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Sign for Aiutaci a garantire l'effettiva applicazione dell'art. 27 Cost.(funzione rieducativa della pena)

Mercoledi',23 Marzo 2011: interrogazioni per l'assunzione degli educatori penitenziari

Mercoledi',23 Marzo 2011,

(rinvio del 16 Marzo 2011)

in commissione giustizia discussione delle interrogazioni orali per l'assunzione degli educatori penitenziari.


5-04298 Cassinelli: Sull’iter del concorso pubblico per educatore penitenziario


5-04314 Ferranti: Questioni relative all’assunzione dei vincitori del concorso per educatore penitenziario




Per leggere il testo delle interrogazioni vai su news giornaliere o etichetta interrogazioni parlamentari




Carceri:necessario assumere educatori,assistenti e psicologi.

26 agosto 2010



Giustizia: Bernardini (Radicali); basta morti in carcere, varare in fretta misure deflattive



“Il tempo dell’illegalità e dell’inciviltà carceraria italiana è scandito ad un ritmo impressionante dalle morti, dai suicidi. Dico al Governo e ai miei colleghi parlamentari che così numerosi hanno partecipato all’iniziativa del Ferragosto in carcere, che occorre fare in fretta a varare, intanto, misure adeguate a decongestionare la sovrappopolazione carceraria”. Lo afferma Rita Bernardini, deputata Radicale, membro della Commissione Giustizia della Camera, dopo la morte di un detenuto a Sulmona. “Il disegno di legge Alfano - così come svuotato dalla Commissione Giustizia della Camera - non serve a spegnere l’incendio di disperazione e di morte che sta divampando - prosegue.Affidare infatti ai Tribunali di sorveglianza la valutazione della pericolosità sociale e l’idoneità del domicilio per consentire di scontare ai domiciliari pene residue sotto i 12 mesi, significa paralizzare tutto: la valutazione arriverà troppo tardi! Si dia ai direttori degli istituti penitenziari questo compito che saprebbero fare meglio e più in fretta dei magistrati di sorveglianza. Ridimensionata almeno un po’ la popolazione detenuta, occorre immediatamente riformare il sistema come previsto dalle mozioni approvate in gennaio dalle aule di Montecitorio e di Palazzo Madama a partire dallo stop all’uso indiscriminato della carcerazione preventiva e alla depenalizzazione dei reati minori, per arrivare alle misure e pene alternative che si rivelano molto più efficaci del carcere ai fini della rieducazione e del reinserimento sociale, all’adeguamento degli organici penitenziari (agenti, educatori, psicologi, assistenti sociali), alle possibilità di lavoro per i detenuti, agli istituti di custodia attenuata dove i tossicodipendenti possano curarsi”.





5 luglio 2010





Carceri: Favi, "Bene Tg2, condizioni indegne per detenuti e lavoratori"



Dichiarazione di Sandro Favi responsabile Carceri del Partito Democratico



L’inchiesta del Tg2 sulla drammatica situazione delle nostre carceri evidenzia ciò che il Partito Democratico denuncia da mesi, e cioè condizioni di vita per i detenuti e per i lavoratori penitenziari del tutto indegne. Quelle viste all’Ucciardone sono situazioni che in realtà riguardano la stragrande maggioranza delle carceri italiane. Le morti in carcere e gli atti di autolesionismo sono segnali inequivocabili: occorre attuare da subito politiche penitenziarie che decongestionino gli istituti. È assolutamente necessario investire sulle misure alternative alla detenzione e sull’aumento di agenti di polizia penitenziaria, di educatori, di assistenti sociali e psicologi.



Finora il ministro Alfano e il direttore delle carceri Ionta hanno saputo solo ipotizzare un piano carceri che avrà lunghissimi tempi di realizzazione e che non inciderà minimamente per un miglioramento della situazione nell’immediato.



Così non va.









Lettere: senza assunzione personale educativo il ddl Alfano è inutile





Comunicato stampa, 29 maggio 2010





Ai deputati di commissione bilancio



e giustizia camera









Al sottosegretario



On. Caliendo









Al sottosegretario



On. Giorgetti Alberti







Egregi Onorevoli,



dopo aver appreso la notizia sul parere negativo della Commissione Bilancio sugli artt. 2 quater e 2 sexies del Ddl Alfano questo Comitato ritiene necessario porre alla Vostra attenzione alcune osservazioni. L’eliminazione dell’articolo aggiuntivo Schirru 2.060 svuoterebbe di significato il Ddl Alfano riducendolo ad una imago sine re.



L’investimento in risorse umane è propedeutico alla concreta materializzazione della normativa contenuta nel provvedimento. Secondo quanto enunciato dall’art. 1 comma 3 del Ddl. il magistrato di sorveglianza decide sulla base della relazione inviatagli dall’istituto penitenziario.



Alla luce della normativa penitenziaria è l’educatore colui che osserva il comportamento del detenuto e provvede alla stesura della relazione di sintesi, cioè di quella relazione di cui si servirà il magistrato di sorveglianza per la decisione finale sulla misura alternativa.



Senza l’incremento di ulteriori unità di personale pedagogico la situazione del sovraffollamento carcerario non potrà mai essere risolta né tantomeno potrà trovare risoluzione la drammatica condizione in cui versano le carceri italiane.



Pochi educatori significa poche relazioni da inviare al magistrato di sorveglianza. Pochi educatori significa impossibilità di fare il trattamento. Pochi educatori significa stasi della concessione di misure alternative. L’eliminazione dell’articolo aggiuntivo Schirru creerebbe un vero e proprio effetto boomerang che provocherebbe la totale paralisi del Ddl Alfano.



La Commissione Giustizia dopo aver preso atto della grave situazione di disagio in cui versano le carceri italiani ha dato voce all’articolo 27 della Costituzione decidendo di investire su quello che già nel Settecento Beccaria definiva “il più sicuro mezzo di prevenire i delitti” ossia l’educazione.



L’approvazione dell’articolo aggiuntivo che esclude il Dap dalla riduzione della pianta organica e dal blocco delle assunzioni costituisce una vera e propria presa di coscienza dell’assunto secondo il quale non può esserci alcun miglioramento delle condizioni di detenzione senza l’investimento in risorse umane.



Si evidenzia inoltre che l’emendamento è già stato “riformulato” originariamente infatti prevedeva l’obbligo per il governo,dopo l’invio della relazione per l’adeguamento della pianta organica, di predisporre entro 2 mesi un piano straordinario di assunzioni.



La totale eliminazione di questo emendamento volto alla concreta applicazione della misura alternativa sulla quale questo Governo intende puntare per risolvere il dramma del pianeta carcere renderebbe inutile l’approvazione di un Ddl che non riuscirebbe mai ad essere attuato.



