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Sign for Aiutaci a garantire l'effettiva applicazione dell'art. 27 Cost.(funzione rieducativa della pena)

Mercoledi',23 Marzo 2011: interrogazioni per l'assunzione degli educatori penitenziari

Mercoledi',23 Marzo 2011,

(rinvio del 16 Marzo 2011)

in commissione giustizia discussione delle interrogazioni orali per l'assunzione degli educatori penitenziari.


5-04298 Cassinelli: Sull’iter del concorso pubblico per educatore penitenziario


5-04314 Ferranti: Questioni relative all’assunzione dei vincitori del concorso per educatore penitenziario




Per leggere il testo delle interrogazioni vai su news giornaliere o etichetta interrogazioni parlamentari




Carceri:necessario assumere educatori,assistenti e psicologi.

26 agosto 2010



Giustizia: Bernardini (Radicali); basta morti in carcere, varare in fretta misure deflattive



“Il tempo dell’illegalità e dell’inciviltà carceraria italiana è scandito ad un ritmo impressionante dalle morti, dai suicidi. Dico al Governo e ai miei colleghi parlamentari che così numerosi hanno partecipato all’iniziativa del Ferragosto in carcere, che occorre fare in fretta a varare, intanto, misure adeguate a decongestionare la sovrappopolazione carceraria”. Lo afferma Rita Bernardini, deputata Radicale, membro della Commissione Giustizia della Camera, dopo la morte di un detenuto a Sulmona. “Il disegno di legge Alfano - così come svuotato dalla Commissione Giustizia della Camera - non serve a spegnere l’incendio di disperazione e di morte che sta divampando - prosegue.Affidare infatti ai Tribunali di sorveglianza la valutazione della pericolosità sociale e l’idoneità del domicilio per consentire di scontare ai domiciliari pene residue sotto i 12 mesi, significa paralizzare tutto: la valutazione arriverà troppo tardi! Si dia ai direttori degli istituti penitenziari questo compito che saprebbero fare meglio e più in fretta dei magistrati di sorveglianza. Ridimensionata almeno un po’ la popolazione detenuta, occorre immediatamente riformare il sistema come previsto dalle mozioni approvate in gennaio dalle aule di Montecitorio e di Palazzo Madama a partire dallo stop all’uso indiscriminato della carcerazione preventiva e alla depenalizzazione dei reati minori, per arrivare alle misure e pene alternative che si rivelano molto più efficaci del carcere ai fini della rieducazione e del reinserimento sociale, all’adeguamento degli organici penitenziari (agenti, educatori, psicologi, assistenti sociali), alle possibilità di lavoro per i detenuti, agli istituti di custodia attenuata dove i tossicodipendenti possano curarsi”.





5 luglio 2010





Carceri: Favi, "Bene Tg2, condizioni indegne per detenuti e lavoratori"



Dichiarazione di Sandro Favi responsabile Carceri del Partito Democratico



L’inchiesta del Tg2 sulla drammatica situazione delle nostre carceri evidenzia ciò che il Partito Democratico denuncia da mesi, e cioè condizioni di vita per i detenuti e per i lavoratori penitenziari del tutto indegne. Quelle viste all’Ucciardone sono situazioni che in realtà riguardano la stragrande maggioranza delle carceri italiane. Le morti in carcere e gli atti di autolesionismo sono segnali inequivocabili: occorre attuare da subito politiche penitenziarie che decongestionino gli istituti. È assolutamente necessario investire sulle misure alternative alla detenzione e sull’aumento di agenti di polizia penitenziaria, di educatori, di assistenti sociali e psicologi.



Finora il ministro Alfano e il direttore delle carceri Ionta hanno saputo solo ipotizzare un piano carceri che avrà lunghissimi tempi di realizzazione e che non inciderà minimamente per un miglioramento della situazione nell’immediato.



Così non va.









Lettere: senza assunzione personale educativo il ddl Alfano è inutile





Comunicato stampa, 29 maggio 2010





Ai deputati di commissione bilancio



e giustizia camera









Al sottosegretario



On. Caliendo









Al sottosegretario



On. Giorgetti Alberti







Egregi Onorevoli,



dopo aver appreso la notizia sul parere negativo della Commissione Bilancio sugli artt. 2 quater e 2 sexies del Ddl Alfano questo Comitato ritiene necessario porre alla Vostra attenzione alcune osservazioni. L’eliminazione dell’articolo aggiuntivo Schirru 2.060 svuoterebbe di significato il Ddl Alfano riducendolo ad una imago sine re.



L’investimento in risorse umane è propedeutico alla concreta materializzazione della normativa contenuta nel provvedimento. Secondo quanto enunciato dall’art. 1 comma 3 del Ddl. il magistrato di sorveglianza decide sulla base della relazione inviatagli dall’istituto penitenziario.



Alla luce della normativa penitenziaria è l’educatore colui che osserva il comportamento del detenuto e provvede alla stesura della relazione di sintesi, cioè di quella relazione di cui si servirà il magistrato di sorveglianza per la decisione finale sulla misura alternativa.



Senza l’incremento di ulteriori unità di personale pedagogico la situazione del sovraffollamento carcerario non potrà mai essere risolta né tantomeno potrà trovare risoluzione la drammatica condizione in cui versano le carceri italiane.



Pochi educatori significa poche relazioni da inviare al magistrato di sorveglianza. Pochi educatori significa impossibilità di fare il trattamento. Pochi educatori significa stasi della concessione di misure alternative. L’eliminazione dell’articolo aggiuntivo Schirru creerebbe un vero e proprio effetto boomerang che provocherebbe la totale paralisi del Ddl Alfano.



La Commissione Giustizia dopo aver preso atto della grave situazione di disagio in cui versano le carceri italiani ha dato voce all’articolo 27 della Costituzione decidendo di investire su quello che già nel Settecento Beccaria definiva “il più sicuro mezzo di prevenire i delitti” ossia l’educazione.



L’approvazione dell’articolo aggiuntivo che esclude il Dap dalla riduzione della pianta organica e dal blocco delle assunzioni costituisce una vera e propria presa di coscienza dell’assunto secondo il quale non può esserci alcun miglioramento delle condizioni di detenzione senza l’investimento in risorse umane.



Si evidenzia inoltre che l’emendamento è già stato “riformulato” originariamente infatti prevedeva l’obbligo per il governo,dopo l’invio della relazione per l’adeguamento della pianta organica, di predisporre entro 2 mesi un piano straordinario di assunzioni.



La totale eliminazione di questo emendamento volto alla concreta applicazione della misura alternativa sulla quale questo Governo intende puntare per risolvere il dramma del pianeta carcere renderebbe inutile l’approvazione di un Ddl che non riuscirebbe mai ad essere attuato.



Ci sarebbe infatti una vera e propria antinomia tra norma e realtà. La realtà è che la situazione carceraria italiana è drammatica e preoccupante.



I continui suicidi in carcere sono da porre in relazione con le insopportabili condizioni di disagio in cui vivono i reclusi delle carceri italiane alla carenza di trattamento e attività rieducative e alla mancata assistenza psicologica dovuta alla cronica carenza di personale educativo



Ebbene, l’Italia, Paese democratico, è stata condannata dalla Cedu per trattamento degradante e disumano. A tale situazione va data una risposta concreta, soprattutto se si considera che il bilancio dello stato potrebbe essere aggravato dalle condanne della Cedu (Sic!).



Inoltre non si comprende come la crisi riguardi solo le risorse umane e non anche lo stanziamento dei fondi per l’edilizia penitenziaria ,infatti, una volta costruite nuove carceri queste rimarranno inutilizzate (Sic!) Un esempio è fornito dal carcere di Agrigento e dal carcere di Rieti, a Pinerolo inoltre, c’è un carcere vuoto da 10 anni ma è già stata individuata un’area per costruir un nuovo carcere (fonte Girodivite).



Per un provvedimento importante, come quello in esame, che punta sulla rieducazione e sul recupero del reo, occorre assumersi delle responsabilità serie, perché l’incremento del personale pedagogico rappresenta il sine qua non della correlazione legge - realtà.



Ancora una volta si evidenzia inoltre che il “decantato” vulnus di copertura finanziaria può essere sanato attingendo dai fondi della Cassa delle Ammende che secondo quanto disposto dall’art 129 III comma del Dpr 30 giugno 2000, n. 230, devono essere destinati ai programmi che tendono a favorire il reinserimento sociale dei detenuti e degli internati anche nella fase di esecuzione di misure alternative alla detenzione”e non all’edilizia penitenziaria (Sic!) . Qualora il Governo non intenda attingere i fondi necessari dalla cassa delle Ammende potrebbe ricavarli dai fondi del Fug, visto che il Presidente del Consiglio dei Ministri ha firmato il decreto che assegna per la prima volta le quote delle risorse sequestrate alla mafia e i proventi derivanti dai beni confiscati al Fondo Unico Giustizia (Fug), nella misura del 50 per cento al Ministero dell’Interno e del 50 per cento al Ministero della Giustizia. Attingendo i fondi o dalla cassa delle Ammende o dal Fug non vi sarebbe alcun onere aggiuntivo in quanto gli stessi sono già previsti in bilancio.



