il Governo, rappresentato dal Ministro Alfano, ha preso consapevolezza della grave emergenza del sovraffollamento degli istituti di pena e, fra le altre fondamentali proposte presentate, si è impegnato:- a procedere all’assunzione immediata dei restanti educatori penitenziari previsti dalla pianta organica, da attingersi dagli idonei della vigente e menzionata graduatoria risultata dal concorso bandito per tale profilo professionale, affinché anche costoro possano partecipare ai previsti corsi di formazione che il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria deve attivare per questi operatori prima dell’ingresso nelle carceri a cui sono destinati, onde evitare sprechi di danaro per doverli riattivare in seguito;- a prorogare di almeno un quinquennio la validità della graduatoria di merito del concorso citato in premessa, in linea con gli orientamenti del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione nonché con le disposizioni in materia di razionalizzazione delle spese pubbliche in vigore - per permetterne un graduale scorrimento parimenti all’avvicendarsi dei fisiologici turn-over pensionistici, al fine di evitare l’indizione di nuovi concorsi per il medesimo profilo che comporterebbero inutili oneri pubblici;- ad assumere iniziative per lo stanziamento di fondi necessari per completare l’organico di educatori previsti dalla pianta organica attualmente vigente presso il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, considerato che lo sforzo economico da sostenere è annualmente molto esiguo, ma necessario per far funzionare meglio ed in modo più umano una branca importantissima del nostro sistema giustizia che non può più attendere;- a procedere all’alienazione di immobili ad uso penitenziario siti nei centri storici e alla costruzione di nuovi e moderni istituti penitenziari in altro sito;Esprimiamo, quindi, pieno compiacimento per l’importantissimo risultato raggiunto dall’On. Di Stanislao dell’Idv, il quale nella Sua circostanziata e approfondita mozione, ha dimostrato ancora una volta la Sua grande disponibilità e sensibilità verso tali problematiche, sapendo cogliere e far emergere sapientemente le necessità di questo delicato settore della nostra giustizia. Ringraziamo, inoltre, gli onorevoli Bernardini, Rao, Ferranti, Melis, Tidei, Vitali, Balzelli, Donadi, Paladini, Franceschini e tutti coloro che hanno appoggiato con voto favorevole le Loro mozioni, poiché di fronte a queste battaglie di umanità hanno saputo permeare il Loro impegno politico di quell’umanità e di quell’alto senso civico che rende capaci di abbandonare i colori politici e di volgere verso una proficua unità di intenti.Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori penitenziari, intanto, continuerà a vigilare affinché tali doveri vengano rispettati e proseguirà nel suo lavoro di diffusione della necessità dell’intervento rieducativo e quindi sulla centralità della presenza degli educatori, ovvero di quella figura professionale che rappresenta il vero catalizzatore ed esecutore materiale del percorso rieducativo di un detenuto, percorso che rappresenta l’unica vera speranza di un sano reinserimento sociale di chi vive l’esperienza delle sbarre e che rappresenta uno dei più validi strumenti atti ad evitare quegli stati di inerzia, apatia, depressione, frustrazione, ansia, inadeguatezza che troppo spesso percorrono prepotentemente i corridoi lungo i quali si snodano le fila di quelle celle all’interno delle quali si consumano, quotidianamente, suicidi, abusi, violenze. Auspichiamo, quindi, che il Governo predisponga celermente tutti gli atti necessari ad ottemperare quanto detto e che questa stessa volontà continui ad animarne tutti i passaggi ad essi necessari, per poter, nei tempi strettamente necessari, cominciare ad affrontare concretamente e efficacemente l’ormai ingestibile emergenza creatasi.

Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori penitenziari

domenica 26 ottobre 2008

Dossier dell’Associazione “Antigone”, ottobre 2008

Dossier dell’Associazione “Antigone”, ottobre 2008

Le condizioni di detenzione in Italia

SOVRAFFOLLAMENTO
I detenuti sono oggi 57.239. I posti letto regolamentari sono 43.084. Vi sono 14.155 persone in più
rispetto ai posti letto disponibili. Il 31 dicembre del 2007 i detenuti erano 48.693. In nove mesi sono
cresciuti di poco meno di 9 mila unità. Mille detenuti in più al mese. Erano 39.005 il 31 dicembre
del 2006. Per tutto il 2007 il tasso di crescita mensile è stato di 807 detenuti. Il 31 dicembre del
2005, ossia sette mesi prima dell’approvazione dell’indulto, la popolazione detenuta ammontava a
59.523 unità. Si consideri che il 31 dicembre del 2001 i reclusi erano 55.275. Il tasso di crescita nel
quadriennio del primo governo Berlusconi (2001-2005) è stato quindi di circa mille unità l’anno. Il
31 dicembre del 1996 i detenuti erano 47.709. Nei cinque anni di governo del centro-sinistra i
detenuti sono cresciuti di poco più di 1.500 unità l’anno. L’aumento progressivo del tasso di
crescita carcerario è l’effetto di due leggi: la ex Cirielli sulla recidiva e la Bossi-Fini
sull’immigrazione. Leggi del 2005 e del 2002 che oggi iniziano a produrre i loro effetti inflattivi.

CAPIENZA DELLE CARCERI E DETENUTI PRESENTI AL 22 OTTOBRE 2008

Regione
Capienza
Presenza % sovraffollamento
Regolamentare
U D Tot U D Tot

Abruzzo 1392 83 1475 1543 46 1589 107
Basilicata 414 23 437 502 17 519 118
Calabria 1757 30 1787 2138 35 2173 121
Campania 5095 211 5306 6846 303 7149 134
Emilia Romagna 2153 117 2270 3778 137 3915 172
Friuli Venezia Giulia 516 35 551 728 22 750 136
Lazio 4142 355 4497 4985 427 5412 120
Liguria 1088 52 1140 1330 69 1399 122
Lombardia 4941 441 5382 7731 580 8311 154
Marche 735 20 755 909 28 937 124
Molise 348 8 356 366 0 366 102
Piemonte 3270 137 3407 4407 125 4532 133
Puglia 2338 218 2556 3342 164 3506 137
Sardegna 1909 54 1963 1962 59 2021 102
Sicilia 4542 145 4687 6529 153 6682 142
Toscana 2933 142 3075 3540 180 3720 100
Trentino Alto Adige 237 19 256 317 20 337 131
Umbria 1015 71 1086 842 36 878 80
Valle D’aosta 175 6 181 160 0 160 88
Veneto 1706 211 1917 2712 171 2883 150
Totale 40706 2378 43084 54667 2572 57239

