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Sign for Aiutaci a garantire l'effettiva applicazione dell'art. 27 Cost.(funzione rieducativa della pena)

Mercoledi',23 Marzo 2011: interrogazioni per l'assunzione degli educatori penitenziari

Mercoledi',23 Marzo 2011,

(rinvio del 16 Marzo 2011)

in commissione giustizia discussione delle interrogazioni orali per l'assunzione degli educatori penitenziari.


5-04298 Cassinelli: Sull’iter del concorso pubblico per educatore penitenziario


5-04314 Ferranti: Questioni relative all’assunzione dei vincitori del concorso per educatore penitenziario




Per leggere il testo delle interrogazioni vai su news giornaliere o etichetta interrogazioni parlamentari




Carceri:necessario assumere educatori,assistenti e psicologi.

26 agosto 2010



Giustizia: Bernardini (Radicali); basta morti in carcere, varare in fretta misure deflattive



“Il tempo dell’illegalità e dell’inciviltà carceraria italiana è scandito ad un ritmo impressionante dalle morti, dai suicidi. Dico al Governo e ai miei colleghi parlamentari che così numerosi hanno partecipato all’iniziativa del Ferragosto in carcere, che occorre fare in fretta a varare, intanto, misure adeguate a decongestionare la sovrappopolazione carceraria”. Lo afferma Rita Bernardini, deputata Radicale, membro della Commissione Giustizia della Camera, dopo la morte di un detenuto a Sulmona. “Il disegno di legge Alfano - così come svuotato dalla Commissione Giustizia della Camera - non serve a spegnere l’incendio di disperazione e di morte che sta divampando - prosegue.Affidare infatti ai Tribunali di sorveglianza la valutazione della pericolosità sociale e l’idoneità del domicilio per consentire di scontare ai domiciliari pene residue sotto i 12 mesi, significa paralizzare tutto: la valutazione arriverà troppo tardi! Si dia ai direttori degli istituti penitenziari questo compito che saprebbero fare meglio e più in fretta dei magistrati di sorveglianza. Ridimensionata almeno un po’ la popolazione detenuta, occorre immediatamente riformare il sistema come previsto dalle mozioni approvate in gennaio dalle aule di Montecitorio e di Palazzo Madama a partire dallo stop all’uso indiscriminato della carcerazione preventiva e alla depenalizzazione dei reati minori, per arrivare alle misure e pene alternative che si rivelano molto più efficaci del carcere ai fini della rieducazione e del reinserimento sociale, all’adeguamento degli organici penitenziari (agenti, educatori, psicologi, assistenti sociali), alle possibilità di lavoro per i detenuti, agli istituti di custodia attenuata dove i tossicodipendenti possano curarsi”.





5 luglio 2010





Carceri: Favi, "Bene Tg2, condizioni indegne per detenuti e lavoratori"



Dichiarazione di Sandro Favi responsabile Carceri del Partito Democratico



L’inchiesta del Tg2 sulla drammatica situazione delle nostre carceri evidenzia ciò che il Partito Democratico denuncia da mesi, e cioè condizioni di vita per i detenuti e per i lavoratori penitenziari del tutto indegne. Quelle viste all’Ucciardone sono situazioni che in realtà riguardano la stragrande maggioranza delle carceri italiane. Le morti in carcere e gli atti di autolesionismo sono segnali inequivocabili: occorre attuare da subito politiche penitenziarie che decongestionino gli istituti. È assolutamente necessario investire sulle misure alternative alla detenzione e sull’aumento di agenti di polizia penitenziaria, di educatori, di assistenti sociali e psicologi.



Finora il ministro Alfano e il direttore delle carceri Ionta hanno saputo solo ipotizzare un piano carceri che avrà lunghissimi tempi di realizzazione e che non inciderà minimamente per un miglioramento della situazione nell’immediato.



Così non va.









Lettere: senza assunzione personale educativo il ddl Alfano è inutile





Comunicato stampa, 29 maggio 2010





Ai deputati di commissione bilancio



e giustizia camera









Al sottosegretario



On. Caliendo









Al sottosegretario



On. Giorgetti Alberti







Egregi Onorevoli,



dopo aver appreso la notizia sul parere negativo della Commissione Bilancio sugli artt. 2 quater e 2 sexies del Ddl Alfano questo Comitato ritiene necessario porre alla Vostra attenzione alcune osservazioni. L’eliminazione dell’articolo aggiuntivo Schirru 2.060 svuoterebbe di significato il Ddl Alfano riducendolo ad una imago sine re.



L’investimento in risorse umane è propedeutico alla concreta materializzazione della normativa contenuta nel provvedimento. Secondo quanto enunciato dall’art. 1 comma 3 del Ddl. il magistrato di sorveglianza decide sulla base della relazione inviatagli dall’istituto penitenziario.



Alla luce della normativa penitenziaria è l’educatore colui che osserva il comportamento del detenuto e provvede alla stesura della relazione di sintesi, cioè di quella relazione di cui si servirà il magistrato di sorveglianza per la decisione finale sulla misura alternativa.



Senza l’incremento di ulteriori unità di personale pedagogico la situazione del sovraffollamento carcerario non potrà mai essere risolta né tantomeno potrà trovare risoluzione la drammatica condizione in cui versano le carceri italiane.



Pochi educatori significa poche relazioni da inviare al magistrato di sorveglianza. Pochi educatori significa impossibilità di fare il trattamento. Pochi educatori significa stasi della concessione di misure alternative. L’eliminazione dell’articolo aggiuntivo Schirru creerebbe un vero e proprio effetto boomerang che provocherebbe la totale paralisi del Ddl Alfano.



La Commissione Giustizia dopo aver preso atto della grave situazione di disagio in cui versano le carceri italiani ha dato voce all’articolo 27 della Costituzione decidendo di investire su quello che già nel Settecento Beccaria definiva “il più sicuro mezzo di prevenire i delitti” ossia l’educazione.



L’approvazione dell’articolo aggiuntivo che esclude il Dap dalla riduzione della pianta organica e dal blocco delle assunzioni costituisce una vera e propria presa di coscienza dell’assunto secondo il quale non può esserci alcun miglioramento delle condizioni di detenzione senza l’investimento in risorse umane.



Si evidenzia inoltre che l’emendamento è già stato “riformulato” originariamente infatti prevedeva l’obbligo per il governo,dopo l’invio della relazione per l’adeguamento della pianta organica, di predisporre entro 2 mesi un piano straordinario di assunzioni.



La totale eliminazione di questo emendamento volto alla concreta applicazione della misura alternativa sulla quale questo Governo intende puntare per risolvere il dramma del pianeta carcere renderebbe inutile l’approvazione di un Ddl che non riuscirebbe mai ad essere attuato.



Ci sarebbe infatti una vera e propria antinomia tra norma e realtà. La realtà è che la situazione carceraria italiana è drammatica e preoccupante.



I continui suicidi in carcere sono da porre in relazione con le insopportabili condizioni di disagio in cui vivono i reclusi delle carceri italiane alla carenza di trattamento e attività rieducative e alla mancata assistenza psicologica dovuta alla cronica carenza di personale educativo



Ebbene, l’Italia, Paese democratico, è stata condannata dalla Cedu per trattamento degradante e disumano. A tale situazione va data una risposta concreta, soprattutto se si considera che il bilancio dello stato potrebbe essere aggravato dalle condanne della Cedu (Sic!).



Inoltre non si comprende come la crisi riguardi solo le risorse umane e non anche lo stanziamento dei fondi per l’edilizia penitenziaria ,infatti, una volta costruite nuove carceri queste rimarranno inutilizzate (Sic!) Un esempio è fornito dal carcere di Agrigento e dal carcere di Rieti, a Pinerolo inoltre, c’è un carcere vuoto da 10 anni ma è già stata individuata un’area per costruir un nuovo carcere (fonte Girodivite).



Per un provvedimento importante, come quello in esame, che punta sulla rieducazione e sul recupero del reo, occorre assumersi delle responsabilità serie, perché l’incremento del personale pedagogico rappresenta il sine qua non della correlazione legge - realtà.



Ancora una volta si evidenzia inoltre che il “decantato” vulnus di copertura finanziaria può essere sanato attingendo dai fondi della Cassa delle Ammende che secondo quanto disposto dall’art 129 III comma del Dpr 30 giugno 2000, n. 230, devono essere destinati ai programmi che tendono a favorire il reinserimento sociale dei detenuti e degli internati anche nella fase di esecuzione di misure alternative alla detenzione”e non all’edilizia penitenziaria (Sic!) . Qualora il Governo non intenda attingere i fondi necessari dalla cassa delle Ammende potrebbe ricavarli dai fondi del Fug, visto che il Presidente del Consiglio dei Ministri ha firmato il decreto che assegna per la prima volta le quote delle risorse sequestrate alla mafia e i proventi derivanti dai beni confiscati al Fondo Unico Giustizia (Fug), nella misura del 50 per cento al Ministero dell’Interno e del 50 per cento al Ministero della Giustizia. Attingendo i fondi o dalla cassa delle Ammende o dal Fug non vi sarebbe alcun onere aggiuntivo in quanto gli stessi sono già previsti in bilancio.



Per le ragioni suesposte riteniamo che l’emendamento presentato dall’On. Donatella Ferranti e Schirru sia una vera proposta “bipartisan” che deve, necessariamente,trovare accoglimento così come è stato approvato in Commissione Giustizia.



Riteniamo altresì che il governo, dopo aver provveduto all’adeguamento della pianta organica anche in relazione alla popolazione detenuta ( quasi 70mila detenuti) debba predisporre un piano straordinario di assunzioni di educatori penitenziari da attingersi dalla vigente graduatoria del concorso pubblico per esami a 397 posti nel profilo professionale di Educatore, Area C, posizione economica C1, indetto con Pdg 21 novembre 2003.



