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Sign for Aiutaci a garantire l'effettiva applicazione dell'art. 27 Cost.(funzione rieducativa della pena)

Mercoledi',23 Marzo 2011: interrogazioni per l'assunzione degli educatori penitenziari

Mercoledi',23 Marzo 2011,

(rinvio del 16 Marzo 2011)

in commissione giustizia discussione delle interrogazioni orali per l'assunzione degli educatori penitenziari.


5-04298 Cassinelli: Sull’iter del concorso pubblico per educatore penitenziario


5-04314 Ferranti: Questioni relative all’assunzione dei vincitori del concorso per educatore penitenziario




Per leggere il testo delle interrogazioni vai su news giornaliere o etichetta interrogazioni parlamentari




Carceri:necessario assumere educatori,assistenti e psicologi.

26 agosto 2010



Giustizia: Bernardini (Radicali); basta morti in carcere, varare in fretta misure deflattive



“Il tempo dell’illegalità e dell’inciviltà carceraria italiana è scandito ad un ritmo impressionante dalle morti, dai suicidi. Dico al Governo e ai miei colleghi parlamentari che così numerosi hanno partecipato all’iniziativa del Ferragosto in carcere, che occorre fare in fretta a varare, intanto, misure adeguate a decongestionare la sovrappopolazione carceraria”. Lo afferma Rita Bernardini, deputata Radicale, membro della Commissione Giustizia della Camera, dopo la morte di un detenuto a Sulmona. “Il disegno di legge Alfano - così come svuotato dalla Commissione Giustizia della Camera - non serve a spegnere l’incendio di disperazione e di morte che sta divampando - prosegue.Affidare infatti ai Tribunali di sorveglianza la valutazione della pericolosità sociale e l’idoneità del domicilio per consentire di scontare ai domiciliari pene residue sotto i 12 mesi, significa paralizzare tutto: la valutazione arriverà troppo tardi! Si dia ai direttori degli istituti penitenziari questo compito che saprebbero fare meglio e più in fretta dei magistrati di sorveglianza. Ridimensionata almeno un po’ la popolazione detenuta, occorre immediatamente riformare il sistema come previsto dalle mozioni approvate in gennaio dalle aule di Montecitorio e di Palazzo Madama a partire dallo stop all’uso indiscriminato della carcerazione preventiva e alla depenalizzazione dei reati minori, per arrivare alle misure e pene alternative che si rivelano molto più efficaci del carcere ai fini della rieducazione e del reinserimento sociale, all’adeguamento degli organici penitenziari (agenti, educatori, psicologi, assistenti sociali), alle possibilità di lavoro per i detenuti, agli istituti di custodia attenuata dove i tossicodipendenti possano curarsi”.





5 luglio 2010





Carceri: Favi, "Bene Tg2, condizioni indegne per detenuti e lavoratori"



Dichiarazione di Sandro Favi responsabile Carceri del Partito Democratico



L’inchiesta del Tg2 sulla drammatica situazione delle nostre carceri evidenzia ciò che il Partito Democratico denuncia da mesi, e cioè condizioni di vita per i detenuti e per i lavoratori penitenziari del tutto indegne. Quelle viste all’Ucciardone sono situazioni che in realtà riguardano la stragrande maggioranza delle carceri italiane. Le morti in carcere e gli atti di autolesionismo sono segnali inequivocabili: occorre attuare da subito politiche penitenziarie che decongestionino gli istituti. È assolutamente necessario investire sulle misure alternative alla detenzione e sull’aumento di agenti di polizia penitenziaria, di educatori, di assistenti sociali e psicologi.



Finora il ministro Alfano e il direttore delle carceri Ionta hanno saputo solo ipotizzare un piano carceri che avrà lunghissimi tempi di realizzazione e che non inciderà minimamente per un miglioramento della situazione nell’immediato.



Così non va.









Lettere: senza assunzione personale educativo il ddl Alfano è inutile





Comunicato stampa, 29 maggio 2010





Ai deputati di commissione bilancio



e giustizia camera









Al sottosegretario



On. Caliendo









Al sottosegretario



On. Giorgetti Alberti







Egregi Onorevoli,



dopo aver appreso la notizia sul parere negativo della Commissione Bilancio sugli artt. 2 quater e 2 sexies del Ddl Alfano questo Comitato ritiene necessario porre alla Vostra attenzione alcune osservazioni. L’eliminazione dell’articolo aggiuntivo Schirru 2.060 svuoterebbe di significato il Ddl Alfano riducendolo ad una imago sine re.



L’investimento in risorse umane è propedeutico alla concreta materializzazione della normativa contenuta nel provvedimento. Secondo quanto enunciato dall’art. 1 comma 3 del Ddl. il magistrato di sorveglianza decide sulla base della relazione inviatagli dall’istituto penitenziario.



Alla luce della normativa penitenziaria è l’educatore colui che osserva il comportamento del detenuto e provvede alla stesura della relazione di sintesi, cioè di quella relazione di cui si servirà il magistrato di sorveglianza per la decisione finale sulla misura alternativa.



Senza l’incremento di ulteriori unità di personale pedagogico la situazione del sovraffollamento carcerario non potrà mai essere risolta né tantomeno potrà trovare risoluzione la drammatica condizione in cui versano le carceri italiane.



Pochi educatori significa poche relazioni da inviare al magistrato di sorveglianza. Pochi educatori significa impossibilità di fare il trattamento. Pochi educatori significa stasi della concessione di misure alternative. L’eliminazione dell’articolo aggiuntivo Schirru creerebbe un vero e proprio effetto boomerang che provocherebbe la totale paralisi del Ddl Alfano.



La Commissione Giustizia dopo aver preso atto della grave situazione di disagio in cui versano le carceri italiani ha dato voce all’articolo 27 della Costituzione decidendo di investire su quello che già nel Settecento Beccaria definiva “il più sicuro mezzo di prevenire i delitti” ossia l’educazione.



L’approvazione dell’articolo aggiuntivo che esclude il Dap dalla riduzione della pianta organica e dal blocco delle assunzioni costituisce una vera e propria presa di coscienza dell’assunto secondo il quale non può esserci alcun miglioramento delle condizioni di detenzione senza l’investimento in risorse umane.



Si evidenzia inoltre che l’emendamento è già stato “riformulato” originariamente infatti prevedeva l’obbligo per il governo,dopo l’invio della relazione per l’adeguamento della pianta organica, di predisporre entro 2 mesi un piano straordinario di assunzioni.



La totale eliminazione di questo emendamento volto alla concreta applicazione della misura alternativa sulla quale questo Governo intende puntare per risolvere il dramma del pianeta carcere renderebbe inutile l’approvazione di un Ddl che non riuscirebbe mai ad essere attuato.



Ci sarebbe infatti una vera e propria antinomia tra norma e realtà. La realtà è che la situazione carceraria italiana è drammatica e preoccupante.



I continui suicidi in carcere sono da porre in relazione con le insopportabili condizioni di disagio in cui vivono i reclusi delle carceri italiane alla carenza di trattamento e attività rieducative e alla mancata assistenza psicologica dovuta alla cronica carenza di personale educativo



Ebbene, l’Italia, Paese democratico, è stata condannata dalla Cedu per trattamento degradante e disumano. A tale situazione va data una risposta concreta, soprattutto se si considera che il bilancio dello stato potrebbe essere aggravato dalle condanne della Cedu (Sic!).



Inoltre non si comprende come la crisi riguardi solo le risorse umane e non anche lo stanziamento dei fondi per l’edilizia penitenziaria ,infatti, una volta costruite nuove carceri queste rimarranno inutilizzate (Sic!) Un esempio è fornito dal carcere di Agrigento e dal carcere di Rieti, a Pinerolo inoltre, c’è un carcere vuoto da 10 anni ma è già stata individuata un’area per costruir un nuovo carcere (fonte Girodivite).



Per un provvedimento importante, come quello in esame, che punta sulla rieducazione e sul recupero del reo, occorre assumersi delle responsabilità serie, perché l’incremento del personale pedagogico rappresenta il sine qua non della correlazione legge - realtà.



