Continuate a firmare e far firmare la nostra petizione per la presentazione al parlamento. Clicca sul rettangolo

Sign for Aiutaci a garantire l'effettiva applicazione dell'art. 27 Cost.(funzione rieducativa della pena)

Mercoledi',23 Marzo 2011: interrogazioni per l'assunzione degli educatori penitenziari

Mercoledi',23 Marzo 2011,

(rinvio del 16 Marzo 2011)

in commissione giustizia discussione delle interrogazioni orali per l'assunzione degli educatori penitenziari.


5-04298 Cassinelli: Sull’iter del concorso pubblico per educatore penitenziario


5-04314 Ferranti: Questioni relative all’assunzione dei vincitori del concorso per educatore penitenziario




Per leggere il testo delle interrogazioni vai su news giornaliere o etichetta interrogazioni parlamentari




Carceri:necessario assumere educatori,assistenti e psicologi.

26 agosto 2010



Giustizia: Bernardini (Radicali); basta morti in carcere, varare in fretta misure deflattive



“Il tempo dell’illegalità e dell’inciviltà carceraria italiana è scandito ad un ritmo impressionante dalle morti, dai suicidi. Dico al Governo e ai miei colleghi parlamentari che così numerosi hanno partecipato all’iniziativa del Ferragosto in carcere, che occorre fare in fretta a varare, intanto, misure adeguate a decongestionare la sovrappopolazione carceraria”. Lo afferma Rita Bernardini, deputata Radicale, membro della Commissione Giustizia della Camera, dopo la morte di un detenuto a Sulmona. “Il disegno di legge Alfano - così come svuotato dalla Commissione Giustizia della Camera - non serve a spegnere l’incendio di disperazione e di morte che sta divampando - prosegue.Affidare infatti ai Tribunali di sorveglianza la valutazione della pericolosità sociale e l’idoneità del domicilio per consentire di scontare ai domiciliari pene residue sotto i 12 mesi, significa paralizzare tutto: la valutazione arriverà troppo tardi! Si dia ai direttori degli istituti penitenziari questo compito che saprebbero fare meglio e più in fretta dei magistrati di sorveglianza. Ridimensionata almeno un po’ la popolazione detenuta, occorre immediatamente riformare il sistema come previsto dalle mozioni approvate in gennaio dalle aule di Montecitorio e di Palazzo Madama a partire dallo stop all’uso indiscriminato della carcerazione preventiva e alla depenalizzazione dei reati minori, per arrivare alle misure e pene alternative che si rivelano molto più efficaci del carcere ai fini della rieducazione e del reinserimento sociale, all’adeguamento degli organici penitenziari (agenti, educatori, psicologi, assistenti sociali), alle possibilità di lavoro per i detenuti, agli istituti di custodia attenuata dove i tossicodipendenti possano curarsi”.





5 luglio 2010





Carceri: Favi, "Bene Tg2, condizioni indegne per detenuti e lavoratori"



Dichiarazione di Sandro Favi responsabile Carceri del Partito Democratico



L’inchiesta del Tg2 sulla drammatica situazione delle nostre carceri evidenzia ciò che il Partito Democratico denuncia da mesi, e cioè condizioni di vita per i detenuti e per i lavoratori penitenziari del tutto indegne. Quelle viste all’Ucciardone sono situazioni che in realtà riguardano la stragrande maggioranza delle carceri italiane. Le morti in carcere e gli atti di autolesionismo sono segnali inequivocabili: occorre attuare da subito politiche penitenziarie che decongestionino gli istituti. È assolutamente necessario investire sulle misure alternative alla detenzione e sull’aumento di agenti di polizia penitenziaria, di educatori, di assistenti sociali e psicologi.



Finora il ministro Alfano e il direttore delle carceri Ionta hanno saputo solo ipotizzare un piano carceri che avrà lunghissimi tempi di realizzazione e che non inciderà minimamente per un miglioramento della situazione nell’immediato.



Così non va.









Lettere: senza assunzione personale educativo il ddl Alfano è inutile





Comunicato stampa, 29 maggio 2010





Ai deputati di commissione bilancio



e giustizia camera









Al sottosegretario



On. Caliendo









Al sottosegretario



On. Giorgetti Alberti







Egregi Onorevoli,



dopo aver appreso la notizia sul parere negativo della Commissione Bilancio sugli artt. 2 quater e 2 sexies del Ddl Alfano questo Comitato ritiene necessario porre alla Vostra attenzione alcune osservazioni. L’eliminazione dell’articolo aggiuntivo Schirru 2.060 svuoterebbe di significato il Ddl Alfano riducendolo ad una imago sine re.



L’investimento in risorse umane è propedeutico alla concreta materializzazione della normativa contenuta nel provvedimento. Secondo quanto enunciato dall’art. 1 comma 3 del Ddl. il magistrato di sorveglianza decide sulla base della relazione inviatagli dall’istituto penitenziario.



Alla luce della normativa penitenziaria è l’educatore colui che osserva il comportamento del detenuto e provvede alla stesura della relazione di sintesi, cioè di quella relazione di cui si servirà il magistrato di sorveglianza per la decisione finale sulla misura alternativa.



Senza l’incremento di ulteriori unità di personale pedagogico la situazione del sovraffollamento carcerario non potrà mai essere risolta né tantomeno potrà trovare risoluzione la drammatica condizione in cui versano le carceri italiane.



Pochi educatori significa poche relazioni da inviare al magistrato di sorveglianza. Pochi educatori significa impossibilità di fare il trattamento. Pochi educatori significa stasi della concessione di misure alternative. L’eliminazione dell’articolo aggiuntivo Schirru creerebbe un vero e proprio effetto boomerang che provocherebbe la totale paralisi del Ddl Alfano.



La Commissione Giustizia dopo aver preso atto della grave situazione di disagio in cui versano le carceri italiani ha dato voce all’articolo 27 della Costituzione decidendo di investire su quello che già nel Settecento Beccaria definiva “il più sicuro mezzo di prevenire i delitti” ossia l’educazione.



L’approvazione dell’articolo aggiuntivo che esclude il Dap dalla riduzione della pianta organica e dal blocco delle assunzioni costituisce una vera e propria presa di coscienza dell’assunto secondo il quale non può esserci alcun miglioramento delle condizioni di detenzione senza l’investimento in risorse umane.



Si evidenzia inoltre che l’emendamento è già stato “riformulato” originariamente infatti prevedeva l’obbligo per il governo,dopo l’invio della relazione per l’adeguamento della pianta organica, di predisporre entro 2 mesi un piano straordinario di assunzioni.



La totale eliminazione di questo emendamento volto alla concreta applicazione della misura alternativa sulla quale questo Governo intende puntare per risolvere il dramma del pianeta carcere renderebbe inutile l’approvazione di un Ddl che non riuscirebbe mai ad essere attuato.



Ci sarebbe infatti una vera e propria antinomia tra norma e realtà. La realtà è che la situazione carceraria italiana è drammatica e preoccupante.



