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Sign for Aiutaci a garantire l'effettiva applicazione dell'art. 27 Cost.(funzione rieducativa della pena)

Mercoledi',23 Marzo 2011: interrogazioni per l'assunzione degli educatori penitenziari

Mercoledi',23 Marzo 2011,

(rinvio del 16 Marzo 2011)

in commissione giustizia discussione delle interrogazioni orali per l'assunzione degli educatori penitenziari.


5-04298 Cassinelli: Sull’iter del concorso pubblico per educatore penitenziario


5-04314 Ferranti: Questioni relative all’assunzione dei vincitori del concorso per educatore penitenziario




Per leggere il testo delle interrogazioni vai su news giornaliere o etichetta interrogazioni parlamentari




Carceri:necessario assumere educatori,assistenti e psicologi.

26 agosto 2010



Giustizia: Bernardini (Radicali); basta morti in carcere, varare in fretta misure deflattive



“Il tempo dell’illegalità e dell’inciviltà carceraria italiana è scandito ad un ritmo impressionante dalle morti, dai suicidi. Dico al Governo e ai miei colleghi parlamentari che così numerosi hanno partecipato all’iniziativa del Ferragosto in carcere, che occorre fare in fretta a varare, intanto, misure adeguate a decongestionare la sovrappopolazione carceraria”. Lo afferma Rita Bernardini, deputata Radicale, membro della Commissione Giustizia della Camera, dopo la morte di un detenuto a Sulmona. “Il disegno di legge Alfano - così come svuotato dalla Commissione Giustizia della Camera - non serve a spegnere l’incendio di disperazione e di morte che sta divampando - prosegue.Affidare infatti ai Tribunali di sorveglianza la valutazione della pericolosità sociale e l’idoneità del domicilio per consentire di scontare ai domiciliari pene residue sotto i 12 mesi, significa paralizzare tutto: la valutazione arriverà troppo tardi! Si dia ai direttori degli istituti penitenziari questo compito che saprebbero fare meglio e più in fretta dei magistrati di sorveglianza. Ridimensionata almeno un po’ la popolazione detenuta, occorre immediatamente riformare il sistema come previsto dalle mozioni approvate in gennaio dalle aule di Montecitorio e di Palazzo Madama a partire dallo stop all’uso indiscriminato della carcerazione preventiva e alla depenalizzazione dei reati minori, per arrivare alle misure e pene alternative che si rivelano molto più efficaci del carcere ai fini della rieducazione e del reinserimento sociale, all’adeguamento degli organici penitenziari (agenti, educatori, psicologi, assistenti sociali), alle possibilità di lavoro per i detenuti, agli istituti di custodia attenuata dove i tossicodipendenti possano curarsi”.





5 luglio 2010





Carceri: Favi, "Bene Tg2, condizioni indegne per detenuti e lavoratori"



Dichiarazione di Sandro Favi responsabile Carceri del Partito Democratico



L’inchiesta del Tg2 sulla drammatica situazione delle nostre carceri evidenzia ciò che il Partito Democratico denuncia da mesi, e cioè condizioni di vita per i detenuti e per i lavoratori penitenziari del tutto indegne. Quelle viste all’Ucciardone sono situazioni che in realtà riguardano la stragrande maggioranza delle carceri italiane. Le morti in carcere e gli atti di autolesionismo sono segnali inequivocabili: occorre attuare da subito politiche penitenziarie che decongestionino gli istituti. È assolutamente necessario investire sulle misure alternative alla detenzione e sull’aumento di agenti di polizia penitenziaria, di educatori, di assistenti sociali e psicologi.



Finora il ministro Alfano e il direttore delle carceri Ionta hanno saputo solo ipotizzare un piano carceri che avrà lunghissimi tempi di realizzazione e che non inciderà minimamente per un miglioramento della situazione nell’immediato.



Così non va.









Lettere: senza assunzione personale educativo il ddl Alfano è inutile





Comunicato stampa, 29 maggio 2010





Ai deputati di commissione bilancio



e giustizia camera









Al sottosegretario



On. Caliendo









Al sottosegretario



On. Giorgetti Alberti







Egregi Onorevoli,



dopo aver appreso la notizia sul parere negativo della Commissione Bilancio sugli artt. 2 quater e 2 sexies del Ddl Alfano questo Comitato ritiene necessario porre alla Vostra attenzione alcune osservazioni. L’eliminazione dell’articolo aggiuntivo Schirru 2.060 svuoterebbe di significato il Ddl Alfano riducendolo ad una imago sine re.



L’investimento in risorse umane è propedeutico alla concreta materializzazione della normativa contenuta nel provvedimento. Secondo quanto enunciato dall’art. 1 comma 3 del Ddl. il magistrato di sorveglianza decide sulla base della relazione inviatagli dall’istituto penitenziario.



Alla luce della normativa penitenziaria è l’educatore colui che osserva il comportamento del detenuto e provvede alla stesura della relazione di sintesi, cioè di quella relazione di cui si servirà il magistrato di sorveglianza per la decisione finale sulla misura alternativa.



Senza l’incremento di ulteriori unità di personale pedagogico la situazione del sovraffollamento carcerario non potrà mai essere risolta né tantomeno potrà trovare risoluzione la drammatica condizione in cui versano le carceri italiane.



Pochi educatori significa poche relazioni da inviare al magistrato di sorveglianza. Pochi educatori significa impossibilità di fare il trattamento. Pochi educatori significa stasi della concessione di misure alternative. L’eliminazione dell’articolo aggiuntivo Schirru creerebbe un vero e proprio effetto boomerang che provocherebbe la totale paralisi del Ddl Alfano.



La Commissione Giustizia dopo aver preso atto della grave situazione di disagio in cui versano le carceri italiani ha dato voce all’articolo 27 della Costituzione decidendo di investire su quello che già nel Settecento Beccaria definiva “il più sicuro mezzo di prevenire i delitti” ossia l’educazione.



L’approvazione dell’articolo aggiuntivo che esclude il Dap dalla riduzione della pianta organica e dal blocco delle assunzioni costituisce una vera e propria presa di coscienza dell’assunto secondo il quale non può esserci alcun miglioramento delle condizioni di detenzione senza l’investimento in risorse umane.



Si evidenzia inoltre che l’emendamento è già stato “riformulato” originariamente infatti prevedeva l’obbligo per il governo,dopo l’invio della relazione per l’adeguamento della pianta organica, di predisporre entro 2 mesi un piano straordinario di assunzioni.



La totale eliminazione di questo emendamento volto alla concreta applicazione della misura alternativa sulla quale questo Governo intende puntare per risolvere il dramma del pianeta carcere renderebbe inutile l’approvazione di un Ddl che non riuscirebbe mai ad essere attuato.



Ci sarebbe infatti una vera e propria antinomia tra norma e realtà. La realtà è che la situazione carceraria italiana è drammatica e preoccupante.



I continui suicidi in carcere sono da porre in relazione con le insopportabili condizioni di disagio in cui vivono i reclusi delle carceri italiane alla carenza di trattamento e attività rieducative e alla mancata assistenza psicologica dovuta alla cronica carenza di personale educativo



Ebbene, l’Italia, Paese democratico, è stata condannata dalla Cedu per trattamento degradante e disumano. A tale situazione va data una risposta concreta, soprattutto se si considera che il bilancio dello stato potrebbe essere aggravato dalle condanne della Cedu (Sic!).



