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Sign for Aiutaci a garantire l'effettiva applicazione dell'art. 27 Cost.(funzione rieducativa della pena)

Mercoledi',23 Marzo 2011: interrogazioni per l'assunzione degli educatori penitenziari

Mercoledi',23 Marzo 2011,

(rinvio del 16 Marzo 2011)

in commissione giustizia discussione delle interrogazioni orali per l'assunzione degli educatori penitenziari.


5-04298 Cassinelli: Sull’iter del concorso pubblico per educatore penitenziario


5-04314 Ferranti: Questioni relative all’assunzione dei vincitori del concorso per educatore penitenziario




Per leggere il testo delle interrogazioni vai su news giornaliere o etichetta interrogazioni parlamentari




Carceri:necessario assumere educatori,assistenti e psicologi.

26 agosto 2010



Giustizia: Bernardini (Radicali); basta morti in carcere, varare in fretta misure deflattive



“Il tempo dell’illegalità e dell’inciviltà carceraria italiana è scandito ad un ritmo impressionante dalle morti, dai suicidi. Dico al Governo e ai miei colleghi parlamentari che così numerosi hanno partecipato all’iniziativa del Ferragosto in carcere, che occorre fare in fretta a varare, intanto, misure adeguate a decongestionare la sovrappopolazione carceraria”. Lo afferma Rita Bernardini, deputata Radicale, membro della Commissione Giustizia della Camera, dopo la morte di un detenuto a Sulmona. “Il disegno di legge Alfano - così come svuotato dalla Commissione Giustizia della Camera - non serve a spegnere l’incendio di disperazione e di morte che sta divampando - prosegue.Affidare infatti ai Tribunali di sorveglianza la valutazione della pericolosità sociale e l’idoneità del domicilio per consentire di scontare ai domiciliari pene residue sotto i 12 mesi, significa paralizzare tutto: la valutazione arriverà troppo tardi! Si dia ai direttori degli istituti penitenziari questo compito che saprebbero fare meglio e più in fretta dei magistrati di sorveglianza. Ridimensionata almeno un po’ la popolazione detenuta, occorre immediatamente riformare il sistema come previsto dalle mozioni approvate in gennaio dalle aule di Montecitorio e di Palazzo Madama a partire dallo stop all’uso indiscriminato della carcerazione preventiva e alla depenalizzazione dei reati minori, per arrivare alle misure e pene alternative che si rivelano molto più efficaci del carcere ai fini della rieducazione e del reinserimento sociale, all’adeguamento degli organici penitenziari (agenti, educatori, psicologi, assistenti sociali), alle possibilità di lavoro per i detenuti, agli istituti di custodia attenuata dove i tossicodipendenti possano curarsi”.





5 luglio 2010





Carceri: Favi, "Bene Tg2, condizioni indegne per detenuti e lavoratori"



Dichiarazione di Sandro Favi responsabile Carceri del Partito Democratico



L’inchiesta del Tg2 sulla drammatica situazione delle nostre carceri evidenzia ciò che il Partito Democratico denuncia da mesi, e cioè condizioni di vita per i detenuti e per i lavoratori penitenziari del tutto indegne. Quelle viste all’Ucciardone sono situazioni che in realtà riguardano la stragrande maggioranza delle carceri italiane. Le morti in carcere e gli atti di autolesionismo sono segnali inequivocabili: occorre attuare da subito politiche penitenziarie che decongestionino gli istituti. È assolutamente necessario investire sulle misure alternative alla detenzione e sull’aumento di agenti di polizia penitenziaria, di educatori, di assistenti sociali e psicologi.



Finora il ministro Alfano e il direttore delle carceri Ionta hanno saputo solo ipotizzare un piano carceri che avrà lunghissimi tempi di realizzazione e che non inciderà minimamente per un miglioramento della situazione nell’immediato.



Così non va.









Lettere: senza assunzione personale educativo il ddl Alfano è inutile





Comunicato stampa, 29 maggio 2010





Ai deputati di commissione bilancio



e giustizia camera









Al sottosegretario



On. Caliendo









Al sottosegretario



On. Giorgetti Alberti







Egregi Onorevoli,



dopo aver appreso la notizia sul parere negativo della Commissione Bilancio sugli artt. 2 quater e 2 sexies del Ddl Alfano questo Comitato ritiene necessario porre alla Vostra attenzione alcune osservazioni. L’eliminazione dell’articolo aggiuntivo Schirru 2.060 svuoterebbe di significato il Ddl Alfano riducendolo ad una imago sine re.



L’investimento in risorse umane è propedeutico alla concreta materializzazione della normativa contenuta nel provvedimento. Secondo quanto enunciato dall’art. 1 comma 3 del Ddl. il magistrato di sorveglianza decide sulla base della relazione inviatagli dall’istituto penitenziario.



Alla luce della normativa penitenziaria è l’educatore colui che osserva il comportamento del detenuto e provvede alla stesura della relazione di sintesi, cioè di quella relazione di cui si servirà il magistrato di sorveglianza per la decisione finale sulla misura alternativa.



Senza l’incremento di ulteriori unità di personale pedagogico la situazione del sovraffollamento carcerario non potrà mai essere risolta né tantomeno potrà trovare risoluzione la drammatica condizione in cui versano le carceri italiane.



Pochi educatori significa poche relazioni da inviare al magistrato di sorveglianza. Pochi educatori significa impossibilità di fare il trattamento. Pochi educatori significa stasi della concessione di misure alternative. L’eliminazione dell’articolo aggiuntivo Schirru creerebbe un vero e proprio effetto boomerang che provocherebbe la totale paralisi del Ddl Alfano.



La Commissione Giustizia dopo aver preso atto della grave situazione di disagio in cui versano le carceri italiani ha dato voce all’articolo 27 della Costituzione decidendo di investire su quello che già nel Settecento Beccaria definiva “il più sicuro mezzo di prevenire i delitti” ossia l’educazione.



L’approvazione dell’articolo aggiuntivo che esclude il Dap dalla riduzione della pianta organica e dal blocco delle assunzioni costituisce una vera e propria presa di coscienza dell’assunto secondo il quale non può esserci alcun miglioramento delle condizioni di detenzione senza l’investimento in risorse umane.



Si evidenzia inoltre che l’emendamento è già stato “riformulato” originariamente infatti prevedeva l’obbligo per il governo,dopo l’invio della relazione per l’adeguamento della pianta organica, di predisporre entro 2 mesi un piano straordinario di assunzioni.



La totale eliminazione di questo emendamento volto alla concreta applicazione della misura alternativa sulla quale questo Governo intende puntare per risolvere il dramma del pianeta carcere renderebbe inutile l’approvazione di un Ddl che non riuscirebbe mai ad essere attuato.



Ci sarebbe infatti una vera e propria antinomia tra norma e realtà. La realtà è che la situazione carceraria italiana è drammatica e preoccupante.



I continui suicidi in carcere sono da porre in relazione con le insopportabili condizioni di disagio in cui vivono i reclusi delle carceri italiane alla carenza di trattamento e attività rieducative e alla mancata assistenza psicologica dovuta alla cronica carenza di personale educativo



Ebbene, l’Italia, Paese democratico, è stata condannata dalla Cedu per trattamento degradante e disumano. A tale situazione va data una risposta concreta, soprattutto se si considera che il bilancio dello stato potrebbe essere aggravato dalle condanne della Cedu (Sic!).



Inoltre non si comprende come la crisi riguardi solo le risorse umane e non anche lo stanziamento dei fondi per l’edilizia penitenziaria ,infatti, una volta costruite nuove carceri queste rimarranno inutilizzate (Sic!) Un esempio è fornito dal carcere di Agrigento e dal carcere di Rieti, a Pinerolo inoltre, c’è un carcere vuoto da 10 anni ma è già stata individuata un’area per costruir un nuovo carcere (fonte Girodivite).



Per un provvedimento importante, come quello in esame, che punta sulla rieducazione e sul recupero del reo, occorre assumersi delle responsabilità serie, perché l’incremento del personale pedagogico rappresenta il sine qua non della correlazione legge - realtà.



Ancora una volta si evidenzia inoltre che il “decantato” vulnus di copertura finanziaria può essere sanato attingendo dai fondi della Cassa delle Ammende che secondo quanto disposto dall’art 129 III comma del Dpr 30 giugno 2000, n. 230, devono essere destinati ai programmi che tendono a favorire il reinserimento sociale dei detenuti e degli internati anche nella fase di esecuzione di misure alternative alla detenzione”e non all’edilizia penitenziaria (Sic!) . Qualora il Governo non intenda attingere i fondi necessari dalla cassa delle Ammende potrebbe ricavarli dai fondi del Fug, visto che il Presidente del Consiglio dei Ministri ha firmato il decreto che assegna per la prima volta le quote delle risorse sequestrate alla mafia e i proventi derivanti dai beni confiscati al Fondo Unico Giustizia (Fug), nella misura del 50 per cento al Ministero dell’Interno e del 50 per cento al Ministero della Giustizia. Attingendo i fondi o dalla cassa delle Ammende o dal Fug non vi sarebbe alcun onere aggiuntivo in quanto gli stessi sono già previsti in bilancio.



Per le ragioni suesposte riteniamo che l’emendamento presentato dall’On. Donatella Ferranti e Schirru sia una vera proposta “bipartisan” che deve, necessariamente,trovare accoglimento così come è stato approvato in Commissione Giustizia.



Riteniamo altresì che il governo, dopo aver provveduto all’adeguamento della pianta organica anche in relazione alla popolazione detenuta ( quasi 70mila detenuti) debba predisporre un piano straordinario di assunzioni di educatori penitenziari da attingersi dalla vigente graduatoria del concorso pubblico per esami a 397 posti nel profilo professionale di Educatore, Area C, posizione economica C1, indetto con Pdg 21 novembre 2003.



Una scelta in tal senso rappresenterebbe la chiave di volta per un chiaro e ben preciso impegno di responsabilità affinché la drammatica situazione che affligge il pianeta carcere possa finalmente essere risolta. Per tali ragioni auspichiamo che tutta la commissione bilancio della camera e il sottosegretario Alberto Giorgetti facciano una seria e proficua riflessione riconoscendo l’importanza ai fini dell’attuazione del Ddl in esame dell’emendamento Schirru 2.060.





FERRANTI SU DDL CARCERI,OTTENUTO ANCHE AMPLIAMENTO ORGANICO EDUCATORI PENITENZIARI.

Donatella Ferranti,PD:piano programmato di assunzioni del personale degli educatori.

Governo favorevole a emendamenti Pd per potenziamento personale penitenziario:piano programmato di assunzioni, per l`adeguamento degli organici del personale di Polizia penitenziaria, degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi.


18 maggio 2010


La commissione Giustizia della Camera ha cominciato a votare gli emendamenti presentati al ddl carceri e il Governo ha dato parere favorevole alle proposte di modifica del Pd che prevedevano il potenziamento del personale civile e amministrativo penitenziario (psicologi, educatori, ecc) e l’adeguamento delle piante organiche di carabinieri e polizia in funzione del nuovo impegno che dovranno svolgere per vigilare sui detenuti che trascorreranno agli arresti domiciliari l’ultimo periodo della loro detenzione. Il capogruppo del Pd in commissione giustizia, Donatella Ferranti, ha espresso soddisfazione per questo parere favorevole del Governo augurandosi che alla fine l’emendamento venga approvato.



Pd: nostre proposte sono su linea indicata da Napolitano

“Il Pd è pronto” a rispondere al monito del presidente della Repubblica sulla necessità di risolvere il sovraffollamento delle carceri e “a fare la propria parte”. Per questo, annuncia Sandro Favi, responsabile Carceri dei democratici, “nei prossimi giorni il nostro partito presenterà proposte su questi temi, in un quadro di sistema e in continuità e sviluppo delle mozioni approvate dal Parlamento già nei primi mesi di quest`anno”.

“Proporremo - spiega Favi - che si proceda alla revisione del codice penale, che vengano riviste le norme che determinano l`alta incidenza di imputati in custodia cautelare in carcere e quelle sul trattamento penale dei tossicodipendenti, che siano ampliate le opportunità di accesso alle misure alternative alla detenzione. Chiederemo inoltre al Governo - prosegue - un piano programmato di assunzioni, per l`adeguamento degli organici del personale di Polizia penitenziaria, degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi, nonché gli indispensabili stanziamenti ed investimenti per ripristinare la corretta funzionalità ed operatività dei servizi e delle strutture”.

“Il Partito Democratico - conclude l’esponente del Pd - rinnova la stima e la fiducia degli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria e l`apprezzamento verso i dirigenti dell`Amministrazione penitenziaria, verso le professionalità socio-educative, sanitarie, amministrative e tecniche che, in questa fase difficile, dimostrano il proprio impegno con alto senso di umanità e qualificate competenze”.

Ferranti: "Iter rapido? Vediamo atteggiamento maggioranza su nostre proposte"

Carceri: Pd, "Testo migliorato in commissione, ma serve uno sforzo in più" Ferranti: "Iter rapido? Vediamo atteggiamento maggioranza su nostre proposte"

“Lo stralcio della messa in prova consentirà di esaminare rapidamente il provvedimento sulla detenzione domiciliare”. Lo dichiara la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti facendo notare come ‘la messa in prova non riguardava la popolazione carceraria e quindi non avrebbe avuto effetti sul grave stato di sovraffollamento delle carceri italiane. In ogni caso – sottolinea la democratica – il voto di oggi conferma il nostro giudizio negativo sul testo uscito dal consiglio dei ministri che era confuso ed inefficace anche perché privo di qualsiasi copertura finanziaria. Stiamo adesso valutando se aderire o meno alla richiesta di un voto in sede legislativa sul testo modificato nel corso dei lavori in commissione. La nostra disponibilità dipenderà anche dall’atteggiamento della maggioranza sulle nostre ulteriori proposte di modifica. In particolare: la tutela delle vittime di violenza domestica, il rafforzamento del personale di polizia (non solo quella penitenziaria) e del personale del comparto civile dell’amministrazione penitenziaria(educatori e psicologi)”.


