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Sign for Aiutaci a garantire l'effettiva applicazione dell'art. 27 Cost.(funzione rieducativa della pena)

Mercoledi',23 Marzo 2011: interrogazioni per l'assunzione degli educatori penitenziari

Mercoledi',23 Marzo 2011,

(rinvio del 16 Marzo 2011)

in commissione giustizia discussione delle interrogazioni orali per l'assunzione degli educatori penitenziari.


5-04298 Cassinelli: Sull’iter del concorso pubblico per educatore penitenziario


5-04314 Ferranti: Questioni relative all’assunzione dei vincitori del concorso per educatore penitenziario




Per leggere il testo delle interrogazioni vai su news giornaliere o etichetta interrogazioni parlamentari




Carceri:necessario assumere educatori,assistenti e psicologi.

26 agosto 2010



Giustizia: Bernardini (Radicali); basta morti in carcere, varare in fretta misure deflattive



“Il tempo dell’illegalità e dell’inciviltà carceraria italiana è scandito ad un ritmo impressionante dalle morti, dai suicidi. Dico al Governo e ai miei colleghi parlamentari che così numerosi hanno partecipato all’iniziativa del Ferragosto in carcere, che occorre fare in fretta a varare, intanto, misure adeguate a decongestionare la sovrappopolazione carceraria”. Lo afferma Rita Bernardini, deputata Radicale, membro della Commissione Giustizia della Camera, dopo la morte di un detenuto a Sulmona. “Il disegno di legge Alfano - così come svuotato dalla Commissione Giustizia della Camera - non serve a spegnere l’incendio di disperazione e di morte che sta divampando - prosegue.Affidare infatti ai Tribunali di sorveglianza la valutazione della pericolosità sociale e l’idoneità del domicilio per consentire di scontare ai domiciliari pene residue sotto i 12 mesi, significa paralizzare tutto: la valutazione arriverà troppo tardi! Si dia ai direttori degli istituti penitenziari questo compito che saprebbero fare meglio e più in fretta dei magistrati di sorveglianza. Ridimensionata almeno un po’ la popolazione detenuta, occorre immediatamente riformare il sistema come previsto dalle mozioni approvate in gennaio dalle aule di Montecitorio e di Palazzo Madama a partire dallo stop all’uso indiscriminato della carcerazione preventiva e alla depenalizzazione dei reati minori, per arrivare alle misure e pene alternative che si rivelano molto più efficaci del carcere ai fini della rieducazione e del reinserimento sociale, all’adeguamento degli organici penitenziari (agenti, educatori, psicologi, assistenti sociali), alle possibilità di lavoro per i detenuti, agli istituti di custodia attenuata dove i tossicodipendenti possano curarsi”.





5 luglio 2010





Carceri: Favi, "Bene Tg2, condizioni indegne per detenuti e lavoratori"



Dichiarazione di Sandro Favi responsabile Carceri del Partito Democratico



L’inchiesta del Tg2 sulla drammatica situazione delle nostre carceri evidenzia ciò che il Partito Democratico denuncia da mesi, e cioè condizioni di vita per i detenuti e per i lavoratori penitenziari del tutto indegne. Quelle viste all’Ucciardone sono situazioni che in realtà riguardano la stragrande maggioranza delle carceri italiane. Le morti in carcere e gli atti di autolesionismo sono segnali inequivocabili: occorre attuare da subito politiche penitenziarie che decongestionino gli istituti. È assolutamente necessario investire sulle misure alternative alla detenzione e sull’aumento di agenti di polizia penitenziaria, di educatori, di assistenti sociali e psicologi.



Finora il ministro Alfano e il direttore delle carceri Ionta hanno saputo solo ipotizzare un piano carceri che avrà lunghissimi tempi di realizzazione e che non inciderà minimamente per un miglioramento della situazione nell’immediato.



Così non va.









Lettere: senza assunzione personale educativo il ddl Alfano è inutile





Comunicato stampa, 29 maggio 2010





Ai deputati di commissione bilancio



e giustizia camera









Al sottosegretario



On. Caliendo









Al sottosegretario



On. Giorgetti Alberti







Egregi Onorevoli,



dopo aver appreso la notizia sul parere negativo della Commissione Bilancio sugli artt. 2 quater e 2 sexies del Ddl Alfano questo Comitato ritiene necessario porre alla Vostra attenzione alcune osservazioni. L’eliminazione dell’articolo aggiuntivo Schirru 2.060 svuoterebbe di significato il Ddl Alfano riducendolo ad una imago sine re.



L’investimento in risorse umane è propedeutico alla concreta materializzazione della normativa contenuta nel provvedimento. Secondo quanto enunciato dall’art. 1 comma 3 del Ddl. il magistrato di sorveglianza decide sulla base della relazione inviatagli dall’istituto penitenziario.



Alla luce della normativa penitenziaria è l’educatore colui che osserva il comportamento del detenuto e provvede alla stesura della relazione di sintesi, cioè di quella relazione di cui si servirà il magistrato di sorveglianza per la decisione finale sulla misura alternativa.



Senza l’incremento di ulteriori unità di personale pedagogico la situazione del sovraffollamento carcerario non potrà mai essere risolta né tantomeno potrà trovare risoluzione la drammatica condizione in cui versano le carceri italiane.



Pochi educatori significa poche relazioni da inviare al magistrato di sorveglianza. Pochi educatori significa impossibilità di fare il trattamento. Pochi educatori significa stasi della concessione di misure alternative. L’eliminazione dell’articolo aggiuntivo Schirru creerebbe un vero e proprio effetto boomerang che provocherebbe la totale paralisi del Ddl Alfano.



La Commissione Giustizia dopo aver preso atto della grave situazione di disagio in cui versano le carceri italiani ha dato voce all’articolo 27 della Costituzione decidendo di investire su quello che già nel Settecento Beccaria definiva “il più sicuro mezzo di prevenire i delitti” ossia l’educazione.



L’approvazione dell’articolo aggiuntivo che esclude il Dap dalla riduzione della pianta organica e dal blocco delle assunzioni costituisce una vera e propria presa di coscienza dell’assunto secondo il quale non può esserci alcun miglioramento delle condizioni di detenzione senza l’investimento in risorse umane.



Si evidenzia inoltre che l’emendamento è già stato “riformulato” originariamente infatti prevedeva l’obbligo per il governo,dopo l’invio della relazione per l’adeguamento della pianta organica, di predisporre entro 2 mesi un piano straordinario di assunzioni.



La totale eliminazione di questo emendamento volto alla concreta applicazione della misura alternativa sulla quale questo Governo intende puntare per risolvere il dramma del pianeta carcere renderebbe inutile l’approvazione di un Ddl che non riuscirebbe mai ad essere attuato.



Ci sarebbe infatti una vera e propria antinomia tra norma e realtà. La realtà è che la situazione carceraria italiana è drammatica e preoccupante.



I continui suicidi in carcere sono da porre in relazione con le insopportabili condizioni di disagio in cui vivono i reclusi delle carceri italiane alla carenza di trattamento e attività rieducative e alla mancata assistenza psicologica dovuta alla cronica carenza di personale educativo



Ebbene, l’Italia, Paese democratico, è stata condannata dalla Cedu per trattamento degradante e disumano. A tale situazione va data una risposta concreta, soprattutto se si considera che il bilancio dello stato potrebbe essere aggravato dalle condanne della Cedu (Sic!).