Ancora una volta si evidenzia inoltre che il “decantato” vulnus di copertura finanziaria può essere sanato attingendo dai fondi della Cassa delle Ammende che secondo quanto disposto dall’art 129 III comma del Dpr 30 giugno 2000, n. 230, devono essere destinati ai programmi che tendono a favorire il reinserimento sociale dei detenuti e degli internati anche nella fase di esecuzione di misure alternative alla detenzione”e non all’edilizia penitenziaria (Sic!) . Qualora il Governo non intenda attingere i fondi necessari dalla cassa delle Ammende potrebbe ricavarli dai fondi del Fug, visto che il Presidente del Consiglio dei Ministri ha firmato il decreto che assegna per la prima volta le quote delle risorse sequestrate alla mafia e i proventi derivanti dai beni confiscati al Fondo Unico Giustizia (Fug), nella misura del 50 per cento al Ministero dell’Interno e del 50 per cento al Ministero della Giustizia. Attingendo i fondi o dalla cassa delle Ammende o dal Fug non vi sarebbe alcun onere aggiuntivo in quanto gli stessi sono già previsti in bilancio.



Per le ragioni suesposte riteniamo che l’emendamento presentato dall’On. Donatella Ferranti e Schirru sia una vera proposta “bipartisan” che deve, necessariamente,trovare accoglimento così come è stato approvato in Commissione Giustizia.



Riteniamo altresì che il governo, dopo aver provveduto all’adeguamento della pianta organica anche in relazione alla popolazione detenuta ( quasi 70mila detenuti) debba predisporre un piano straordinario di assunzioni di educatori penitenziari da attingersi dalla vigente graduatoria del concorso pubblico per esami a 397 posti nel profilo professionale di Educatore, Area C, posizione economica C1, indetto con Pdg 21 novembre 2003.



Una scelta in tal senso rappresenterebbe la chiave di volta per un chiaro e ben preciso impegno di responsabilità affinché la drammatica situazione che affligge il pianeta carcere possa finalmente essere risolta. Per tali ragioni auspichiamo che tutta la commissione bilancio della camera e il sottosegretario Alberto Giorgetti facciano una seria e proficua riflessione riconoscendo l’importanza ai fini dell’attuazione del Ddl in esame dell’emendamento Schirru 2.060.





FERRANTI SU DDL CARCERI,OTTENUTO ANCHE AMPLIAMENTO ORGANICO EDUCATORI PENITENZIARI.

Donatella Ferranti,PD:piano programmato di assunzioni del personale degli educatori.

Governo favorevole a emendamenti Pd per potenziamento personale penitenziario:piano programmato di assunzioni, per l`adeguamento degli organici del personale di Polizia penitenziaria, degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi.


18 maggio 2010


La commissione Giustizia della Camera ha cominciato a votare gli emendamenti presentati al ddl carceri e il Governo ha dato parere favorevole alle proposte di modifica del Pd che prevedevano il potenziamento del personale civile e amministrativo penitenziario (psicologi, educatori, ecc) e l’adeguamento delle piante organiche di carabinieri e polizia in funzione del nuovo impegno che dovranno svolgere per vigilare sui detenuti che trascorreranno agli arresti domiciliari l’ultimo periodo della loro detenzione. Il capogruppo del Pd in commissione giustizia, Donatella Ferranti, ha espresso soddisfazione per questo parere favorevole del Governo augurandosi che alla fine l’emendamento venga approvato.



Pd: nostre proposte sono su linea indicata da Napolitano

“Il Pd è pronto” a rispondere al monito del presidente della Repubblica sulla necessità di risolvere il sovraffollamento delle carceri e “a fare la propria parte”. Per questo, annuncia Sandro Favi, responsabile Carceri dei democratici, “nei prossimi giorni il nostro partito presenterà proposte su questi temi, in un quadro di sistema e in continuità e sviluppo delle mozioni approvate dal Parlamento già nei primi mesi di quest`anno”.

“Proporremo - spiega Favi - che si proceda alla revisione del codice penale, che vengano riviste le norme che determinano l`alta incidenza di imputati in custodia cautelare in carcere e quelle sul trattamento penale dei tossicodipendenti, che siano ampliate le opportunità di accesso alle misure alternative alla detenzione. Chiederemo inoltre al Governo - prosegue - un piano programmato di assunzioni, per l`adeguamento degli organici del personale di Polizia penitenziaria, degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi, nonché gli indispensabili stanziamenti ed investimenti per ripristinare la corretta funzionalità ed operatività dei servizi e delle strutture”.

“Il Partito Democratico - conclude l’esponente del Pd - rinnova la stima e la fiducia degli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria e l`apprezzamento verso i dirigenti dell`Amministrazione penitenziaria, verso le professionalità socio-educative, sanitarie, amministrative e tecniche che, in questa fase difficile, dimostrano il proprio impegno con alto senso di umanità e qualificate competenze”.

Ferranti: "Iter rapido? Vediamo atteggiamento maggioranza su nostre proposte"

Carceri: Pd, "Testo migliorato in commissione, ma serve uno sforzo in più" Ferranti: "Iter rapido? Vediamo atteggiamento maggioranza su nostre proposte"

“Lo stralcio della messa in prova consentirà di esaminare rapidamente il provvedimento sulla detenzione domiciliare”. Lo dichiara la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti facendo notare come ‘la messa in prova non riguardava la popolazione carceraria e quindi non avrebbe avuto effetti sul grave stato di sovraffollamento delle carceri italiane. In ogni caso – sottolinea la democratica – il voto di oggi conferma il nostro giudizio negativo sul testo uscito dal consiglio dei ministri che era confuso ed inefficace anche perché privo di qualsiasi copertura finanziaria. Stiamo adesso valutando se aderire o meno alla richiesta di un voto in sede legislativa sul testo modificato nel corso dei lavori in commissione. La nostra disponibilità dipenderà anche dall’atteggiamento della maggioranza sulle nostre ulteriori proposte di modifica. In particolare: la tutela delle vittime di violenza domestica, il rafforzamento del personale di polizia (non solo quella penitenziaria) e del personale del comparto civile dell’amministrazione penitenziaria(educatori e psicologi)”.


Proposta emendativa 8.01.


Dopo l'articolo 8 inserire il seguente:


«Art. 8-bis. - 1. Entro centottanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, il Ministro della Giustizia, sentiti i Ministri dell'interno e della funzione pubblica, riferisce alle competenti Commissioni parlamentari in merito alle necessità di adeguamento numerico e professionale della pianta organica del Corpo di Polizia penitenziaria e del personale del comparto civile del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria anche in relazione all'entità numerica della popolazione carceraria e al numero dei posti esistenti e programmati.

2. A tal fine il Governo presenta al Parlamento entro i successivi novanta giorni un apposito piano straordinario di assunzioni di nuove unità specificandone i tempi di attuazione e le modalità di finanziamento.».
Ferranti Donatella, Schirru Amalia, Samperi Marilena, Amici Sesa



Proposta emendativa 8.03.

Dopo l'articolo 8 inserire il seguente:


«Art. 8-bis. - 1. Al comma 8-quinquies, della legge n. 26 del 2010, dopo le parole Il Corpo della Polizia penitenziaria, sono inserite le seguenti il personale del comparto civile del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria,».
Schirru Amalia, Ferranti Donatella, Samperi Marilena, Amici Sesa



28-04-10


Dopo l'ennesimo suicidio in carcere (23 dall'inizio dell'anno), nel penitenziario di Castrogno, a Teramo, il parlamentare dell'IdV, Augusto Di Stanislao, ribadisce la necessita' di interventi diretti ed immediati da parte del Governo. ''Non e' piu' ammissibile - afferma il deputato IdV - una tale situazione di completa incapacita' da parte del Governo di affrontare concretamente le problematiche delle carceri in Italia''. Di Stanislao ricorda che ''dopo varie visite presso il carcere di Castrogno e altrettante interrogazioni ad Alfano, dopo una mozione a mia prima firma approvata all'unanimita', con la quale anche la maggioranza si e' impegnata in una serie di iniziative atte a risollevare una drammatica realta' focalizzando l'attenzione sul sovraffollamento e sulla carenza di personale penitenziario e di educatori, dopo l'annuncio dell'emergenza carceri di Alfano e del fantomatico piano carceri, dopo continue denunce e sollecitazioni dei sindacati sulla necessita' di intervenire sulle strutture, sugli organici, siamo ancora di fronte ad una situazione insostenibile e all'emergenza soluzioni''. ''Ho presentato da tempo - conclude Di Stanislao - una proposta di legge per istituire una Commissione d'inchiesta parlamentare sulla situazione delle carceri in Italia che, ora piu' che mai, diventa fondamentale per dare risposte e soluzioni ai molteplici problemi e disagi dell'intero mondo penitenziario''.




