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Sign for Aiutaci a garantire l'effettiva applicazione dell'art. 27 Cost.(funzione rieducativa della pena)

Mercoledi',23 Marzo 2011: interrogazioni per l'assunzione degli educatori penitenziari

Mercoledi',23 Marzo 2011,

(rinvio del 16 Marzo 2011)

in commissione giustizia discussione delle interrogazioni orali per l'assunzione degli educatori penitenziari.


5-04298 Cassinelli: Sull’iter del concorso pubblico per educatore penitenziario


5-04314 Ferranti: Questioni relative all’assunzione dei vincitori del concorso per educatore penitenziario




Per leggere il testo delle interrogazioni vai su news giornaliere o etichetta interrogazioni parlamentari




Carceri:necessario assumere educatori,assistenti e psicologi.

26 agosto 2010



Giustizia: Bernardini (Radicali); basta morti in carcere, varare in fretta misure deflattive



“Il tempo dell’illegalità e dell’inciviltà carceraria italiana è scandito ad un ritmo impressionante dalle morti, dai suicidi. Dico al Governo e ai miei colleghi parlamentari che così numerosi hanno partecipato all’iniziativa del Ferragosto in carcere, che occorre fare in fretta a varare, intanto, misure adeguate a decongestionare la sovrappopolazione carceraria”. Lo afferma Rita Bernardini, deputata Radicale, membro della Commissione Giustizia della Camera, dopo la morte di un detenuto a Sulmona. “Il disegno di legge Alfano - così come svuotato dalla Commissione Giustizia della Camera - non serve a spegnere l’incendio di disperazione e di morte che sta divampando - prosegue.Affidare infatti ai Tribunali di sorveglianza la valutazione della pericolosità sociale e l’idoneità del domicilio per consentire di scontare ai domiciliari pene residue sotto i 12 mesi, significa paralizzare tutto: la valutazione arriverà troppo tardi! Si dia ai direttori degli istituti penitenziari questo compito che saprebbero fare meglio e più in fretta dei magistrati di sorveglianza. Ridimensionata almeno un po’ la popolazione detenuta, occorre immediatamente riformare il sistema come previsto dalle mozioni approvate in gennaio dalle aule di Montecitorio e di Palazzo Madama a partire dallo stop all’uso indiscriminato della carcerazione preventiva e alla depenalizzazione dei reati minori, per arrivare alle misure e pene alternative che si rivelano molto più efficaci del carcere ai fini della rieducazione e del reinserimento sociale, all’adeguamento degli organici penitenziari (agenti, educatori, psicologi, assistenti sociali), alle possibilità di lavoro per i detenuti, agli istituti di custodia attenuata dove i tossicodipendenti possano curarsi”.





5 luglio 2010





Carceri: Favi, "Bene Tg2, condizioni indegne per detenuti e lavoratori"



Dichiarazione di Sandro Favi responsabile Carceri del Partito Democratico



L’inchiesta del Tg2 sulla drammatica situazione delle nostre carceri evidenzia ciò che il Partito Democratico denuncia da mesi, e cioè condizioni di vita per i detenuti e per i lavoratori penitenziari del tutto indegne. Quelle viste all’Ucciardone sono situazioni che in realtà riguardano la stragrande maggioranza delle carceri italiane. Le morti in carcere e gli atti di autolesionismo sono segnali inequivocabili: occorre attuare da subito politiche penitenziarie che decongestionino gli istituti. È assolutamente necessario investire sulle misure alternative alla detenzione e sull’aumento di agenti di polizia penitenziaria, di educatori, di assistenti sociali e psicologi.



Finora il ministro Alfano e il direttore delle carceri Ionta hanno saputo solo ipotizzare un piano carceri che avrà lunghissimi tempi di realizzazione e che non inciderà minimamente per un miglioramento della situazione nell’immediato.



Così non va.









Lettere: senza assunzione personale educativo il ddl Alfano è inutile





Comunicato stampa, 29 maggio 2010





Ai deputati di commissione bilancio



e giustizia camera









Al sottosegretario



On. Caliendo









Al sottosegretario



On. Giorgetti Alberti







Egregi Onorevoli,



dopo aver appreso la notizia sul parere negativo della Commissione Bilancio sugli artt. 2 quater e 2 sexies del Ddl Alfano questo Comitato ritiene necessario porre alla Vostra attenzione alcune osservazioni. L’eliminazione dell’articolo aggiuntivo Schirru 2.060 svuoterebbe di significato il Ddl Alfano riducendolo ad una imago sine re.



L’investimento in risorse umane è propedeutico alla concreta materializzazione della normativa contenuta nel provvedimento. Secondo quanto enunciato dall’art. 1 comma 3 del Ddl. il magistrato di sorveglianza decide sulla base della relazione inviatagli dall’istituto penitenziario.



Alla luce della normativa penitenziaria è l’educatore colui che osserva il comportamento del detenuto e provvede alla stesura della relazione di sintesi, cioè di quella relazione di cui si servirà il magistrato di sorveglianza per la decisione finale sulla misura alternativa.



Senza l’incremento di ulteriori unità di personale pedagogico la situazione del sovraffollamento carcerario non potrà mai essere risolta né tantomeno potrà trovare risoluzione la drammatica condizione in cui versano le carceri italiane.



Pochi educatori significa poche relazioni da inviare al magistrato di sorveglianza. Pochi educatori significa impossibilità di fare il trattamento. Pochi educatori significa stasi della concessione di misure alternative. L’eliminazione dell’articolo aggiuntivo Schirru creerebbe un vero e proprio effetto boomerang che provocherebbe la totale paralisi del Ddl Alfano.



La Commissione Giustizia dopo aver preso atto della grave situazione di disagio in cui versano le carceri italiani ha dato voce all’articolo 27 della Costituzione decidendo di investire su quello che già nel Settecento Beccaria definiva “il più sicuro mezzo di prevenire i delitti” ossia l’educazione.



L’approvazione dell’articolo aggiuntivo che esclude il Dap dalla riduzione della pianta organica e dal blocco delle assunzioni costituisce una vera e propria presa di coscienza dell’assunto secondo il quale non può esserci alcun miglioramento delle condizioni di detenzione senza l’investimento in risorse umane.



Si evidenzia inoltre che l’emendamento è già stato “riformulato” originariamente infatti prevedeva l’obbligo per il governo,dopo l’invio della relazione per l’adeguamento della pianta organica, di predisporre entro 2 mesi un piano straordinario di assunzioni.



La totale eliminazione di questo emendamento volto alla concreta applicazione della misura alternativa sulla quale questo Governo intende puntare per risolvere il dramma del pianeta carcere renderebbe inutile l’approvazione di un Ddl che non riuscirebbe mai ad essere attuato.



Ci sarebbe infatti una vera e propria antinomia tra norma e realtà. La realtà è che la situazione carceraria italiana è drammatica e preoccupante.



I continui suicidi in carcere sono da porre in relazione con le insopportabili condizioni di disagio in cui vivono i reclusi delle carceri italiane alla carenza di trattamento e attività rieducative e alla mancata assistenza psicologica dovuta alla cronica carenza di personale educativo



Ebbene, l’Italia, Paese democratico, è stata condannata dalla Cedu per trattamento degradante e disumano. A tale situazione va data una risposta concreta, soprattutto se si considera che il bilancio dello stato potrebbe essere aggravato dalle condanne della Cedu (Sic!).



Inoltre non si comprende come la crisi riguardi solo le risorse umane e non anche lo stanziamento dei fondi per l’edilizia penitenziaria ,infatti, una volta costruite nuove carceri queste rimarranno inutilizzate (Sic!) Un esempio è fornito dal carcere di Agrigento e dal carcere di Rieti, a Pinerolo inoltre, c’è un carcere vuoto da 10 anni ma è già stata individuata un’area per costruir un nuovo carcere (fonte Girodivite).



Per un provvedimento importante, come quello in esame, che punta sulla rieducazione e sul recupero del reo, occorre assumersi delle responsabilità serie, perché l’incremento del personale pedagogico rappresenta il sine qua non della correlazione legge - realtà.