Proposta emendativa 8.01.


Dopo l'articolo 8 inserire il seguente:


«Art. 8-bis. - 1. Entro centottanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, il Ministro della Giustizia, sentiti i Ministri dell'interno e della funzione pubblica, riferisce alle competenti Commissioni parlamentari in merito alle necessità di adeguamento numerico e professionale della pianta organica del Corpo di Polizia penitenziaria e del personale del comparto civile del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria anche in relazione all'entità numerica della popolazione carceraria e al numero dei posti esistenti e programmati.

2. A tal fine il Governo presenta al Parlamento entro i successivi novanta giorni un apposito piano straordinario di assunzioni di nuove unità specificandone i tempi di attuazione e le modalità di finanziamento.».
Ferranti Donatella, Schirru Amalia, Samperi Marilena, Amici Sesa



Proposta emendativa 8.03.

Dopo l'articolo 8 inserire il seguente:


«Art. 8-bis. - 1. Al comma 8-quinquies, della legge n. 26 del 2010, dopo le parole Il Corpo della Polizia penitenziaria, sono inserite le seguenti il personale del comparto civile del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria,».
Schirru Amalia, Ferranti Donatella, Samperi Marilena, Amici Sesa



28-04-10


Dopo l'ennesimo suicidio in carcere (23 dall'inizio dell'anno), nel penitenziario di Castrogno, a Teramo, il parlamentare dell'IdV, Augusto Di Stanislao, ribadisce la necessita' di interventi diretti ed immediati da parte del Governo. ''Non e' piu' ammissibile - afferma il deputato IdV - una tale situazione di completa incapacita' da parte del Governo di affrontare concretamente le problematiche delle carceri in Italia''. Di Stanislao ricorda che ''dopo varie visite presso il carcere di Castrogno e altrettante interrogazioni ad Alfano, dopo una mozione a mia prima firma approvata all'unanimita', con la quale anche la maggioranza si e' impegnata in una serie di iniziative atte a risollevare una drammatica realta' focalizzando l'attenzione sul sovraffollamento e sulla carenza di personale penitenziario e di educatori, dopo l'annuncio dell'emergenza carceri di Alfano e del fantomatico piano carceri, dopo continue denunce e sollecitazioni dei sindacati sulla necessita' di intervenire sulle strutture, sugli organici, siamo ancora di fronte ad una situazione insostenibile e all'emergenza soluzioni''. ''Ho presentato da tempo - conclude Di Stanislao - una proposta di legge per istituire una Commissione d'inchiesta parlamentare sulla situazione delle carceri in Italia che, ora piu' che mai, diventa fondamentale per dare risposte e soluzioni ai molteplici problemi e disagi dell'intero mondo penitenziario''.




Di Stanislao:il ministro tace sulle assunzioni degli educatori,riferisca in parlamento.

“E’ giusta l’assunzione di 2.000 agenti così come evidenziato da Sarno, Segretario generale Uil Pa Penitenziari, per garantire il turnover e quindi supplire la carenza del personale di polizia penitenziaria, ma vi è una colpevole dimenticanza da parte del Ministro quando tace sulla necessità di garantire la presenza degli educatori così come previsto nella Mozione IdV approvata all’unanimità dal Parlamento.” Queste le parole dell’On. Di Stanislao che prosegue: “Non vorremmo che questo impegno del Ministro si focalizzi esclusivamente sull’edilizia carceraria e altresì non vorremmo che dietro la parola magica “stato di emergenza” si celi il grimaldello per ridare vita ad una ” Carceri d’oro 2″ che in barba alla procedure di appalti e alla trasparenza abbiano buon gioco, piuttosto che la pubblica utilità e l’urgenza, i furbetti delle sponsorizzazioni. Si segnala al Ministro, nel frattempo, che in Italia vi sono 40 penitenziari incompiuti ed inutilizzati in un Paese che ne ha 171 in tutto e nel Piano Carceri presentato non c’è cenno di recupero di questo patrimonio. Chiedo che il Ministro venga, così come richiesto in Aula, a riferire in Parlamento sugli impegni presi in relazione ai tempi e modi e risorse da impiegare. Nel frattempo con due distinte interrogazioni chiedo al Ministro quale modello di recupero intenda mettere in campo visto che non si parla assolutamente di assumere gli educatori e cosa intenda fare per i 40 penitenziari incompiuti.”


16 Marzo 2010:interrogazione a risposta in Commissione su assunzione idonei educatori penitenziari

Convocazione della II Commissione (Giustizia)

Martedì 16 marzo 2010

Ore 13.45

5-02550 Ferranti: In relazione all’assunzione di educatori penitenziari


Interrogazione a risposta in Commissione:

FERRANTI, MELIS, TIDEI e SAMPERI.



- Al Ministro della giustizia.

- Per sapere

- premesso che:

il 17 febbraio 2010 il Sottosegretario per la giustizia Caliendo è intervenuto in Senato sul tema dell'assunzione degli educatori penitenziari reclutati tramite il concorso pubblico per esami a 397 posti nel profilo professionale di educatore, area C, posizione economica C1, indetto con PDG 21 novembre 2003;

nel corso della succitata seduta, il Sottosegretario Caliendo ha affermato che entro aprile 2010 saranno assunti in via definitiva tutti gli educatori che hannosuperato i precedenti concorsi, oltre ai 170 già assunti (anche se agli interroganti risulta che siano stati assunti 97 educatori);

in realtà, l'assunzione dei vincitori del suddetto concorso era già programmata con l'indizione dello stesso nel 2003, per il quale il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria già disponeva dei fondi necessari;

lo stesso Ministro interrogato, onorevole Alfano, aveva riconosciuto l'improcrastinabilità e l'urgenza di assumere più unità di educatori quando, il 12 gennaio 2010, furono approvate alla Camera le mozioni sui problemi del carcere presentate da vari gruppi parlamentari;a fronte di una popolazione carceraria di 67.000 unità, il rapporto educatore/detenuto è di circa 1 a 1.000, cosa che rende in pratica impossibile lo svolgimento di qualsivoglia progetto rieducativo impedendo il corretto reinserimento del detenuto nel tessuto sociale, così come previsto nel dettato costituzionale;

non avendo il Ministro interrogato ancora proceduto all'assunzione di ulteriori unità degli educatori, limitandosi a rimandare la questione ad un futuro confronto in merito con i Ministri Tremonti e Brunetta, sarebbe auspicabile ed urgente un rapido avvio della procedura di assunzione di educatori, almeno per completare la già esigua pianta organica, ulteriormente ridotta di circa 400 unità dal decreto legislativo n. 150 del 2009

se non ritenga opportuno procedere celermente all'assunzione di educatori attingendo dalla vigente graduatoria degli idonei risultante dal concorso pubblico a 397 posti di cui in premessa, al contempo prorogando la validità della stessa per almeno un quinquennio, al fine di permetterne lo scorrimento graduale per compensare il turn-over pensionistico, evitando l'indizione di nuovi concorsi che comporterebbe ulteriori oneri finanziari.

(5-02550)


Risposta all'interrogazione di Donatella Ferranti:dal 2011 assunzioni degli idonei educatori concorso,il comitato vigilera'.

Nel rispondere agli On. interroganti ritengo opportuno segnalare che il concorso pubblico per esami a 397 posti nel profilo di "Educatore", Area C, posizione economica C1, dell'Amministrazione Penitenziaria, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 30 del 16.4.2004 - IV serie speciale e si è concluso in data 9 luglio 2008.La graduatoria definitiva, immediatamente dopo l'approvazione del Direttore Generale con provvedimento dell'11 luglio 2008, è stata trasmessa all'Ufficio centrale per il bilancio per l'apposizione del visto di controllo.Nell'anno 2009, in ragione dell'entità dei fondi stanziati ai sensi dell'articolo 1, comma 346, della Legge 24.12.2007 n. 244, è stato possibile procedere all'assunzione dei primi 103 vincitori del predetto concorso a 397 posti.Quanto alle restanti 294 unità, la competente Direzione Generale di questa amministrazione ha già programmato il relativo piano di assunzione ricorrendo, per la copertura degli originari 397 posti a concorso, allo scorrimento della graduatoria, ai sensi dell'art. 15, co. 7, DPR n. 487/99 e successive integrazioni e modificazioni.I nuovi educatori - alcuni dei quali individuati tra i candidati idonei, ma non vincitori del concorso, attese le 12 defezioni intervenute per rinunce, mancate stipule del contratto o dimissioni da parte degli aventi diritto - hanno infatti già scelto la sede di destinazione e, entro aprile del corrente anno, saranno formalmente assunti con firma del relativo contratto.Per quanto riguarda, invece, l'auspicata possibilità di procedere ad un ulteriore scorrimento della graduatoria oltre il numero dei posti originariamente messi a concorso, mi corre l'obbligo di segnalare che tale eventualità non rientra tra le ipotesi di cui all'art. 15, co. 7, del DPR n. 487/1994 e che pertanto, limitatamente all'anno in corso, non può essere attuata per mancato stanziamento dei fondi occorrenti.I fondi disponibili, infatti, sono stati impegnati sia per l'assunzione dei vincitori del suddetto concorso per educatori, sia per l'assunzione degli idonei al concorso a 110 posti di contabile, a copertura dei posti previsti dal relativo bando ed in ragione delle gravi carenze riscontrate anche nell'area contabile.Dato atto di quanto sopra e, premesso che la validità delle graduatorie è indicata in tre anni dalla data della pubblicazione nei Bollettini ufficiali, faccio presente che, nel caso di specie, la validità della graduatoria del concorso a 397 posti è fissata al 31 maggio 2012 e che, pertanto, a partire dal prossimo anno, in presenza delle risorse economiche necessarie, potranno esservi le condizioni per procedere ad uno scorrimento della graduatoria, anche oltre il numero dei posti pubblicati.




24 febbraio 2010:

ordine del giorno su non riduzione organico educatori di Roberto Rao

La Camera,

premesso che

il provvedimento in esame prevede, all'esito del processo di riorganizzazione di cui all'articolo 74, del decreto legge n. 112 del 2008, un'ulteriore riduzione degli assetti organizzativi delle amministrazioni pubbliche ai fini del contenimento della spesa pubblica;

il comma 8-quinquies dell'articolo 2 individua le amministrazioni che non sono interessate dalle riduzioni descritte, tra cui il Corpo di Polizia Penitenziaria;


nonostante le difficoltà operative, la scarsezza di mezzi e personale risulta, inopinatamente escluso da tale previsione il personale civile del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di adottare ulteriori iniziative normative volte ad includere tra il personale delle amministrazioni non interessate dalla riorganizzazione delle piante organiche non solo quello di polizia penitenziaria ma anche quello civile del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, con particolare riferimento alle figure degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi, anche in vista dell'avvio del Piano carceri che necessiterà di adeguate risorse umane e professionali. 9/3210/41. Rao, Ria
.


Accolto come raccomandazione.




19 Febbraio 2010:

ordine del giorno su assunzione educatori di Donatella Ferranti e PD


La Camera,

premesso che:

l'articolo 17-ter stabilisce che, per l'attuazione del cosiddetto «Piano carceri» si conferiscono pieni poteri al Commissario straordinario che, per individuare la localizzazione delle aree destinate alla realizzazione di nuove infrastrutture carcerarie, d'intesa con il Presidente della regione territorialmente competente e sentiti i sindaci dei comuni interessati, potrà agire in deroga alla normativa urbanistica vigente, velocizzando procedure e semplificando le gare di appalto, utilizzando il modello adottato per il dopo terremoto a L'Aquila, derogando anche all'obbligo previsto dalla legge 7 agosto 1990, n. 241, volto a consentire agli interessati, proprietari delle aree che si intendono espropriare, la necessaria partecipazione al procedimento amministrativo;

la localizzazione costituisce di per sé variante e produce l'effetto di imporre il vincolo preordinato all'espropriazione e contro di essa non sarà possibile ricorrere al giudice amministrativo e si introduce anche una deroga al limite dei subappalti, che potranno aumentare dall'attuale 30 per cento fino al 50 per cento, in deroga all'articolo 118 del codice dei contratti pubblici; in sostanza, si affidano pieni poteri al Commissario straordinario, che potrà avvalersi anche del Dipartimento per la protezione civile per le attività di progettazione, scelta del contraente, direzioni lavori e vigilanza degli interventi strutturali ed infrastrutturali, in deroga ai criteri di trasparenza e pubblicità e in palese contraddizione con la mozione Franceschini ed altri n. 1-00302 (approvata sostanzialmente all'unanimità alla Camera il 12 gennaio di quest'anno e accettata dal Governo) che impegnava chiaramente il Governo a garantire, nell'ambito dei progetti della nuova edilizia penitenziaria, i criteri di trasparenza delle procedure e l'economicità delle opere evitando il ricorso a procedure straordinarie, anche se legislativamente previste,

impegna il Governo

a verificare l'adeguatezza, in proporzione alla popolazione carceraria, delle piante organiche riferite non solo al personale di polizia penitenziaria ma anche alle figure degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi, avviando un nuovo piano programmato di assunzioni che vada oltre il turn-over dovuto ai pensionamenti previsto dalla legge finanziaria per il 2010 e che garantisca le risorse umane e professionali necessarie all'attivazione delle nuove strutture penitenziarie, anche distribuendo meglio il personale sul territorio, concentrandolo nei compiti di istituto, sottraendolo ai servizi estranei, consentendogli un adeguato, costante ed effettivo aggiornamento professionale.