Per le ragioni suesposte riteniamo che l’emendamento presentato dall’On. Donatella Ferranti e Schirru sia una vera proposta “bipartisan” che deve, necessariamente,trovare accoglimento così come è stato approvato in Commissione Giustizia.



Riteniamo altresì che il governo, dopo aver provveduto all’adeguamento della pianta organica anche in relazione alla popolazione detenuta ( quasi 70mila detenuti) debba predisporre un piano straordinario di assunzioni di educatori penitenziari da attingersi dalla vigente graduatoria del concorso pubblico per esami a 397 posti nel profilo professionale di Educatore, Area C, posizione economica C1, indetto con Pdg 21 novembre 2003.



Una scelta in tal senso rappresenterebbe la chiave di volta per un chiaro e ben preciso impegno di responsabilità affinché la drammatica situazione che affligge il pianeta carcere possa finalmente essere risolta. Per tali ragioni auspichiamo che tutta la commissione bilancio della camera e il sottosegretario Alberto Giorgetti facciano una seria e proficua riflessione riconoscendo l’importanza ai fini dell’attuazione del Ddl in esame dell’emendamento Schirru 2.060.





FERRANTI SU DDL CARCERI,OTTENUTO ANCHE AMPLIAMENTO ORGANICO EDUCATORI PENITENZIARI.

Donatella Ferranti,PD:piano programmato di assunzioni del personale degli educatori.

Governo favorevole a emendamenti Pd per potenziamento personale penitenziario:piano programmato di assunzioni, per l`adeguamento degli organici del personale di Polizia penitenziaria, degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi.


18 maggio 2010


La commissione Giustizia della Camera ha cominciato a votare gli emendamenti presentati al ddl carceri e il Governo ha dato parere favorevole alle proposte di modifica del Pd che prevedevano il potenziamento del personale civile e amministrativo penitenziario (psicologi, educatori, ecc) e l’adeguamento delle piante organiche di carabinieri e polizia in funzione del nuovo impegno che dovranno svolgere per vigilare sui detenuti che trascorreranno agli arresti domiciliari l’ultimo periodo della loro detenzione. Il capogruppo del Pd in commissione giustizia, Donatella Ferranti, ha espresso soddisfazione per questo parere favorevole del Governo augurandosi che alla fine l’emendamento venga approvato.



Pd: nostre proposte sono su linea indicata da Napolitano

“Il Pd è pronto” a rispondere al monito del presidente della Repubblica sulla necessità di risolvere il sovraffollamento delle carceri e “a fare la propria parte”. Per questo, annuncia Sandro Favi, responsabile Carceri dei democratici, “nei prossimi giorni il nostro partito presenterà proposte su questi temi, in un quadro di sistema e in continuità e sviluppo delle mozioni approvate dal Parlamento già nei primi mesi di quest`anno”.

“Proporremo - spiega Favi - che si proceda alla revisione del codice penale, che vengano riviste le norme che determinano l`alta incidenza di imputati in custodia cautelare in carcere e quelle sul trattamento penale dei tossicodipendenti, che siano ampliate le opportunità di accesso alle misure alternative alla detenzione. Chiederemo inoltre al Governo - prosegue - un piano programmato di assunzioni, per l`adeguamento degli organici del personale di Polizia penitenziaria, degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi, nonché gli indispensabili stanziamenti ed investimenti per ripristinare la corretta funzionalità ed operatività dei servizi e delle strutture”.

“Il Partito Democratico - conclude l’esponente del Pd - rinnova la stima e la fiducia degli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria e l`apprezzamento verso i dirigenti dell`Amministrazione penitenziaria, verso le professionalità socio-educative, sanitarie, amministrative e tecniche che, in questa fase difficile, dimostrano il proprio impegno con alto senso di umanità e qualificate competenze”.

Ferranti: "Iter rapido? Vediamo atteggiamento maggioranza su nostre proposte"

Carceri: Pd, "Testo migliorato in commissione, ma serve uno sforzo in più" Ferranti: "Iter rapido? Vediamo atteggiamento maggioranza su nostre proposte"

“Lo stralcio della messa in prova consentirà di esaminare rapidamente il provvedimento sulla detenzione domiciliare”. Lo dichiara la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti facendo notare come ‘la messa in prova non riguardava la popolazione carceraria e quindi non avrebbe avuto effetti sul grave stato di sovraffollamento delle carceri italiane. In ogni caso – sottolinea la democratica – il voto di oggi conferma il nostro giudizio negativo sul testo uscito dal consiglio dei ministri che era confuso ed inefficace anche perché privo di qualsiasi copertura finanziaria. Stiamo adesso valutando se aderire o meno alla richiesta di un voto in sede legislativa sul testo modificato nel corso dei lavori in commissione. La nostra disponibilità dipenderà anche dall’atteggiamento della maggioranza sulle nostre ulteriori proposte di modifica. In particolare: la tutela delle vittime di violenza domestica, il rafforzamento del personale di polizia (non solo quella penitenziaria) e del personale del comparto civile dell’amministrazione penitenziaria(educatori e psicologi)”.


Proposta emendativa 8.01.


Dopo l'articolo 8 inserire il seguente:


«Art. 8-bis. - 1. Entro centottanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, il Ministro della Giustizia, sentiti i Ministri dell'interno e della funzione pubblica, riferisce alle competenti Commissioni parlamentari in merito alle necessità di adeguamento numerico e professionale della pianta organica del Corpo di Polizia penitenziaria e del personale del comparto civile del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria anche in relazione all'entità numerica della popolazione carceraria e al numero dei posti esistenti e programmati.

2. A tal fine il Governo presenta al Parlamento entro i successivi novanta giorni un apposito piano straordinario di assunzioni di nuove unità specificandone i tempi di attuazione e le modalità di finanziamento.».
Ferranti Donatella, Schirru Amalia, Samperi Marilena, Amici Sesa



Proposta emendativa 8.03.

Dopo l'articolo 8 inserire il seguente:


«Art. 8-bis. - 1. Al comma 8-quinquies, della legge n. 26 del 2010, dopo le parole Il Corpo della Polizia penitenziaria, sono inserite le seguenti il personale del comparto civile del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria,».
Schirru Amalia, Ferranti Donatella, Samperi Marilena, Amici Sesa



28-04-10


Dopo l'ennesimo suicidio in carcere (23 dall'inizio dell'anno), nel penitenziario di Castrogno, a Teramo, il parlamentare dell'IdV, Augusto Di Stanislao, ribadisce la necessita' di interventi diretti ed immediati da parte del Governo. ''Non e' piu' ammissibile - afferma il deputato IdV - una tale situazione di completa incapacita' da parte del Governo di affrontare concretamente le problematiche delle carceri in Italia''. Di Stanislao ricorda che ''dopo varie visite presso il carcere di Castrogno e altrettante interrogazioni ad Alfano, dopo una mozione a mia prima firma approvata all'unanimita', con la quale anche la maggioranza si e' impegnata in una serie di iniziative atte a risollevare una drammatica realta' focalizzando l'attenzione sul sovraffollamento e sulla carenza di personale penitenziario e di educatori, dopo l'annuncio dell'emergenza carceri di Alfano e del fantomatico piano carceri, dopo continue denunce e sollecitazioni dei sindacati sulla necessita' di intervenire sulle strutture, sugli organici, siamo ancora di fronte ad una situazione insostenibile e all'emergenza soluzioni''. ''Ho presentato da tempo - conclude Di Stanislao - una proposta di legge per istituire una Commissione d'inchiesta parlamentare sulla situazione delle carceri in Italia che, ora piu' che mai, diventa fondamentale per dare risposte e soluzioni ai molteplici problemi e disagi dell'intero mondo penitenziario''.




Di Stanislao:il ministro tace sulle assunzioni degli educatori,riferisca in parlamento.

“E’ giusta l’assunzione di 2.000 agenti così come evidenziato da Sarno, Segretario generale Uil Pa Penitenziari, per garantire il turnover e quindi supplire la carenza del personale di polizia penitenziaria, ma vi è una colpevole dimenticanza da parte del Ministro quando tace sulla necessità di garantire la presenza degli educatori così come previsto nella Mozione IdV approvata all’unanimità dal Parlamento.” Queste le parole dell’On. Di Stanislao che prosegue: “Non vorremmo che questo impegno del Ministro si focalizzi esclusivamente sull’edilizia carceraria e altresì non vorremmo che dietro la parola magica “stato di emergenza” si celi il grimaldello per ridare vita ad una ” Carceri d’oro 2″ che in barba alla procedure di appalti e alla trasparenza abbiano buon gioco, piuttosto che la pubblica utilità e l’urgenza, i furbetti delle sponsorizzazioni. Si segnala al Ministro, nel frattempo, che in Italia vi sono 40 penitenziari incompiuti ed inutilizzati in un Paese che ne ha 171 in tutto e nel Piano Carceri presentato non c’è cenno di recupero di questo patrimonio. Chiedo che il Ministro venga, così come richiesto in Aula, a riferire in Parlamento sugli impegni presi in relazione ai tempi e modi e risorse da impiegare. Nel frattempo con due distinte interrogazioni chiedo al Ministro quale modello di recupero intenda mettere in campo visto che non si parla assolutamente di assumere gli educatori e cosa intenda fare per i 40 penitenziari incompiuti.”