Una scelta in tal senso rappresenterebbe la chiave di volta per un chiaro e ben preciso impegno di responsabilità affinché la drammatica situazione che affligge il pianeta carcere possa finalmente essere risolta. Per tali ragioni auspichiamo che tutta la commissione bilancio della camera e il sottosegretario Alberto Giorgetti facciano una seria e proficua riflessione riconoscendo l’importanza ai fini dell’attuazione del Ddl in esame dell’emendamento Schirru 2.060.





FERRANTI SU DDL CARCERI,OTTENUTO ANCHE AMPLIAMENTO ORGANICO EDUCATORI PENITENZIARI.

Donatella Ferranti,PD:piano programmato di assunzioni del personale degli educatori.

Governo favorevole a emendamenti Pd per potenziamento personale penitenziario:piano programmato di assunzioni, per l`adeguamento degli organici del personale di Polizia penitenziaria, degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi.


18 maggio 2010


La commissione Giustizia della Camera ha cominciato a votare gli emendamenti presentati al ddl carceri e il Governo ha dato parere favorevole alle proposte di modifica del Pd che prevedevano il potenziamento del personale civile e amministrativo penitenziario (psicologi, educatori, ecc) e l’adeguamento delle piante organiche di carabinieri e polizia in funzione del nuovo impegno che dovranno svolgere per vigilare sui detenuti che trascorreranno agli arresti domiciliari l’ultimo periodo della loro detenzione. Il capogruppo del Pd in commissione giustizia, Donatella Ferranti, ha espresso soddisfazione per questo parere favorevole del Governo augurandosi che alla fine l’emendamento venga approvato.



Pd: nostre proposte sono su linea indicata da Napolitano

“Il Pd è pronto” a rispondere al monito del presidente della Repubblica sulla necessità di risolvere il sovraffollamento delle carceri e “a fare la propria parte”. Per questo, annuncia Sandro Favi, responsabile Carceri dei democratici, “nei prossimi giorni il nostro partito presenterà proposte su questi temi, in un quadro di sistema e in continuità e sviluppo delle mozioni approvate dal Parlamento già nei primi mesi di quest`anno”.

“Proporremo - spiega Favi - che si proceda alla revisione del codice penale, che vengano riviste le norme che determinano l`alta incidenza di imputati in custodia cautelare in carcere e quelle sul trattamento penale dei tossicodipendenti, che siano ampliate le opportunità di accesso alle misure alternative alla detenzione. Chiederemo inoltre al Governo - prosegue - un piano programmato di assunzioni, per l`adeguamento degli organici del personale di Polizia penitenziaria, degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi, nonché gli indispensabili stanziamenti ed investimenti per ripristinare la corretta funzionalità ed operatività dei servizi e delle strutture”.

“Il Partito Democratico - conclude l’esponente del Pd - rinnova la stima e la fiducia degli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria e l`apprezzamento verso i dirigenti dell`Amministrazione penitenziaria, verso le professionalità socio-educative, sanitarie, amministrative e tecniche che, in questa fase difficile, dimostrano il proprio impegno con alto senso di umanità e qualificate competenze”.

Ferranti: "Iter rapido? Vediamo atteggiamento maggioranza su nostre proposte"

Carceri: Pd, "Testo migliorato in commissione, ma serve uno sforzo in più" Ferranti: "Iter rapido? Vediamo atteggiamento maggioranza su nostre proposte"

“Lo stralcio della messa in prova consentirà di esaminare rapidamente il provvedimento sulla detenzione domiciliare”. Lo dichiara la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti facendo notare come ‘la messa in prova non riguardava la popolazione carceraria e quindi non avrebbe avuto effetti sul grave stato di sovraffollamento delle carceri italiane. In ogni caso – sottolinea la democratica – il voto di oggi conferma il nostro giudizio negativo sul testo uscito dal consiglio dei ministri che era confuso ed inefficace anche perché privo di qualsiasi copertura finanziaria. Stiamo adesso valutando se aderire o meno alla richiesta di un voto in sede legislativa sul testo modificato nel corso dei lavori in commissione. La nostra disponibilità dipenderà anche dall’atteggiamento della maggioranza sulle nostre ulteriori proposte di modifica. In particolare: la tutela delle vittime di violenza domestica, il rafforzamento del personale di polizia (non solo quella penitenziaria) e del personale del comparto civile dell’amministrazione penitenziaria(educatori e psicologi)”.


Proposta emendativa 8.01.


Dopo l'articolo 8 inserire il seguente:


«Art. 8-bis. - 1. Entro centottanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, il Ministro della Giustizia, sentiti i Ministri dell'interno e della funzione pubblica, riferisce alle competenti Commissioni parlamentari in merito alle necessità di adeguamento numerico e professionale della pianta organica del Corpo di Polizia penitenziaria e del personale del comparto civile del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria anche in relazione all'entità numerica della popolazione carceraria e al numero dei posti esistenti e programmati.

2. A tal fine il Governo presenta al Parlamento entro i successivi novanta giorni un apposito piano straordinario di assunzioni di nuove unità specificandone i tempi di attuazione e le modalità di finanziamento.».
Ferranti Donatella, Schirru Amalia, Samperi Marilena, Amici Sesa



Proposta emendativa 8.03.

Dopo l'articolo 8 inserire il seguente:


«Art. 8-bis. - 1. Al comma 8-quinquies, della legge n. 26 del 2010, dopo le parole Il Corpo della Polizia penitenziaria, sono inserite le seguenti il personale del comparto civile del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria,».
Schirru Amalia, Ferranti Donatella, Samperi Marilena, Amici Sesa



28-04-10


Dopo l'ennesimo suicidio in carcere (23 dall'inizio dell'anno), nel penitenziario di Castrogno, a Teramo, il parlamentare dell'IdV, Augusto Di Stanislao, ribadisce la necessita' di interventi diretti ed immediati da parte del Governo. ''Non e' piu' ammissibile - afferma il deputato IdV - una tale situazione di completa incapacita' da parte del Governo di affrontare concretamente le problematiche delle carceri in Italia''. Di Stanislao ricorda che ''dopo varie visite presso il carcere di Castrogno e altrettante interrogazioni ad Alfano, dopo una mozione a mia prima firma approvata all'unanimita', con la quale anche la maggioranza si e' impegnata in una serie di iniziative atte a risollevare una drammatica realta' focalizzando l'attenzione sul sovraffollamento e sulla carenza di personale penitenziario e di educatori, dopo l'annuncio dell'emergenza carceri di Alfano e del fantomatico piano carceri, dopo continue denunce e sollecitazioni dei sindacati sulla necessita' di intervenire sulle strutture, sugli organici, siamo ancora di fronte ad una situazione insostenibile e all'emergenza soluzioni''. ''Ho presentato da tempo - conclude Di Stanislao - una proposta di legge per istituire una Commissione d'inchiesta parlamentare sulla situazione delle carceri in Italia che, ora piu' che mai, diventa fondamentale per dare risposte e soluzioni ai molteplici problemi e disagi dell'intero mondo penitenziario''.




Di Stanislao:il ministro tace sulle assunzioni degli educatori,riferisca in parlamento.

“E’ giusta l’assunzione di 2.000 agenti così come evidenziato da Sarno, Segretario generale Uil Pa Penitenziari, per garantire il turnover e quindi supplire la carenza del personale di polizia penitenziaria, ma vi è una colpevole dimenticanza da parte del Ministro quando tace sulla necessità di garantire la presenza degli educatori così come previsto nella Mozione IdV approvata all’unanimità dal Parlamento.” Queste le parole dell’On. Di Stanislao che prosegue: “Non vorremmo che questo impegno del Ministro si focalizzi esclusivamente sull’edilizia carceraria e altresì non vorremmo che dietro la parola magica “stato di emergenza” si celi il grimaldello per ridare vita ad una ” Carceri d’oro 2″ che in barba alla procedure di appalti e alla trasparenza abbiano buon gioco, piuttosto che la pubblica utilità e l’urgenza, i furbetti delle sponsorizzazioni. Si segnala al Ministro, nel frattempo, che in Italia vi sono 40 penitenziari incompiuti ed inutilizzati in un Paese che ne ha 171 in tutto e nel Piano Carceri presentato non c’è cenno di recupero di questo patrimonio. Chiedo che il Ministro venga, così come richiesto in Aula, a riferire in Parlamento sugli impegni presi in relazione ai tempi e modi e risorse da impiegare. Nel frattempo con due distinte interrogazioni chiedo al Ministro quale modello di recupero intenda mettere in campo visto che non si parla assolutamente di assumere gli educatori e cosa intenda fare per i 40 penitenziari incompiuti.”


16 Marzo 2010:interrogazione a risposta in Commissione su assunzione idonei educatori penitenziari

Convocazione della II Commissione (Giustizia)

Martedì 16 marzo 2010

Ore 13.45

5-02550 Ferranti: In relazione all’assunzione di educatori penitenziari


Interrogazione a risposta in Commissione:

FERRANTI, MELIS, TIDEI e SAMPERI.



- Al Ministro della giustizia.