I continui suicidi in carcere sono da porre in relazione con le insopportabili condizioni di disagio in cui vivono i reclusi delle carceri italiane alla carenza di trattamento e attività rieducative e alla mancata assistenza psicologica dovuta alla cronica carenza di personale educativo



Ebbene, l’Italia, Paese democratico, è stata condannata dalla Cedu per trattamento degradante e disumano. A tale situazione va data una risposta concreta, soprattutto se si considera che il bilancio dello stato potrebbe essere aggravato dalle condanne della Cedu (Sic!).



Inoltre non si comprende come la crisi riguardi solo le risorse umane e non anche lo stanziamento dei fondi per l’edilizia penitenziaria ,infatti, una volta costruite nuove carceri queste rimarranno inutilizzate (Sic!) Un esempio è fornito dal carcere di Agrigento e dal carcere di Rieti, a Pinerolo inoltre, c’è un carcere vuoto da 10 anni ma è già stata individuata un’area per costruir un nuovo carcere (fonte Girodivite).



Per un provvedimento importante, come quello in esame, che punta sulla rieducazione e sul recupero del reo, occorre assumersi delle responsabilità serie, perché l’incremento del personale pedagogico rappresenta il sine qua non della correlazione legge - realtà.



Ancora una volta si evidenzia inoltre che il “decantato” vulnus di copertura finanziaria può essere sanato attingendo dai fondi della Cassa delle Ammende che secondo quanto disposto dall’art 129 III comma del Dpr 30 giugno 2000, n. 230, devono essere destinati ai programmi che tendono a favorire il reinserimento sociale dei detenuti e degli internati anche nella fase di esecuzione di misure alternative alla detenzione”e non all’edilizia penitenziaria (Sic!) . Qualora il Governo non intenda attingere i fondi necessari dalla cassa delle Ammende potrebbe ricavarli dai fondi del Fug, visto che il Presidente del Consiglio dei Ministri ha firmato il decreto che assegna per la prima volta le quote delle risorse sequestrate alla mafia e i proventi derivanti dai beni confiscati al Fondo Unico Giustizia (Fug), nella misura del 50 per cento al Ministero dell’Interno e del 50 per cento al Ministero della Giustizia. Attingendo i fondi o dalla cassa delle Ammende o dal Fug non vi sarebbe alcun onere aggiuntivo in quanto gli stessi sono già previsti in bilancio.



Per le ragioni suesposte riteniamo che l’emendamento presentato dall’On. Donatella Ferranti e Schirru sia una vera proposta “bipartisan” che deve, necessariamente,trovare accoglimento così come è stato approvato in Commissione Giustizia.



Riteniamo altresì che il governo, dopo aver provveduto all’adeguamento della pianta organica anche in relazione alla popolazione detenuta ( quasi 70mila detenuti) debba predisporre un piano straordinario di assunzioni di educatori penitenziari da attingersi dalla vigente graduatoria del concorso pubblico per esami a 397 posti nel profilo professionale di Educatore, Area C, posizione economica C1, indetto con Pdg 21 novembre 2003.



Una scelta in tal senso rappresenterebbe la chiave di volta per un chiaro e ben preciso impegno di responsabilità affinché la drammatica situazione che affligge il pianeta carcere possa finalmente essere risolta. Per tali ragioni auspichiamo che tutta la commissione bilancio della camera e il sottosegretario Alberto Giorgetti facciano una seria e proficua riflessione riconoscendo l’importanza ai fini dell’attuazione del Ddl in esame dell’emendamento Schirru 2.060.





FERRANTI SU DDL CARCERI,OTTENUTO ANCHE AMPLIAMENTO ORGANICO EDUCATORI PENITENZIARI.

Donatella Ferranti,PD:piano programmato di assunzioni del personale degli educatori.

Governo favorevole a emendamenti Pd per potenziamento personale penitenziario:piano programmato di assunzioni, per l`adeguamento degli organici del personale di Polizia penitenziaria, degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi.


18 maggio 2010


La commissione Giustizia della Camera ha cominciato a votare gli emendamenti presentati al ddl carceri e il Governo ha dato parere favorevole alle proposte di modifica del Pd che prevedevano il potenziamento del personale civile e amministrativo penitenziario (psicologi, educatori, ecc) e l’adeguamento delle piante organiche di carabinieri e polizia in funzione del nuovo impegno che dovranno svolgere per vigilare sui detenuti che trascorreranno agli arresti domiciliari l’ultimo periodo della loro detenzione. Il capogruppo del Pd in commissione giustizia, Donatella Ferranti, ha espresso soddisfazione per questo parere favorevole del Governo augurandosi che alla fine l’emendamento venga approvato.



Pd: nostre proposte sono su linea indicata da Napolitano

“Il Pd è pronto” a rispondere al monito del presidente della Repubblica sulla necessità di risolvere il sovraffollamento delle carceri e “a fare la propria parte”. Per questo, annuncia Sandro Favi, responsabile Carceri dei democratici, “nei prossimi giorni il nostro partito presenterà proposte su questi temi, in un quadro di sistema e in continuità e sviluppo delle mozioni approvate dal Parlamento già nei primi mesi di quest`anno”.

“Proporremo - spiega Favi - che si proceda alla revisione del codice penale, che vengano riviste le norme che determinano l`alta incidenza di imputati in custodia cautelare in carcere e quelle sul trattamento penale dei tossicodipendenti, che siano ampliate le opportunità di accesso alle misure alternative alla detenzione. Chiederemo inoltre al Governo - prosegue - un piano programmato di assunzioni, per l`adeguamento degli organici del personale di Polizia penitenziaria, degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi, nonché gli indispensabili stanziamenti ed investimenti per ripristinare la corretta funzionalità ed operatività dei servizi e delle strutture”.

“Il Partito Democratico - conclude l’esponente del Pd - rinnova la stima e la fiducia degli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria e l`apprezzamento verso i dirigenti dell`Amministrazione penitenziaria, verso le professionalità socio-educative, sanitarie, amministrative e tecniche che, in questa fase difficile, dimostrano il proprio impegno con alto senso di umanità e qualificate competenze”.

Ferranti: "Iter rapido? Vediamo atteggiamento maggioranza su nostre proposte"

Carceri: Pd, "Testo migliorato in commissione, ma serve uno sforzo in più" Ferranti: "Iter rapido? Vediamo atteggiamento maggioranza su nostre proposte"

“Lo stralcio della messa in prova consentirà di esaminare rapidamente il provvedimento sulla detenzione domiciliare”. Lo dichiara la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti facendo notare come ‘la messa in prova non riguardava la popolazione carceraria e quindi non avrebbe avuto effetti sul grave stato di sovraffollamento delle carceri italiane. In ogni caso – sottolinea la democratica – il voto di oggi conferma il nostro giudizio negativo sul testo uscito dal consiglio dei ministri che era confuso ed inefficace anche perché privo di qualsiasi copertura finanziaria. Stiamo adesso valutando se aderire o meno alla richiesta di un voto in sede legislativa sul testo modificato nel corso dei lavori in commissione. La nostra disponibilità dipenderà anche dall’atteggiamento della maggioranza sulle nostre ulteriori proposte di modifica. In particolare: la tutela delle vittime di violenza domestica, il rafforzamento del personale di polizia (non solo quella penitenziaria) e del personale del comparto civile dell’amministrazione penitenziaria(educatori e psicologi)”.