Di Stanislao:il ministro tace sulle assunzioni degli educatori,riferisca in parlamento.

“E’ giusta l’assunzione di 2.000 agenti così come evidenziato da Sarno, Segretario generale Uil Pa Penitenziari, per garantire il turnover e quindi supplire la carenza del personale di polizia penitenziaria, ma vi è una colpevole dimenticanza da parte del Ministro quando tace sulla necessità di garantire la presenza degli educatori così come previsto nella Mozione IdV approvata all’unanimità dal Parlamento.” Queste le parole dell’On. Di Stanislao che prosegue: “Non vorremmo che questo impegno del Ministro si focalizzi esclusivamente sull’edilizia carceraria e altresì non vorremmo che dietro la parola magica “stato di emergenza” si celi il grimaldello per ridare vita ad una ” Carceri d’oro 2″ che in barba alla procedure di appalti e alla trasparenza abbiano buon gioco, piuttosto che la pubblica utilità e l’urgenza, i furbetti delle sponsorizzazioni. Si segnala al Ministro, nel frattempo, che in Italia vi sono 40 penitenziari incompiuti ed inutilizzati in un Paese che ne ha 171 in tutto e nel Piano Carceri presentato non c’è cenno di recupero di questo patrimonio. Chiedo che il Ministro venga, così come richiesto in Aula, a riferire in Parlamento sugli impegni presi in relazione ai tempi e modi e risorse da impiegare. Nel frattempo con due distinte interrogazioni chiedo al Ministro quale modello di recupero intenda mettere in campo visto che non si parla assolutamente di assumere gli educatori e cosa intenda fare per i 40 penitenziari incompiuti.”


16 Marzo 2010:interrogazione a risposta in Commissione su assunzione idonei educatori penitenziari

Convocazione della II Commissione (Giustizia)

Martedì 16 marzo 2010

Ore 13.45

5-02550 Ferranti: In relazione all’assunzione di educatori penitenziari


Interrogazione a risposta in Commissione:

FERRANTI, MELIS, TIDEI e SAMPERI.



- Al Ministro della giustizia.

- Per sapere

- premesso che:

il 17 febbraio 2010 il Sottosegretario per la giustizia Caliendo è intervenuto in Senato sul tema dell'assunzione degli educatori penitenziari reclutati tramite il concorso pubblico per esami a 397 posti nel profilo professionale di educatore, area C, posizione economica C1, indetto con PDG 21 novembre 2003;

nel corso della succitata seduta, il Sottosegretario Caliendo ha affermato che entro aprile 2010 saranno assunti in via definitiva tutti gli educatori che hannosuperato i precedenti concorsi, oltre ai 170 già assunti (anche se agli interroganti risulta che siano stati assunti 97 educatori);

in realtà, l'assunzione dei vincitori del suddetto concorso era già programmata con l'indizione dello stesso nel 2003, per il quale il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria già disponeva dei fondi necessari;

lo stesso Ministro interrogato, onorevole Alfano, aveva riconosciuto l'improcrastinabilità e l'urgenza di assumere più unità di educatori quando, il 12 gennaio 2010, furono approvate alla Camera le mozioni sui problemi del carcere presentate da vari gruppi parlamentari;a fronte di una popolazione carceraria di 67.000 unità, il rapporto educatore/detenuto è di circa 1 a 1.000, cosa che rende in pratica impossibile lo svolgimento di qualsivoglia progetto rieducativo impedendo il corretto reinserimento del detenuto nel tessuto sociale, così come previsto nel dettato costituzionale;

non avendo il Ministro interrogato ancora proceduto all'assunzione di ulteriori unità degli educatori, limitandosi a rimandare la questione ad un futuro confronto in merito con i Ministri Tremonti e Brunetta, sarebbe auspicabile ed urgente un rapido avvio della procedura di assunzione di educatori, almeno per completare la già esigua pianta organica, ulteriormente ridotta di circa 400 unità dal decreto legislativo n. 150 del 2009

se non ritenga opportuno procedere celermente all'assunzione di educatori attingendo dalla vigente graduatoria degli idonei risultante dal concorso pubblico a 397 posti di cui in premessa, al contempo prorogando la validità della stessa per almeno un quinquennio, al fine di permetterne lo scorrimento graduale per compensare il turn-over pensionistico, evitando l'indizione di nuovi concorsi che comporterebbe ulteriori oneri finanziari.

(5-02550)


Risposta all'interrogazione di Donatella Ferranti:dal 2011 assunzioni degli idonei educatori concorso,il comitato vigilera'.

Nel rispondere agli On. interroganti ritengo opportuno segnalare che il concorso pubblico per esami a 397 posti nel profilo di "Educatore", Area C, posizione economica C1, dell'Amministrazione Penitenziaria, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 30 del 16.4.2004 - IV serie speciale e si è concluso in data 9 luglio 2008.La graduatoria definitiva, immediatamente dopo l'approvazione del Direttore Generale con provvedimento dell'11 luglio 2008, è stata trasmessa all'Ufficio centrale per il bilancio per l'apposizione del visto di controllo.Nell'anno 2009, in ragione dell'entità dei fondi stanziati ai sensi dell'articolo 1, comma 346, della Legge 24.12.2007 n. 244, è stato possibile procedere all'assunzione dei primi 103 vincitori del predetto concorso a 397 posti.Quanto alle restanti 294 unità, la competente Direzione Generale di questa amministrazione ha già programmato il relativo piano di assunzione ricorrendo, per la copertura degli originari 397 posti a concorso, allo scorrimento della graduatoria, ai sensi dell'art. 15, co. 7, DPR n. 487/99 e successive integrazioni e modificazioni.I nuovi educatori - alcuni dei quali individuati tra i candidati idonei, ma non vincitori del concorso, attese le 12 defezioni intervenute per rinunce, mancate stipule del contratto o dimissioni da parte degli aventi diritto - hanno infatti già scelto la sede di destinazione e, entro aprile del corrente anno, saranno formalmente assunti con firma del relativo contratto.Per quanto riguarda, invece, l'auspicata possibilità di procedere ad un ulteriore scorrimento della graduatoria oltre il numero dei posti originariamente messi a concorso, mi corre l'obbligo di segnalare che tale eventualità non rientra tra le ipotesi di cui all'art. 15, co. 7, del DPR n. 487/1994 e che pertanto, limitatamente all'anno in corso, non può essere attuata per mancato stanziamento dei fondi occorrenti.I fondi disponibili, infatti, sono stati impegnati sia per l'assunzione dei vincitori del suddetto concorso per educatori, sia per l'assunzione degli idonei al concorso a 110 posti di contabile, a copertura dei posti previsti dal relativo bando ed in ragione delle gravi carenze riscontrate anche nell'area contabile.Dato atto di quanto sopra e, premesso che la validità delle graduatorie è indicata in tre anni dalla data della pubblicazione nei Bollettini ufficiali, faccio presente che, nel caso di specie, la validità della graduatoria del concorso a 397 posti è fissata al 31 maggio 2012 e che, pertanto, a partire dal prossimo anno, in presenza delle risorse economiche necessarie, potranno esservi le condizioni per procedere ad uno scorrimento della graduatoria, anche oltre il numero dei posti pubblicati.




24 febbraio 2010:

ordine del giorno su non riduzione organico educatori di Roberto Rao

La Camera,

premesso che

il provvedimento in esame prevede, all'esito del processo di riorganizzazione di cui all'articolo 74, del decreto legge n. 112 del 2008, un'ulteriore riduzione degli assetti organizzativi delle amministrazioni pubbliche ai fini del contenimento della spesa pubblica;

il comma 8-quinquies dell'articolo 2 individua le amministrazioni che non sono interessate dalle riduzioni descritte, tra cui il Corpo di Polizia Penitenziaria;


nonostante le difficoltà operative, la scarsezza di mezzi e personale risulta, inopinatamente escluso da tale previsione il personale civile del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di adottare ulteriori iniziative normative volte ad includere tra il personale delle amministrazioni non interessate dalla riorganizzazione delle piante organiche non solo quello di polizia penitenziaria ma anche quello civile del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, con particolare riferimento alle figure degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi, anche in vista dell'avvio del Piano carceri che necessiterà di adeguate risorse umane e professionali. 9/3210/41. Rao, Ria
.


Accolto come raccomandazione.