Inoltre non si comprende come la crisi riguardi solo le risorse umane e non anche lo stanziamento dei fondi per l’edilizia penitenziaria ,infatti, una volta costruite nuove carceri queste rimarranno inutilizzate (Sic!) Un esempio è fornito dal carcere di Agrigento e dal carcere di Rieti, a Pinerolo inoltre, c’è un carcere vuoto da 10 anni ma è già stata individuata un’area per costruir un nuovo carcere (fonte Girodivite).



Per un provvedimento importante, come quello in esame, che punta sulla rieducazione e sul recupero del reo, occorre assumersi delle responsabilità serie, perché l’incremento del personale pedagogico rappresenta il sine qua non della correlazione legge - realtà.



Ancora una volta si evidenzia inoltre che il “decantato” vulnus di copertura finanziaria può essere sanato attingendo dai fondi della Cassa delle Ammende che secondo quanto disposto dall’art 129 III comma del Dpr 30 giugno 2000, n. 230, devono essere destinati ai programmi che tendono a favorire il reinserimento sociale dei detenuti e degli internati anche nella fase di esecuzione di misure alternative alla detenzione”e non all’edilizia penitenziaria (Sic!) . Qualora il Governo non intenda attingere i fondi necessari dalla cassa delle Ammende potrebbe ricavarli dai fondi del Fug, visto che il Presidente del Consiglio dei Ministri ha firmato il decreto che assegna per la prima volta le quote delle risorse sequestrate alla mafia e i proventi derivanti dai beni confiscati al Fondo Unico Giustizia (Fug), nella misura del 50 per cento al Ministero dell’Interno e del 50 per cento al Ministero della Giustizia. Attingendo i fondi o dalla cassa delle Ammende o dal Fug non vi sarebbe alcun onere aggiuntivo in quanto gli stessi sono già previsti in bilancio.



Per le ragioni suesposte riteniamo che l’emendamento presentato dall’On. Donatella Ferranti e Schirru sia una vera proposta “bipartisan” che deve, necessariamente,trovare accoglimento così come è stato approvato in Commissione Giustizia.



Riteniamo altresì che il governo, dopo aver provveduto all’adeguamento della pianta organica anche in relazione alla popolazione detenuta ( quasi 70mila detenuti) debba predisporre un piano straordinario di assunzioni di educatori penitenziari da attingersi dalla vigente graduatoria del concorso pubblico per esami a 397 posti nel profilo professionale di Educatore, Area C, posizione economica C1, indetto con Pdg 21 novembre 2003.



Una scelta in tal senso rappresenterebbe la chiave di volta per un chiaro e ben preciso impegno di responsabilità affinché la drammatica situazione che affligge il pianeta carcere possa finalmente essere risolta. Per tali ragioni auspichiamo che tutta la commissione bilancio della camera e il sottosegretario Alberto Giorgetti facciano una seria e proficua riflessione riconoscendo l’importanza ai fini dell’attuazione del Ddl in esame dell’emendamento Schirru 2.060.





FERRANTI SU DDL CARCERI,OTTENUTO ANCHE AMPLIAMENTO ORGANICO EDUCATORI PENITENZIARI.

Donatella Ferranti,PD:piano programmato di assunzioni del personale degli educatori.

Governo favorevole a emendamenti Pd per potenziamento personale penitenziario:piano programmato di assunzioni, per l`adeguamento degli organici del personale di Polizia penitenziaria, degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi.


18 maggio 2010


La commissione Giustizia della Camera ha cominciato a votare gli emendamenti presentati al ddl carceri e il Governo ha dato parere favorevole alle proposte di modifica del Pd che prevedevano il potenziamento del personale civile e amministrativo penitenziario (psicologi, educatori, ecc) e l’adeguamento delle piante organiche di carabinieri e polizia in funzione del nuovo impegno che dovranno svolgere per vigilare sui detenuti che trascorreranno agli arresti domiciliari l’ultimo periodo della loro detenzione. Il capogruppo del Pd in commissione giustizia, Donatella Ferranti, ha espresso soddisfazione per questo parere favorevole del Governo augurandosi che alla fine l’emendamento venga approvato.



Pd: nostre proposte sono su linea indicata da Napolitano

“Il Pd è pronto” a rispondere al monito del presidente della Repubblica sulla necessità di risolvere il sovraffollamento delle carceri e “a fare la propria parte”. Per questo, annuncia Sandro Favi, responsabile Carceri dei democratici, “nei prossimi giorni il nostro partito presenterà proposte su questi temi, in un quadro di sistema e in continuità e sviluppo delle mozioni approvate dal Parlamento già nei primi mesi di quest`anno”.

“Proporremo - spiega Favi - che si proceda alla revisione del codice penale, che vengano riviste le norme che determinano l`alta incidenza di imputati in custodia cautelare in carcere e quelle sul trattamento penale dei tossicodipendenti, che siano ampliate le opportunità di accesso alle misure alternative alla detenzione. Chiederemo inoltre al Governo - prosegue - un piano programmato di assunzioni, per l`adeguamento degli organici del personale di Polizia penitenziaria, degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi, nonché gli indispensabili stanziamenti ed investimenti per ripristinare la corretta funzionalità ed operatività dei servizi e delle strutture”.

“Il Partito Democratico - conclude l’esponente del Pd - rinnova la stima e la fiducia degli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria e l`apprezzamento verso i dirigenti dell`Amministrazione penitenziaria, verso le professionalità socio-educative, sanitarie, amministrative e tecniche che, in questa fase difficile, dimostrano il proprio impegno con alto senso di umanità e qualificate competenze”.

Ferranti: "Iter rapido? Vediamo atteggiamento maggioranza su nostre proposte"

Carceri: Pd, "Testo migliorato in commissione, ma serve uno sforzo in più" Ferranti: "Iter rapido? Vediamo atteggiamento maggioranza su nostre proposte"

“Lo stralcio della messa in prova consentirà di esaminare rapidamente il provvedimento sulla detenzione domiciliare”. Lo dichiara la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti facendo notare come ‘la messa in prova non riguardava la popolazione carceraria e quindi non avrebbe avuto effetti sul grave stato di sovraffollamento delle carceri italiane. In ogni caso – sottolinea la democratica – il voto di oggi conferma il nostro giudizio negativo sul testo uscito dal consiglio dei ministri che era confuso ed inefficace anche perché privo di qualsiasi copertura finanziaria. Stiamo adesso valutando se aderire o meno alla richiesta di un voto in sede legislativa sul testo modificato nel corso dei lavori in commissione. La nostra disponibilità dipenderà anche dall’atteggiamento della maggioranza sulle nostre ulteriori proposte di modifica. In particolare: la tutela delle vittime di violenza domestica, il rafforzamento del personale di polizia (non solo quella penitenziaria) e del personale del comparto civile dell’amministrazione penitenziaria(educatori e psicologi)”.


Proposta emendativa 8.01.


Dopo l'articolo 8 inserire il seguente:


«Art. 8-bis. - 1. Entro centottanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, il Ministro della Giustizia, sentiti i Ministri dell'interno e della funzione pubblica, riferisce alle competenti Commissioni parlamentari in merito alle necessità di adeguamento numerico e professionale della pianta organica del Corpo di Polizia penitenziaria e del personale del comparto civile del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria anche in relazione all'entità numerica della popolazione carceraria e al numero dei posti esistenti e programmati.

2. A tal fine il Governo presenta al Parlamento entro i successivi novanta giorni un apposito piano straordinario di assunzioni di nuove unità specificandone i tempi di attuazione e le modalità di finanziamento.».
Ferranti Donatella, Schirru Amalia, Samperi Marilena, Amici Sesa



Proposta emendativa 8.03.