Inoltre non si comprende come la crisi riguardi solo le risorse umane e non anche lo stanziamento dei fondi per l’edilizia penitenziaria ,infatti, una volta costruite nuove carceri queste rimarranno inutilizzate (Sic!) Un esempio è fornito dal carcere di Agrigento e dal carcere di Rieti, a Pinerolo inoltre, c’è un carcere vuoto da 10 anni ma è già stata individuata un’area per costruir un nuovo carcere (fonte Girodivite).



Per un provvedimento importante, come quello in esame, che punta sulla rieducazione e sul recupero del reo, occorre assumersi delle responsabilità serie, perché l’incremento del personale pedagogico rappresenta il sine qua non della correlazione legge - realtà.



Ancora una volta si evidenzia inoltre che il “decantato” vulnus di copertura finanziaria può essere sanato attingendo dai fondi della Cassa delle Ammende che secondo quanto disposto dall’art 129 III comma del Dpr 30 giugno 2000, n. 230, devono essere destinati ai programmi che tendono a favorire il reinserimento sociale dei detenuti e degli internati anche nella fase di esecuzione di misure alternative alla detenzione”e non all’edilizia penitenziaria (Sic!) . Qualora il Governo non intenda attingere i fondi necessari dalla cassa delle Ammende potrebbe ricavarli dai fondi del Fug, visto che il Presidente del Consiglio dei Ministri ha firmato il decreto che assegna per la prima volta le quote delle risorse sequestrate alla mafia e i proventi derivanti dai beni confiscati al Fondo Unico Giustizia (Fug), nella misura del 50 per cento al Ministero dell’Interno e del 50 per cento al Ministero della Giustizia. Attingendo i fondi o dalla cassa delle Ammende o dal Fug non vi sarebbe alcun onere aggiuntivo in quanto gli stessi sono già previsti in bilancio.



Per le ragioni suesposte riteniamo che l’emendamento presentato dall’On. Donatella Ferranti e Schirru sia una vera proposta “bipartisan” che deve, necessariamente,trovare accoglimento così come è stato approvato in Commissione Giustizia.



Riteniamo altresì che il governo, dopo aver provveduto all’adeguamento della pianta organica anche in relazione alla popolazione detenuta ( quasi 70mila detenuti) debba predisporre un piano straordinario di assunzioni di educatori penitenziari da attingersi dalla vigente graduatoria del concorso pubblico per esami a 397 posti nel profilo professionale di Educatore, Area C, posizione economica C1, indetto con Pdg 21 novembre 2003.



Una scelta in tal senso rappresenterebbe la chiave di volta per un chiaro e ben preciso impegno di responsabilità affinché la drammatica situazione che affligge il pianeta carcere possa finalmente essere risolta. Per tali ragioni auspichiamo che tutta la commissione bilancio della camera e il sottosegretario Alberto Giorgetti facciano una seria e proficua riflessione riconoscendo l’importanza ai fini dell’attuazione del Ddl in esame dell’emendamento Schirru 2.060.





FERRANTI SU DDL CARCERI,OTTENUTO ANCHE AMPLIAMENTO ORGANICO EDUCATORI PENITENZIARI.

Donatella Ferranti,PD:piano programmato di assunzioni del personale degli educatori.

Governo favorevole a emendamenti Pd per potenziamento personale penitenziario:piano programmato di assunzioni, per l`adeguamento degli organici del personale di Polizia penitenziaria, degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi.


18 maggio 2010


La commissione Giustizia della Camera ha cominciato a votare gli emendamenti presentati al ddl carceri e il Governo ha dato parere favorevole alle proposte di modifica del Pd che prevedevano il potenziamento del personale civile e amministrativo penitenziario (psicologi, educatori, ecc) e l’adeguamento delle piante organiche di carabinieri e polizia in funzione del nuovo impegno che dovranno svolgere per vigilare sui detenuti che trascorreranno agli arresti domiciliari l’ultimo periodo della loro detenzione. Il capogruppo del Pd in commissione giustizia, Donatella Ferranti, ha espresso soddisfazione per questo parere favorevole del Governo augurandosi che alla fine l’emendamento venga approvato.



Pd: nostre proposte sono su linea indicata da Napolitano

“Il Pd è pronto” a rispondere al monito del presidente della Repubblica sulla necessità di risolvere il sovraffollamento delle carceri e “a fare la propria parte”. Per questo, annuncia Sandro Favi, responsabile Carceri dei democratici, “nei prossimi giorni il nostro partito presenterà proposte su questi temi, in un quadro di sistema e in continuità e sviluppo delle mozioni approvate dal Parlamento già nei primi mesi di quest`anno”.

“Proporremo - spiega Favi - che si proceda alla revisione del codice penale, che vengano riviste le norme che determinano l`alta incidenza di imputati in custodia cautelare in carcere e quelle sul trattamento penale dei tossicodipendenti, che siano ampliate le opportunità di accesso alle misure alternative alla detenzione. Chiederemo inoltre al Governo - prosegue - un piano programmato di assunzioni, per l`adeguamento degli organici del personale di Polizia penitenziaria, degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi, nonché gli indispensabili stanziamenti ed investimenti per ripristinare la corretta funzionalità ed operatività dei servizi e delle strutture”.

“Il Partito Democratico - conclude l’esponente del Pd - rinnova la stima e la fiducia degli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria e l`apprezzamento verso i dirigenti dell`Amministrazione penitenziaria, verso le professionalità socio-educative, sanitarie, amministrative e tecniche che, in questa fase difficile, dimostrano il proprio impegno con alto senso di umanità e qualificate competenze”.

Ferranti: "Iter rapido? Vediamo atteggiamento maggioranza su nostre proposte"

Carceri: Pd, "Testo migliorato in commissione, ma serve uno sforzo in più" Ferranti: "Iter rapido? Vediamo atteggiamento maggioranza su nostre proposte"

“Lo stralcio della messa in prova consentirà di esaminare rapidamente il provvedimento sulla detenzione domiciliare”. Lo dichiara la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti facendo notare come ‘la messa in prova non riguardava la popolazione carceraria e quindi non avrebbe avuto effetti sul grave stato di sovraffollamento delle carceri italiane. In ogni caso – sottolinea la democratica – il voto di oggi conferma il nostro giudizio negativo sul testo uscito dal consiglio dei ministri che era confuso ed inefficace anche perché privo di qualsiasi copertura finanziaria. Stiamo adesso valutando se aderire o meno alla richiesta di un voto in sede legislativa sul testo modificato nel corso dei lavori in commissione. La nostra disponibilità dipenderà anche dall’atteggiamento della maggioranza sulle nostre ulteriori proposte di modifica. In particolare: la tutela delle vittime di violenza domestica, il rafforzamento del personale di polizia (non solo quella penitenziaria) e del personale del comparto civile dell’amministrazione penitenziaria(educatori e psicologi)”.


Proposta emendativa 8.01.