19 Febbraio 2010:

ordine del giorno su assunzione educatori di Donatella Ferranti e PD


La Camera,

premesso che:

l'articolo 17-ter stabilisce che, per l'attuazione del cosiddetto «Piano carceri» si conferiscono pieni poteri al Commissario straordinario che, per individuare la localizzazione delle aree destinate alla realizzazione di nuove infrastrutture carcerarie, d'intesa con il Presidente della regione territorialmente competente e sentiti i sindaci dei comuni interessati, potrà agire in deroga alla normativa urbanistica vigente, velocizzando procedure e semplificando le gare di appalto, utilizzando il modello adottato per il dopo terremoto a L'Aquila, derogando anche all'obbligo previsto dalla legge 7 agosto 1990, n. 241, volto a consentire agli interessati, proprietari delle aree che si intendono espropriare, la necessaria partecipazione al procedimento amministrativo;

la localizzazione costituisce di per sé variante e produce l'effetto di imporre il vincolo preordinato all'espropriazione e contro di essa non sarà possibile ricorrere al giudice amministrativo e si introduce anche una deroga al limite dei subappalti, che potranno aumentare dall'attuale 30 per cento fino al 50 per cento, in deroga all'articolo 118 del codice dei contratti pubblici; in sostanza, si affidano pieni poteri al Commissario straordinario, che potrà avvalersi anche del Dipartimento per la protezione civile per le attività di progettazione, scelta del contraente, direzioni lavori e vigilanza degli interventi strutturali ed infrastrutturali, in deroga ai criteri di trasparenza e pubblicità e in palese contraddizione con la mozione Franceschini ed altri n. 1-00302 (approvata sostanzialmente all'unanimità alla Camera il 12 gennaio di quest'anno e accettata dal Governo) che impegnava chiaramente il Governo a garantire, nell'ambito dei progetti della nuova edilizia penitenziaria, i criteri di trasparenza delle procedure e l'economicità delle opere evitando il ricorso a procedure straordinarie, anche se legislativamente previste,

impegna il Governo

a verificare l'adeguatezza, in proporzione alla popolazione carceraria, delle piante organiche riferite non solo al personale di polizia penitenziaria ma anche alle figure degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi, avviando un nuovo piano programmato di assunzioni che vada oltre il turn-over dovuto ai pensionamenti previsto dalla legge finanziaria per il 2010 e che garantisca le risorse umane e professionali necessarie all'attivazione delle nuove strutture penitenziarie, anche distribuendo meglio il personale sul territorio, concentrandolo nei compiti di istituto, sottraendolo ai servizi estranei, consentendogli un adeguato, costante ed effettivo aggiornamento professionale.

9/3196/13.
Donatella Ferranti.



Il comitato vincitori idonei concorso educatori dap in sostegno di Rita Bernadini

Educatori penitenziari sostengono la protesta di Rita Bernardini e Irene TestaRistretti Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori condivide e sostiene l’iniziativa non violenta intrapresa da Irene Testa e Rita Bernardini.Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori condivide e sostiene l’iniziativa non violenta intrapresa da Irene Testa e Rita Bernardini, impegnate in uno sciopero della fame perrichiedere l’esecuzione immediata di quanto proposto nelle cinque Mozioni parlamentari,unanimemente approvate nei giorni 11 e 12 gennaio 2010, riguardanti la situazione del sistema carcerario italiano.Giova ricordare che in quella occasione lo stesso Ministro Alfano assumeva precisi impegni ed affermava che vi avrebbe dato celere e certa attuazione sancendo l’inizio di un nuovo percorso,iniziato con la dichiarazione di Emergenza di tutto il sistema penitenziario alla quale ci si aspettava sarebbe seguita la predisposizione nel Piano Carceri di tutti quegli atti necessari ad ottemperare a quanto detto nelle citate Mozioni per poter, nei tempi strettamente necessari, affrontareconcretamente e efficacemente l´ormai ingestibile situazione creatasi nei nostri istituti penitenziari.Tuttavia, da un’iniziale analisi condotta sui primissimi elementi costitutivi e organizzativi del Piano Carceri emerge solo una particolare attenzione all’aspetto strutturale e custodiale, non prevedendo,invece, alcun intervento per incrementare e favorire la fondamentale componente rieducativa, vero obiettivo dell’esperienza carceraria.Questo Comitato ed altri illustri interlocutori del mondo penitenziario, continuano, infatti, a chiedere a gran voce che vengano assunti più educatori, affinché l’ingresso nelle nostre carceri non si limiti ad un forzato ozio, ma divenga precipuo momento di riflessione e riprogettazione del sé.Ad oggi, però, in merito alla questione degli educatori, alcuna volontà specifica è stata espressa dal Ministro, nonostante, le nostre carceri continuino quotidianamente ad affollarsi a causa dei numerosi nuovi ingressi, ma anche per la spaventosa carenza di educatori che, secondo quanto stabilito dalle vigenti leggi, rappresentano i coordinatori e i realizzatori materiali dei percorsirieducativi, nonché quelle figure professionali atte a garantire, nei giusti modi e nei tempi,l’espletamento, dell’intero iter necessario all’accesso alle misure alternative alla detenzione di quei detenuti che ne avrebbero i requisiti, ma che continuano a restare in carcere a causa dello sparuto numero di educatori attualmente in servizio a fronte di una popolazione di 66.000 persone carcerate.Pertanto, ci uniamo all´Onorevole Bernardini e a Irene Testa per chiedere l´immediata esecuzione delle citate mozioni e auspichiamo che il Ministro Alfano ne predisponga repentinamente l’avvio.Il Comitato, altresì, ad ausilio dell’iniziativa intrapresa da Rita Bernardini e da Irene Testa,promuove una “catena di informazione solidale” impegnandosi a diffondere la conoscenza di tale protesta non violenta tramite l’invio di questo comunicato non solo a tutti gli organi di informazione, ma anche ai propri conoscenti invitandoli a fare altrettanto.Il Comitato vincitori e idonei concorso educatori.


Donatella Ferranti,PD:da Ionta, un primo segnale l'immediata assunzione dei tanti educatori.

CARCERI: PD, VOGLIAMO VEDERCI CHIARO. AUDIZIONE ALLA CAMERA DI IONTA



Roma, 13 gen



''Lo vogliamo esaminare puntigliosamente ed e' per questo che gia' domani chiederemo al presidente della commissione Giustizia, Giulia Bongiorno di attivarsi per prevedere al piu' presto l'audizione del capo del Dap, dott. Franco Ionta''. Cosi' la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti, commenta l'approvazione del piano carceri da parte del Cdm di oggi. ''I primi dati forniti dal ministro Alfano - sottolinea - non ci convincono fino in fondo: se infatti le carceri italiane possono ''tollerare' sino a circa 64.237 detenuti, da regolamento non potrebbero ospitarne piu' di 43.087. Il grado di sovraffollamento e' elevatissimo, siamo ampiamente fuori quota, e per arrivare ad 80.000 posti, i 21.749 annunciati oggi dal ministro Alfano sembrano insufficienti. E poi - prosegue - non basta costruire muri, occorre riempirli di personale numericamente e professionalmente adeguato: dalla polizia penitenzieria, agli psicologi, agli educatori e agli altri esperti. Di tutto questo ancora non c'e' traccia, ma aspettiamo di conoscere nel merito dal dott. Ionta le cifre esatte, certo - conclude - che un primo segnale potrebbe essere l'immediata assunzione dei tanti educatori e psicologi del concorso''.