Dopo l'articolo 8 inserire il seguente:


«Art. 8-bis. - 1. Al comma 8-quinquies, della legge n. 26 del 2010, dopo le parole Il Corpo della Polizia penitenziaria, sono inserite le seguenti il personale del comparto civile del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria,».
Schirru Amalia, Ferranti Donatella, Samperi Marilena, Amici Sesa



28-04-10


Dopo l'ennesimo suicidio in carcere (23 dall'inizio dell'anno), nel penitenziario di Castrogno, a Teramo, il parlamentare dell'IdV, Augusto Di Stanislao, ribadisce la necessita' di interventi diretti ed immediati da parte del Governo. ''Non e' piu' ammissibile - afferma il deputato IdV - una tale situazione di completa incapacita' da parte del Governo di affrontare concretamente le problematiche delle carceri in Italia''. Di Stanislao ricorda che ''dopo varie visite presso il carcere di Castrogno e altrettante interrogazioni ad Alfano, dopo una mozione a mia prima firma approvata all'unanimita', con la quale anche la maggioranza si e' impegnata in una serie di iniziative atte a risollevare una drammatica realta' focalizzando l'attenzione sul sovraffollamento e sulla carenza di personale penitenziario e di educatori, dopo l'annuncio dell'emergenza carceri di Alfano e del fantomatico piano carceri, dopo continue denunce e sollecitazioni dei sindacati sulla necessita' di intervenire sulle strutture, sugli organici, siamo ancora di fronte ad una situazione insostenibile e all'emergenza soluzioni''. ''Ho presentato da tempo - conclude Di Stanislao - una proposta di legge per istituire una Commissione d'inchiesta parlamentare sulla situazione delle carceri in Italia che, ora piu' che mai, diventa fondamentale per dare risposte e soluzioni ai molteplici problemi e disagi dell'intero mondo penitenziario''.




Di Stanislao:il ministro tace sulle assunzioni degli educatori,riferisca in parlamento.

“E’ giusta l’assunzione di 2.000 agenti così come evidenziato da Sarno, Segretario generale Uil Pa Penitenziari, per garantire il turnover e quindi supplire la carenza del personale di polizia penitenziaria, ma vi è una colpevole dimenticanza da parte del Ministro quando tace sulla necessità di garantire la presenza degli educatori così come previsto nella Mozione IdV approvata all’unanimità dal Parlamento.” Queste le parole dell’On. Di Stanislao che prosegue: “Non vorremmo che questo impegno del Ministro si focalizzi esclusivamente sull’edilizia carceraria e altresì non vorremmo che dietro la parola magica “stato di emergenza” si celi il grimaldello per ridare vita ad una ” Carceri d’oro 2″ che in barba alla procedure di appalti e alla trasparenza abbiano buon gioco, piuttosto che la pubblica utilità e l’urgenza, i furbetti delle sponsorizzazioni. Si segnala al Ministro, nel frattempo, che in Italia vi sono 40 penitenziari incompiuti ed inutilizzati in un Paese che ne ha 171 in tutto e nel Piano Carceri presentato non c’è cenno di recupero di questo patrimonio. Chiedo che il Ministro venga, così come richiesto in Aula, a riferire in Parlamento sugli impegni presi in relazione ai tempi e modi e risorse da impiegare. Nel frattempo con due distinte interrogazioni chiedo al Ministro quale modello di recupero intenda mettere in campo visto che non si parla assolutamente di assumere gli educatori e cosa intenda fare per i 40 penitenziari incompiuti.”


16 Marzo 2010:interrogazione a risposta in Commissione su assunzione idonei educatori penitenziari

Convocazione della II Commissione (Giustizia)

Martedì 16 marzo 2010

Ore 13.45

5-02550 Ferranti: In relazione all’assunzione di educatori penitenziari


Interrogazione a risposta in Commissione:

FERRANTI, MELIS, TIDEI e SAMPERI.



- Al Ministro della giustizia.

- Per sapere

- premesso che:

il 17 febbraio 2010 il Sottosegretario per la giustizia Caliendo è intervenuto in Senato sul tema dell'assunzione degli educatori penitenziari reclutati tramite il concorso pubblico per esami a 397 posti nel profilo professionale di educatore, area C, posizione economica C1, indetto con PDG 21 novembre 2003;

nel corso della succitata seduta, il Sottosegretario Caliendo ha affermato che entro aprile 2010 saranno assunti in via definitiva tutti gli educatori che hannosuperato i precedenti concorsi, oltre ai 170 già assunti (anche se agli interroganti risulta che siano stati assunti 97 educatori);

in realtà, l'assunzione dei vincitori del suddetto concorso era già programmata con l'indizione dello stesso nel 2003, per il quale il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria già disponeva dei fondi necessari;

lo stesso Ministro interrogato, onorevole Alfano, aveva riconosciuto l'improcrastinabilità e l'urgenza di assumere più unità di educatori quando, il 12 gennaio 2010, furono approvate alla Camera le mozioni sui problemi del carcere presentate da vari gruppi parlamentari;a fronte di una popolazione carceraria di 67.000 unità, il rapporto educatore/detenuto è di circa 1 a 1.000, cosa che rende in pratica impossibile lo svolgimento di qualsivoglia progetto rieducativo impedendo il corretto reinserimento del detenuto nel tessuto sociale, così come previsto nel dettato costituzionale;

non avendo il Ministro interrogato ancora proceduto all'assunzione di ulteriori unità degli educatori, limitandosi a rimandare la questione ad un futuro confronto in merito con i Ministri Tremonti e Brunetta, sarebbe auspicabile ed urgente un rapido avvio della procedura di assunzione di educatori, almeno per completare la già esigua pianta organica, ulteriormente ridotta di circa 400 unità dal decreto legislativo n. 150 del 2009

se non ritenga opportuno procedere celermente all'assunzione di educatori attingendo dalla vigente graduatoria degli idonei risultante dal concorso pubblico a 397 posti di cui in premessa, al contempo prorogando la validità della stessa per almeno un quinquennio, al fine di permetterne lo scorrimento graduale per compensare il turn-over pensionistico, evitando l'indizione di nuovi concorsi che comporterebbe ulteriori oneri finanziari.

(5-02550)


Risposta all'interrogazione di Donatella Ferranti:dal 2011 assunzioni degli idonei educatori concorso,il comitato vigilera'.

Nel rispondere agli On. interroganti ritengo opportuno segnalare che il concorso pubblico per esami a 397 posti nel profilo di "Educatore", Area C, posizione economica C1, dell'Amministrazione Penitenziaria, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 30 del 16.4.2004 - IV serie speciale e si è concluso in data 9 luglio 2008.La graduatoria definitiva, immediatamente dopo l'approvazione del Direttore Generale con provvedimento dell'11 luglio 2008, è stata trasmessa all'Ufficio centrale per il bilancio per l'apposizione del visto di controllo.Nell'anno 2009, in ragione dell'entità dei fondi stanziati ai sensi dell'articolo 1, comma 346, della Legge 24.12.2007 n. 244, è stato possibile procedere all'assunzione dei primi 103 vincitori del predetto concorso a 397 posti.Quanto alle restanti 294 unità, la competente Direzione Generale di questa amministrazione ha già programmato il relativo piano di assunzione ricorrendo, per la copertura degli originari 397 posti a concorso, allo scorrimento della graduatoria, ai sensi dell'art. 15, co. 7, DPR n. 487/99 e successive integrazioni e modificazioni.I nuovi educatori - alcuni dei quali individuati tra i candidati idonei, ma non vincitori del concorso, attese le 12 defezioni intervenute per rinunce, mancate stipule del contratto o dimissioni da parte degli aventi diritto - hanno infatti già scelto la sede di destinazione e, entro aprile del corrente anno, saranno formalmente assunti con firma del relativo contratto.Per quanto riguarda, invece, l'auspicata possibilità di procedere ad un ulteriore scorrimento della graduatoria oltre il numero dei posti originariamente messi a concorso, mi corre l'obbligo di segnalare che tale eventualità non rientra tra le ipotesi di cui all'art. 15, co. 7, del DPR n. 487/1994 e che pertanto, limitatamente all'anno in corso, non può essere attuata per mancato stanziamento dei fondi occorrenti.I fondi disponibili, infatti, sono stati impegnati sia per l'assunzione dei vincitori del suddetto concorso per educatori, sia per l'assunzione degli idonei al concorso a 110 posti di contabile, a copertura dei posti previsti dal relativo bando ed in ragione delle gravi carenze riscontrate anche nell'area contabile.Dato atto di quanto sopra e, premesso che la validità delle graduatorie è indicata in tre anni dalla data della pubblicazione nei Bollettini ufficiali, faccio presente che, nel caso di specie, la validità della graduatoria del concorso a 397 posti è fissata al 31 maggio 2012 e che, pertanto, a partire dal prossimo anno, in presenza delle risorse economiche necessarie, potranno esservi le condizioni per procedere ad uno scorrimento della graduatoria, anche oltre il numero dei posti pubblicati.




