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Sign for Aiutaci a garantire l'effettiva applicazione dell'art. 27 Cost.(funzione rieducativa della pena)

Mercoledi',23 Marzo 2011: interrogazioni per l'assunzione degli educatori penitenziari

Mercoledi',23 Marzo 2011,

(rinvio del 16 Marzo 2011)

in commissione giustizia discussione delle interrogazioni orali per l'assunzione degli educatori penitenziari.


5-04298 Cassinelli: Sull’iter del concorso pubblico per educatore penitenziario


5-04314 Ferranti: Questioni relative all’assunzione dei vincitori del concorso per educatore penitenziario




Per leggere il testo delle interrogazioni vai su news giornaliere o etichetta interrogazioni parlamentari




Carceri:necessario assumere educatori,assistenti e psicologi.

26 agosto 2010



Giustizia: Bernardini (Radicali); basta morti in carcere, varare in fretta misure deflattive



“Il tempo dell’illegalità e dell’inciviltà carceraria italiana è scandito ad un ritmo impressionante dalle morti, dai suicidi. Dico al Governo e ai miei colleghi parlamentari che così numerosi hanno partecipato all’iniziativa del Ferragosto in carcere, che occorre fare in fretta a varare, intanto, misure adeguate a decongestionare la sovrappopolazione carceraria”. Lo afferma Rita Bernardini, deputata Radicale, membro della Commissione Giustizia della Camera, dopo la morte di un detenuto a Sulmona. “Il disegno di legge Alfano - così come svuotato dalla Commissione Giustizia della Camera - non serve a spegnere l’incendio di disperazione e di morte che sta divampando - prosegue.Affidare infatti ai Tribunali di sorveglianza la valutazione della pericolosità sociale e l’idoneità del domicilio per consentire di scontare ai domiciliari pene residue sotto i 12 mesi, significa paralizzare tutto: la valutazione arriverà troppo tardi! Si dia ai direttori degli istituti penitenziari questo compito che saprebbero fare meglio e più in fretta dei magistrati di sorveglianza. Ridimensionata almeno un po’ la popolazione detenuta, occorre immediatamente riformare il sistema come previsto dalle mozioni approvate in gennaio dalle aule di Montecitorio e di Palazzo Madama a partire dallo stop all’uso indiscriminato della carcerazione preventiva e alla depenalizzazione dei reati minori, per arrivare alle misure e pene alternative che si rivelano molto più efficaci del carcere ai fini della rieducazione e del reinserimento sociale, all’adeguamento degli organici penitenziari (agenti, educatori, psicologi, assistenti sociali), alle possibilità di lavoro per i detenuti, agli istituti di custodia attenuata dove i tossicodipendenti possano curarsi”.





5 luglio 2010





Carceri: Favi, "Bene Tg2, condizioni indegne per detenuti e lavoratori"



Dichiarazione di Sandro Favi responsabile Carceri del Partito Democratico



L’inchiesta del Tg2 sulla drammatica situazione delle nostre carceri evidenzia ciò che il Partito Democratico denuncia da mesi, e cioè condizioni di vita per i detenuti e per i lavoratori penitenziari del tutto indegne. Quelle viste all’Ucciardone sono situazioni che in realtà riguardano la stragrande maggioranza delle carceri italiane. Le morti in carcere e gli atti di autolesionismo sono segnali inequivocabili: occorre attuare da subito politiche penitenziarie che decongestionino gli istituti. È assolutamente necessario investire sulle misure alternative alla detenzione e sull’aumento di agenti di polizia penitenziaria, di educatori, di assistenti sociali e psicologi.



Finora il ministro Alfano e il direttore delle carceri Ionta hanno saputo solo ipotizzare un piano carceri che avrà lunghissimi tempi di realizzazione e che non inciderà minimamente per un miglioramento della situazione nell’immediato.



Così non va.









Lettere: senza assunzione personale educativo il ddl Alfano è inutile





Comunicato stampa, 29 maggio 2010





Ai deputati di commissione bilancio



e giustizia camera









Al sottosegretario



On. Caliendo









Al sottosegretario



On. Giorgetti Alberti







Egregi Onorevoli,



dopo aver appreso la notizia sul parere negativo della Commissione Bilancio sugli artt. 2 quater e 2 sexies del Ddl Alfano questo Comitato ritiene necessario porre alla Vostra attenzione alcune osservazioni. L’eliminazione dell’articolo aggiuntivo Schirru 2.060 svuoterebbe di significato il Ddl Alfano riducendolo ad una imago sine re.



L’investimento in risorse umane è propedeutico alla concreta materializzazione della normativa contenuta nel provvedimento. Secondo quanto enunciato dall’art. 1 comma 3 del Ddl. il magistrato di sorveglianza decide sulla base della relazione inviatagli dall’istituto penitenziario.



Alla luce della normativa penitenziaria è l’educatore colui che osserva il comportamento del detenuto e provvede alla stesura della relazione di sintesi, cioè di quella relazione di cui si servirà il magistrato di sorveglianza per la decisione finale sulla misura alternativa.



Senza l’incremento di ulteriori unità di personale pedagogico la situazione del sovraffollamento carcerario non potrà mai essere risolta né tantomeno potrà trovare risoluzione la drammatica condizione in cui versano le carceri italiane.



Pochi educatori significa poche relazioni da inviare al magistrato di sorveglianza. Pochi educatori significa impossibilità di fare il trattamento. Pochi educatori significa stasi della concessione di misure alternative. L’eliminazione dell’articolo aggiuntivo Schirru creerebbe un vero e proprio effetto boomerang che provocherebbe la totale paralisi del Ddl Alfano.



La Commissione Giustizia dopo aver preso atto della grave situazione di disagio in cui versano le carceri italiani ha dato voce all’articolo 27 della Costituzione decidendo di investire su quello che già nel Settecento Beccaria definiva “il più sicuro mezzo di prevenire i delitti” ossia l’educazione.



L’approvazione dell’articolo aggiuntivo che esclude il Dap dalla riduzione della pianta organica e dal blocco delle assunzioni costituisce una vera e propria presa di coscienza dell’assunto secondo il quale non può esserci alcun miglioramento delle condizioni di detenzione senza l’investimento in risorse umane.



Si evidenzia inoltre che l’emendamento è già stato “riformulato” originariamente infatti prevedeva l’obbligo per il governo,dopo l’invio della relazione per l’adeguamento della pianta organica, di predisporre entro 2 mesi un piano straordinario di assunzioni.



La totale eliminazione di questo emendamento volto alla concreta applicazione della misura alternativa sulla quale questo Governo intende puntare per risolvere il dramma del pianeta carcere renderebbe inutile l’approvazione di un Ddl che non riuscirebbe mai ad essere attuato.