9/3196/13.
Donatella Ferranti.



Il comitato vincitori idonei concorso educatori dap in sostegno di Rita Bernadini

Educatori penitenziari sostengono la protesta di Rita Bernardini e Irene TestaRistretti Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori condivide e sostiene l’iniziativa non violenta intrapresa da Irene Testa e Rita Bernardini.Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori condivide e sostiene l’iniziativa non violenta intrapresa da Irene Testa e Rita Bernardini, impegnate in uno sciopero della fame perrichiedere l’esecuzione immediata di quanto proposto nelle cinque Mozioni parlamentari,unanimemente approvate nei giorni 11 e 12 gennaio 2010, riguardanti la situazione del sistema carcerario italiano.Giova ricordare che in quella occasione lo stesso Ministro Alfano assumeva precisi impegni ed affermava che vi avrebbe dato celere e certa attuazione sancendo l’inizio di un nuovo percorso,iniziato con la dichiarazione di Emergenza di tutto il sistema penitenziario alla quale ci si aspettava sarebbe seguita la predisposizione nel Piano Carceri di tutti quegli atti necessari ad ottemperare a quanto detto nelle citate Mozioni per poter, nei tempi strettamente necessari, affrontareconcretamente e efficacemente l´ormai ingestibile situazione creatasi nei nostri istituti penitenziari.Tuttavia, da un’iniziale analisi condotta sui primissimi elementi costitutivi e organizzativi del Piano Carceri emerge solo una particolare attenzione all’aspetto strutturale e custodiale, non prevedendo,invece, alcun intervento per incrementare e favorire la fondamentale componente rieducativa, vero obiettivo dell’esperienza carceraria.Questo Comitato ed altri illustri interlocutori del mondo penitenziario, continuano, infatti, a chiedere a gran voce che vengano assunti più educatori, affinché l’ingresso nelle nostre carceri non si limiti ad un forzato ozio, ma divenga precipuo momento di riflessione e riprogettazione del sé.Ad oggi, però, in merito alla questione degli educatori, alcuna volontà specifica è stata espressa dal Ministro, nonostante, le nostre carceri continuino quotidianamente ad affollarsi a causa dei numerosi nuovi ingressi, ma anche per la spaventosa carenza di educatori che, secondo quanto stabilito dalle vigenti leggi, rappresentano i coordinatori e i realizzatori materiali dei percorsirieducativi, nonché quelle figure professionali atte a garantire, nei giusti modi e nei tempi,l’espletamento, dell’intero iter necessario all’accesso alle misure alternative alla detenzione di quei detenuti che ne avrebbero i requisiti, ma che continuano a restare in carcere a causa dello sparuto numero di educatori attualmente in servizio a fronte di una popolazione di 66.000 persone carcerate.Pertanto, ci uniamo all´Onorevole Bernardini e a Irene Testa per chiedere l´immediata esecuzione delle citate mozioni e auspichiamo che il Ministro Alfano ne predisponga repentinamente l’avvio.Il Comitato, altresì, ad ausilio dell’iniziativa intrapresa da Rita Bernardini e da Irene Testa,promuove una “catena di informazione solidale” impegnandosi a diffondere la conoscenza di tale protesta non violenta tramite l’invio di questo comunicato non solo a tutti gli organi di informazione, ma anche ai propri conoscenti invitandoli a fare altrettanto.Il Comitato vincitori e idonei concorso educatori.


Donatella Ferranti,PD:da Ionta, un primo segnale l'immediata assunzione dei tanti educatori.

CARCERI: PD, VOGLIAMO VEDERCI CHIARO. AUDIZIONE ALLA CAMERA DI IONTA



Roma, 13 gen



''Lo vogliamo esaminare puntigliosamente ed e' per questo che gia' domani chiederemo al presidente della commissione Giustizia, Giulia Bongiorno di attivarsi per prevedere al piu' presto l'audizione del capo del Dap, dott. Franco Ionta''. Cosi' la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti, commenta l'approvazione del piano carceri da parte del Cdm di oggi. ''I primi dati forniti dal ministro Alfano - sottolinea - non ci convincono fino in fondo: se infatti le carceri italiane possono ''tollerare' sino a circa 64.237 detenuti, da regolamento non potrebbero ospitarne piu' di 43.087. Il grado di sovraffollamento e' elevatissimo, siamo ampiamente fuori quota, e per arrivare ad 80.000 posti, i 21.749 annunciati oggi dal ministro Alfano sembrano insufficienti. E poi - prosegue - non basta costruire muri, occorre riempirli di personale numericamente e professionalmente adeguato: dalla polizia penitenzieria, agli psicologi, agli educatori e agli altri esperti. Di tutto questo ancora non c'e' traccia, ma aspettiamo di conoscere nel merito dal dott. Ionta le cifre esatte, certo - conclude - che un primo segnale potrebbe essere l'immediata assunzione dei tanti educatori e psicologi del concorso''.

Assunzione degli educatori primo impegno del governo

Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori penitenziari esprime piena soddisfazione per l’approvazione delle cinque mozioni sul problema carcerario discusse ed accolte nei giorni 11 e 12 gennaio 2010 dal nostro Parlamento. Per la prima volta il Governo, rappresentato dal Ministro Alfano, ha preso consapevolezza della grave emergenza del sovraffollamento degli istituti di pena e, fra le altre fondamentali proposte presentate, si è impegnato:- a procedere all’assunzione immediata dei restanti educatori penitenziari previsti dalla pianta organica, da attingersi dagli idonei della vigente e menzionata graduatoria risultata dal concorso bandito per tale profilo professionale, affinché anche costoro possano partecipare ai previsti corsi di formazione che il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria deve attivare per questi operatori prima dell’ingresso nelle carceri a cui sono destinati, onde evitare sprechi di danaro per doverli riattivare in seguito;- a prorogare di almeno un quinquennio la validità della graduatoria di merito del concorso citato in premessa, in linea con gli orientamenti del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione nonché con le disposizioni in materia di razionalizzazione delle spese pubbliche in vigore - per permetterne un graduale scorrimento parimenti all’avvicendarsi dei fisiologici turn-over pensionistici, al fine di evitare l’indizione di nuovi concorsi per il medesimo profilo che comporterebbero inutili oneri pubblici;- ad assumere iniziative per lo stanziamento di fondi necessari per completare l’organico di educatori previsti dalla pianta organica attualmente vigente presso il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, considerato che lo sforzo economico da sostenere è annualmente molto esiguo, ma necessario per far funzionare meglio ed in modo più umano una branca importantissima del nostro sistema giustizia che non può più attendere;- a procedere all’alienazione di immobili ad uso penitenziario siti nei centri storici e alla costruzione di nuovi e moderni istituti penitenziari in altro sito;Esprimiamo, quindi, pieno compiacimento per l’importantissimo risultato raggiunto dall’On. Di Stanislao dell’Idv, il quale nella Sua circostanziata e approfondita mozione, ha dimostrato ancora una volta la Sua grande disponibilità e sensibilità verso tali problematiche, sapendo cogliere e far emergere sapientemente le necessità di questo delicato settore della nostra giustizia. Ringraziamo, inoltre, gli onorevoli Bernardini, Rao, Ferranti, Melis, Tidei, Vitali, Balzelli, Donadi, Paladini, Franceschini e tutti coloro che hanno appoggiato con voto favorevole le Loro mozioni, poiché di fronte a queste battaglie di umanità hanno saputo permeare il Loro impegno politico di quell’umanità e di quell’alto senso civico che rende capaci di abbandonare i colori politici e di volgere verso una proficua unità di intenti.Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori penitenziari, intanto, continuerà a vigilare affinché tali doveri vengano rispettati e proseguirà nel suo lavoro di diffusione della necessità dell’intervento rieducativo e quindi sulla centralità della presenza degli educatori, ovvero di quella figura professionale che rappresenta il vero catalizzatore ed esecutore materiale del percorso rieducativo di un detenuto, percorso che rappresenta l’unica vera speranza di un sano reinserimento sociale di chi vive l’esperienza delle sbarre e che rappresenta uno dei più validi strumenti atti ad evitare quegli stati di inerzia, apatia, depressione, frustrazione, ansia, inadeguatezza che troppo spesso percorrono prepotentemente i corridoi lungo i quali si snodano le fila di quelle celle all’interno delle quali si consumano, quotidianamente, suicidi, abusi, violenze. Auspichiamo, quindi, che il Governo predisponga celermente tutti gli atti necessari ad ottemperare quanto detto e che questa stessa volontà continui ad animarne tutti i passaggi ad essi necessari, per poter, nei tempi strettamente necessari, cominciare ad affrontare concretamente e efficacemente l’ormai ingestibile emergenza creatasi.

Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori penitenziari

martedì 29 settembre 2009

Angelino alfano,rita bernardini,carcere,detenuti,governo,roberto rao: grave carenza personale delle carceri,in liguria mancano 23 educatori,..

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Comunicato stampa

Carceri, gravissima la situazione penitenziaria in Liguria.

Lettera del SAPPE al Ministro della Giustizia Angelino Alfano.

Il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, la prima e più rappresentativa
Organizzazione di Categoria, porta sul tavolo del Ministro della Giustizia Angelino
Alfano la gravissima situazione penitenziaria della Liguria, caratterizzata da un
pesante sovraffollamento nelle 7 carceri regionali e dalle considerevoli carenze di
organico nei Reparti di Polizia penitenziaria e in quelli del Personale amministrativo.
Spiega Roberto Martinelli, segretario generale aggiunto SAPPE: “Abbiamo scritto al
Ministro Alfano ed Capo dell’Amministrazione Penitenziaria Franco Ionta per
denunciare una situazione allarmante, che ricade principalmente sulle donne e gli
uomini della Polizia penitenziaria. La grave e critica situazione della Liguria emerge
infatti chiaramente esaminando i dati relativi agli organici del Corpo di Polizia ed
alle presenze di detenuti nelle sette Case Circondariali della Regione. La Liguria è la Regione in Italia con la percentuale minore di poliziotti penitenziari in servizio
rispetto a quelli previsti! Attualmente nelle carceri liguri sono impiegati 858
Poliziotti, pari al 67% dei 1.264 previsti (la media nazionale è dell’85%). Tanto per
citare qualche esempio, con riferimento alle carenze nei vari ruoli del Corpo di
Polizia penitenziaria, a Chiavari mancano 17 unità, a Genova Marassi ben
165(!), a Pontedecimo 58, a Imperia 22, a La Spezia 53, a Sanremo 77 ed a
Savona 14! Ed anche per quanto concerne il Personale dirigenziale e tecnico amministrativo la situazione ligure è davvero allarmante. Mancano,
complessivamente, ben 3 Dirigenti, 23 Educatori, 21 Assistenti Sociali, 68 Collaboratori, 80 tra collaboratori d’area direttiva, tecnici, impiegati,
informatici!”
“Quello che non manca sono i detenuti” aggiunge Martinelli. “L’emergenza
sovraffollamento in Liguria ha raggiunto il 142% della capienza regolamentare ed
ha superato anche quella che al DAP definiscono “tollerabile” per un totale ad oggi
di 1.623 persone detenute sulle 1.140 previste (media nazionale del 148%). Fino ad
oggi la drammatica situazione è stata contenuta grazie principalmente al senso di
responsabilità, allo spirito di sacrificio ed alla grande professionalità del Corpo di Polizia Penitenziaria. Ma queste sono condizioni di logoramento che perdurano da
mesi e continueranno a pesare sulle donne e gli uomini della Polizia penitenziaria in
servizio negli Istituti di Pena della Liguria per molti mesi ancora se non la si smette di nascondere la testa sotto la sabbia. Quanto si pensa possano resistere gli
appartenenti alla Polizia Penitenziaria, che sono costrette a trascurare le proprie
famiglie per garantire turni massacranti con straordinari talvolta nemmeno pagati?”
Il SAPPE ha quindi chiesto al Ministro della Giustizia Alfano di adottare urgenti
provvedimenti finalizzati da un lato ad incrementare concretamente gli organici di
tutti i Reparti di Polizia Penitenziaria della Liguria e dall’altro a ridurre il numero dei detenuti presenti in Regione. “Per evitare” conclude Martinelli “il tracollo dell’emergenza penitenziaria in Liguria”.

Con cortese preghiera di diffusione

Roma, 29 settembre 2009

Angelino alfano,governo,detenuti,Rita Bernardini,Roberto Rao,deputati: carceri,necessario dibattito parlamentare ma anche con la questione educatori!

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Roma, 28.09.2009
Alle Segreterie Regionali e Territoriali FP CGIL

Ai Delegati ed Iscritti FP CGIL Polizia Penitenziaria

“EMERGENZA CARCERI” – ESITI DEL CONVEGNO.