24 febbraio 2010:

ordine del giorno su non riduzione organico educatori di Roberto Rao

La Camera,

premesso che

il provvedimento in esame prevede, all'esito del processo di riorganizzazione di cui all'articolo 74, del decreto legge n. 112 del 2008, un'ulteriore riduzione degli assetti organizzativi delle amministrazioni pubbliche ai fini del contenimento della spesa pubblica;

il comma 8-quinquies dell'articolo 2 individua le amministrazioni che non sono interessate dalle riduzioni descritte, tra cui il Corpo di Polizia Penitenziaria;


nonostante le difficoltà operative, la scarsezza di mezzi e personale risulta, inopinatamente escluso da tale previsione il personale civile del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria,

impegna il Governo

a valutare l'opportunità di adottare ulteriori iniziative normative volte ad includere tra il personale delle amministrazioni non interessate dalla riorganizzazione delle piante organiche non solo quello di polizia penitenziaria ma anche quello civile del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, con particolare riferimento alle figure degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi, anche in vista dell'avvio del Piano carceri che necessiterà di adeguate risorse umane e professionali. 9/3210/41. Rao, Ria
.


Accolto come raccomandazione.




19 Febbraio 2010:

ordine del giorno su assunzione educatori di Donatella Ferranti e PD


La Camera,

premesso che:

l'articolo 17-ter stabilisce che, per l'attuazione del cosiddetto «Piano carceri» si conferiscono pieni poteri al Commissario straordinario che, per individuare la localizzazione delle aree destinate alla realizzazione di nuove infrastrutture carcerarie, d'intesa con il Presidente della regione territorialmente competente e sentiti i sindaci dei comuni interessati, potrà agire in deroga alla normativa urbanistica vigente, velocizzando procedure e semplificando le gare di appalto, utilizzando il modello adottato per il dopo terremoto a L'Aquila, derogando anche all'obbligo previsto dalla legge 7 agosto 1990, n. 241, volto a consentire agli interessati, proprietari delle aree che si intendono espropriare, la necessaria partecipazione al procedimento amministrativo;

la localizzazione costituisce di per sé variante e produce l'effetto di imporre il vincolo preordinato all'espropriazione e contro di essa non sarà possibile ricorrere al giudice amministrativo e si introduce anche una deroga al limite dei subappalti, che potranno aumentare dall'attuale 30 per cento fino al 50 per cento, in deroga all'articolo 118 del codice dei contratti pubblici; in sostanza, si affidano pieni poteri al Commissario straordinario, che potrà avvalersi anche del Dipartimento per la protezione civile per le attività di progettazione, scelta del contraente, direzioni lavori e vigilanza degli interventi strutturali ed infrastrutturali, in deroga ai criteri di trasparenza e pubblicità e in palese contraddizione con la mozione Franceschini ed altri n. 1-00302 (approvata sostanzialmente all'unanimità alla Camera il 12 gennaio di quest'anno e accettata dal Governo) che impegnava chiaramente il Governo a garantire, nell'ambito dei progetti della nuova edilizia penitenziaria, i criteri di trasparenza delle procedure e l'economicità delle opere evitando il ricorso a procedure straordinarie, anche se legislativamente previste,

impegna il Governo

a verificare l'adeguatezza, in proporzione alla popolazione carceraria, delle piante organiche riferite non solo al personale di polizia penitenziaria ma anche alle figure degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi, avviando un nuovo piano programmato di assunzioni che vada oltre il turn-over dovuto ai pensionamenti previsto dalla legge finanziaria per il 2010 e che garantisca le risorse umane e professionali necessarie all'attivazione delle nuove strutture penitenziarie, anche distribuendo meglio il personale sul territorio, concentrandolo nei compiti di istituto, sottraendolo ai servizi estranei, consentendogli un adeguato, costante ed effettivo aggiornamento professionale.

9/3196/13.
Donatella Ferranti.



Il comitato vincitori idonei concorso educatori dap in sostegno di Rita Bernadini

Educatori penitenziari sostengono la protesta di Rita Bernardini e Irene TestaRistretti Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori condivide e sostiene l’iniziativa non violenta intrapresa da Irene Testa e Rita Bernardini.Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori condivide e sostiene l’iniziativa non violenta intrapresa da Irene Testa e Rita Bernardini, impegnate in uno sciopero della fame perrichiedere l’esecuzione immediata di quanto proposto nelle cinque Mozioni parlamentari,unanimemente approvate nei giorni 11 e 12 gennaio 2010, riguardanti la situazione del sistema carcerario italiano.Giova ricordare che in quella occasione lo stesso Ministro Alfano assumeva precisi impegni ed affermava che vi avrebbe dato celere e certa attuazione sancendo l’inizio di un nuovo percorso,iniziato con la dichiarazione di Emergenza di tutto il sistema penitenziario alla quale ci si aspettava sarebbe seguita la predisposizione nel Piano Carceri di tutti quegli atti necessari ad ottemperare a quanto detto nelle citate Mozioni per poter, nei tempi strettamente necessari, affrontareconcretamente e efficacemente l´ormai ingestibile situazione creatasi nei nostri istituti penitenziari.Tuttavia, da un’iniziale analisi condotta sui primissimi elementi costitutivi e organizzativi del Piano Carceri emerge solo una particolare attenzione all’aspetto strutturale e custodiale, non prevedendo,invece, alcun intervento per incrementare e favorire la fondamentale componente rieducativa, vero obiettivo dell’esperienza carceraria.Questo Comitato ed altri illustri interlocutori del mondo penitenziario, continuano, infatti, a chiedere a gran voce che vengano assunti più educatori, affinché l’ingresso nelle nostre carceri non si limiti ad un forzato ozio, ma divenga precipuo momento di riflessione e riprogettazione del sé.Ad oggi, però, in merito alla questione degli educatori, alcuna volontà specifica è stata espressa dal Ministro, nonostante, le nostre carceri continuino quotidianamente ad affollarsi a causa dei numerosi nuovi ingressi, ma anche per la spaventosa carenza di educatori che, secondo quanto stabilito dalle vigenti leggi, rappresentano i coordinatori e i realizzatori materiali dei percorsirieducativi, nonché quelle figure professionali atte a garantire, nei giusti modi e nei tempi,l’espletamento, dell’intero iter necessario all’accesso alle misure alternative alla detenzione di quei detenuti che ne avrebbero i requisiti, ma che continuano a restare in carcere a causa dello sparuto numero di educatori attualmente in servizio a fronte di una popolazione di 66.000 persone carcerate.Pertanto, ci uniamo all´Onorevole Bernardini e a Irene Testa per chiedere l´immediata esecuzione delle citate mozioni e auspichiamo che il Ministro Alfano ne predisponga repentinamente l’avvio.Il Comitato, altresì, ad ausilio dell’iniziativa intrapresa da Rita Bernardini e da Irene Testa,promuove una “catena di informazione solidale” impegnandosi a diffondere la conoscenza di tale protesta non violenta tramite l’invio di questo comunicato non solo a tutti gli organi di informazione, ma anche ai propri conoscenti invitandoli a fare altrettanto.Il Comitato vincitori e idonei concorso educatori.