- Per sapere

- premesso che:

il 17 febbraio 2010 il Sottosegretario per la giustizia Caliendo è intervenuto in Senato sul tema dell'assunzione degli educatori penitenziari reclutati tramite il concorso pubblico per esami a 397 posti nel profilo professionale di educatore, area C, posizione economica C1, indetto con PDG 21 novembre 2003;

nel corso della succitata seduta, il Sottosegretario Caliendo ha affermato che entro aprile 2010 saranno assunti in via definitiva tutti gli educatori che hannosuperato i precedenti concorsi, oltre ai 170 già assunti (anche se agli interroganti risulta che siano stati assunti 97 educatori);

in realtà, l'assunzione dei vincitori del suddetto concorso era già programmata con l'indizione dello stesso nel 2003, per il quale il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria già disponeva dei fondi necessari;

lo stesso Ministro interrogato, onorevole Alfano, aveva riconosciuto l'improcrastinabilità e l'urgenza di assumere più unità di educatori quando, il 12 gennaio 2010, furono approvate alla Camera le mozioni sui problemi del carcere presentate da vari gruppi parlamentari;a fronte di una popolazione carceraria di 67.000 unità, il rapporto educatore/detenuto è di circa 1 a 1.000, cosa che rende in pratica impossibile lo svolgimento di qualsivoglia progetto rieducativo impedendo il corretto reinserimento del detenuto nel tessuto sociale, così come previsto nel dettato costituzionale;

non avendo il Ministro interrogato ancora proceduto all'assunzione di ulteriori unità degli educatori, limitandosi a rimandare la questione ad un futuro confronto in merito con i Ministri Tremonti e Brunetta, sarebbe auspicabile ed urgente un rapido avvio della procedura di assunzione di educatori, almeno per completare la già esigua pianta organica, ulteriormente ridotta di circa 400 unità dal decreto legislativo n. 150 del 2009

se non ritenga opportuno procedere celermente all'assunzione di educatori attingendo dalla vigente graduatoria degli idonei risultante dal concorso pubblico a 397 posti di cui in premessa, al contempo prorogando la validità della stessa per almeno un quinquennio, al fine di permetterne lo scorrimento graduale per compensare il turn-over pensionistico, evitando l'indizione di nuovi concorsi che comporterebbe ulteriori oneri finanziari.

(5-02550)


Risposta all'interrogazione di Donatella Ferranti:dal 2011 assunzioni degli idonei educatori concorso,il comitato vigilera'.

Nel rispondere agli On. interroganti ritengo opportuno segnalare che il concorso pubblico per esami a 397 posti nel profilo di "Educatore", Area C, posizione economica C1, dell'Amministrazione Penitenziaria, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 30 del 16.4.2004 - IV serie speciale e si è concluso in data 9 luglio 2008.La graduatoria definitiva, immediatamente dopo l'approvazione del Direttore Generale con provvedimento dell'11 luglio 2008, è stata trasmessa all'Ufficio centrale per il bilancio per l'apposizione del visto di controllo.Nell'anno 2009, in ragione dell'entità dei fondi stanziati ai sensi dell'articolo 1, comma 346, della Legge 24.12.2007 n. 244, è stato possibile procedere all'assunzione dei primi 103 vincitori del predetto concorso a 397 posti.Quanto alle restanti 294 unità, la competente Direzione Generale di questa amministrazione ha già programmato il relativo piano di assunzione ricorrendo, per la copertura degli originari 397 posti a concorso, allo scorrimento della graduatoria, ai sensi dell'art. 15, co. 7, DPR n. 487/99 e successive integrazioni e modificazioni.I nuovi educatori - alcuni dei quali individuati tra i candidati idonei, ma non vincitori del concorso, attese le 12 defezioni intervenute per rinunce, mancate stipule del contratto o dimissioni da parte degli aventi diritto - hanno infatti già scelto la sede di destinazione e, entro aprile del corrente anno, saranno formalmente assunti con firma del relativo contratto.Per quanto riguarda, invece, l'auspicata possibilità di procedere ad un ulteriore scorrimento della graduatoria oltre il numero dei posti originariamente messi a concorso, mi corre l'obbligo di segnalare che tale eventualità non rientra tra le ipotesi di cui all'art. 15, co. 7, del DPR n. 487/1994 e che pertanto, limitatamente all'anno in corso, non può essere attuata per mancato stanziamento dei fondi occorrenti.I fondi disponibili, infatti, sono stati impegnati sia per l'assunzione dei vincitori del suddetto concorso per educatori, sia per l'assunzione degli idonei al concorso a 110 posti di contabile, a copertura dei posti previsti dal relativo bando ed in ragione delle gravi carenze riscontrate anche nell'area contabile.Dato atto di quanto sopra e, premesso che la validità delle graduatorie è indicata in tre anni dalla data della pubblicazione nei Bollettini ufficiali, faccio presente che, nel caso di specie, la validità della graduatoria del concorso a 397 posti è fissata al 31 maggio 2012 e che, pertanto, a partire dal prossimo anno, in presenza delle risorse economiche necessarie, potranno esservi le condizioni per procedere ad uno scorrimento della graduatoria, anche oltre il numero dei posti pubblicati.




24 febbraio 2010:

ordine del giorno su non riduzione organico educatori di Roberto Rao

La Camera,

premesso che

il provvedimento in esame prevede, all'esito del processo di riorganizzazione di cui all'articolo 74, del decreto legge n. 112 del 2008, un'ulteriore riduzione degli assetti organizzativi delle amministrazioni pubbliche ai fini del contenimento della spesa pubblica;

il comma 8-quinquies dell'articolo 2 individua le amministrazioni che non sono interessate dalle riduzioni descritte, tra cui il Corpo di Polizia Penitenziaria;


nonostante le difficoltà operative, la scarsezza di mezzi e personale risulta, inopinatamente escluso da tale previsione il personale civile del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di adottare ulteriori iniziative normative volte ad includere tra il personale delle amministrazioni non interessate dalla riorganizzazione delle piante organiche non solo quello di polizia penitenziaria ma anche quello civile del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, con particolare riferimento alle figure degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi, anche in vista dell'avvio del Piano carceri che necessiterà di adeguate risorse umane e professionali. 9/3210/41. Rao, Ria
.


Accolto come raccomandazione.




19 Febbraio 2010:

ordine del giorno su assunzione educatori di Donatella Ferranti e PD


La Camera,

premesso che:

l'articolo 17-ter stabilisce che, per l'attuazione del cosiddetto «Piano carceri» si conferiscono pieni poteri al Commissario straordinario che, per individuare la localizzazione delle aree destinate alla realizzazione di nuove infrastrutture carcerarie, d'intesa con il Presidente della regione territorialmente competente e sentiti i sindaci dei comuni interessati, potrà agire in deroga alla normativa urbanistica vigente, velocizzando procedure e semplificando le gare di appalto, utilizzando il modello adottato per il dopo terremoto a L'Aquila, derogando anche all'obbligo previsto dalla legge 7 agosto 1990, n. 241, volto a consentire agli interessati, proprietari delle aree che si intendono espropriare, la necessaria partecipazione al procedimento amministrativo;

la localizzazione costituisce di per sé variante e produce l'effetto di imporre il vincolo preordinato all'espropriazione e contro di essa non sarà possibile ricorrere al giudice amministrativo e si introduce anche una deroga al limite dei subappalti, che potranno aumentare dall'attuale 30 per cento fino al 50 per cento, in deroga all'articolo 118 del codice dei contratti pubblici; in sostanza, si affidano pieni poteri al Commissario straordinario, che potrà avvalersi anche del Dipartimento per la protezione civile per le attività di progettazione, scelta del contraente, direzioni lavori e vigilanza degli interventi strutturali ed infrastrutturali, in deroga ai criteri di trasparenza e pubblicità e in palese contraddizione con la mozione Franceschini ed altri n. 1-00302 (approvata sostanzialmente all'unanimità alla Camera il 12 gennaio di quest'anno e accettata dal Governo) che impegnava chiaramente il Governo a garantire, nell'ambito dei progetti della nuova edilizia penitenziaria, i criteri di trasparenza delle procedure e l'economicità delle opere evitando il ricorso a procedure straordinarie, anche se legislativamente previste,

impegna il Governo

a verificare l'adeguatezza, in proporzione alla popolazione carceraria, delle piante organiche riferite non solo al personale di polizia penitenziaria ma anche alle figure degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi, avviando un nuovo piano programmato di assunzioni che vada oltre il turn-over dovuto ai pensionamenti previsto dalla legge finanziaria per il 2010 e che garantisca le risorse umane e professionali necessarie all'attivazione delle nuove strutture penitenziarie, anche distribuendo meglio il personale sul territorio, concentrandolo nei compiti di istituto, sottraendolo ai servizi estranei, consentendogli un adeguato, costante ed effettivo aggiornamento professionale.

9/3196/13.
Donatella Ferranti.



Il comitato vincitori idonei concorso educatori dap in sostegno di Rita Bernadini

Educatori penitenziari sostengono la protesta di Rita Bernardini e Irene TestaRistretti Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori condivide e sostiene l’iniziativa non violenta intrapresa da Irene Testa e Rita Bernardini.Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori condivide e sostiene l’iniziativa non violenta intrapresa da Irene Testa e Rita Bernardini, impegnate in uno sciopero della fame perrichiedere l’esecuzione immediata di quanto proposto nelle cinque Mozioni parlamentari,unanimemente approvate nei giorni 11 e 12 gennaio 2010, riguardanti la situazione del sistema carcerario italiano.Giova ricordare che in quella occasione lo stesso Ministro Alfano assumeva precisi impegni ed affermava che vi avrebbe dato celere e certa attuazione sancendo l’inizio di un nuovo percorso,iniziato con la dichiarazione di Emergenza di tutto il sistema penitenziario alla quale ci si aspettava sarebbe seguita la predisposizione nel Piano Carceri di tutti quegli atti necessari ad ottemperare a quanto detto nelle citate Mozioni per poter, nei tempi strettamente necessari, affrontareconcretamente e efficacemente l´ormai ingestibile situazione creatasi nei nostri istituti penitenziari.Tuttavia, da un’iniziale analisi condotta sui primissimi elementi costitutivi e organizzativi del Piano Carceri emerge solo una particolare attenzione all’aspetto strutturale e custodiale, non prevedendo,invece, alcun intervento per incrementare e favorire la fondamentale componente rieducativa, vero obiettivo dell’esperienza carceraria.Questo Comitato ed altri illustri interlocutori del mondo penitenziario, continuano, infatti, a chiedere a gran voce che vengano assunti più educatori, affinché l’ingresso nelle nostre carceri non si limiti ad un forzato ozio, ma divenga precipuo momento di riflessione e riprogettazione del sé.Ad oggi, però, in merito alla questione degli educatori, alcuna volontà specifica è stata espressa dal Ministro, nonostante, le nostre carceri continuino quotidianamente ad affollarsi a causa dei numerosi nuovi ingressi, ma anche per la spaventosa carenza di educatori che, secondo quanto stabilito dalle vigenti leggi, rappresentano i coordinatori e i realizzatori materiali dei percorsirieducativi, nonché quelle figure professionali atte a garantire, nei giusti modi e nei tempi,l’espletamento, dell’intero iter necessario all’accesso alle misure alternative alla detenzione di quei detenuti che ne avrebbero i requisiti, ma che continuano a restare in carcere a causa dello sparuto numero di educatori attualmente in servizio a fronte di una popolazione di 66.000 persone carcerate.Pertanto, ci uniamo all´Onorevole Bernardini e a Irene Testa per chiedere l´immediata esecuzione delle citate mozioni e auspichiamo che il Ministro Alfano ne predisponga repentinamente l’avvio.Il Comitato, altresì, ad ausilio dell’iniziativa intrapresa da Rita Bernardini e da Irene Testa,promuove una “catena di informazione solidale” impegnandosi a diffondere la conoscenza di tale protesta non violenta tramite l’invio di questo comunicato non solo a tutti gli organi di informazione, ma anche ai propri conoscenti invitandoli a fare altrettanto.Il Comitato vincitori e idonei concorso educatori.