Care colleghe, cari colleghi,

come sapete lo scorso 22 settembre si è tenuto a Roma - presso la Sala delle Colonne della Camera dei Deputati - il convegno promosso ed organizzato dal cartello sindacale maggioritario della Polizia Penitenziaria.
L’iniziativa voluta da quelle OO.SS. è stata essenzialmente costruita sull’esigenza di avviare una discussione aperta a tutti gli schieramenti politici che tendesse a far emergere da un lato, la crisi del sistema penitenziario del Paese - facendone assumere la gravità e la responsabilità agli autorevoli esponenti politici intervenuti -, e dall’altro tentare di innescare, anche sulla base delle proposte avanzate al dibattito, un’ azione politica concreta in seno all’assemblea parlamentare, con l’obiettivo di indurre all’apertura di una discussione parlamentare in seduta, se possibile, dedicata.
In realtà, sul piano istituzionale, il punto sull’ emergenza non avevamo granché bisogno di sentircelo ripetere da chi il carcere non lo vive da dentro, non almeno come le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria, costretti ogni giorno a subirne le dannose conseguenze. Nessuna particolare sorpresa, quindi, nel trovare nell’intervento del Capo del Dipartimento (ascoltabile sul nostro sito) l’ennesima conferma – purtroppo – di quanto l’Amministrazione centrale sia lontana dai reali bisogni del sistema e, soprattutto, del personale. Il solito noioso cliché, una relazione esclusivamente impostata sulla necessità di avere nuovi posti detentivi e nuove istituti penitenziari, oltre al personale. Come a dire: adempiuto il piano carceri altro non occorre!
Da questo punto di vista, come non apprezzare invece l’analisi e l’esposizione offerta dal dr. Francesco Maisto, Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Bologna, che ha ripreso con estrema efficacia quanto da tempo sostiene la FP CGIL sul fatto che siano necessarie “ strategie diversificate del sistema sanzionatorio e delle misure di contrasto alla criminalità”, per cui le leggi che già ci sono basterebbe applicarle (in proposito, andate a rileggervi le dichiarazioni stampa di Francesco Quinti del 9 settembre u.s. sul sito). La necessità di revisionare, dunque, il meccanismo di ricorso alle misure alternative che di fatto è ingessato da preclusioni normative, consentirebbe una reale e durevole deflazione delle carceri. Bisogna puntare sull’elevazione della professionalità e della specializzazione delle funzioni della Polizia Penitenziaria, piuttosto che disperdere ed omologare il patrimonio professionale tipico ed unico del Corpo acquisito sin dalla riforma del 1990.
Tra i vari relatori intervenuti, di notevole significato abbiamo trovato anche le parole espresse dall’ On.le Vietti, il quale non ha mancato di sottolineare la sintomatica assenza dei rappresentanti del Governo al convegno e ha denunciato chiaramente quello che a suo dire (invero non solo il suo) è l’intollerabile disinteresse fin qui manifestato dal Governo sia sull’emergenza carceri che sulla Polizia Penitenziaria, argomenti evidentemente ritenuti di secondaria importanza e per questo non meritori di interventi.
Per ragioni di sintesi non stiamo qui a darvi conto di tutti gli interventi prodotti dagli autorevoli esponenti politici intervenuti, se del caso ascoltabili sul sito, quel che invece ci preme di sottolineare è che da molti di questi abbiamo udito diverse assunzioni di responsabilità, idee e impegni politici che in seguito avremo di certo cura di verificare, ma che già oggi aprono comunque una percorso, una prospettiva politica che non mancheremo di perseguire fino in fondo.
Ma la “ PROPOSTA ”, quella parola spesso ritenuta scomoda o inutile in ambito istituzionale, l’abbiamo ascoltata solo dal Segretario Generale FP CGIL, Carlo Podda, che di fronte ai media e ai politici intervenuti ha esortato il Governo ed il Parlamento ad aprire quanto prima una sessione straordinaria di lavoro dedicata al sistema penitenziario, per decidere seriamente quali interventi porre in essere per risolvere l’emergenza carcere e i problemi della Polizia Penitenziaria.
Per quanto ci riguarda, care colleghe e cari colleghi, il nostro impegno e la nostra pressione non si esauriranno con le parole e gli impegni – per quanto autorevoli e importanti – ascoltati al convegno: nei prossimi giorni verificheremo puntualmente se l’assemblea parlamentare e chi ha la responsabilità di governo del Paese abbiano finalmente maturato la consapevolezza di dover cominciare a lavorare per arginare la deriva del sistema penitenziario e garantire la risoluzione dei problemi che affliggono la Polizia Penitenziaria, a partire dalle risorse necessarie al rinnovo del contratto e alle indispensabili assunzioni di personale!
Fraterni saluti Il Coordinatore Nazionale FP CGIL
Polizia Penitenziaria
Francesco Quinti

sabato 26 settembre 2009

Angelino alfano,rita bernardini,carcere,detenuti,governo,berlusconi: al carcere di Como mancano educatori...e non solo...

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Como: peggiore carcere lombardo manca anche carta igienica



Affari Italiani, 25 settembre 2009



Il "Bassone" di Como, il "Canton Mombello" di Brescia e, infine, il carcere di Busto Arsizio. Sarebbero questi, secondo l’Osservatorio della Lombardia dell’associazione Antigone, gli istituti in peggiori condizioni di tutta la regione. Strutture vecchie fatiscenti, a cui si aggiunge, spesso, una cattiva organizzazione interna. "Tranne a Brescia - precisa Antonio Casella, responsabile dell’Osservatorio -, dove la direzione è stabile e funzionante, ma il sovraffollamento crea seri problemi". Per Antigone sono cinque i mali delle carceri lombarde: sovraffollamento, carenza del personale penitenziario, insufficienza di alcuni servizi per i detenuti, mancanza di educatori e l’abuso di psicofarmaci. Sovraffollamento. I guai più seri riguardano le carceri circondariali, ovvero quelle dove i detenuti sono di passaggio, anche per pochissimi giorni, in attesa di un processo.

"Nel carcere di Voghera, per esempio, nella sezione di alta sicurezza ci sono celle da 9 metri e 30 con un solo detenuto, e quindi la situazione è a norma - spiega Antonio Casella -. Ma basta spostarsi di qualche piano, in un’altra sezione con un regime diverso, che nello stesso tipo di cella magari sono stipati 11 detenuti in letti a castello da tre". Un vero paradosso, secondo l’Osservatorio di Antigone, acuito dal fatto che nelle sezioni circondariali entrano persone che ci devono restare solo per due o tre giorni, di solito stranieri che vengono arrestati per violazione della legge sull’immigrazione Bossi - Fini. Secondo i dati di Antigone, sugli oltre 8mila detenuti della regione Lombardia almeno il 45% è rappresentato da stranieri.

Carenza di agenti. - In Lombardia lavorano circa 4.200 agenti di polizia penitenziaria (dovrebbero essere 5.353) e di questi oltre 600 risultano "distaccati ad altra sede. Inoltre nelle carceri dove ci sono i collaboratori di giustizia i detenuti di alta sicurezza non possono mai incrociare altri reclusi -afferma Antonio Casella -. Questo comporta l’impiego di molti agenti di polizia penitenziaria e sono sempre sotto organico. Carta igienica e lenzuola. Il terzo problema è "ciò che in carcere manca quotidianamente".

Dalla carta igienica alla regolare pulizia delle lenzuola. "Ancora una volta la causa è il sovraffollamento - precisa il direttore dell’Osservatorio -, l’eccessiva presenza di detenuti fa aumentare il carico di lavoro, e se le lavatrici si riempiono, magari devi aspettare tre settimane per avere un paio di lenzuola pulite. A volte i carcerati sono costretti a pulirsi con i fogli di giornale. Tutto questo lede la dignità della persona".

Mancanza di educatori. "Ogni carcere dovrebbe avere almeno sei educatori - dice Antonio Casella - invece in media ne trovi due, e questo è assurdo se si pensa che il carcere dovrebbe rieducare e non solo punire". Abuso di psicofarmaci. "I detenuti, in particolare nelle sezioni circondariali, tendono a chiedere sempre più psicofarmaci e i medici non possono fare altro che darglieli. Se ne fa un uso eccessivo perché le condizioni di vita dentro sono molto stressanti".

mercoledì 23 settembre 2009

Angelino alfano,carcere,governo,detenuti,Rita Bernardini,Roberto Rao: il garande dei detenuti del lazio denuncia mancanza di spazi per gli educatori

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Roma: all’Ipm di Casal del Marmo mancano spazi per la scuola ed educatori

Comunicato stampa, 23 settembre 2009



"Da oltre un anno la "Palazzina delle Attività" dell’Istituto Minorile Casal del Marmo di Roma è chiusa e, nonostante le assicurazioni sulla necessità e rapidità dei lavori, questi vanno a rilento, con grave danno per i ragazzi dell’Istituto che non hanno più aule scolastiche e spazi per i colloqui con educatori e psicologi". La denuncia è del Garante dei diritti dei detenuti della Regione Lazio Angiolo Marroni che, sull’argomento, ha inviato una lettera urgente al capo Dipartimento della Giustizia Minorile Bruno Brattoli. Nella lettera Marroni rileva che, con la ripresa dell’anno scolastico, la struttura è ancora chiusa e che solo una piccola parte dei lavori è stata effettuata.

Nel dettaglio, se i lavori nei bagni sono stati completati, il rifacimento dell’impianto elettrico è passato sotto la responsabilità della Direzione del carcere che ha effettuato la gara di appalto. Ancora fermi, invece gli altri lavori di ristrutturazione previsti

"Il disagio legato alla carenza di spazi adeguati al trattamento - ha detto Marroni - crea disagio non solo nei giovani ospiti di Casal del Marmo, ma anche fra il personale civile deputato alle attività di trattamento come psicologi ed educatori, che si trovano a svolgere il loro lavoro in spazi inadeguati. Una carenza grave in un carcere minorile, dove la differenziazione degli spazi e il rispetto delle regole e degli orari è parte fondamentale del processo di rieducazione. Per questo non è ammissibile che lo spazio riservato a tali attività e al trattamento, anima e sostanza di questo tipo di strutture, sia chiuso e inaccessibile".

Angelino alfano,carcere,governo,detenuti,Rita Bernardini,Roberto Rao: rieducazione? con i pochi educatori solo 5 min al mese per i colloqui a detenuti

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Lecce: il carcere di Borgo San Nicola è "abbandonato da tutti"



www.lecceprima.it, 23 settembre 2009



Ieri mattina il Sen. Alberto Maritati si è recato in visita ufficiale presso il carcere di Borgo S. Nicola di Lecce. La ragione principale dell’intervento del parlamentare è legata alle recenti notizie diffuse dai mezzi d’informazione in merito all’alta criticità in cui verserebbe l’importante struttura carceraria della nostra provincia.

A tal fine il senatore ha incontrato la direttrice del carcere Dott.ssa Anna Rosaria Piccinni, il comandante della polizia penitenziaria Salvatore Colazzo, il responsabile del settore educativo del carcere ed i maggiori responsabili del settore e della amministrazione dell’istituto penitenziario. Nel corso dell’approfondito dialogo è emersa una situazione complessiva assai critica e delicata per la sicurezza e la corretta funzionalità della casa circondariale di Lecce.

L’istituto, nato come "Supercarcere" per ospitare -in celle singole da 9m² ciascuna, compresi i servizi- 550 detenuti, mai utilizzando le celle per un solo detenuto, attualmente ospita quasi 1400 detenuti con una densità quindi di 3 detenuti per cella. Il personale del carcere è perciò costretto a turni incalzanti; nei vari settori viene ridotto il numero dei poliziotti che assai spesso operano nelle varie sezioni singolarmente, cosicché obbiettivamente cresce il rischio per la sicurezza, oltre allo stress per il singolo operatore. Nell’importante e nevralgico settore educativo (la Costituzione prescrive che la pena debba tendere principalmente alla rieducazione del condannato), vi sono solo 7 educatori e 5 psicologi per un totale complessivo del loro impiego pari a 140 ore, con la conseguenza che, a fronte di 1400 detenuti, sarebbe possibile dedicare non più di 5/6 minuti al mese per detenuto.Il personale subisce un progressivo processo di "invecchiamento" giacché il Ministero non procede a nuove assunzioni da oltre diciassette anni!. Il materiale per l’igiene e per la sanità è in progressiva diminuzione, con un conseguente deficitario servizio sanitario per l’intera popolazione carceraria. A fronte di una sì grave situazione si registra un deludente disinteresse da parte del mondo politico, sociale, culturale e produttivo dalla nostra provincia. All’interno della struttura operano solo due realtà del volontariato: "Comunità Speranza" e "Fiore all’Occhiello".

Il senatore si appresta a rivolgere una decisa e dettagliata interrogazione parlamentare, ma ritiene sia assolutamente urgente una mobilitazione di tutti i soggetti privati e pubblici che con il loro intervento potrebbero alleviare lo stato di grave disagio in cui versa il carcere della nostra provincia.

Angelino alfano,carcere,governo,detenuti,Rita Bernardini,Roberto Rao: Rita Bernardini,gli educatori assenti nelle carceri italiane!

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Giustizia Radicali; per uscire dall’illegalità serve una amnistia



Il Velino, 23 settembre 2009



"Uno Stato che per decenni viola la Costituzione si comporta da delinquente abituale". Lo dichiara Rita Bernardini, deputata Radicale eletta tra le file del Pd, in occasione della presentazione del libro di Laura Baccaro e Francesco Morelli "In carcere: del suicidio ed altre fughe", che si è svolta ieri alla Camera.

"Le carceri italiane sono del tutto fuori legge - prosegue la deputata -, soprattutto rispetto all’art. 27 della Costituzione: circa 23 mila detenuti in più rispetto alla capienza massima, almeno 5mila (ma noi Radicali ne abbiamo contati 8mila) agenti penitenziari in meno rispetto al numero previsto, assenti gli educatori, quasi scomparsi gli psicologi. Davanti ai dati di un’illegalità patente, che viene meno al rispetto dei più elementari diritti umani, tutti siamo chiamati ad assumerci la nostra responsabilità.

Il carcere è un’istituzione opaca, per questo noi radicali abbiamo presentato una proposta di legge per istituire un’anagrafe pubblica delle carceri, che renda più trasparente una realtà di cui all’esterno si sa poco o nulla. Oggi il carcere è inteso come parte estranea alla società: un universo lontano e dimenticato. Se i cittadini sapessero come sono le prigioni italiane e cosa avviene al loro interno, ci sarebbe una maggiore sensibilità, comprensione e intelligenza nel considerare la funzione del carcere che dovrebbe essere quella di extrema ratio e non di discarica sociale da dove a fine pena non si ha alcuna possibilità di reinserimento se non nel settore sempre più florido della criminalità organizzata. C’è bisogno di risposte adeguate, di una riforma della giustizia e di misure urgenti come l’amnistia proposta da Marco Pannella".