Assunzione degli educatori primo impegno del governo

Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori penitenziari esprime piena soddisfazione per l’approvazione delle cinque mozioni sul problema carcerario discusse ed accolte nei giorni 11 e 12 gennaio 2010 dal nostro Parlamento. Per la prima volta il Governo, rappresentato dal Ministro Alfano, ha preso consapevolezza della grave emergenza del sovraffollamento degli istituti di pena e, fra le altre fondamentali proposte presentate, si è impegnato:- a procedere all’assunzione immediata dei restanti educatori penitenziari previsti dalla pianta organica, da attingersi dagli idonei della vigente e menzionata graduatoria risultata dal concorso bandito per tale profilo professionale, affinché anche costoro possano partecipare ai previsti corsi di formazione che il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria deve attivare per questi operatori prima dell’ingresso nelle carceri a cui sono destinati, onde evitare sprechi di danaro per doverli riattivare in seguito;- a prorogare di almeno un quinquennio la validità della graduatoria di merito del concorso citato in premessa, in linea con gli orientamenti del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione nonché con le disposizioni in materia di razionalizzazione delle spese pubbliche in vigore - per permetterne un graduale scorrimento parimenti all’avvicendarsi dei fisiologici turn-over pensionistici, al fine di evitare l’indizione di nuovi concorsi per il medesimo profilo che comporterebbero inutili oneri pubblici;- ad assumere iniziative per lo stanziamento di fondi necessari per completare l’organico di educatori previsti dalla pianta organica attualmente vigente presso il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, considerato che lo sforzo economico da sostenere è annualmente molto esiguo, ma necessario per far funzionare meglio ed in modo più umano una branca importantissima del nostro sistema giustizia che non può più attendere;- a procedere all’alienazione di immobili ad uso penitenziario siti nei centri storici e alla costruzione di nuovi e moderni istituti penitenziari in altro sito;Esprimiamo, quindi, pieno compiacimento per l’importantissimo risultato raggiunto dall’On. Di Stanislao dell’Idv, il quale nella Sua circostanziata e approfondita mozione, ha dimostrato ancora una volta la Sua grande disponibilità e sensibilità verso tali problematiche, sapendo cogliere e far emergere sapientemente le necessità di questo delicato settore della nostra giustizia. Ringraziamo, inoltre, gli onorevoli Bernardini, Rao, Ferranti, Melis, Tidei, Vitali, Balzelli, Donadi, Paladini, Franceschini e tutti coloro che hanno appoggiato con voto favorevole le Loro mozioni, poiché di fronte a queste battaglie di umanità hanno saputo permeare il Loro impegno politico di quell’umanità e di quell’alto senso civico che rende capaci di abbandonare i colori politici e di volgere verso una proficua unità di intenti.Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori penitenziari, intanto, continuerà a vigilare affinché tali doveri vengano rispettati e proseguirà nel suo lavoro di diffusione della necessità dell’intervento rieducativo e quindi sulla centralità della presenza degli educatori, ovvero di quella figura professionale che rappresenta il vero catalizzatore ed esecutore materiale del percorso rieducativo di un detenuto, percorso che rappresenta l’unica vera speranza di un sano reinserimento sociale di chi vive l’esperienza delle sbarre e che rappresenta uno dei più validi strumenti atti ad evitare quegli stati di inerzia, apatia, depressione, frustrazione, ansia, inadeguatezza che troppo spesso percorrono prepotentemente i corridoi lungo i quali si snodano le fila di quelle celle all’interno delle quali si consumano, quotidianamente, suicidi, abusi, violenze. Auspichiamo, quindi, che il Governo predisponga celermente tutti gli atti necessari ad ottemperare quanto detto e che questa stessa volontà continui ad animarne tutti i passaggi ad essi necessari, per poter, nei tempi strettamente necessari, cominciare ad affrontare concretamente e efficacemente l’ormai ingestibile emergenza creatasi.

Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori penitenziari

sabato 14 agosto 2010

Mellano(radicali) e Costa,PDL:chiediamo al governo di colmare le carenze di agenti ed educatori penitenziari.Speriamo non siano i soliti vuoti annunci. carcere,governo,detenuti,angelino alfano,politici,giustizia

Bruno Mellano ed Enrico Costa in visita alla "Santa Catlina di Fossano"



Enrico Costa, capogruppo PDL in Commisione Giustizia alla Camera, e Bruno Mellano, Presidente nazionale di Radicali Italiani, domani, domenica 15 agosto alle ore 17 circa, visiteranno il carcere di Fossano "Santa Catlina".




Bruno Mellano (Presidente nazionale di Radicali Italiani) ha dichiarato: “Questo week end di visite in tutte le strutture carcerarie italiane ha l'obiettivo di verificare le reali condizioni vissute sia dagli operatori che dai detenuti. Una situazione ormai da troppo tempo oltre il tollerabile, fuori dalla legalità e contro la Costituzione stessa. Nonostante i nostri continui appelli, le interrogazioni parlamentari e le precedenti ispezioni, il Governo ed il Parlamento sono rimasti sinora inerti. Chiediamo che vengano subito colmate le carenze di organico della polizia penitenziaria e degli educatori professionali affinché si possa garantire la piena sicurezza dei detenuti e degli operatori ma anche dei cittadini e chiediamo al Consiglio regionale del Piemonte ed al Governatore della Regione, Roberto Cota, di nominare quanto prima il Garante regionale dei detenuti, figura istituita con legge della Regione Piemonte ma ancora in attesa della sua prima applicazione.”




Zazzera,IDV:l'istituto di Lucera dovrebbe avere 4 educatori(ne ha uno solo),due psicologi (ne ha una sola),quale rieducazione? carcere,angelino alfano,detenuti,giustizia,politici,

Carceri: Zazzera (Idv), a Lucera evidente insufficienza strutturale

(Adnkronos) - Per Zazzera ''la complessa situazione di Lucera riguarda anche la gestione del supporto medico e sanitario: la presenza di 47 tossicodipendenti, di cui 14 sotto cura di metadone e 3 sieropositivi con un personale sanitario che assicura il servizio per 3 ore al giorno e che, quando va in ferie, non viene sostituito rappresenta un ulteriore problema". Problemi, per Zazzera, anche nell'assistenza psicologica e psichiatrica: "con la presenza di reati particolari come quelli sessuali, l'istituto dovrebbe avere a disposizione 4 educatori (ne ha uno solo), due psicologi (ne ha una sola), 2 psichiatri (ne ha uno solo)".


Se poi "da un lato lo sforzo della direzione e del personale carcerario (70 persone in servizio contro le 105 previste in pianta organica) mira a integrare le varie etnie presenti (86 gli stranieri) a lavorare perche' non ci siano tensioni tra i detenuti, la condizioni sono davvero dure: mi e' stato riferito - afferma Zazzera - in caso di nuovi arrivi spesso questi sono sistemati in sala d'attesa con materassi di fortuna per la notte prima di essere immatricolati".

"Ho visto 6-8 persone in celle da 15 metri, sistemati su letti a castello su tre livelli. Addirittura un gabbiotto per il personale di guardia di cui sono stati alzati i muri, ma non e' stato completato con le misure di sicurezza previste per mancanza di fondi. C'e' molto da lavorare, alla politica si chiedono risposte adeguate e serie ad una situazione ormai insostenibile'', conclude Zazzera.

Carcere,Di Stanislao:a Settembre chiedero' a camera e senato di dare seguito alla mozione approvata sulle carceri e assunzioni educatori penitenziari! carcere,governo,detenuti,governo,angelino alfano,politici

14-08-2010


CARCERI: IDV IN VISITA A LANCIANO, NON SEMPLICE RITO MA DENUNCIA


ASCA) - L'Aquila, 14 ago - Augusto Di Stanislao e Alfonso Mascitelli (rispettivamente deputato e senatore dell'Italia dei Valori) hanno visitato stamane il penitenziario di Lanciano (Chieti), nell'ambito dell'iniziativa parlamentare ''Ferragosto in carcere''.

''Una situazione piu' che allarmante - ha commentato Di Stanislao - Il carcere di Lanciano, insieme a quello di Teramo, rappresenta la situazione piu' critica e di maggior rischio in Abruzzo.

Siamo di fronte ad un istituto che accoglie piu' del doppio dei detenuti che e' in grado di contenere e le condizioni del personale penitenziario sono al limite della sopportazione e della vivibilita'''.

''Quella dell'IdV - ha tenuto a sottolineare Di Stanislao - e' stata una visita ispettiva di impegno e non di rito, per mettere in evidenza le cose non fatte e quelle da fare. Di fatto c'e' un surplus di oltre 23.000 detenuti e il Ministro si era impegnato ad assumere altri 1.000 operatori, anche se il fabbisogno si aggira sulle 6.000 unita' ed e' un dato di fatto la totale incapacita' del Governo a gestire tale emergenza''.

Di Stanislao e Mascitelli, alla ripresa dei lavori parlamentari, a settembre, chiederanno alla Camera e al Senato che vengano rispettati gli impegni assunti e non mantenuti dal Governo e che il ministro Alfano riferisca in entrambe le Aule sull'emergenza carceri ''da lui sollevata e mai affrontata concretamente, anche a seguito della mozione di Di Stanislao approvata all'unanimita' e rimasta finora lettera morta''.
“Troppi detenuti, pochi spazi e pochi educatori,a Saluzzo solo 2 educatori part time,impossibili percorsi di recupero!”