Ci sarebbe infatti una vera e propria antinomia tra norma e realtà. La realtà è che la situazione carceraria italiana è drammatica e preoccupante.



I continui suicidi in carcere sono da porre in relazione con le insopportabili condizioni di disagio in cui vivono i reclusi delle carceri italiane alla carenza di trattamento e attività rieducative e alla mancata assistenza psicologica dovuta alla cronica carenza di personale educativo



Ebbene, l’Italia, Paese democratico, è stata condannata dalla Cedu per trattamento degradante e disumano. A tale situazione va data una risposta concreta, soprattutto se si considera che il bilancio dello stato potrebbe essere aggravato dalle condanne della Cedu (Sic!).



Inoltre non si comprende come la crisi riguardi solo le risorse umane e non anche lo stanziamento dei fondi per l’edilizia penitenziaria ,infatti, una volta costruite nuove carceri queste rimarranno inutilizzate (Sic!) Un esempio è fornito dal carcere di Agrigento e dal carcere di Rieti, a Pinerolo inoltre, c’è un carcere vuoto da 10 anni ma è già stata individuata un’area per costruir un nuovo carcere (fonte Girodivite).



Per un provvedimento importante, come quello in esame, che punta sulla rieducazione e sul recupero del reo, occorre assumersi delle responsabilità serie, perché l’incremento del personale pedagogico rappresenta il sine qua non della correlazione legge - realtà.



Ancora una volta si evidenzia inoltre che il “decantato” vulnus di copertura finanziaria può essere sanato attingendo dai fondi della Cassa delle Ammende che secondo quanto disposto dall’art 129 III comma del Dpr 30 giugno 2000, n. 230, devono essere destinati ai programmi che tendono a favorire il reinserimento sociale dei detenuti e degli internati anche nella fase di esecuzione di misure alternative alla detenzione”e non all’edilizia penitenziaria (Sic!) . Qualora il Governo non intenda attingere i fondi necessari dalla cassa delle Ammende potrebbe ricavarli dai fondi del Fug, visto che il Presidente del Consiglio dei Ministri ha firmato il decreto che assegna per la prima volta le quote delle risorse sequestrate alla mafia e i proventi derivanti dai beni confiscati al Fondo Unico Giustizia (Fug), nella misura del 50 per cento al Ministero dell’Interno e del 50 per cento al Ministero della Giustizia. Attingendo i fondi o dalla cassa delle Ammende o dal Fug non vi sarebbe alcun onere aggiuntivo in quanto gli stessi sono già previsti in bilancio.



Per le ragioni suesposte riteniamo che l’emendamento presentato dall’On. Donatella Ferranti e Schirru sia una vera proposta “bipartisan” che deve, necessariamente,trovare accoglimento così come è stato approvato in Commissione Giustizia.



Riteniamo altresì che il governo, dopo aver provveduto all’adeguamento della pianta organica anche in relazione alla popolazione detenuta ( quasi 70mila detenuti) debba predisporre un piano straordinario di assunzioni di educatori penitenziari da attingersi dalla vigente graduatoria del concorso pubblico per esami a 397 posti nel profilo professionale di Educatore, Area C, posizione economica C1, indetto con Pdg 21 novembre 2003.



Una scelta in tal senso rappresenterebbe la chiave di volta per un chiaro e ben preciso impegno di responsabilità affinché la drammatica situazione che affligge il pianeta carcere possa finalmente essere risolta. Per tali ragioni auspichiamo che tutta la commissione bilancio della camera e il sottosegretario Alberto Giorgetti facciano una seria e proficua riflessione riconoscendo l’importanza ai fini dell’attuazione del Ddl in esame dell’emendamento Schirru 2.060.





FERRANTI SU DDL CARCERI,OTTENUTO ANCHE AMPLIAMENTO ORGANICO EDUCATORI PENITENZIARI.

Donatella Ferranti,PD:piano programmato di assunzioni del personale degli educatori.

Governo favorevole a emendamenti Pd per potenziamento personale penitenziario:piano programmato di assunzioni, per l`adeguamento degli organici del personale di Polizia penitenziaria, degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi.


18 maggio 2010


La commissione Giustizia della Camera ha cominciato a votare gli emendamenti presentati al ddl carceri e il Governo ha dato parere favorevole alle proposte di modifica del Pd che prevedevano il potenziamento del personale civile e amministrativo penitenziario (psicologi, educatori, ecc) e l’adeguamento delle piante organiche di carabinieri e polizia in funzione del nuovo impegno che dovranno svolgere per vigilare sui detenuti che trascorreranno agli arresti domiciliari l’ultimo periodo della loro detenzione. Il capogruppo del Pd in commissione giustizia, Donatella Ferranti, ha espresso soddisfazione per questo parere favorevole del Governo augurandosi che alla fine l’emendamento venga approvato.



Pd: nostre proposte sono su linea indicata da Napolitano

“Il Pd è pronto” a rispondere al monito del presidente della Repubblica sulla necessità di risolvere il sovraffollamento delle carceri e “a fare la propria parte”. Per questo, annuncia Sandro Favi, responsabile Carceri dei democratici, “nei prossimi giorni il nostro partito presenterà proposte su questi temi, in un quadro di sistema e in continuità e sviluppo delle mozioni approvate dal Parlamento già nei primi mesi di quest`anno”.

“Proporremo - spiega Favi - che si proceda alla revisione del codice penale, che vengano riviste le norme che determinano l`alta incidenza di imputati in custodia cautelare in carcere e quelle sul trattamento penale dei tossicodipendenti, che siano ampliate le opportunità di accesso alle misure alternative alla detenzione. Chiederemo inoltre al Governo - prosegue - un piano programmato di assunzioni, per l`adeguamento degli organici del personale di Polizia penitenziaria, degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi, nonché gli indispensabili stanziamenti ed investimenti per ripristinare la corretta funzionalità ed operatività dei servizi e delle strutture”.

“Il Partito Democratico - conclude l’esponente del Pd - rinnova la stima e la fiducia degli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria e l`apprezzamento verso i dirigenti dell`Amministrazione penitenziaria, verso le professionalità socio-educative, sanitarie, amministrative e tecniche che, in questa fase difficile, dimostrano il proprio impegno con alto senso di umanità e qualificate competenze”.