16 Marzo 2010:interrogazione a risposta in Commissione su assunzione idonei educatori penitenziari

Convocazione della II Commissione (Giustizia)

Martedì 16 marzo 2010

Ore 13.45

5-02550 Ferranti: In relazione all’assunzione di educatori penitenziari


Interrogazione a risposta in Commissione:

FERRANTI, MELIS, TIDEI e SAMPERI.



- Al Ministro della giustizia.

- Per sapere

- premesso che:

il 17 febbraio 2010 il Sottosegretario per la giustizia Caliendo è intervenuto in Senato sul tema dell'assunzione degli educatori penitenziari reclutati tramite il concorso pubblico per esami a 397 posti nel profilo professionale di educatore, area C, posizione economica C1, indetto con PDG 21 novembre 2003;

nel corso della succitata seduta, il Sottosegretario Caliendo ha affermato che entro aprile 2010 saranno assunti in via definitiva tutti gli educatori che hannosuperato i precedenti concorsi, oltre ai 170 già assunti (anche se agli interroganti risulta che siano stati assunti 97 educatori);

in realtà, l'assunzione dei vincitori del suddetto concorso era già programmata con l'indizione dello stesso nel 2003, per il quale il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria già disponeva dei fondi necessari;

lo stesso Ministro interrogato, onorevole Alfano, aveva riconosciuto l'improcrastinabilità e l'urgenza di assumere più unità di educatori quando, il 12 gennaio 2010, furono approvate alla Camera le mozioni sui problemi del carcere presentate da vari gruppi parlamentari;a fronte di una popolazione carceraria di 67.000 unità, il rapporto educatore/detenuto è di circa 1 a 1.000, cosa che rende in pratica impossibile lo svolgimento di qualsivoglia progetto rieducativo impedendo il corretto reinserimento del detenuto nel tessuto sociale, così come previsto nel dettato costituzionale;

non avendo il Ministro interrogato ancora proceduto all'assunzione di ulteriori unità degli educatori, limitandosi a rimandare la questione ad un futuro confronto in merito con i Ministri Tremonti e Brunetta, sarebbe auspicabile ed urgente un rapido avvio della procedura di assunzione di educatori, almeno per completare la già esigua pianta organica, ulteriormente ridotta di circa 400 unità dal decreto legislativo n. 150 del 2009

se non ritenga opportuno procedere celermente all'assunzione di educatori attingendo dalla vigente graduatoria degli idonei risultante dal concorso pubblico a 397 posti di cui in premessa, al contempo prorogando la validità della stessa per almeno un quinquennio, al fine di permetterne lo scorrimento graduale per compensare il turn-over pensionistico, evitando l'indizione di nuovi concorsi che comporterebbe ulteriori oneri finanziari.

(5-02550)


Risposta all'interrogazione di Donatella Ferranti:dal 2011 assunzioni degli idonei educatori concorso,il comitato vigilera'.

Nel rispondere agli On. interroganti ritengo opportuno segnalare che il concorso pubblico per esami a 397 posti nel profilo di "Educatore", Area C, posizione economica C1, dell'Amministrazione Penitenziaria, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 30 del 16.4.2004 - IV serie speciale e si è concluso in data 9 luglio 2008.La graduatoria definitiva, immediatamente dopo l'approvazione del Direttore Generale con provvedimento dell'11 luglio 2008, è stata trasmessa all'Ufficio centrale per il bilancio per l'apposizione del visto di controllo.Nell'anno 2009, in ragione dell'entità dei fondi stanziati ai sensi dell'articolo 1, comma 346, della Legge 24.12.2007 n. 244, è stato possibile procedere all'assunzione dei primi 103 vincitori del predetto concorso a 397 posti.Quanto alle restanti 294 unità, la competente Direzione Generale di questa amministrazione ha già programmato il relativo piano di assunzione ricorrendo, per la copertura degli originari 397 posti a concorso, allo scorrimento della graduatoria, ai sensi dell'art. 15, co. 7, DPR n. 487/99 e successive integrazioni e modificazioni.I nuovi educatori - alcuni dei quali individuati tra i candidati idonei, ma non vincitori del concorso, attese le 12 defezioni intervenute per rinunce, mancate stipule del contratto o dimissioni da parte degli aventi diritto - hanno infatti già scelto la sede di destinazione e, entro aprile del corrente anno, saranno formalmente assunti con firma del relativo contratto.Per quanto riguarda, invece, l'auspicata possibilità di procedere ad un ulteriore scorrimento della graduatoria oltre il numero dei posti originariamente messi a concorso, mi corre l'obbligo di segnalare che tale eventualità non rientra tra le ipotesi di cui all'art. 15, co. 7, del DPR n. 487/1994 e che pertanto, limitatamente all'anno in corso, non può essere attuata per mancato stanziamento dei fondi occorrenti.I fondi disponibili, infatti, sono stati impegnati sia per l'assunzione dei vincitori del suddetto concorso per educatori, sia per l'assunzione degli idonei al concorso a 110 posti di contabile, a copertura dei posti previsti dal relativo bando ed in ragione delle gravi carenze riscontrate anche nell'area contabile.Dato atto di quanto sopra e, premesso che la validità delle graduatorie è indicata in tre anni dalla data della pubblicazione nei Bollettini ufficiali, faccio presente che, nel caso di specie, la validità della graduatoria del concorso a 397 posti è fissata al 31 maggio 2012 e che, pertanto, a partire dal prossimo anno, in presenza delle risorse economiche necessarie, potranno esservi le condizioni per procedere ad uno scorrimento della graduatoria, anche oltre il numero dei posti pubblicati.




24 febbraio 2010:

ordine del giorno su non riduzione organico educatori di Roberto Rao

La Camera,

premesso che

il provvedimento in esame prevede, all'esito del processo di riorganizzazione di cui all'articolo 74, del decreto legge n. 112 del 2008, un'ulteriore riduzione degli assetti organizzativi delle amministrazioni pubbliche ai fini del contenimento della spesa pubblica;

il comma 8-quinquies dell'articolo 2 individua le amministrazioni che non sono interessate dalle riduzioni descritte, tra cui il Corpo di Polizia Penitenziaria;


nonostante le difficoltà operative, la scarsezza di mezzi e personale risulta, inopinatamente escluso da tale previsione il personale civile del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di adottare ulteriori iniziative normative volte ad includere tra il personale delle amministrazioni non interessate dalla riorganizzazione delle piante organiche non solo quello di polizia penitenziaria ma anche quello civile del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, con particolare riferimento alle figure degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi, anche in vista dell'avvio del Piano carceri che necessiterà di adeguate risorse umane e professionali. 9/3210/41. Rao, Ria
.


Accolto come raccomandazione.




19 Febbraio 2010:

ordine del giorno su assunzione educatori di Donatella Ferranti e PD


La Camera,

premesso che:

l'articolo 17-ter stabilisce che, per l'attuazione del cosiddetto «Piano carceri» si conferiscono pieni poteri al Commissario straordinario che, per individuare la localizzazione delle aree destinate alla realizzazione di nuove infrastrutture carcerarie, d'intesa con il Presidente della regione territorialmente competente e sentiti i sindaci dei comuni interessati, potrà agire in deroga alla normativa urbanistica vigente, velocizzando procedure e semplificando le gare di appalto, utilizzando il modello adottato per il dopo terremoto a L'Aquila, derogando anche all'obbligo previsto dalla legge 7 agosto 1990, n. 241, volto a consentire agli interessati, proprietari delle aree che si intendono espropriare, la necessaria partecipazione al procedimento amministrativo;

la localizzazione costituisce di per sé variante e produce l'effetto di imporre il vincolo preordinato all'espropriazione e contro di essa non sarà possibile ricorrere al giudice amministrativo e si introduce anche una deroga al limite dei subappalti, che potranno aumentare dall'attuale 30 per cento fino al 50 per cento, in deroga all'articolo 118 del codice dei contratti pubblici; in sostanza, si affidano pieni poteri al Commissario straordinario, che potrà avvalersi anche del Dipartimento per la protezione civile per le attività di progettazione, scelta del contraente, direzioni lavori e vigilanza degli interventi strutturali ed infrastrutturali, in deroga ai criteri di trasparenza e pubblicità e in palese contraddizione con la mozione Franceschini ed altri n. 1-00302 (approvata sostanzialmente all'unanimità alla Camera il 12 gennaio di quest'anno e accettata dal Governo) che impegnava chiaramente il Governo a garantire, nell'ambito dei progetti della nuova edilizia penitenziaria, i criteri di trasparenza delle procedure e l'economicità delle opere evitando il ricorso a procedure straordinarie, anche se legislativamente previste,

impegna il Governo

a verificare l'adeguatezza, in proporzione alla popolazione carceraria, delle piante organiche riferite non solo al personale di polizia penitenziaria ma anche alle figure degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi, avviando un nuovo piano programmato di assunzioni che vada oltre il turn-over dovuto ai pensionamenti previsto dalla legge finanziaria per il 2010 e che garantisca le risorse umane e professionali necessarie all'attivazione delle nuove strutture penitenziarie, anche distribuendo meglio il personale sul territorio, concentrandolo nei compiti di istituto, sottraendolo ai servizi estranei, consentendogli un adeguato, costante ed effettivo aggiornamento professionale.