Proposta emendativa 8.01.


Dopo l'articolo 8 inserire il seguente:


«Art. 8-bis. - 1. Entro centottanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, il Ministro della Giustizia, sentiti i Ministri dell'interno e della funzione pubblica, riferisce alle competenti Commissioni parlamentari in merito alle necessità di adeguamento numerico e professionale della pianta organica del Corpo di Polizia penitenziaria e del personale del comparto civile del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria anche in relazione all'entità numerica della popolazione carceraria e al numero dei posti esistenti e programmati.

2. A tal fine il Governo presenta al Parlamento entro i successivi novanta giorni un apposito piano straordinario di assunzioni di nuove unità specificandone i tempi di attuazione e le modalità di finanziamento.».
Ferranti Donatella, Schirru Amalia, Samperi Marilena, Amici Sesa



Proposta emendativa 8.03.

Dopo l'articolo 8 inserire il seguente:


«Art. 8-bis. - 1. Al comma 8-quinquies, della legge n. 26 del 2010, dopo le parole Il Corpo della Polizia penitenziaria, sono inserite le seguenti il personale del comparto civile del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria,».
Schirru Amalia, Ferranti Donatella, Samperi Marilena, Amici Sesa



28-04-10


Dopo l'ennesimo suicidio in carcere (23 dall'inizio dell'anno), nel penitenziario di Castrogno, a Teramo, il parlamentare dell'IdV, Augusto Di Stanislao, ribadisce la necessita' di interventi diretti ed immediati da parte del Governo. ''Non e' piu' ammissibile - afferma il deputato IdV - una tale situazione di completa incapacita' da parte del Governo di affrontare concretamente le problematiche delle carceri in Italia''. Di Stanislao ricorda che ''dopo varie visite presso il carcere di Castrogno e altrettante interrogazioni ad Alfano, dopo una mozione a mia prima firma approvata all'unanimita', con la quale anche la maggioranza si e' impegnata in una serie di iniziative atte a risollevare una drammatica realta' focalizzando l'attenzione sul sovraffollamento e sulla carenza di personale penitenziario e di educatori, dopo l'annuncio dell'emergenza carceri di Alfano e del fantomatico piano carceri, dopo continue denunce e sollecitazioni dei sindacati sulla necessita' di intervenire sulle strutture, sugli organici, siamo ancora di fronte ad una situazione insostenibile e all'emergenza soluzioni''. ''Ho presentato da tempo - conclude Di Stanislao - una proposta di legge per istituire una Commissione d'inchiesta parlamentare sulla situazione delle carceri in Italia che, ora piu' che mai, diventa fondamentale per dare risposte e soluzioni ai molteplici problemi e disagi dell'intero mondo penitenziario''.




Di Stanislao:il ministro tace sulle assunzioni degli educatori,riferisca in parlamento.

“E’ giusta l’assunzione di 2.000 agenti così come evidenziato da Sarno, Segretario generale Uil Pa Penitenziari, per garantire il turnover e quindi supplire la carenza del personale di polizia penitenziaria, ma vi è una colpevole dimenticanza da parte del Ministro quando tace sulla necessità di garantire la presenza degli educatori così come previsto nella Mozione IdV approvata all’unanimità dal Parlamento.” Queste le parole dell’On. Di Stanislao che prosegue: “Non vorremmo che questo impegno del Ministro si focalizzi esclusivamente sull’edilizia carceraria e altresì non vorremmo che dietro la parola magica “stato di emergenza” si celi il grimaldello per ridare vita ad una ” Carceri d’oro 2″ che in barba alla procedure di appalti e alla trasparenza abbiano buon gioco, piuttosto che la pubblica utilità e l’urgenza, i furbetti delle sponsorizzazioni. Si segnala al Ministro, nel frattempo, che in Italia vi sono 40 penitenziari incompiuti ed inutilizzati in un Paese che ne ha 171 in tutto e nel Piano Carceri presentato non c’è cenno di recupero di questo patrimonio. Chiedo che il Ministro venga, così come richiesto in Aula, a riferire in Parlamento sugli impegni presi in relazione ai tempi e modi e risorse da impiegare. Nel frattempo con due distinte interrogazioni chiedo al Ministro quale modello di recupero intenda mettere in campo visto che non si parla assolutamente di assumere gli educatori e cosa intenda fare per i 40 penitenziari incompiuti.”


16 Marzo 2010:interrogazione a risposta in Commissione su assunzione idonei educatori penitenziari

Convocazione della II Commissione (Giustizia)

Martedì 16 marzo 2010

Ore 13.45

5-02550 Ferranti: In relazione all’assunzione di educatori penitenziari


Interrogazione a risposta in Commissione:

FERRANTI, MELIS, TIDEI e SAMPERI.



- Al Ministro della giustizia.

- Per sapere

- premesso che:

il 17 febbraio 2010 il Sottosegretario per la giustizia Caliendo è intervenuto in Senato sul tema dell'assunzione degli educatori penitenziari reclutati tramite il concorso pubblico per esami a 397 posti nel profilo professionale di educatore, area C, posizione economica C1, indetto con PDG 21 novembre 2003;

nel corso della succitata seduta, il Sottosegretario Caliendo ha affermato che entro aprile 2010 saranno assunti in via definitiva tutti gli educatori che hannosuperato i precedenti concorsi, oltre ai 170 già assunti (anche se agli interroganti risulta che siano stati assunti 97 educatori);

in realtà, l'assunzione dei vincitori del suddetto concorso era già programmata con l'indizione dello stesso nel 2003, per il quale il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria già disponeva dei fondi necessari;

lo stesso Ministro interrogato, onorevole Alfano, aveva riconosciuto l'improcrastinabilità e l'urgenza di assumere più unità di educatori quando, il 12 gennaio 2010, furono approvate alla Camera le mozioni sui problemi del carcere presentate da vari gruppi parlamentari;a fronte di una popolazione carceraria di 67.000 unità, il rapporto educatore/detenuto è di circa 1 a 1.000, cosa che rende in pratica impossibile lo svolgimento di qualsivoglia progetto rieducativo impedendo il corretto reinserimento del detenuto nel tessuto sociale, così come previsto nel dettato costituzionale;

non avendo il Ministro interrogato ancora proceduto all'assunzione di ulteriori unità degli educatori, limitandosi a rimandare la questione ad un futuro confronto in merito con i Ministri Tremonti e Brunetta, sarebbe auspicabile ed urgente un rapido avvio della procedura di assunzione di educatori, almeno per completare la già esigua pianta organica, ulteriormente ridotta di circa 400 unità dal decreto legislativo n. 150 del 2009

se non ritenga opportuno procedere celermente all'assunzione di educatori attingendo dalla vigente graduatoria degli idonei risultante dal concorso pubblico a 397 posti di cui in premessa, al contempo prorogando la validità della stessa per almeno un quinquennio, al fine di permetterne lo scorrimento graduale per compensare il turn-over pensionistico, evitando l'indizione di nuovi concorsi che comporterebbe ulteriori oneri finanziari.