Ferranti: "Iter rapido? Vediamo atteggiamento maggioranza su nostre proposte"

Carceri: Pd, "Testo migliorato in commissione, ma serve uno sforzo in più" Ferranti: "Iter rapido? Vediamo atteggiamento maggioranza su nostre proposte"

“Lo stralcio della messa in prova consentirà di esaminare rapidamente il provvedimento sulla detenzione domiciliare”. Lo dichiara la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti facendo notare come ‘la messa in prova non riguardava la popolazione carceraria e quindi non avrebbe avuto effetti sul grave stato di sovraffollamento delle carceri italiane. In ogni caso – sottolinea la democratica – il voto di oggi conferma il nostro giudizio negativo sul testo uscito dal consiglio dei ministri che era confuso ed inefficace anche perché privo di qualsiasi copertura finanziaria. Stiamo adesso valutando se aderire o meno alla richiesta di un voto in sede legislativa sul testo modificato nel corso dei lavori in commissione. La nostra disponibilità dipenderà anche dall’atteggiamento della maggioranza sulle nostre ulteriori proposte di modifica. In particolare: la tutela delle vittime di violenza domestica, il rafforzamento del personale di polizia (non solo quella penitenziaria) e del personale del comparto civile dell’amministrazione penitenziaria(educatori e psicologi)”.


Proposta emendativa 8.01.


Dopo l'articolo 8 inserire il seguente:


«Art. 8-bis. - 1. Entro centottanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, il Ministro della Giustizia, sentiti i Ministri dell'interno e della funzione pubblica, riferisce alle competenti Commissioni parlamentari in merito alle necessità di adeguamento numerico e professionale della pianta organica del Corpo di Polizia penitenziaria e del personale del comparto civile del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria anche in relazione all'entità numerica della popolazione carceraria e al numero dei posti esistenti e programmati.

2. A tal fine il Governo presenta al Parlamento entro i successivi novanta giorni un apposito piano straordinario di assunzioni di nuove unità specificandone i tempi di attuazione e le modalità di finanziamento.».
Ferranti Donatella, Schirru Amalia, Samperi Marilena, Amici Sesa



Proposta emendativa 8.03.

Dopo l'articolo 8 inserire il seguente:


«Art. 8-bis. - 1. Al comma 8-quinquies, della legge n. 26 del 2010, dopo le parole Il Corpo della Polizia penitenziaria, sono inserite le seguenti il personale del comparto civile del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria,».
Schirru Amalia, Ferranti Donatella, Samperi Marilena, Amici Sesa



28-04-10


Dopo l'ennesimo suicidio in carcere (23 dall'inizio dell'anno), nel penitenziario di Castrogno, a Teramo, il parlamentare dell'IdV, Augusto Di Stanislao, ribadisce la necessita' di interventi diretti ed immediati da parte del Governo. ''Non e' piu' ammissibile - afferma il deputato IdV - una tale situazione di completa incapacita' da parte del Governo di affrontare concretamente le problematiche delle carceri in Italia''. Di Stanislao ricorda che ''dopo varie visite presso il carcere di Castrogno e altrettante interrogazioni ad Alfano, dopo una mozione a mia prima firma approvata all'unanimita', con la quale anche la maggioranza si e' impegnata in una serie di iniziative atte a risollevare una drammatica realta' focalizzando l'attenzione sul sovraffollamento e sulla carenza di personale penitenziario e di educatori, dopo l'annuncio dell'emergenza carceri di Alfano e del fantomatico piano carceri, dopo continue denunce e sollecitazioni dei sindacati sulla necessita' di intervenire sulle strutture, sugli organici, siamo ancora di fronte ad una situazione insostenibile e all'emergenza soluzioni''. ''Ho presentato da tempo - conclude Di Stanislao - una proposta di legge per istituire una Commissione d'inchiesta parlamentare sulla situazione delle carceri in Italia che, ora piu' che mai, diventa fondamentale per dare risposte e soluzioni ai molteplici problemi e disagi dell'intero mondo penitenziario''.




Di Stanislao:il ministro tace sulle assunzioni degli educatori,riferisca in parlamento.

“E’ giusta l’assunzione di 2.000 agenti così come evidenziato da Sarno, Segretario generale Uil Pa Penitenziari, per garantire il turnover e quindi supplire la carenza del personale di polizia penitenziaria, ma vi è una colpevole dimenticanza da parte del Ministro quando tace sulla necessità di garantire la presenza degli educatori così come previsto nella Mozione IdV approvata all’unanimità dal Parlamento.” Queste le parole dell’On. Di Stanislao che prosegue: “Non vorremmo che questo impegno del Ministro si focalizzi esclusivamente sull’edilizia carceraria e altresì non vorremmo che dietro la parola magica “stato di emergenza” si celi il grimaldello per ridare vita ad una ” Carceri d’oro 2″ che in barba alla procedure di appalti e alla trasparenza abbiano buon gioco, piuttosto che la pubblica utilità e l’urgenza, i furbetti delle sponsorizzazioni. Si segnala al Ministro, nel frattempo, che in Italia vi sono 40 penitenziari incompiuti ed inutilizzati in un Paese che ne ha 171 in tutto e nel Piano Carceri presentato non c’è cenno di recupero di questo patrimonio. Chiedo che il Ministro venga, così come richiesto in Aula, a riferire in Parlamento sugli impegni presi in relazione ai tempi e modi e risorse da impiegare. Nel frattempo con due distinte interrogazioni chiedo al Ministro quale modello di recupero intenda mettere in campo visto che non si parla assolutamente di assumere gli educatori e cosa intenda fare per i 40 penitenziari incompiuti.”


16 Marzo 2010:interrogazione a risposta in Commissione su assunzione idonei educatori penitenziari

Convocazione della II Commissione (Giustizia)

Martedì 16 marzo 2010

Ore 13.45

5-02550 Ferranti: In relazione all’assunzione di educatori penitenziari


Interrogazione a risposta in Commissione:

FERRANTI, MELIS, TIDEI e SAMPERI.



- Al Ministro della giustizia.