Dopo l'articolo 8 inserire il seguente:


«Art. 8-bis. - 1. Entro centottanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, il Ministro della Giustizia, sentiti i Ministri dell'interno e della funzione pubblica, riferisce alle competenti Commissioni parlamentari in merito alle necessità di adeguamento numerico e professionale della pianta organica del Corpo di Polizia penitenziaria e del personale del comparto civile del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria anche in relazione all'entità numerica della popolazione carceraria e al numero dei posti esistenti e programmati.

2. A tal fine il Governo presenta al Parlamento entro i successivi novanta giorni un apposito piano straordinario di assunzioni di nuove unità specificandone i tempi di attuazione e le modalità di finanziamento.».
Ferranti Donatella, Schirru Amalia, Samperi Marilena, Amici Sesa



Proposta emendativa 8.03.

Dopo l'articolo 8 inserire il seguente:


«Art. 8-bis. - 1. Al comma 8-quinquies, della legge n. 26 del 2010, dopo le parole Il Corpo della Polizia penitenziaria, sono inserite le seguenti il personale del comparto civile del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria,».
Schirru Amalia, Ferranti Donatella, Samperi Marilena, Amici Sesa



28-04-10


Dopo l'ennesimo suicidio in carcere (23 dall'inizio dell'anno), nel penitenziario di Castrogno, a Teramo, il parlamentare dell'IdV, Augusto Di Stanislao, ribadisce la necessita' di interventi diretti ed immediati da parte del Governo. ''Non e' piu' ammissibile - afferma il deputato IdV - una tale situazione di completa incapacita' da parte del Governo di affrontare concretamente le problematiche delle carceri in Italia''. Di Stanislao ricorda che ''dopo varie visite presso il carcere di Castrogno e altrettante interrogazioni ad Alfano, dopo una mozione a mia prima firma approvata all'unanimita', con la quale anche la maggioranza si e' impegnata in una serie di iniziative atte a risollevare una drammatica realta' focalizzando l'attenzione sul sovraffollamento e sulla carenza di personale penitenziario e di educatori, dopo l'annuncio dell'emergenza carceri di Alfano e del fantomatico piano carceri, dopo continue denunce e sollecitazioni dei sindacati sulla necessita' di intervenire sulle strutture, sugli organici, siamo ancora di fronte ad una situazione insostenibile e all'emergenza soluzioni''. ''Ho presentato da tempo - conclude Di Stanislao - una proposta di legge per istituire una Commissione d'inchiesta parlamentare sulla situazione delle carceri in Italia che, ora piu' che mai, diventa fondamentale per dare risposte e soluzioni ai molteplici problemi e disagi dell'intero mondo penitenziario''.




Di Stanislao:il ministro tace sulle assunzioni degli educatori,riferisca in parlamento.

“E’ giusta l’assunzione di 2.000 agenti così come evidenziato da Sarno, Segretario generale Uil Pa Penitenziari, per garantire il turnover e quindi supplire la carenza del personale di polizia penitenziaria, ma vi è una colpevole dimenticanza da parte del Ministro quando tace sulla necessità di garantire la presenza degli educatori così come previsto nella Mozione IdV approvata all’unanimità dal Parlamento.” Queste le parole dell’On. Di Stanislao che prosegue: “Non vorremmo che questo impegno del Ministro si focalizzi esclusivamente sull’edilizia carceraria e altresì non vorremmo che dietro la parola magica “stato di emergenza” si celi il grimaldello per ridare vita ad una ” Carceri d’oro 2″ che in barba alla procedure di appalti e alla trasparenza abbiano buon gioco, piuttosto che la pubblica utilità e l’urgenza, i furbetti delle sponsorizzazioni. Si segnala al Ministro, nel frattempo, che in Italia vi sono 40 penitenziari incompiuti ed inutilizzati in un Paese che ne ha 171 in tutto e nel Piano Carceri presentato non c’è cenno di recupero di questo patrimonio. Chiedo che il Ministro venga, così come richiesto in Aula, a riferire in Parlamento sugli impegni presi in relazione ai tempi e modi e risorse da impiegare. Nel frattempo con due distinte interrogazioni chiedo al Ministro quale modello di recupero intenda mettere in campo visto che non si parla assolutamente di assumere gli educatori e cosa intenda fare per i 40 penitenziari incompiuti.”


16 Marzo 2010:interrogazione a risposta in Commissione su assunzione idonei educatori penitenziari

Convocazione della II Commissione (Giustizia)

Martedì 16 marzo 2010

Ore 13.45

5-02550 Ferranti: In relazione all’assunzione di educatori penitenziari


Interrogazione a risposta in Commissione:

FERRANTI, MELIS, TIDEI e SAMPERI.



- Al Ministro della giustizia.

- Per sapere

- premesso che:

il 17 febbraio 2010 il Sottosegretario per la giustizia Caliendo è intervenuto in Senato sul tema dell'assunzione degli educatori penitenziari reclutati tramite il concorso pubblico per esami a 397 posti nel profilo professionale di educatore, area C, posizione economica C1, indetto con PDG 21 novembre 2003;

nel corso della succitata seduta, il Sottosegretario Caliendo ha affermato che entro aprile 2010 saranno assunti in via definitiva tutti gli educatori che hannosuperato i precedenti concorsi, oltre ai 170 già assunti (anche se agli interroganti risulta che siano stati assunti 97 educatori);

in realtà, l'assunzione dei vincitori del suddetto concorso era già programmata con l'indizione dello stesso nel 2003, per il quale il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria già disponeva dei fondi necessari;

lo stesso Ministro interrogato, onorevole Alfano, aveva riconosciuto l'improcrastinabilità e l'urgenza di assumere più unità di educatori quando, il 12 gennaio 2010, furono approvate alla Camera le mozioni sui problemi del carcere presentate da vari gruppi parlamentari;a fronte di una popolazione carceraria di 67.000 unità, il rapporto educatore/detenuto è di circa 1 a 1.000, cosa che rende in pratica impossibile lo svolgimento di qualsivoglia progetto rieducativo impedendo il corretto reinserimento del detenuto nel tessuto sociale, così come previsto nel dettato costituzionale;

non avendo il Ministro interrogato ancora proceduto all'assunzione di ulteriori unità degli educatori, limitandosi a rimandare la questione ad un futuro confronto in merito con i Ministri Tremonti e Brunetta, sarebbe auspicabile ed urgente un rapido avvio della procedura di assunzione di educatori, almeno per completare la già esigua pianta organica, ulteriormente ridotta di circa 400 unità dal decreto legislativo n. 150 del 2009

se non ritenga opportuno procedere celermente all'assunzione di educatori attingendo dalla vigente graduatoria degli idonei risultante dal concorso pubblico a 397 posti di cui in premessa, al contempo prorogando la validità della stessa per almeno un quinquennio, al fine di permetterne lo scorrimento graduale per compensare il turn-over pensionistico, evitando l'indizione di nuovi concorsi che comporterebbe ulteriori oneri finanziari.

(5-02550)


Risposta all'interrogazione di Donatella Ferranti:dal 2011 assunzioni degli idonei educatori concorso,il comitato vigilera'.