Donatella Ferranti,PD:da Ionta, un primo segnale l'immediata assunzione dei tanti educatori.

CARCERI: PD, VOGLIAMO VEDERCI CHIARO. AUDIZIONE ALLA CAMERA DI IONTA



Roma, 13 gen



''Lo vogliamo esaminare puntigliosamente ed e' per questo che gia' domani chiederemo al presidente della commissione Giustizia, Giulia Bongiorno di attivarsi per prevedere al piu' presto l'audizione del capo del Dap, dott. Franco Ionta''. Cosi' la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti, commenta l'approvazione del piano carceri da parte del Cdm di oggi. ''I primi dati forniti dal ministro Alfano - sottolinea - non ci convincono fino in fondo: se infatti le carceri italiane possono ''tollerare' sino a circa 64.237 detenuti, da regolamento non potrebbero ospitarne piu' di 43.087. Il grado di sovraffollamento e' elevatissimo, siamo ampiamente fuori quota, e per arrivare ad 80.000 posti, i 21.749 annunciati oggi dal ministro Alfano sembrano insufficienti. E poi - prosegue - non basta costruire muri, occorre riempirli di personale numericamente e professionalmente adeguato: dalla polizia penitenzieria, agli psicologi, agli educatori e agli altri esperti. Di tutto questo ancora non c'e' traccia, ma aspettiamo di conoscere nel merito dal dott. Ionta le cifre esatte, certo - conclude - che un primo segnale potrebbe essere l'immediata assunzione dei tanti educatori e psicologi del concorso''.

Assunzione degli educatori primo impegno del governo

Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori penitenziari esprime piena soddisfazione per l’approvazione delle cinque mozioni sul problema carcerario discusse ed accolte nei giorni 11 e 12 gennaio 2010 dal nostro Parlamento. Per la prima volta il Governo, rappresentato dal Ministro Alfano, ha preso consapevolezza della grave emergenza del sovraffollamento degli istituti di pena e, fra le altre fondamentali proposte presentate, si è impegnato:- a procedere all’assunzione immediata dei restanti educatori penitenziari previsti dalla pianta organica, da attingersi dagli idonei della vigente e menzionata graduatoria risultata dal concorso bandito per tale profilo professionale, affinché anche costoro possano partecipare ai previsti corsi di formazione che il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria deve attivare per questi operatori prima dell’ingresso nelle carceri a cui sono destinati, onde evitare sprechi di danaro per doverli riattivare in seguito;- a prorogare di almeno un quinquennio la validità della graduatoria di merito del concorso citato in premessa, in linea con gli orientamenti del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione nonché con le disposizioni in materia di razionalizzazione delle spese pubbliche in vigore - per permetterne un graduale scorrimento parimenti all’avvicendarsi dei fisiologici turn-over pensionistici, al fine di evitare l’indizione di nuovi concorsi per il medesimo profilo che comporterebbero inutili oneri pubblici;- ad assumere iniziative per lo stanziamento di fondi necessari per completare l’organico di educatori previsti dalla pianta organica attualmente vigente presso il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, considerato che lo sforzo economico da sostenere è annualmente molto esiguo, ma necessario per far funzionare meglio ed in modo più umano una branca importantissima del nostro sistema giustizia che non può più attendere;- a procedere all’alienazione di immobili ad uso penitenziario siti nei centri storici e alla costruzione di nuovi e moderni istituti penitenziari in altro sito;Esprimiamo, quindi, pieno compiacimento per l’importantissimo risultato raggiunto dall’On. Di Stanislao dell’Idv, il quale nella Sua circostanziata e approfondita mozione, ha dimostrato ancora una volta la Sua grande disponibilità e sensibilità verso tali problematiche, sapendo cogliere e far emergere sapientemente le necessità di questo delicato settore della nostra giustizia. Ringraziamo, inoltre, gli onorevoli Bernardini, Rao, Ferranti, Melis, Tidei, Vitali, Balzelli, Donadi, Paladini, Franceschini e tutti coloro che hanno appoggiato con voto favorevole le Loro mozioni, poiché di fronte a queste battaglie di umanità hanno saputo permeare il Loro impegno politico di quell’umanità e di quell’alto senso civico che rende capaci di abbandonare i colori politici e di volgere verso una proficua unità di intenti.Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori penitenziari, intanto, continuerà a vigilare affinché tali doveri vengano rispettati e proseguirà nel suo lavoro di diffusione della necessità dell’intervento rieducativo e quindi sulla centralità della presenza degli educatori, ovvero di quella figura professionale che rappresenta il vero catalizzatore ed esecutore materiale del percorso rieducativo di un detenuto, percorso che rappresenta l’unica vera speranza di un sano reinserimento sociale di chi vive l’esperienza delle sbarre e che rappresenta uno dei più validi strumenti atti ad evitare quegli stati di inerzia, apatia, depressione, frustrazione, ansia, inadeguatezza che troppo spesso percorrono prepotentemente i corridoi lungo i quali si snodano le fila di quelle celle all’interno delle quali si consumano, quotidianamente, suicidi, abusi, violenze. Auspichiamo, quindi, che il Governo predisponga celermente tutti gli atti necessari ad ottemperare quanto detto e che questa stessa volontà continui ad animarne tutti i passaggi ad essi necessari, per poter, nei tempi strettamente necessari, cominciare ad affrontare concretamente e efficacemente l’ormai ingestibile emergenza creatasi.

Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori penitenziari

venerdì 17 settembre 2010

La Corte dei Conti impone al ministero della giustizia l'adeguamento degli organici di tutto il personale penitenziario! carcere.governo,giustizia,angelino alfano,politici

REPUBBLICA ITALIANA


la Corte dei conti

Sezione centrale di controllo

sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato

in adunanza congiunta dei Collegi I e II

del 13 luglio 2010

****

Visto il testo unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con R.D. 12 luglio 1934,

n. 1214;

vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20;

vista la legge 20 dicembre 1996, n. 639;

visto il regolamento per l’organizzazione delle funzioni di controllo, approvato con

deliberazione n. 14/2000 delle Sezioni Riunite in data 16 giugno 2000, così come modificato

dal regolamento dell’11 giugno 2008 emanato ai sensi dell’art. 3, comma 62, della legge n.