Ancora una volta si evidenzia inoltre che il “decantato” vulnus di copertura finanziaria può essere sanato attingendo dai fondi della Cassa delle Ammende che secondo quanto disposto dall’art 129 III comma del Dpr 30 giugno 2000, n. 230, devono essere destinati ai programmi che tendono a favorire il reinserimento sociale dei detenuti e degli internati anche nella fase di esecuzione di misure alternative alla detenzione”e non all’edilizia penitenziaria (Sic!) . Qualora il Governo non intenda attingere i fondi necessari dalla cassa delle Ammende potrebbe ricavarli dai fondi del Fug, visto che il Presidente del Consiglio dei Ministri ha firmato il decreto che assegna per la prima volta le quote delle risorse sequestrate alla mafia e i proventi derivanti dai beni confiscati al Fondo Unico Giustizia (Fug), nella misura del 50 per cento al Ministero dell’Interno e del 50 per cento al Ministero della Giustizia. Attingendo i fondi o dalla cassa delle Ammende o dal Fug non vi sarebbe alcun onere aggiuntivo in quanto gli stessi sono già previsti in bilancio.



Per le ragioni suesposte riteniamo che l’emendamento presentato dall’On. Donatella Ferranti e Schirru sia una vera proposta “bipartisan” che deve, necessariamente,trovare accoglimento così come è stato approvato in Commissione Giustizia.



Riteniamo altresì che il governo, dopo aver provveduto all’adeguamento della pianta organica anche in relazione alla popolazione detenuta ( quasi 70mila detenuti) debba predisporre un piano straordinario di assunzioni di educatori penitenziari da attingersi dalla vigente graduatoria del concorso pubblico per esami a 397 posti nel profilo professionale di Educatore, Area C, posizione economica C1, indetto con Pdg 21 novembre 2003.



Una scelta in tal senso rappresenterebbe la chiave di volta per un chiaro e ben preciso impegno di responsabilità affinché la drammatica situazione che affligge il pianeta carcere possa finalmente essere risolta. Per tali ragioni auspichiamo che tutta la commissione bilancio della camera e il sottosegretario Alberto Giorgetti facciano una seria e proficua riflessione riconoscendo l’importanza ai fini dell’attuazione del Ddl in esame dell’emendamento Schirru 2.060.





FERRANTI SU DDL CARCERI,OTTENUTO ANCHE AMPLIAMENTO ORGANICO EDUCATORI PENITENZIARI.

Donatella Ferranti,PD:piano programmato di assunzioni del personale degli educatori.

Governo favorevole a emendamenti Pd per potenziamento personale penitenziario:piano programmato di assunzioni, per l`adeguamento degli organici del personale di Polizia penitenziaria, degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi.


18 maggio 2010


La commissione Giustizia della Camera ha cominciato a votare gli emendamenti presentati al ddl carceri e il Governo ha dato parere favorevole alle proposte di modifica del Pd che prevedevano il potenziamento del personale civile e amministrativo penitenziario (psicologi, educatori, ecc) e l’adeguamento delle piante organiche di carabinieri e polizia in funzione del nuovo impegno che dovranno svolgere per vigilare sui detenuti che trascorreranno agli arresti domiciliari l’ultimo periodo della loro detenzione. Il capogruppo del Pd in commissione giustizia, Donatella Ferranti, ha espresso soddisfazione per questo parere favorevole del Governo augurandosi che alla fine l’emendamento venga approvato.



Pd: nostre proposte sono su linea indicata da Napolitano

“Il Pd è pronto” a rispondere al monito del presidente della Repubblica sulla necessità di risolvere il sovraffollamento delle carceri e “a fare la propria parte”. Per questo, annuncia Sandro Favi, responsabile Carceri dei democratici, “nei prossimi giorni il nostro partito presenterà proposte su questi temi, in un quadro di sistema e in continuità e sviluppo delle mozioni approvate dal Parlamento già nei primi mesi di quest`anno”.

“Proporremo - spiega Favi - che si proceda alla revisione del codice penale, che vengano riviste le norme che determinano l`alta incidenza di imputati in custodia cautelare in carcere e quelle sul trattamento penale dei tossicodipendenti, che siano ampliate le opportunità di accesso alle misure alternative alla detenzione. Chiederemo inoltre al Governo - prosegue - un piano programmato di assunzioni, per l`adeguamento degli organici del personale di Polizia penitenziaria, degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi, nonché gli indispensabili stanziamenti ed investimenti per ripristinare la corretta funzionalità ed operatività dei servizi e delle strutture”.

“Il Partito Democratico - conclude l’esponente del Pd - rinnova la stima e la fiducia degli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria e l`apprezzamento verso i dirigenti dell`Amministrazione penitenziaria, verso le professionalità socio-educative, sanitarie, amministrative e tecniche che, in questa fase difficile, dimostrano il proprio impegno con alto senso di umanità e qualificate competenze”.

Ferranti: "Iter rapido? Vediamo atteggiamento maggioranza su nostre proposte"

Carceri: Pd, "Testo migliorato in commissione, ma serve uno sforzo in più" Ferranti: "Iter rapido? Vediamo atteggiamento maggioranza su nostre proposte"

“Lo stralcio della messa in prova consentirà di esaminare rapidamente il provvedimento sulla detenzione domiciliare”. Lo dichiara la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti facendo notare come ‘la messa in prova non riguardava la popolazione carceraria e quindi non avrebbe avuto effetti sul grave stato di sovraffollamento delle carceri italiane. In ogni caso – sottolinea la democratica – il voto di oggi conferma il nostro giudizio negativo sul testo uscito dal consiglio dei ministri che era confuso ed inefficace anche perché privo di qualsiasi copertura finanziaria. Stiamo adesso valutando se aderire o meno alla richiesta di un voto in sede legislativa sul testo modificato nel corso dei lavori in commissione. La nostra disponibilità dipenderà anche dall’atteggiamento della maggioranza sulle nostre ulteriori proposte di modifica. In particolare: la tutela delle vittime di violenza domestica, il rafforzamento del personale di polizia (non solo quella penitenziaria) e del personale del comparto civile dell’amministrazione penitenziaria(educatori e psicologi)”.


Proposta emendativa 8.01.


Dopo l'articolo 8 inserire il seguente:


«Art. 8-bis. - 1. Entro centottanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, il Ministro della Giustizia, sentiti i Ministri dell'interno e della funzione pubblica, riferisce alle competenti Commissioni parlamentari in merito alle necessità di adeguamento numerico e professionale della pianta organica del Corpo di Polizia penitenziaria e del personale del comparto civile del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria anche in relazione all'entità numerica della popolazione carceraria e al numero dei posti esistenti e programmati.

2. A tal fine il Governo presenta al Parlamento entro i successivi novanta giorni un apposito piano straordinario di assunzioni di nuove unità specificandone i tempi di attuazione e le modalità di finanziamento.».
Ferranti Donatella, Schirru Amalia, Samperi Marilena, Amici Sesa



Proposta emendativa 8.03.

Dopo l'articolo 8 inserire il seguente:


«Art. 8-bis. - 1. Al comma 8-quinquies, della legge n. 26 del 2010, dopo le parole Il Corpo della Polizia penitenziaria, sono inserite le seguenti il personale del comparto civile del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria,».
Schirru Amalia, Ferranti Donatella, Samperi Marilena, Amici Sesa



28-04-10


Dopo l'ennesimo suicidio in carcere (23 dall'inizio dell'anno), nel penitenziario di Castrogno, a Teramo, il parlamentare dell'IdV, Augusto Di Stanislao, ribadisce la necessita' di interventi diretti ed immediati da parte del Governo. ''Non e' piu' ammissibile - afferma il deputato IdV - una tale situazione di completa incapacita' da parte del Governo di affrontare concretamente le problematiche delle carceri in Italia''. Di Stanislao ricorda che ''dopo varie visite presso il carcere di Castrogno e altrettante interrogazioni ad Alfano, dopo una mozione a mia prima firma approvata all'unanimita', con la quale anche la maggioranza si e' impegnata in una serie di iniziative atte a risollevare una drammatica realta' focalizzando l'attenzione sul sovraffollamento e sulla carenza di personale penitenziario e di educatori, dopo l'annuncio dell'emergenza carceri di Alfano e del fantomatico piano carceri, dopo continue denunce e sollecitazioni dei sindacati sulla necessita' di intervenire sulle strutture, sugli organici, siamo ancora di fronte ad una situazione insostenibile e all'emergenza soluzioni''. ''Ho presentato da tempo - conclude Di Stanislao - una proposta di legge per istituire una Commissione d'inchiesta parlamentare sulla situazione delle carceri in Italia che, ora piu' che mai, diventa fondamentale per dare risposte e soluzioni ai molteplici problemi e disagi dell'intero mondo penitenziario''.