Donatella Ferranti,PD:da Ionta, un primo segnale l'immediata assunzione dei tanti educatori.

CARCERI: PD, VOGLIAMO VEDERCI CHIARO. AUDIZIONE ALLA CAMERA DI IONTA



Roma, 13 gen



''Lo vogliamo esaminare puntigliosamente ed e' per questo che gia' domani chiederemo al presidente della commissione Giustizia, Giulia Bongiorno di attivarsi per prevedere al piu' presto l'audizione del capo del Dap, dott. Franco Ionta''. Cosi' la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti, commenta l'approvazione del piano carceri da parte del Cdm di oggi. ''I primi dati forniti dal ministro Alfano - sottolinea - non ci convincono fino in fondo: se infatti le carceri italiane possono ''tollerare' sino a circa 64.237 detenuti, da regolamento non potrebbero ospitarne piu' di 43.087. Il grado di sovraffollamento e' elevatissimo, siamo ampiamente fuori quota, e per arrivare ad 80.000 posti, i 21.749 annunciati oggi dal ministro Alfano sembrano insufficienti. E poi - prosegue - non basta costruire muri, occorre riempirli di personale numericamente e professionalmente adeguato: dalla polizia penitenzieria, agli psicologi, agli educatori e agli altri esperti. Di tutto questo ancora non c'e' traccia, ma aspettiamo di conoscere nel merito dal dott. Ionta le cifre esatte, certo - conclude - che un primo segnale potrebbe essere l'immediata assunzione dei tanti educatori e psicologi del concorso''.

Assunzione degli educatori primo impegno del governo

Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori penitenziari esprime piena soddisfazione per l’approvazione delle cinque mozioni sul problema carcerario discusse ed accolte nei giorni 11 e 12 gennaio 2010 dal nostro Parlamento. Per la prima volta il Governo, rappresentato dal Ministro Alfano, ha preso consapevolezza della grave emergenza del sovraffollamento degli istituti di pena e, fra le altre fondamentali proposte presentate, si è impegnato:- a procedere all’assunzione immediata dei restanti educatori penitenziari previsti dalla pianta organica, da attingersi dagli idonei della vigente e menzionata graduatoria risultata dal concorso bandito per tale profilo professionale, affinché anche costoro possano partecipare ai previsti corsi di formazione che il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria deve attivare per questi operatori prima dell’ingresso nelle carceri a cui sono destinati, onde evitare sprechi di danaro per doverli riattivare in seguito;- a prorogare di almeno un quinquennio la validità della graduatoria di merito del concorso citato in premessa, in linea con gli orientamenti del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione nonché con le disposizioni in materia di razionalizzazione delle spese pubbliche in vigore - per permetterne un graduale scorrimento parimenti all’avvicendarsi dei fisiologici turn-over pensionistici, al fine di evitare l’indizione di nuovi concorsi per il medesimo profilo che comporterebbero inutili oneri pubblici;- ad assumere iniziative per lo stanziamento di fondi necessari per completare l’organico di educatori previsti dalla pianta organica attualmente vigente presso il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, considerato che lo sforzo economico da sostenere è annualmente molto esiguo, ma necessario per far funzionare meglio ed in modo più umano una branca importantissima del nostro sistema giustizia che non può più attendere;- a procedere all’alienazione di immobili ad uso penitenziario siti nei centri storici e alla costruzione di nuovi e moderni istituti penitenziari in altro sito;Esprimiamo, quindi, pieno compiacimento per l’importantissimo risultato raggiunto dall’On. Di Stanislao dell’Idv, il quale nella Sua circostanziata e approfondita mozione, ha dimostrato ancora una volta la Sua grande disponibilità e sensibilità verso tali problematiche, sapendo cogliere e far emergere sapientemente le necessità di questo delicato settore della nostra giustizia. Ringraziamo, inoltre, gli onorevoli Bernardini, Rao, Ferranti, Melis, Tidei, Vitali, Balzelli, Donadi, Paladini, Franceschini e tutti coloro che hanno appoggiato con voto favorevole le Loro mozioni, poiché di fronte a queste battaglie di umanità hanno saputo permeare il Loro impegno politico di quell’umanità e di quell’alto senso civico che rende capaci di abbandonare i colori politici e di volgere verso una proficua unità di intenti.Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori penitenziari, intanto, continuerà a vigilare affinché tali doveri vengano rispettati e proseguirà nel suo lavoro di diffusione della necessità dell’intervento rieducativo e quindi sulla centralità della presenza degli educatori, ovvero di quella figura professionale che rappresenta il vero catalizzatore ed esecutore materiale del percorso rieducativo di un detenuto, percorso che rappresenta l’unica vera speranza di un sano reinserimento sociale di chi vive l’esperienza delle sbarre e che rappresenta uno dei più validi strumenti atti ad evitare quegli stati di inerzia, apatia, depressione, frustrazione, ansia, inadeguatezza che troppo spesso percorrono prepotentemente i corridoi lungo i quali si snodano le fila di quelle celle all’interno delle quali si consumano, quotidianamente, suicidi, abusi, violenze. Auspichiamo, quindi, che il Governo predisponga celermente tutti gli atti necessari ad ottemperare quanto detto e che questa stessa volontà continui ad animarne tutti i passaggi ad essi necessari, per poter, nei tempi strettamente necessari, cominciare ad affrontare concretamente e efficacemente l’ormai ingestibile emergenza creatasi.

Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori penitenziari

venerdì 30 gennaio 2009

Angelino Alfano,carcere e governo: e gli educatori continuano a non essere assunti dopo 5 anni di concorso ormai ultimato...vergogna!

Dei delitti e delle pene, l’opinione pubblica ed il
sistema carcerario
Eventi di cronaca e l’attuale proscenio della politica sottopongono all’attenzione
dell’opinione pubblica diversi reati e le modalità di intervento del sistema
giudiziario/penale. Stiamo parlando “Dei delitti e delle pene”, scomodando a Cesare
Beccaria.
La possibilità o meno dell’estradizione di Cesare Battisti, lo stupro di gruppo, le
minacce delle Brigate Rosse al giurislavorista P. Ichino, possono essere annoverati tra
gli eventi.
La reazione sociale conseguente è pure degna di note: proposte di cancellazione della
partita di calcio amichevole Italia-Brasile, lutto al braccio dei giocatori, aggressione ed
invettive (possibile linciaggio per i media) verso gli autori del vile stupro, sostegno per il
giurislavorista (almeno una reazione è più che adeguata).
La politica pensa di correre ai ripari con modifiche di legge (se non fossero troppe ed
estemporanee, nulla questio) ed interventi sul sistema penitenziario. In particolare, il
Ministro Alfano considera la costruzione di nuove carceri la soluzione centrale.
Si tratta di soluzioni di necessità di oggi che diventeranno la normalità del domani,
ovvero di soluzioni al di fuori della logica dell’emergenza?
Per uscire da tale situazione si tratta di distinguere tra misure di impatto immediato e
politiche di lungo periodo, con valutazione appropriate in termini di portata.
L’elemento chiave per uscire da questa circolarità, a volte autoreferenziale, è forse legare
la pena non tanto all’umanizzazione della stessa (fatto indiscutibile) ma alla funzione e la
possibilità di interventi educativi e di reinserimento sociale. Non già l’afflittività ed il
contenimento ma la prevenzione primaria e secondaria. Parole fin troppo abusate e mai
comprese nella loro finalità. Di conseguenza la possibilità di effettiva implementazione
degli interventi, per poi passare alle dovute verifiche spesso non sono che buoni intenti.
Non sono infatti riuscito a sentire, e neppure a leggere, in nessun caso l’esigenza di
personale trattamentale: si vogliono aprire nuovi istituti e al massimo si delinea il
rapporto tra detenuti, ora giunti al numero pre-indulto, e polizia penitenziaria
indubbiamente necessaria. Si citano rapporti che vanno da un minimo di 0,26 a un
massimo di 2,74 con analisi sulle differenti dislocazioni territoriali.
La prospettiva rimane unidirezionale e quindi parziale. Ci vuole un approccio
interazionista (globale) pianificato e prospettico.
Purtroppo l’evidenza dei fatti non propende positivamente. Al Dipartimento
dell’Amministrazione Penitenziaria non vengono assunti da anni neppure gli educatori
vincitori di concorso espletati.
Ci soffermiamo sui delitti e sulle pene?