244/2007;

vista la relazione, con la quale il Consigliere dott. Tommaso D’Ambrosio ed il 1°

Referendario dott.ssa Laura Cafasso hanno riferito sull’esito del controllo eseguito sulla

gestione concernente “Programmi di costruzione, recupero, ristrutturazione e dismissione degli

istituti penitenziari”;

vista l’ordinanza del 18 giugno 2010 , con la quale il Presidente della Sezione di

controllo sulla gestione delle Amministrazioni dello Stato ha convocato il I ed il II Collegio della

Sezione per l’adunanza del 13 luglio 2010 ai fini della pronunzia, ai sensi dell’articolo 3, comma

4, della legge n. 20/1994, sulla gestione in argomento;

vista la nota n. 7779 del 21 giugno 2010, con la quale il Servizio di Segreteria per le

adunanze della indicata Sezione ha trasmesso la relazione a:

· Ministero della giustizia (Gabinetto, Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria –

Direzione generale delle risorse materiali, dei beni e dei servizi, Organismo

indipendente di valutazione, Ufficio centrale di bilancio);

· Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (Gabinetto, Dipartimento per le

infrastrutture, gli affari generali ed il personale -Direzione generale per l’edilizia statale

e gli interventi speciali, Organismo indipendente di valutazione, Ufficio centrale di

bilancio);

· Ministero dell’economia e delle finanze (Gabinetto, Dipartimento della Ragioneriagenerale dello Stato);

rilevato che il giorno 13 luglio 2010 sono presenti in aula:

- per il Ministero della giustizia – Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria: i

dirigenti Dott. Alessandro Giuliani, Ing. Carmelo Cavallo e Avv. Massimo Ricchi (Unità tecnica

finanza di progetto);

- per il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – Dipartimento per le

infrastrutture, gli affari generali ed il personale: i dirigenti Dott.ssa Maria Pia Pallavici e Ing.

Roberto Daniele;

aperta la discussione su invito del Presidente della Corte dei conti Avv. Dott. Luigi

Giampaolino, che ha presieduto l’adunanza pubblica;

udito il relatore, Consigliere Tommaso D’Ambrosio;

uditi:

per il Ministero della giustizia: il Dott. Alessandro Giuliani, l’Ing. Carmelo Cavallo

e l’Avv. Massimo Ricchi;

per il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti: la Dott.ssa Maria Pia Pallavicini

e l’Ing. Roberto Daniele;

preso atto delle note di aggiornamento fornite dal Ministero delle infrastrutture e dei

trasporti - Dipartimento delle infrastrutture – Direzione generale per l’edilizia statale e gli

interventi speciali;

ritenuto che in camera di consiglio si è ravvisata l’opportunità di acquisire ulteriori e

più circostanziati elementi di informazione su alcuni aspetti della gestione, la cui rilevanza è

emersa nel corso del contraddittorio con i rappresentanti dell’Amministrazione della giustizia
 
 
ADOTTA LA SEGUENTE DELIBERA - ORDINANZA


- E’ approvata la relazione allegata con le modifiche e integrazioni apportate dal

Collegio;

- sono ordinati ulteriori incombenti affidandone l’espletamento, per la parte di rispettiva

competenza, ai dirigenti del Dipartimento di amministrazione penitenziaria del

Ministero della giustizia Dott. Alessandro Giuliani (preposto alla Direzione generale per

il bilancio e la contabilità), Dott. Riccardo Turrini Vita (preposto alla Direzione

generale del personale e della formazione) e Ing. Carmelo Cavallo (Direzione generale

delle risorse materiali, dei beni e dei servizi), al fine di puntualizzare taluni aspetti

trattati nel corso della discussione in adunanza, come in relazione specificato;

- le Amministrazioni interessate comunicheranno alla Corte e al Parlamento, entro sei

mesi dalla data di ricevimento della presente relazione, le misure conseguenzialmente

adottate ai sensi e per gli effetti dell’art. 3, comma 6, della legge n. 20 del 1994,

come modificato dall’art. 1, comma 172, della legge n. 266 del 2005 e, ove non

ritengano di ottemperare ai rilievi formulati dalla Corte, adotteranno - ai sensi dell’art.

3, comma 64, della legge n. 244 del 2007 – entro trenta giorni dalla ricezione della
 
presente delibera, provvedimento motivato da comunicare alla Presidenza delle



Camere, alla Presidenza del Consiglio dei ministri ed alla Presidenza della Corte dei

conti;

- copia della presente deliberazione e dell’unita relazione saranno inviate, a cura della

Segreteria della Sezione:

alla Presidenza del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati;

alla Presidenza delle Commissioni bilancio del Senato della Repubblica e della

Camera dei deputati;

alla Presidenza del Consiglio dei ministri;

al Ministero della giustizia (Gabinetto, Dipartimento dell’amministrazione

penitenziaria – Direzione generale delle risorse materiali, dei beni e dei servizi, Organismo

indipendente di valutazione e Ufficio centrale di bilancio)

al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (Gabinetto, Dipartimento per le

infrastrutture, gli affari generali ed il personale - Direzione generale per l’edilizia statale e gli

interventi speciali, Organismo indipendente di valutazione e Ufficio centrale di bilancio);

al Ministero dell’economia e delle finanze (Gabinetto e Dipartimento della

Ragioneria generale dello Stato).

La presente delibera e l'unita relazione saranno trasmesse, ai sensi e per gli

effetti dell'art. 41 del R.D. 11 luglio 1934, n. 1214, al competente Collegio delle Sezioni

Riunite, affinché possa trarne deduzioni ai fini del referto al Parlamento sul Rendiconto

Generale dello Stato, anche in ordine alle modalità con le quali le Amministrazioni si sono

conformate alla vigente disciplina finanziaria e contabile.



Il Presidente

Dott. Luigi Giampaolino
 
 
 
Sintesi


A fronte della dibattuta e attuale problematica dell’insufficienza delle strutture

carcerarie esistenti rispetto al continuo aumento della popolazione detenuta, la presente

indagine prende in esame, essenzialmente, la programmazione in materia di edilizia

penitenziaria, il grado di attuazione degli interventi programmati e le modalità di assegnazione

delle risorse.

Dopo una esposizione delle principali norme che hanno disposto finanziamenti a favore

dell’edilizia penitenziaria, vengono descritte le competenze in materia, che fanno capo al

Ministero della giustizia –D.A.P.- (competenza generale nel settore specifico) e al Ministero

delle infrastrutture e dei trasporti - Dipartimento per le infrastrutture, gli affari generali ed il

personale –Direzione generale per l’edilizia statale e gli interventi speciali-, che, a mezzo dei

Provveditorati interregionali OO.PP., attende alla costruzione delle nuove strutture

penitenziarie.

Si fa, quindi, cenno dell’introduzione, ad opera della legge finanziaria per il 2001, degli

strumenti operativi della permuta, della finanza di progetto e della locazione finanziaria,solo

l’ultimo dei quali è stato utilizzato, peraltro con esito negativo. E’ stata riscontrata la scarsa

utilizzabilità o convenienza, nel settore, di tali strumenti.

Fatto anche un breve cenno all’istituzione della Soc. Dike Aedifica S.p.a., che avrebbe

dovuto attendere agli interventi di edilizia giudiziaria, ma che non ha svolto alcuna attività ed è

stata sciolta anticipatamente, viene esposta l’attività del Ministero della giustizia –

Amministrazione penitenziaria- con riferimento ai programmi dal 2004 al 2009.

Tale attività ha sofferto delle lungaggini procedurali che l’Amministrazione imputa

all’istituzione del fondo investimenti ad opera della legge finanziaria per il 2002. Da allora si è

verificato lo slittamento di oltre un anno nell’attuazione degli interventi rispetto al momento

della loro programmazione.

Nell’ultimo biennio l’attività dell’Amministrazione penitenziaria si è orientata verso la

realizzazione di nuovi padiglioni nell’ambito di strutture esistenti, che si è dimostrata in grado

di offrire un cospicuo aumento dei posti detentivi, ampiamente superiore a quello ottenibile con

la costruzione di nuovi istituti.