Di Stanislao:il ministro tace sulle assunzioni degli educatori,riferisca in parlamento.

“E’ giusta l’assunzione di 2.000 agenti così come evidenziato da Sarno, Segretario generale Uil Pa Penitenziari, per garantire il turnover e quindi supplire la carenza del personale di polizia penitenziaria, ma vi è una colpevole dimenticanza da parte del Ministro quando tace sulla necessità di garantire la presenza degli educatori così come previsto nella Mozione IdV approvata all’unanimità dal Parlamento.” Queste le parole dell’On. Di Stanislao che prosegue: “Non vorremmo che questo impegno del Ministro si focalizzi esclusivamente sull’edilizia carceraria e altresì non vorremmo che dietro la parola magica “stato di emergenza” si celi il grimaldello per ridare vita ad una ” Carceri d’oro 2″ che in barba alla procedure di appalti e alla trasparenza abbiano buon gioco, piuttosto che la pubblica utilità e l’urgenza, i furbetti delle sponsorizzazioni. Si segnala al Ministro, nel frattempo, che in Italia vi sono 40 penitenziari incompiuti ed inutilizzati in un Paese che ne ha 171 in tutto e nel Piano Carceri presentato non c’è cenno di recupero di questo patrimonio. Chiedo che il Ministro venga, così come richiesto in Aula, a riferire in Parlamento sugli impegni presi in relazione ai tempi e modi e risorse da impiegare. Nel frattempo con due distinte interrogazioni chiedo al Ministro quale modello di recupero intenda mettere in campo visto che non si parla assolutamente di assumere gli educatori e cosa intenda fare per i 40 penitenziari incompiuti.”


16 Marzo 2010:interrogazione a risposta in Commissione su assunzione idonei educatori penitenziari

Convocazione della II Commissione (Giustizia)

Martedì 16 marzo 2010

Ore 13.45

5-02550 Ferranti: In relazione all’assunzione di educatori penitenziari


Interrogazione a risposta in Commissione:

FERRANTI, MELIS, TIDEI e SAMPERI.



- Al Ministro della giustizia.

- Per sapere

- premesso che:

il 17 febbraio 2010 il Sottosegretario per la giustizia Caliendo è intervenuto in Senato sul tema dell'assunzione degli educatori penitenziari reclutati tramite il concorso pubblico per esami a 397 posti nel profilo professionale di educatore, area C, posizione economica C1, indetto con PDG 21 novembre 2003;

nel corso della succitata seduta, il Sottosegretario Caliendo ha affermato che entro aprile 2010 saranno assunti in via definitiva tutti gli educatori che hannosuperato i precedenti concorsi, oltre ai 170 già assunti (anche se agli interroganti risulta che siano stati assunti 97 educatori);

in realtà, l'assunzione dei vincitori del suddetto concorso era già programmata con l'indizione dello stesso nel 2003, per il quale il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria già disponeva dei fondi necessari;

lo stesso Ministro interrogato, onorevole Alfano, aveva riconosciuto l'improcrastinabilità e l'urgenza di assumere più unità di educatori quando, il 12 gennaio 2010, furono approvate alla Camera le mozioni sui problemi del carcere presentate da vari gruppi parlamentari;a fronte di una popolazione carceraria di 67.000 unità, il rapporto educatore/detenuto è di circa 1 a 1.000, cosa che rende in pratica impossibile lo svolgimento di qualsivoglia progetto rieducativo impedendo il corretto reinserimento del detenuto nel tessuto sociale, così come previsto nel dettato costituzionale;

non avendo il Ministro interrogato ancora proceduto all'assunzione di ulteriori unità degli educatori, limitandosi a rimandare la questione ad un futuro confronto in merito con i Ministri Tremonti e Brunetta, sarebbe auspicabile ed urgente un rapido avvio della procedura di assunzione di educatori, almeno per completare la già esigua pianta organica, ulteriormente ridotta di circa 400 unità dal decreto legislativo n. 150 del 2009

se non ritenga opportuno procedere celermente all'assunzione di educatori attingendo dalla vigente graduatoria degli idonei risultante dal concorso pubblico a 397 posti di cui in premessa, al contempo prorogando la validità della stessa per almeno un quinquennio, al fine di permetterne lo scorrimento graduale per compensare il turn-over pensionistico, evitando l'indizione di nuovi concorsi che comporterebbe ulteriori oneri finanziari.

(5-02550)


Risposta all'interrogazione di Donatella Ferranti:dal 2011 assunzioni degli idonei educatori concorso,il comitato vigilera'.

Nel rispondere agli On. interroganti ritengo opportuno segnalare che il concorso pubblico per esami a 397 posti nel profilo di "Educatore", Area C, posizione economica C1, dell'Amministrazione Penitenziaria, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 30 del 16.4.2004 - IV serie speciale e si è concluso in data 9 luglio 2008.La graduatoria definitiva, immediatamente dopo l'approvazione del Direttore Generale con provvedimento dell'11 luglio 2008, è stata trasmessa all'Ufficio centrale per il bilancio per l'apposizione del visto di controllo.Nell'anno 2009, in ragione dell'entità dei fondi stanziati ai sensi dell'articolo 1, comma 346, della Legge 24.12.2007 n. 244, è stato possibile procedere all'assunzione dei primi 103 vincitori del predetto concorso a 397 posti.Quanto alle restanti 294 unità, la competente Direzione Generale di questa amministrazione ha già programmato il relativo piano di assunzione ricorrendo, per la copertura degli originari 397 posti a concorso, allo scorrimento della graduatoria, ai sensi dell'art. 15, co. 7, DPR n. 487/99 e successive integrazioni e modificazioni.I nuovi educatori - alcuni dei quali individuati tra i candidati idonei, ma non vincitori del concorso, attese le 12 defezioni intervenute per rinunce, mancate stipule del contratto o dimissioni da parte degli aventi diritto - hanno infatti già scelto la sede di destinazione e, entro aprile del corrente anno, saranno formalmente assunti con firma del relativo contratto.Per quanto riguarda, invece, l'auspicata possibilità di procedere ad un ulteriore scorrimento della graduatoria oltre il numero dei posti originariamente messi a concorso, mi corre l'obbligo di segnalare che tale eventualità non rientra tra le ipotesi di cui all'art. 15, co. 7, del DPR n. 487/1994 e che pertanto, limitatamente all'anno in corso, non può essere attuata per mancato stanziamento dei fondi occorrenti.I fondi disponibili, infatti, sono stati impegnati sia per l'assunzione dei vincitori del suddetto concorso per educatori, sia per l'assunzione degli idonei al concorso a 110 posti di contabile, a copertura dei posti previsti dal relativo bando ed in ragione delle gravi carenze riscontrate anche nell'area contabile.Dato atto di quanto sopra e, premesso che la validità delle graduatorie è indicata in tre anni dalla data della pubblicazione nei Bollettini ufficiali, faccio presente che, nel caso di specie, la validità della graduatoria del concorso a 397 posti è fissata al 31 maggio 2012 e che, pertanto, a partire dal prossimo anno, in presenza delle risorse economiche necessarie, potranno esservi le condizioni per procedere ad uno scorrimento della graduatoria, anche oltre il numero dei posti pubblicati.




24 febbraio 2010:

ordine del giorno su non riduzione organico educatori di Roberto Rao

La Camera,

premesso che

il provvedimento in esame prevede, all'esito del processo di riorganizzazione di cui all'articolo 74, del decreto legge n. 112 del 2008, un'ulteriore riduzione degli assetti organizzativi delle amministrazioni pubbliche ai fini del contenimento della spesa pubblica;

il comma 8-quinquies dell'articolo 2 individua le amministrazioni che non sono interessate dalle riduzioni descritte, tra cui il Corpo di Polizia Penitenziaria;


nonostante le difficoltà operative, la scarsezza di mezzi e personale risulta, inopinatamente escluso da tale previsione il personale civile del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di adottare ulteriori iniziative normative volte ad includere tra il personale delle amministrazioni non interessate dalla riorganizzazione delle piante organiche non solo quello di polizia penitenziaria ma anche quello civile del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, con particolare riferimento alle figure degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi, anche in vista dell'avvio del Piano carceri che necessiterà di adeguate risorse umane e professionali. 9/3210/41. Rao, Ria
.