(5-02550)


Risposta all'interrogazione di Donatella Ferranti:dal 2011 assunzioni degli idonei educatori concorso,il comitato vigilera'.

Nel rispondere agli On. interroganti ritengo opportuno segnalare che il concorso pubblico per esami a 397 posti nel profilo di "Educatore", Area C, posizione economica C1, dell'Amministrazione Penitenziaria, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 30 del 16.4.2004 - IV serie speciale e si è concluso in data 9 luglio 2008.La graduatoria definitiva, immediatamente dopo l'approvazione del Direttore Generale con provvedimento dell'11 luglio 2008, è stata trasmessa all'Ufficio centrale per il bilancio per l'apposizione del visto di controllo.Nell'anno 2009, in ragione dell'entità dei fondi stanziati ai sensi dell'articolo 1, comma 346, della Legge 24.12.2007 n. 244, è stato possibile procedere all'assunzione dei primi 103 vincitori del predetto concorso a 397 posti.Quanto alle restanti 294 unità, la competente Direzione Generale di questa amministrazione ha già programmato il relativo piano di assunzione ricorrendo, per la copertura degli originari 397 posti a concorso, allo scorrimento della graduatoria, ai sensi dell'art. 15, co. 7, DPR n. 487/99 e successive integrazioni e modificazioni.I nuovi educatori - alcuni dei quali individuati tra i candidati idonei, ma non vincitori del concorso, attese le 12 defezioni intervenute per rinunce, mancate stipule del contratto o dimissioni da parte degli aventi diritto - hanno infatti già scelto la sede di destinazione e, entro aprile del corrente anno, saranno formalmente assunti con firma del relativo contratto.Per quanto riguarda, invece, l'auspicata possibilità di procedere ad un ulteriore scorrimento della graduatoria oltre il numero dei posti originariamente messi a concorso, mi corre l'obbligo di segnalare che tale eventualità non rientra tra le ipotesi di cui all'art. 15, co. 7, del DPR n. 487/1994 e che pertanto, limitatamente all'anno in corso, non può essere attuata per mancato stanziamento dei fondi occorrenti.I fondi disponibili, infatti, sono stati impegnati sia per l'assunzione dei vincitori del suddetto concorso per educatori, sia per l'assunzione degli idonei al concorso a 110 posti di contabile, a copertura dei posti previsti dal relativo bando ed in ragione delle gravi carenze riscontrate anche nell'area contabile.Dato atto di quanto sopra e, premesso che la validità delle graduatorie è indicata in tre anni dalla data della pubblicazione nei Bollettini ufficiali, faccio presente che, nel caso di specie, la validità della graduatoria del concorso a 397 posti è fissata al 31 maggio 2012 e che, pertanto, a partire dal prossimo anno, in presenza delle risorse economiche necessarie, potranno esservi le condizioni per procedere ad uno scorrimento della graduatoria, anche oltre il numero dei posti pubblicati.




24 febbraio 2010:

ordine del giorno su non riduzione organico educatori di Roberto Rao

La Camera,

premesso che

il provvedimento in esame prevede, all'esito del processo di riorganizzazione di cui all'articolo 74, del decreto legge n. 112 del 2008, un'ulteriore riduzione degli assetti organizzativi delle amministrazioni pubbliche ai fini del contenimento della spesa pubblica;

il comma 8-quinquies dell'articolo 2 individua le amministrazioni che non sono interessate dalle riduzioni descritte, tra cui il Corpo di Polizia Penitenziaria;


nonostante le difficoltà operative, la scarsezza di mezzi e personale risulta, inopinatamente escluso da tale previsione il personale civile del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di adottare ulteriori iniziative normative volte ad includere tra il personale delle amministrazioni non interessate dalla riorganizzazione delle piante organiche non solo quello di polizia penitenziaria ma anche quello civile del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, con particolare riferimento alle figure degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi, anche in vista dell'avvio del Piano carceri che necessiterà di adeguate risorse umane e professionali. 9/3210/41. Rao, Ria
.


Accolto come raccomandazione.




19 Febbraio 2010:

ordine del giorno su assunzione educatori di Donatella Ferranti e PD


La Camera,

premesso che:

l'articolo 17-ter stabilisce che, per l'attuazione del cosiddetto «Piano carceri» si conferiscono pieni poteri al Commissario straordinario che, per individuare la localizzazione delle aree destinate alla realizzazione di nuove infrastrutture carcerarie, d'intesa con il Presidente della regione territorialmente competente e sentiti i sindaci dei comuni interessati, potrà agire in deroga alla normativa urbanistica vigente, velocizzando procedure e semplificando le gare di appalto, utilizzando il modello adottato per il dopo terremoto a L'Aquila, derogando anche all'obbligo previsto dalla legge 7 agosto 1990, n. 241, volto a consentire agli interessati, proprietari delle aree che si intendono espropriare, la necessaria partecipazione al procedimento amministrativo;

la localizzazione costituisce di per sé variante e produce l'effetto di imporre il vincolo preordinato all'espropriazione e contro di essa non sarà possibile ricorrere al giudice amministrativo e si introduce anche una deroga al limite dei subappalti, che potranno aumentare dall'attuale 30 per cento fino al 50 per cento, in deroga all'articolo 118 del codice dei contratti pubblici; in sostanza, si affidano pieni poteri al Commissario straordinario, che potrà avvalersi anche del Dipartimento per la protezione civile per le attività di progettazione, scelta del contraente, direzioni lavori e vigilanza degli interventi strutturali ed infrastrutturali, in deroga ai criteri di trasparenza e pubblicità e in palese contraddizione con la mozione Franceschini ed altri n. 1-00302 (approvata sostanzialmente all'unanimità alla Camera il 12 gennaio di quest'anno e accettata dal Governo) che impegnava chiaramente il Governo a garantire, nell'ambito dei progetti della nuova edilizia penitenziaria, i criteri di trasparenza delle procedure e l'economicità delle opere evitando il ricorso a procedure straordinarie, anche se legislativamente previste,

impegna il Governo

a verificare l'adeguatezza, in proporzione alla popolazione carceraria, delle piante organiche riferite non solo al personale di polizia penitenziaria ma anche alle figure degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi, avviando un nuovo piano programmato di assunzioni che vada oltre il turn-over dovuto ai pensionamenti previsto dalla legge finanziaria per il 2010 e che garantisca le risorse umane e professionali necessarie all'attivazione delle nuove strutture penitenziarie, anche distribuendo meglio il personale sul territorio, concentrandolo nei compiti di istituto, sottraendolo ai servizi estranei, consentendogli un adeguato, costante ed effettivo aggiornamento professionale.