9/3196/13.
Donatella Ferranti.



Il comitato vincitori idonei concorso educatori dap in sostegno di Rita Bernadini

Educatori penitenziari sostengono la protesta di Rita Bernardini e Irene TestaRistretti Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori condivide e sostiene l’iniziativa non violenta intrapresa da Irene Testa e Rita Bernardini.Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori condivide e sostiene l’iniziativa non violenta intrapresa da Irene Testa e Rita Bernardini, impegnate in uno sciopero della fame perrichiedere l’esecuzione immediata di quanto proposto nelle cinque Mozioni parlamentari,unanimemente approvate nei giorni 11 e 12 gennaio 2010, riguardanti la situazione del sistema carcerario italiano.Giova ricordare che in quella occasione lo stesso Ministro Alfano assumeva precisi impegni ed affermava che vi avrebbe dato celere e certa attuazione sancendo l’inizio di un nuovo percorso,iniziato con la dichiarazione di Emergenza di tutto il sistema penitenziario alla quale ci si aspettava sarebbe seguita la predisposizione nel Piano Carceri di tutti quegli atti necessari ad ottemperare a quanto detto nelle citate Mozioni per poter, nei tempi strettamente necessari, affrontareconcretamente e efficacemente l´ormai ingestibile situazione creatasi nei nostri istituti penitenziari.Tuttavia, da un’iniziale analisi condotta sui primissimi elementi costitutivi e organizzativi del Piano Carceri emerge solo una particolare attenzione all’aspetto strutturale e custodiale, non prevedendo,invece, alcun intervento per incrementare e favorire la fondamentale componente rieducativa, vero obiettivo dell’esperienza carceraria.Questo Comitato ed altri illustri interlocutori del mondo penitenziario, continuano, infatti, a chiedere a gran voce che vengano assunti più educatori, affinché l’ingresso nelle nostre carceri non si limiti ad un forzato ozio, ma divenga precipuo momento di riflessione e riprogettazione del sé.Ad oggi, però, in merito alla questione degli educatori, alcuna volontà specifica è stata espressa dal Ministro, nonostante, le nostre carceri continuino quotidianamente ad affollarsi a causa dei numerosi nuovi ingressi, ma anche per la spaventosa carenza di educatori che, secondo quanto stabilito dalle vigenti leggi, rappresentano i coordinatori e i realizzatori materiali dei percorsirieducativi, nonché quelle figure professionali atte a garantire, nei giusti modi e nei tempi,l’espletamento, dell’intero iter necessario all’accesso alle misure alternative alla detenzione di quei detenuti che ne avrebbero i requisiti, ma che continuano a restare in carcere a causa dello sparuto numero di educatori attualmente in servizio a fronte di una popolazione di 66.000 persone carcerate.Pertanto, ci uniamo all´Onorevole Bernardini e a Irene Testa per chiedere l´immediata esecuzione delle citate mozioni e auspichiamo che il Ministro Alfano ne predisponga repentinamente l’avvio.Il Comitato, altresì, ad ausilio dell’iniziativa intrapresa da Rita Bernardini e da Irene Testa,promuove una “catena di informazione solidale” impegnandosi a diffondere la conoscenza di tale protesta non violenta tramite l’invio di questo comunicato non solo a tutti gli organi di informazione, ma anche ai propri conoscenti invitandoli a fare altrettanto.Il Comitato vincitori e idonei concorso educatori.


Donatella Ferranti,PD:da Ionta, un primo segnale l'immediata assunzione dei tanti educatori.

CARCERI: PD, VOGLIAMO VEDERCI CHIARO. AUDIZIONE ALLA CAMERA DI IONTA



Roma, 13 gen



''Lo vogliamo esaminare puntigliosamente ed e' per questo che gia' domani chiederemo al presidente della commissione Giustizia, Giulia Bongiorno di attivarsi per prevedere al piu' presto l'audizione del capo del Dap, dott. Franco Ionta''. Cosi' la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti, commenta l'approvazione del piano carceri da parte del Cdm di oggi. ''I primi dati forniti dal ministro Alfano - sottolinea - non ci convincono fino in fondo: se infatti le carceri italiane possono ''tollerare' sino a circa 64.237 detenuti, da regolamento non potrebbero ospitarne piu' di 43.087. Il grado di sovraffollamento e' elevatissimo, siamo ampiamente fuori quota, e per arrivare ad 80.000 posti, i 21.749 annunciati oggi dal ministro Alfano sembrano insufficienti. E poi - prosegue - non basta costruire muri, occorre riempirli di personale numericamente e professionalmente adeguato: dalla polizia penitenzieria, agli psicologi, agli educatori e agli altri esperti. Di tutto questo ancora non c'e' traccia, ma aspettiamo di conoscere nel merito dal dott. Ionta le cifre esatte, certo - conclude - che un primo segnale potrebbe essere l'immediata assunzione dei tanti educatori e psicologi del concorso''.

Assunzione degli educatori primo impegno del governo

Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori penitenziari esprime piena soddisfazione per l’approvazione delle cinque mozioni sul problema carcerario discusse ed accolte nei giorni 11 e 12 gennaio 2010 dal nostro Parlamento. Per la prima volta il Governo, rappresentato dal Ministro Alfano, ha preso consapevolezza della grave emergenza del sovraffollamento degli istituti di pena e, fra le altre fondamentali proposte presentate, si è impegnato:- a procedere all’assunzione immediata dei restanti educatori penitenziari previsti dalla pianta organica, da attingersi dagli idonei della vigente e menzionata graduatoria risultata dal concorso bandito per tale profilo professionale, affinché anche costoro possano partecipare ai previsti corsi di formazione che il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria deve attivare per questi operatori prima dell’ingresso nelle carceri a cui sono destinati, onde evitare sprechi di danaro per doverli riattivare in seguito;- a prorogare di almeno un quinquennio la validità della graduatoria di merito del concorso citato in premessa, in linea con gli orientamenti del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione nonché con le disposizioni in materia di razionalizzazione delle spese pubbliche in vigore - per permetterne un graduale scorrimento parimenti all’avvicendarsi dei fisiologici turn-over pensionistici, al fine di evitare l’indizione di nuovi concorsi per il medesimo profilo che comporterebbero inutili oneri pubblici;- ad assumere iniziative per lo stanziamento di fondi necessari per completare l’organico di educatori previsti dalla pianta organica attualmente vigente presso il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, considerato che lo sforzo economico da sostenere è annualmente molto esiguo, ma necessario per far funzionare meglio ed in modo più umano una branca importantissima del nostro sistema giustizia che non può più attendere;- a procedere all’alienazione di immobili ad uso penitenziario siti nei centri storici e alla costruzione di nuovi e moderni istituti penitenziari in altro sito;Esprimiamo, quindi, pieno compiacimento per l’importantissimo risultato raggiunto dall’On. Di Stanislao dell’Idv, il quale nella Sua circostanziata e approfondita mozione, ha dimostrato ancora una volta la Sua grande disponibilità e sensibilità verso tali problematiche, sapendo cogliere e far emergere sapientemente le necessità di questo delicato settore della nostra giustizia. Ringraziamo, inoltre, gli onorevoli Bernardini, Rao, Ferranti, Melis, Tidei, Vitali, Balzelli, Donadi, Paladini, Franceschini e tutti coloro che hanno appoggiato con voto favorevole le Loro mozioni, poiché di fronte a queste battaglie di umanità hanno saputo permeare il Loro impegno politico di quell’umanità e di quell’alto senso civico che rende capaci di abbandonare i colori politici e di volgere verso una proficua unità di intenti.Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori penitenziari, intanto, continuerà a vigilare affinché tali doveri vengano rispettati e proseguirà nel suo lavoro di diffusione della necessità dell’intervento rieducativo e quindi sulla centralità della presenza degli educatori, ovvero di quella figura professionale che rappresenta il vero catalizzatore ed esecutore materiale del percorso rieducativo di un detenuto, percorso che rappresenta l’unica vera speranza di un sano reinserimento sociale di chi vive l’esperienza delle sbarre e che rappresenta uno dei più validi strumenti atti ad evitare quegli stati di inerzia, apatia, depressione, frustrazione, ansia, inadeguatezza che troppo spesso percorrono prepotentemente i corridoi lungo i quali si snodano le fila di quelle celle all’interno delle quali si consumano, quotidianamente, suicidi, abusi, violenze. Auspichiamo, quindi, che il Governo predisponga celermente tutti gli atti necessari ad ottemperare quanto detto e che questa stessa volontà continui ad animarne tutti i passaggi ad essi necessari, per poter, nei tempi strettamente necessari, cominciare ad affrontare concretamente e efficacemente l’ormai ingestibile emergenza creatasi.

Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori penitenziari

giovedì 26 febbraio 2009

Angelino Alfano,carcere,Giustizia,Roberto Rao: Accolto come raccomandazione l’ordine del giorno della deputata Bernardini sulla cassa delle ammende!

Accolto come raccomandazione l’ordine del giorno della deputata radicale Rita Bernardini sulla cassa delle ammende (ddl milleproroghe)


Roma, 24 febbraio 2009

La Camera,



premesso che:



la Cassa delle ammende, istituita con decreto del Presidente della Repubblica n. 230 del 2000, con la sua pressoché totale inattività, non ha mai adempiuto alle sue finalità;



la Sezione centrale del controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della Corte dei conti, ha condotto una indagine concernente «La gestione delle risorse finanziarie attribuite alla Cassa delle Ammende in attuazione delle finalità ad essa assegnate dalla legge» e tale indagine si è conclusa con una deliberazione del Collegio 1 della stessa sezione, il quale - accogliendo le proposte del relatore nella adunanza del 13 giugno 2008 - ha dato all'Ente sei mesi di tempo per adottare le misure necessarie a superare le «numerose anomalie, incongruenze e ritardi nell'espletamento e nella regolamentazione delle attività della Cassa delle ammende» riscontrate nel corso dell'indagine;



in particolare, la summenzionata relazione approvata dalla deliberazione, ha rilevato: a) la cospicua presenza, nel bilancio dell'ente, di somme non utilizzate, a fronte di una situazione di forte carenza di risorse del sistema penitenziario; b) l'estrema lentezza con quale vengono esaminati i progetti; c) l'esiguo numero dei progetti approvati; d) «la loro estensione tuttora parziale e limitata ai soggetti pubblici istituzionali, pur prevedendo la legge la possibilità del finanziamento di progetti presentati da enti e soggetti privati»; e) la mancanza di un'adeguata pubblicità e informazione delle opportunità offerte dalla Cassa delle ammende; f) il mancato sostegno, da parte dell'ente, con specifici finanziamenti, dell'attività svolta dai consigli di aiuto sociale di cui agli articoli 74 e seguenti della legge 26 luglio 1975, n. 354 in materia di ordinamento penitenziario e misure privative e limitative della libertà;



è stata riscontrata la mancata operatività e, non di rado, la mancata costituzione dei consigli di aiuto sociale, come dimostrato da un'indagine (i cui risultati sono a disposizione) svolta dal Gruppo consiliare Radicali - lista Emma Bonino della Regione Piemonte nella scorsa legislatura;



la bassa percentuale di detenuti che lavorano, unita alla cronica esiguità delle risorse finanziarie destinate al loro reinserimento sociale, comporta un alto tasso di recidiva, come dimostrato dalle più recenti evidenze statistiche;


le misure volte al reinserimento sociale e alla riabilitazione dei detenuti, insieme all'applicazione delle misure alternative alla detenzione, costituiscono lo strumento più significativo di contrasto alla recidiva e quindi di tutela e sicurezza dei cittadini,





impegna il Governo


ad adottare le misure idonee a corrispondere ai rilievi sollevati dalla Corte dei conti e indicati in premessa, in particolare ai punti a) b) c) d) e) f);



a rendere operativi i consigli di aiuto sociale previsti dall'articolo 74 della legge n. 354 del 1975;



ad imprimere una forte spinta all'attività di valutazione e finanziamento dei progetti di reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti, nonché di aiuti alle loro famiglie.

9/2198/103. Bernardini.


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Angelino Alfano,carcere governo e Roberto Rao: nuove Carceri con risorse da reperire..assumete prima chi dovrebbe lavorarvi all'interno.gli educatori!

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Lo schema tipo prevede unità da 400 posti ciascuna

Carceri, avanti c'è posto

«Istituto di pena ad aggregazione radiale», si chiama così il modello, lo schema tipo di un penitenziario per circa 400 posti che il Commissario Straordinario per l'edilizia carceraria ha voluto assumere a base del suo piano carceri.



Nello stesso giorno in cui la nomina veniva ratificata, con il via libera due giorni fa della Camera al decreto milleproroghe al quale era stato aggiunto un emendamento ad hoc, Franco Ionta, anche Capo del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, ha voluto rendere noto, in linea con i tempi imposti proprio dal decreto varato dal Governo a dicembre, un programma di massima per quelli che potrebbero essere gli interventi strutturali da effettuare nei prossimi anni.


«Interventi strutturali - si legge in una nota ufficiale - al fine di ottenere nel biennio 2009-2010 un incremento della capienza negli istituti di 4.907 unità, elevate ad altre 1.935 nel biennio 2011-2012». Più altre 10.400 ipotetiche, da realizzare sempre nei 4 anni e con l'impiego di risorse ulteriori da reperire. Ionta ha dichiarato, così, il proposito di mutare il corso di un'attività ormai allo stallo da decenni, e lo ha fatto in una riunione con tutte le rappresentanze sindacali dove sono state, appunto, illustrate le linee generali che il Commissario vuole porre nell'immediato, o almeno fino al 31 dicembre 2010 (secondo il termine del provvedimento di conversione). Nella nota si rappresenta come questa possa essere «l'occasione irripetibile, forse unica, per avviare a soluzione il problema dell'edilizia penitenziaria così da fronteggiare il persistente fenomeno del sovraffollamento», in un sistema che conta attualmente un presenza effettiva di 59.900 detenuti, contro una capienza regolamentare che non sfiora le 45.000 unità.


Un'occasione irripetibile, anche alla luce di sperimentazioni come è appunto il modello che si vuole adottare, che prevede in più la costruzione di immobili a basso impatto ambientale ed energetico, e lo sviluppo di sistemi avanzati di automazione e di tecnologia ai fini della sicurezza. Sin qui i propositi e le buone intenzioni, ma i nodi vengono al pettine quando si parla di risorse, e di fondi. Soprattutto quando questi fondi è impresa ardua trovare: ad una prima analisi della normativa, appunto, in materia di infrastrutture carcerarie (così recita l'art. 44 -bis aggiunto al "milleproroghe"), anche la Cassa delle Ammende dovrà provvedere a finanziare i programmi, anche se nei giorni di conversione del decreto al Senato c'è stato chi, dell'Opposizione, ha segnalato anomalie sulle origini delle risorse da destinare al piano, sulla quantificazione e sullo stesso indirizzo dato proprio all'istituto della Cassa delle Ammende.


Un'istituto che «anziché finanziare l'edilizia - secondo le dichiarazioni del Sen. Luigi Li Gotti (IDV), che ha sollecitato un'audizione del Guardasigilli sul punto - ha l'obbligo di finanziare i programmi di assistenza economica in favore delle famiglie dei detenuti e favorire il reinserimento sociale degli stessi detenuti e internati».

Angelino Alfano,carcere e governo:Comunicato di Luigi Manconi, già Sottosegretario alla Giustizia

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Comunicato di Luigi Manconi, già Sottosegretario alla Giustizia



“Rallegramenti vivissimi. Un nuovo record per il governo Berlusconi. E’ stata toccata oggi la quota di 60.036 detenuti all’interno del sistema penitenziario italiano. L’obiettivo, pervicacemente coltivato e alacremente perseguito, di superare la soglia dei 60mila detenuti, attraverso una crescente penalizzazione e l’introduzione di norme più restrittive, è stato infine raggiunto. Oggi, 26 febbraio nelle carceri italiane sono rinchiusi oltre 60mila persone, a fronte di una capienza regolamentare di 43.102.

Secondo i giustizialisti più tetragoni ciò dimostrerebbe solo l’inutilità del provvedimento di indulto del luglio 2006, ma si trascura un dettaglio: senza quel provvedimento, oggi la popolazione detenuta raggiungerebbe le 80mila unità. E i rischi, non solo per i più elementari diritti della persona reclusa, ma per l’intera collettività sarebbero enormi. Quali provvedimenti intende assumere il governo? Costruire nuove carceri che, nell’ipotesi più ottimistica, entrerebbero in funzione nel 2020? Campa cavallo”.