Il Sag.ace

Notiziario Gennaio 2009

CONFSAL UNSA Giustizia


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mercoledì 28 gennaio 2009

Angelino alfano,carcere e governo: BENE ALFANO MA 4 QUESTIONI SONO APERTE

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CARCERI: RAO(UDC), BENE ALFANO MA 4 QUESTIONI SONO APERTE

(ANSA) - ROMA, 23 GEN - L'Udc apprezza il nuovo piano carceri
varato dal governo. ''E' un passo in avanti importante - dice
Roberto Rao, componente della commissione Giustizia della Camera
- nella misura in cui si terra' conto di 4 fondamentali
questioni: trasparenza delle procedure di affidamento; principio
di effettivita' del compito rieducativo della pena sancito dalla
costituzione con l'assunzione immediata dei vincitori degli
ultimi due concorsi per educatori penitenziari e psicologi;

predisposizione e attuazione di accordi internazionali di
rimpatrio con i paesi di provenienza di gran parte dei detenuti
extracomunitari;strategie alternative di controllo dei
responsabili di fatti lievi tramite l'uso del braccialetto
elettronico''.
''Solo affrontando con decisione questi punti, unitamente
alla positiva volonta' di creare strutture sempre piu'
differenziate a seconda della tipologia dei reati - conclude Rao
- si garantira' al nostro paese un nuovo, moderno e sempre piu'
rispettoso della dignita' delle persone sistema carcerario''.
(ANSA).


INTERVENTO ON. ROBERTO RAO IN AULA IL 27.01.09 SULLE COMUNICAZIONI DEL
MINISTRO DELLA GIUSTIZA


ROBERTO RAO. Signor Presidente, signor Ministro, nel riconoscerle, in
premessa, attenzione al Parlamento, che non è prerogativa di tutti i
suoi colleghi, attenzione ai nostri lavori, che molti suoi colleghi,
che pure si occupano di temi ugualmente urgenti e scottanti, non
hanno, vorrei dire che lei non ha nascosto i problemi: i numeri sono
drammatici.
I numeri che lei ha enunciato ci relegano in fondo a diverse
classifiche internazionali. È consapevole che le analisi che ha svolto
sono ampiamente condivise, ma le ricette, molte, molte, sono ancora da
verificare, nonostante le sue enunciazioni odierne, che, mi verrebbe
da dire, signor Ministro, purtroppo, sono enunciazioni ancora
programmatiche, e siamo ad un anno di legislatura. Troppa vaghezza,
signor Ministro, troppa aleatorietà, ancora, su un tema troppo
stringente e contingente.
Nel frattempo, noi dell'Unione di Centro non siamo stati con le mani
in mano: abbiamo avanzato le nostre proposte con serietà e coerenza,
una serietà ed una coerenza che anche lei dovrebbe riconoscerci, senza
pregiudizi, come è nostro costume, senza cercare consensi a destra o a
sinistra.
L'Unione di Centro non ha mai fatto mancare il proprio contributo
costruttivo e (le ripeto, anche se adesso lei è un po' distratto)
senza pregiudizi alla discussione dei problemi più rilevanti per il
nostro Paese, a partire proprio dalla giustizia, quella che sta a
cuore ai cittadini italiani, quella che non va nelle prime pagine dei
giornali.

Siamo una forza di responsabilità nazionale attenta alle urgenze del
Paese e alle domande dei cittadini; per questo non ci siamo mai
sottratti al confronto sulla riforma dell'amministrazione della
giustizia, la cui sofferenza è sotto gli occhi di tutti e, in
particolar modo, dei tanti che si rivolgono ad essa per la tutela dei
propri diritti e temono per una risposta che possa arrivare troppo
tardi per fare giustizia. Questa è la principale preoccupazione dei
nostri cittadini e questa è la nostra principale preoccupazione:
rendere efficiente il servizio giustizia, garantire risposte rapide ed
efficaci alle tante domande di giustizia civile, penale e
amministrativa.
Le nostre posizioni saranno espresse nella risoluzione che sta
mettendo a punto il presidente Vietti e, del resto, si tratta di un
percorso coerente. Per parlare soltanto di questa legislatura, abbiamo
organizzato, con fondazioni e associazioni di diversa provenienza ed
estrazione culturale, già due seminari di discussione e
approfondimento su questi argomenti; non siamo stati con le mani in
mano, signor Ministro. Non solo abbiamo sempre dimostrato con i fatti
la nostra disponibilità al dialogo e al confronto nell'interesse del
Paese, ma lo abbiamo ricercato promuovendo e partecipando a ogni
momento pubblico di confronto dentro e fuori il Parlamento: purtroppo,
però, finora più fuori che dentro.
Il cuore della nostra attenzione, come abbiamo detto, è nella domanda
di giustizia dei cittadini; una giustizia civile rapida ed efficiente,
una giustizia penale rigorosa e garantista, una giustizia
amministrativa integrata nel sistema della giurisdizione ordinaria e
capace di un puntuale controllo dell'operato delle pubbliche
amministrazioni senza ostacolarne l'efficienza e l'operatività. Perché
ciò sia, però, è necessaria un'attenta riforma dell'amministrazione
della giustizia che non si risolva in formule roboanti, negli slogan
che riempiono le pagine dei giornali e che abbiamo sentito troppo
spesso anche in quest'Aula, che procurano un po' di pubblicità a buon
mercato per chi se ne fa testimonial. Non serve neanche la riforma
della giustizia scritta tutta con lettere maiuscole. Servono,
piuttosto, interventi mirati e puntuali volti a ridare efficienza al
sistema: per questo abbiamo proposto la semplificazione dei riti e la
generalizzazione del giudice monocratico nel processo civile; per
questo crediamo si possano
eliminare inutili complicazioni e duplicazioni nel processo penale
senza ledere le garanzie degli indagati e degli imputati; per questo
siamo disponibili a discutere una riforma delle intercettazioni che
faccia salvo lo strumento di indagine sulla base dei reati, tutelando
efficacemente la libertà di conversazione e il diritto alla privacy
non solo delle persone estranee alle indagini, ma degli stessi
indagati, cittadini innocenti e liberi fino a condanna definitiva; ma
su questo diamo da mesi la nostra disponibilità, signor Ministro,
senza che della maggioranza sia arrivata - fino a questo momento - una
risposta univoca. Per questo siamo d'accordo ad uso più attento e
rigoroso del ricorso alle misure cautelari personali e in special modo
alla custodia cautelare in carcere, che chiediamo venga decisa
collegialmente.
Come il Presidente Fini, riteniamo che l'obbligatorietà dell'azione
penale sia un presidio dell'uguaglianza dei cittadini di fronte alla
legge, ma siamo disposti a discutere le modalità di indirizzo
dell'enorme potere discrezionale che viene ai capi degli uffici di
procura dall'inflazione delle norme e dai procedimenti penali,
all'unica condizione che il Governo e le forze di maggioranza evitino
di continuare, con l'altra mano, ad alimentare l'inflazione penale
minacciando galere militari, qualsiasi cosa accada in Italia.
Nessuna obiezione sul piano carceri, signor Ministro,
sull'accelerazione delle procedure amministrative per costruirne di
nuovi e sulla nomina del commissario straordinario, anche se andrebbe
rivista la previsione che consente di attingere ai fondi delle ammende
dei detenuti, giustamente destinati all'assistenza dei loro familiari
e ai programmi per il loro reinserimento. Chiediamo, però, che su
questo piano carceri vengano rispettati quattro punti: la trasparenza
nelle procedure di affidamento (e il ruolo del dottor Ionta è già una
prima garanzia, ma non può bastare); l'effettività del compito
educativo della pena sancito dalla Costituzione con l'assunzione
immediata (lei sa che questo è un problema che ci sta particolarmente
a cuore) dei vincitori degli ultimi due concorsi per educatori
penitenziari e per psicologi;
la predisposizione e l'attuazione di
accordi internazionali di rimpatrio con i Paesi di maggiore
provenienza degli attuali detenuti extracomunitari; la messa a punto
di strategie alternative di controllo dei responsabili di reati lievi
tramite l'uso del braccialetto elettronico e di altri strumenti simili
il cui uso - a lungo propagandato - si è perso nel tempo, nonostante
sia già costato diversi milioni di euro al suo Ministero.

È positiva, glielo riconosciamo, la volontà di creare strutture
differenziate a seconda della tipologia e della gravità del reato.
Solo così si garantirà al nostro Paese un sistema carcerario nuovo,
moderno e sempre più rispettoso della dignità delle persone.
Sui giudici onorari aspettiamo ancora la riforma, ancora oggi solo
annunciata, che dia garanzie e riconoscimenti a una categoria che si
fa carico della gran parte - come lei sa - dei processi civili e
penali.
Non vogliamo sottrarci neanche a un confronto sulla giustizia come
potere. Sull'autogoverno della magistratura e sulle carriere dei
magistrati pensiamo che la responsabilità disciplinare dei magistrati
debba essere valutata da un'Alta Corte di giustizia, distinta dal
Consiglio, cui siano affidate tutte le altre funzioni relative alla
carriera dei magistrati. Non abbiamo obiezioni a una revisione della
stessa composizione del CSM che ne attenui il condizionamento
correntizio che in esso frequentemente si manifesta e che, da più
parti, anche interne, è considerata dannosa, superata o comunque
superabile.
Abbiamo espresso la nostra contrarietà al ripetuto e roboante annuncio
di una prossima separazione delle carriere tra giudici e PM, non per
partito preso, ma semplicemente perché il rimedio rischia di essere
peggiore del male. Cosa ne sarebbe di un corpo a sé stante di
inquisitori di professione che si giudicano anche da soli? Siamo
convinti che non finisca per essere peggio di magistrati formati a una
comune cultura delle garanzie individuali?
Non esiste alcun pregiudizio, dunque, signor Ministro - mi avvio alla
conclusione - da parte dell'Unione di Centro riguardo alla riforma
dell'amministrazione della giustizia, ma solo due condizioni: che il
Governo e la maggioranza facciano finalmente le loro proposte nelle
sedi istituzionali, chiaramente, smettendola di annunciare e poi
correggere o smentire cose mai viste, ancora, nero su bianco, e che
consentano al Parlamento e alle opposizioni di discuterne liberamente.
Se il Governo vorrà assolvere a queste minime condizioni troverà
nell'Unione di Centro un interlocutore non prevenuto, come sempre,
attento unicamente a una riforma della giustizia che sia nell'unico
interesse che deve essere di tutte le forze politiche: quello dei
cittadini italiani e di chi vive onestamente nel nostro Paese
(Applausi dei deputati del gruppo Unione di Centro).

martedì 27 gennaio 2009

In diretta fra pochi minuti l'intervento dell'ON. Roberto Rao che citera' i vincitori/idonei del concorso per educatori Dap

Fra pochi minuti nella seduta corrente, attualmente in diretta, interverra' l'On. Roberto Rao citando anche la nostra vicenda e quindi i vincitori/idonei del concorso.
Fra i QUATTRO PUNTI che saranno richiesti,al secondo posto vi sara' l'assunzione immediata dei partecipanti al concorso per educatori nel Dap.