9/3196/13.
Donatella Ferranti.



Il comitato vincitori idonei concorso educatori dap in sostegno di Rita Bernadini

Educatori penitenziari sostengono la protesta di Rita Bernardini e Irene TestaRistretti Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori condivide e sostiene l’iniziativa non violenta intrapresa da Irene Testa e Rita Bernardini.Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori condivide e sostiene l’iniziativa non violenta intrapresa da Irene Testa e Rita Bernardini, impegnate in uno sciopero della fame perrichiedere l’esecuzione immediata di quanto proposto nelle cinque Mozioni parlamentari,unanimemente approvate nei giorni 11 e 12 gennaio 2010, riguardanti la situazione del sistema carcerario italiano.Giova ricordare che in quella occasione lo stesso Ministro Alfano assumeva precisi impegni ed affermava che vi avrebbe dato celere e certa attuazione sancendo l’inizio di un nuovo percorso,iniziato con la dichiarazione di Emergenza di tutto il sistema penitenziario alla quale ci si aspettava sarebbe seguita la predisposizione nel Piano Carceri di tutti quegli atti necessari ad ottemperare a quanto detto nelle citate Mozioni per poter, nei tempi strettamente necessari, affrontareconcretamente e efficacemente l´ormai ingestibile situazione creatasi nei nostri istituti penitenziari.Tuttavia, da un’iniziale analisi condotta sui primissimi elementi costitutivi e organizzativi del Piano Carceri emerge solo una particolare attenzione all’aspetto strutturale e custodiale, non prevedendo,invece, alcun intervento per incrementare e favorire la fondamentale componente rieducativa, vero obiettivo dell’esperienza carceraria.Questo Comitato ed altri illustri interlocutori del mondo penitenziario, continuano, infatti, a chiedere a gran voce che vengano assunti più educatori, affinché l’ingresso nelle nostre carceri non si limiti ad un forzato ozio, ma divenga precipuo momento di riflessione e riprogettazione del sé.Ad oggi, però, in merito alla questione degli educatori, alcuna volontà specifica è stata espressa dal Ministro, nonostante, le nostre carceri continuino quotidianamente ad affollarsi a causa dei numerosi nuovi ingressi, ma anche per la spaventosa carenza di educatori che, secondo quanto stabilito dalle vigenti leggi, rappresentano i coordinatori e i realizzatori materiali dei percorsirieducativi, nonché quelle figure professionali atte a garantire, nei giusti modi e nei tempi,l’espletamento, dell’intero iter necessario all’accesso alle misure alternative alla detenzione di quei detenuti che ne avrebbero i requisiti, ma che continuano a restare in carcere a causa dello sparuto numero di educatori attualmente in servizio a fronte di una popolazione di 66.000 persone carcerate.Pertanto, ci uniamo all´Onorevole Bernardini e a Irene Testa per chiedere l´immediata esecuzione delle citate mozioni e auspichiamo che il Ministro Alfano ne predisponga repentinamente l’avvio.Il Comitato, altresì, ad ausilio dell’iniziativa intrapresa da Rita Bernardini e da Irene Testa,promuove una “catena di informazione solidale” impegnandosi a diffondere la conoscenza di tale protesta non violenta tramite l’invio di questo comunicato non solo a tutti gli organi di informazione, ma anche ai propri conoscenti invitandoli a fare altrettanto.Il Comitato vincitori e idonei concorso educatori.


Donatella Ferranti,PD:da Ionta, un primo segnale l'immediata assunzione dei tanti educatori.

CARCERI: PD, VOGLIAMO VEDERCI CHIARO. AUDIZIONE ALLA CAMERA DI IONTA



Roma, 13 gen



''Lo vogliamo esaminare puntigliosamente ed e' per questo che gia' domani chiederemo al presidente della commissione Giustizia, Giulia Bongiorno di attivarsi per prevedere al piu' presto l'audizione del capo del Dap, dott. Franco Ionta''. Cosi' la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti, commenta l'approvazione del piano carceri da parte del Cdm di oggi. ''I primi dati forniti dal ministro Alfano - sottolinea - non ci convincono fino in fondo: se infatti le carceri italiane possono ''tollerare' sino a circa 64.237 detenuti, da regolamento non potrebbero ospitarne piu' di 43.087. Il grado di sovraffollamento e' elevatissimo, siamo ampiamente fuori quota, e per arrivare ad 80.000 posti, i 21.749 annunciati oggi dal ministro Alfano sembrano insufficienti. E poi - prosegue - non basta costruire muri, occorre riempirli di personale numericamente e professionalmente adeguato: dalla polizia penitenzieria, agli psicologi, agli educatori e agli altri esperti. Di tutto questo ancora non c'e' traccia, ma aspettiamo di conoscere nel merito dal dott. Ionta le cifre esatte, certo - conclude - che un primo segnale potrebbe essere l'immediata assunzione dei tanti educatori e psicologi del concorso''.