Da La Stampa – ed. Cuneo, pag. 54. Di Monica Coviello


Ferragosto, tempo di esodo, clou dell’estate. Ma, mentre le spiagge si affollano, nelle carceri c’è chi deve sgomitare per riuscire a farsi una doccia, o deve convivere con compagni di detenzione nell’afa di una cella di pochi metri quadrati. Per questo, un gruppo di politici di tutti gli schieramenti sta passando il suo «Ferragosto in carcere», con visite negli istituti di pena di tutta Italia (l’iniziativa è stata lanciata dai Radicali Italiani).


Anche a Saluzzo, al carcere «Morandi», il secondo del Piemonte per ampiezza, ieri sono stati Magda Negri, senatrice del Pd; Teresio Delfino, deputato Udc; Bruno Mellano, presidente nazionale di Radicali Italiani; Marcella Risso, assessore comunale all’Istruzione di Saluzzo; Andrea Momberto, consigliere comunale saluzzese e Mauro Mantelli, consigliere comunale di Cuneo. Hanno visitato l’istituto insieme al direttore Giorgio Leggieri. «Il nostro scopo è quello di portare all’attenzione della classe politica e della popolazione l’emergenza carceri. Il sovraffollamento e le sue conseguenze sono un problema nazionale, che coinvolge anche Saluzzo», spiega Mellano. «Anche a Saluzzo ci sono due sezioni del carcere che hanno aggiunto un terzo letto nelle celle, che misurano 9 metri quadrati: se all’inizio gli stessi locali ospitavano 25 persone, ora ne accolgono 75. È vero che si è deciso di ridurre il tempo di permanenza in cella dalle 19 alle 8,30, ma le ore da trascorrere in uno spazio esiguo, in tre, sono tante».


Entro il 2013, al «Morandi» sarà inaugurato un nuovo padiglione in grado di ospitare 200 persone. Però, secondo Mellano, «oltre al problema delle strutture, c’è anche quello del personale. A Saluzzo ci sono solo 2 educatori part time: è difficilissimo attuare piani di recupero. Inoltre, ci sono 154 agenti: cento in meno di quanti sono previsti dalla pianta organica».


La delegazione ha incontrato anche i detenuti. «Tutti si sono lamentati dello spazio, e di non sapere come occupare il tempo: chiedono di poter lavorare, per avere denaro per le spese ordinarie e per non gravare sulla famiglia. Ma su 433 detenuti lavorano, a turno, solo 60. Eppure in carcere c’è voglia di mettersi in gioco: basti considerare il positivo esempio del birrificio della cooperativa Pausa Caffè, in cui lavorano tre detenuti». Mauro Mantelli: «Il settore carcerario sembra andare avanti più per la buona volontà di chi ci lavora che per quella del governo, che si è limitato a tagliare i fondi».










Franca Biondelli(PD) e Nathalie Pisano(Radicali),in visita al carcere di Novara hanno dichiarato:chiediamo che vengano subito colmate le carenze di organico della polizia penitenziaria e degli educatori! carcere,governo,angelino alfano,detenuti,politici

Ferragosto in carcere/Sabato 14 agosto la sen. Biondelli (Pd) e Nathalie Pisano visiteranno il carcere di massima sicurezza di Novara



Da domani venerdì 13 agosto a domenica 15, in tutta Italia, si terrà su iniziativa dei Radicali la seconda edizione del “Ferragosto in carcere”, una massiccia visita ispettiva nei 216 istituti di pena sul territorio nazionale.

Oltre 200 tra deputati, senatori, europarlamentari e consiglieri regionali di tutti gli schieramenti politici, garanti per i diritti delle persone private della libertà, ma anche magistrati di sorveglianza, presidenti di tribunali e procuratori generali, nel week-end di Ferragosto si uniranno alla “comunità penitenziaria” per una ricognizione approfondita della difficilissima situazione delle carceri italiane in quello che si sta rivelando l’anno più duro.

A Novara, sabato 14 agosto alle ore 10.00, la Senatrice Franca Biondelli (Pd) accompagnata da Nathalie Pisano (segretaria dell’Associazione Radicale Adelaide Aglietta), da Hassan Pagano (Giovani Democratici) e da Roberto Leggero (Pd) visiteranno il carcere di massima sicurezza di Novara (Via Sforzesca, 49).


Franca Biondelli e Nathalie Pisano hanno dichiarato:

“Questo week end di visite in tutte le strutture carcerarie italiane ha l' obiettivo di verificare le reali condizioni vissute sia dagli operatori che dai detenuti. Una situazione ormai da troppo tempo oltre il tollerabile, la legalità e la Costituzione stessa. Nonostante i nostri continui appelli, le interrogazioni parlamentari e le precedenti ispezioni, il Governo è rimasto indifferente. Chiediamo che vengano subito colmate le carenze di organico della polizia penitenziaria e degli educatori affinché possano garantire la piena sicurezza per loro stessi e per i cittadini e invochiamo il Governatore della Regione, Roberto Cota, di nominare subito il Garante dei detenuti regionale, figura istituita dalla giunta Bresso, bloccata dall' attuale maggioranza.”

Intorno alle ore 12.00 la delegazione sarà a disposizione dei giornalisti per relazionare sulla visita effettuata in una conferenza stampa volante nel piazzale antistante il carcere.



Novara, 13 agosto 2010

Speciale di SkyTG24 "Rebibbia, voci dal carcere,il 14 agosto alle 23.05:le problematiche direttamente dalla voce dei detenuti, dei poliziotti e degli educatori che lavorano in prigione. carcere,governodetenuti,angelino alfano,politici

"Ferragosto in carcere", l'iniziativa dei Radicali, lo speciale di SkyTG24 "Rebibbia, voci dal carcere"


Anche SkyTG24 aderisce a “Ferragosto in carcere”, l'iniziativa per verificare le condizioni di vita nei penitenziari italiani. Le telecamere del canale all news diretto da Emilio Carelli seguiranno le visite di esponenti politici, consiglieri regionali, garanti dei diritti dei detenuti in varie prigioni italiane, da Como a Palermo.


"Rebibbia, voci dal carcere”, questo il titolo dello speciale, andrà in onda il 14 agosto alle 23.05. Il reportage a cura di Jacopo Arbarello racconterà le problematiche direttamente dalla voce dei detenuti, dei poliziotti e degli educatori che lavorano in prigione.



Suicidi in carcere - Quanto ai detenuti che si sono tolti la vita, sono 41 dall'inizio dell'anno, 10 in più rispetto al 2009 che pure ha fatto registrare il "record storico" di suicidi in carcere, con 72 casi.

"Un trend negativo che, a meno di clamorose inversioni, a fine anno rischia di produrre un numero di decessi in carcere mai visto". Invece il totale dei detenuti morti nel 2010, tra suicidi, malattie e cause 'da accertare' arriva a 106 (negli ultimi 10 anni i "morti di carcere" sono stati 1.703, di cui 594 per suicidio).

Ma non sono soltanto i detenuti, segnalano i Radicali, a "morire di carcere": da inizio anno già 4 agenti di Polizia penitenziaria si sono tolti la vita e il 23 luglio si è ucciso anche il Provveditore alle carceri della Calabria, Paolo Quattrone.

PARLAMENTARI IDV IN VISITA AL PENITENZIARIO DI LANCIANO:una deficienza organica di agenti di polizia penitenziaria, di educatori e di personale mai riscontrata in passato!. carcere,governo,angelino alfano,detenuti,governo,educatori penitenziari,politici

FERRAGOSTO: PARLAMENTARI  IDV  IN VISITA AL PENITENZIARIO DI LANCIANO


ASCA) - L'Aquila, 13 ago - Nell'ambito della seconda edizione della manifestazione che porta i parlamentari a visitare le carceri italiane, Alfonso Mascitelli e Augusto Di Stanislao (senatore e deputato dell'Italia dei Valori) saranno domani al penitenziario di Lanciano. ''Dallo scorso anno la situazione del sistema penitenziario e' decisamente peggiorata - spiegano i due parlamentari IdV - Circa 68.000 detenuti costipati in strutture che possono ospitarne al massimo 44.000; una deficienza organica di agenti di polizia penitenziaria, di educatori e di personale mai riscontrata in passato; suicidi, quotidiani atti autolesionistici, proteste e rivolte, uniti ad una totale incapacita' del Governo a gestire una tale emergenza fanno un mix esplosivo che cosi' esplodera' molto presto''.