- Per sapere

- premesso che:

il 17 febbraio 2010 il Sottosegretario per la giustizia Caliendo è intervenuto in Senato sul tema dell'assunzione degli educatori penitenziari reclutati tramite il concorso pubblico per esami a 397 posti nel profilo professionale di educatore, area C, posizione economica C1, indetto con PDG 21 novembre 2003;

nel corso della succitata seduta, il Sottosegretario Caliendo ha affermato che entro aprile 2010 saranno assunti in via definitiva tutti gli educatori che hannosuperato i precedenti concorsi, oltre ai 170 già assunti (anche se agli interroganti risulta che siano stati assunti 97 educatori);

in realtà, l'assunzione dei vincitori del suddetto concorso era già programmata con l'indizione dello stesso nel 2003, per il quale il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria già disponeva dei fondi necessari;

lo stesso Ministro interrogato, onorevole Alfano, aveva riconosciuto l'improcrastinabilità e l'urgenza di assumere più unità di educatori quando, il 12 gennaio 2010, furono approvate alla Camera le mozioni sui problemi del carcere presentate da vari gruppi parlamentari;a fronte di una popolazione carceraria di 67.000 unità, il rapporto educatore/detenuto è di circa 1 a 1.000, cosa che rende in pratica impossibile lo svolgimento di qualsivoglia progetto rieducativo impedendo il corretto reinserimento del detenuto nel tessuto sociale, così come previsto nel dettato costituzionale;

non avendo il Ministro interrogato ancora proceduto all'assunzione di ulteriori unità degli educatori, limitandosi a rimandare la questione ad un futuro confronto in merito con i Ministri Tremonti e Brunetta, sarebbe auspicabile ed urgente un rapido avvio della procedura di assunzione di educatori, almeno per completare la già esigua pianta organica, ulteriormente ridotta di circa 400 unità dal decreto legislativo n. 150 del 2009

se non ritenga opportuno procedere celermente all'assunzione di educatori attingendo dalla vigente graduatoria degli idonei risultante dal concorso pubblico a 397 posti di cui in premessa, al contempo prorogando la validità della stessa per almeno un quinquennio, al fine di permetterne lo scorrimento graduale per compensare il turn-over pensionistico, evitando l'indizione di nuovi concorsi che comporterebbe ulteriori oneri finanziari.

(5-02550)


Risposta all'interrogazione di Donatella Ferranti:dal 2011 assunzioni degli idonei educatori concorso,il comitato vigilera'.

Nel rispondere agli On. interroganti ritengo opportuno segnalare che il concorso pubblico per esami a 397 posti nel profilo di "Educatore", Area C, posizione economica C1, dell'Amministrazione Penitenziaria, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 30 del 16.4.2004 - IV serie speciale e si è concluso in data 9 luglio 2008.La graduatoria definitiva, immediatamente dopo l'approvazione del Direttore Generale con provvedimento dell'11 luglio 2008, è stata trasmessa all'Ufficio centrale per il bilancio per l'apposizione del visto di controllo.Nell'anno 2009, in ragione dell'entità dei fondi stanziati ai sensi dell'articolo 1, comma 346, della Legge 24.12.2007 n. 244, è stato possibile procedere all'assunzione dei primi 103 vincitori del predetto concorso a 397 posti.Quanto alle restanti 294 unità, la competente Direzione Generale di questa amministrazione ha già programmato il relativo piano di assunzione ricorrendo, per la copertura degli originari 397 posti a concorso, allo scorrimento della graduatoria, ai sensi dell'art. 15, co. 7, DPR n. 487/99 e successive integrazioni e modificazioni.I nuovi educatori - alcuni dei quali individuati tra i candidati idonei, ma non vincitori del concorso, attese le 12 defezioni intervenute per rinunce, mancate stipule del contratto o dimissioni da parte degli aventi diritto - hanno infatti già scelto la sede di destinazione e, entro aprile del corrente anno, saranno formalmente assunti con firma del relativo contratto.Per quanto riguarda, invece, l'auspicata possibilità di procedere ad un ulteriore scorrimento della graduatoria oltre il numero dei posti originariamente messi a concorso, mi corre l'obbligo di segnalare che tale eventualità non rientra tra le ipotesi di cui all'art. 15, co. 7, del DPR n. 487/1994 e che pertanto, limitatamente all'anno in corso, non può essere attuata per mancato stanziamento dei fondi occorrenti.I fondi disponibili, infatti, sono stati impegnati sia per l'assunzione dei vincitori del suddetto concorso per educatori, sia per l'assunzione degli idonei al concorso a 110 posti di contabile, a copertura dei posti previsti dal relativo bando ed in ragione delle gravi carenze riscontrate anche nell'area contabile.Dato atto di quanto sopra e, premesso che la validità delle graduatorie è indicata in tre anni dalla data della pubblicazione nei Bollettini ufficiali, faccio presente che, nel caso di specie, la validità della graduatoria del concorso a 397 posti è fissata al 31 maggio 2012 e che, pertanto, a partire dal prossimo anno, in presenza delle risorse economiche necessarie, potranno esservi le condizioni per procedere ad uno scorrimento della graduatoria, anche oltre il numero dei posti pubblicati.




24 febbraio 2010:

ordine del giorno su non riduzione organico educatori di Roberto Rao

La Camera,

premesso che

il provvedimento in esame prevede, all'esito del processo di riorganizzazione di cui all'articolo 74, del decreto legge n. 112 del 2008, un'ulteriore riduzione degli assetti organizzativi delle amministrazioni pubbliche ai fini del contenimento della spesa pubblica;

il comma 8-quinquies dell'articolo 2 individua le amministrazioni che non sono interessate dalle riduzioni descritte, tra cui il Corpo di Polizia Penitenziaria;


nonostante le difficoltà operative, la scarsezza di mezzi e personale risulta, inopinatamente escluso da tale previsione il personale civile del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di adottare ulteriori iniziative normative volte ad includere tra il personale delle amministrazioni non interessate dalla riorganizzazione delle piante organiche non solo quello di polizia penitenziaria ma anche quello civile del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, con particolare riferimento alle figure degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi, anche in vista dell'avvio del Piano carceri che necessiterà di adeguate risorse umane e professionali. 9/3210/41. Rao, Ria
.


Accolto come raccomandazione.




19 Febbraio 2010:

ordine del giorno su assunzione educatori di Donatella Ferranti e PD


La Camera,

premesso che:

l'articolo 17-ter stabilisce che, per l'attuazione del cosiddetto «Piano carceri» si conferiscono pieni poteri al Commissario straordinario che, per individuare la localizzazione delle aree destinate alla realizzazione di nuove infrastrutture carcerarie, d'intesa con il Presidente della regione territorialmente competente e sentiti i sindaci dei comuni interessati, potrà agire in deroga alla normativa urbanistica vigente, velocizzando procedure e semplificando le gare di appalto, utilizzando il modello adottato per il dopo terremoto a L'Aquila, derogando anche all'obbligo previsto dalla legge 7 agosto 1990, n. 241, volto a consentire agli interessati, proprietari delle aree che si intendono espropriare, la necessaria partecipazione al procedimento amministrativo;