Nel rispondere agli On. interroganti ritengo opportuno segnalare che il concorso pubblico per esami a 397 posti nel profilo di "Educatore", Area C, posizione economica C1, dell'Amministrazione Penitenziaria, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 30 del 16.4.2004 - IV serie speciale e si è concluso in data 9 luglio 2008.La graduatoria definitiva, immediatamente dopo l'approvazione del Direttore Generale con provvedimento dell'11 luglio 2008, è stata trasmessa all'Ufficio centrale per il bilancio per l'apposizione del visto di controllo.Nell'anno 2009, in ragione dell'entità dei fondi stanziati ai sensi dell'articolo 1, comma 346, della Legge 24.12.2007 n. 244, è stato possibile procedere all'assunzione dei primi 103 vincitori del predetto concorso a 397 posti.Quanto alle restanti 294 unità, la competente Direzione Generale di questa amministrazione ha già programmato il relativo piano di assunzione ricorrendo, per la copertura degli originari 397 posti a concorso, allo scorrimento della graduatoria, ai sensi dell'art. 15, co. 7, DPR n. 487/99 e successive integrazioni e modificazioni.I nuovi educatori - alcuni dei quali individuati tra i candidati idonei, ma non vincitori del concorso, attese le 12 defezioni intervenute per rinunce, mancate stipule del contratto o dimissioni da parte degli aventi diritto - hanno infatti già scelto la sede di destinazione e, entro aprile del corrente anno, saranno formalmente assunti con firma del relativo contratto.Per quanto riguarda, invece, l'auspicata possibilità di procedere ad un ulteriore scorrimento della graduatoria oltre il numero dei posti originariamente messi a concorso, mi corre l'obbligo di segnalare che tale eventualità non rientra tra le ipotesi di cui all'art. 15, co. 7, del DPR n. 487/1994 e che pertanto, limitatamente all'anno in corso, non può essere attuata per mancato stanziamento dei fondi occorrenti.I fondi disponibili, infatti, sono stati impegnati sia per l'assunzione dei vincitori del suddetto concorso per educatori, sia per l'assunzione degli idonei al concorso a 110 posti di contabile, a copertura dei posti previsti dal relativo bando ed in ragione delle gravi carenze riscontrate anche nell'area contabile.Dato atto di quanto sopra e, premesso che la validità delle graduatorie è indicata in tre anni dalla data della pubblicazione nei Bollettini ufficiali, faccio presente che, nel caso di specie, la validità della graduatoria del concorso a 397 posti è fissata al 31 maggio 2012 e che, pertanto, a partire dal prossimo anno, in presenza delle risorse economiche necessarie, potranno esservi le condizioni per procedere ad uno scorrimento della graduatoria, anche oltre il numero dei posti pubblicati.




24 febbraio 2010:

ordine del giorno su non riduzione organico educatori di Roberto Rao

La Camera,

premesso che

il provvedimento in esame prevede, all'esito del processo di riorganizzazione di cui all'articolo 74, del decreto legge n. 112 del 2008, un'ulteriore riduzione degli assetti organizzativi delle amministrazioni pubbliche ai fini del contenimento della spesa pubblica;

il comma 8-quinquies dell'articolo 2 individua le amministrazioni che non sono interessate dalle riduzioni descritte, tra cui il Corpo di Polizia Penitenziaria;


nonostante le difficoltà operative, la scarsezza di mezzi e personale risulta, inopinatamente escluso da tale previsione il personale civile del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di adottare ulteriori iniziative normative volte ad includere tra il personale delle amministrazioni non interessate dalla riorganizzazione delle piante organiche non solo quello di polizia penitenziaria ma anche quello civile del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, con particolare riferimento alle figure degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi, anche in vista dell'avvio del Piano carceri che necessiterà di adeguate risorse umane e professionali. 9/3210/41. Rao, Ria
.


Accolto come raccomandazione.




19 Febbraio 2010:

ordine del giorno su assunzione educatori di Donatella Ferranti e PD


La Camera,

premesso che:

l'articolo 17-ter stabilisce che, per l'attuazione del cosiddetto «Piano carceri» si conferiscono pieni poteri al Commissario straordinario che, per individuare la localizzazione delle aree destinate alla realizzazione di nuove infrastrutture carcerarie, d'intesa con il Presidente della regione territorialmente competente e sentiti i sindaci dei comuni interessati, potrà agire in deroga alla normativa urbanistica vigente, velocizzando procedure e semplificando le gare di appalto, utilizzando il modello adottato per il dopo terremoto a L'Aquila, derogando anche all'obbligo previsto dalla legge 7 agosto 1990, n. 241, volto a consentire agli interessati, proprietari delle aree che si intendono espropriare, la necessaria partecipazione al procedimento amministrativo;

la localizzazione costituisce di per sé variante e produce l'effetto di imporre il vincolo preordinato all'espropriazione e contro di essa non sarà possibile ricorrere al giudice amministrativo e si introduce anche una deroga al limite dei subappalti, che potranno aumentare dall'attuale 30 per cento fino al 50 per cento, in deroga all'articolo 118 del codice dei contratti pubblici; in sostanza, si affidano pieni poteri al Commissario straordinario, che potrà avvalersi anche del Dipartimento per la protezione civile per le attività di progettazione, scelta del contraente, direzioni lavori e vigilanza degli interventi strutturali ed infrastrutturali, in deroga ai criteri di trasparenza e pubblicità e in palese contraddizione con la mozione Franceschini ed altri n. 1-00302 (approvata sostanzialmente all'unanimità alla Camera il 12 gennaio di quest'anno e accettata dal Governo) che impegnava chiaramente il Governo a garantire, nell'ambito dei progetti della nuova edilizia penitenziaria, i criteri di trasparenza delle procedure e l'economicità delle opere evitando il ricorso a procedure straordinarie, anche se legislativamente previste,

impegna il Governo

a verificare l'adeguatezza, in proporzione alla popolazione carceraria, delle piante organiche riferite non solo al personale di polizia penitenziaria ma anche alle figure degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi, avviando un nuovo piano programmato di assunzioni che vada oltre il turn-over dovuto ai pensionamenti previsto dalla legge finanziaria per il 2010 e che garantisca le risorse umane e professionali necessarie all'attivazione delle nuove strutture penitenziarie, anche distribuendo meglio il personale sul territorio, concentrandolo nei compiti di istituto, sottraendolo ai servizi estranei, consentendogli un adeguato, costante ed effettivo aggiornamento professionale.

9/3196/13.
Donatella Ferranti.