Ringraziamo L'on. Rao per aver comunicato al comitato in tempo utile l'intervento che effettuera' in assemblea e attendiamo gli aggiornamenti.

Link diretta:

http://video.camera.it/


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sabato 24 gennaio 2009

Roberto rao,governo e costituzione: Rao (Udc); bene piano Alfano ma problemi restano

Asca, 24 gennaio 2009



"Apprezziamo il nuovo piano carceri varato dal governo, è un passo in avanti importante, nella misura in cui si terrà conto di 4 fondamentali questioni: trasparenza delle procedure di affidamento; principio di effettività del compito rieducativo della pena sancito dalla costituzione con l’assunzione immediata dei vincitori degli ultimi due concorsi per educatori penitenziari e psicologi; predisposizione e attuazione di accordi internazionali di rimpatrio con i paesi di provenienza di gran parte dei detenuti extracomunitari; strategie alternative di controllo dei responsabili di fatti lievi tramite l’uso del braccialetto elettronico".

Lo afferma in una nota Roberto Rao (Udc) componente della commissione Giustizia della Camera dei deputati. "Solo affrontando con decisione questi punti, unitamente alla positiva volontà di creare strutture sempre più differenziate a seconda della tipologia dei reati, si garantirà al nostro paese - sottolinea Rao - un nuovo, moderno e sempre più rispettoso della dignità delle persone sistema carcerario".



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venerdì 23 gennaio 2009

Angelino alfano,carcere e giustizia:va bene nuone carceri..ma senza educatori e soldi cassa delle ammende per fini diversi...è un furto!..vergogna!


Giustizia: il Consiglio dei Ministri ha approva il Piano carceri

Agi, 23 gennaio 2009

Via libera dal Consiglio dei Ministri al piano carceri. Il provvedimento per contrastare l’emergenza penitenziaria sarà inserito come emendamento al Decreto Milleproroghe. Così si realizzeranno nuovi penitenziari per accogliere in modo regolare oltre 60mila detenuti (attualmente i posti regolamentari sono 43mila).
Lo ha detto il Guardasigilli Angelino Alfano. L’ultimo dato, risalente a ieri pomeriggio, parla di 58.200 detenuti in Italia e il piano approvato oggi in Cdm "permette di stare al passo con i tempi, di rispondere alle urgenze che causano un aumento dei detenuti - ha detto Alfano - e di salvaguardare sempre la dignità dei detenuti".
Tre i canali di finanziamento per il nuovo piano di edilizia carceraria: una parte dei fondi saranno attinti dalla Cassa delle Ammende, mentre "una corsia preferenziale consente l’accesso a determinate tipologie di fondi in atto, come previsto dal decreto anticrisi" e "last, but not least", ha detto il ministro Alfano, "il possibile ricorso a finanziamenti privati, come accade in tanti stati occidentali". Poteri straordinari al capo del Dap Franco Ionta, iter più veloci per l’edilizia carceraria. Sono questi, conferma il guardasigilli, i punti centrali del piano carceri approvato dal Consiglio dei ministri.
Per la prima volta, continua Alfano, "il paese sarà dotato di una pianificazione straordinaria dell’edilizia carceraria - spiega Alfano - In tal senso abbiamo conferito poteri straordinari al capo del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. Il suo compito sarà presentare entro 60 giorni un piano che consideri la migliore e più razionale allocazione dei nuovi istituti penitenziari. Il Cdm ha dato anche la possibilità di dimezzare i termini relativi per autorizzare le carceri".
Individuare i siti e indicare il fabbisogno finanziario (tenendo conto anche del ricorso ai "privati") per la costruzione dei nuovi edifici. Questi i compiti affidati a Ionta. "Abbiamo poi scelto la via più rapida - continua Alfano - per ottenere la traduzione in legge di questo provvedimento. Anziché il decreto legge, che richiede sessanta giorni per diventare legge, ci siamo agganciati al decreto Milleproroghe, che scade il primo marzo".
Il Governo apre anche i "privati", ad esempio attraverso lo strumento del "project financing": potranno concorrere al piano straordinario carceri varato oggi dal Consiglio dei ministri per la costruzione di nuovi edifici carcerari. "Questa strada è stata battuta anche in passato ma non è stato centrato l’obiettivo - spiega Alfano - sottoporremo all’attenzione degli imprenditori italiani questa opzione e lo faremo con maggiore concretezza quando il piano sarà redatto".



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giovedì 22 gennaio 2009

Carcere,giustizia e governo: anche il garante dei detenuti di Bologna,Desi Bruno,sostiene la petizione per l'assunzione degli educatori nelle carceri!

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Carcere,giustizia e governo: INTERPELLI MOBILITA’ NAZIONALE

INTERPELLI MOBILITA’ NAZIONALE
‘Incontro Tecnico del 21 Gennaio 2009’
Si è svolto ieri con il Dott. De Pascalis il preannunciato incontro tecnico sulla
mobilità interna del personale civile penitenziario.
Il Capo del Personale, dopo approfondita discussione con le OO.SS., ha
preannunciato che l’Amministrazione penitenziaria procederà ad indire immediatamente
gli interpelli nazionali, ai sensi dell’Accordo di Mobilità Interna del 22 luglio 2008,
relativamente alle figure professionali di Educatore e Contabile; subito dopo
procederà per Assistenti Sociali, Esperti Informatici, Tecnici etc.
Tale impostazione nasce dall’esigenza dell’Amministrazione di dare priorità
alle figure professionali per le quali è prevista a breve l’assunzione di personale
vincitore di concorso esterno.
Relativamente ai Collaboratori l’Amministrazione collegherà l’interpello
all’assunzione o meno di personale esterno, nel senso che se sarà assunto a breve
anche detta figura professionale allora verrà emanato il bando di mobilità interna dei
collaboratori insieme a quello dei contabili e degli educatori, altrimenti procederà
insieme al restante personale.
La decisione definitiva in merito alle figure professionali da assumere coi fondi
disponibili per il 2009 (euro 5 milioni) non è stata quindi ancora effettuata
dall’Amministrazione.
Roma, 22 gennaio 2009.



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Carceri,giustizia e governo: Per berlusconi priorita' sistema penitenziario...sara' vero?

Da AdnKronos....

Nuove carceri "Nel consiglio dei ministri del 23 gennaio il nostro interesse sarà concentrato sul sistema delle carceri, che è sotto pressione. Lo Stato può togliere la libertà, ma non la dignità. Stiamo pensando anche a nuove carceri, anche a differenziarle a seconda della pericolosità degli individui": spiega ancora Berlusconi nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi. "Spero - aggiunge poi - di utilizzare un decreto legge perché altrimenti i tempi sarebbero troppo lunghi". Per il premier, infatti, occorre agire in fretta in modo da evitare che "a luglio e ad agosto" possano scatenarsi "rivolte nelle carceri". Il Cavaliere, riferendosi al provvedimento sulle carceri, ha poi spiegato che il governo sta pensando a costruire istituti penitenziari differenziati: "Alcuni per chi è in attesa di giudizio, altri per gli individui più pericolosi"


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mercoledì 21 gennaio 2009

Angelino alfano,carcere e giustizia: i sindacati denunciano gravissima carenza di educatori penitenziari nelle Marche

Marche: denuncia sindacati; mancata assunzione di 100 agenti



Apcom, 21 gennaio 2008



Tra le tremila assunzioni mancate denunciate questa mattina da tutti i sindacati di polizia penitenziaria, in un fax inviato da Roma al ministro della Giustizia, Angelino Alfano, circa un centinaio riguardano gli istituti marchigiani e in particolare la nuova struttura di Ancona: il Barcaglione. Le carceri marchigiane sono sette. La nota dolente principale degli istituti della regione è la mancanza cronica di personale, in particolare nell’area trattamentale: un educatore a metà tra Fermo e Ancona-Barcaglione, un educatore ad Ascoli, su tre previsti e via dicendo. Con l’indulto approvato dal Governo Prodi complessivamente sono uscite dalle carceri marchigiane quasi 290 persone.

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Giustizia: Fleres (Pdl); dibattito al Senato su sistema carcerario

Ristretti Orizzonti, 19 gennaio 2009



Intervento del 15 gennaio 2009, in Senato, dell’On. Salvo Fleres (Pdl), Garante dei diritti dei detenuti della Regione Sicilia.

"Signor Presidente, ho chiesto di intervenire perché, nel momento che stiamo vivendo, la legge che abbiamo discusso fino a pochi momenti fa, così come opportunamente introduce una serie di reati e comunque modifica l’attuale sistema delle pene, non può non tener conto - e il tema è stato più volte affrontato dai colleghi Poretti e Perduca - dell’esigenza che a ciascuna modifica del sistema giudiziario e dell’impianto che configura nuovi reati e dunque nuove pene corrisponda una verifica delle modalità di esecuzione delle pene stesse e delle condizioni delle carceri, della garanzia all’interno dei luoghi di detenzione del rispetto dei diritti umani o - come diceva la collega Poretti poc’anzi - del reale avvio di un percorso di rieducazione che deve riguardare i detenuti, se non vogliamo che gli stessi rimangano tali per tutta la vita, nel senso che non viene proposta loro una soluzione alternativa a quella del crimine.