"Un’amnistia ben diversa da tutte quelle varate fino al 1990 - spiega la deputata - che hanno permesso, in totale, la scarcerazione di 50mila detenuti. Con l’amnistia proposta da Pannella si intende contrastare e sconfiggere l’amnistia strisciante alla quale assistiamo giorno dopo giorno, quell’amnistia di classe, fatta di prescrizioni, che in dieci anni ha impedito di celebrare un milione e 800mila processi.

Le carceri sono il terminale di una giustizia che ad oggi conta 5 milioni e 200mila processi penali arretrati e 200mila prescrizioni all’anno. Una giustizia per ricchi, furbi e ammanicati con il potere, che niente ha a che vedere con il concetto stesso di giustizia. Il sistema giudiziario necessita di riforme urgenti - conclude Bernardini - e, per far questo, l’amnistia proposta da Pannella è uno strumento fondamentale. Ragionare seriamente su questo è la strada migliore per superare il dato di illegalità delle carceri italiane".

martedì 22 settembre 2009

Roberto Rao,Angelino Alfano,Rita Bernardini,detenuti,carcere,governo,giustizia: L'On. Roberto Rao continua la lotta per l'assunzione di piu educatori

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Pubblichiamo l'e mail che il nostro Comitato ha ricevuto dall'On. Roberto Rao per l'assunzione di piu' educatori nelle carceri italiane e affinche' queste avvengano nel piu' breve tempo possibile.


Certo di farLe cosa gradita invio il comunicato dell'On. Roberto Rao relativo all'emergenza carceri.

Distinti saluti.

Marco Regni



CARCERI:RAO (UDC),INUTILI 18MILA POSTI LETTO SENZA PERSONALE

(ANSA) - ROMA, 22 SET -

''Anche se fossero reali i 18.000 nuovi posti letto entro il 2012 promessi dal governo la settimana scorsa rispondendo ad una nostra interrogazione,sarebbero inutili senza un cospicuo aumento delle risorse umanedestinate alla vigilanza e all'assistenza dei detenuti''. Lo afferma Roberto Rao deputato dell'Udc e componente della Commissione Giustizia della Camera.''Ancora oggi - aggiunge - sono scesi in piazza sindacatidella polizia penitenziaria protestando contro una miopepolitica del governo in questo settore. La politica di questa maggioranza ha aumentato i reati, specie quelli connessi all'immigrazione clandestina, anche in conseguenza di cio' sono aumentati i detenuti, ma diminuiscono gli agenti, a causa deitagli lineari imposti dal ministro dell'economia''.''Lo strumento rieducativo del carcere - prosegue il parlamentare - si basa su tre pilastri fra loro inscindibili:piu' strutture, piu' personale di vigilanza, piu' personale educativo-psicologico-sanitario. Su questi aspetti il governo e' evasivo, se non inadempiente''.
''L'Udc - sottolinea Rao - condivide l'iniziativa dispostadalla presidente della commissione Giulia Bongiorno di audire ilcommissario Straordinario per l'emergenza Carceri FrancoIonta (fissata per il 30 settembre)
e di costituire il comitato carceri che l'Udc aveva richiesto lo scorso mese di agosto''.
''Purtroppo - prosegue l'esponente centrista - non registriamo novita' sull'immissione in ruolo di tutti i vincitori dell'ultimo concorso degli educatori penitenziari. In piu',la situazione degli psicologi penitenziari versa ancora in una fase di assoluta incertezza in cui e' evidente il rimpallo di responsabilita' tra il ministero della Giustizia, della Sanita' e le regioni per la presa in carico dei 39 psicologi penitenziari gia' vincitori di concorso''.(ANSA).

COM-BSA22-SET-09 16:01

lunedì 21 settembre 2009

angelino alfano,rita bernardini,carcere,detenuti,governo,berlusconi: mozione alla camera penale di Napoli,un educatore ogni I000 detenuti,vergognoso

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MOZIONE DE “IL CARCERE POSSIBILE ONLUS”
ALL’ASSEMBLEA DELLA CAMERA PENALE DI NAPOLI DEL
21 SETTEMBRE 2009
Il Consiglio Direttivo de “Il Carcere Possibile Onlus”, riunito il 16 settembre 2009 ha deliberato di
proporre all’Assemblea la seguente mozione:
Premesso:
che i dati relativi al sistema penitenziario diventano, giorno dopo giorno, sempre più allarmanti:
63.981 detenuti (di cui 30.440 ancora imputati) al 1° settembre 2009 (comunicazione Ministero della
Giustizia);
43.262 la capienza regolamentare degli Istituti
37.742 la capienza effettiva – secondo quanto dichiarato dal Ministro della Giustizia nell’audizione alla
Camera del 14 ottobre 2008;
26.239 sono, pertanto, le presenze in più rispetto a quello che la legge consentirebbe;
Il numero totale delle celle è 28.828, di cui solo 4.763 sono a norma (poco più del 15%)
La media d’ingressi mensile è pari a circa 1.000 detenuti al mese;
Rilevato:

1. che gli Istituti di Pena in Italia hanno raggiunto punte di sovraffollamento tali da non garantire, non solo il principio costituzionale del fine rieducativo della pena (ormai del tutto abbandonato, con un educatore ogni 1000 detenuti), ma anche lo stesso diritto alla salute, in quanto non sono assicurate le più elementari norme igieniche e sanitarie. I detenuti vivono in spazi che non corrispondono a quelli minimi vitali, con una riduzione della mobilità che è causa di patologie specifiche. In alcuni Istituti, si
dorme su letti a castello a tre ed anche a quattro piani e spesso manca lo spazio materiale per scendere dal letto; vi è un bagno comune, nella stessa cella, sprovvisto di porta; a volte i detenuti dormono a
terra, perché non vi sono più letti;
2. che la sanità penitenziaria è al collasso, per mancanza di risorse e per il passaggio di competenze alle
AA.SS.LL. che non sono in grado, anche per carenze e difficoltà pregresse, di affrontare una realtà
così complessa;
3. che anche per interventi urgenti ed improcrastinabili – accertati da periti nominati dalla Magistratura –
i detenuti sono costretti a restare in attesa per mesi, in cella, pur dichiarati incompatibili con il regime
carcerario; a Poggioreale un detenuto ha atteso, in queste condizioni, cinque mesi, prima di essere
trasferito in una struttura sanitaria;
4. che la perdita di dignità è la causa principale dei suicidi che, dall’inizio dell’anno, sono stati più di 50,
con una media di un suicidio ogni 6 giorni. Gli atti di autolesionismo registrati nel 2009 sono stati
circa 4.000; solo a Poggioreale, nei primi 4 mesi dell’anno vi sono stati 3 suicidi;
5. che i rapporti tra i detenuti e la famiglia sono, di fatto, annullati. Un’ora di colloquio a settimana,
svolto in condizioni tali da non consentire una reale relazione affettiva. I familiari, per poter
incontrare il loro congiunto nella Casa Circondariale di Poggioreale, sono costretti a file interminabili
che hanno inizio alle tre del mattino, all’esterno delle mura, per poter poi effettuare il colloquio a metà mattinata;

Evidenziato:

1. che la Camera Penale di Napoli, anche a mezzo della sua Associazione “Il Carcere Possibile Onlus”,
dal 2003 ha denunciato quanto avviene negli Istituti di Pena, in contrasto con i principi costituzionali
ed in palese violazione dell’Ordinamento e del Regolamento Penitenziario;
2. che dal 1° aprile 2009 le Camere Penali del Distretto della Corte di Appello di Napoli hanno
proclamato lo stato di agitazione per sollecitare il governo ad immediati provvedimenti;
3. che il 16 giugno 2009, “Il Carcere Possibile Onlus” ha depositato, presso la Procura della Repubblica
del Tribunale di Napoli, un esposto-denuncia sulle condizioni igienico-sanitarie degli Istituti di
Poggioreale, Secondigliano, Pozzuoli e dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Napoli; il fascicolo è
in fase d’indagini;
4. che la Camera Penale di Napoli, in ulteriore segno di protesta, ha proclamato 4 giorni di astensione
dalle udienze, che si sono conclusi oggi con la presente assemblea;
Preso atto:
1. che i vertici dell’Amministrazione Penitenziaria liquidano il problema dichiarando che “la situazione
è sotto controllo”;
2. che il Governo, in questi mesi, non ha mostrato un concreto interesse ad adottare provvedimenti che
possano ridurre l’aumento di presenze negli Istituti, come la previsione di un’ampia applicazione del
ricorso a pene alternative al carcere - che, come dimostrato dalle statistiche, porta il detenuto che ne
usufruisce a non commettere più reati - come la previsione di sanzioni di carattere non detentivo;
3. che, al contrario, prendendo spunto da isolati fatti di cronaca, il Legislatore ha aumentato le pene per
reati dove già ampia era la forbice sanzionatoria;
4. che il “Piano Straordinario del Governo” per affrontare il sovraffollamento, che prevede la
costruzione di nuove strutture e di nuovi padiglioni nelle aree verdi degli Istituti già esistenti,
manifesta, ancora una volta, la mancanza di una volontà politica ad affrontare con serietà i problemi
legati alla detenzione, in quanto è stato già chiarito che non vi sono i fondi per applicare il “piano” e
che una parte dovrebbe essere finanziata con la Cassa delle Ammende, la cui finalità è invece
investire in progetti educativi;
5. che vi sono già 5.000 posti disponibili per accogliere detenuti, non utilizzati per mancanza di risorse
economiche per il personale e quanto necessario per aprire le strutture;
6. che nuove carceri vanno costruite, al fine di eliminare alcune di quelle esistenti, oggi fatiscenti e non
recuperabili. Mentre l’iniziativa è del tutto insufficiente per affrontare il problema del
sovraffollamento, in quanto per l’incremento progressivo e costante della popolazione detenuta, si
dovrebbe continuare a costruire nuove carceri all’infinito;
Tenuto conto:
che anche la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha recentemente stigmatizzato i trattamenti
disumani e degradanti a cui sono sottoposti i detenuti in Italia;
che lo Stato italiano è, in materia, “fuorilegge”, ma continua imperterrito nella sua illegale
condotta, tanto da meritarsi, in un’interpellanza parlamentare di alcuni giorni fa, l’appellativo di
“delinquente abituale”
Ritiene improcrastinabile una
MOBILITAZIONE GENERALE
che coinvolga le Associazioni, il Volontariato, i Sindacati, gli operatori della Giustizia (Avvocati,
Magistrati, Funzionari, Personale Amministrativo), la stessa Amministrazione Penitenziaria (Direttori,
Polizia Penitenziaria, Educatori) e tutta l’opinione pubblica,
per una manifestazione comune in difesa dei principi costituzionali e per il rispetto di quanto stabilito
nell’Ordinamento e nel Regolamento Penitenziario.
Invita l’Assemblea della Camera Penale di Napoli a deliberare:

“L’ORGANIZZAZIONE A NAPOLI, SABATO 28 NOVEMBRE 2009, DELLA
“GIORNATA PER LA LEGALITA’ DELLA PENA”
SENSIBILIZZARE LE COSCIENZE
VERSO LA VERA PREVENZIONE
UNA PUBBLICA INIZIATIVA DI PROTESTA, DA TENERSI IN UNA PIAZZA DELLA CITTA’, IN
DIFESA DEI VALORI PRIMARI DELLA COSTITUZIONE, CHE POSSA RICHIAMARE
L’ATTENZIONE SU QUANTO DI TRAGICO AVVIENE NELLE CARCERI ITALIANE.

La manifestazione andrà proposta anche al Congresso Nazionale dell’Unione Camere Penali, che si terrà
a Torino dal 2 al 4 ottobre p.v., per un coinvolgimento della stessa Unione e delle Camere Penali tutte”.

Il Consiglio Direttivo de “Il Carcere Possibile Onlus”
Avv. Riccardo Polidoro – Presidente ; Avv. Ester Siracusa – Vice-Presidente ; Avv. Chiara Ariano –
Consigliere ; Avv. Daniela De Luca – Consigliere ; Avv. Brunella Fraietta – Consigliere ; Avv. Elena
Lepre – Consigliere ; Avv. Alessandro Marino –Consigliere ; Avv. Angelo Mastrocola – Consigliere ;
Avv. Raffaele Monaco – Consigliere ; Avv. Tommaso Pelliccia – Consigliere ; Avv. Sergio Schlitzer –
Consigliere ; Avv. Massimo Vetrano – Consigliere ; Avv. Anna Ziccardi – Consigliere

domenica 20 settembre 2009

Angelino Alfano,carcere,governo,detenuti,giustizia,Rita Bernardini,Roberto Rao,Costituzione: ancora interrogazione,carenza del 50% di educatori

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BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e
ZAMPARUTTI.