Il comitato vincitori idonei concorso educatori dap in sostegno di Rita Bernadini

Educatori penitenziari sostengono la protesta di Rita Bernardini e Irene TestaRistretti Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori condivide e sostiene l’iniziativa non violenta intrapresa da Irene Testa e Rita Bernardini.Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori condivide e sostiene l’iniziativa non violenta intrapresa da Irene Testa e Rita Bernardini, impegnate in uno sciopero della fame perrichiedere l’esecuzione immediata di quanto proposto nelle cinque Mozioni parlamentari,unanimemente approvate nei giorni 11 e 12 gennaio 2010, riguardanti la situazione del sistema carcerario italiano.Giova ricordare che in quella occasione lo stesso Ministro Alfano assumeva precisi impegni ed affermava che vi avrebbe dato celere e certa attuazione sancendo l’inizio di un nuovo percorso,iniziato con la dichiarazione di Emergenza di tutto il sistema penitenziario alla quale ci si aspettava sarebbe seguita la predisposizione nel Piano Carceri di tutti quegli atti necessari ad ottemperare a quanto detto nelle citate Mozioni per poter, nei tempi strettamente necessari, affrontareconcretamente e efficacemente l´ormai ingestibile situazione creatasi nei nostri istituti penitenziari.Tuttavia, da un’iniziale analisi condotta sui primissimi elementi costitutivi e organizzativi del Piano Carceri emerge solo una particolare attenzione all’aspetto strutturale e custodiale, non prevedendo,invece, alcun intervento per incrementare e favorire la fondamentale componente rieducativa, vero obiettivo dell’esperienza carceraria.Questo Comitato ed altri illustri interlocutori del mondo penitenziario, continuano, infatti, a chiedere a gran voce che vengano assunti più educatori, affinché l’ingresso nelle nostre carceri non si limiti ad un forzato ozio, ma divenga precipuo momento di riflessione e riprogettazione del sé.Ad oggi, però, in merito alla questione degli educatori, alcuna volontà specifica è stata espressa dal Ministro, nonostante, le nostre carceri continuino quotidianamente ad affollarsi a causa dei numerosi nuovi ingressi, ma anche per la spaventosa carenza di educatori che, secondo quanto stabilito dalle vigenti leggi, rappresentano i coordinatori e i realizzatori materiali dei percorsirieducativi, nonché quelle figure professionali atte a garantire, nei giusti modi e nei tempi,l’espletamento, dell’intero iter necessario all’accesso alle misure alternative alla detenzione di quei detenuti che ne avrebbero i requisiti, ma che continuano a restare in carcere a causa dello sparuto numero di educatori attualmente in servizio a fronte di una popolazione di 66.000 persone carcerate.Pertanto, ci uniamo all´Onorevole Bernardini e a Irene Testa per chiedere l´immediata esecuzione delle citate mozioni e auspichiamo che il Ministro Alfano ne predisponga repentinamente l’avvio.Il Comitato, altresì, ad ausilio dell’iniziativa intrapresa da Rita Bernardini e da Irene Testa,promuove una “catena di informazione solidale” impegnandosi a diffondere la conoscenza di tale protesta non violenta tramite l’invio di questo comunicato non solo a tutti gli organi di informazione, ma anche ai propri conoscenti invitandoli a fare altrettanto.Il Comitato vincitori e idonei concorso educatori.


Donatella Ferranti,PD:da Ionta, un primo segnale l'immediata assunzione dei tanti educatori.

CARCERI: PD, VOGLIAMO VEDERCI CHIARO. AUDIZIONE ALLA CAMERA DI IONTA



Roma, 13 gen



''Lo vogliamo esaminare puntigliosamente ed e' per questo che gia' domani chiederemo al presidente della commissione Giustizia, Giulia Bongiorno di attivarsi per prevedere al piu' presto l'audizione del capo del Dap, dott. Franco Ionta''. Cosi' la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti, commenta l'approvazione del piano carceri da parte del Cdm di oggi. ''I primi dati forniti dal ministro Alfano - sottolinea - non ci convincono fino in fondo: se infatti le carceri italiane possono ''tollerare' sino a circa 64.237 detenuti, da regolamento non potrebbero ospitarne piu' di 43.087. Il grado di sovraffollamento e' elevatissimo, siamo ampiamente fuori quota, e per arrivare ad 80.000 posti, i 21.749 annunciati oggi dal ministro Alfano sembrano insufficienti. E poi - prosegue - non basta costruire muri, occorre riempirli di personale numericamente e professionalmente adeguato: dalla polizia penitenzieria, agli psicologi, agli educatori e agli altri esperti. Di tutto questo ancora non c'e' traccia, ma aspettiamo di conoscere nel merito dal dott. Ionta le cifre esatte, certo - conclude - che un primo segnale potrebbe essere l'immediata assunzione dei tanti educatori e psicologi del concorso''.

Assunzione degli educatori primo impegno del governo

Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori penitenziari esprime piena soddisfazione per l’approvazione delle cinque mozioni sul problema carcerario discusse ed accolte nei giorni 11 e 12 gennaio 2010 dal nostro Parlamento. Per la prima volta il Governo, rappresentato dal Ministro Alfano, ha preso consapevolezza della grave emergenza del sovraffollamento degli istituti di pena e, fra le altre fondamentali proposte presentate, si è impegnato:- a procedere all’assunzione immediata dei restanti educatori penitenziari previsti dalla pianta organica, da attingersi dagli idonei della vigente e menzionata graduatoria risultata dal concorso bandito per tale profilo professionale, affinché anche costoro possano partecipare ai previsti corsi di formazione che il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria deve attivare per questi operatori prima dell’ingresso nelle carceri a cui sono destinati, onde evitare sprechi di danaro per doverli riattivare in seguito;- a prorogare di almeno un quinquennio la validità della graduatoria di merito del concorso citato in premessa, in linea con gli orientamenti del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione nonché con le disposizioni in materia di razionalizzazione delle spese pubbliche in vigore - per permetterne un graduale scorrimento parimenti all’avvicendarsi dei fisiologici turn-over pensionistici, al fine di evitare l’indizione di nuovi concorsi per il medesimo profilo che comporterebbero inutili oneri pubblici;- ad assumere iniziative per lo stanziamento di fondi necessari per completare l’organico di educatori previsti dalla pianta organica attualmente vigente presso il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, considerato che lo sforzo economico da sostenere è annualmente molto esiguo, ma necessario per far funzionare meglio ed in modo più umano una branca importantissima del nostro sistema giustizia che non può più attendere;- a procedere all’alienazione di immobili ad uso penitenziario siti nei centri storici e alla costruzione di nuovi e moderni istituti penitenziari in altro sito;Esprimiamo, quindi, pieno compiacimento per l’importantissimo risultato raggiunto dall’On. Di Stanislao dell’Idv, il quale nella Sua circostanziata e approfondita mozione, ha dimostrato ancora una volta la Sua grande disponibilità e sensibilità verso tali problematiche, sapendo cogliere e far emergere sapientemente le necessità di questo delicato settore della nostra giustizia. Ringraziamo, inoltre, gli onorevoli Bernardini, Rao, Ferranti, Melis, Tidei, Vitali, Balzelli, Donadi, Paladini, Franceschini e tutti coloro che hanno appoggiato con voto favorevole le Loro mozioni, poiché di fronte a queste battaglie di umanità hanno saputo permeare il Loro impegno politico di quell’umanità e di quell’alto senso civico che rende capaci di abbandonare i colori politici e di volgere verso una proficua unità di intenti.Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori penitenziari, intanto, continuerà a vigilare affinché tali doveri vengano rispettati e proseguirà nel suo lavoro di diffusione della necessità dell’intervento rieducativo e quindi sulla centralità della presenza degli educatori, ovvero di quella figura professionale che rappresenta il vero catalizzatore ed esecutore materiale del percorso rieducativo di un detenuto, percorso che rappresenta l’unica vera speranza di un sano reinserimento sociale di chi vive l’esperienza delle sbarre e che rappresenta uno dei più validi strumenti atti ad evitare quegli stati di inerzia, apatia, depressione, frustrazione, ansia, inadeguatezza che troppo spesso percorrono prepotentemente i corridoi lungo i quali si snodano le fila di quelle celle all’interno delle quali si consumano, quotidianamente, suicidi, abusi, violenze. Auspichiamo, quindi, che il Governo predisponga celermente tutti gli atti necessari ad ottemperare quanto detto e che questa stessa volontà continui ad animarne tutti i passaggi ad essi necessari, per poter, nei tempi strettamente necessari, cominciare ad affrontare concretamente e efficacemente l’ormai ingestibile emergenza creatasi.

Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori penitenziari

martedì 13 aprile 2010

RDB: Incontro Alfano -OOSS,grande intervento,il ministro anzicche' assumere,cambia nome a figura di educatore e assistente sociale,che piano carcere!

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RDB: Incontro Alfano -OOSS


Al Ministro della Giustizia
On.le Angiolino Alfano

Al Sottosegretario della Giustizia
Sen. Giacomo Caliendo

Al Sig. Capo del Dipartimento
Pres. Franco Ionta

LORO SEDI


L’invito fatto a questa O.S., unitamente alle altre del Comparto Ministeri, offre l’occasione per riflettere sulle ultime, in ordine di tempo, scelte dell’Amministrazione che appaiono sicuramente inquietanti e che ne mettono l’operatività concreta al di fuori della norma.
Questa ha come base il dettato costituzionale: “le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato” , ma le ultime decisioni dell’Amministrazione portano sicuramente verso una sempre più concreta segregazione e basta, verso il contenimento privo di contenuti.
I tanti suicidi che si sono succeduti all’interno dei nostri Istituti ne sono la prova provata e a nulla valgono risposte date solo per dire che si è fatto qualcosa. Il coinvolgimento del volontariato ma non quello degli operatori preposti al trattamento del detenuto, quali educatori, assistenti sociali, psicologi non può dare risultati perché è avulso dal reale contesto operativo, né si può ipotizzare che il volontariato – da solo - possa contenere tale fenomeno. D’altro canto non è credibile l’ipotesi che i cosiddetti gruppi di ascolto della Polizia penitenziaria, da soli, possano oggi arginare un fenomeno che talvolta coinvolge anche loro, ma al quale la tradizione culturale del Corpo non ha assolutamente mai guardato. Sicuramente questa è la strada da percorrere, ma oggi non costituisce la soluzione del problema.
Viene da pensare, invece, che si voglia azzerare tutta l’esperienza rieducativa fin qui condotta con grande sforzo e motivazione anche e soprattutto dal personale preposto al trattamento, sforzo rivolto anche nel coinvolgimento su questo livello operativo della Polizia Penitenziaria. Non si spiegano altrimenti le ultime scelte sancite da Contratto integrativo di Ministero, che fa diventare l’Educatore Funzionario Giuridico- Pedagogico e l’Assistente Sociale Funzionario di Servizio Sociale dando come contenuto, alla declaratoria dei profili, un significato generico e soprattutto identico.

Infatti la figura dell’Educatore, ora rinominata “Funzionario della Professionalità Giuridico- Pedagogica” è prevista dalla legge con il termine Educatore, proprio perché le sue funzioni sono specificamente educative: questi è un operatore interamente dedicato alla cura dei problemi individuali e di gruppo, che i soggetti detenuti presentano, ed hanno il compito peculiare di stabilire con essi un rapporto pedagogicamente valido, capace di umanizzare l’intervento rieducativo e di facilitare il processo di reinserimento sociale.
Agli art. 13, 16, 21, 27, 30 ter, 40, 82, della Legge 354/75 e nel successivo Regolamento di Esecuzione – DPR 230 del 30.06.2000, si parla espressamente di Educatore agli art 29 e 56. La legge quindi prevede la figura dell’Educatore e non del Funzionario Giuridico – Pedagogico proprio perché la stessa considera funzioni squisitamente educative.
Analogo discorso vale per gli Assistenti Sociali, ora chiamati Funzionari di Servizio Sociale, i cui compiti sono attribuiti dalla legge 354/75 agli art. 13, 16, 21, 27 ,30 ter, , 47, 55, 72, 81 e nel successivo regolamento di esecuzione - DPR 230 del 30.06.2000 all’art.118 si definiscono meglio ed in modo dettagliato le attribuzioni degli Assistenti Sociali e degli UEPE.
Se è vero, come è vero che gli A.S. sono pesantemente sottorganico, aggravato dai prossimi pensionamenti, ( 200 circa su 1000, quindi il 20%) e se è vero, come sembra, che si sta andando verso un sistema di “messa alla prova” perché si vuole vanificare l’esperienza felice fin qui condotta di reinserimento vero realizzato, dimostrato soprattutto dalle mancate recidive? Perché si vogliono umiliare questi professionisti e facendoli diventare dei rigidi burocrati? Sicuramente fa parte di un piano oramai non più tanto occulto che vuole il carcere mero contenitore “di carne umana”.
Ma non basta. Anche la legge sui Profili Professionali – peraltro mai abrogata- DPR 29 dicembre 1984, n.1219 – integrati e modificati con DPR 17 gennaio 1990, n.44, parla espressamente di profilo di Educatore e di Assistente Sociale, dando dei contenuti precisi e dettagliati. La semplificazione voluta dalla Funzione Pubblica non significa pertanto azzerare le competenze di queste due figure volute dal legislatore per cambiare le quali, secondo la gerarchia delle norme, non basta sicuramente un accordo peraltro di minoranza tra le parti, di cui questa O.S. ne chiede la rinegoziazione.
Tutto questo per dire che è in atto un piano per l’azzeramento a tutto campo dell’esperienza di trattamento fin qui fatta. Va ribadito che, se certe funzioni sono previste per legge, non se ne possono azzerare i contenuti. Non bisogna essere giuristi per capire che siamo nel campo della pura illegittimità.
Non si è ancora capito che se i detenuti sono messi in grado di scontare serenamente la loro pena, se ne giovano tutti, a partire dai poliziotti, le cui condizioni di lavoro vanno tutelate al pari degli altri lavoratori del penitenziario, non sollecitando la contrapposizione agli altri operatori, ma insieme agli altri.
Tanto premesso vorremmo dare un nostro contributo più operativo:

Se è vero, come sembra dagli studi condotti anche dall’Amministrazione, che il 30% dei detenuti esce dal carcere al momento della convalida dell’arresto, perché non pensare a costituire delle case d’arresto utilizzando anche strutture demaniali, quali le caserme dismesse dal Ministero della Difesa? Questo consentirebbe un numero di detenuti accettabile, ma soprattutto vi sarebbe un risparmio notevole in ordine alla prestazione di servizi, erogando solo quelli indispensabili.
La differenziazione degli Istituti. E’ di tutta evidenza che le offerte trattamentali fatte devono tener conto della posizione giuridica dei detenuti presenti.
Nella previsione degli ambienti è opportuno considerare la necessità di creare zone per attività in comune: scuole, laboratori, spazi per il tempo libero, sia culturale che sportivo.
Il fatto che sia stata impedita l’apertura dell’Istituto per transessuali a Empoli è un segnale fortemente negativo perché, al di là delle nostre convinzioni religiose e morali, questi esistono e vanno rispettati come persone. Negli Istituti si trovano nelle sezioni protette, dove sono stipati insieme ai sex offenders o nelle sezioni femminili.
Perché non realizzare per ogni Provveditorato un Istituto totalmente femminile? La presenza di donne in sezioni di Istituti maschili non permette la necessaria attenzione alle problematiche della donna. E non si valorizza né la donna detenuta, né la Polizia Penitenziaria femminile in una costante subordinazione di vita quotidiana, gestendo la sezione femminile allo stesso modo del maschile.
L’OPG, dopo la riforma della sanità Penitenziaria ed il passaggio dei medici alle ASL, è diventato nuovamente carcere allo stato puro, di cui i malati non se ne giovano. Basti dire che i Direttori Amministrativi vi si recano in missione, ed il più delle volte tale istituto è nelle mani di qualche Commissario, non sempre illuminato.
Da ultimo, ma non per importanza, non può sfuggire che il superamento dell’emergenza carcere non può prescindere da un investimento finanziario adeguato: da troppi anni assistiamo al taglio del budget sui capitoli dell’Amministrazione Penitenziaria, che incide sulla gestione quotidiana e la vivibilità delle carceri: si fa riferimento sia al mantenimento detenuti che ormai diffusamente accusano segni preoccupanti di fame, sia alle utenze: gas, luce, acqua che, incidendo pesantemente sulla vita dei detenuti, sono alla base di molte agitazioni, cosa che può soltanto aggravarsi con l’approssimarsi dell’estate..

Il Coordinamento RdB Penitenziari
Roma, 12 aprile 2010

FP CIGL:Alfano come risolve il problema del personale penitenziaro che manca? carcere,governo,angelino alfano,politici,giustizia,detenuti,dap,italia

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La Fp Cgil - Podda e Crispi- scrivono al Ministro Alfano sul piano carceri


Al Ministro della Giustizia
On.le Angelino Alfano


L’ordine del giorno stabilito per la convocazione odierna prefigura una priorità di argomenti, all’interno della complessiva tematica carceraria, non integralmente condivisibili.
Infatti, come già si è avuto modo di affermare nel corso del precedente incontro, 26 gennaio 2010, non è percepibile una visione d’insieme in cui siano inclusi in chiave risolutiva i singoli problemi che affliggono il mondo penitenziario.
A nostro avviso, comunque, la priorità va conferita ad un disegno legislativo che tenda a modificare sensibilmente i flussi di accesso e i periodi di permanenza nel circuito carcerario. Riteniamo, infatti, che a legislazione invariata, qualsiasi modifica e ampliamento del patrimonio strutturale penitenziario possa risultare, nel breve e medio periodo, insufficiente.
In questo senso il disegno di legge C. 3291 presentato dal Ministro lo scorso 9 marzo con alcune innovazioni circa l’esecuzione delle pene deve avere la precedenza su tutte le altre iniziative, confidando anche che l’iter parlamentare possa ampliare le timide aperture che esso pur contiene, e semmai introdurne anche di nuove e più incisive.
La Fp Cgil non intende quindi essere complice di un disegno di puro e semplice assistenzialismo edilizio coniugato sul versante penitenziario, che non si inserisca in un piano organico di interventi che preveda, oltre a provvedimenti sul piano legislativo, anche altre iniziative sul versante delle risorse umane destinate a gestire gli istituti e servizi penitenziari.
L’attuale crisi del mondo penitenziario non può avere risposte parziali, o peggio ancora strumentali ad interessi che nulla hanno a che vedere con quelli legittimi che sono propri dei soggetti che assolvono compiti istituzionali.
In tal senso siamo favorevoli ad interventi di edilizia penitenziaria che mirino alla rivalutazione del patrimonio esistente, alla sua ristrutturazione per l’utilizzo di sistemi moderni di controllo finalizzati ad una maggiore razionalizzazione dell’impiego del personale, ed anche al suo ampliamento. Ma condizione essenziale è l’ utilizzo delle ordinarie e legali procedure di realizzazione e che si evitino speculazioni che, con il pretesto emergenziale, andrebbero a precostituire facili arricchimenti dei soliti e ben noti gruppi economici. Siamo convinti che le ordinarie procedure possano essere svolte in tempi ragionevoli se sostenute da un’adeguata volontà politica e dell’amministrazione.
Non siamo pregiudizialmente contrari ad affrontare una discussione su nuovi sistemi di costruzione,di edificabilità e di collocazione delle carceri, purché di questi si dimostri la agibilità tecnica, la compatibilità con il quadro normativo e finalistico dell’esecuzione penale, la concreta percorribilità gestionale.
Così come non siamo contrari ad esaminare l’applicabilità di sistemi di controllo elettronici su vasta scala, anche al fine di rendere maggiormente accessibili misure di tipo liberatorio, e sempre con la condizione irrinunciabile dl rispetto della dignità della persona.
Ma ci piacerebbe, infine, ma non da ultimo, anche ascoltare dal Ministro una proposta convincente su come intenda affrontare, ovviamente in maniera programmatica e progressiva, la crisi acuta che sta vivendo il personale penitenziario in tutte le sue componenti, della polizia penitenziaria, del comparto contrattuale ministeri, della dirigenza, per i problemi di carenza degli organici, di scadenze e di elusione contrattuale, di spinta motivazionale.
Siamo cioè in attesa di conoscere quale politica del personale sarà condotta per una parte ancora cospicua dell’attuale legislatura
.

Roma, 13 aprile 2010

Il Segretario nazionale FP CGIL Antonio CRISPI l Segretario Generale FP CGIL Carlo PODDA

Prima dell'incontro con Alfano: la cigl diserta,la RDB chiede assunzione di educatori e psicologi! carcere,angelino alfano,politici,detenuti,governo

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Giustizia: Rdb; il piano carceri di Alfano, progetto inadeguato


Adnkronos, 13 aprile 2010



"Un progetto inadeguato, incentrato sull’investimento nell’edilizia e sulla funzione puramente detentiva del carcere". Questo il giudizio della RdB Pubblico Impiego, sul Piano Carceri , che il ministro della Giustizia, Angelino Alfano illustrerà oggi ai sindacati della Giustizia Penitenziaria. La RdB Pubblico Impiego sottolinea in una nota che "i punti del documento sono sostanzialmente tre: un piano per l’edilizia penitenziaria; la scarcerazione di tutti coloro che, una volta arrestati, rischiano una pena massima di 1 anno e 3 anni se incensurati; il potenziamento del Corpo di Polizia Penitenziaria".