Accolto come raccomandazione.




19 Febbraio 2010:

ordine del giorno su assunzione educatori di Donatella Ferranti e PD


La Camera,

premesso che:

l'articolo 17-ter stabilisce che, per l'attuazione del cosiddetto «Piano carceri» si conferiscono pieni poteri al Commissario straordinario che, per individuare la localizzazione delle aree destinate alla realizzazione di nuove infrastrutture carcerarie, d'intesa con il Presidente della regione territorialmente competente e sentiti i sindaci dei comuni interessati, potrà agire in deroga alla normativa urbanistica vigente, velocizzando procedure e semplificando le gare di appalto, utilizzando il modello adottato per il dopo terremoto a L'Aquila, derogando anche all'obbligo previsto dalla legge 7 agosto 1990, n. 241, volto a consentire agli interessati, proprietari delle aree che si intendono espropriare, la necessaria partecipazione al procedimento amministrativo;

la localizzazione costituisce di per sé variante e produce l'effetto di imporre il vincolo preordinato all'espropriazione e contro di essa non sarà possibile ricorrere al giudice amministrativo e si introduce anche una deroga al limite dei subappalti, che potranno aumentare dall'attuale 30 per cento fino al 50 per cento, in deroga all'articolo 118 del codice dei contratti pubblici; in sostanza, si affidano pieni poteri al Commissario straordinario, che potrà avvalersi anche del Dipartimento per la protezione civile per le attività di progettazione, scelta del contraente, direzioni lavori e vigilanza degli interventi strutturali ed infrastrutturali, in deroga ai criteri di trasparenza e pubblicità e in palese contraddizione con la mozione Franceschini ed altri n. 1-00302 (approvata sostanzialmente all'unanimità alla Camera il 12 gennaio di quest'anno e accettata dal Governo) che impegnava chiaramente il Governo a garantire, nell'ambito dei progetti della nuova edilizia penitenziaria, i criteri di trasparenza delle procedure e l'economicità delle opere evitando il ricorso a procedure straordinarie, anche se legislativamente previste,

impegna il Governo

a verificare l'adeguatezza, in proporzione alla popolazione carceraria, delle piante organiche riferite non solo al personale di polizia penitenziaria ma anche alle figure degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi, avviando un nuovo piano programmato di assunzioni che vada oltre il turn-over dovuto ai pensionamenti previsto dalla legge finanziaria per il 2010 e che garantisca le risorse umane e professionali necessarie all'attivazione delle nuove strutture penitenziarie, anche distribuendo meglio il personale sul territorio, concentrandolo nei compiti di istituto, sottraendolo ai servizi estranei, consentendogli un adeguato, costante ed effettivo aggiornamento professionale.

9/3196/13.
Donatella Ferranti.



Il comitato vincitori idonei concorso educatori dap in sostegno di Rita Bernadini

Educatori penitenziari sostengono la protesta di Rita Bernardini e Irene TestaRistretti Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori condivide e sostiene l’iniziativa non violenta intrapresa da Irene Testa e Rita Bernardini.Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori condivide e sostiene l’iniziativa non violenta intrapresa da Irene Testa e Rita Bernardini, impegnate in uno sciopero della fame perrichiedere l’esecuzione immediata di quanto proposto nelle cinque Mozioni parlamentari,unanimemente approvate nei giorni 11 e 12 gennaio 2010, riguardanti la situazione del sistema carcerario italiano.Giova ricordare che in quella occasione lo stesso Ministro Alfano assumeva precisi impegni ed affermava che vi avrebbe dato celere e certa attuazione sancendo l’inizio di un nuovo percorso,iniziato con la dichiarazione di Emergenza di tutto il sistema penitenziario alla quale ci si aspettava sarebbe seguita la predisposizione nel Piano Carceri di tutti quegli atti necessari ad ottemperare a quanto detto nelle citate Mozioni per poter, nei tempi strettamente necessari, affrontareconcretamente e efficacemente l´ormai ingestibile situazione creatasi nei nostri istituti penitenziari.Tuttavia, da un’iniziale analisi condotta sui primissimi elementi costitutivi e organizzativi del Piano Carceri emerge solo una particolare attenzione all’aspetto strutturale e custodiale, non prevedendo,invece, alcun intervento per incrementare e favorire la fondamentale componente rieducativa, vero obiettivo dell’esperienza carceraria.Questo Comitato ed altri illustri interlocutori del mondo penitenziario, continuano, infatti, a chiedere a gran voce che vengano assunti più educatori, affinché l’ingresso nelle nostre carceri non si limiti ad un forzato ozio, ma divenga precipuo momento di riflessione e riprogettazione del sé.Ad oggi, però, in merito alla questione degli educatori, alcuna volontà specifica è stata espressa dal Ministro, nonostante, le nostre carceri continuino quotidianamente ad affollarsi a causa dei numerosi nuovi ingressi, ma anche per la spaventosa carenza di educatori che, secondo quanto stabilito dalle vigenti leggi, rappresentano i coordinatori e i realizzatori materiali dei percorsirieducativi, nonché quelle figure professionali atte a garantire, nei giusti modi e nei tempi,l’espletamento, dell’intero iter necessario all’accesso alle misure alternative alla detenzione di quei detenuti che ne avrebbero i requisiti, ma che continuano a restare in carcere a causa dello sparuto numero di educatori attualmente in servizio a fronte di una popolazione di 66.000 persone carcerate.Pertanto, ci uniamo all´Onorevole Bernardini e a Irene Testa per chiedere l´immediata esecuzione delle citate mozioni e auspichiamo che il Ministro Alfano ne predisponga repentinamente l’avvio.Il Comitato, altresì, ad ausilio dell’iniziativa intrapresa da Rita Bernardini e da Irene Testa,promuove una “catena di informazione solidale” impegnandosi a diffondere la conoscenza di tale protesta non violenta tramite l’invio di questo comunicato non solo a tutti gli organi di informazione, ma anche ai propri conoscenti invitandoli a fare altrettanto.Il Comitato vincitori e idonei concorso educatori.


Donatella Ferranti,PD:da Ionta, un primo segnale l'immediata assunzione dei tanti educatori.

CARCERI: PD, VOGLIAMO VEDERCI CHIARO. AUDIZIONE ALLA CAMERA DI IONTA



Roma, 13 gen



''Lo vogliamo esaminare puntigliosamente ed e' per questo che gia' domani chiederemo al presidente della commissione Giustizia, Giulia Bongiorno di attivarsi per prevedere al piu' presto l'audizione del capo del Dap, dott. Franco Ionta''. Cosi' la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti, commenta l'approvazione del piano carceri da parte del Cdm di oggi. ''I primi dati forniti dal ministro Alfano - sottolinea - non ci convincono fino in fondo: se infatti le carceri italiane possono ''tollerare' sino a circa 64.237 detenuti, da regolamento non potrebbero ospitarne piu' di 43.087. Il grado di sovraffollamento e' elevatissimo, siamo ampiamente fuori quota, e per arrivare ad 80.000 posti, i 21.749 annunciati oggi dal ministro Alfano sembrano insufficienti. E poi - prosegue - non basta costruire muri, occorre riempirli di personale numericamente e professionalmente adeguato: dalla polizia penitenzieria, agli psicologi, agli educatori e agli altri esperti. Di tutto questo ancora non c'e' traccia, ma aspettiamo di conoscere nel merito dal dott. Ionta le cifre esatte, certo - conclude - che un primo segnale potrebbe essere l'immediata assunzione dei tanti educatori e psicologi del concorso''.