Elaborazione Antigone dati Dipartimento Amministrazione Penitenziaria

CASI DI SOVRAFFOLLAMENTO

In Emilia Romagna le presenze ammontano a 3.915 mentre la capienza regolamentare è pari a 2.270. La percentuale di sovraffollamento è del 172%. In Lombardia ci sono 8311 detenuti per 5382
posti letto. La percentuale di sovraffollamento è del 154%. In Abruzzo e Sardegna vi sono meno
detenuti rispetto alla capienza regolamentare.
Tra le carceri più sovraffollate: Monza (777 detenuti stipati nei 420 posti letto; oltre 100 persone
dormono sui materassi), Torino (1.438 detenuti per 1.092 posti letto; svariati detenuti dormono sui
materassi; da ieri hanno usato la sezione destinata agli studenti universitari), la Dozza a Bologna
(1046 detenuti nei soli 483 posti letto regolamentari), Poggioreale a Napoli (2296 detenuti nei 1387
posti letto), Milano San Vittore (1461 detenuti per 702 letti regolamentari). A Venezia (sezione
maschile) i letti a castello sono oramai a tre piani. A Latina in alcune celle vivono sei persone in
letti a castello a tre piani in 16mq complessivi; hanno quindi a disposizione meno di 3mq a persona.
Nella sezione femminile di Latina ci sono 36 detenute per 18 posti letto, quindi il doppio della
capienza regolamentare. Un grave problema strutturale, lesivo dei diritti fondamentali, è costituito
dalla schermatura delle finestre nella sezione femminile, cosa che impedisce la naturale filtrazione
della luce. Nella Casa Circondariale di Ravenna in celle di 7,5 metri quadrati vivono 3 detenuti; il
letto a castello è a 3 piani, le dimensioni del tavolino consentono al massimo a due persone di
mangiare contemporaneamente e nello spazio della cella le tre persone non possono stare in piedi
contemporaneamente. Nella Casa Circondariale di Monza, in cui la capienza regolamentare è di 400
posti e al momento della visita erano presenti 800 persone, con un materasso a terra nella maggior
parte delle celle. elle sezioni comuni ci sono 3 detenuti per cella nelle celle singole, con un letto a
castello e un materasso a terra (rimosso di giorno per consentire l’utilizzo quotidiano dello spazio
interno alla cella). Al San Michele di Alessandria (Casa di Reclusione) una sezione destinata alla
reclusione è stata di recente sostituita da una sezione per imputati, il che ha avuto un impatto
negativo sulle attività organizzate.

IL CONCORSO PER EDUCATORI NON PORTATO A TERMINE

Il livello di sovraffollamento comporta una preoccupante sproporzione tra numero dei detenuti ed
operatori penitenziari. Si è in attesa di assumere 400 nuovi educatori su scala nazionale, nonostante
il concorso sia stato già da molto tempo chiuso. Fu bandito nel novembre 2003.


INDULTO
Con l’indulto sono usciti 27.472 detenuti. Ne sono rientrati in due anni 9.875.

IMPUTATI, CONDANNATI, REATI

Il 55,32 % della popolazione detenuta è in attesa di condanna definitiva. Il tasso medio europeo dei
detenuti in attesa di giudizio è invece ben inferiore al 25%. In Italia: si incarcerano i presunti
innocenti in modo più che doppio rispetto agli altri paesi dell’area Ue, dura di più la custodia
cautelare, durano molto di più i processi. Il 29,5% dei reati ascritti alla popolazione detenuta
consiste in delitti contro il patrimonio. Il 16,5% in reati contro la persona. Il 15,2% commette
violazioni della legge Fini-Giovanardi sulle droghe. Il 3,2% dei reati consiste in crimini di
associazione a delinquere di stampo mafioso. 1.390 sono gli ergastolani. Circa 9 mila detenuti
devono scontare una pena residua inferiore ai tre anni. Oltre 10.000 i casi seguiti in misura
alternativa.

DONNE CON E SENZA PROLE

Le donne sono 2.599 pari al 4,3 del totale. Una percentuale invariata nell’ultimo quindicennio e
corrispondente ai tassi di detenzione femminile a livello europeo. Sono1.207 le donne-madri
detenute. Sono 68 le detenute madri che hanno figli in carcere e 70 i bambini di età inferiore ai tre
anni reclusi con le mamme. 23 sono le donne in stato di gravidanza.

STRANIERI

I detenuti stranieri sono 21.366 pari al 37,3% del totale della popolazione detenuta. Nel 2000, ossia
prima dell’approvazione della legge Bossi-Fini, la percentuale era del 29,31%. Nel 1991 era del
15,13%. Il 21,9% proviene dal Marocco, il 13,6% dalla Romania, il 12,1% dall’Albania, l’11%
dalla Tunisia. Il 29,1% ha commesso reati contro il patrimonio. Il 24,3% ha commesso reati in
violazione della legge sugli stupefacenti. Lo 0,3% ha commesso un crimine di associazione a
delinquere di stampo mafioso. Sono già circa due mila gli stranieri in carcere per violazione della
legge Bossi-Fini, ossia per irregolarità nell’ingresso in Italia.