- Al Ministro della giustizia, Al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche
sociali. - Per sapere - premesso che:
l’interrogante ha recentemente visitato in due occasioni l’istituto penitenziario di Napoli
Poggioreale, la prima volta, il 15 agosto, con il leader radicale Marco Pannella, l’onorevole Antonio
Palagiano, il professor Aldo Loris Rossi e Antonio Cerrone del Comitato Nazionale di Radicali
Italiani; la seconda volta, il 2 settembre, con l’avvocato Giuseppe Rossodivita, segretario del
comitato radicale per la giustizia Piero Calamandrei e l’avvocato Barbara Celestini Campanari,
membro dello stesso Comitato;
in ambedue le visite è stato presente il direttore dell’istituto, il dottor Cosimo Giordano che
obiettivamente ha evidenziato la drammatica situazione di quello che è il carcere più grande
d’Europa, con una popolazione di reclusi ben superiore sia alla capienza regolamentare che è cifrata
dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria in 1.400 persone che a quella cosiddetta
«tollerabile» fissata a 1.578 detenuti; l’intollerabilità del sovraffollamento è dimostrata dai seguenti
dati: 2.266 detenuti presenti il 15 agosto; 2.274 il 2 settembre;
solo per fare un esempio dei livelli di sovraffollamento, al secondo piano del padiglione Milano in
celle di circa 20 mq convivono 9 detenuti che non hanno nemmeno la possibilità di chiudere le
finestre che sono bloccate dai letti a castello; al terzo piano, invece, abbiamo trovato 12-13 detenuti
per cella;
a detta del dottor Cosimo Giordano, con la ripresa delle udienze, la popolazione penitenziaria è
destinata ad aumentare ulteriormente, avvicinandosi sempre di più alla catastrofica cifra delle
tremila unità;
con i circa 2 mq destinati ad ogni detenuto, a Poggioreale si è evidentemente ben al di sotto degli
spazi di vivibilità umana che hanno portato la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo a chiedere
all’Italia di risarcire per il danno subito il cittadino della Bosnia-Ergovina Izet Sulejmanovic;
infatti, l’articolo 3 della Convenzione Europea per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo - così come
applicato dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che ha più volte ricordato (casi Saadi c. Italia,
sentenza del 28 febbraio 2008 e Labita c. Italia, sentenza del 6 aprile 2000) - consacra uno dei valori
fondamentali delle società democratiche in quanto proibisce in termini assoluti la tortura e le pene o
i trattamenti inumani o degradanti, quali che siano i comportamenti della vittima, imponendo allo
Stato di assicurare che tutti i prigionieri siano detenuti in condizioni compatibili con il rispetto della
dignità umana, che le modalità di esecuzione del provvedimento non provochino all’interessato uno
sconforto e un malessere di intensità tale da eccedere l’inevitabile livello di sofferenza legato alla
detenzione e che, tenuto conto delle necessità pratiche della reclusione, la salute e il benessere del
detenuto siano assicurati in modo adeguato (Kudla c. Polonia, sentenza di Grande Camera del 26
ottobre 2000);
ma nella casa circondariale di Poggioreale, al sovraffollamento, si aggiunge la gravissima carenza
del personale, in primo luogo degli agenti di Polizia penitenziaria al cui organico, fissato nel
lontano 2000 in 946 unità, mancano ben 256 agenti; quanto agli educatori, questi sono la metà di
quelli assegnati, 14 anziché 28;
gli psicologi assegnati - tredici - sono tutti in servizio, ma
assolutamente insufficienti tanto che per un detenuto costituisce un vero miracolo incontrarne uno
una volta all’anno;
le condizioni igienico-sanitarie sono a dir poco disastrose, nonostante la buona volontà del Direttore
e del personale tutto: mura fatiscenti e sporche in pressoché tutti i padiglioni; una sola, vecchia,
tazza wc per cella, per 10/13 detenuti per di più ubicata nello stesso, ristretto luogo, dove si cucina;
inesistenza del bidet; carenza di mobili dove riporre vestiario, alimenti, effetti personali; possibilità
di fare la doccia, nelle docce comuni, solo due volte a settimana anche nei mesi estivi di maggiore
calura;
con il passaggio della sanità penitenziaria alla Asl, molti detenuti lamentano la grave carenza di
assistenza sanitaria e l’accesso ai medicinali;
solo il 7 per cento dei detenuti lavora alle dipendenze dell’amministrazione penitenziaria, nessuno
per conto di imprese e cooperative; tutti gli altri detenuti passano 22 ore di ogni giorno nelle celle
sopra descritte;
l’interrogante segnala inoltre che a Poggioreale i detenuti in attesa di giudizio sono l’88 per cento,
1.861 su 2.266, i tossicodipendenti sono il 23 per cento (521), i sieropositivi sono 49 mentre i
detenuti stranieri sono 218;
a completare il quadro dell’istituto ci sono le drammatiche cifre dei suicidi e delle morti: mentre
secondo i dati forniti dalla Direzione, i suicidi fino alla data del 15 agosto 2009 sono stati in tutto 3,
secondo la rivista Ristretti Orizzonti coloro che si sono tolti la vita sono 4, un croato di 37 anni (26
gennaio 2009), un italiano di 37 anni (16 marzo 2009), F.E. italiano di 27 anni (27 marzo 2009),
G.I. italiano di 41 anni (1o maggio 2009); quanto ai detenuti deceduti a Poggioreale questi sono
stati, fino al 15 agosto, ben 11;
un capitolo a parte merita il modo in cui si svolgono i colloqui nel carcere di Poggioreale: molti dei
parenti dei reclusi iniziano a fare la fila per l’agognata ora di incontro dalla sera precedente; ore e
ore di fila sotto il sole sia all’esterno delle mura che nel cortile interno dove a centinaia, senza acqua
e senza un posto per sedersi, attendono accalcati oltre agli adulti anche bambini piccolissimi e
anziani che, superata questa trafila, vengono uno ad uno perquisiti; mentre i congiunti fanno
l’interminabile fila, a scaglioni, vengono fatti arrivare nelle vicinanze delle sale colloqui i detenuti
che però, prima di accedere, vengono fatti attendere a lungo in piedi, in celle di dimensioni
ridottissime dove è difficile persino respirare; nelle sale dei colloqui, persiste il muretto con il vetro
divisorio e, il giorno della visita dell’interrogante, cioè il 2 settembre, in quella bolgia infernale di
umanità dolente si era guastato l’impianto dell’aria condizionata: una vera e propria umiliazione
visto che in quei luoghi era bandita qualsiasi norma riguardante i più elementari diritti umani;
il direttore dell’istituto, dottor Cosimo Giordano, ha riferito all’interrogante che, attraverso un
finanziamento del DAP di circa un milione di euro entro un anno saranno ristrutturate e riportate a
norma le sale colloqui, istituendo anche un’area verde per l’incontro dei detenuti con i loro parenti
bambini; il Direttore ha inoltre informato l’interrogante di uno stanziamento di 150.000 della
Regione per costruire un campo sportivo -:
quanti siano stati effettivamente i suicidi nel 2009 nel carcere di Poggioreale;
cosa intenda fare per colmare la carenza di organico del personale: agenti, educatori e psicologi;
cosa intenda fare per affrontare le carenze sanitarie dovute in gran parte al passaggio della medicina
penitenziaria ai servizi offerti dal SSN;
in che modo pensa di poter affrontare - nella situazione igienico-sanitaria sopra descritta del carcere
di Poggioreale - l’imminente diffondersi dell’influenza A;
quali provvedimenti intenda adottare per riportare nella legalità costituzionale il carcere di
Poggioreale;
in particolare, quali provvedimenti immediati intenda mettere in atto per aumentare gli spazi di
vivibilità delle celle fino a farli divenire degni di un essere umano; per fare in modo che i detenuti
non siano costretti a trascorrere nell’ozio 22 ore della loro giornata e a fare solo due docce a
settimana; per stanziare i fondi necessari almeno per la manutenzione ordinaria delle celle, delle
docce, dello spazio wc separandolo dal settore dedicato alla preparazione del cibo, dei passeggi e
delle caserme degli agenti; per mettere l’aria condizionata nelle sale dei colloqui, nelle anguste sale
d’attesa dei detenuti e in quelle dove vengono effettuate le perquisizioni; per togliere
immediatamente il muretto e il vetro divisorio; per mettere a disposizione dei familiari, che a
centinaia e per ore attendono nel cortile, alcune panchine e acqua potabile soprattutto per i bambini
e gli anziani; per accelerare i lavori di ristrutturazione delle sale colloqui con annessa realizzazione
dell’area verde per l’incontro dei detenuti con i loro bambini.
(4-04023)

Angelino Alfano,carcere,governo,rita bernardini,roberto rao,giustizia,costituzione: interrogazione per l'assunzione di piu' educatori nelle carceri

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BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e
ZAMPARUTTI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
come sottolineato dal Direttivo della Camera Penale di Modena «Carlo Alberto Perraux» nella
seduta del 28 luglio 2009, oggi nella casa circondariale di Modena si contano 539 detenuti a fronte
di una capienza originariamente prevista di 220 ospiti e ad una capienza massima sostenibile di 440
reclusi;
tale condizione, aggravata peraltro dalla mancata copertura degli organici del personale di polizia
penitenziaria, costringe gli ospiti della struttura ad un regime di convivenza in spazi così ristretti da
rendere impensabile ogni progetto di rieducazione ed ogni attività di risocializzazione;
la palese sproporzione tra gli educatori assegnati alla struttura - in numero di tre - ed il numero dei
detenuti attualmente ospitati, non consente alcuna reale forma di sostegno e di progetto rieducativo;

la convivenza forzata in siffatte condizioni di degrado implica gravissimi rischi per la salute dei
detenuti e del personale operante all’interno della struttura;
tale condizione risulta di tutta evidenza incompatibile con il dettato della Carta costituzionale che,
all’articolo 27, prevede testualmente che «le pene non possono consistere in trattamenti contrari al
senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato»;
peraltro all’interno del predetto istituto di pena si registra un’allarmante sproporzione tra i detenuti
in attesa di giudizio, attualmente 354, e i detenuti in espiazione di pena conseguente a condanna
irrevocabile, attualmente 185;
nonostante la situazione di sovraffollamento in cui versa la casa circondariale di Modena sia nota da
tempo e si sia progressivamente aggravata nel corso degli anni, ancora non risulta adottata alcuna
reale misura volta a rimuoverne il grave stato di emergenza; sicché a giudizio dell’interrogante si
rende quanto mai necessaria l’adozione di interventi urgenti volti a rimuovere l’attuale situazione di
criticità e degrado dovuta al sovraffollamento dell’istituto, quanto meno al fine di ricreare
condizioni di convivenza rispettose dei diritti fondamentali, della dignità e della salute delle persone;
inoltre, come evidenziato dalla Camera Penale di Modena, si rende indispensabile rafforzare il
ricorso alle misure alternative alla detenzione, in primo luogo attraverso l’affidamento in prova al
servizio sociale, anche attraverso lo stanziamento di congrue risorse volte ad incentivare percorsi di
trattamento rieducativi e di risocializzazione esterni al carcere, uniche misure rivelatesi efficace
strumento idoneo alla effettiva prevenzione del rischio di recidiva;

il Direttivo della Camera Penale di Modena, nella seduta del 28 luglio 2009, nell’esprimere seria
preoccupazione per le condizioni di vita in cui versano i detenuti ospitati nella casa circondariale di
Modena, si è riservata di adottare forme più incisive di protesta qualora non siano adottate, nel
breve periodo, misure adeguate volte a rimuovere le condizioni di degrado e ad assicurare ai
detenuti condizioni di vita quantomeno rispettose della dignità umana -:
quali misure urgenti intenda mettere in atto per fronteggiare la grave situazione di sovraffollamento
del carcere modenese in modo da garantire ai detenuti adeguate condizioni di vivibilità nel rispetto
degli standard di sicurezza, anche al fine di ristabilire un clima più adeguato al non facile processo
di rieducazione su cui si basa la legittimità della pena nell’ordinamento costituzionale italiano e,
nello specifico, se intenda incrementare adeguatamente il personale di polizia penitenziaria e degli
educatori, almeno coprendo i posti attualmente vacanti;
se non intenda destinare maggiori fondi e risorse al potenziamento delle misure alternative al
carcere, in particolar modo attraverso lo stanziamento di congrue risorse volte ad incentivare
percorsi di trattamento rieducativi e di risocializzazione esterni al carcere.
(4-03970)

Angelino Alfano,carcere,detenuti,costituzione,giustizia,parlamento: ancora interrogazione su carenza educatori nelle carceri

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TIDEI. - Al Ministro della giustizia. - Per sapere - premesso che:
i detenuti ospitati nelle strutture carcerarie del nostro Paese sono ormai oltre 64.000, cifra destinata
ad aumentare a circa 70.000 unità entro la fine del 2009;
vi è di fatto un drammatico problema di sovraffollamento, potendo le carceri italiane ospitare un
massimo di 43.000 detenuti sulla carta ma di fatto 37.000;
varie Associazioni hanno lanciato l’allarme sulle condizioni delle carceri: dall’Unione camere
penali all’Associazione dei dirigenti dell’amministrazione carceraria, dal SAPPE (sindacato della
polizia penitenziaria) al Garante dei detenuti della regione Lazio, tutti concordi nell’affermare, tra
l’altro, che occorrerebbe applicare adeguatamente la misura della custodia cautelare e che andrebbe
riaperto il dibattito sulle pene alternative;
secondo il piano di edilizia carceraria proposto dal Ministero della giustizia, sarebbero previste
costruzioni di nuovi istituti di detenzione entro il 2012, per un totale di 73.000 nuovi posti, con una
spesa di un miliardo e 500 milioni di euro per 15 nuovi istituti e per l’ampliamento delle carceri
esistenti; risulta che tale progetto non sia però mai stato presentato in Consiglio dei ministri e
sembra che sia stato già respinto dal Governo per mancanza di fondi;
vi sono inoltre gravi carenze di organico della polizia penitenziaria, cui mancano almeno 5.500
agenti, del personale amministrativo, degli assistenti sociali e degli educatori delle carceri -:

quali misure straordinarie il Ministro interrogato intenda porre in essere per fare fronte alla grave
emergenza del sovraffollamento carcerario, in termini di edilizia, di personale e di modifiche
normative, al fine di rispettare gli impegni da lui stesso assunti all’inizio della XVI legislatura su
questa materia.
(4-03967)