Ci sarebbe infatti una vera e propria antinomia tra norma e realtà. La realtà è che la situazione carceraria italiana è drammatica e preoccupante.



I continui suicidi in carcere sono da porre in relazione con le insopportabili condizioni di disagio in cui vivono i reclusi delle carceri italiane alla carenza di trattamento e attività rieducative e alla mancata assistenza psicologica dovuta alla cronica carenza di personale educativo



Ebbene, l’Italia, Paese democratico, è stata condannata dalla Cedu per trattamento degradante e disumano. A tale situazione va data una risposta concreta, soprattutto se si considera che il bilancio dello stato potrebbe essere aggravato dalle condanne della Cedu (Sic!).



Inoltre non si comprende come la crisi riguardi solo le risorse umane e non anche lo stanziamento dei fondi per l’edilizia penitenziaria ,infatti, una volta costruite nuove carceri queste rimarranno inutilizzate (Sic!) Un esempio è fornito dal carcere di Agrigento e dal carcere di Rieti, a Pinerolo inoltre, c’è un carcere vuoto da 10 anni ma è già stata individuata un’area per costruir un nuovo carcere (fonte Girodivite).



Per un provvedimento importante, come quello in esame, che punta sulla rieducazione e sul recupero del reo, occorre assumersi delle responsabilità serie, perché l’incremento del personale pedagogico rappresenta il sine qua non della correlazione legge - realtà.



Ancora una volta si evidenzia inoltre che il “decantato” vulnus di copertura finanziaria può essere sanato attingendo dai fondi della Cassa delle Ammende che secondo quanto disposto dall’art 129 III comma del Dpr 30 giugno 2000, n. 230, devono essere destinati ai programmi che tendono a favorire il reinserimento sociale dei detenuti e degli internati anche nella fase di esecuzione di misure alternative alla detenzione”e non all’edilizia penitenziaria (Sic!) . Qualora il Governo non intenda attingere i fondi necessari dalla cassa delle Ammende potrebbe ricavarli dai fondi del Fug, visto che il Presidente del Consiglio dei Ministri ha firmato il decreto che assegna per la prima volta le quote delle risorse sequestrate alla mafia e i proventi derivanti dai beni confiscati al Fondo Unico Giustizia (Fug), nella misura del 50 per cento al Ministero dell’Interno e del 50 per cento al Ministero della Giustizia. Attingendo i fondi o dalla cassa delle Ammende o dal Fug non vi sarebbe alcun onere aggiuntivo in quanto gli stessi sono già previsti in bilancio.



Per le ragioni suesposte riteniamo che l’emendamento presentato dall’On. Donatella Ferranti e Schirru sia una vera proposta “bipartisan” che deve, necessariamente,trovare accoglimento così come è stato approvato in Commissione Giustizia.



Riteniamo altresì che il governo, dopo aver provveduto all’adeguamento della pianta organica anche in relazione alla popolazione detenuta ( quasi 70mila detenuti) debba predisporre un piano straordinario di assunzioni di educatori penitenziari da attingersi dalla vigente graduatoria del concorso pubblico per esami a 397 posti nel profilo professionale di Educatore, Area C, posizione economica C1, indetto con Pdg 21 novembre 2003.



Una scelta in tal senso rappresenterebbe la chiave di volta per un chiaro e ben preciso impegno di responsabilità affinché la drammatica situazione che affligge il pianeta carcere possa finalmente essere risolta. Per tali ragioni auspichiamo che tutta la commissione bilancio della camera e il sottosegretario Alberto Giorgetti facciano una seria e proficua riflessione riconoscendo l’importanza ai fini dell’attuazione del Ddl in esame dell’emendamento Schirru 2.060.





FERRANTI SU DDL CARCERI,OTTENUTO ANCHE AMPLIAMENTO ORGANICO EDUCATORI PENITENZIARI.

Donatella Ferranti,PD:piano programmato di assunzioni del personale degli educatori.

Governo favorevole a emendamenti Pd per potenziamento personale penitenziario:piano programmato di assunzioni, per l`adeguamento degli organici del personale di Polizia penitenziaria, degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi.


18 maggio 2010


La commissione Giustizia della Camera ha cominciato a votare gli emendamenti presentati al ddl carceri e il Governo ha dato parere favorevole alle proposte di modifica del Pd che prevedevano il potenziamento del personale civile e amministrativo penitenziario (psicologi, educatori, ecc) e l’adeguamento delle piante organiche di carabinieri e polizia in funzione del nuovo impegno che dovranno svolgere per vigilare sui detenuti che trascorreranno agli arresti domiciliari l’ultimo periodo della loro detenzione. Il capogruppo del Pd in commissione giustizia, Donatella Ferranti, ha espresso soddisfazione per questo parere favorevole del Governo augurandosi che alla fine l’emendamento venga approvato.



Pd: nostre proposte sono su linea indicata da Napolitano

“Il Pd è pronto” a rispondere al monito del presidente della Repubblica sulla necessità di risolvere il sovraffollamento delle carceri e “a fare la propria parte”. Per questo, annuncia Sandro Favi, responsabile Carceri dei democratici, “nei prossimi giorni il nostro partito presenterà proposte su questi temi, in un quadro di sistema e in continuità e sviluppo delle mozioni approvate dal Parlamento già nei primi mesi di quest`anno”.

“Proporremo - spiega Favi - che si proceda alla revisione del codice penale, che vengano riviste le norme che determinano l`alta incidenza di imputati in custodia cautelare in carcere e quelle sul trattamento penale dei tossicodipendenti, che siano ampliate le opportunità di accesso alle misure alternative alla detenzione. Chiederemo inoltre al Governo - prosegue - un piano programmato di assunzioni, per l`adeguamento degli organici del personale di Polizia penitenziaria, degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi, nonché gli indispensabili stanziamenti ed investimenti per ripristinare la corretta funzionalità ed operatività dei servizi e delle strutture”.

“Il Partito Democratico - conclude l’esponente del Pd - rinnova la stima e la fiducia degli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria e l`apprezzamento verso i dirigenti dell`Amministrazione penitenziaria, verso le professionalità socio-educative, sanitarie, amministrative e tecniche che, in questa fase difficile, dimostrano il proprio impegno con alto senso di umanità e qualificate competenze”.