Assunzione degli educatori primo impegno del governo

Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori penitenziari esprime piena soddisfazione per l’approvazione delle cinque mozioni sul problema carcerario discusse ed accolte nei giorni 11 e 12 gennaio 2010 dal nostro Parlamento. Per la prima volta il Governo, rappresentato dal Ministro Alfano, ha preso consapevolezza della grave emergenza del sovraffollamento degli istituti di pena e, fra le altre fondamentali proposte presentate, si è impegnato:- a procedere all’assunzione immediata dei restanti educatori penitenziari previsti dalla pianta organica, da attingersi dagli idonei della vigente e menzionata graduatoria risultata dal concorso bandito per tale profilo professionale, affinché anche costoro possano partecipare ai previsti corsi di formazione che il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria deve attivare per questi operatori prima dell’ingresso nelle carceri a cui sono destinati, onde evitare sprechi di danaro per doverli riattivare in seguito;- a prorogare di almeno un quinquennio la validità della graduatoria di merito del concorso citato in premessa, in linea con gli orientamenti del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione nonché con le disposizioni in materia di razionalizzazione delle spese pubbliche in vigore - per permetterne un graduale scorrimento parimenti all’avvicendarsi dei fisiologici turn-over pensionistici, al fine di evitare l’indizione di nuovi concorsi per il medesimo profilo che comporterebbero inutili oneri pubblici;- ad assumere iniziative per lo stanziamento di fondi necessari per completare l’organico di educatori previsti dalla pianta organica attualmente vigente presso il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, considerato che lo sforzo economico da sostenere è annualmente molto esiguo, ma necessario per far funzionare meglio ed in modo più umano una branca importantissima del nostro sistema giustizia che non può più attendere;- a procedere all’alienazione di immobili ad uso penitenziario siti nei centri storici e alla costruzione di nuovi e moderni istituti penitenziari in altro sito;Esprimiamo, quindi, pieno compiacimento per l’importantissimo risultato raggiunto dall’On. Di Stanislao dell’Idv, il quale nella Sua circostanziata e approfondita mozione, ha dimostrato ancora una volta la Sua grande disponibilità e sensibilità verso tali problematiche, sapendo cogliere e far emergere sapientemente le necessità di questo delicato settore della nostra giustizia. Ringraziamo, inoltre, gli onorevoli Bernardini, Rao, Ferranti, Melis, Tidei, Vitali, Balzelli, Donadi, Paladini, Franceschini e tutti coloro che hanno appoggiato con voto favorevole le Loro mozioni, poiché di fronte a queste battaglie di umanità hanno saputo permeare il Loro impegno politico di quell’umanità e di quell’alto senso civico che rende capaci di abbandonare i colori politici e di volgere verso una proficua unità di intenti.Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori penitenziari, intanto, continuerà a vigilare affinché tali doveri vengano rispettati e proseguirà nel suo lavoro di diffusione della necessità dell’intervento rieducativo e quindi sulla centralità della presenza degli educatori, ovvero di quella figura professionale che rappresenta il vero catalizzatore ed esecutore materiale del percorso rieducativo di un detenuto, percorso che rappresenta l’unica vera speranza di un sano reinserimento sociale di chi vive l’esperienza delle sbarre e che rappresenta uno dei più validi strumenti atti ad evitare quegli stati di inerzia, apatia, depressione, frustrazione, ansia, inadeguatezza che troppo spesso percorrono prepotentemente i corridoi lungo i quali si snodano le fila di quelle celle all’interno delle quali si consumano, quotidianamente, suicidi, abusi, violenze. Auspichiamo, quindi, che il Governo predisponga celermente tutti gli atti necessari ad ottemperare quanto detto e che questa stessa volontà continui ad animarne tutti i passaggi ad essi necessari, per poter, nei tempi strettamente necessari, cominciare ad affrontare concretamente e efficacemente l’ormai ingestibile emergenza creatasi.

Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori penitenziari

mercoledì 19 maggio 2010

Resoconto seduta commissione giustizia Martedì 18 maggio 2010:approvati emendamenti di Donatella Ferranti e Schirru,PD;che esonerano il comparto civile dap,giustizia minorile e uffici archivi notarili da ulteriore riduzione 10% dell'organico e che vietano blocco assunzione. Piano assunzione straordinaria di nuovi educatori penitenziari. carcere,politici,detenuti,governo,giustizia

Resoconto della II Commissione permanente


(Giustizia)

II Commissione

SOMMARIO


Martedì 18 maggio 2010


SEDE REFERENTE:


Disposizioni relative all'esecuzione presso il domicilio delle pene detentive non superiori ad un anno. C. 3291-bis Governo (Seguito dell'esame e rinvio)


 ALLEGATO 1 (Proposte emendative approvate)


Disposizioni relative all'esecuzione presso il domicilio delle pene detentive non superiori ad un anno.


C. 3291-bis Governo.

(Seguito dell'esame e rinvio).




La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato il 12 maggio 2010.

Giulia BONGIORNO, presidente, ricorda che sono stati presentati emendamenti, articoli aggiuntivi al provvedimento in esame (vedi allegati i Bollettini delle Giunte e Commissioni dell'11 e del 12 maggio 2010). Invita quindi il relatore ed il Governo ad esprimere i pareri di competenza.

Alfonso PAPA (PdL), relatore, fa presente che, nell'ottica della formulazione di un testo ampiamente condiviso, è emersa la possibilità che talune proposte emendative siano riformulate. Si riserva quindi di esprimere il parere una volta che le predette riformulazioni siano state formalizzate.

Manlio CONTENTO (PdL) osserva che il proprio subemendamento 0.1.500.22 potrebbe essere riformulato in modo tale da rendere temporanea la misura della detenzione domiciliare per condanne a pene detentive brevi, ancorando tuttavia il periodo di vigenza della stessa ad elementi oggettivi e comunque ad una data certa.


Il sottosegretario Giacomo CALIENDO condividendo l'osservazione dell'onorevole Contento, lo invita a riformulare il subemendamento 0.1.500.22. Esprime quindi sul subemendamento parere favorevole, ove riformulato.

Manlio CONTENTO (PdL), riformula il proprio subemendamento 0.1.500.22 nel senso che all'articolo 1, comma 1, siano premesse le seguenti parole: «Fino alla completa attuazione del piano straordinario penitenziario nonché in attesa della riforma della disciplina delle misure alternative alla detenzione e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2013» (vedi allegato 1).

Giulia BONGIORNO, presidente, avverte che i deputati Ferranti, Lussana, Ria, Rossomando, Cavallaro e Touadi hanno apposto la propria firma sul subemendamento Contento 0.1.500.22 (nuova formulazione).

Donatella FERRANTI (PD) ritiene che l'articolo aggiuntivo Schirru 2.060, del quale è cofirmataria, possa essere riformulato in modo tale da includere l'intera struttura del Ministero della giustizia tra le amministrazioni esonerate dall'obbligo di apportare un ulteriore taglio del 10 percento agli uffici dirigenziali di livello non generale ed alla spesa complessiva per il personale non dirigenziale e dal successivo conseguente divieto di assunzioni per il caso di inottemperanza, per come previsti dall'articolo 2, commi 8-bis e 8-quater del decreto-legge n. 194 del 2009. Sottolinea come in caso di un mancato intervento emendativo nel senso prospettato sia il personale civile dipendente dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, dal Dipartimento per la giustizia minorile e dall'Ufficio centrale degli archivi notarili, che il personale della carriera dirigenziale penitenziaria, dovrebbero subire un ulteriore taglio in misura corrispondente al 10 percento della spesa complessiva per i primi e della dotazione organica per questi ultimi, rispetto a quello già operato in ottemperanza dell'articolo 74 del decreto-legge n, 112 del 2008.


Il sottosegretario Giacomo CALIENDO condividendo l'osservazione dell'onorevole Ferranti, la invita a riformulare l'articolo aggiuntivo 2.060. Esprime sul subemendamento parere favorevole, ove riformulato.

Donatella FERRANTI (PD) riformula l'articolo aggiuntivo 2.060 Schirru, nel senso da lei precedentemente prospettato (vedi allegato 1).

Giulia BONGIORNO, presidente, avverte che i deputati Samperi, Capano, D'ippolito Vitale, Rossomando, Cavallaro, Touadi, Sisto, Ria, Di Pietro, Monai e Costa, hanno apposto la propria firma sull'articolo aggiuntivo Schirru 2.060 come riformulato.

Il sottosegretario Giacomo CALIENDO esprime parere favorevole anche sul subemendamento Brigandì 0.1.500.25, a condizione che sia riformulato con la precisazione che l'idoneità ed effettività del domicilio devono essere valutate anche in funzione delle esigenze di tutela delle persone offese dal reato, come d'altra parte previsto dal subemendamento Ferranti 0.1.500.19, rispetto al quale esprime un invito al ritiro. Esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Ferranti 2.030, a condizione che venga soppresso il comma 2, e sull'articolo aggiuntivo Brigandì 2.040. Invita quindi al ritiro di tutte le ulteriori proposte emendative.