IN EUROPA

Sono circa 600mila i detenuti, definitivi o in attesa di giudizio, ristretti nelle carceri dei paesi
dell’Unione Europea. Di questi, circa 131.000 sono in attesa di giudizio. Le donne rappresentano
circa il 5% dell’intera popolazione carceraria. Nella UE negli ultimi anni in 23 stati su 27 è
aumentata costantemente la popolazione carceraria. 14 stati su 27 hanno superato il limite della
capienza regolamentare. I paesi con maggiori problemi di sovraffollamento sono la Grecia (168%),
la Spagna (140%), l’Ungheria (137%), l’Italia (133%). Tra i 14 paesi che non superano il limite
della capienza regolamentare, il primato spetta alla Slovenia, seguita da1 Danimarca, Finlandia,
Irlanda e Svezia. I tassi di carcerazione (numero di detenuti ogni 100.000 abitanti) sono
elevatissimi. Il primato spetta all’Estonia (321.6), seguita dalla Lettonia (285.3), Lituania (237.0),
Polonia (229.9), Repubblica Ceca (185.6). Nell’Europa occidentale il primato spetta al
Lussemburgo (163.6), seguito da Spagna (146.1) e Inghilterra (145.1). Il paese con il minore tasso
di carcerazione è la Slovenia (65.0) seguita da Danimarca (69.2), Finlandia (70.6), Irlanda (74.3) e
Svezia (79.0). L’Italia supera di poco i 100 detenuti ogni 100 mila abitanti.
LA COERCIZIONE NEGLI OPG
In tutti gli Ospedali psichiatrici giudiziari italiani sono presenti una o più sale di coercizione, con
letti con cinghie di cuoio e in alcuni casi un buco al centro per i bisogni fisici. Il dato è
preoccupante in sé perché la pratica della coercizione è di per sé una pratica violenta che costringe
un soggetto con disagio mentale a essere legato al letto per un periodo di tempo indefinito.
Preoccupa anche l’assenza di dati relativi ai tempi medi della coercizione. Di certo non mancano
casi di internati costretti al letto di coercizione sino a 14 giorni di seguito. Non esiste però un
protocollo unico di intervento, né un registro apposito che consenta di monitorare l’uso che viene
fatto dalla pratica della coercizione, né è possibile stabile in che misura abbia una efficacia
terapeutica e in quale sia invece uno strumento di mero contenimento fisico. In media almeno un
internato su sei ha conosciuto l’esperienza, terribile, della coercizione. Un dato sottostimato se
consideriamo che non disponiamo dei dati relativi a Napoli e ad Aversa. Pertanto, esclusi questi
ultimi due, sono 195 i soggetti coerciti. A Reggio Emilia sono 84, a Castiglione 47, a Barcellona e a
Montelupo 32. Complessivamente gli episodi di coercizione sono stati 515. Se ordinati per istituti,
vediamo che a Castiglione sono stati 188, a Reggio Emilia 123, a Barcellona 84, a Montelupo 69,
ad Aversa 51 a Napoli 50. Quella della coercizione è un vulnus nel sistema penitenziario italiano,
una zona grigia che andrebbe indagata con maggiore attenzione.

SUICIDI AD AVERSA

Nel 2004 si erano registrati 2 suicidi (1 ad Aversa, l’altro a Reggio Emilia). Nel periodo che va dal
settembre 2006 al marzo 2008 nel solo ospedale psichiatrico giudiziario di Aversa vi sono stati 6
suicidi ed un tentativo di suicidio.
SUICIDI IN CARCERE
Nel 2007 vi sono stati 45 suicidi. Ci si ammazza in carcere più o meno diciotto volte di più che
all’esterno. Ulteriori 76 sono i reclusi morti per cause naturali. I 45 suicidi avvenuti nel corso
dell’anno passato hanno interessato lo 0,10% della popolazione detenuta mediamene presente
nell’anno. Di essi, 43 hanno riguardato uomini, di cui 27 italiani e 16 stranieri, e due hanno
riguardato donne italiane (lo 0,22% delle poche donne detenute complessivamente). Nel 2008 ad
oggi (fonte Ristretti) sono morti 98 detenuti di cui 37 per suicidio.