Iniziative

Sottoscrizione: "Salviamo la Gozzini" (raccolta adesioni in posta elettronica)

Petizione: "Firma qui, per chiedere l'assunzione degli educatori nelle carceri"

giovedì 19 febbraio 2009

Angelino Alfano,carcere e giustizia: aumento di organico per fare fronte all'emergenza?si ok ma fra 5-6 anni visti i tempi del concorso per educatori!

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Chiesto un aumento di organico per fare fronte all'emergenza

Il Ministero della Giustizia ha chiesto un aumento degli organici per fare fronte all'emergenza criminalità in atto in Italia. Questa è una delle novita' della bozza di decreto legge che il Governo intende approvare al prossimo Consiglio dei ministri di venerdi'. Un provvedimento che continua ad essere limato giorno dopo giorno dai ministeri interessati, Interno in primis, ma anche Giustizia e Pari opportunita'. L'aumento di unità è al vaglio del Ministero dell'Economia che dovrà dare il parere positivo all'operazione.

mercoledì 18 febbraio 2009

Angelino Alfano,carcere e costituzione: Cgil; su carceri grottesche semplificazioni del governo

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Cgil; su carceri grottesche semplificazioni del governo

Ansa, 16 febbraio 2009


"C’è forte preoccupazione e dissenso per il modo estemporaneo e disorganico con cui il governo ritiene di fronteggiare la gravissima situazione di degrado in cui versa il sistema penitenziario italiano". È quanto si legge in una nota del coordinamento nazionale Fp Cgil della Dirigenza Penitenziaria: "Siamo di fronte a una grottesca semplificazione della complessità delle questioni che affliggono l’universo penitenziario, ridotte al mero dato numerico del sovraffollamento delle persone detenute rispetto ai posti disponibili. Le decisioni assunte per rispondere in modo meccanico al problema riecheggiano tentazioni emergenzialiste e noncuranza delle finalità che la Costituzione attribuisce alla pena".

Prosegue il comunicato: "A fronte dell’evidenza, oramai sotto gli occhi di tutti, della necessità di una revisione complessiva del sistema dell’esecuzione penale, il governo ritiene di utilizzare i fondi della Cassa per le Ammende - che istituzionalmente ha lo scopo di finanziare progetti di reinserimento sociale delle persone detenute, in misura alternativa o ex - per la costruzione di nuovi istituti. Si tratta di una risposta assolutamente insufficiente e sprezzante del dettato costituzionale, rispetto alla quale la Cgil esprime con forza la propria netta contrarietà".

I dirigenti penitenziari iscritti alla Cgil, nell’esprimere il proprio dissenso rispetto alle scelte operate dall’esecutivo, chiedono a tutte le forze politiche, a tutti gli organi di informazione e alla pubblica opinione "di sostenere la battaglia per superare la difficile situazione odierna e ricostruire un sistema, efficiente e moderno, caratterizzato da interventi e strumenti che consentano di rendere finalmente l’esecuzione della pena rispondente ai principi di legalità, civiltà ed umanità contenuti nella Costituzione".

martedì 17 febbraio 2009

Angelino Alfano,carcere e sindacato: anche il segretario generale della UIL penitenziario,Eugenio Sarno, ha firmato la petizione sull'art. 27 Cost.

Ringraziamo il segretario generale Eugenio Sarno della Uil penitenziario per il contributo dato firmando la petizione per garantire l'effettiva applicazione dell'art. 27 Cost.


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giovedì 12 febbraio 2009

Angelino Alfano,carcere e governo: Un membro del comitato, Silvia Rubino, al convegno organizzato al nuovo complesso penitenziario di Rebibbia

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10 Febbraio 2009,Convegno a Rebibbia,nuovo complesso.

Ieri, 10 febbraio 2009, a Rebibbia nuovo complesso, Carmelo Cantone, il Direttore, ha organizzato una giornata di studi per fare il punto della situazione sul carcere e sui casi di suicidio e tentato suicidio.

Può sembrare superfluo preoccuparsi dei detenuti per un cittadino che pensa alla “galera” dura come alla giusta ricompensa per un reo. Ma, al contrario di quello che si pensa, chi ha avuto una vita di privazioni e di sofferenze, come la maggior parte dei detenuti, alla durezza c’è abituato e quindi non si suicida.

L’identikit del “suicida”, come ha indicato Sebastiano Ardita, Direttore Generale del trattamento dei detenuti negli Istituti è per lo più incensurato, giudicabile, e spesso commette questo insano gesto nei primi giorni o comunque nei primi due mesi dall’ingresso in carcere.

I detenuti stessi sono intervenuti sul palco del teatro per raccontare i sentimenti personali e dei loro “colleghi”. Quello che maggiormente spaventa un detenuto in carcere è l’indefinitezza del tempo che dovrà trascorrere in carcere. Potrebbe essere 1 giorno, 1 anno, o forse più. Non si sa. Si ha invece, la netta sensazione di aver imboccato un tunnel senza VIA D’USCITA. Si potrebbe accedere ai permessi premio, alle misure alternative se ci si comporta bene. Ma per ottenere i benefici c’è bisogno che un equipe, e sopratutto un educatore, faccia una proposta formale e ben motivata al Magistrato di Sorveglianza. E che quest’ultimo la approvi.

Quando il rapporto educatori/detenuti è basso, molto basso a chi debbono dare precedenza gli educatori ? Le norme prevedono che i condannati abbiano precedenza. Quindi bisogna attendere di essere condannati ? Campa cavallo!


Tutti gli interventi convergevano sul fatto che la presenza di educatori e psicologi deve essere congrua se si vuole fare prevenzione. Mauro Palma, Patrizio Gonnella (Antigone), Roberto Tatarelli (Università “La Sapienza” di Roma), Livio Ferrari (Centro ascolto Rovigo) Angiolo Marroni (Garante detenuti Lazio), Donatella Caponetti, hanno in un modo o nell’altro, confermato questa tesi sulla base della loro esperienza.

I casi di suicidio tra i detenuti nel 2008 sono stati 42. Rispetto al decennio precedente i casi sono comunque dimezzati e, attualmente, la percentuale è circa la metà dei casi di suicidio nelle carceri dei paesi occidentali.

Questa situazione non lede solo i diritti dei detenuti ma anche di tutto il personale che opera con sacrificio negli Istituti, cioè il personale di polizia penitenziario, come ha riconosciuto anche Franco Ionta, il Capo del Dipartimento.

Sebastiano Ardita ha affermato che bisogna ridare SPERANZA e certezza ai detenuti. Ma sul senso di questa parola, speranza, su come tradurla in pratica è stato piuttosto misterioso. Cosa avrà voluto dire ?

martedì 10 febbraio 2009

UIL,Carcere,Angelino Alfano e Roberto Rao::86 educatori verranno assunti,l'ennessima presa in giro dopo 5 anni di concorso a 397 posti!

Ministeriale su assunzione 86 educatori e sedi relative

http://www.polpenuil.it/Circolari/Circolari/2009/0049548-2009.pdf


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domenica 8 febbraio 2009

Angelino Alfano,carcere,governo e costituzione:Angelino Angelino...non se fa cosi' eh! Bocciato!

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Carceri: Bernardini, Alfano si appresta a saccheggiare la Cassa delle Ammende per costruirne di nuove. Il ministro mi delude, mi aspettavo più correttezza, saggezza e ragionevolezza


• Dichiarazione di Rita Bernardini, deputata radicale-PD, membro della Commissione Giustizia


Con un emendamento al DDL AS 1305, il Ministro Alfano si appresta a stravolgere le finalità della Cassa delle Ammende, aggiungendo fra le finalità la costruzione di nuove carceri.
Si sa, le carceri sono sovraffollate e i detenuti vivono in condizioni indegne e illegali; i soldi non ci sono e il Governo che fa? Intanto, ha fatto tagli proprio nel settore carcerario cosicché i direttori dei 205 penitenziari già esistenti, fra qualche mese, dovranno scegliere fra tagliare sui pasti ai detenuti, o sul vestiario, o sull'intervento degli psicologi. Agenti ed educatori, del resto, sono già sotto organico tanto che devono essere fortemente ridimensionate le già insufficienti attività trattamentali. I soldi non ci sono, e il Ministro della Giustizia, dopo i tagli sui bilanci delle carceri esistenti, decide di saccheggiare la cassa delle ammende non "per il finanziamento di programmi che attuano interventi di assistenza economica in favore delle famiglie di detenuti ed internati, nonché di programmi che tendono a favorire il reinserimento sociale di detenuti ed internati anche nella fase di esecuzione di misure alternative alla detenzione", come prevedono l'Ordinamento Penitenziario e l'art. 27 della Costituzione, ma per costruire nuove galere!