Assunzione degli educatori primo impegno del governo

Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori penitenziari esprime piena soddisfazione per l’approvazione delle cinque mozioni sul problema carcerario discusse ed accolte nei giorni 11 e 12 gennaio 2010 dal nostro Parlamento. Per la prima volta il Governo, rappresentato dal Ministro Alfano, ha preso consapevolezza della grave emergenza del sovraffollamento degli istituti di pena e, fra le altre fondamentali proposte presentate, si è impegnato:- a procedere all’assunzione immediata dei restanti educatori penitenziari previsti dalla pianta organica, da attingersi dagli idonei della vigente e menzionata graduatoria risultata dal concorso bandito per tale profilo professionale, affinché anche costoro possano partecipare ai previsti corsi di formazione che il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria deve attivare per questi operatori prima dell’ingresso nelle carceri a cui sono destinati, onde evitare sprechi di danaro per doverli riattivare in seguito;- a prorogare di almeno un quinquennio la validità della graduatoria di merito del concorso citato in premessa, in linea con gli orientamenti del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione nonché con le disposizioni in materia di razionalizzazione delle spese pubbliche in vigore - per permetterne un graduale scorrimento parimenti all’avvicendarsi dei fisiologici turn-over pensionistici, al fine di evitare l’indizione di nuovi concorsi per il medesimo profilo che comporterebbero inutili oneri pubblici;- ad assumere iniziative per lo stanziamento di fondi necessari per completare l’organico di educatori previsti dalla pianta organica attualmente vigente presso il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, considerato che lo sforzo economico da sostenere è annualmente molto esiguo, ma necessario per far funzionare meglio ed in modo più umano una branca importantissima del nostro sistema giustizia che non può più attendere;- a procedere all’alienazione di immobili ad uso penitenziario siti nei centri storici e alla costruzione di nuovi e moderni istituti penitenziari in altro sito;Esprimiamo, quindi, pieno compiacimento per l’importantissimo risultato raggiunto dall’On. Di Stanislao dell’Idv, il quale nella Sua circostanziata e approfondita mozione, ha dimostrato ancora una volta la Sua grande disponibilità e sensibilità verso tali problematiche, sapendo cogliere e far emergere sapientemente le necessità di questo delicato settore della nostra giustizia. Ringraziamo, inoltre, gli onorevoli Bernardini, Rao, Ferranti, Melis, Tidei, Vitali, Balzelli, Donadi, Paladini, Franceschini e tutti coloro che hanno appoggiato con voto favorevole le Loro mozioni, poiché di fronte a queste battaglie di umanità hanno saputo permeare il Loro impegno politico di quell’umanità e di quell’alto senso civico che rende capaci di abbandonare i colori politici e di volgere verso una proficua unità di intenti.Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori penitenziari, intanto, continuerà a vigilare affinché tali doveri vengano rispettati e proseguirà nel suo lavoro di diffusione della necessità dell’intervento rieducativo e quindi sulla centralità della presenza degli educatori, ovvero di quella figura professionale che rappresenta il vero catalizzatore ed esecutore materiale del percorso rieducativo di un detenuto, percorso che rappresenta l’unica vera speranza di un sano reinserimento sociale di chi vive l’esperienza delle sbarre e che rappresenta uno dei più validi strumenti atti ad evitare quegli stati di inerzia, apatia, depressione, frustrazione, ansia, inadeguatezza che troppo spesso percorrono prepotentemente i corridoi lungo i quali si snodano le fila di quelle celle all’interno delle quali si consumano, quotidianamente, suicidi, abusi, violenze. Auspichiamo, quindi, che il Governo predisponga celermente tutti gli atti necessari ad ottemperare quanto detto e che questa stessa volontà continui ad animarne tutti i passaggi ad essi necessari, per poter, nei tempi strettamente necessari, cominciare ad affrontare concretamente e efficacemente l’ormai ingestibile emergenza creatasi.

Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori penitenziari

mercoledì 19 agosto 2009

Educatori penitenziari: assunzioni entro Marzo 2010

Firma anche tu la petizione per l'assunzione degli educatori nelle carceri!

Clicca sul rettangolo


Sign for Aiutaci a garantire l'effettiva applicazione dell'art. 27 Cost.(funzione rieducativa della pena)



Esecuzione trasferimenti a domanda Contabili ed Educatori: dal 14 settembre 2009 al 31 marzo 2010

Il D.A.P. ha comunicato alle OO.SS. che, ai sensi dell'art. 6, comma 2, dell'Accordo di mobilità interna, sta procedendo a dare esecuzione ai trasferimenti del personale del Comparto Ministeri risultato vincitore dell'interpello diramato in data 4 febbraio 2009, secondo le seguenti modalità. Una parte dei trasferimenti avrà decorrenza 14 settembre 2009, un'altra parte, attese le esigenze delle sedi di attuale assegnazione rapportate a quelle di destinazione a seguito del predetto interpello, all'atto delle assunzioni delle restanti unità di cui ai concorsi per 397 posti per educatori e per 110 posti di contabili e, comunque, non oltre il primo trimeste del prossimo anno.
SAG UNSA

Angelino alfano,carcere,governo,detenuti,Bernardini,Rao: nuovo dossier carceri su relazione del Dap

Firma anche tu la petizione per l'assunzione degli educatori nelle carceri!

Clicca sul rettangolo


Sign for Aiutaci a garantire l'effettiva applicazione dell'art. 27 Cost.(funzione rieducativa della pena)




Oltre il limite tollerabile

di Antonio Misiani – Deputato PD

Articolo 27 della Costituzione: “Le pene non possono
consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e
devono tendere alla rieducazione del condannato”

La condizione critica delle carceri italiane

Se nell'estate 2006 l'indulto (che ha prodotto effetti meno negativi di quanto comunemente ritenuto,
come dimostrano i recenti studi di Drago, Galbiati e Vertova e di Torrente) aveva permesso di
ridurre fortemente il numero di detenuti presenti – passati da 60.710 nel luglio 2006a 38.326 nel
settembre dello stesso anno - da allora la popolazione carceraria ha ripreso a crescere senza tregua,
superando le 50 mila unità nel febbraio 2008, quota 60 mila nel febbraio 2009 e il livello preindulto
a marzo 2009. La situazione attuale è la seguente:
La situazione attuale è la seguente:

Capienza e detenuti presenti all'11 agosto 2009
Capienza regolamentare 43.327
Capienza tollerabile 64.111
Detenuti presenti 63.557

In 12 regioni su 20 il numero dei detenuti ha superato la capienza tollerabile. I detenuti stranieri
sono il 36,9% del totale, quelli in attesa di giudizio il 47,9%. La capienza regolamentare (43.327
unità) è rimasta sostanzialmente analoga a quella pre-indulto (43.213 unità al 31 luglio 2006).
Una recente inchiesta del quotidiano Avvenire evidenzia come in molte realtà le condizioni di
detenzione siano critiche, con “celle di tre metri per tre in cui vivono, branda su branda, fino a 12
persone, costrette a trascorrere nove-dieci ore al giorno in quello spazio”.
Secondo il dossier “Morire di carcere” pubblicato sul sito internet www.ristretti.it nei primi sette
mesi del 2009 si sono tolti la vita 45 detenuti (rispetto ai 29 dello stesso periodo del 2008) e a fine
anno probabilmente avremo il numero più alto di detenuti suicidi mai registrato nelle carceri.
Il 5 agosto 2009 l’Italia è stata condannata dalla Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo al
risarcimento di 1.000 euro a Izet Sulejmanovic, un cittadino bosniaco condannato per furto
aggravato a due anni di detenzione. Secondo i giudici durante il tempo trascorso nel carcere romano
di Rebibbia l’uomo è stato vittima di trattamenti inumani e degradanti: era infatti detenuto in una
cella di circa 16 metri quadrati assieme ad altri 5 condannati, disponendo di una superficie di gran
lunga minore rispetto a quella prevista dal Comitato per la prevenzione della tortura.
Con il governo Berlusconi la situazione è ulteriormente peggiorata: da fine maggio 2008
(52.613 detenuti presenti) all'11 agosto 2009 la popolazione carceraria è aumentata di ben 10.944
unità, con un incremento mensile medio di circa 750 detenuti, mentre la capienza regolamentare è
aumentata marginalmente. Sotto il profilo normativo, l'esecutivo di centrodestra ha attribuito
priorità assoluta a provvedimenti come il cosiddetto “lodo Alfano” (la legge 124/2008) e il progetto
di legge sulle intercettazioni (A.C. 1415), ma non alle misure indispensabili per evitare il
sovraffollamento carcerario (i sindacati della polizia penitenziaria auspicano da tempo l'espansione
dell'esecuzione penale esterna). Dal punto di vista delle risorse umane e finanziarie, con la manovra
finanziaria dell'estate 2008 il Ministero della giustizia (e, al suo interno, il DAP – Dipartimento
Amministrazione Penitenziaria) ha subìto tagli senza precedenti. La relazione del DAP di fine
gennaio 2009 ha espresso "riserve e perplessità sulla possibilità che il bilancio che oggi impegna
l'azione dell'Amministrazione penitenziaria possa consentire l'assolvimento della propria missione fondamentale". Riserve più che giustificate, visto l'andamento degli stanziamenti per l'amministrazione penitenziaria:

Amministrazione penitenziaria – Bilancio di previsione

Anno Milioni Indice 2008=100
2008 2875,5 100,0
2009 2552,1 88,8
2010 2567,4 89,3
2011 2495,2 86,8


Quali fondi per l'edilizia carceraria?

Per rinnovare e ampliare la capacità del vetusto sistema penitenziario italiano sono necessari ingenti
investimenti. Secondo la relazione del DAP per realizzare un nuovo penitenziario ex-novo da 200
posti servono circa 45 milioni e almeno 5 anni, mentre la realizzazione di un padiglione da 200
posti in un penitenziario esistente richiede circa 10 milioni.
Per la costruzione di nuove carceri (competenza: Ministero delle Infrastrutture), dopo gli anni di
vacche magre del centrodestra, il governo Prodi aveva stanziato 70 milioni per il triennio 2008-
2010. Con i decreti-legge finanziari dell'estate 2008 il governo Berlusconi ha sostanzialmente
azzerato queste risorse riducendole a 10,5 milioni. I 59,5 milioni tagliati sono andati a finanziare
l'abolizione ICI prima casa (55 milioni) e a copertura della manovra estiva (i rimanenti 4,5 milioni).
Ci sono voluti alcuni mesi per cambiare rotta, attraverso il comma 7 dell'art. 44-bis del decretolegge
207/2008 (che ha aperto la strada all'utilizzo dei fondi della Cassa ammende per progetti di
edilizia penitenziaria) e la delibera CIPE del 6 marzo 2009 (che ha assegnato all'edilizia carceraria
200 milioni di fondi FAS destinati al Fondo infrastrutture).
Le risorse disponibili per l'ampliamento delle carceri esistenti (competenza: Ministero della
Giustizia) hanno subìto anch'esse i tagli del governo Berlusconi, che ha ridotto gli stanziamenti
da 111 milioni (2008) a 78,5 (2009). Secondo la relazione del DAP servirebbero molti più soldi:
almeno 200 milioni annui tra il 2009 e il 2011.
Un piano-carceri velleitario
A fronte di una situazione di sovraffollamento sempre più grave, a fine gennaio 2009 il Ministro
della Giustizia Angelino Alfano ha annunciato la presentazione di un “piano carceri” per la
realizzazione di nuove infrastrutture penitenziarie e l'aumento della capienza di quelle esistenti. Ad
oggi, il piano vero e proprio non è stato ancora varato dal Consiglio dei Ministri. Esiste invece un
programma di massima datato 27 aprile 2009 e redatto dal Capo del DAP Franco Ionta (nominato
Commissario straordinario ai sensi del comma 1 dell'art. 44-bis del decreto-legge 207/2008).
Obiettivo del programma è l'aumento di 17.129 posti la capacità degli istituti penitenziari con
un investimento complessivo di 1.590,7 milioni, attraverso l'ampliamento di istituti esistenti con la
realizzazione di 48 nuovi padiglioni e la ristrutturazione di 2 istituti (9.484 posti per 410,7 milioni),
nonché la realizzazione di 24 nuove case circondariali (7.645 posti per 1.180 milioni). I posti
detentivi aggiuntivi sono così suddivisi, in relazione alle modalità di finanziamento:
- 4.605 posti derivanti da interventi già provvisti di finanziamento (205,7 milioni);
- 6.201 posti derivanti da interventi con finanziamento individuato (405 milioni), di cui:
fondi della Cassa ammende (2.600 posti per 130 milioni); fondi di bilancio (1.500 per 75 milioni);
fondi FAS (1.201 per 200 milioni); finanza di progetto (500 posti), permuta e cessione di immobili (400 posti), locazione finanziaria, mutui Cassa depositi e prestiti, fondi dell'ex Dike Aedifica S.p.a.;
- 6.323 posti derivanti da interventi con fondi da individuare (980 milioni).


Il programma di massima presentato da Ionta presenta una serie di rilevanti punti critici.

Il primo nodo è legato alla stima dei costi e alla disponibilità dei finanziamenti:

- il costo medio di realizzazione dei nuovi istituti penitenziari che si desume dal
programma (154 mila euro a posto) potrebbe essere sottostimato, poiché è
significativamente inferiore alle cifre fornite dall'Ufficio Tecnico per l’Edilizia penitenziaria e Residenziale di Servizio nella relazione del DAP (225 mila euro a posto per un nuovo istituto da 200 posti).
- la gran parte delle risorse necessarie per il piano non sono disponibili: mancano 980 milioni (il 61,6% del totale) da cui dipende la realizzazione di 6.323 posti aggiuntivi (il 36,9% del totale). La probabilità che questi finanziamenti vengano reperiti in tempi brevi appare piuttosto bassa, data la difficile condizione dei conti pubblici.
- alcuni interventi (per 900 posti complessivi) dipendono dal reperimento di risorse attraverso permute o finanza di progetto (“project financing”). Su quest'ultima modalità di finanziamento la relazione del DAP ha espresso molte perplessità, evidenziando come le proposte di realizzazione di istituti penitenziari in project financing "sono risultate impraticabili in quanto non sostenibili per la parte finanziaria a carico dello Stato” poiché “i servizi appaltabili al privato sono marginali e, comunque, insufficienti a produrre redditi di gestione tali da consentire il rientro dei cospicui capitali investiti.” Secondo il DAP ”in
pratica, l'operazione si dimostra fattibile qualora lo Stato partecipi al finanziamento dell'opera nella fase di costruzione con un cospicuo contributo finanziario pari al 60-70% del costo di costruzione e, in fase di funzionamento, con una rata annuale mediamente di 4-5 milioni di euro, per un periodo determinato in 30 anni per piccoli penitenziari ed in 40 anni per quelli grandi."
- la disponibilità di cassa dei fondi FAS (200 milioni) appare assai problematica nel
breve termine;
- il ricorso alla Cassa ammende per il finanziamento dell'edilizia carceraria (reso possibile dal comma 7 dell'art. 44-bis del decreto-legge 207/2008) è molto discutibile, poiché sottrae quasi tutte le risorse della Cassa (130 milioni su 150) agli scopi di carattere sociale a cui erano inizialmente destinate (il finanziamento di programmi di assistenza e reinserimento dei detenuti).