ALCUNE VICENDE DI MALTRATTAMENTI E MALA-SANITÀ

Bari, Casa Circondariale. Il 9 novembre 2007 la procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio con
l’accusa contusioni compatibili con calci e pugni”. L’agente avrebbe agito in concorso con altri
soggetti ancora da identificare. Ad oggi si attendono ulteriori sviluppi.
Forlì, Casa Circondariale. Il 14 marzo 2006 è terminato il processo contro un agente di polizia
penitenziaria, condannato a otto mesi, pena sospesa, per lesioni in danno ad un detenuto
marocchino.
Imperia, Casa Circondariale. Il 5 febbraio 2008, A. B., 29 anni, detenuto da sette mesi, è stato
trovato morto all’interno della propria cella. Le circostanze del decesso restano da chiarire: scartata
la tesi di un morte naturale (arresto cardiocircolatorio), il Sostituto Procuratore della Repubblica ha
aperto un fascicolo avvalorando l’ipotesi di omicidio. Ad oggi si attendono gli sviluppi processuali.
Lecce, Casa Circondariale. Nel dicembre 2007 un detenuto di 52 anni, a tre giorni dall’arrivo
nell’istituto leccese, è stato trovato morto nella propria cella da alcuni agenti di polizia
penitenziaria. A seguito del ritrovamento di tracce ipostatiche sul corpo del cadavere, a fronte di
possibili violenze subite, la Procura ha aperto un’indagine per omicidio colposo.
Livorno, Casa Circondariale. L’11 luglio 2003 Marcello Lonzi, 29 anni, viene trovato esanime,
coperto di sangue e con il volto tumefatto. Secondo l’autopsia il decesso sarebbe di omicidio
colposo di due medici del carcere pugliese indagati per aver provocato la morte di Fabio
Malinconico 44 anni, avvenuta il 29 novembre 2004. Secondo l’accusa i due medici avrebbero
omesso di disporre che il trasferimento del detenuto avvenisse a bordo di un’ambulanza, necessario
perché l’uomo era affetto da “cardiopatia ischemica con pregresso infarto del miocardio e da morbo
di Crohn ed igroma frontale”.
Catania, Casa Circondariale. Nel dicembre 2007 quattro medici del carcere catanese sono stati
rinviati a giudizio per omicidio colposo in seguito alla morte di Pietro Sangiorgi, 50 anni, avvenuta
il 3 maggio del 2006. Secondo il Pubblico Ministero, questi, in cooperazione tra loro, avrebbero
cagionato la morte dell’uomo “per negligenza e imperizia consistite nel non avere effettuato né
prescritto alcun esame o approfondimento diagnostico di segno cardiologico nonostante che
Sangiorgi presentasse una sintomatologia dolorosa epigastrica di dubbia interpretazione”.
Firenze, Sollicciano Casa Circondariale. Il 28 febbraio 2008, un agente di polizia penitenziaria è
stato indagato dalla procura di Firenze per un “presunto” pestaggio ai danni di un detenuto