Ora comprendo perché il Ministro non abbia risposto alla mia interrogazione del 16 settembre dello scorso anno sull'inattività e le incongruenze denunciate da un'indagine della Corte dei Conti proprio sulla CASSA DELLE AMMENDE.
Oltre a non fare alcuna riflessione sulla decarcerizzazione, che prevede pene più efficaci della permanenza in galera ai fini della riduzione della recidiva, nulla ci fa sapere il Ministro sui motivi che lo spingono a costruire nuove carceri mentre ce ne sono decine costruite in passato e mai aperte per mancanza di personale; nulla ci dice su dove prenderà i soldi per gli addetti alle nuove galere; nulla ci dice il Ministro sul fatto che il 50 per cento dei detenuti vengono scarcerati entro i primi 11 giorni.
Il Ministro mi delude: mi aspettavo più correttezza, saggezza e ragionevolezza. Invece, rischiamo di assistere all'ennesimo scandalo di sperpero del denaro pubblico senza riportare legalità nel sistema penitenziario italiano.

venerdì 6 febbraio 2009

Angelino alfano,carcere,governo e giustizia Roberto Rao dell'UDC,un Onorevole leale e tenace...grazie!

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Pubblichiamo l'e mail che poc'anzi l'On. Roberto Rao dell'UDC ha inviato al comitato.
Inutile ribadire la lealta',la tenacia e Onesta' con le quali sta portando avanti la nostra causa...che dire? ne siamo davvero grati e riconoscenti.



Da: Roberto Rao (rao_r@camera.it)
Inviato: venerdì 6 febbraio 2009 18.23.09

In riferimento alla vostra del 21 gennaio, nei giorni scorsi la mia segreteria vi ha inviato il mio comunicato stampa relativo anche alla vostra posizione e l’intervento che ho svolto in aula nella discussione sulla relazione del Ministro Alfano sullo stato della giustizia.
Nei prossimi giorni solleciterò i ministri competenti a dare risposta alla mia interpellanza.
Continuerò a seguire il vostro problema con la determinazione e costanza necessarie.
Cordiali saluti.


On. Roberto Rao

mercoledì 4 febbraio 2009

Angelino Alfano,carcere e governo:dopo garante dei detenuti di Bologna,anche gli educatori in servizio sostengono la nostra assunzione!

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Dopo che il garante dei detenuti di Bologna ha sostenuto la nostra petizione attraverso la pubblicazione sul Suo sito,adesso anche gli educatori gia' in servizio presso l'istituto penitenziario di Bologna sostengono l'assunzione di nuovi educatori nelle carceri italiane citandoci nella lettera scritta da questi.

Che dire? tutto sta andando cosi' come noi del comitato avevamo programmato.

Ringraziamo per l'iniziativa il gruppo degli educatori del penitenziario di bologna.


CHI RISPETTA LA LEGGE?

Il gruppo degli Educatori in servizio presso la Casa Circondariale di Bologna
denuncia la drammatica situazione dell’organico del corpo degli Educatori e della
Segreteria Tecnica dell’Area Educativa
.

Tale situazione pregiudica fortemente la
possibilità di adempiere al mandato istituzionale e costituzionale corrispondente
alla funzione rieducativa della pena.

L’attuale carico di lavoro, considerato il
numero di detenuti presenti nel carcere di Bologna (oltre 1050 in una struttura
che potrebbe contenerne al massimo 650), imporrebbe la presenza di almeno 21
educatori, secondo il criterio dettato dal dott. Margara, già Capo del Dipartimento
dell’Amministrazione Penitenziaria (un educatore ogni 50 detenuti).


Ad oggi il numero degli educatori in servizio è di 5 unità, che si ridurranno tra pochi giorni
a 4.


A coadiuvare il nostro lavoro sono impegnate un numero insufficiente di
unità che non riescono minimamente a sopperire all’immenso carico burocratico
amministrativo che è parte ineliminabile dell’attività dell’Area. Questa situazione
non consente di cogliere, se non in minima parte, le notevoli opportunità offerte
dal territorio bolognese ed emiliano romagnolo in termini di capacità di
accoglienza e risocializzazione dei detenuti.

Soprattutto non permette di tutelare la dignità dei detenuti mettendo a rischio, quotidianamente, la nostra stessa
motivazione a svolgere un lavoro sociale nel quale fortemente crediamo e che
fortemente vogliamo continuare a portare avanti. Prossimi alla paralisi del
sistema ci troviamo costretti a fare delle scelte che in condizioni minimamente
normali neppure prenderemmo in considerazione, escludendo, di fatto, gran parte
dei detenuti dalla partecipazione a percorsi significativi di risocializzazione.


Non possiamo continuare a farci carico, da soli, di una situazione che richiede
interventi a livello governativo e che si è determinata anno dopo anno nella
completa indifferenza di chi avrebbe dovuto procedere all’assunzione e
assegnazione del personale educativo.

Nel giugno del 2008 si è conclusa la procedura concorsuale relativa all’assunzione di 397 educatori, bandita nel maggio del 2004.

A quando le immissioni in servizio?

L’attenzione del Governo risponderebbe finalmente alle richieste di assegnazione
del personale necessario già avanzate da tempo dai Direttori e dai Provveditori
che si sono avvicendati nel difficile compito di gestire la complessità di questo
carcere.

Nel 1991 presso la Casa Circondariale di Bologna erano in servizio 11 educatori per 780 detenuti. In 18 anni il rapporto numerico tra educatori e detenuti si è ridotto da 1 a 80 a 1 a oltre 200!!! Come si possono garantire con queste cifre percorsi individualizzati, come prescritto dalla Legge?
Con quale credibilità andiamo a parlare al detenuto di rispetto della Legge?


Dott. Massimo Aiello-educatore

Dott.ssa Patrizia Critti-educatrice

Dott.ssa Francesca D'Andrea-educatrice

Dott.ssa Maddalena Restivo-educatrice

Dott. Massimo Ziccone-educatore

martedì 3 febbraio 2009

Angelino alfano,carcere e governo: anche Eugenio Sarno della UIL sostiene l'assunzioni degli educatori penitenziari!

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Ps: per la firma non occorre alcun documento o numero!

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Finalmente anche La UIL penitenziario ha deciso di sostenere l'assunzione degli educatori nelle carceri italiane.

Ringraziamo la nostra inviata Silvia Rubino nonche' membro attivo del comitato dei vincitori/idonei concorso educatori dap per aver fatto da tramite e per aver indotto anche il segretario generale Eugenio Sarno della UIl a sostenere la nostra assunzione.

Ricordiamo a tal fine che numerosissimi sono stati gli inviti e le relazioni inviate dal nostro comitato per concinvicere anche la UIl a sostenerci.


ULTIM’ORA del 3 febbraio 2009

Incontro con il Ministro – 1^ parte
Comparto Ministeri

“ E’ inimmaginabile pensare di riformare il sistema penitenziario senza il concorso delle OO.SS. “
Con queste parole il Ministro della Giustizia questa mattina ha aperto la riunione con le OO.SS. rappresentative del personale del Comparto Ministeri del DAP offrendo , ancora una volta, la più ampia disponibilità al confronto e all’approfondimento delle tematiche e delle criticità.
La delegazione UIL PA Penitenziari con il Segretario Generale Eugenio SARNO ha voluto sottolineare al Ministro come “ le sue parole sulla disponibilità al confronto e sul percorso da fare insieme sulle riforme ci rassicura “ .
Ma il Segretario Generale ha anche voluto stigmatizzare l’assenza della Giustizia Minorile al tavolo del confronto “ Sig. Ministro le consegniamo il nostro rammarico nel notare l’assenza del DGM. Perché per la UIL la Giustizia Minorile è parte integrante del sistema penitenziario, quindi auspichiamo per il futuro la presenza del DGM al tavolo…. “
Eugenio SARNO entrando nel merito specifico ha dichiarato “ Credo che per la prima volta un Presidente del Consiglio dichiari che l’emergenza penitenziaria è questione all’attenzione diretta del Governo. E’ un atto politico di enorme portata e di questo diamo atto a Lei e al Presidente Berlusconi. Ciò non ci impedisce di sollecitarla alla soluzione delle criticità in atto. Perché i numeri ci dicono che il sistema penitenziario è in grande sofferenza. I 50 suicidi, i 700 tentati suicidi, i circa 4.000 atti di autolesionismo, i circa 2500 ferimenti, i 2 omicidi registratisi all’interno delle carceri negli ultimi sei anni testimoniano una grande sofferenza. Vorrei dire che il Pres. Berlusconi e Lei avete centrato il punto : occorre garantire la dignità alle persone detenute . Io aggiungo occorre anche garantire i diritti al personale “
La UIL ha affermato come le gravi carenze organiche non determinino solo una negativa ricaduta sulla qualità del lavoro e sull’organizzazione dei servizi quanto anche una detenzione più afflittiva “ Le violenza che subisce il personale sono da ascrivere anche alla mancanza di figure necessarie ad assicurare il trattamento. Per questo Le chiediamo di accelerare le procedure di assunzione dei 397 educatori penitenziari, dei 65 contabili, dei 36 collaboratori e vorremmo che intercedesse presso la Funzione Pubblica perché si stabilizzino i 75 LSU della Giustizia Minorile”
Sulla necessità di deflazionare le strutture penitenziarie Sarno, tra le altre cose, ha puntualizzato “ Noi lo avevamo detto che l’indulto senza riforme strutturali non avrebbe sortito effetto. Ora ci troviamo con le carceri di nuovo piene . Credo che occorra riflettere sul dato delle recidiva che è pari all’ 1% per i detenuti che lavorano fuori dal carcere, al 19% per gli affidati in prova al servizio sociale e del 75 % per i detenuti che non accedono a misure alternative. Voglio dire con estrema chiarezza che la certezza della pena è un concetto che a noi sta a cuore,sempreché ciò non significhi buttare la chiave. Per questo non solo occorre assumere nuovo personale quanto motivare il personale presente a cominciare dalla contrattualizzazione della Dirigenza Penitenziaria “
Dopo gli interventi di Di Somma ( concordo su tutta la linea con le OO.SS.) e del Pres. Ionta ( rilevo un clima costruttivo e proficuo) il Ministro Alfano ha chiuso affermando : “ Il sistema carcere è il sistema che nella Pubblica Amministrazione è il sistema più complesso. Sulla Giustizia Minorile dico che avete ragione e me ne scuso,per il futuro garantiremo la presenza. Sulle assunzioni, nel quadro delle difficoltà, verificherò i margini di azione. Ma credo che le assunzioni da sole non bastino perché occorre formare il personale e su questo mi impegno a chiedere uno stock di risorse per il biennio/triennio.
Il Ministro Alfano ha poi chiuso con una battuta “ Ricordate che siete tutti sotto osservazione….. Io leggo tutto, anche il blog di Sarno … “