Sen.Tomaselli:Le misure alternative vengono date con il contagocce. Il personale è insufficiente,non solo la polizia penitenziaria, ma anche gli educatori! carcere,giustizia,detenuti,angelino alfano,politici,governo,Ionta,Dap

Senatore Tomaselli: ferragosto in carcere


Ho aderito al “Ferragosto in carcere", iniziativa promossa dai Radicali Italiani per il secondo anno consecutivo, allo scopo di sollevare l'attenzione del paese intero sull'insostenibilità della situazione in cui versa il sistema penitenziario italiano.

Nel pomeriggio di Sabato 14 agosto alle ore 16,30 – unitamente al Sen. Giuseppe Caforio dell'Italia dei Valori - sarò presso il Carcere di Brindisi a far visita alla struttura e ai detenuti che vi sono ristretti.

Il sistema penitenziario italiano vive da anni di croniche difficoltà: strutture in gran parte inadeguate e fatiscenti, il sovraffollamento che porta ad un carico ormai non più sostenibile con circa 68.000 detenuti e, infine, l'inadeguatezza del personale di ogni livello fortemente ridotto nel suo organico e tale da costringere gli operatori a sacrifici spesso non tollerabili.

La reclusione in carcere nel nostro paese rischia di perdere progressivamente, per via di queste croniche carenze del sistema, la caratteristica fondamentale di luogo in cui scontare la pena all'insegna, però, di quanto sancito dall'art. 27 della Costituzione Italiana, secondo il quale le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.

Ci stiamo avvicinando alla soglia dei settantamila detenuti, ma gli spazi restano gli stessi, quelli costruiti e pensati per quarantaduemila persone. Il piano carcere sembra ormai un battuta di cattivo gusto. La galera è diventata la risposta – spesso l'unica – ai problemi sociali: tossicodipendenza, immigrazione, povertà, disagio psichico. Le misure alternative vengono date con il contagocce. Il personale è insufficiente, non solo la polizia penitenziaria, ma anche gli educatori che dovrebbero costruire insieme al detenuto percorsi di reinserimento, gli psicologi, gli assistenti sociali. Mancano gli spazi per le attività comuni, trasformate in cameroni dove si convive in nove o quindici persone.

Domani saremo nel carcere di Brindisi: teatro, purtroppo, di uno degli ultimi suicidi negli Istituti di pena, 41 dall'inizio dell'anno in tutta Italia, mentre il totale dei detenuti morti nel 2010, tra suicidi, malattie e cause “da accertare" arriva a 106 (negli ultimi 10 anni i “morti di carcere" sono stati 1.703, di cui 594 per suicidio).

Un bilancio assolutamente tragico, una sequenza di lutti che un paese civile non può in alcun modo tollerare.

Un trend negativo che, a meno di clamorose inversioni, a fine anno rischia di produrre un numero di decessi in carcere mai visto, né immaginabile fino a pochi anni fa.

Aderire all'iniziativa “Ferragosto in carcere", a cui partecipano circa 200 parlamentari in tutta Italia e dei vari schieramenti politici, rappresenta un piccolo segnale di solidarietà verso le condizioni di lavoro degli operatori della polizia penitenziaria sottoposti a ritmi insostenibili e verso la popolazione dei detenuti per le condizioni di vita in cui scontano la loro pena. Nel contempo, rappresenta l'impegno da parte nostra a proseguire nel lavoro parlamentare l'azione volta a sollecitare Governo e Parlamento ad adottare finalmente un moderno ed efficiente Piano nazionale delle carceri in grado di risolvere le gravi contraddizioni sollevate.





Sen. SALVATORE TOMASELLI

Carcere Sant'Anna,Modena:il Pd: “Condizioni di vita bestiali,Gli educatori sono 4 invece degli 8 previsti.Un solo psicologo.” carcere,angelino alfano,giustizia,governo,politici,detenuti,costituzione,penitenziari

Sant’Anna Modena, il Pd: “Condizioni di vita bestiali”


“Una situazione indescrivibile, un sovraffollamento impressionante, condizioni di vita bestiali sia per i detenuti che per gli agenti”. Questo il primo commento della consigliera regionale del Pd Palma Costi al termine della visita effettuata ieri alle carceri modenesi. L’esponente del Pd era accompagnata da Bernardetta Graziani, consigliera comunale radicale di Pavullo; Maurizio Dori e Stefano Goldoni, consiglieri comunali del Pd di Modena; Tarves Tangerini del Pd.


“La situazione in assoluto più grave è quella del carcere di Sant’Anna – spiega Palma Costi – e conferma quello che da tempo andiamo dicendo sul sovraffollamento degli istituti penitenziari modenesi che continuano a ricevere detenuti da ogni parte d’Italia senza avere un numero sufficiente di agenti di custodia. Celle di 9 metri quadrati dove vivono in tre, medici e infermieri che lavorano in infermeria senza aria condizionata, condizioni igieniche assolutamente precarie. Una sezione del carcere, occupata da 72 detenuti, è affidata al controllo di un solo agente. Ma anche alla casa di lavoro di Saliceta S.Giuliano – precisa l’esponente del Pd – dove peraltro la situazione non è così drammatica, i reclusi sono costretti a fare la doccia gelata perché da due mesi non c’è acqua calda. Insomma, una situazione insostenibile”.

Il carcere di Sant’Anna dovrebbe ospitare 221 detenuti. Ce ne sono invece 453 di cui 230 in attesa di giudizio. Le donne sono 23, di cui una incinta al 6° mese di gravidanza. Gente che vive per 18 ore al giorno in cella e ha a disposizione solo tre docce comuni. Gli agenti in servizio effettivo di custodia sono 159 ma la pianta organica ne prevede 226. Gli educatori sono 4 invece degli 8 previsti. Un solo psicologo. Alla Casa di lavoro di Saliceta San Giuliano i detenuti – un centinaio – vivono in nove stipati in celle da 40 metri quadrati. Undici di loro hanno patologie psichiatriche ma non c’è nemmeno uno psicologo. Gli agenti sono 36 ma ce ne dovrebbero essere 48.

A Castelfranco – catalogato dal ministero come carcere a custodia attenuata – vivono in 111 tra detenuti e internati. Il problema è che 64 di questi sono tossicodipendenti e 20 hanno problemi psichiatrici. Gli agenti sono 40 ma dovrebbero essere 59.

“Insomma una situazione intollerabile per un paese civile – commenta Palma Costi – che invece viene giudicata del tutto normale dagli esponenti del centrodestra. Mi piacerebbe che il consigliere Leoni facesse anche lui un giro nelle nostre carceri e si rendesse conto di persona, invece di magnificare un’azione di governo che è completamente assente”.

Il carcere dei Miogni è fatiscente e inadeguato, carenza davvero drammatica di educatori,solo 3 per 120 detenuti! carcere,governo,detenuti,angelino alfano,politici,costituzione

Chi vive il carcere: "serve una nuova struttura"

Sabato 14 Agosto 2010 12:44 Chiara Frangi




Il commento di Marantelli



VARESE – I Miogni raccontati da chi li vive tutti i giorni. Giovanni Bandi e sua moglie Giovanna Ferloni insegnano ormai da 15 anni all’interno del carcere di Varese. Danno la possibilità ai detenuti di affrontare gli esami di terza media: la loro è un’attività del centro “Eda” di Varese, l’erede moderno delle scuole serali. Anche loro hanno visto la visita dei parlamentari, ieri, e raccontano la loro visione dall’interno.



UN CARCERE FATISCENTE E INADEGUATO

“Il carcere dei Miogni è fatiscente e inadeguato – dice Bandi – non si può fare molto più che costruirne uno nuovo da qualche altra parte”. Del resto, è davvero raro che un carcere sorga in centro città. Quando succede, come a Varese, è troppo facile arrivare in situazioni di drammatico sovraffollamento. “I Miogni sono progettati per circa 90 persone – racconta ancora Bandi – e oggi ne ospita 120. Ma non è la situazione più drammatica: si è arrivati anche a 140 detenuti”. Detenuti non a lungo termine: i Miogni è una casa circondariale, qui restano soprattutto i detenuti in attesa di giudizio, oppure i varesini che stanno finendo di scontare una pena lunga e vengono riavvicinati a casa.