marocchino, avvenuto nel novembre del 2007.
Livorno, Casa Circondariale. L’11 luglio 2003 Marcello Lonzi, 29 anni, viene trovato esanime,
coperto di sangue e con il volto tumefatto. Secondo l’autopsia il decesso sarebbe avvenuto a seguito
di arresto cardiaco, quindi per cause naturali. Maria Ciuffi, la madre, ritenendo la morte
conseguente a un violento pestaggio, sporge denuncia e il Pubblico Ministero apre un fascicolo,
contro ignoti, per omicidio. Il 23 luglio 2004 si richiede un supplemento di indagine, a partire da
alcune fotografie. “In quelle foto - spiega l’avvocato - ci sono i segni di vere e proprie vergate,
striature viola sulla pelle gonfia e rialzata, ecchimosi che possono essere state fatte solo con un
bastone, un manganello. Certo, non sono i segni di una caduta”. Il gip dispone l’archiviazione
confermando la prima versione dei fatti: morte a seguito di un infarto, ovverosia “cause naturali”. Il
29 ottobre 2006, a seguito di specifica richiesta, si è proceduti alla riesumazione della salma del
ragazzo per ivi rilevarvi le eventuali percosse subite. Dal 3 ottobre 2007 il magistrato sta escutendo
nuovamente i detenuti vicini alla vittima, ed anche alcuni agenti della polizia penitenziaria in
servizio quel giorno. Ad oggi si attendono gli sviluppi processuali.
Perugia, Casa Circondariale. La procura di Perugia ha aperto una inchiesta per la morte di Aldo
Bianzino 44 anni, avvenuta in carcere il 14 ottobre 2007. Dai primi risultati delle indagini
autoptiche emergono “lesioni massive al cervello e all’addome”. Altri detenuti presenti in sezione
affermano che Bianzino avrebbe chiesto invano più volte aiuto. L’ultima perizia ritiene la morte
compatibile con un evento naturale. Ad oggi un agente è indagato per omissione di soccorso. Si
attendono gli sviluppi processuali.
Piacenza, Novate, Casa Circondariale. Nell’ottobre 2007, un agente della polizia penitenziaria
accusato di avere molestato sessualmente due detenute del carcere piacentino è stato condannato ad
un anno e otto mesi (pena sospesa) con l’attenuante della lieve entità del fatto (si sarebbe trattato di
palpeggiamenti). Secondo quanto si è appreso, il Gup avrebbe altresì disposto un risarcimento nei
confronti delle due detenute per una somma pari a 4.500 euro.
Sassari San Sebastiano, Casa Circondariale. Marco Erittu, 40 anni, viene trovato morto il 18
novembre 2007 all’interno di una cella d’isolamento. I risultati autoptici evidenziano “morte
causata da asfissia provocata da impiccagione”. Il giorno prima il detenuto avrebbe scritto ai giudici
sostenendo di “temere per la propria vita”.