Ferranti: "Iter rapido? Vediamo atteggiamento maggioranza su nostre proposte"

Carceri: Pd, "Testo migliorato in commissione, ma serve uno sforzo in più" Ferranti: "Iter rapido? Vediamo atteggiamento maggioranza su nostre proposte"

“Lo stralcio della messa in prova consentirà di esaminare rapidamente il provvedimento sulla detenzione domiciliare”. Lo dichiara la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti facendo notare come ‘la messa in prova non riguardava la popolazione carceraria e quindi non avrebbe avuto effetti sul grave stato di sovraffollamento delle carceri italiane. In ogni caso – sottolinea la democratica – il voto di oggi conferma il nostro giudizio negativo sul testo uscito dal consiglio dei ministri che era confuso ed inefficace anche perché privo di qualsiasi copertura finanziaria. Stiamo adesso valutando se aderire o meno alla richiesta di un voto in sede legislativa sul testo modificato nel corso dei lavori in commissione. La nostra disponibilità dipenderà anche dall’atteggiamento della maggioranza sulle nostre ulteriori proposte di modifica. In particolare: la tutela delle vittime di violenza domestica, il rafforzamento del personale di polizia (non solo quella penitenziaria) e del personale del comparto civile dell’amministrazione penitenziaria(educatori e psicologi)”.


Proposta emendativa 8.01.


Dopo l'articolo 8 inserire il seguente:


«Art. 8-bis. - 1. Entro centottanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, il Ministro della Giustizia, sentiti i Ministri dell'interno e della funzione pubblica, riferisce alle competenti Commissioni parlamentari in merito alle necessità di adeguamento numerico e professionale della pianta organica del Corpo di Polizia penitenziaria e del personale del comparto civile del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria anche in relazione all'entità numerica della popolazione carceraria e al numero dei posti esistenti e programmati.

2. A tal fine il Governo presenta al Parlamento entro i successivi novanta giorni un apposito piano straordinario di assunzioni di nuove unità specificandone i tempi di attuazione e le modalità di finanziamento.».
Ferranti Donatella, Schirru Amalia, Samperi Marilena, Amici Sesa



Proposta emendativa 8.03.

Dopo l'articolo 8 inserire il seguente:


«Art. 8-bis. - 1. Al comma 8-quinquies, della legge n. 26 del 2010, dopo le parole Il Corpo della Polizia penitenziaria, sono inserite le seguenti il personale del comparto civile del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria,».
Schirru Amalia, Ferranti Donatella, Samperi Marilena, Amici Sesa



28-04-10


Dopo l'ennesimo suicidio in carcere (23 dall'inizio dell'anno), nel penitenziario di Castrogno, a Teramo, il parlamentare dell'IdV, Augusto Di Stanislao, ribadisce la necessita' di interventi diretti ed immediati da parte del Governo. ''Non e' piu' ammissibile - afferma il deputato IdV - una tale situazione di completa incapacita' da parte del Governo di affrontare concretamente le problematiche delle carceri in Italia''. Di Stanislao ricorda che ''dopo varie visite presso il carcere di Castrogno e altrettante interrogazioni ad Alfano, dopo una mozione a mia prima firma approvata all'unanimita', con la quale anche la maggioranza si e' impegnata in una serie di iniziative atte a risollevare una drammatica realta' focalizzando l'attenzione sul sovraffollamento e sulla carenza di personale penitenziario e di educatori, dopo l'annuncio dell'emergenza carceri di Alfano e del fantomatico piano carceri, dopo continue denunce e sollecitazioni dei sindacati sulla necessita' di intervenire sulle strutture, sugli organici, siamo ancora di fronte ad una situazione insostenibile e all'emergenza soluzioni''. ''Ho presentato da tempo - conclude Di Stanislao - una proposta di legge per istituire una Commissione d'inchiesta parlamentare sulla situazione delle carceri in Italia che, ora piu' che mai, diventa fondamentale per dare risposte e soluzioni ai molteplici problemi e disagi dell'intero mondo penitenziario''.




Di Stanislao:il ministro tace sulle assunzioni degli educatori,riferisca in parlamento.

“E’ giusta l’assunzione di 2.000 agenti così come evidenziato da Sarno, Segretario generale Uil Pa Penitenziari, per garantire il turnover e quindi supplire la carenza del personale di polizia penitenziaria, ma vi è una colpevole dimenticanza da parte del Ministro quando tace sulla necessità di garantire la presenza degli educatori così come previsto nella Mozione IdV approvata all’unanimità dal Parlamento.” Queste le parole dell’On. Di Stanislao che prosegue: “Non vorremmo che questo impegno del Ministro si focalizzi esclusivamente sull’edilizia carceraria e altresì non vorremmo che dietro la parola magica “stato di emergenza” si celi il grimaldello per ridare vita ad una ” Carceri d’oro 2″ che in barba alla procedure di appalti e alla trasparenza abbiano buon gioco, piuttosto che la pubblica utilità e l’urgenza, i furbetti delle sponsorizzazioni. Si segnala al Ministro, nel frattempo, che in Italia vi sono 40 penitenziari incompiuti ed inutilizzati in un Paese che ne ha 171 in tutto e nel Piano Carceri presentato non c’è cenno di recupero di questo patrimonio. Chiedo che il Ministro venga, così come richiesto in Aula, a riferire in Parlamento sugli impegni presi in relazione ai tempi e modi e risorse da impiegare. Nel frattempo con due distinte interrogazioni chiedo al Ministro quale modello di recupero intenda mettere in campo visto che non si parla assolutamente di assumere gli educatori e cosa intenda fare per i 40 penitenziari incompiuti.”


16 Marzo 2010:interrogazione a risposta in Commissione su assunzione idonei educatori penitenziari

Convocazione della II Commissione (Giustizia)

Martedì 16 marzo 2010

Ore 13.45

5-02550 Ferranti: In relazione all’assunzione di educatori penitenziari


Interrogazione a risposta in Commissione:

FERRANTI, MELIS, TIDEI e SAMPERI.



- Al Ministro della giustizia.

- Per sapere

- premesso che:

il 17 febbraio 2010 il Sottosegretario per la giustizia Caliendo è intervenuto in Senato sul tema dell'assunzione degli educatori penitenziari reclutati tramite il concorso pubblico per esami a 397 posti nel profilo professionale di educatore, area C, posizione economica C1, indetto con PDG 21 novembre 2003;

nel corso della succitata seduta, il Sottosegretario Caliendo ha affermato che entro aprile 2010 saranno assunti in via definitiva tutti gli educatori che hannosuperato i precedenti concorsi, oltre ai 170 già assunti (anche se agli interroganti risulta che siano stati assunti 97 educatori);

in realtà, l'assunzione dei vincitori del suddetto concorso era già programmata con l'indizione dello stesso nel 2003, per il quale il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria già disponeva dei fondi necessari;

lo stesso Ministro interrogato, onorevole Alfano, aveva riconosciuto l'improcrastinabilità e l'urgenza di assumere più unità di educatori quando, il 12 gennaio 2010, furono approvate alla Camera le mozioni sui problemi del carcere presentate da vari gruppi parlamentari;a fronte di una popolazione carceraria di 67.000 unità, il rapporto educatore/detenuto è di circa 1 a 1.000, cosa che rende in pratica impossibile lo svolgimento di qualsivoglia progetto rieducativo impedendo il corretto reinserimento del detenuto nel tessuto sociale, così come previsto nel dettato costituzionale;

non avendo il Ministro interrogato ancora proceduto all'assunzione di ulteriori unità degli educatori, limitandosi a rimandare la questione ad un futuro confronto in merito con i Ministri Tremonti e Brunetta, sarebbe auspicabile ed urgente un rapido avvio della procedura di assunzione di educatori, almeno per completare la già esigua pianta organica, ulteriormente ridotta di circa 400 unità dal decreto legislativo n. 150 del 2009

se non ritenga opportuno procedere celermente all'assunzione di educatori attingendo dalla vigente graduatoria degli idonei risultante dal concorso pubblico a 397 posti di cui in premessa, al contempo prorogando la validità della stessa per almeno un quinquennio, al fine di permetterne lo scorrimento graduale per compensare il turn-over pensionistico, evitando l'indizione di nuovi concorsi che comporterebbe ulteriori oneri finanziari.