Inoltre, il Capo del D.A.P.,per effetto dell’art. 44 bis del D.L. n. 207/2008, convertito

dalla legge n. 14/2009, ha assunto le funzioni di Commissario delegato con i poteri

straordinari previsti dall’art. 20 del D.L. n. 185/2008, convertito dalla legge n. 2/2009. Il

programma predisposto dal Capo del Dipartimento ai sensi del suddetto art. 44 bis prevede

l’attuazione degli interventi programmati entro il 2012, con la creazione di oltre 17.000 nuovi

posti detentivi.
 
Nel quadro dell’attività svolta dal D.A.P. viene, altresì, trattata la vicenda della

dismissione di numerose strutture carcerarie (ex case mandamentali), che ha avuto una

risonanza negativa nell’opinione pubblica, considerato il contesto di grave crisi del settore per

l’insufficienza degli istituti penitenziari rispetto alle esigenze.

Per quanto riguarda l’attività della competente Direzione generale del Ministero delle

infrastrutture e dei trasporti viene tracciato un quadro delle assegnazioni agli organi periferici

effettuate negli anni 2008 e 2009, di cui l’Amministrazione rappresenta l’esiguità in

conseguenza del taglio dei finanziamenti disposto dalla legge n.126/2008. Una ripresa dei

finanziamenti per il completamento degli istituti penitenziari in corso di costruzione viene

consentita dalla delibera CIPE del 31 luglio 2009, che, nell’approvare il programma

straordinario predisposto dal Ministero, assegna a tal fine la somma di 200 milioni di euro

(provenienza Fondo Aree Sottoutilizzate –F.A.S.)

Nella suddetta delibera, in un’apposita tabella, riportata nella presente relazione, è

riepilogata la situazione degli otto interventi del programma straordinario quanto ai costi, allo

stato dei finanziamenti, allo stato di avanzamento dei lavori e alla capienza. Per la generalità

degli interventi si rileva un prolungamento dei tempi di ultimazione originariamente previsti.

Un caso particolarmente travagliato è quello della realizzazione dell’Istituto di Reggio Calabria,

del quale si fa una sintetica descrizione.

Infine, l’esame della gestione finanziaria, condotta essenzialmente sulla dinamica dei

pagamenti e la rilevanza dei residui passivi, dà indirettamente conferma di quanto in

precedenza rilevato circa i rallentamenti procedurali nell’assegnazione delle risorse e le

difficoltà operative nella fase di esecuzione degli interventi.
 
 
 
1. Premessa


In una società civile e democratica la soluzione dei nodi relativi all’emergenza

penitenziaria rappresenta uno degli obiettivi principali, in quanto strettamente connesso ad una

efficiente amministrazione della giustizia.

Il sistema carcerario è ispirato al principio costituzionale (art. 27) che stabilisce che ogni

pena deve tendere alla “rieducazione del condannato”.

Tuttavia, alto è il rischio di vedere disatteso il dettato costituzionale, in quanto la pena o

non viene espiata o viene espiata in strutture, condizioni e forme che non rispondono al

principio della rieducazione dei detenuti.

Muovendo da tali considerazioni, si pone il problema del rapporto tra l’obiettivo suddetto

e le risorse a disposizione per conseguirlo.

Il tema della spesa pubblica nel settore dell’edilizia penitenziaria è stato oggetto di

attenzione in più occasioni da parte della Corte dei conti nelle diverse sedi.

In particolare, per ciò che concerne la Sezione centrale di controllo sulla gestione delle

Amministrazioni dello Stato, va ricordata, da ultimo, la deliberazione n. 15/2005/G relativa ai

programmi di investimento, di ristrutturazione e di dismissione riferiti al periodo 2001-2003.

Peraltro, è indubbia la centralità che negli ultimi anni, a causa del sovraffollamento delle

carceri, anche in seguito al rilevante fenomeno dell’immigrazione, ha assunto il tema degli

interventi pubblici nel settore dell’edilizia penitenziaria.

Sulla base di tali premesse, anche la presente indagine si propone di verificare, per il

periodo successivo al 2003 e fino al 2009, il grado di attuazione dei programmi, i criteri e le

modalità di assegnazione delle risorse disponibili, lo stato di avanzamento degli interventi, le

modificazioni che sono intervenute nel medio e breve periodo nella pianificazione dell’edilizia

penitenziaria, anche in considerazione delle specifiche problematiche legate alla realizzazione

degli istituti penitenziari.
 
Né va sottaciuto che il problema della realizzazione di nuovi istituti pone, peraltro, la

necessità di valutare l’eventuale conveniente/non conveniente dismissione degli istituti non

ritenuti idonei strutturalmente alla funzione propria, nonchè l’esigenza di acquisire nuovi istituti

attraverso gli strumenti della locazione finanziaria, della permuta e della finanza di progetto,

come statuito dall’art. 145, comma 34, della legge 23.12.2000, n. 388 (legge finanziaria per il

2001).

L’attenzione del legislatore nei confronti del problema dell’ammodernamento e

potenziamento delle strutture carcerarie si è manifestata per la prima volta in modo incisivo

con la legge finanziaria 12 dicembre 1971, n. 1133, la quale autorizzò la spesa di 100 miliardi

di lire in cinque anni per la realizzazione di un “programma per la costruzione, il

completamento, l’adattamento e la permuta degli edifici destinati ad istituti di prevenzione e

pena”.



2. Le leggi di finanziamento


Dopo lo stanziamento stabilito dalla succitata legge n. 1133 del 1971, un primo

rifinanziamento del programma si ebbe con la legge 1 luglio 1977, n. 404, che autorizzò un

aumento dello stanziamento stesso nella misura di lire 400 miliardi.

Successivamente, l’art. 25 della legge 24 aprile 1980, n. 146 (legge finanziaria 1980)

autorizzò l’ulteriore spesa complessiva di lire 150 miliardi per l’attuazione del programma di cui

alle suddette leggi, elevata, poi, a lire 1.200 miliardi dall’art. 20 della legge 20 marzo 1981, n.

119 (legge finanziaria 1981).

Ulteriori stanziamenti furono disposti dall’art. 4 della legge 7 marzo 1985, n.99 (lire 500

miliardi), dall’art. 11 della legge 22 dicembre 1984, n. 887 (lire 530 miliardi), dall’art. 13 della

legge 28 febbraio 1986, n. 41 (lire 1000 miliardi) e dall’art. 7 della legge 22 dicembre 1986, n.

910 (lire 1600 miliardi).
 
Le leggi finanziarie degli anni successivi, fino al 1999, si sono limitate esclusivamente a

disporre rimodulazioni dei consistenti fondi stanziati in precedenza, con l’unica eccezione di un

finanziamento di lire 70 miliardi disposto dal D.L. n. 369 del 1992 convertito dalla legge 30

ottobre 1992, n. 429, destinato ad un intervento urgente per la riqualificazione dei penitenziari

di Pianosa e Asinara.

Risorse aggiuntive furono recate dalle leggi 23 dicembre 1999, n. 488 (lire 45 miliardi)

e 23 dicembre 2000, n. 388 (lire 800 miliardi). Infine, la legge 28 dicembre 2001, n. 448

(legge finanziaria 2002) ha rifinanziato il programma ordinario di edilizia penitenziaria,

assegnando euro 51.646.000 per il triennio 2002-2004.

Le leggi finanziarie del 2003 e del 2004 (leggi 27 dicembre 2002, n. 289 e 24 dicembre

2003, n. 350) si sono limitate, rispettivamente, a confermare per il 2003 e a rimodulare per il

2004 lo stanziamento disposto dalla citata legge n. 448 del 2001.