"Ci risulta che il 30% degli arrestati venga scarcerato dopo massimo 5 giorni di permanenza nel carcere - afferma Giuliano Greggi, della Direzione nazionale RdB P.I. - questo significa che su una popolazione carceraria di oltre 60.000 detenuti ben 20.000 sono solo "in transito", affollando nel contempo gli uffici matricola, le infermerie e le celle di detenzione. L’utilizzo delle caserme dismesse o in via di dismissione del Ministero Difesa potrebbero, a costi contenutissimi, essere trasformate in idonei edifici per gli arresti temporanei. O forse quelle caserme fanno gola agli immobiliaristi?".

Sottolinea ancora Greggi: "Il fatto poi di prendere in considerazione il potenziamento di una sola parte degli operatori che gravitano nell’ambito penitenziario appare una assurdità che nulla ha a che fare con il miglioramento ed il funzionamento di una amministrazione il cui scopo costituzionale è quello della riabilitazione dei detenuti nella sicurezza. Ora, si sa che la Polizia Penitenziaria fa sicurezza e sappiamo anche che, a causa del blocco delle assunzioni del personale "civile", la Polizia viene adibita anche a mansioni d’ufficio sostituendo amministrativi, ragionieri ed uscieri. Ma pensare che possa sostituire assistenti sociali ed educatori ci sembra quantomeno bizzarro da parte di un ministro avvocato che conosce bene di cosa stiamo parlando. Secondo noi è necessaria l’assunzione di questo personale e del personale "civile" mancante per poter finalmente restituire la Polizia Penitenziaria alla sua funzione istituzionale e - conclude il dirigente RdB P.I.- utilizzare le idonee professionalità per specifiche funzioni amministrative, rieducative e di servizio sociale".



Giustizia: piano carceri; Cgil non accetta convocazione Alfano

Agi, 13 aprile 2010



Il Guardasigilli Alfano "si assuma le sue responsabilità e non cerchi alibi o stampelle" in merito alla situazione delle carceri. È quanto ribadiscono Francesco Quinti e Lina Lamonica, responsabili nazionali comparto sicurezza e penitenziario della Fp-Cgil, in vista della riunione convocata per il pomeriggio a via Arenula dal ministro "al fine di acquisire suggerimenti sul piano dell’edilizia penitenziaria e sulle modalità della sua gestione, in particolare all’interno di strutture penitenziarie già esistenti".

Per i sindacalisti, che annunciano la loro decisione di non partecipare all’incontro, quello di Alfano è "un invito singolare" sia "per il tema scelto, già dibattuto lo scorso 26 gennaio senza alcun risultato tangibile, sia per la natura quasi provocatoria che cela: il Guardasigilli - rilevano gli esponenti della Cgil - tenta di indurre l’opinione pubblica e i lavoratori a ritenere che una discussione con le rappresentanze sindacali, peraltro già avvenuta all’indomani della dichiarazione di stato d’emergenza, possa spostare il merito di decisioni assunte in altre sedi dal Governo".

Dunque, aggiungono Quinti e Lamonica, "non ci presteremo alle strumentalizzazioni di chi usa il tema carcerario per ritagliarsi uno spazio di visibilità senza produrre proposte risolutive e senza essere in grado di accogliere una sola delle proposte avanzate dagli operatori. Quindi diserteremo l’incontro". I "nostri rilievi - ricordano - restano i medesimi mossi il 26 gennaio in occasione dell’illustrazione del tanto sbandierato ‘piano carceri’: mancano 1,5 miliardi di euro per realizzare il piano edilizio, manca il personale per gestire l’esistente, figurarsi per l’espansione delle strutture penitenziarie, mancano i 2mila poliziotti in più di cui il ministro Alfano continua a parlare ai mezzi di informazione".

Dal 26 gennaio ad oggi, secondo gli esponenti della Fp Cgil, "al netto della propaganda, il Governo e il ministro sono rimasti immobili mentre i detenuti lievitavano fino a quota 67.000 e il personale diminuiva. Un record negativo assoluto", mentre "per risolvere l’emergenza servono risorse economiche, occorre aumentare di diverse migliaia di unità il personale della Polizia Penitenziaria e delle altre professionalità penitenziarie e, soprattutto, attuare concreti provvedimenti di deflazione delle attuali presenze in carcere: un obiettivo - concludono i due sindacalisti - da perseguire tenacemente, che passa anche attraverso appropriati percorsi di recupero, l’implementazione delle misure alternative alla detenzione e l’affidamento della tossicodipendenza alle comunità terapeutiche. Saremo disposti al confronto solo se correttamente informati e, soprattutto, quando il Governo la smetterà di fare propaganda sulla pelle delle persone e degli operatori che rappresentiamo".

Suicidi in carcere:carenza educatori e psicologi è testimonianza della sconfitta rieducazione pena! carcere,angelino alfano,politici,giustizia,governo

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Lombardi (Nuovo Psi), suicidio in carcere: testimonianza della sconfitta di un percorso riabilitativo adeguato

Il segretario provinciale del Nuovo Psi, Giuseppe Lombardi appresa la notizia del suicidio avvenuto ieri sera nel carcere di Benevento, ha commentato affermando che il gesto compiuto è “la dimostrazione che l’inadeguatezza strutturale degli ambienti può determinare l’esplosione del disagio che vivono i detenuti”. Secondo Lombardi è, dunque, necessario che la classe politica agisca per far in modo che la pena diventi davvero un percorso rieducativo.

“La notizia – afferma Lombardi - lascia sgomento e sdegno perché testimonia ancora una volta l’inefficienza della classe politica nel portare avanti politiche carcerarie adeguate e rispettose della dignità umana e dei diritti fondamentali della persona. In passato la politica si è concentrata esclusivamente sull’operazione dell’indulto che si è rivelata fallimentare per gli effetti che ha provocato, mettendo in strada delinquenti incalliti e facendo passare in secondo piano la necessità di far fronte all’emergenza del sovraffollamento nelle strutture penitenziarie e di provvedere a una revisione della dotazione dell’organico. Il gesto di cui oggi siamo costretti a parlare è la dimostrazione concreta di quanto la scarsità di educatori, psicologi e polizia penitenziaria nelle carceri e l’inadeguatezza strutturale degli ambienti possano determinare l’esplosione del disagio che vivono i detenuti. Di fatto si assiste anche al fallimento dell’art. 27 della nostra Costituzione che prevede che la pena miri alla rieducazione del condannato e consista in trattamenti non contrari al senso di umanità”.

“E’ ora che la classe politica si rimbocchi le maniche per cambiare le cose - continua Lombardi - affinché non si debba assistere più passivamente e inermi a gesti di esasperazione che sono testimonianza inequivocabile della sconfitta di un percorso riabilitativo e penitenziario adeguato. E’ ora che si applichi concretamente la norma costituzionale affinché un detenuto possa vivere la sua condizione temporanea in maniera dignitosa e nella certezza di una integrazione socio-lavorativa una volta fuori dal carcere. E’ solo puntando a questi obiettivi che si può tentare di limitare il ritorno in carcere. Dunque a chi di competenza chiediamo che vengano messe in campo risorse economiche e umane sufficienti a fare in modo che ciò si realizzi. Sarebbe il segnale che finalmente il nostro Paese è diventato civile nella sostanza e non solo nella forma”.