(5-02550)


Risposta all'interrogazione di Donatella Ferranti:dal 2011 assunzioni degli idonei educatori concorso,il comitato vigilera'.

Nel rispondere agli On. interroganti ritengo opportuno segnalare che il concorso pubblico per esami a 397 posti nel profilo di "Educatore", Area C, posizione economica C1, dell'Amministrazione Penitenziaria, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 30 del 16.4.2004 - IV serie speciale e si è concluso in data 9 luglio 2008.La graduatoria definitiva, immediatamente dopo l'approvazione del Direttore Generale con provvedimento dell'11 luglio 2008, è stata trasmessa all'Ufficio centrale per il bilancio per l'apposizione del visto di controllo.Nell'anno 2009, in ragione dell'entità dei fondi stanziati ai sensi dell'articolo 1, comma 346, della Legge 24.12.2007 n. 244, è stato possibile procedere all'assunzione dei primi 103 vincitori del predetto concorso a 397 posti.Quanto alle restanti 294 unità, la competente Direzione Generale di questa amministrazione ha già programmato il relativo piano di assunzione ricorrendo, per la copertura degli originari 397 posti a concorso, allo scorrimento della graduatoria, ai sensi dell'art. 15, co. 7, DPR n. 487/99 e successive integrazioni e modificazioni.I nuovi educatori - alcuni dei quali individuati tra i candidati idonei, ma non vincitori del concorso, attese le 12 defezioni intervenute per rinunce, mancate stipule del contratto o dimissioni da parte degli aventi diritto - hanno infatti già scelto la sede di destinazione e, entro aprile del corrente anno, saranno formalmente assunti con firma del relativo contratto.Per quanto riguarda, invece, l'auspicata possibilità di procedere ad un ulteriore scorrimento della graduatoria oltre il numero dei posti originariamente messi a concorso, mi corre l'obbligo di segnalare che tale eventualità non rientra tra le ipotesi di cui all'art. 15, co. 7, del DPR n. 487/1994 e che pertanto, limitatamente all'anno in corso, non può essere attuata per mancato stanziamento dei fondi occorrenti.I fondi disponibili, infatti, sono stati impegnati sia per l'assunzione dei vincitori del suddetto concorso per educatori, sia per l'assunzione degli idonei al concorso a 110 posti di contabile, a copertura dei posti previsti dal relativo bando ed in ragione delle gravi carenze riscontrate anche nell'area contabile.Dato atto di quanto sopra e, premesso che la validità delle graduatorie è indicata in tre anni dalla data della pubblicazione nei Bollettini ufficiali, faccio presente che, nel caso di specie, la validità della graduatoria del concorso a 397 posti è fissata al 31 maggio 2012 e che, pertanto, a partire dal prossimo anno, in presenza delle risorse economiche necessarie, potranno esservi le condizioni per procedere ad uno scorrimento della graduatoria, anche oltre il numero dei posti pubblicati.




24 febbraio 2010:

ordine del giorno su non riduzione organico educatori di Roberto Rao

La Camera,

premesso che

il provvedimento in esame prevede, all'esito del processo di riorganizzazione di cui all'articolo 74, del decreto legge n. 112 del 2008, un'ulteriore riduzione degli assetti organizzativi delle amministrazioni pubbliche ai fini del contenimento della spesa pubblica;

il comma 8-quinquies dell'articolo 2 individua le amministrazioni che non sono interessate dalle riduzioni descritte, tra cui il Corpo di Polizia Penitenziaria;


nonostante le difficoltà operative, la scarsezza di mezzi e personale risulta, inopinatamente escluso da tale previsione il personale civile del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di adottare ulteriori iniziative normative volte ad includere tra il personale delle amministrazioni non interessate dalla riorganizzazione delle piante organiche non solo quello di polizia penitenziaria ma anche quello civile del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, con particolare riferimento alle figure degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi, anche in vista dell'avvio del Piano carceri che necessiterà di adeguate risorse umane e professionali. 9/3210/41. Rao, Ria
.


Accolto come raccomandazione.




19 Febbraio 2010:

ordine del giorno su assunzione educatori di Donatella Ferranti e PD


La Camera,

premesso che:

l'articolo 17-ter stabilisce che, per l'attuazione del cosiddetto «Piano carceri» si conferiscono pieni poteri al Commissario straordinario che, per individuare la localizzazione delle aree destinate alla realizzazione di nuove infrastrutture carcerarie, d'intesa con il Presidente della regione territorialmente competente e sentiti i sindaci dei comuni interessati, potrà agire in deroga alla normativa urbanistica vigente, velocizzando procedure e semplificando le gare di appalto, utilizzando il modello adottato per il dopo terremoto a L'Aquila, derogando anche all'obbligo previsto dalla legge 7 agosto 1990, n. 241, volto a consentire agli interessati, proprietari delle aree che si intendono espropriare, la necessaria partecipazione al procedimento amministrativo;

la localizzazione costituisce di per sé variante e produce l'effetto di imporre il vincolo preordinato all'espropriazione e contro di essa non sarà possibile ricorrere al giudice amministrativo e si introduce anche una deroga al limite dei subappalti, che potranno aumentare dall'attuale 30 per cento fino al 50 per cento, in deroga all'articolo 118 del codice dei contratti pubblici; in sostanza, si affidano pieni poteri al Commissario straordinario, che potrà avvalersi anche del Dipartimento per la protezione civile per le attività di progettazione, scelta del contraente, direzioni lavori e vigilanza degli interventi strutturali ed infrastrutturali, in deroga ai criteri di trasparenza e pubblicità e in palese contraddizione con la mozione Franceschini ed altri n. 1-00302 (approvata sostanzialmente all'unanimità alla Camera il 12 gennaio di quest'anno e accettata dal Governo) che impegnava chiaramente il Governo a garantire, nell'ambito dei progetti della nuova edilizia penitenziaria, i criteri di trasparenza delle procedure e l'economicità delle opere evitando il ricorso a procedure straordinarie, anche se legislativamente previste,

impegna il Governo

a verificare l'adeguatezza, in proporzione alla popolazione carceraria, delle piante organiche riferite non solo al personale di polizia penitenziaria ma anche alle figure degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi, avviando un nuovo piano programmato di assunzioni che vada oltre il turn-over dovuto ai pensionamenti previsto dalla legge finanziaria per il 2010 e che garantisca le risorse umane e professionali necessarie all'attivazione delle nuove strutture penitenziarie, anche distribuendo meglio il personale sul territorio, concentrandolo nei compiti di istituto, sottraendolo ai servizi estranei, consentendogli un adeguato, costante ed effettivo aggiornamento professionale.