Il secondo punto critico è legato alla tempistica del piano-carceri. Se tutto andasse per il verso giusto (un esito piuttosto raro, nel campo dei lavori pubblici), al termine del 2010 si avrebbero 2.988 posti aggiuntivi e a fine 2012 altri 7.724. Numeri ambiziosi ma del tutto insufficienti a tenere
il passo della popolazione carceraria. Con un ritmo di incremento come quello dell'ultimo anno (oltre 700 detenuti in più ogni mese) a fine 2012 si avrebbe infatti una capienza di 53.889 posti a fronte di un numero di detenuti presenti aumentato a circa 84.000. L'eccedenza rispetto alla capienza regolamentare salirebbe così da 20.410 unità (luglio 2009) a circa 30.000 (dicembre 2012).

Il terzo elemento critico riguarda il personale necessario per far funzionare le nuove strutture.

Secondo i dati riportati nella relazione del DAP, a fine 2008 il personale di Polizia penitenziaria in forza era pari a 40.494 unità, a fronte di un organico previsto in 45.109 unità (4.615 posti vacanti).
Alla stessa data il personale del comparto ministeri in forza era di 6.003 unità, contro un organico teorico di 8.872 unità (2.869 posti vacanti). A breve termine la situazione non può che peggiorare,visto che gli stanziamenti previsti per gli stipendi del corpo di Polizia penitenziaria sono stati ridotti da 1.254 milioni nel 2008 a 1.211,8 milioni nel 2009 (-3,4%) e le risorse per gli stipendi del
personale amministrativo del DAP sono a loro volta diminuite da 200,6 a 194,3 milioni (-3,1%).
In assenza di nuove assunzioni e, soprattutto, di una migliore organizzazione del personale, queste carenze di organico – che già oggi impediscono l'apertura di alcune strutture già realizzate - rischiano di rendere lettera morta il programma di edilizia penitenziaria.
Lo stesso documento del DAP di fine aprile 2009 sottolinea come “sembra sempre più urgente riflettere sulla previsione di un piano straordinario di assunzioni”.

Questa “riflessione” ha portato il sottosegretario Caliendo,
pochi giorni fa, a promettere l'assunzione di 5 mila nuovi agenti di Polizia penitenziaria....

Angelino alfano,carcere,governo,detenuti,Bernardini,Rao:Ministro Alfano bis, ancora parole?1?

Firma anche tu la petizione per l'assunzione degli educatori nelle carceri!

Clicca sul rettangolo


Sign for Aiutaci a garantire l'effettiva applicazione dell'art. 27 Cost.(funzione rieducativa della pena)




Carceri/ Alfano: 63.571 detenuti, oltre 20.000 stranieri


Nelle carceri italiane ci sono 63.571 detenuti, di questi oltre 20mila sono stranieri. E' il dato aggiornato fornito dal ministro della Giustizia, Angelino Alfano, nel corso della conferenza stampa di Ferragosto al Viminale, dove per la prima volta ha partecipato il Guardasigilli e il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Sul problema del sovraffollamento degli istituti penitenziali, Alfano ha escluso la possibilità che possano esservi nuovi provvedimenti di amnistia o di indulto perché "incompatibili con le esigente di sicurezza dei cittadini". Quindi, ha sottolineato Alfano, "l'unica strada è realizzare nuove carceri".

L'ultimo Cipe, ha detto Alfano, ha già stanziato 200 milioni di euro. Una cifra non sufficiente perché per realizzare nuove strutture occorrono 1,5 miliardi di euro. Per questo, ha continuato il Guardasigilli, "abbiamo interpellato l'Unione europea", poiché il 30-40% dei detenuti è costituito da cittadini stranieri, e "la Ue non può far finta di niente".

Sul piano per la realizzazione di nuove carceri, Alfano ha detto che "si stanno mettendo a fuoco le fonti per finanziarle" che sono lo Stato, i privati e l'Unione europea. Un piano, ha concluso il ministro, che "porteremo entro il 15 settembre al Consiglio dei ministri".

Angelino alfano,carcere,governo,detenuti,Bernardini,Rao: detenuti alla riscossa in Italia!

Firma anche tu la petizione per l'assunzione degli educatori nelle carceri!

Clicca sul rettangolo


Sign for Aiutaci a garantire l'effettiva applicazione dell'art. 27 Cost.(funzione rieducativa della pena)




Carceri sovraffollate. L'Italia
dovrà risarcire un detenuto



Il ministero della Giustizia rende noti i dati sulle carceri italiane che confermano il sovraffollamento. Al 30 luglio scorso, negli istituti di pena ci sono 63.587 detenuti. I dati resi noti a metà giugno dal Dap, il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, segnalavano un totale di 63.416 detenuti. Di questi 30.436 sono in carcere in qualità di imputati, quindi in via cautelare in attesa del processo, e altri 31.192 sono già stati condannati. Gli internati per motivi psichici sono 1.820. Tra le regioni, la Lombardia è quella che ha il maggior numero di reclusi, con 8.455 persone in carcere. Seguono la Sicilia (7.587) e la Campania (7.437). Il Sappe, sindacato di polizia, lancia l'allarme denunciando una situazione ampiamente oltre il limite. Secondo il sindacato autonomo di polizia penitenziaria, le carceri italiane «si sono ridotte a meri depositi di vite umane» e in 11 regioni è stata superata la capienza tollerabile: Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Marche, Puglia, Sicilia, Toscana, Trentino-Alto Adige, Valle d'Aosta e Veneto. Altre due, la Lombardia e la Basilicata, sono al limite.

I dati diffusi ieri hanno riportato l'attenzione sulla condanna subita dall'Italia (si veda «Il Sole 24 Ore» del 17 luglio) a un risarcimento danni di mille euro per aver trattenuto un detenuto due mesi e mezzo in una cella sovraffollata. La Corte europea dei diritti dell'uomo ha, infatti, condannato il nostro governo per aver violato l'articolo 3 della Convenzione, quello che vieta «trattamenti inumani e degradanti» e, per la prima volta, è stato sanzionato a causa della «mancanza di spazio» in cui costringe a far vivere gli "ospiti" delle patrie galere.
La pronuncia nasce dal ricorso di un cittadino della Bosnia Erzegovina, Izet Sulejmanovic, condannato nel 2003, per vari furti, a 1 anno, 9 mesi e 5 giorni di prigione, scontati a Rebibbia. Izet finisce in un cellone di 16,20 metri quadrati che per due mesi e mezzo e per sedici ore al giorno, divide con altre cinque persone. Ognuno ha a disposizione 2,70 metri quadrati di spazio. Ben al di sotto dei 7 metri stabiliti dal Comitato europeo per la prevenzione della tortura e oggettivamente tale, dice la Corte, da rappresenta «in sé» un «trattamento inumano o degradante», a prescindere da altri aspetti della carcerazione.