Angelino Alfano,carcere,governo,detenuti,Rita Bernardini,Roberto Rao,giustizia,carcere: interrogazione su inesistenza di educatori nelle carceri

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FARINA COSCIONI, MAURIZIO TURCO, BERNARDINI, BELTRANDI, MECACCI e
ZAMPARUTTI. - Al Ministro della giustizia, al Ministro del lavoro, della salute e delle politiche
sociali. - Per sapere - premesso che:
il 3 agosto 2009 il giornale La Voce di Forlì ha pubblicato la seguente lettera firmata dai detenuti
della casa circondariale di Forlì: «Noi, detenuti ci rivolgiamo per l’ennesima volta al giornale
perché siamo stanchi, delle condizioni degradanti che stiamo vivendo all’interno dell’istituto, visto
anche il problema del sovraffollamento, e la mancanza degli agenti di custodia. Facciamo presente
che siamo 240 detenuti (con 83 agenti) anziché 130. Viviamo in stanze da due persone: prima erano
per una sola persona essendo di dimensioni ridottissime (3 x 2 metri); calcolando la branda, il
tavolo e due armadietti, ci rimane poco più di un metro di spazio. Non ci sopravvivrebbe neanche
un cane. Abbiamo dei blindi non a norma, non ci viene mai data la fornitura che ci spetta, il cambio
delle lenzuola viene effettuato ogni mese invece di ogni quindici giorni, alle persone con gravi
problemi economici l’amministrazione non concede alcun tipo di prodotto per l’igiene personale.
L’educatore è come se non esistesse: non si fa vivo nemmeno con i nuovi detenuti per capire la loro
personalità. Non veniamo seguiti da nessuno; e non c’è nessuno quando hai bisogno urgente
dell’infermiere.
Il colloquio con i nostri famigliari lo svolgiamo con persone del piano “protetto”
ovvero quelle con reati di pedofilia, violenza sessuale, eccetera. Nessuno ci vede, nessuno ci sente.
Con questa lettera vorremmo che qualcuno ci ascoltasse dandoci poi una piccola mano: non per la
libertà, ma per farci vivere in modo civile il resto dei giorni che ci restano da scontare» -:

quali siano gli intendimenti dei Ministri della giustizia e del lavoro, della salute e delle politiche
sociali in ordine alla lettera dei detenuti della casa circondariale di Forlì;
quali iniziative si intendono promuovere, sollecitare e adottare in relazione a quanto sopra riportato.
(4-03929)

mercoledì 16 settembre 2009

Assunzione delle II0 unita' di educatori penitenziari:registrazione del decreto di autorizzazione presso la Corte dei Conti

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Pubblichiamo l'e mail della Corte dei Conti ricevuta grazie all'intermediazione preziosa e diretta della Dott.ssa Silvia Rubino,uno dei membri piu' attivi del comitato,e che con tempestivita' ci ha inviato.


Gent.ma sig.ra Rubino,
La informiamo che il provvedimento è pervenuto alla Corte dei conti da una settiamna circa e non è stato ancora registrato.
L'atto è in istruttoria presso l'ufficio di controllo sui ministeri istituzionali, ma essendo un decreto interministeriale, l'azione del controllo è più lunga, poiché necessita anche del parere dell'ufficio di controllo sui ministeri economico finanziari, che al momento non è stato ancora formulato.
Non siamo in grado di quantificare i tempi di registrazione dell'atto. Ci è stato riferito che per questa tipologia di atti, ove nulla osti, il tempo medio è di circa trenta giorni, a decorrere dalla data di ricevimento del decreto.
Cordiali saluti.


Corte dei conti - Ufficio Relazioni con il Pubblico

martedì 15 settembre 2009

Angelino alfano,carcere,governo,detenuti,Rita Bernardini,Roberto Rao: interrogazione congiunta a camera e senato su questione educatori nelle carceri

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Parma: Soliani (Pd); carenze e disfunzioni... anche un suicidio

di Marco Severo



La Repubblica, 15 settembre 2009



Le parlamentari del Pd Albertina Soliani e Carmen Motta presentano un’interrogazione sulle condizioni del carcere di Parma, chiedendo al governo più fondi e un incremento del personale,sia agenti che educatori. Poi la rivelazione: "Alcune settimane fa un detenuto si è tolto la vita".

Un detenuto si sarebbe suicidato in via Burla. Lo rivela la senatrice Albertina Soliani, che insieme all’onorevole Carmen Motta ha presentato un’interrogazione parlamentare sulle condizioni del carcere di Parma. "Il fatto - fa sapere l’esponente del Pd - risale a pochi mesi fa, ma non si capisce perché non sia stato reso noto". Dall’istituto penitenziario non smentiscono, limitandosi a dire che "il direttore Silvio Di Gregorio non è in città e al momento è irraggiungibile". Nel resto d’Italia, secondo i dati forniti dalla senatrice, sarebbero già una trentina i casi registrati dall’inizio del 2009.

Diverse, nelle ultime settimane, anche le aggressioni subite a Parma dagli agenti penitenziari. Le più recenti, come denunciato dai sindacati, risalgono all’inizio di settembre. Lo scorso giugno persino il giornalino dei detenuti, "Punto e a cap", ne dava notizia deplorando certi comportamenti. Segno che le cose non vanno benissimo dentro le mura di via Burla.

"Per questo - affermano Motta e Soliani - abbiamo ritenuto di presentare un’interrogazione congiunta a Camera e Senato per chiedere al governo quali siano le sue intenzioni riguardo all’e mergenza carceraria in Italia e a Parma, dove attualmente sono rinchiuse circa 100 persone in più a fronte di un deficit di agenti pari a 176 unità". Tre i punti posti all’attenzione dell’esecutivo: la carenza di personale in via Burla, la mancanza di educatori, la penuria di fondi stanziati da Berlusconi per la rete penitenziaria italiana. L’interrogazione verrà calendarizzata nei prossimi giorni, con la riapertura dei lavori in parlamento.

È così che la Soliani ribatte alle lamentele del Sappe, il sindacato autonomo della polizia penitenziaria. Con una lettera, dopo la visita della Soliani in via Burla lo scorso ferragosto, la sigla di rappresentanza aveva infatti lamentato il silenzio sulle dure condizioni di lavoro degli agenti. "Nulla è stato detto - si leggeva nel comunicato del 9 settembre - sui sacrifici del poliziotto penitenziario". Tempo cinque giorni e la senatrice, insieme alla Motta, risponde "presente": "Sono anni - tengono però a precisare le parlamentari - che ci occupiamo del penitenziario di Parma".

Già nel 2003, esempio, "chiedemmo al governo Berlusconi - dice la Motta - di inviare in via Burla il Gom, il reparto per la gestione dei detenuti in regime di 41bis. Ma l’allora sottosegretario alla Giustizia, Giuseppe Valentino, rispose che non se ne sentiva il bisogno". I dati attuali relativi al micromondo di via Burla, però, secondo le esponenti del Pd parlano di grave emergenza strutturale: 472 detenuti per una capienza massima di 460 (considerando però che da circa un anno ben cinque reparti sono in ristrutturazione, la capienza reale è attualmente di 370 posti), 303 agenti anziché 479 come prevedrebbe la dimensione dell’istituto parmigiano, soli tre educatori in servizio dei nove previsti, sette detenuti su 472 in semilibertà e avviati ai lavori per la riabilitazione. "La difficoltà di gestione per i poliziotti di via Burla - ribadisce Carmen Motta - è enorme e comporta turni di lavoro pesantissimi uniti a mancate liquidazioni e alla negazione dei riposi settimanali".

Quanto ai fondi, Motta e Soliani chiedono di "destinare più risorse e rispondere così alle carenze. Là dove il governo Prodi aveva stanziato 70 milioni di euro per il biennio 2008-10 - proseguono le parlamentari - Berlusconi ne ha previsti appena 10. I tagli sono stati ingenti: 59 milioni sono stati attinti per sopperire alle mancate entrate dell’Ici".

La questione educatori, infine. " Riteniamo - è la valutazione politica della Soliani - che un sistema carcerario più efficiente serva a rendere sicura la società di domani". L’importanza del reinserimento, in questo senso, è fondamentale dicono le parlamentari: "Quest’anno, purtroppo, all’istituto tecnico Bodoni è stata negata la possibilità di aggiungere due classi alla sua sezione carceraria. Segno della scarsa attenzione verso la funzione riabilitativa dei penitenziari". Ecco quindi la proposta della Motta: "Avviamo a pene alternative, fuori dal carcere, molti dei 150 stranieri detenuti a Parma che non hanno commesso reati gravi. A patto ovviamente che costoro non siano recidivi".

Infine l’ammissione della Soliani: "La visita compiuta a ferragosto in via Burla, nell’ambito di un’iniziativa nazionale voluta dai Radicali e dalla commissione giustizia della Camera, ha avuto un carattere piuttosto asettico. A Piacenza, dove sono stata sempre in quella occasione - spiega la senatrice - ai parlamentari è stata concessa una maggiore libertà, tanto che sono riuscita a incontrare per circa un’ora una delegazione di agenti penitenziari. Tutto questo, a Parma, non è stato possibile".

Angelino alfano,carcere,governo,detenuti,Bernardini,Rao:Piano carcere in Cdm entro fine mese,piu' carceri ma anche piu' educatori,vero ministro?

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CARCERI: CASELLATI, NUOVO PIANO IN CDM ENTRO FINE MESE

(ASCA) - Roma - ''Entro settembre il Piano carceri sara' presentato dal Guardasigilli Angelino Alfano in Consiglio dei ministri''. Lo ha detto stamani il sottosegretario alla Giustizia, Elisabetta Alberti Casellati, intervenendo alla trasmissione Radio Anch'io di RadioUno Rai.

''Il Piano - ha spiegato Casellati - garantira' 18mila nuovi posti nelle carceri italiane, 5mila dei quali nei primi due anni''. Casellati ha anche ribadito di essere favorevole a far si' che i detenuti stranieri scontino la pena nei loro Paesi d'origine e per questo il governo ''sta lavorando ad accordi bilaterali con i singoli Paesi''.

res-rus/cam/rob

lunedì 14 settembre 2009

angelino alfano,rita bernardini,carcere,detenuti,governo,berlusconi: i minori senza alcuna rieducazione all'interno delle carceri italiane

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Bologna: emergenza organico al carcere minorile del Pratello (anche i boy scout al lavoro coi detenuti)


E’ vero, al carcere minorile del Pratello i lavori di ristrutturazione sono stati fatti e l’edificio potrebbe accogliere anche minori provenienti da altre strutture sovraffollate, ma c’è un problema: carenza di personale,in particolare di educatori. Sono pochi gli educatori, appena quattro su un totale di 24 minori reclusi, e due di questi sono lavoratori part-time. L’allarme è partito dal Pd che presto porterà la questione sul tavolo del ministro della Giustizia Alfano. Sono le parlamentari Donata Lenzi e Sandra Zampa, ieri in visita al penitenziario, ad annunciare un’interpellanza al Governo per risolvere la problematica della carenza di organico che rischia di compromettere il trattamento dei minori detenuti nel carcere.
Intanto lo scorso fine settimana si è conclusa l’esperienza del “Cantiere” Scout dell’Agesci all’interno della struttura: quattordici ragazzi scout, provenienti da tutta Italia, sono stati all’interno del penitenziario e hanno lavorato insieme con i 18 ragazzi attualmente detenuti.

domenica 13 settembre 2009

angelino alfano,rita bernardini,carcere,detenuti,governo,berlusconi:circolare Dap per apertura sezioni detentive spaziali.Come educatori,i marziani?I?

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Carceri. Bernardini: Dap, come Ponzio Pilato, scarica sui Direttori delle carceri il rischio di una valanga di ricorsi. Da oggi Comunità penitenziaria ancora più sola

Roma, 12 settembre 2009

• Dichiarazione di Rita Bernardini, deputata Radicale-PD, membro della Commissione Giustizia



Con una circolare inviata a tutti i Provveditori Regionali, il DAP tenta di correre ai ripari dal rischio di una valanga di ricorsi che si preannunciano a seguito della sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo, che ha condannato l'Italia al pagamento di mille euro quale risarcimento nei confronti del cittadino bosniaco Sulejmanovic, che aveva subito a Rebibbia un periodo di detenzione in violazione dell'articolo 3 della "Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali". La violazione, in particolare, riguardava il divieto di tortura e di pene o trattamenti inumani e degradanti.

La circolare odierna del Dap, nella sostanza, invita i Provveditori regionali - e tramite loro i Direttori dei 206 istituti penitenziari - "in occasione della ubicazione delle persone detenute, al rispetto degli standard minimi individuati dalla Corte (spazio detentivo non inferiore a 3 mq a persona) e ad adottare misure correttive per le ipotesi in cui siano riscontrate situazioni non conformi ai parametri da questa stabiliti". Ma l'illegalita' delle carceri nostrane non si supera con circolari burocratiche che nessun direttore e' in grado di rispettare: seppure riuscissero a trovare (come?) i 3 mq per ogni detenuto, come la mettiamo con il fatto che i detenuti, in quello spazio da polli da batteria ci devono stare 18, 20, 22 ore al giorno? E con il fatto che per la carenza di personale, la permanenza in galera si riduce alla sola custodia, tanto che il lavoro, le attività di socializzazione, persino le ore d'aria, sono riservate ad una estrema minoranza dei detenuti? Per non parlare delle disastrose condizioni igienico-sanitarie.