9/3196/13.
Donatella Ferranti.



Il comitato vincitori idonei concorso educatori dap in sostegno di Rita Bernadini

Educatori penitenziari sostengono la protesta di Rita Bernardini e Irene TestaRistretti Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori condivide e sostiene l’iniziativa non violenta intrapresa da Irene Testa e Rita Bernardini.Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori condivide e sostiene l’iniziativa non violenta intrapresa da Irene Testa e Rita Bernardini, impegnate in uno sciopero della fame perrichiedere l’esecuzione immediata di quanto proposto nelle cinque Mozioni parlamentari,unanimemente approvate nei giorni 11 e 12 gennaio 2010, riguardanti la situazione del sistema carcerario italiano.Giova ricordare che in quella occasione lo stesso Ministro Alfano assumeva precisi impegni ed affermava che vi avrebbe dato celere e certa attuazione sancendo l’inizio di un nuovo percorso,iniziato con la dichiarazione di Emergenza di tutto il sistema penitenziario alla quale ci si aspettava sarebbe seguita la predisposizione nel Piano Carceri di tutti quegli atti necessari ad ottemperare a quanto detto nelle citate Mozioni per poter, nei tempi strettamente necessari, affrontareconcretamente e efficacemente l´ormai ingestibile situazione creatasi nei nostri istituti penitenziari.Tuttavia, da un’iniziale analisi condotta sui primissimi elementi costitutivi e organizzativi del Piano Carceri emerge solo una particolare attenzione all’aspetto strutturale e custodiale, non prevedendo,invece, alcun intervento per incrementare e favorire la fondamentale componente rieducativa, vero obiettivo dell’esperienza carceraria.Questo Comitato ed altri illustri interlocutori del mondo penitenziario, continuano, infatti, a chiedere a gran voce che vengano assunti più educatori, affinché l’ingresso nelle nostre carceri non si limiti ad un forzato ozio, ma divenga precipuo momento di riflessione e riprogettazione del sé.Ad oggi, però, in merito alla questione degli educatori, alcuna volontà specifica è stata espressa dal Ministro, nonostante, le nostre carceri continuino quotidianamente ad affollarsi a causa dei numerosi nuovi ingressi, ma anche per la spaventosa carenza di educatori che, secondo quanto stabilito dalle vigenti leggi, rappresentano i coordinatori e i realizzatori materiali dei percorsirieducativi, nonché quelle figure professionali atte a garantire, nei giusti modi e nei tempi,l’espletamento, dell’intero iter necessario all’accesso alle misure alternative alla detenzione di quei detenuti che ne avrebbero i requisiti, ma che continuano a restare in carcere a causa dello sparuto numero di educatori attualmente in servizio a fronte di una popolazione di 66.000 persone carcerate.Pertanto, ci uniamo all´Onorevole Bernardini e a Irene Testa per chiedere l´immediata esecuzione delle citate mozioni e auspichiamo che il Ministro Alfano ne predisponga repentinamente l’avvio.Il Comitato, altresì, ad ausilio dell’iniziativa intrapresa da Rita Bernardini e da Irene Testa,promuove una “catena di informazione solidale” impegnandosi a diffondere la conoscenza di tale protesta non violenta tramite l’invio di questo comunicato non solo a tutti gli organi di informazione, ma anche ai propri conoscenti invitandoli a fare altrettanto.Il Comitato vincitori e idonei concorso educatori.


Donatella Ferranti,PD:da Ionta, un primo segnale l'immediata assunzione dei tanti educatori.

CARCERI: PD, VOGLIAMO VEDERCI CHIARO. AUDIZIONE ALLA CAMERA DI IONTA



Roma, 13 gen



''Lo vogliamo esaminare puntigliosamente ed e' per questo che gia' domani chiederemo al presidente della commissione Giustizia, Giulia Bongiorno di attivarsi per prevedere al piu' presto l'audizione del capo del Dap, dott. Franco Ionta''. Cosi' la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti, commenta l'approvazione del piano carceri da parte del Cdm di oggi. ''I primi dati forniti dal ministro Alfano - sottolinea - non ci convincono fino in fondo: se infatti le carceri italiane possono ''tollerare' sino a circa 64.237 detenuti, da regolamento non potrebbero ospitarne piu' di 43.087. Il grado di sovraffollamento e' elevatissimo, siamo ampiamente fuori quota, e per arrivare ad 80.000 posti, i 21.749 annunciati oggi dal ministro Alfano sembrano insufficienti. E poi - prosegue - non basta costruire muri, occorre riempirli di personale numericamente e professionalmente adeguato: dalla polizia penitenzieria, agli psicologi, agli educatori e agli altri esperti. Di tutto questo ancora non c'e' traccia, ma aspettiamo di conoscere nel merito dal dott. Ionta le cifre esatte, certo - conclude - che un primo segnale potrebbe essere l'immediata assunzione dei tanti educatori e psicologi del concorso''.