la localizzazione costituisce di per sé variante e produce l'effetto di imporre il vincolo preordinato all'espropriazione e contro di essa non sarà possibile ricorrere al giudice amministrativo e si introduce anche una deroga al limite dei subappalti, che potranno aumentare dall'attuale 30 per cento fino al 50 per cento, in deroga all'articolo 118 del codice dei contratti pubblici; in sostanza, si affidano pieni poteri al Commissario straordinario, che potrà avvalersi anche del Dipartimento per la protezione civile per le attività di progettazione, scelta del contraente, direzioni lavori e vigilanza degli interventi strutturali ed infrastrutturali, in deroga ai criteri di trasparenza e pubblicità e in palese contraddizione con la mozione Franceschini ed altri n. 1-00302 (approvata sostanzialmente all'unanimità alla Camera il 12 gennaio di quest'anno e accettata dal Governo) che impegnava chiaramente il Governo a garantire, nell'ambito dei progetti della nuova edilizia penitenziaria, i criteri di trasparenza delle procedure e l'economicità delle opere evitando il ricorso a procedure straordinarie, anche se legislativamente previste,

impegna il Governo

a verificare l'adeguatezza, in proporzione alla popolazione carceraria, delle piante organiche riferite non solo al personale di polizia penitenziaria ma anche alle figure degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi, avviando un nuovo piano programmato di assunzioni che vada oltre il turn-over dovuto ai pensionamenti previsto dalla legge finanziaria per il 2010 e che garantisca le risorse umane e professionali necessarie all'attivazione delle nuove strutture penitenziarie, anche distribuendo meglio il personale sul territorio, concentrandolo nei compiti di istituto, sottraendolo ai servizi estranei, consentendogli un adeguato, costante ed effettivo aggiornamento professionale.

9/3196/13.
Donatella Ferranti.



Il comitato vincitori idonei concorso educatori dap in sostegno di Rita Bernadini

Educatori penitenziari sostengono la protesta di Rita Bernardini e Irene TestaRistretti Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori condivide e sostiene l’iniziativa non violenta intrapresa da Irene Testa e Rita Bernardini.Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori condivide e sostiene l’iniziativa non violenta intrapresa da Irene Testa e Rita Bernardini, impegnate in uno sciopero della fame perrichiedere l’esecuzione immediata di quanto proposto nelle cinque Mozioni parlamentari,unanimemente approvate nei giorni 11 e 12 gennaio 2010, riguardanti la situazione del sistema carcerario italiano.Giova ricordare che in quella occasione lo stesso Ministro Alfano assumeva precisi impegni ed affermava che vi avrebbe dato celere e certa attuazione sancendo l’inizio di un nuovo percorso,iniziato con la dichiarazione di Emergenza di tutto il sistema penitenziario alla quale ci si aspettava sarebbe seguita la predisposizione nel Piano Carceri di tutti quegli atti necessari ad ottemperare a quanto detto nelle citate Mozioni per poter, nei tempi strettamente necessari, affrontareconcretamente e efficacemente l´ormai ingestibile situazione creatasi nei nostri istituti penitenziari.Tuttavia, da un’iniziale analisi condotta sui primissimi elementi costitutivi e organizzativi del Piano Carceri emerge solo una particolare attenzione all’aspetto strutturale e custodiale, non prevedendo,invece, alcun intervento per incrementare e favorire la fondamentale componente rieducativa, vero obiettivo dell’esperienza carceraria.Questo Comitato ed altri illustri interlocutori del mondo penitenziario, continuano, infatti, a chiedere a gran voce che vengano assunti più educatori, affinché l’ingresso nelle nostre carceri non si limiti ad un forzato ozio, ma divenga precipuo momento di riflessione e riprogettazione del sé.Ad oggi, però, in merito alla questione degli educatori, alcuna volontà specifica è stata espressa dal Ministro, nonostante, le nostre carceri continuino quotidianamente ad affollarsi a causa dei numerosi nuovi ingressi, ma anche per la spaventosa carenza di educatori che, secondo quanto stabilito dalle vigenti leggi, rappresentano i coordinatori e i realizzatori materiali dei percorsirieducativi, nonché quelle figure professionali atte a garantire, nei giusti modi e nei tempi,l’espletamento, dell’intero iter necessario all’accesso alle misure alternative alla detenzione di quei detenuti che ne avrebbero i requisiti, ma che continuano a restare in carcere a causa dello sparuto numero di educatori attualmente in servizio a fronte di una popolazione di 66.000 persone carcerate.Pertanto, ci uniamo all´Onorevole Bernardini e a Irene Testa per chiedere l´immediata esecuzione delle citate mozioni e auspichiamo che il Ministro Alfano ne predisponga repentinamente l’avvio.Il Comitato, altresì, ad ausilio dell’iniziativa intrapresa da Rita Bernardini e da Irene Testa,promuove una “catena di informazione solidale” impegnandosi a diffondere la conoscenza di tale protesta non violenta tramite l’invio di questo comunicato non solo a tutti gli organi di informazione, ma anche ai propri conoscenti invitandoli a fare altrettanto.Il Comitato vincitori e idonei concorso educatori.


Donatella Ferranti,PD:da Ionta, un primo segnale l'immediata assunzione dei tanti educatori.

CARCERI: PD, VOGLIAMO VEDERCI CHIARO. AUDIZIONE ALLA CAMERA DI IONTA



Roma, 13 gen



''Lo vogliamo esaminare puntigliosamente ed e' per questo che gia' domani chiederemo al presidente della commissione Giustizia, Giulia Bongiorno di attivarsi per prevedere al piu' presto l'audizione del capo del Dap, dott. Franco Ionta''. Cosi' la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti, commenta l'approvazione del piano carceri da parte del Cdm di oggi. ''I primi dati forniti dal ministro Alfano - sottolinea - non ci convincono fino in fondo: se infatti le carceri italiane possono ''tollerare' sino a circa 64.237 detenuti, da regolamento non potrebbero ospitarne piu' di 43.087. Il grado di sovraffollamento e' elevatissimo, siamo ampiamente fuori quota, e per arrivare ad 80.000 posti, i 21.749 annunciati oggi dal ministro Alfano sembrano insufficienti. E poi - prosegue - non basta costruire muri, occorre riempirli di personale numericamente e professionalmente adeguato: dalla polizia penitenzieria, agli psicologi, agli educatori e agli altri esperti. Di tutto questo ancora non c'e' traccia, ma aspettiamo di conoscere nel merito dal dott. Ionta le cifre esatte, certo - conclude - che un primo segnale potrebbe essere l'immediata assunzione dei tanti educatori e psicologi del concorso''.