Alfonso PAPA (PdL), relatore, esprime parere conforme a quello del Governo.

Carolina LUSSANA (LNP) accoglie l'invito del Governo a riformulare il subemendamento Brigandì 0.1.500.25 (vedi allegato 1).


Donatella FERRANTI (PD) riformula l'articolo aggiuntivo Ferranti 2.030 come indicato dal rappresentante del Governo (vedi allegato 1).

Rita BERNARDINI (PD) esprime forti perplessità sui pareri espressi e sulle riformulazioni, che sono il frutto di un accordo che, evidentemente, non tiene conto della realtà delle carceri italiane e della necessità di intervenire immediatamente per fare fronte ad una drammatica emergenza.

Sottolinea di avere partecipato, questa mattina, alla festa della Polizia penitenziaria. Nel corso di questo evento è intervenuto il Presidente della Repubblica, il quale, in un messaggio molto significativo, ha sottolineato come con sensibilità, dedizione e competenza, la Polizia Penitenziaria contribuisca in modo determinante al perseguimento delle finalità della pena delineate in Costituzione e a fronteggiare, in stretta collaborazione con tutti gli altri operatori del settore, le situazioni di disagio, sofferenza e grave rischio che la realtà del carcere comporta, anche quando, come oggi accade, le carenze di organico e il continuo aumento della popolazione detenuta rendono più complesso l'esercizio dei compiti istituzionali, pur restando ineludibile l'attuazione di interventi normativi e organizzativi per il superamento delle molte criticità ormai manifeste. Il Presidente Napolitano ha inoltre rilevato come il Parlamento e il Governo stiano affrontando queste esigenze di multiforme intervento, auspicando che il loro impegno conduca al più presto a risultati concreti che soddisfino le attuali esigenze del sistema di gestione della pena e rendano meno oneroso il quotidiano svolgimento delle attività demandate alla Polizia Penitenziaria.

Rileva, anche in considerazione delle parole del Capo dello Stato, come il Parlamento e, segnatamente, questa Commissione, evidentemente non comprenda la gravità ed il carattere emergenziale della situazione delle carceri, che si trovano in una situazione di illegalità e di contrarietà alla Costituzione. Sottolinea come ad una situazione di emergenza bisognerebbe rispondere con interventi efficaci, mentre il testo che si sta delineando appare un vero e proprio «buco nell'acqua» che non risponde nemmeno alle originarie intenzioni - invero molto serie - del Governo. Con le modifiche che si intendono apportare al provvedimento non si affronta la situazione di illegalità delle carceri e la profonda disperazione delle persone che in esse vivono. Ritiene pertanto che tale comportamento sia il frutto di una totale mancanza di responsabilità dalla politica, evidenziando come ciò costringa le Procure della Repubblica ad emanare, assumersi responsabilità non proprie, circolari che cercano di tamponare il flusso in ingresso nelle carceri.

In conclusione, valutate le modifiche che nel complesso si vogliono apportare al provvedimento, rendendolo sostanzialmente inefficace, ritiene che ai membri di questa Commissione non interessi molto la situazione vergognosa e di illegalità in cui si trovano le carceri.

Donatella FERRANTI (PD) dichiara di non condividere l'intervento dell'onorevole Bernardini, sottolineando come le modifiche che si intendono apportare al testo sono volte a migliorarlo, considerando le esigenze di rieducazione e recupero del condannato, ma anche quelle di sicurezza dei cittadini. Inoltre, ci si è preoccupati di impegnare il Governo alla rivisitazione della materia delle misure alternative alla detenzione in carcere e di emendare il testo da vizi di costituzionalità ripetutamente evidenziati nel corso delle audizioni, primo fra tutti quello relativo all'automatismo nell'applicazione della detenzione domiciliare per pene detentive brevi.

Carlo MONAI (IdV) conferma come per il gruppo dell'Italia dei Valori non sia praticabile il trasferimento dell'esame del provvedimento in sede legislativa. Poiché si tratta di varare una sorta di indulto mascherato,

che rimetterà in libertà migliaia di delinquenti, per esigenze di trasparenza è opportuno che se ne discuta in Assemblea. Invita il Governo a rivalutare la ragionevolezza degli emendamenti presentati dal proprio gruppo, che sono dettati da logica e buon senso.


Manlio CONTENTO (PdL) esclude con fermezza che il provvedimento in esame contenga una forma di indulto mascherato. La pena, infatti, non sarà cancellata ma verrà scontata presso il domicilio, senza che operi alcun automatismo in tal senso. Ritiene quindi che debba essere apprezzato il lavoro di un Governo e di una maggioranza che stanno operando per trovare una soluzione definitiva al problema delle carceri.

Carolina LUSSANA (LNP) ringrazia il Governo ed i gruppi che hanno collaborato per il miglioramento del testo, tenendo anche conto della sicurezza dei cittadini e del principio della certezza della pena. Ritiene inopportuno fare della demagogia su questo tema, sottolineando come il problema carcerario non possa essere scaricato sulle spalle dei cittadini onesti. La soluzione definitiva sarà quella della costruzione delle nuove carceri, ma nel testo in esame sono contenute misure utili e non vi è alcun indulto mascherato.

Giulia BONGIORNO, presidente, avverte che si passa alla votazione degli emendamenti.

Antonio DI PIETRO (IdV) raccomanda l'approvazione del proprio emendamento 1.33.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Di Pietro 1.33 ed approva il subemendamento Contento 0.1.500.22 (nuova formulazione) (vedi allegato 1).

Donatella FERRANTI (PD) ritira il proprio subemendamento 0.1.500.50.

Carolina LUSSANA (LNP), alla luce dei chiarimenti espressi dal rappresentante del Governo, ritira tutte le proposte emendative presentate dal gruppo Lega Nord Padania, fatta eccezione per il subemendamento Brigandì 0.1.500.25 (nuova formulazione) e per l'articolo aggiuntivo Brigandì 2.040.

La Commissione respinge il subemendamento Bernardini 0.1.500.30.

Donatella FERRANTI (PD) ritira il proprio subemendamento 0.1.500.17.

Rita BERNARDINI (PD) illustra il proprio subemendamento 0.1.500.31 e ne raccomanda l'approvazione.

La Commissione respinge il subemendamento Bernardini 0.1.500.31.

Rita BERNARDINI (PD) illustra il proprio subemendamento 0.1.500.32 e ne raccomanda l'approvazione.

La Commissione respinge il subemendamento Bernardini 0.1.500.32.

Rita BERNARDINI (PD) illustra il proprio subemendamento 0.1.500.33 e ne raccomanda l'approvazione, sottolineando come la lettera d) del comma 2 dell'articolo 1 scardini l'impostazione originaria del provvedimento, rendendo la misura della detenzione domiciliare per pene detentive brevi sostanzialmente inefficace. Sottolinea, inoltre, come le misure alternative alla detenzione in carcere debbano essere valorizzate anche perché è dimostrato che le stesse riducono la recidività.

Donatella FERRANTI (PD) dichiara il proprio voto contrario sul subemendamento Bernardini 0.1.500.33, poiché la lettera d) del comma 2 dell'articolo 1 preserva il provvedimento da inevitabili censure di incostituzionalità, introducendo il controllo giurisdizionale ed evitando l'automatismo nell'applicazione della misura.

Anna ROSSOMANDO (PD) sottolinea come il controllo giurisdizionale costituisca il pilastro del garantismo e come le misure alternative alla detenzione domiciliare riducano la recidività se ed in quanto facciano parte di un percorso rieducativo valutato dal magistrato e non perché applicate in modo automatico. Ritiene, inoltre, che i sostenitori dell'applicazione automatica della misura in questione dovrebbero assumersi la responsabilità politica di proporre un nuovo indulto. Preannuncia quindi il proprio voto contrario sul subemendamento Bernardini 0.1.500.33.


Carlo MONAI (IdV) sottolinea come i temperamenti che si intendono introdurre in relazione all'automatismo non sono idonei a scongiurare gli effetti della misura della detenzione domiciliare per pene detentive brevi, che sarà comunque la scarcerazione di un elevato numero di delinquenti.