MANCANO GLI EDUCATORI

“La carenza davvero drammatica non è tanto nel personale di sorveglianza: lì basterebbe usare meglio le nuove tecnologie – dice ancora Bandi – quanto nel personale educativo: sono solo tre gli educatori presenti, per 120 detenuti”. Eppure i detenuti sono in gran parte giovani che finiscono in cella per reati minori, come spaccio o immigrazione clandestina: soggetti ampiamente recuperabili. “Ci vorrebbe uno psicologo e la possibilità di organizzare più attività di recupero – dice ancora il professore. – ma la priorità sono gli spazi. Il campo che hanno per l’ora d’aria è minuscolo, si riesce a stento ad organizzare una partitella a pallone. In più, qui a Varese le celle sono chiuse: i detenuti non possono spostarsi da una cella all’altra, andando ad esempio a chiacchierare col vicino. Per la maggior parte della giornata sono costretti in celle progettate per una, massimo due persone. Invece ci stanno in tre”.



CI VORREBBE UNA STRUTTURA FUORI CITTA'

Secondo Bandi, la costruzione di un nuovo carcere, meglio se fuori città, è l’unica alternativa. “Opera è un ottimo esempio. O Vigevano. È un bene che i Parlamentari siano venuti a vedere di persona, ma c’è un problema: erano tutti dell’opposizione. Possono fare solo proposte, non metterle in pratica. Ma almeno hanno portato alla ribalta una situazione che solitamente l’opinione pubblica ignora”.



Chiara Frangi

Carceri: Radicali, a Saluzzo sovraffollamento e carenze,gli educatori, che dovrebbero essere otto, sono solo due. angelino alfano,giustizia,politici,giustizia,detenuti

Carceri: Radicali, a Saluzzo sovraffollamento e carenze sanitarieTorino

13 ago. - (Adnkronos) - Nel carcere di Saluzzo, nel cuneese, il sovraffollamento ha portato la direzione a disporre tre letti in celle da nove metri quadri. E' la denuncia del presidente dei Radicali italiani, Bruno Mellano, che stamattina ha visitato la struttura insieme a Magda Negri, senatrice del Pd, e a Teresio Delfino, deputato Udc e coordinatore regionale del Piemonte del partito, nell'ambito dell'iniziativa "ferragosto in carcere", lanciata a livello nazionale per verificare la situazione nei penitenziari italiani.


A Saluzzo, spiega Mellano, sono detenute 433 persone, contro una capienza regolamentare di 250. E cosi', in due sezioni, ci sono ormai tre detenuti per cella. E' in via di costruzione un nuovo padiglione da 200 posti. Gli agenti in servizio sono 154, contro i 254 previsti, mentre gli educatori, che dovrebbero essere otto, sono due. "Con i tagli del Governo - denuncia Mellano - ci sono sempre meno possibilita' per le attivita'". Sono 60 in tutto le persone che lavorano nel carcere e 14 quelle fanno attivita' all'esterno. "Molti - spiega Mellano - ci dicono che vorrebbero lavorare, ma non ne hanno la possibilita'".

Un altro grave problema e' poi quello sanitario: "Per ogni visita specialistica - sottolinea Mellano - bisogna rivolgersi all'esterno; ma manca il personale per organizzare lo spostamento in ospedale e cosi' per avere una visita al menisco, o al ginocchio, si puo' aspettare molto tempo, con le relative conseguenze". "Ci sono anche elementi di eccellenza - precisa l'esponente radicale - come il laboratorio per la produzione per la birra, portato avanti da una cooperativa. Ma senza risorse adeguate diventa molto difficile portare avanti qualsiasi attivita'".

Il Pd: "Nel carcere di Parma sovraffollamento e carenza di organico.Aumentare il numero degli educatori." carcere,governo,detenuti,politici,angelino alfano,giustizia

Il Pd: "Nel carcere di Parma sovraffollamento e carenza di organico"

Bilancio della visita negli istituti da parte della senatrice Albertina Soliani e del consigliere regionale Gabriele Ferrari Ci sono 115 detenuti più del dovuto e previsto

Un penitenziario che vive la difficoltà della carenza di risorse e di personale.Soliani e Ferrari hanno incontrato la vice direttrice del carcere, Lucia Monastero e il comandante della polizia penitenziaria Augusto Zaccariello. Hanno visitato le diverse sezioni, sia della casa circondariale, sia dei detenuti con condanna definitiva, compresi quelli posti al 41 bis, nonché gli ambulatori e gli spazi per gli incontri con i famigliari. I due esponenti del PD hanno anche incontrato gli agenti di polizia carceraria, con i quali hanno discusso, tra l’altro, del problema degli affitti e degli acquisti delle case per chi, come loro, si trasferisce a Parma per lavorare.


Innanzitutto quello che è saltato agli occhi in un giorno piovoso come quello di oggi sono state le numerose infiltrazioni d’acqua in vari locali della struttura.

Dalla visita è emerso il sovraffollamento del penitenziario. Anche se la situazione risulta migliore rispetto a quella di altre carceri, i detenuti per cella sono comunque 2, mentre lo spazio dovrebbe essere solo per uno. Mancano 176 agenti di polizia penitenziaria, rispetto a quelli previsti, a fronte di 534 persone detenute, cioè 115 in più rispetto alla capienza tollerata.

La maggior parte di loro sono in attesa di giudizio, i detenuti tossicodipendenti sono 83, un quinto della popolazione carceraria di Parma, gli stranieri 190, cioè un terzo del totale. Pochi, solo 15, hanno la possibilità di svolgere un lavoro esterno e 11 vivono in regime di semilibertà.

Le carenze di organico non riguardano solo gli agenti di polizia, ma anche gli educatori, che sono 4 quando invece dovrebbero essere 9, mentre gli psicologi sono 3.

Inoltre nel carcere di Parma sono in corso lavori di ristrutturazione, alla fine dei quali arriveranno 151 detenuti in più.

“Rispetto allo scorso anno – fa notare la senatrice - sono però migliorati gli spazi per i bambini in visita a padri detenuti. Questo anche grazie all’Agenzia per la Famiglia del comune di Parma e al lavoro dei volontari”.

Altra proposta per migliorare il funzionamento del carcere è quella di potenziare i servizi sanitari di competenza della Asl.

“La piscina per i paraplegici – continua Soliani – è rimasta come l’anno scorso. Vuota e inutilizzata”.

Alla fine della visita la senatrice e il consigliere hanno fatto 3 proposte di lavoro, per migliorare le condizioni del carcere di Parma, ma anche quelle delle carceri italiani in generale. La prima: rivedere il codice penale e la custodia cautelare, per diminuire i tempi di detenzione. Affidare i tossicodipendenti a cure in comunità, prevedendo misure alternative alla pena. Approvare presto in Senato, il provvedimento per l’uscita dal carcere un anno prima del termine della reclusione.

La seconda: Aumentare il numero degli agenti di polizia penitenziaria, riorganizzarne la carriera. Inoltre aumentare il numero di educatori, dei mediatori culturali e degli psicologi della struttura. Istituire il Garante Nazionale per i detenuti e prevedere il Garante per Parma.

La terza: stabilire un aggiornamento del protocollo tra servizio sanitario nazionale e carcere, come indicato nella conclusione della relazione sulla vicenda della morte di Stefano Cucchi, stilata dalla commissione d’inchiesta del Senato. Indicazione già accolta dal ministro. Potenziare la scuola in carcere, aumentare la possibilità di lavoro esterno, incrementare le attività culturali e sociali, anche grazie al lavoro dei volontari.

“Nei prossimi giorni – spiegano Soliani e Ferrari- incontreremo il comune e la provincia di Parma, le organizzazioni sindacali della polizia penitenziaria e il direttore della Asl, per discutere degli impegni di loro competenza”.

“Recuperare i detenuti – prosegue la senatrice – è un dovere della Repubblica : vi sono molti giovani reclusi, uno spreco di risorse umane. Vi sono professionalità e senso del dovere tra gli operatori, dobbiamo valorizzarli. Continueremo il nostro impegno”.

Ferrari ha dichiarato: “Nei prossimi giorni in Regione porterò anche il problema casa, per gli agenti di polizia penitenziaria di Parma, che provengono per la gran parte dal Sud Italia, ma si stabiliscono qui per lavorare e vivere con le loro famiglie. Mi auguro – conclude – che queste visite continuino, non solo una volta all’anno, ma si possano ripetere più spesso, per cercare di risolvere i problemi del sistema carcerario italiano”.