Assunzione degli educatori primo impegno del governo

Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori penitenziari esprime piena soddisfazione per l’approvazione delle cinque mozioni sul problema carcerario discusse ed accolte nei giorni 11 e 12 gennaio 2010 dal nostro Parlamento. Per la prima volta il Governo, rappresentato dal Ministro Alfano, ha preso consapevolezza della grave emergenza del sovraffollamento degli istituti di pena e, fra le altre fondamentali proposte presentate, si è impegnato:- a procedere all’assunzione immediata dei restanti educatori penitenziari previsti dalla pianta organica, da attingersi dagli idonei della vigente e menzionata graduatoria risultata dal concorso bandito per tale profilo professionale, affinché anche costoro possano partecipare ai previsti corsi di formazione che il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria deve attivare per questi operatori prima dell’ingresso nelle carceri a cui sono destinati, onde evitare sprechi di danaro per doverli riattivare in seguito;- a prorogare di almeno un quinquennio la validità della graduatoria di merito del concorso citato in premessa, in linea con gli orientamenti del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione nonché con le disposizioni in materia di razionalizzazione delle spese pubbliche in vigore - per permetterne un graduale scorrimento parimenti all’avvicendarsi dei fisiologici turn-over pensionistici, al fine di evitare l’indizione di nuovi concorsi per il medesimo profilo che comporterebbero inutili oneri pubblici;- ad assumere iniziative per lo stanziamento di fondi necessari per completare l’organico di educatori previsti dalla pianta organica attualmente vigente presso il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, considerato che lo sforzo economico da sostenere è annualmente molto esiguo, ma necessario per far funzionare meglio ed in modo più umano una branca importantissima del nostro sistema giustizia che non può più attendere;- a procedere all’alienazione di immobili ad uso penitenziario siti nei centri storici e alla costruzione di nuovi e moderni istituti penitenziari in altro sito;Esprimiamo, quindi, pieno compiacimento per l’importantissimo risultato raggiunto dall’On. Di Stanislao dell’Idv, il quale nella Sua circostanziata e approfondita mozione, ha dimostrato ancora una volta la Sua grande disponibilità e sensibilità verso tali problematiche, sapendo cogliere e far emergere sapientemente le necessità di questo delicato settore della nostra giustizia. Ringraziamo, inoltre, gli onorevoli Bernardini, Rao, Ferranti, Melis, Tidei, Vitali, Balzelli, Donadi, Paladini, Franceschini e tutti coloro che hanno appoggiato con voto favorevole le Loro mozioni, poiché di fronte a queste battaglie di umanità hanno saputo permeare il Loro impegno politico di quell’umanità e di quell’alto senso civico che rende capaci di abbandonare i colori politici e di volgere verso una proficua unità di intenti.Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori penitenziari, intanto, continuerà a vigilare affinché tali doveri vengano rispettati e proseguirà nel suo lavoro di diffusione della necessità dell’intervento rieducativo e quindi sulla centralità della presenza degli educatori, ovvero di quella figura professionale che rappresenta il vero catalizzatore ed esecutore materiale del percorso rieducativo di un detenuto, percorso che rappresenta l’unica vera speranza di un sano reinserimento sociale di chi vive l’esperienza delle sbarre e che rappresenta uno dei più validi strumenti atti ad evitare quegli stati di inerzia, apatia, depressione, frustrazione, ansia, inadeguatezza che troppo spesso percorrono prepotentemente i corridoi lungo i quali si snodano le fila di quelle celle all’interno delle quali si consumano, quotidianamente, suicidi, abusi, violenze. Auspichiamo, quindi, che il Governo predisponga celermente tutti gli atti necessari ad ottemperare quanto detto e che questa stessa volontà continui ad animarne tutti i passaggi ad essi necessari, per poter, nei tempi strettamente necessari, cominciare ad affrontare concretamente e efficacemente l’ormai ingestibile emergenza creatasi.

Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori penitenziari

giovedì 1 ottobre 2009

Cisl penitenziario: esito dell'incontro sulla mobilita' 1 ottobre 2009 presso l'amministrazione penitenziaria

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Mobilità - I risultati dell'incontro di oggi

Amministrazione Penitenziaria

Giovedì 01 Ottobre 2009 16:43

Si è svolto in data odierna il programmato incontro sulla mobilità. Preliminarmente il Direttore Generale ha comunicato che, in vista della ulteriore assunzione dei vincitori del concorso per educatore, sono stati individuati 300 posti di tale figura professionale che saranno coperti, prioritariamente, attraverso lo scorrimento delle graduatorie già formate a seguito dell’interpello ordinario del 4 febbraio 2009, successivamente, attraverso un interpello straordinario da pubblicare entro il 31.10.2009. Sui posti residui e sui posti di risulta (cioè sui posti lasciati liberi dai trasferiti) eserciteranno il diritto di scelta i vincitori del concorso, con precedenza per quelli già assunti. Attualmente i posti sono stati suddivisi a livello di singoli provveditorati regionali al fine di garantire, per ciascun ambito territoriale, un copertura della figura professionale (in totale 1331 unità) pari all’83%. Saranno i singoli provveditori a determinare, prima della pubblicazione dell’interpello, i singoli uffici in ambito regionale cui destinare gli educatori.
Nel corso dell’incontro, in cui si è aperta la discussione anche in merito alla modifica dell’accordo sulla mobilità, con riferimento ai punti di criticità evidenziati nell’incontro precedente, la CISL ha ribadito la necessità di pubblicare in tempi brevi gli interpelli ordinari per tutte le figure professionali, ha evidenziato la opportunità di estendere la discussione anche alla mobilità ex lege 104 ed ex art.42 bis legge maternità ed ha invitato l’amministrazione ad accogliere le istanze dei lavoratori che, transitando nei ruoli dell’amministrazione penitenziaria ex art. 75 DPR 443/92, scelgano una sede diversa da quella ove prestano servizio. Su tali materie, ed in particolare su quest’ultimo punto, l’amministrazione ha manifestato ampia disponibilità.
Pubblicheremo la documentazione relativa alla riunione di oggi appena sarà trasmessa dall’amministrazione.

Associazioni sindacali: UIL,comparto ministeri,esito dell'incontro tenutosi al dap oggi 1 ottobre 2009

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ULTIM’ORA del 1 ottobre 2009

Comparto Ministeri

Modifiche all’accordo sulla mobilità

In data odierna presso il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria è proseguito l’incontro tra Amministrazione e OO.SS. avente oggetto: “Modifiche all’accordo sulla mobilità del personale Comparto Ministeri”.
La UIL nel proprio intervento, in modo fermo e determinato, ha evidenziato e preteso
che anche i PRAP si attengano ai criteri di mobilità stabiliti nell’accordo. Inoltre la UIL ha chiesto che il mantenimento dei distacchi disposti prima del 11/09/2009 a prescindere se disposti da PRAP o DAP.
Tale passaggio si è reso necessario in quanto mentre l’Amministrazione Centrale ha
mantenuto gli impegni assunti, qualche PRAP non ha rispettato l’accordo.
L’Amministrazione ha assicurato che avrebbe corrisposto con i vari Provveditori
richiamandoli al rispetto degli impegni assunti.
La DGPF ha anche comunicato che , come chiesto dalla UIL nella riunione dell’ 8
settembre scorso, sta modificando diversi punti dell’accordo sulla mobilità del luglio 2008 al fine di rendere quanto più chiare le procedure e soddisfare le diverse istanze e ambizioni del personale.