La Commissione respinge il subemendamento Bernardini 0.1.500.33.

Rita BERNARDINI (PD) illustra il proprio subemendamento 0.1.500.33 e ne raccomanda l'approvazione.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Bernardini 0.1.500.35 e 0.1.500.34, approva il subemendamento Brigandì 0.1.500.25 (nuova formulazione) (vedi allegato 1) e respinge il subemendamento Laffranco 0.1.500.26, fatto proprio dall'onorevole Di Pietro.

Manlio CONTENTO (PdL) ritira il proprio subemendamento 0.1.500.27.

Donatella FERRANTI (PD) raccomanda l'approvazione del proprio subemendamento 0.1.500.18.

Manlio CONTENTO (PdL) dichiara di astenersi sulla votazione del proprio subemendamento 0.1.500.70, identico al subemendamento Ferranti 0.1.500.18, per favorire il rapido prosieguo dei lavori.

La Commissione respinge gli identici subemendamenti Ferranti 0.1.500.18 e Contento 0.1.500.70.

Rita BERNARDINI (PD) illustra il proprio emendamento 0.1.500.36 e ne raccomanda l'approvazione.

La Commissione respinge il subemendamento Bernardini 0.1.500.36.

Donatella FERRANTI (PD) ritira il proprio subemendamento 0.1.500.19 alla luce dell'approvazione del subemendamento Brigandì 0.1.500.25 (nuova formulazione), che ne riprende il contenuto.

Rita BERNARDINI (PD) illustra il proprio emendamento 0.1.500.37, volto ad abolire l'obbligo della direzione dell'istituto penitenziario di trasmettere al magistrato di sorveglianza il verbale di accertamento della idoneità del domicilio ovvero la documentazione di cui all'articolo 94, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990. Ne raccomanda quindi l'approvazione.

Donatella FERRANTI (PD) ritiene che tale proposta emendativa non tenga conto della realtà della procedura, né della necessità ed utilità per la direzione degli istituti penitenziari di interloquire con il magistrato di sorveglianza.

La Commissione respinge il subemendamento Bernardini 0.1.500.37.

Lorenzo RIA (UdC) ritira i subemendamenti 0.1.500.24 e 0.1.500.23, a prima firma Vietti.

Manlio CONTENTO (PdL) ritira il proprio subemendamento 0.1.500.80.

Rita BERNARDINI (PD) illustra il proprio subemendamento 0.1.500.38, volto a consentire che la misura degli arresti domiciliari per pene detentive brevi possa essere disposta anche provvisoriamente dal pubblico ministero, in attesa che il magistrato di sorveglianza provveda definitivamente.

Ne raccomanda quindi l'approvazione.


Antonio DI PIETRO (IdV) dichiara di condividere il subemendamento Bernardini 0.1.500.38.

Il sottosegretario Giacomo CALIENDO ritiene che la soluzione al problema da ultimo sollevato dall'onorevole Bernardini sia già contenuta nella formulazione del comma 3 dell'emendamento 1.500 del Governo.

Antonio DI PIETRO (IdV) sottolinea come il comma 3 dell'emendamento 1.500 del Governo non sia affatto risolutivo.

La Commissione respinge il subemendamento Bernardini 0.1.500.38.

Giulia BONGIORNO, presidente, rileva che gli identici subemendamenti Bernardini 0.1.500.39 e Ferranti 0.1.500.20 introducono delle modifiche che potranno più propriamente essere disposte in sede di coordinamento formale del testo.

Donatella FERRANTI (PD) in considerazione di quanto rilevato dal Presidente, ritira il proprio subemendamento 0.1.500.20.

Rita BERNARDINI (PD) ritira il proprio subemendamento 0.1.500.39, auspicando che le relatore modifiche siano introdotte in sede di coordinamento formale. Illustra quindi il proprio subemendamento 0.1.500.40 e ne raccomanda l'approvazione.

La Commissione, con distinte votazioni, respinge i subemendamenti Bernardini 0.1.500.40 e Ferranti 0.1.500.16; approva quindi l'emendamento 1.500 del Governo, come risultante dai subemendamenti approvati (vedi allegato 1).

Giulia BONGIORNO, presidente, avverte che, in seguito all'approvazione dell'emendamento 1.500 del Governo, non saranno posti in votazione gli ulteriori emendamenti riferiti all'articolo 1.

La Commissione respinge l'emendamento Bernardini 2.1.

Rita BERNARDINI (PD) illustra il proprio emendamento 2.2 volto a definire l'estensione del luogo degli arresti domiciliari, anche per impedire che il soggetto sia condannato per evasione in caso di trasgressioni lievi. Ne raccomanda quindi l'approvazione.

Luca Rodolfo PAOLINI (LNP) ritiene che la formulazione dell'emendamento 2.2 sia troppo ampia e renda eccessivamente difficile il controllo del soggetto sottoposto agli arresti domiciliari.

Donatella FERRANTI (PD) osserva come che la formulazione dell'emendamento 2.2 sia troppo generica ed indeterminata, richiedendo eventualmente un supplemento di riflessione nel prosieguo dell'esame.

Il sottosegretario Giacomo CALIENDO ritiene che l'emendamento in questione sia superfluo, anche in considerazione della consolidata giurisprudenza in materia di delitto di evasione.

La Commissione respinge l'emendamento Bernardini 2.2.

Lorenzo RIA (UdC) ritira l'emendamento 2.3, a prima firma Vietti.

Manlio CONTENTO (PdL) ritira il proprio subemendamento 0.2.0500.

La Commissione approva l'articolo aggiuntivo 2.0500 del Governo e respinge l'articolo aggiuntivo Ferranti 2.01.

Donatella FERRANTI (PD) ritira il proprio subemendamento 0.2.0501.1.

La Commissione approva l'articolo aggiuntivo 2.0501 del Governo.


Donatella FERRANTI (PD) raccomanda l'approvazione dell'articolo aggiuntivo Schirru 2.060 (nuova formulazione), precedentemente illustrato.

Carlo MONAI (IdV) appone la propria firma all'articolo aggiuntivo Schirru 2.060 (nuova formulazione).


La Commissione approva l'articolo aggiuntivo Schirru 2.060 (nuova formulazione) (vedi allegato 1).


Giulia BONGIORNO, presidente, avverte che i deputati Ferranti, Monai, Touadi, Torrisi e Lehner hanno aggiunto la propria forma all'articolo aggiuntivo Brigandì 2.040.

La Commissione approva l'articolo aggiuntivo Brigandì 2.040.

Giulia BONGIORNO, presidente, avverte che il testo del disegno di legge n. 3291-bis Governo, come risultante dall'approvazione degli emendamenti, sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione del parere. Avverte altresì che la Presidenza verificherà se in relazione al testo adottato dalla Commissione vi sia l'assenso unanime di tutti i Gruppi per il trasferimento in sede legislativa ovvero l'assenso di più dei quattro quinti dei componenti della Commissione e del Governo. Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

La seduta termina alle 14.25.


ALLEGATO  1

Disposizioni relative all'esecuzione presso il domicilio delle pene detentive non superiori ad un anno (C. 3291-bis Governo).







PROPOSTE EMENDATIVE APPROVATE

ART. 1.

Subemendamenti all'emendamento 1. 500.



Al comma 1, alle parole: la pena premettere le seguenti: Fino alla completa attuazione del piano straordinario penitenziario nonché in attesa della riforma della disciplina delle misure alternative alla detenzione e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2013.

0. 1. 500. 22.(nuova formulazione) Contento, Ferranti, Lussana, Ria, Rossomando, Cavallaro e Touadi.



Al comma 2, lettera d) aggiungere in fine: ovvero quando non sussista l'idoneità e l'effettività del domicilio anche in funzione delle esigenze di tutela delle persone offese dal reato.

0. 1. 500. 25.(nuova formulazione) Brigandì, Lussana, Nicola Molteni, Paolini, Follegot.



L'articolo 1 è sostituito dal seguente:

«Art. 1. - (Esecuzione presso il domicilio delle pene detentive non superiori a dodici mesi). - 1. La pena detentiva non superiore a dodici mesi, anche se costituente parte residua di maggior pena, è eseguita presso l'abitazione del condannato o altro luogo pubblico o privato di cura, assistenza e accoglienza, di seguito denominato «domicilio».