I NUMERI DELLA GIUSTIZIA MINORILE

446 sono i minori ristretti negli istituti penali per minori. 231 gli stranieri, ossia oltre il 50% del
totale. Le minori straniere sono oltre il 25% del complessivo dei non italiani.
Lecce, Istituto penale per minori. Il 13 ottobre 2007 si è conclusa l’indagine della magistratura sugli
abusi compiuti dal personale penitenziario su alcuni detenuti dell’istituto penale minorile leccese.
Secondo l’accusa i ragazzi venivano denudati e successivamente pestati nelle proprie celle. La
procura di Lecce ha indagato undici agenti con l’accusa di abuso di mezzi di correzione e violenza
su minori. Dal 16 luglio 2007 la struttura è ufficialmente chiusa con provvedimento a firma del
Capo Dipartimento della Giustizia Minorile per il “mancato adeguamento alle norme
antinfortunistiche della legge 626” ed i ragazzi sono stati trasferiti nel carcere minorile di Bari.
Torino Ferrante Aporti, Istituto Penale per minori. Agli inizi di luglio 2008 vi sono state proteste
dei ragazzi reclusi per l’affollamento intollerabile.


UNA BUONA PRASSI: A CAGLIARI LA COMUNITÀ “LA COLLINA”


Rivolta all’accoglienza di 12 giovani-adulti (18-25 anni) in misura alternativa alla detenzione, in
situazione di emarginazione sociale ed a rischio di recidività.
La comunità dove è stato girato il film “Jimmy della collina”, tratto dall’omonimo libro di Massimo
Carlotto, si trova tra le colline che circondano Cagliari. Per chi si intende di vino, non è difficile da
trovare perché in paese, a Serdiana, c’è una famosa cantina, l’Argiolas, superata la quale si gira per
una strada di campagna. Un paio di chilometri e sulla sinistra, tra campi di olivi e i colori della terra
sarda, si vede ergersi sulla collina a sinistra un bizzarro edificio in pietra. L’entrata è modesta, un
cancello, un piccolo cartello con la scritta La Collina e un viale che si inerpica verso le costruzioni.
Qui abita, con alcuni dei ragazzi, don Ettore Cannavera, fondatore e anima delle attività che qui si
svolgono. E’ un tipo deciso, Ettore, non ha peli sulla lingua e il suo è il coraggio di chi ha rischiato
di persona e continua a farlo, portando avanti idee di giustizia e di eguaglianza nei diritti. E’
cappellano volontario dell’Istituto penale minorile di Quartucciu e ha dovuto rendere una
dichiarazione scritta per non essere pagato dal Ministero: “Non condivido il Concordato - afferma -
se hai bisogno è la comunità cristiana che ti deve sostenere, non lo Stato. Se ti nomina la Chiesa e ti
paga lo Stato, è troppo comodo e significa che lo Stato non è laico”. Racconta delle sue traversie
con la gerarchia ecclesiastica, quando fu sospeso “a divinis”: Ettore disse che non era d’accordo con
la raccomandazione del pontefice ai farmacisti perché facessero obiezione alla vendita dei
profilattici. Il vescovo lo chiamò e gli disse che era lui a non essere “funzionale” alla Chiesa. Il
luogo riservato alla preghiera, a “La Collina”, è impregnato di una spiritualità che comprende le
credenze di tutti i popoli. Ci sono il Vangelo e il Corano, la Bibbia rivolta verso i fedeli come usano
i protestanti. La comunità è oggi finanziata dalla Regione, che ha inserito nel suo bilancio annuale
un finanziamento di 200.000 euro. La comunità sorge su un terreno che era proprietà della sua
famiglia. La comunità è rivolta a minori in misura alternativa. Quando sono in casa, i ragazzi si
dividono la responsabilità dei vari lavori, cucinano, puliscono, tengono gli spazi esterni. Il sabato
mattina, con sveglia alle 7 e inizio delle attività alle 8, si occupano del giardino e delle aiuole
fiorite, zappano, potano, decespugliano, mentre la domenica mattina, con sveglia alle 8, fanno le
pulizie “di pasqua” in casa. Le famiglie dei ragazzi possono andare a trovarli ma naturalmente chi
può va in permesso a casa.

1 commento:

klaumas OCDS ha detto...

[tratto dal sito http://www.sagunsa.it/ ]
Solidarietà al collega Educatore vittima di un gravissimo atto intimidatorio
lunedì 27 ottobre 2008
La Confsal Unsa Giustizia è venuta a conoscenza che la Procura di Bari ha aperto un'inchiesta su un atto intimidatorio commesso ai danni del collega Educatore responsabile dell'Area Trattamentale della Casa Circondariale di Bari, la cui vettura martedi 21 c.m. è stata ritrovata completamente bruciata. La Confsal Unsa, nell'esprimere piena solidarietà al collega vittima del gravissimo gesto intimidatorio, ha scritto ai vertici del DAP ribadendo la necessità affinchè sia focalizzata l'attenzione dell'Amministrazione nei confronti del Personale Civile Penitenziario. La nostra O.S. ha sollecitato pertanto un urgente riscontro alla richiesta del 1 ottobre 2008 di revisione dello Status del Personale Civile Penitenziario