Da segnalare che la UIL ha opposto parere negativo alla possibilità di differimento delle graduatorie per motivi ed esigenze di servizio.
Auspichiamo, quindi, che possa arrivare a breve alla rideterminazione dell’accordo sulla mobilità.
Dopo 32 anni se dovesse accadere (mai attivata una graduatoria sulla mobilità del
personale del C.M.) potremmo salutare tale evento come un successo de personale e del
sindacato.

*****************

Sono in corso le procedure di assunzione dei 300 Educatori vincitori di Concorso,ovviamente dopo aver espletato l’interpello ordinario di mobilità. Sul punto la UIL ha chiesto che l’interpello per la mobilità riguardi tutte le figure professionali: Educatori, Contabili, Collaboratori, ecc.
Successivamente all’interpello ordinario sarà emanato un interpello straordinario.
Successivamente (entro febbraio 2010) si procederà alle assunzioni dei vincitori di
concorsi di altre qualifiche e di coloro che, con lo scorrimento delle graduatorie, sostituiranno coloro che hanno rinunciato.
Affinché si livelli omogeneamente la presenza del personale del Comparto Ministeri in
tutte le regioni , la distribuzione dei vincitori di concorso verrà calcolata per ogni Provveditorato per una forza organica pari al 83%.
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Angelino alfano,carcere,governo,detenuti,Rita Bernardini,Roberto Rao: il Dap nasconde le verita'.Berlusconi si chiede che saranno mai le carceri,bah?!

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Anni 19, impiccato in carcere. Nessuno lo sa. Il piano edilizio, caro premier, non risolve


• da L'Altro del 1 ottobre 2009, pag. 1


di Rita Bernardini

Un cileno e un calabrese, negli ultimi venti giorni, si sono impiccati nello stesso carcere, quello di Castrovillari in provincia di Cosenza. Il primo aveva 19 anni, il secondo 39. I giornali non ne hanno parlato, nonostante che la notizia sia passata ieri sulle agenzie di stampa attraverso un mio comunicalo in cui chiedevo al ministro della Giustizia, Angelino Alfano, di intervenire urgentemente per arginare l’emorragia di vite umane che si manifesta, con l’incredibile numero di suicidi o con la morte civile e senza speranza di chi è costretto a vivere in modo indegno di un paese civile.

Il fatto che il primo suicidio non sia trapelato per ben tre settimane la dice lunga sull’omertà del Dap (Dipartimento amministrazione peniteziaria) rispetto alle tragedie che si consumano dietro le sbarre. Le loro statistiche sono sempre al ribasso, risparmiano sulla conoscenza e sulla verità dei fatti e, se possono barare, barano. Come quando escludono dal novero dei suicidi in carcere coloro che, con il cappio al collo, hanno l’avvedutezza di morire nel tragitto tra il carcere e l’ospedale. Il fatto che il secondo suicidio sia emerso solo quando ieri ho posto la domanda esplicita al direttore, non là che confermare la reticenza del Dipartimento a far conoscere gli effetti della sua "amministrazione" dei penitenziari.

C’è da dire che il Dap, amministrato dal dottor Franco Ionta, gode anche della complicità di quasi tutti mezzi di informazione che considerano l’impiccagione di due carcerati, una non notizia.

Chissà se il Presidente del Consiglio sia venuto a saperlo in qualche modo, magari prima delle dichiarazioni di ieri quando ha rilanciato il "suo" piano carceri che prevede la costruzione di nuove strutture penitenziarie per 20.000 nuovi posti? In questo momento non voglio entrare nel merito di come Silvio Berlusconi intenda perseguire questa politica, cioè di come reperirà le risorse: se attraverso i modernissimi supermarket "Poggioreale" e "Sollicciano" oppure gli esclusivi Grand Hotel Regina Coeli e San Vittore. In questo momento non mi interessa sapere se la costruzione dei nuovi istituti sarà appaltata o meno a quelle mammolette che faranno rientrare a prezzo di una piccola indulgenza capitali immacolati precedentemente esportati in Svizzera o in altri paradisi fiscali. Ora mi interesserebbe sapere dal Presidente del Consiglio in quanto tempo pensa di compiere questa impresa: uno, due, tre, dieci anni? In secondo luogo vorrei sapere con quale personale - agenti, educatori, psicologi, direttori, assistenti sociali, medici ed infermieri - pensa di amministrare queste nuove strutture e, infine, se abbia intenzione di riformare l’articolo 27 della Costituzione che impone allo Stato di non infliggere pene contrarie al senso di umanità, pene che devono tendere alla rieducazione del condannato.
Se Berlusconi mi consente, vorrei fare anche due conti facili facili. In questo momento nelle carceri italiane ci sono 65.000 detenuti, cioè 22.000 in più della capienza regolamentare. Il ritmo di crescita della popolazione detenuta è di mille unità al mese. Prevedibilmente, dunque, entro la fine dell’anno saremo a 68.000, cioè a 25.000 detenuti in più. Convertendo a supermarket o hotel le vecchie carceri - considerando solo le più grandi e storiche - si verrebbero a perdere circa 5.000 posti, per cui diverrebbero 30.000 i posti mancanti.

Perciò, anche se Berlusconi facesse “‘o miracolo" di costruire i ventimila nuovi posti entro il 2010, non avrebbe, comunque, minimamente scalfito l’illegale sovraffollamento. I conti sono presto fatti: 68.000 più 12.000 (l’incremento del prossimo anno) = 80.000 detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di 58.000 (43.000 - 5.000 più 20.000). Cioè nelle patrie galere mancherebbero sempre 22.000 posti.

Non proseguo con i conti che verrebbero fuori se, come prevedibile, la costruzione di nuovi istituti richiedesse più di un anno e se considerassimo il ritmo di crescita della popolazione penitenziaria sopra ricordato, dovuto anche all’introduzione del reato di immigrazione clandestina.

Sul personale necessario in termini di sicurezza e di rieducazione ad un popolo di reclusi che viaggia verso le centomila unità nei prossimi tre anni, c’è poco da dire se nella situazione attuale - e solo per quel che riguarda gli agenti di polizia penitenziaria - già mancano all’appello più di 5.000 unità.