Assunzione degli educatori primo impegno del governo

Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori penitenziari esprime piena soddisfazione per l’approvazione delle cinque mozioni sul problema carcerario discusse ed accolte nei giorni 11 e 12 gennaio 2010 dal nostro Parlamento. Per la prima volta il Governo, rappresentato dal Ministro Alfano, ha preso consapevolezza della grave emergenza del sovraffollamento degli istituti di pena e, fra le altre fondamentali proposte presentate, si è impegnato:- a procedere all’assunzione immediata dei restanti educatori penitenziari previsti dalla pianta organica, da attingersi dagli idonei della vigente e menzionata graduatoria risultata dal concorso bandito per tale profilo professionale, affinché anche costoro possano partecipare ai previsti corsi di formazione che il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria deve attivare per questi operatori prima dell’ingresso nelle carceri a cui sono destinati, onde evitare sprechi di danaro per doverli riattivare in seguito;- a prorogare di almeno un quinquennio la validità della graduatoria di merito del concorso citato in premessa, in linea con gli orientamenti del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione nonché con le disposizioni in materia di razionalizzazione delle spese pubbliche in vigore - per permetterne un graduale scorrimento parimenti all’avvicendarsi dei fisiologici turn-over pensionistici, al fine di evitare l’indizione di nuovi concorsi per il medesimo profilo che comporterebbero inutili oneri pubblici;- ad assumere iniziative per lo stanziamento di fondi necessari per completare l’organico di educatori previsti dalla pianta organica attualmente vigente presso il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, considerato che lo sforzo economico da sostenere è annualmente molto esiguo, ma necessario per far funzionare meglio ed in modo più umano una branca importantissima del nostro sistema giustizia che non può più attendere;- a procedere all’alienazione di immobili ad uso penitenziario siti nei centri storici e alla costruzione di nuovi e moderni istituti penitenziari in altro sito;Esprimiamo, quindi, pieno compiacimento per l’importantissimo risultato raggiunto dall’On. Di Stanislao dell’Idv, il quale nella Sua circostanziata e approfondita mozione, ha dimostrato ancora una volta la Sua grande disponibilità e sensibilità verso tali problematiche, sapendo cogliere e far emergere sapientemente le necessità di questo delicato settore della nostra giustizia. Ringraziamo, inoltre, gli onorevoli Bernardini, Rao, Ferranti, Melis, Tidei, Vitali, Balzelli, Donadi, Paladini, Franceschini e tutti coloro che hanno appoggiato con voto favorevole le Loro mozioni, poiché di fronte a queste battaglie di umanità hanno saputo permeare il Loro impegno politico di quell’umanità e di quell’alto senso civico che rende capaci di abbandonare i colori politici e di volgere verso una proficua unità di intenti.Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori penitenziari, intanto, continuerà a vigilare affinché tali doveri vengano rispettati e proseguirà nel suo lavoro di diffusione della necessità dell’intervento rieducativo e quindi sulla centralità della presenza degli educatori, ovvero di quella figura professionale che rappresenta il vero catalizzatore ed esecutore materiale del percorso rieducativo di un detenuto, percorso che rappresenta l’unica vera speranza di un sano reinserimento sociale di chi vive l’esperienza delle sbarre e che rappresenta uno dei più validi strumenti atti ad evitare quegli stati di inerzia, apatia, depressione, frustrazione, ansia, inadeguatezza che troppo spesso percorrono prepotentemente i corridoi lungo i quali si snodano le fila di quelle celle all’interno delle quali si consumano, quotidianamente, suicidi, abusi, violenze. Auspichiamo, quindi, che il Governo predisponga celermente tutti gli atti necessari ad ottemperare quanto detto e che questa stessa volontà continui ad animarne tutti i passaggi ad essi necessari, per poter, nei tempi strettamente necessari, cominciare ad affrontare concretamente e efficacemente l’ormai ingestibile emergenza creatasi.

Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori penitenziari

lunedì 31 maggio 2010

Casellati; nel “Piano Carceri” 2mila assunzioni, dai direttori, alle guardie,ai medici,agli educatori e tutto il personale penitenziario,nel frattempo la commissione bilancio boccia emendamenti DDl Alfano perche' non ci sono fondi. Sottosegretario,parole?carcere,governo,giustizia,detenuti,donatella ferranti,politici

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Giustizia: Casellati; nel “Piano Carceri” 2mila assunzioni, dai direttori, alle guardie, ai medici,agli educatori e tutto il personale penitenziario. 


di Martino Valente


Italia Oggi, 31 maggio 2010



Quando il lavoro è una vera prigione. Negli ultimi tre mesi oltre 500 persone hanno trovato un posto fisso come educatori, contabili o collaboratori in istituti penitenziari. A breve partiranno anche i concorsi per l’assunzione di duemila guardie previste dal Piano carceri, provvedimento straordinario che dovrebbe portare a una profonda ristrutturazione del comparto grazie all’aumento di personale e dei centri detentivi.

In altre parole, con i chiari di luna degli ultimi tempi, la prigione è un lavoro (e non il contrario) e tutto il sistema carcerario può essere visto anche come una grande impresa pubblica nella quale investire il proprio futuro. Le carceri sono al collasso per sovraffollamento e il Piano del governo intende portare la capienza per gli “ospiti” a 80 mila unità.

Per questo sono in programma nuove assunzioni di personale e presto sarà necessario programmarne ad altre”, conferma il sottosegretario di stato alla giustizia Maria Elisabetta Alberti Casellati. Oggi, e fino a dicembre, vige lo stato d’emergenza: con 60 mila detenuti in 360 strutture sono in servizio 6.318 tra dirigenti, tecnici amministrativi ed educatori. Il personale di polizia penitenziaria è composto di 38.790 unità. A peggiorare il quadro il fatto che, se non bastasse, la popolazione nelle carceri aumenta di 800 unità al mese (26 al giorno).

Il governo”, puntualizza il sottosegretario, “ha dunque preso atto della situazione e ha deciso di percorrere una strada “costruttiva”, assai diversa rispetto alle scelte spesso solo paradossali fino a oggi adottate (trenta tra amnistie e indulti negli ultimi 60 anni)”.

Altro aspetto da (rivalutare considerando un ipotetico lavoro nelle carceri è che (forse) niente sarà più come prima. “Con il Piano si riuscirà a riportare la situazione sotto controllo e a garantire che l’espiazione della pena avvenga nel pieno rispetto di tutte le garanzie costituzionalmente garantite ai reclusi”, annuncia il braccio destro del ministro Alfano. Oggi le cronache parlano tutti I giorni di suicidi in cella, di condizioni e trattamenti al limite del regolamento e tutto il sistema vive e respira aria di emergenza. Alla realizzazione del piano le carceri come le conosciamo non dovranno essere più le stesse, sotto dotate di fondi, uomini e mezzi. Lavorarci potrà essere meno drammatico (e mortificante) di quanto non sia oggi.

“La riforma intrapresa prevede la creazione di 47 padiglioni all’interno delle carceri esistenti e di otto nuovi istituti. Il piano ha un costo stimato in 600 milioni di euro (500 dei quali previsti in Finanziaria, gli altri 100 a carico del ministero della giustizia) e si avvale anche dell’apporto di capitali privati”, continua Alberti Casellati. “Dal punto di vista del personale che nelle nuove e vecchie strutture dovrà lavorare è prevista l’assunzione di 2 mila agenti di custodia e, in prospettiva, lo sblocco del turnover che garantirà un ulteriore rafforzamento delle piante organiche. La proclamazione dello stato d’emergenza nazionale per tutto il 2010 consentirà di mettere in atto procedure snelle, sulla falsariga di quelle utilizzate per l’emergenza post terremoto in Abruzzo”.

Ma come l’indulto anche le nuove carceri e il nuovo personale rischiano di diventare misure insufficienti e tardive? “Per evitarlo il Piano carceri”, spiega ancora il sottosegretario, “è corredato da una serie di norme che amplieranno l’impatto del provvedimento sull’intero sistema. Il punto di partenza sarà il fatto che circa 24 mila dei 67 mila detenuti nei nostri penitenziari hanno cittadinanza straniera.