La citata circolare viene letteralmente scaricata sui Direttori che per di più non possono rifiutarsi di trattenere nelle prigioni tutti i detenuti che arrivano, direttori che sono privati persino dei mezzi di sussistenza per la gestione ordinaria dell'istituto. Il Dap si lava la coscienza con una circolare, lasciando nella più completa illegalita', solitudine e disperazione l'intera "comunita' penitenziaria.

venerdì 11 settembre 2009

Angelino alfano,rita bernardini,carcere,detenuti,governo,berlusconi:il 27,numero da giocare al lotto piuttosto che un art. della costituzione

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Ingiustizie per la non Applicazione dell'art 27

Marsala 28/08/2009

Sede operativa: 91025 Marsala (TP), C/da Fornara, 612/A
P.Iva N° 02359510811

A:CORTE DEI CONTI;
A: Prefettura di Trapani;
A: Presidente della Provincia di Tp.
A:Sindaco di Marsala;
A: Organi di Stampa.



Il Sindacato in pagina intestata ed a Firma del Presidente Nazionale Di Benedetto Matteo,invita a prendere atto e propone a tutte le cariche Politiche e Istituzionali ad rendersi Partecipi alla difesa e l’attuazione dell’articolo 27 nelle case circondariali e a dare luogo con dei sopralluoghi negli stessi ognuno per i carceri di appartenenza come già ha fatto il Sen. Salvo F. nel 15 Agosto c.a. garante dei diritti nelle carceri per la Sicilia dove ha raccolto
parecchie denuncie.
In particolare dove viene meno il diritto all’umanità, una denuncia molto esposta è stata il troppo affollamento e dove in una cella vivono addirittura 8 detenuti quando sarebbe previsto che ne vivessero solo 4 persone ,la impossibilità di potersi lavare quando si desideri, la mancanza di Educatori e di psicologi e la mancanza di Guardie o il mal funzionamento delle infermerie per la cura del detenuto secondo noi Uno Stato veramente forte privilegia il
recupero del detenuto, creando cosi sicurezza per i cittadini. La detenzione crediamo dovrebbe avere come funzione essenziale la trasformazione del comportamento dell’individuo.
Ma soprattutto, la detenzione non deve contribuire a fabbricare delinquenti, isolando le persone nelle celle a non far niente, perché cosi facendo non contribuirebbe in nessun modo a restituire alla società, una volta scontata la pena, una persona diversa.
Chi commette un reato va punito, e deve scontare la propria pena, questo è scontato, ed è quello che succede, a dispetto del fatto che in tanti pensano che le pene in carcere non le sconti nessuno.
Però deve essere una pena tempestiva e utile. E non è concepibile una caduta di umanità nei confronti di chi è in galera, la politica deve capire che il peggiore degli errori che possa commettere è quello di trattare le persone che hanno commesso reati come animali,trasformandole in vittime e facendole uscire, alla fine della pena, uguali a come erano entrate
o ancora più incattivite. Le carceri sono piene, e sono nella maggior parte dei casi del tutto illegali, al di fuori delle norme sia italiane che europee il nostro Sindacato Propone:
di modernizzare i carceri inizialmente con pochi punti ma fondamentali al risparmio di risorse umane che potrebbero essere destinata ad altri servizi, con meccanizzazione delle porte. visori notturni, docce nelle celle, e poter destinare i detenuti per lavori socialmente utili,la separazione dei fumatori con i non fumatori o l’istallazioni di aspiratori interni.
Si rammenta a tutti gl’organi di qualsiasi grado che, se è vero che i detenuti abbiano delle colpe non ne possiamo Avere tutti noi trascurando l’integrità dell’umanità e la dignità dell'essere umano.
in tal senso dovremmo essere tutti quanti colpevoli, ed essere noi al loro posto infrangendo la legge o non applicandola.




IL Presidente
Di Benedetto M.
Add. Stampa D'Emilio Anna

mercoledì 9 settembre 2009

Angelino alfano,rita bernardini,carcere,detenuti,governo,berlusconi:Il Dap,un'amministrazione con tanti forse e incertezze?ma no,ma si,ma su,ma dai..?

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Comunicato UIL Penitenziario



Giustizia: misure alternative e attesa infinita del piano carceri


di Donatella Stasio


Il Sole 24 Ore, 7 settembre 2009


Aspettando il "piano carceri", i detenuti italiani hanno raggiunto il record di presenze dal dopoguerra (64mila: 20mila più dei posti regolamentari), anche se i reati, da due anni, sono in calo. Aspettando il "piano carceri", gli ospiti delle patrie galere aumentano al ritmo di 800-1000 al mese. Aspettando il "piano carceri", muore un detenuto ogni due giorni e nei primi sette mesi del 2009 il numero dei suicidi (45) è raddoppiato rispetto all’anno precedente. Aspettando il "piano carceri", lo spazio vitale per ciascun galeotto si riduce progressivamente a poco più di un paio di metri quadrati e gli spazi comuni, teoricamente destinati alle attività riabilitative (lavoro, sport, studio), spariscono.

Aspettando il "piano carceri", i detenuti trascorrono le giornate nell’ozio, chiusi in cella da 16 a 18 ore, mentre le misure alternative colano a picco, tanto da aver toccato il minimo storico (10mila), a tutto vantaggio della recidiva (il carcere "chiuso" produce il triplo della recidiva rispetto a quello "aperto"). Aspettando il "piano carceri", l’Italia ha subìto la prima condanna della Corte di Strasburgo per "trattamenti inumani e degradanti" e altre se ne profilano, con tanto di risarcimento danni per milioni di euro ai detenuti. Aspettando "il piano carceri", l’amministrazione penitenziaria continua a navigare nei debiti (il sistema costa 3 miliardi di euro l’anno, ma il bilancio è sempre in rosso), con ripercussioni sulla vivibilità delle galere, sulla sicurezza, sulla riabilitazione.

Può darsi che, a differenza del "signor Godot", il "piano carceri" arrivi in uno dei prossimi consigli dei ministri. Può darsi che il governo trovi quel miliardo e mezzo stimato per realizzare - entro il 2012 - 17mila posti in più. Può anche darsi che trovi i soldi necessari per far fronte a un reclutamento straordinario di poliziotti (oggi ne mancano 5mila) e per assumere tutti gli educatori vincitori di concorso. Nel frattempo, però, i detenuti avranno toccato quota 100mila e gli esuberi 40mila. Un’emergenza continua.

Al termine del blitz ferragostano nelle carceri, i radicali hanno parlato di "Stato criminale": parole decisamente forti, e tuttavia non troppo lontane dalla realtà se è vero che a gennaio 2009 fu il ministro della Giustizia Angelino Alfano a parlare di carceri fuorilegge, riferendosi allo scarto esistente tra il dettato costituzionale e la nostra realtà penitenziaria. L’articolo 27 della Costituzione dice infatti che le pene "non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato". In sostanza, il carcere - servizio pubblico - dev’essere un luogo che produce sicurezza collettiva, nel rispetto della dignità dei detenuti. Quanto di più lontano dalla realtà. Non da oggi.

Costruire costa e i soldi non ci sono. Si fa fatica a pagare luce, gas, acqua, riscaldamento, vitto, sapone e finanche la tassa sui rifiuti. "La situazione è drammatica", scrive il Dap (dipartimento delle carceri) nella relazione al Parlamento, in cui esprime "fondate riserve" sulla possibilità che le attuali dotazioni di bilancio possano consentire all’amministrazione di "assolvere la propria missione fondamentale", ovvero garantire una pena rispettosa della dignità dei detenuti e tendente al loro reinserimento sociale. A questa funzione costituzionale erano destinati, fra l’altro, i fondi della cassa delle ammende, che il governo ha deciso di dirottare sulla costruzione di nuove prigioni, sebbene 146 milioni di euro (a tanto ammontavano a fine 2008 i fondi della Cassa) siano una goccia nel mare dei 1.500 milioni preventivati per realizzare i nuovi posti letto.

Aspettando il "piano carceri", forse sarebbe opportuno avviare una riflessione sulle misure alternative, meno costose e più vantaggiose per la sicurezza collettiva, come stanno facendo negli Stati Uniti di Obama. Lo ha ammesso - a luglio - lo stesso guardasigilli. Ma dovrà convincere gli alleati della Lega

martedì 8 settembre 2009

Associazioni sindacali,esito incontro 8 settembre 2009 col Dap: assunzione vincitori di concorso entro Marzo 20I0

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Comunicato UIL Penitenziario

ULTIM’ORA del 8 settembre 2009

Comparto Ministeri -Modifiche all’accordo sulla mobilità

In data odierna presso il Dipartimento Amministrazione Penitenziaria si è tenuto l’incontro tra Amministrazione Penitenziaria e OO.SS. avente ad oggetto “ Mobilità del personale Comparto Ministeri”. La UIL nel proprio intervento, in premessa, ha lamentato la mancata osservanza delle procedure di mobilità concordate. Era stata prevista, infatti, la contemporaneità della mobilità per educatori, contabili e collaboratori e in una fase successiva l’avvio delle procedure per gli assistenti sociali (dopo un monitoraggio da parte dell’amministrazione). La UIL PA Penitenziari ha anche chiesto che si modificasse l’accordo sulla mobilità firmato in data 22 Luglio 2008 , denunciando come la mancanza di specifici criteri abbia finito per ingenerare confusione e malumore tra il personale in servizio e tra coloro che sono stati dichiarati vincitori dei vari concorsi. Per tali motivi, anche sulla scorta delle osservazioni pervenute in Segreteria, la UIL ha chiesto che l’accordo fosse modificato tenendo presente le seguenti osservazioni :
1. Invarianza del punteggio a prescindere dall’ordine delle sedi preferite (tanto più se equidistanti rispetto alla sede di provenienza!);
2. l’individuazione delle sedi di assegnazione per il personale vincitore dei vari concorsi non solo dovrà tener conto di un’equa distribuzione nel territorio, quant’ anche di alcuni criteri afferenti alla singola sede : presenza di detenuti, capienza, indice di sovraffollamento, personale effettivamente presente (anche in attuazione della legge 328/2000 art. 9 comma 1 punto b )
3. riconoscimento dell’anzianità nei vari punteggi della graduatoria derivante dall’anzianità di servizio nello stesso profilo professionale per cui negli anni ha svolto le mansioni superiori senza alcun riconoscimento
4. l’assunzione dei vincitori dei concorsi espletati
5. Interpello ordinario biennale per la mobilità del personale nei vari istituti e servizi dell’Amministrazione Penitenziaria
La delegazione UIL, infine, ha chiesto che l’Amministrazione solleciti il Governo perché preveda altri concorsi. Ciò in ragione della grave carenza di organico che raggiungerà limiti insostenibili, causa i pensionamenti, nel 2014. D’altro canto le deficienze organiche del Comparto Ministeri recano grave nocumento alla polizia penitenziaria che impiega molte unità a surroga dei compiti e dei servizi destinati a profili del Comparti Ministeri. A conclusione della riunione, ascoltate tutte le proposte, l’Amministrazione si è impegnata a modificare l’accordo del 22 Luglio 2008 ed in tal senso a breve invierà informazione preventiva con ipotesi di modifica. Inoltre ha comunicato che provvederà alle assunzioni entro il mese di dicembre 2009, al massimo entro marzo 2010 considerata la disponibilità dei fondi specifici.



Comunicato FEDERAZIONE CONFSAL--UNSA

MOBILITA’ DEL PERSONALE

‘ Esito incontro dell’8/9/2009 ‘

Si è tenuto in data odierna il preannunciato incontro con il Capo del
Personale - Dott. Massimo De Pascalis - avente per oggetto la mobilità del
personale del Comparto Ministeri .
Dopo l’introduzione all’incontro del Direttore Generale del Personale, la
scrivente O.S. è intervenuta in merito alle questioni sotto indicate.
- Assistenti Sociali
(Abbiamo sollecitato la definizione dell’interpello di aspirazioni di sede e
chiesto una redistribuzione nazionale del personale nelle sedi con maggiori
carenze)
- Educatori, Contabili e Collaboratori
(Abbiamo chiesto un interpello straordinario, ai sensi dell’art. 16 dell’Accordo
sulla Mobilità)
- Mobilità restanti profili professionali
(Abbiamo sollecitato l’avvio delle procedure)
- Accordo di Mobilità del 22 luglio 2008
(Abbiamo chiesto la modifica viste le lacune e/o i dubbi interpretativi di alcuni
articoli che hanno generato diffuso malcontento e contenziosi)
- Educatori/Contabili assunti nel 2008/2009
(abbiamo chiesto la riassegnazione delle sedi sulla base della graduatoria di
merito, con convocazione del personale interessato, prima delle nuove
assunzioni)
- Attuazione legge 104/92 e art. 42 bis D.lgs 151/2001
(Abbiamo sollecitato l’accoglimento delle istanze)
CONFSAL UNSA GIUSTIZIA
2
Dopo ampio dibattito, il Capo del Personale e le OO.SS. hanno convenuto
di procedere come segue:
a) in relazione ad eventuali nuovi posti vacanti su sedi di servizio già poste
ad interpello, sarà utilizzata l’attuale graduatoria di mobilità a domanda,
valida per due anni ai sensi dell’art. 4, comma 7 dell’Accordo di Mobilità
del personale;
b) verranno indetti nuovi interpelli per Educatori/Contabili/Collaboratori
c) verrà avviato un monitoraggio nazionale dell’Amministrazione volto ad
individuare le sedi di servizio con maggiori criticità di personale da
ricoprire con interpelli o nuove assunzioni
d) sarà avviata la procedura per una modifica migliorativa dell’Accordo sui
Criteri di Mobilità interna del personale del 22 Luglio 2008.
L’Amministrazione si impegnata a preparare una bozza di emendamento
all’Accordo del 22 luglio, che recepisca le richieste sindacali, da inviare
alle OO.SS. prima del incontro.
Vi terremo informati sugli ulteriori sviluppi .
Cordiali saluti.