Il mio intervento non vuole assolutamente appesantire il già articolato dibattito della seduta di oggi, ma soltanto porre all’attenzione del Senato l’opportunità - vorrei dire l’esigenza - che si porti rapidamente in Aula uno strumento che consenta all’Assemblea di effettuare una riflessione sul sistema penitenziario italiano e sulle opportunità che lo stesso offre a chi ha intenzione di rieducarsi e di reinserirsi nella società, sull’effettività e il grado di applicazione dei contenuti dell’articolo 27 della Costituzione (in materia di pena non afflittiva, ma rieducativa), sulle condizioni interne alle carceri, nonché sulle motivazioni che hanno indotto il sottoscritto, sin dal 29 aprile 2008 (giorno in cui si è insediato il Senato), e altri colleghi successivamente fino ad oggi, a proporre più volte l’esigenza dell’introduzione del reato di tortura.

È un reato - per il quale il nostro Paese si è impegnato e ha sottoscritto accordi internazionali - che non è presente nel codice penale italiano e che certamente ha bisogno di essere ben perimetrato e individuato per evitare, con la sua introduzione, che possano verificarsi fenomeni che ostacolano il corretto percorso della giustizia. Mi riferisco soprattutto alle forze dell’ordine, ma non c’è dubbio che in questo Paese all’interno delle carceri ci siano le "squadrette" e vengano perpetrate ingiustizie, in alcuni casi da uomini in divisa, in altri da uomini con la toga, in altri ancora da uomini con il camice bianco; non c’è dubbio che in questo Paese le divise, le toghe e i camici bianchi non siano di per sé garanzia di corretta applicazione della legge e di un corretto comportamento etico e morale.

Dunque, dal momento che i delinquenti possono essere in doppiopetto, con il colletto bianco, con la toga, con la divisa oppure con la coppola (perché tali sono se sono delinquenti e non è l’abito o la funzione che stabiliscono la correttezza comportamentale), credo che questi temi che riguardano la condizione penitenziaria, l’applicazione dell’articolo 27 della Costituzione e il rispetto degli accordi internazionali in materia di introduzione del reato di tortura non possano che essere affrontati insieme per realizzare un unico tavolo di verifica e di ragionamento, proprio per fare in modo che l’Italia torni ad essere la patria del diritto e a rispettare uomini come Beccaria, Verri e Calamandrei che sui medesimi argomenti si sono spesi e hanno conferito tanto onore a questo Paese.

Continuate a firmare la petizione per l'assunzione di educatori nelle carceri.

Clicca sul rettangolo oppure

vai al seguente sito:

http://firmiamo.it/assumiamoivincitorieidoneiconcorsoeducatoricarceri


Ps: per la firma non occorre alcun documento o numero!

Sign for Aiutaci a garantire l'effettiva applicazione dell'art. 27 Cost.(funzione rieducativa della pena)

martedì 20 gennaio 2009

Carceri,Angelino alfano e giustizia: per la petizione di Kaka piu di 10.000 firme in pochi giorni,che italiani attivi!?!

Ebbene si cari amici,se una petizione con Kaka è in grado di procurare piu' di 10000 mila firme nel giro di due giorni allora avremmo dovuto proporre una ulteriore petizione con scritto: vogliamo kaka come educatore nelle carceri italiane!!!!!!

Si perche' noi italiani pensiamo ad aiutare chi i soldi li ha gia' e sta bene di suo piuttosto che le vere persone in difficolta'!

Ma noi non demordiamo,siamo a quota 360 firme circa e continueremo con la raccolta delle firme sperando che il mondo penitenziario,educatori in servizio compresi,facciano la loro parte.

Forza gente continuate a firmare!!!!!!!!!!!!!

Continuate a firmare la petizione per l'assunzione di educatori nelle carceri.

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domenica 18 gennaio 2009

Anche su porta a porta viene sollecitata l'assunzione di piu' educatori nelle carceri italiane

Nella puntata del 15 gennaio 2008 alcuni esponenti sollecitano l'assunzione di piu' personale educativo nelle carceri italiane.
Va avanti altresi' la firma della petizione per garantire l'effettiva applicazione dell'art. 27 Cost secondo cui le pene devono tendere alla rieducazione del condannato.
Trattasi di una disposizione che interessa tutti,dalla collettivita' ai singoli operatori penitenziari.Per tale ragione chiediamo la collaborazione di tutti specialmente di chi lavora all'interno degli istituti peitenziari.
E' importante firmare quindi vi chiediamo di non rimanere semplicemente a guardare ma di aprire il link della petizione per la firma.
NOn occorre alcun documento o numero per firmare.

Link dell'estratto ove è sollecitata l'assunzione di educatori

http://mediapolis.rai.it/relinker/relinkerServlet.htm?cont=Y350Lt43KoAeeqqEEqual

Link Homepage di Porta a Porta con la puntata

http://www.rai.tv/mpprogramma/0,,RaiUno-PortaaPorta%5E17%5E129940%5Et-1,00.html

Continuate a firmare la petizione per l'assunzione di educatori nelle carceri.

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venerdì 16 gennaio 2009

Roberto Rao dell'UDC invia e-mail al Comitato

Non abbandonateci,continuate a firmare la petizione per l'assunzione di educatori nelle carceri.

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Da: Roberto Rao (rao_r@camera.it)
Inviato: venerdì 16 gennaio 2009 16.31.15
A: venusina_75@hotmail.com (venusina_75@hotmail.com)

Gentile Avv. Fasulo,
sono certo che grazie alla vostra azione e al nostro impegno, questo anno appena iniziato vedrà la soluzione auspicata del vostro problema con l’assunzione dei vincitori del concorso e la definizione di tempi certi per la firma dei contratti.
A presto

On. Roberto Rao

giovedì 15 gennaio 2009

Angelino alfano,carcere e giustizia: Firma la petizione per garantire applicazione dell'art. 27 Cost.

Il governo quando vuole i soldi li trova...basti pensare ai bigliettoni spesi per abbellire gli uffici di parlamentari e ministri!

Ed allora ti chiediamo di aiutarci firmando la petizione che noi del concorso abbiamo creato!

Firma la petizione per l'assunzione di educatori nelle carceri.

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Giustizia: Osapp; nessun segno da Ionta, commissariare Dap!

Ansa, 10 gennaio 2009



"Se continua cosi, più che un Commissario per le infrastrutture penitenziarie servirà probabilmente un Commissario per tutta l’amministrazione penitenziaria. Dall’insediamento di Ionta (il capo del Dap, ndr) ad oggi non abbiamo avuto alcun tipo di segnale". Così il segretario generale dell’organizzazione sindacale autonoma di polizia penitenziaria (Osapp) commenta l’ipotesi allo studio del governo di un commissario per l’edilizia penitenziaria che faccia fronte all’emergenza sovraffollamento.

"Peraltro, l’idea di costruire nuove carceri, leggere o meno che siano, senza pensare ad aumentare il numero degli agenti e del personale è da ritenersi fallimentare. Se non dovessero esserci quei segnali che da tempo chiediamo al ministro della Giustizia Alfano - conclude Beneduci - non escludiamo di organizzare come sindacato l’occupazione dei cantieri delle nuove carceri in costruzione".

lunedì 12 gennaio 2009

Angelino Alfano e carcere, PIU’ INFANTILIZZATI DI QUANDO SONO ENTRATI

Il governo quando vuole i soldi li trova...basti pensare ai bigliettoni spesi per abbellire gli uffici di parlamentari e ministri!

Ed allora ti chiediamo di aiutarci firmando la petizione che noi del concorso abbiamo creato!

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PIU’ INFANTILIZZATI DI QUANDO SONO ENTRATI

In questo ultimo periodo non si fa che parlare di eliminare le vecchie fortezze penitenziarie perché fatiscenti e inumane. Ciò mi fa pensare a quella Edilizia Penitenziaria nata in epoca emergenziale, privilegiando criteri tecnologici di neutralizzazione e incapacitazione,
Per cui se questa è questa l’ottica mi chiedo dove potrà estrinsecarsi l’aspetto di carattere trattamentale-rieducativo, risocializzante, di recupero del detenuto.
Se il carcere che nascerà non avrà spazi di risocializzazione, perché costruito su un ragionamento di solo contenimento del fenomeno criminale, se gli spazi in questione verranno immediatamente occupati per la troppa abbondanza di carne umana, e quindi non saranno adibiti a laboratori, a sale di lavoro, di studio ( tra l'altro il lavoro è l'unica terapia valida, lo strumento principe di qualunque trattamento), continuerà a venire meno la funzione stessa della pena e, cosa ben peggiore, aumenterà la recidiva e la società si ritroverà in seno uomini ancora più infantilizzati di quando sono entrati.
Ascoltando poco la televisione e assai di più le parole dei cittadini della strada, che arrabbiati lo sono certamente, ma fors’anche un pò confusi, si rafforza in me la convinzione che occorre davvero “ricostruire l'uomo dal di dentro”, attraverso gli strumenti legislativi e l'impegno da parte della società e degli Operatori Penitenziari.
In un Istituto sono di importanza fondamentale nel recupero del detenuto: l'Equipe del carcere formata dal Direttore, dal Comandante dagli Agenti di Polizia Penitenziaria, dagli Educatori. Psicologi, Cappellani, Assistenti sociali, le Associazioni di Volontariato, gli stessi Agenti di Polizia Penitenziaria, che rimangono il vero nocciolo della questione, il fulcro dell'ideale rieducativo della pena, essendo loro a vivere a stretto contatto con i reclusi.
Ogni percorso risocializzante e di riabilitazione, senza la professionalità di queste figure istituzionali rimarrà un'astrazione. Infatti l’assenza di questi riferimenti porta se non ad una incompleta attuazione della Riforma Penitenziaria. ad un rallentamento della stessa, e peggio ad una accettazione passiva della pena che nulla insegnerà al detenuto.
L'uomo oltre il muro dovrà saper vincere una scommessa assai importante, riappropriarsi di una cultura, di una conoscenza, e ciò può avvenire unicamente con l'incontro e il confronto con la società esterna.
In questo senso assume grande rilievo l'impegno di ognuno, ciò alimentando processi ripetuti di relazioni e interazioni, affinché sia possibile un cammino di crescita individuale attraverso la sinergia di quattro poli convergenti: Magistratura, Istituzione Penitenziaria, Società e Detenuti.
Se solo una di queste componenti viene meno tutto il progetto è destinato a fallire.
Se il “carcere” vuole divenire un “luogo ultimo”, che assolve alla sua vera funzione di salvaguardia della collettività, di sicurezza e di recupero effettivo degli uomini, forse dovrà rifarsi anch'esso a quanto ci ha detto il Beccaria:

“UNO STATO HA TUTTO IL DIRITTO DI DIFENDERSI MAI DI VENDICARSI”.

sabato 10 gennaio 2009

Angelino Alfano,carcere,giustizia, Appello:abbiamo superato un concorso come educatori nelle carceri ma il governo non ci assume perche' non ha soldi

Il governo quando vuole i soldi li trova...basti pensare ai bigliettoni spesi per abbellire gli uffici di parlamentari e ministri!