Il governo italiano sta avviando una serie di accordi bilaterali che mirano a ottenere la possibilità che questi detenuti scontino la pena nei Paesi d’origine. Si tratta peraltro di una riflessione avviata anche in sede di Unione europea, poi confluita nel “Programma di Stoccolma 2010 - 2014”.

C’è poi la risoluzione che, a partire dal Programma, getta le basi per il finanziamento di nuove carceri con fondi europei in quei paesi, come appunto l’Italia, in cui il sovraffollamento è determinato anche dalla massiccia presenza di detenuti stranieri”. A questo va aggiunta una serie di norme che il governo intende varare, come la messa in prova di tre anni, e l’accelerazione impressa al varo di misure già all’esame del parlamento, come la detenzione domiciliare a chi deve scontare un residuo di pena inferiore ad un anno.

Secondo le più recenti stime i reclusi che si trovano nella condizione di beneficiare di questa ultima norma sono circa 10mila, di cui circa 5.600 italiani, quasi 800 cittadini di paesi dell’Unione e circa 4 mila extracomunitari. “Si tratta”, precisa Alberti Casellati “di un provvedimento che non presenta alcun rischio per la sicurezza dei cittadini, giacché è congegnato in modo tale da infliggere il raddoppio della pena residua a coloro che si sottraessero agli obblighi previsti dalle nuove norme”. La chiamata sarà per concorso e toccherà tutte le figure che lavorano dall’altra parte delle sbarre: il direttore e il vice, le guardie e il personale medico - sanitario, tutte accomunate dal fatto di occuparsi per definizione giuridica del “trattamento dei detenuti e del loro recupero”.

Il direttore è responsabile del carcere e ha molteplici compiti, tra i quali la supervisione di tutto ciò che accade in istituto: oggi se ne contano 360 ma con il già citato Piano saliranno sicuramente. La polizia penitenziaria ha il compito di mantenere l’ordine e garantire la sicurezza sia dentro alla struttura sia negli spostamenti all’esterno. In organico oggi se ne contano circa 40 mila ma, come detto, è prevista l’assunzione di altre duemila unità a breve e nuovi concorsi. L’educatore è una figura di primaria importanza, coordina infatti tutte le attività che si svolgono all’interno dell’istituto (sociali, culturali, ricreative...) e traccia una sintesi della personalità del detenuto.

La relazione scritta dall’educatore, in collaborazione con lo psicologo e il criminologo viene inviata al magistrato, che in taluni casi può decidere di affidare il detenuto ai servizi sociali. Ciascun istituto è dotato di servizio medico e di servizio farmaceutico e dispone di almeno uno specialista in psichiatria (legge 354/1975, art. 11). Lo psicologo analizza la personalità del recluso, che in questo caso diventa “paziente”. Il criminologo infine ha un compito assai diverso che è quello di scoprire le caratteristiche che hanno portato la persona a compiere il reato cercando di valutarne la pericolosità sociale e la possibilità di continuare nell’attività criminosa.

Carcere:si teme una “evasione” di massa dei volontari perche' mancano troppi educatori,psicologi,assistenti sociali. angelin o alfano,governo,detenuti,politici

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Giustizia: dalle affollate carceri italiane adesso si teme una “evasione” di massa… dei volontari perche' ci sono troppi
vuoti di organico educatori,psicologi,assistenti sociali.



di Carlo Giorgi



Il Sole 24 Ore, 31 maggio 2010


Dalle carceri italiane si teme una “evasione” di massa. Una fuga, però, non di detenuti ma di volontari. Gli istituti di pena italiani non hanno mai visto una situazione più critica: a fine marzo i detenuti “censiti” dal ministero della Giustizia erano 67.206, oltre una volta e mezza il numero di ospiti consentiti dalla capienza del sistema penitenziario (44.236 posti). Un simile sovraffollamento rende impossibile il lavoro degli agenti di polizia e, soprattutto, la vita dei reclusi. E il numero di suicidi dei detenuti è aumentato, raggiungendo quota 24 nei primi cinque mesi del l’anno.


Autosospensione

È per questo motivo che la Conferenza nazionale volontariato e giustizia, che rappresenta il volontariato di settore in Italia, ha sollecitato i propri aderenti a realizzare manifestazioni pacifiche che contemplino anche, fatto del tutto inedito, l’autosospensione dal servizio. “Nelle carceri le necessità sono tali che spesso i volontari suppliscono alle mancanze dello Stato - spiega Elisabetta Laganà, presidente della Conferenza nazionale - . Siamo davvero preoccupati: con l’attuale sovraffollamento mancano gli spazi per svolgere le attività previste; in questo modo i volontari non riescono a lavorare e le persone ospitate in carcere non possono che peggiorare. Per far capire la gravità della situazione, abbiamo invitato le associazioni a considerare anche la temporanea sospensione delle attività. Ciascuno tuttavia, sceglierà la propria forma di protesta, più o meno simbolica”.


Presenza non uniforme

Secondo gli ultimi dati ministeriali disponibili, i volontari che svolgono il loro servizio nelle carceri italiane sono 9.576: la media è di un volontario ogni sette detenuti. In Italia la presenza del volontariato non è uniforme. La Lombardia, regione con il maggior numero di volontari (2.433) e di detenuti (9.030), vanta la media di un volontario ogni 3,7 reclusi. Una condizione simile si rileva in Veneto (3,6, il migliore “rapporto”) e in Lazio (4,4). Al l’estremo opposto, c’è la situazione in Abruzzo e con soli 162 volontari su una presenza di 2.329 detenuti: la media è di un volontario ogni 14,4 reclusi.

L’ordinamento penitenziario italiano (legge 354/1975) norma l’attività di volontariato agli articoli 17 e 78. I volontari più numerosi (8.194) sono quelli definiti dall’articolo 17: operano per la risocializzazione del detenuto attraverso attività precise. Si diventa volontari “articolo 17” presentando domanda al direttore dell’istituto, che la valuta comunicando la richiesta al magistrato di sorveglianza. I volontari definiti dall’articolo 78, invece, sono più rari (1.382): la loro candidatura passa direttamente attraverso il magistrato di sorveglianza e viene valutata dal Provveditorato locale. I volontari “articolo 78”, inoltre, lavorano in stretta collaborazione con educatori, assistenti sociali, psicologi.