Angelino alfano,carcere e governo: la UGL penitenziario continua a portare avanti l'assunzione degli educatori nelle CARCERI richiesta dal comitato!

COORDINAMENTO NAZIONALE GIUSTIZIA
00186 Roma - Via del Corea, 13 - Tel. 06/3233363 - 06/36000316 – 06/3203311 Fax 06/3226052

UNIONE GENERALE DEL LAVORO
Prot. n. 1_70_GIUSTIZIA Roma, 27 gennaio 2009

Al Ministro della Giustizia
On.le Angelino Alfano
fax 06.68897951

Al Pres. Franco Ionta
Capo Dipartimento
Amministrazione Penitenziaria
fax 06.66165136

Al Dr. Massimo De Pascalis
Direttore Generale
del Personale e della Formazione
Dipartimento Amm.ne Penitenziaria
Fax 06.66151930

Oggetto: lettera aperta sul Penitenziario.

L’applicazione dell’articolo 74 del decreto c.d. “taglia organici” (L. 133/2008) opererà un
sostanziale snellimento degli organici del Ministero della Giustizia: più forte nel settore
giudiziario (dove i tagli dovrebbero riguardare ben 3.536 unità, con la particolarità che, a
fronte di un incremento degli ausiliari, è previsto un vero e proprio crollo del numero dei
livelli più alti, i funzionari), anche nel penitenziario la “cura dimagrante” si farà sentire.

Saranno infatti 705 le unità di personale destinate a lasciare il dipartimento
dell’amministrazione penitenziaria, con buona pace delle note e ataviche carenze di
organico nei profili tecnici e del sovraffollamento crescente degli istituti di pena.
La situazione all’interno di queste strutture infatti, peggiora mese per mese: svanito
oramai da tempo “l’effetto indulto” (come del resto era stato largamente previsto,
semplicemente sulla scorta delle precedenti analoghe esperienze), la realtà all’interno delle
carceri italiane è sempre più precaria.

Se infatti la polizia penitenziaria è presente in numero sostanzialmente equo (caso mai,
qualcosa da dire ci sarebbe sulla distribuzione di questo personale nelle diverse Regioni) e comunque i vari blocchi delle assunzioni, previsti da ogni Legge Finanziaria, riconoscono
deroghe significative alle forze di polizia, sempre più acuta è la crisi che riguarda il
personale amministrativo, contabile e quello più specificatamente tecnico afferente il
trattamento, e cioè gli educatori e gli assistenti sociali.


La legge di riforma del 1975 e la sua successiva integrazione del 1986, hanno infatti
previsto la presenza di queste figure a fianco del personale di polizia penitenziaria, per la
realizzazione di quel binomio sicurezza – trattamento che costituisce l’ossatura stessa
dell’ordinamento penitenziario.
Le carenze di organico di queste figure che si trascinano oramai da decenni, hanno reso in
molti casi quasi inesistente l’azione trattamentale, che si pone invece come presupposto
indispensabile alle decisioni della Magistratura di Sorveglianza.
A fronte di tutto ciò, sono stati banditi negli anni passati, concorsi per l’assunzione di 447
educatori: a tutt’oggi, benché le procedure siano terminate, ancora non si procede alle
assunzioni, né si sa quando questo sarà possibile alla luce della carenza delle risorse
finanziarie necessarie.
L’assunzione di questo personale (così come degli altri vincitori dei concorsi banditi dal
dipartimento penitenziario) deve essere una priorità assoluta,
altro che tagli !

Così come precedenza assoluta va data al personale interno in relazione agli interpelli per i
508 posti messi a concorso per i trasferimenti a domanda del personale del comparto
ministeri, di cui al relativo bando che consentirà il ricongiungimento di famiglie dopo anni
di lontananza.
E’ infatti inaccettabile quanto è successo nel dipartimento giudiziario, dove sono stati
bloccati i decreti di trasferimento del personale per dare la precedenza all’assegnazione dei
precari appena regolarizzati.
Anche il settore dell’esecuzione penale esterna deve essere interessato ad un
potenziamento degli organici: questo sistema, costituisce infatti, nella scia della migliore
tradizione penalistica anglosassone, la naturale alternativa al carcere, per tutta una serie
di reati e di condotte che possono ed anzi devono, trovare in quel circuito esterno il loro sbocco più naturale.

Accenniamo soltanto alla situazione relativa al settore sanitario: il passaggio delle
competenze della sanità penitenziaria dal Ministero della Giustizia a quello della Salute, ha
creato una serie di disfunzioni, ritardi, conflitti di competenza e paurosi vuoti assistenziali,
che è auspicabile un totale ripensamento dell’intera materia, pena il rischio di far
precipitare i nostri istituti di pena nel caos più totale, stante la delicatezza del tema salute,
particolarmente all’interno delle strutture penitenziarie.

Crediamo che queste poche riflessioni, possano servire a far intendere come una politica di
tagli indiscriminati, tesa solamente a risparmiare sulla spesa pubblica, non sempre produce
gli effetti voluti: anzi, in u settore delicato come il penitenziario, la strada da seguire è
quella opposta, attraverso il potenziamento degli organici per garantire una migliore
qualità di un servizio che, piaccia o no, rappresenta per ogni Paese che voglia definirsi
civile, una priorità assoluta, oltre che un fondamentale fattore di stabilità ed equilibrio.
Il Segretario Nazionale
Paola Saraceni

lunedì 2 febbraio 2009

Angelino Alfano,carceri e costituzione: sara'' la volta buona per le assunzioni degli educatori nelle carceri italiane?

Continuate a firmare la petizione per l'assunzione di educatori nelle carceri,non limitatevi solo a visitare il blog...abbiamo bisogno di tutti voi!

Clicca sul rettangolo oppure
vai al seguente sito:

http://firmiamo.it/assumiamoivincitorieidoneiconcorsoeducatoricarceri

Ps: per la firma non occorre alcun documento o numero!

Sign for Aiutaci a garantire l'effettiva applicazione dell'art. 27 Cost.(funzione rieducativa della pena)



Carceri affollati. Alfano "circuiti differenziati"

Cronaca

02/02/2009 | Napoli | "Non intendiamo fermare la repressione perchè non ci sono posti in carcere". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, nel corso del suo intervento all'inaugurazione dell'anno giudiziario a Napoli.

"Abbiamo l'obiettivo - ha aggiunto il ministro - di realizzare pienamente circuiti differenziati che consentiranno di meglio allocare il personale della polizia penitenziaria, in modo più efficiente e razionale, e di realizzare quel sistema di differenziata collocazione dei detenuti in carcere che è l'unico strumento per dare pienezza ed effettività all'articolo 27 della Costituzione".

Il guardasigilli ha parlato anche della funzione rieducativa della pena e del reinserimento nella vita sociale per il detenuto. "Cosa impossibile - ha detto Alfano - se non viene garantita al detenuto la dignità della vita in carcere". Il ministro ha annunciato un piano del governo che consentirà l'accelerazione delle procedure per realizzare opere carcerarie in pochissimo tempo.

"Siamo consapevoli che l'intervento sulla Costituzione da solo non risolve la materia dell'efficienza, della rapidità e della velocità dei processi, - ha concluso Alfano - ma stiamo lavorando ad un obiettivo grande, pur non avendo la bacchetta magica, che è quello di tendere ad un processo giusto e rapido perchè un processo rapido e non giusto o giusto e non rapido rappresentano entrambi una ingiustizia".