Ed allora ti chiediamo di aiutarci firmando la petizione che noi del concorso abbiamo creato!

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venerdì 9 gennaio 2009

Angelino Alfano,carcere,giustizia: L'On. Costa scrive al Ministro Alfano per assunzione educatori nelle Carceri.

Abbiamo bisogno di ulteriori educatori nelle carceri .Necessari e indispensabili , anche, per una politica di reinserimento nel mondo del lavoro degli ex.carcerati . Perchè il carcere diventi luogo di rieducazione dei principi morali dei giovani che delinquono. Disamorati a sua volta dalle difficoltà post-carcere che noi fomentiamo assurdamente e ingiustificatamente con la pubblicazione delle loro condanne in Internet.

Colgo l'occasione per inserire la nuova proposta dell'on.Costa che condivido.

Martedì 6 Gennaio 2009 ore 15:06
Costa scrive al Ministro Alfano per i problemi delle carceri

Lettera del presidente della Provincia Raffaele Costa al Ministro alla Giustizia Alfano per i problemi delle carceri. Come noto Costa a fine anno è solito fare una visita ai detenuti nelle carceri cuneesi ed il risultato dei suoi incontri è contenuto nella lettera dove sottolinea come "non vi sia possibilità di riabilitazione a causa della mancanza dell'opportunità di rientrare a fine pena in un percorso oggettivo che ne consenta il vero reinserimento lavorativo. Parrebbe che nulla sia cambiato da trent'anni a questa parte, sin da quando andai a far visita ad un carcere in veste di Sottosegretario alla Giustizia con delega specifica al sistema carcerario." Il presidente Costa sottolinea come la mancanza del lavoro è la reale causa delle difficoltà rieducative del carcere e conclude con un appello al Ministro ad un intervento concreto.

Richy Garino

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lunedì 5 gennaio 2009

Angelino alfano,Carcere,giustizia e governo: Firma la nostra petizione:garantire l'attuazione dell'art. 27 cost (funzione rieducativa della pena)

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Ps: per la firma non occorre alcun documento o numero!

Comunicato

Piu' tardi sara' attiva la prima petizione volta a garantire l'effettiva applicazione dell'art. 27 Cost. secondo cui le pene devono tendere alla rieducazione del condannato e volta all'assunzione di tutti i vincitori e gli idonei del concorso per educatori al fine di sopperire alla gravissima carenza di personale educativo nelle carceri.

Le iniziative non finiscono qui anche se al momento opportuno ne daremo comunicazione.

Abbiamo bisogno di tutti per la raccolta delle firme e vi chiediamo di mobilitarvi assieme a tutti noi!!!!!!!!!!!!!!

sabato 3 gennaio 2009

Carceri e giustizia: il mondo penitenziario in protesta affinche' la rieducazione e l'opportunita' di ravvedersi per chi ha sbagliato sia un DIRITTO!

Quando gli strumenti di democrazia indiretta non producono alcun risultato diventa necessario agire con i mezzi di democrazia diretta.

Per la prima volta tutto il mondo penitenziario e non solo puo' protestare contro la gravissima carenza di personale educativo nelle carceri.

Attualmente di fronte ad una carenza pari alle 800 unita' circa e rispetto ai soli 660 educatori in servizio ed innanzi a quasi 60 mila persone detenute il nostro governo sembra non voler reagire.

Ed infatti nulla è cambiato dalle prime iniziative poiche' la posizione dei vincitori ed idonei del concorso per educatori nel Dap rimane ancora incerta data la mancanza di fondi necessari all'assunzione.

Il nostro governo non intende dare una seconda possibilita' di scelta a chi ha sbagliato e per questo si trova in carcere.

Il nostro governo non intende garantire l'attuazione del dettato costituzionale secondo il quale le pene devono rieducare il condannato e nonostante la tanto decantata citata disposizione.

Noi vincitori e idonei, circa 800, siamo pronti a dare attuazione all'art. 27 Cost iniziando a lavorare sin da subito all'interno delle carceri italiane.

Purtroppo tale possibilita' ci viene negata pur avendo conseguito l'idoneita' alla professione.

Non ci arrendiamo e andiamo avanti con varie iniziative fra le quali una petizione.

Ma questa volta sara' necessario l'aiuto e l'impegno di tutti,nessuno escluso.

Da lunedi troverete il testo e tutti i dettagli per la firma.

venerdì 2 gennaio 2009

Anche il sindacato OSAAP ha denunciato la carenza degli educatori nelle carceri e cita i partecipanti al concorso Dap

CARCERI: EDUCATORI, ALFANO INDIFFERENTE AD ALLARME OSAPP

Le cifre diffuse oggi dall’Osapp, che denunciano come ormai le strutture carcerarie italiane siano di nuovo sul punto di esplodere, lasciano evidentemente del tutto indifferenti il ministro Alfano e i suoi sottosegretari, visto che sono mesi che viene lanciato l’allarme, ma nessuno interviene per risolvere la situazione’. E’ quanto dichiara Roberto Greco, segretario nazionale del COL.EDU.PEN (Collettivo educatori penitenziari), rappresentativo di oltre 300 iscritti in tutta Italia. ‘Al Ministero di via Arenula - attacca Greco - stanno a guardare, mentre le carceri scoppiano. Gli educatori penitenziari che hanno vinto il concorso non vengono assunti, perche’, si dice, non ci sono soldi. Le carceri vengono ristrutturate e ampliate solo a parole, perche’, si dice, non ci sono soldi. In compenso, a via Arenula si ristrutturano le stanze destinate a politici e mega-dirigenti, perche’, non si dice ma si vede, per questo i soldi ci sono. E’ una vergogna, che vogliamo denunciare a voce alta’.

Carceri e giustizia,interrogazione della parlamentare Pd Schirru: costante attenzione ai programmi di reinserimento

In un momento in cui il Governo nazionale non investe nulla in riabilitazione, in programmi di reinserimento, certo che solo la repressione possa combattere e prevenire i crimini, c’è invece bisogno di nuove politiche, di un’attenta rivisitazione delle politiche penitenziarie italiane, che necessitano di riforme strutturali non più rinviabili. Faremo in modo che nell’attività parlamentare dei prossimi mesi ci sia una costante attenzione su queste tematiche."

Cagliari: la Parlamentare Pd Schirru in visita a Buoncammino

Una mattinata all’interno del carcere di Buoncammino per verificare le situazioni di criticità e osservare le condizioni di vita dei detenuti, in particolare delle donne.

"Si è trattato di una visita produttiva ed essenziale. Ritengo particolarmente importante far sentire in maniera periodica la vicinanza delle istituzioni ai carcerati e al personale penitenziario. Questa è la seconda visita nel 2008 e la terza da quando sono parlamentare e, come al solito, constato molta disponibilità da parte del direttore del Carcere e di tutto il personale, che mi è sembrato attento e puntuale nella rispettiva attività. Nella struttura ci sono da risolvere ancora diversi problemi, come la carenza di personale, il sovraffollamento, i problemi legati alle tossicodipendenze e all’integrazione dei detenuti stranieri, l’insufficienza di programmi rieducativi, problemi che cercheremo di affrontare nell’immediato futuro come parlamentari sardi del Pd.

Ma la questione che mi lascia in assoluto più sconcertata è la presenza nel carcere di una bambina di 22 mesi, figlia di un’extracomunitaria arrestata e processata per traffico di droga. Trovo inconcepibile e assurda una situazione di questo tipo e come già denunciato dalla consigliera regionale Maria Grazia Caligaris, occorre trovare velocemente una struttura alternativa al carcere che ospiti la bambina e la madre, che per giunta è incinta e partorirà tra pochi mesi. Attraverso un’interrogazione urgente come parlamentari del Pd chiederemo al ministro Alfano coerenza con le dichiarazioni rese "mai più minori in carcere" e un impegno ad individuare una nuova struttura di accoglienza per questa madre e la sua bambina, azioni concrete per evitare il ripetersi di questi episodi e far si che non si rimandi ancora per la predisposizione di strutture idonee che evitino ai bambini di finire dietro le sbarre. In un momento in cui il Governo nazionale non investe nulla in riabilitazione, in programmi di reinserimento, certo che solo la repressione possa combattere e prevenire i crimini, c’è invece bisogno di nuove politiche, di un’attenta rivisitazione delle politiche penitenziarie italiane, che necessitano di riforme strutturali non più rinviabili. Faremo in modo che nell’attività parlamentare dei prossimi mesi ci sia una costante attenzione su queste tematiche."