Vuoti in organico

Un altro motivo di difficoltà per il volontariato carcerario è proprio la grave carenza di queste figure professionali, che i volontari dovrebbero semplicemente affiancare, nel lavoro volto alla risocializzazione dei detenuti. Al 31 marzo 2010, infatti, mancavano all’organico minimo stabilito per decreto ministeriale e peraltro non aggiornato ben 613 educatori, quasi la metà (il 44,6%) di quelli previsti per legge; ma anche 535 assistenti sociali (il che significa il 32,6% in meno rispetto al personale fissato dal decreto) e 265 tra esperti informatici, linguistici, comunicatori, psicologi, statistici ed ausiliari.

“Il ministero è certo dell’importanza dell’attività dei volontari - dice Laganà. Già nel 2006 una circolare ministeriale invitava tutti gli istituti a fare ogni sforzo per allungare l’orario delle attività di volontariato fino alle sei di sera. Oggi però non è più possibile lavorare. Il nostro appello è rivolto al governo perché entro l’estate trovi soluzioni adeguate alla situazione”.

Carcere: Piazza lanza è un inferno,senza educatori,psicologi,farmarci,spazi per socializzare.Il governo trovi i fondi necessari per investire sul personale. angelino alfano,governo,detenuti,giustizia,politici,dap

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Quell’inferno chiamato Piazza Lanza


 
di Francesco Silluzio
 
Vi è mai capitato di entrare nel Carcere di Piazza Lanza? Speriamo per Voi di no!!! La Casa Circondariale di Piazza Lanza attualmente ha circa 550 detenuti a fronte di una capienza massima di 285 posti e con 230 unità di polizia penitenziaria, invece delle 435 necessarie e previste dal Decreto Ministeriale sulle piante organiche.


Il carcere presenta, peggiorati, i problemi della maggior parte delle carceri italiane: sovraffollamento insostenibile e carenza di personale. Qualche settimana addietro è cominciata la protesta dei detenuti, che ha avuto una bassissima risonanza mediatica, i quali battendo sulle inferriate, cercavano di far percepire all’esterno la condizione di estremo disagio in cui sono costretti a vivere; il sindacato UIL della Polizia penitenziaria ha denunciato la situazione in cui versa il carcere e il suo organico; La situazione che emerge dalle denunce è allarmante.

Il carcere risulta essere una struttura vecchia e inadeguata agli scopi rieducativi che invece dovrebbe avere; in celle di circa 18 metri quadri, che a stento potrebbero ospitare tre detenuti, sono stipati fino a nove, o addirittura tredici detenuti, secondo la Uil penitenziari. Si registra anche una forte carenza di personale, sia di agenti di polizia penitenziaria che di figure specializzate come educatori e psicologi. La carenza di fondi colpisce l’area sanitaria: i farmaci sono insufficienti e mancano le dotazioni primarie per le medicazioni. Così com’è, la vecchia struttura penitenziaria sembra insomma una bomba ad orologeria.

Le denunce non sono nuove. Dal luglio 2009, periodo dell’ iniziativa di monitoraggio “Ferragosto 2009 in carcere”, organizzata dai radicali su tutto il territorio nazionale, che ha portato oltre 150 parlamentari in tutti gli istituti di pena, ad oggi, l’unico problema che è stato risolto è quello dei topi che infestavano l’istituto. Nelle celle sovraffollate fredde d’inverno (quest’anno l’impianto di riscaldamento non è stato attivato) e soffocanti d’estate, i cittadini detenuti trascorrono almeno venti ore chiusi a chiave. Nel carcere, a differenza di altri istituti di pena, non esistono attività al di fuori della cella e non vi è alcuna possibilità di socializzare. Per non parlare del fatto che, nella stessa struttura, si svolgono le Udienze di convalida degli arresti e i colloqui con i detenuti.

E’ chiaro che occorre un immediato intervento che non sia limitato solo a risolvere le emergenze ma a creare strutture degne di un paese civile e democratico.

FLP ministeri: DDL Alfano sara' vero fallimento senza risorse per assumere nuovi educatori,psicologi e assistenti sociali! carcere,governo,angelino alfano,detenuti,giustizia,politici,italia

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Federazione Lavoratori Pubblici


e Funzioni Pubbliche

Coordinamento Nazionale Giustizia
 
In Italia ci sono 58 Uffici di Sorveglianza e 29 Tribunali di Sorveglianza, a fronte di ben 166Tribunali e 260 sezioni distaccate; quindi Organo monocratico: 58 USOR Organo Collegiale: 29 TDS.
Simile situazione per gli uffici del UEPE distribuiti sull’intero territorio Nazionale.

La FLP in aula verde, convocata sull’argomento, alla presenza del Ministro Alfano aveva già prospettato la soluzione relativa al sovraffollamento in ordine al pianeta carceri. Infatti nella circostanza si era evidenziata l’opportunità di far scontare la pena, tramite accordi bilaterali, nel proprio paese d’origine,  riducendo così enormemente la cittadinanza carceraria (si conta che sono circa 25.000 i detenuti stranieri).
Altro suggerimento era quello relativo al recupero dei detenuti per la normativa sul controllo sulle sostanze stupefacenti che per il 2009 erano 26.118 su 63.630 detenuti. Va quindi ampliato l’affidamento nelle comunità terapeutiche al fine di seguire i programmi di riabilitazione e, pertanto, va ampliato anche l’utilizzo dipersonale specializzato come per esempio psicologi, educatori ed assistenti sociali valorizzando, quindi, anche le risorse di personale interno, ivi compreso quello delle cancellerie giudiziarie.
Inoltre, la FLP aveva suggerito che va restituita la competenza relativa all’assistenza sanitaria al Ministero della Giustizia poiché l’esperienza di questa materia sotto la competenza del Ministero della Salute, si è rilevata, a parere della FLP fallimentare.
Oggi invece, il Governo presenta un ddl sulle carceri, attualmente in commissione giustizia dove è inserita l’ipotesi, che tutti i detenuti condannati con sentenza irrevocabile, a poter scontare l’ultimo anno di pena detentiva tramutata in regime di detenzione domiciliare. Si pensa che almeno un terzo dei detenuti
odierni possano, se approvato il ddl, usufruire di questa pena alternativa.
Naturalmente queste nuove “facilitazioni” per i detenuti, si tramuteranno, inevitabilmente, in maggior carico di lavoro per gli uffici di Sorveglianza e Uepe. Ancora una volta una riforma a costo zero per l’amministrazione, in regime di blocco delle assunzioni, di drastico taglio alle piante organiche e senza turn-over.
I lavoratori delle cancellerie dovranno, in tempi brevi, istruire liberazioni anticipate, nonché istanze di detenzione domiciliare; successivamente sarà l'organo collegiale, ovvero il Tribunale di Sorveglianza a giudicare; inoltre,saranno sovraccaricati i Commissariati e le Stazioni di CC, nonché gli uffici UEPE
(assistenti sociali ecc…ecc...).
La FLP seguirà attentamente i lavori della Commissione Giustizia tenendovi come sempre prontamente informati sull’evoluzione in materia.