Concludendo - consapevole di aver trascurato le assennate misure che, da subito, potrebbero ridimensionare il grave sovraffollamento delle patrie galere e che come Radicali, insieme ad altre associazioni che si occupano di carcere, abbiamo proposto sotto forma di disegni di legge - penso che il Presidente del Consiglio sia in buona fede quando afferma che "l’obiettivo fondamentale resta quello di ridare dignità a chi viene condannato dalla giustizia"; il problema è che nella situazione attuale la "giustizia" italiana (quella che lui non vuole riformare) produce gironi infernali di sofferenza e umiliazione e l’ultimo girone è proprio quello del carcere, dove l’anestetico per sopportarne le forme di tortura che alimenta, è, ogni giorno di più, un cappio al collo che si stringe sempre.

Angelino alfano,carcere,governo,detenuti,Rita Bernardini,Roberto Rao: Tonio,detenuto a Pescara,vorrebbe rieducarsi ma mancano educaturi nelle carceri

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Il sovraffollamento delle carceri è una forma di tortura

Ho letto un articolo sulle direttive europee relative all’allevamento dei polli: stabiliscono che non bisogna far vivere nello spazio di un foglio protocollo cinque, sei, sette polli in batteria. Anche perché si ammalano o si ammazzano fra loro. Non ho potuto fare a meno di pensare alle nostre carceri – di cui sono “ospite” da 18 anni.

Qui a Pescara non possiamo lamentarci, ma ho notizia di molte situazioni invivibili, di un sovraffollamento che costringe i detenuti ad una promiscuità indegna di esseri umani. Non a caso ci sono centinaia di suicidi e di morti evitabili, quest’anno, fra queste mura.

Il problema è che i posti sono trenta-quarantamila e noi veleggiamo oltre i sessantamila. Non solo: le statistiche parlano di un incremento intorno ai duemila detenuti al mese. Situazioni di sovraffollamento come questa attuale delle carceri italiane significano non solo violenza psicologica e fisica, significano tortura.

Ascoltare le varie interviste in Tv e sulla carta stampata sul problema carceri è per me assistere alla fiera dell’ipocrisia. Si fanno discorsi penosi tipo che la Francia o l’Inghilterra ci dovrebbero dare i soldi per fare nuove carceri, oppure che si stanno ricavando nuovi posti carcere costruendo in tutta fretta padiglioni all’interno delle carceri già esistenti. Secondo me, soluzioni improbabili, e demagogiche.

Nuove carceri richiederebbero nuove assunzioni di personale di Polizia Penitenziaria, educatori, psicologi, criminologi, e tutte le figure necessarie dedite alla ‘rieducazione’ del soggetto.

Ma che significa rieducare? Come può un numero così limitato di educatori educare un così gran numero di detenuti? Come si può educare una persona costretta a vivere 20 ore chiusa in cella ad oziare?


Il problema del sovraffollamento non è un accidente piovuto dal cielo, è frutto di una dissennata politica securitaria. Si è inventata un’emergenza. Per motivi elettoralistici molti politici si sono messi a parlare di una immaginaria Italia in mano ai criminali. E siccome le statistiche non aiutavano, si è inventata la “sicurezza percepita”. Cioè, anche se i delitti diminuiscono costantemente da anni e siamo al disotto della media di quasi tutti i paesi dell’Occidente, si è detto e si ripete che la “gente” non si sente sicura. La soluzione: catene a volontà a più “delinquenti” possibile. E siccome i delinquenti non è detto che sia facile arrestarli, vanno bene pure i pazzi, gli ignoranti, i drogati, gli stranieri e i poveri.

Concludo questo post raccontandovi una mia esperienza personale.

Negli anni scorsi mi sono trovato nella condizione di dover dividere la cella con 32 persone. Il vecchio carcere di Lecce aveva dei cameroni che potevano ospitare al massimo 8 persone - se si tiene conto che per un detenuto è stato stabilito uno spazio minimo di 7 metri quadri. Invece riuscivano a metterne 32. Immaginate cosa significa dover vivere 24 ore al giorno in tale condizione.

Quella condizione è stata per me la scuola del crimine. Era la prima volta che entravo in carcere e, considerata la mia giovane età, avrebbero dovuto destinarmi in una sezione di giovani adulti – così vengono definite le sezioni per gli inferiori ai 21 anni. Invece, mi sono ritrovato in una cella occupata da persone che avevano alle loro spalle un’intera vita criminale. I discorsi che si facevano erano sempre gli stessi, un bombardamento continuo di lezioni del crimine. Anche se avessi voluto sottrarmi a quella cacofonia non avrei potuto fare niente altro. Trovare qualche minuto di tranquillità per poter leggere significava essere fortunati. Ecco perché dopo 18 anni di galera esprimo considerazioni forti nei confronti di chi amministra la Giustizia.

Provate ad immaginare come possono organizzarsi 32 persone anche e solo per andare in bagno al mattino. Si faceva la fila e spesso fin dalle prime ore nascevano discussioni.
Non parliamo poi quando si dovevano consumare i pasti o quando qualcuno voleva vedere una trasmissione televisiva anziché un’altra. Discussioni si innescavano per un non niente. Eppure le leggi dello Stato italiano non prevedono questo tipo di trattamento. Nessuno si aspetta che il carcere sia un albergo a cinque stelle, ma neanche un luogo di tortura.

Molte volte ho ascoltato discorsi come: “Ci trattano come cani e quando esco...”

Se invece al detenuto venisse data la possibilità di rendersi utile, di imparare, di lavorare, di occupare il tempo in attività scolastiche, sportive, culturali, ecc. quei discorsi non ci sarebbero, quella rabbia sarebbe meno accesa. In 18 anni di carcere ne ho viste troppe e posso dire che anziché andare avanti si sta tornando indietro. Erano anni che non si assisteva più ad aggressioni nei confronti degli agenti, oggi sta succedendo di nuovo. Il sovraffollamento sembra che non interessi a nessuno, e i detenuti che sono costretti a vivere in queste condizioni non ce la fanno più. I più deboli tolgono il disturbo chiedendo al nodo della corda di porre fine alle loro sofferenze.

Una persona che sconta tutta la pena in queste condizioni cosa può aver imparato? Se per anni ti senti trattato come un lebbroso, anche fuori ti sentirai nella stessa maniera. È pur vero che non tutte le carceri vivono questa drammatica situazione, ma risento parlare di letti a castello a quattro piani e con la mente non posso non ritornare indietro negli anni e non ricordare quando nel pieno della notte qualcuno cadeva a terra dal quattro piano. Io non posso non ricordarlo, voi provate a immaginarlo.