2. La detenzione presso il domicilio non è applicabile:

a) ai soggetti condannati per taluno dei delitti indicati dall'articolo 4-bis della legge 26 luglio 1975, n. 354, e successive modificazioni;

b) ai delinquenti abituali, professionali o per tendenza, ai sensi degli articoli 102, 105 e 108 del codice penale;

c) ai detenuti che sono sottoposti al regime di sorveglianza particolare, ai sensi dell'articolo 14-bis della legge 26 luglio 1975, n. 354, e successive modificazioni, salvo che sia stato accolto il reclamo previsto dall'articolo 14-ter della medesima legge;

d) quando vi è la concreta possibilità che il condannato possa darsi alla fuga ovvero sussistono specifiche e motivate ragioni per ritenere che il condannato possa commettere altri delitti.



3. Nei casi previsti nel comma 1 dell'articolo 656 del codice di procedura penale, quando la pena detentiva da eseguire non è superiore a dodici mesi, il pubblico ministero, salvo che debba emettere il decreto di sospensione di cui al comma 5 dell'articolo 656 del codice di procedura penale e salvo che ricorrano i casi previsti nel comma 9, lettera a), della medesima disposizione, sospende l'esecuzione dell'ordine di carcerazione e trasmette gli atti senza ritardo al magistrato di sorveglianza affinché disponga che la pena venga eseguita presso il domicilio. La richiesta è corredata da un verbale di accertamento della idoneità del domicilio, nonché, se il condannato è sottoposto a un programma di recupero o intenda sottoporsi ad esso, dalla documentazione di cui all'articolo 94, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309.


4. Se il condannato è già detenuto, salvo che ricorra il caso previsto nel comma 9, lettera b), dell'articolo 656 del codice di procedura penale, la pena detentiva non superiore a dodici mesi, anche se costituente parte residua di maggior pena, è eseguita nei luoghi di cui al comma 1. A tal fine, la direzione dell'istituto penitenziario trasmette al magistrato di sorveglianza una relazione sulla condotta tenuta durante la detenzione. La relazione è corredata da un verbale di accertamento della idoneità del domicilio, nonché, se il condannato è sottoposto ad un programma di recupero o intenda sottoporsi ad esso, dalla documentazione di cui all'articolo 94, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309.

5. Il magistrato di sorveglianza provvede ai sensi dell'articolo 69-bis della legge 27 luglio 1975, n. 354 e successive modificazioni, ma il termine di cui al comma 2 della predetta disposizione è ridotto a cinque giorni.

6. Copia del provvedimento che dispone l'esecuzione della pena presso il domicilio è trasmessa senza ritardo al pubblico ministero nonché all'ufficio locale dell'esecuzione penale esterna per gli interventi di sostegno e controllo. L'ufficio locale dell'esecuzione penale esterna segnala ogni evento rilevante sull'esecuzione della pena e trasmette relazione trimestrale e conclusiva.

7. Nel caso di condannato tossicodipendente o alcoldipendente sottoposto ad un programma di recupero o che ad esso intenda sottoporsi, la pena di cui al comma 1 può essere eseguita presso una struttura sanitaria pubblica o una struttura privata accreditata ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309. In ogni caso, il magistrato di sorveglianza può imporre le prescrizioni e le forme di controllo per accertare che il tossicodipendente o l'alcoldipendente inizi immediatamente o prosegua il programma terapeutico.

8. Si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni previste dagli articoli 47-ter, commi 4, 4-bis, 5, 6, 8, 9 e 10, 51-bis, 58 e 58-quater, ad eccezione del comma 7-bis, della legge 26 luglio 1975, n. 354, e successive modificazioni, nonché le relative norme di esecuzione contenute nel regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 2000, n. 230. Nei casi previsti dagli articoli 47-ter, commi 4 e 4-bis, 51-bis della legge 26 luglio 1975, n. 354, tuttavia, il provvedimento è adottato dal magistrato di sorveglianza.».

1. 500.Il Governo.



ART. 2.



Dopo l'articolo 2, inserire il seguente:

«Art. 2-bis. - (Circostanza aggravante). - 1. All'articolo 61 del codice penale, dopo il numero 11-ter), è aggiunto il seguente:»11-quater) l'aver commesso un delitto non colposo durante il periodo in cui era ammesso ad una misura alternativa alla detenzione in carcere».

2. 500.Il Governo.



Dopo l'articolo 2 inserire il seguente articolo:

Art. 2-bis. - (Modifiche alla legge 23 dicembre 2009, n. 191). - 1. All'articolo 2, comma 215, della legge 23 dicembre 2009, n.191, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) dopo le parole: «di cui al comma 213» inserire le seguenti: «nonché le maggiori entrate derivanti dall'attuazione del comma 212»;

b) alla fine del comma, aggiungere le seguenti parole: «, ivi compreso l'adeguamento dell'organico del Corpo di polizia penitenziaria occorrente per fronteggiare la situazione emergenziale in atto. A tal fine, per assicurare la piena operatività dei servizi di polizia penitenziaria, con decreto del Ministro della Giustizia da adottare entro il 30 giugno 2010 possono essere introdotte disposizioni per abbreviare i corsi di formazione iniziale degli agenti del Corpo di polizia penitenziaria».


2. 0501.Il Governo.



Dopo l'articolo 2, inserire il seguente articolo:


«Art. 2-bis. 1. All'articolo 2, comma 8-quinquies, del decreto legge 30 dicembre 2009, n. 194, convertito con modificazioni dalla legge 26 febbraio 2010, n. 25, dopo le parole «Uffici giudiziari» sono inserite le seguenti «e tutti gli altri uffici anche ad ordinamento separato, in cui è organizzato il Ministero della giustizia» e dopo le parole «articolo 3 comma 1» sono aggiunte le seguenti «e comma 1-ter»


2. 060.Schirru, Ferranti, Samperi, Amici, Capano, D'ippolito Vitale, Rossomando, Cavallaro, Touadi, Sisto, Ria, Di Pietro, Monai, Costa.



Dopo l'articolo 2, inserire il seguente articolo:


«Art. 2-bis. - 1. Entro centottanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, il Ministro della Giustizia, sentiti i Ministri dell'interno e della funzione pubblica, riferisce alle competenti Commissioni parlamentari in merito alle necessità di adeguamento numerico e professionale della pianta organica del Corpo di Polizia penitenziaria e del personale del comparto civile del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria anche in relazione all'entità numerica della popolazione carceraria e al numero dei posti esistenti e programmati.».


2. 030.(nuova formulazione) Ferranti, Schirru, Samperi, Amici.



Dopo l'articolo 2 inserire il seguente:

«Art. 2-bis. - 1. Per le esigenze connesse ai maggiori controlli a carico delle Forze di polizia derivanti dall'attuazione dell'articolo 1, il Ministero dell'interno e il Ministero della Difesa sono autorizzati ad effettuare assunzioni, in deroga alla normativa vigente, entro un limite di spesa pari ad euro 36 milioni per l'anno 2010 e ad euro 108 milioni a decorrere dall'anno 2011. Tali risorse sono destinate al reclutamento del personale proveniente dalle Forze armate. Nell'ambito della predetta autorizzazione è prevista l'assunzione di 1.500 unità nella Polizia di Stato e di 1.500 unità nell'Arma dei carabinieri, con decorrenza 1o settembre 2010.

2. Per le medesime esigenze di cui al comma 1, per l'anno 2010 è istituito nel bilancio del Ministero dell'interno, missione 7 «ordine pubblico e sicurezza», un fondo di parte corrente per le esigenze dell'amministrazione della pubblica sicurezza, con una dotazione di euro 10 milioni, da ripartire con decreto del Ministro dell'interno nell'ambito dei programmi previsti per il centro di responsabilità pubblica sicurezza, da comunicare al Ministero dell'economia e delle finanze, nonché alle Commissioni parlamentari ed alla Corte dei Conti.

3. All'onere derivante dall'attuazione del presente articolo, pari ad euro 46 milioni per l'anno 2010 e ad euro 108 milioni a decorrere dall'anno 2011, si provvede mediante corrispondente riduzione dell'autorizzazione di spesa prevista dall'articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307.».

2. 040.Brigandì, Lussana, Nicola Molteni, Paolini, Follegot, Ferranti, Samperi, Monai, Touadi, Torrisi, Lehner.