Del pari, nessun incremento è stato disposto dalle successive leggi finanziarie, con le

quali i fondi sono stati anno per anno rimodulati o anche, talora, ridotti, come avvenuto con la

legge 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria 2006), che li ha decurtati di 20 milioni di

euro.

Nell’ultimo periodo, con la legge 24 dicembre 2007, n. 244 (finanziaria per il 2008) (art.

2, comma 280) si è provveduto ad autorizzare la spesa di 20 milioni di euro per l’anno 2008,

di 20 milioni di euro per l’anno 2009 e di 30 milioni di euro per l’anno 2010 “per l’avvio di un

programma straordinario di edilizia penitenziaria”, nella consapevolezza che si imponevano

l’adeguamento infrastrutturale degli edifici esistenti o la realizzazione di nuovi edifici.

Tuttavia, tale stanziamento (70 milioni di euro per il triennio 2008-2010, come sopra

specificato) è stato poi drasticamente ridotto dalla legge 24 luglio 2008, n. 126, a soli 15

milioni di euro per il medesimo triennio (5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2008, 2009 e

2010). Nessun ulteriore finanziamento è stato disposto dalla legge finanziaria per il 2009

(legge 22 dicembre 2008, n. 203).

Da ultimo, si è avuta un’inversione di rotta con la legge 23 dicembre 2009, n. 191

(legge finanziaria 2010), che, al comma 219 dell’art.2, ha stanziato, “per far fronte alla grave
 
e urgente emergenza dovuta al sovrappopolamento delle carceri”, complessivi 500 milioni di

euro, “destinati all’attuazione, anche per stralci, del programma degli interventi necessari per

conseguire la realizzazione delle nuove infrastrutture carcerarie o l’aumento della capienza di

quelle esistenti e garantire una migliore condizione di vita dei detenuti”.
 
 

Programma anno 2004


Nell’anno 2004 all’Amministrazione penitenziaria è stata attribuita la quota complessiva

di euro 84.058.276,00, di cui euro 15.740.364,00 assegnati al capitolo 7300 (“spese per

l’acquisto e l’installazione di strutture, impianti ed interventi connessi per l’Amministrazione

penitenziaria”) ed euro 68.317.912,00 assegnati al capitolo 7303 (“spese per l’acquisto e

l’installazione di opere prefabbricate nonché per l’acquisto, l’ampliamento, la ristrutturazione, il

restauro e la manutenzione straordinaria di immobili”).
 
Su tale ultimo capitolo, parti dello stanziamento complessivo, in misura pari ad euro 10

milioni e ad euro 5 milioni, sono state accantonate per consentire sia la realizzazione di

interventi urgenti e comunque non programmabili, sia l’assegnazione specifica di fondi in

favore dei Provveditorati regionali finalizzati alla manutenzione di impianti tecnologici.

Per l’originaria previsione, poi abbandonata, di acquisizione dei nuovi istituti di Varese e

Pordenone, un’ulteriore quota di euro 20.658.276,00 è stata accantonata nel fondo di cui alla

legge 259/2002.

Nel programma per l’anno 2004 sono stati previsti lavori vari (quali, ad esempio,

rifacimento impianti, ristrutturazione reparti, manutenzione straordinaria di mura di cinta e

camminamenti) per diciassette istituti (Noto CR, Vicenza CC, Imperia CC, Napoli Cc -

Poggioreale, Macomer Cr, Perugia CC-Capanne, Milano CR Opera, Barcellona OPG, Foggia CC,

Pesaro CC, Trani CC, Velletri CC, Dipartimento Amministrazione penitenziaria, Cosenza CC,

Frosinone CC, PRAP Pescara, Isili CR) e di questi, allo stato, quasi tutti risultano ultimati

(l’eccezione riguarda gli istituti di Barcellona OPG, Trani CC, PRAP Pescara). Non sono stati

appaltati, invece, per mutate esigenze dell’Amministrazione, i lavori relativi a sei istituti (ISSPE

Catanzaro, Milano CC, Aosta CC, Scuola Cairo Montenotte, ISSPE Casal del Marmo, Pescara

CC) e sono stati differiti agli anni successivi per esaurimento fondi alcuni lavori relativi a dieci

istituti (Roma Rebibbia, Barcellona OPG, Favignana CR, Casal del Marmo ISSPE, Monza CC, Isili

CR, Cosenza CC, Roma Scuola Formazione, Roma ISSPE, Roma DAP).
 
 
Programma 2005


Nell’anno 2005 all’Amministrazione penitenziaria è stata attribuita la quota complessiva

di euro 90.000.000,00, di cui euro 23.150.000,00 assegnati al capitolo 7300 ed euro

66.850.000,00 assegnati al capitolo 7303.

Non tutti gli interventi programmati nel 2004 sono stati attuati e, in taluni casi, avviati,

in quanto, in sede di progettazione esecutiva, è stata registrata una lievitazione dei costi

determinata dall’aumento dei prezzi dei materiali.
 
Per ciò che concerne gli interventi non avviati sono stati
 
riproposti nel programma 2005

per un importo complessivo di € 27.851.266,00. Trattasi dei lavori relativi agli istituti di Roma

Rebibbia, Favignana CR, Casal del Marmo ISSPE, Monza CC, Isili CR e Barcellona OPG,

quest’ultimo finanziato a seguito di definizione di contenzioso presso il Consiglio di Stato.

Riguardo ai nuovi interventi inseriti nel programma 2005, è stato previsto uno

stanziamento di € 27.232.000,00.

In tal modo, l’importo di € 55.083.266,00 è stato finalizzato a ridare funzionalità agli

impianti, in quanto obsoleti, ed in particolare a quelli di sicurezza sia all’interno che in

corrispondenza dei muri di cinta e portineria degli istituti penitenziari9.

Di fatto, nel programma 2005 sono stati inseriti interventi vari di manutenzione

ordinaria e straordinaria in venti istituti (Bari CC, Ancona CC, Perugia CC – Capanne, Bergamo

CC, Porto Azzurro CR, Milano CC – S. Vittore, Verbania Scuola Formazione, Napoli CC, Torino

CC – Le Vallette, Rimini CC, oltre, come detto sopra, i sei istituti citati già inseriti nel

programma 2004 e non avviati e quelli di Avellino CC, Velletri CC, Cuneo CC e Milano CR i cui

interventi sono stati fatti rientrare nel Piano straordinario pluriennale di edilizia penitenziaria

legge 259/2002).

Deve osservarsi che, sebbene ritenuti di particolare importanza e previsti, alcuni

interventi (ad esempio Voghera CC e Tolmezzo CC, per i quali erano previsti lavori di

ampliamento dei posti da destinare ai detenuti sottoposti alle misure di cui all’art. 41/bis c.p.,

Cosenza CC, Pianosa CC, per l’ampliamento della ricettività detentiva in generale) sono stati,

invece, non appaltati per “mutate esigenze dell’Amministrazione”. A questi si aggiungono tra

gli interventi non più appaltati per le medesime ragioni quelli di Asinara CR, Scuola Formazione

Roma e Centro Amministrativo Altavista.

Sono stati differiti agli anni successivi, per esaurimento fondi, alcuni lavori relativi agli

istituti di Termini Imerese CC, Venezia Giudecca CC, Roma Rebibbia CCF.
 
 
Programma 2006


Nell’anno 2006 all’Amministrazione penitenziaria è stata attribuita la quota complessiva

di euro 62.017.912,05,00, di cui euro 11.105.000,00 assegnati al capitolo 7300 ed euro

50.912.912,05,00 assegnati al capitolo 7303.

Non tutti gli interventi programmati nel 2005 sono stati attuati, in taluni casi per

esigenze non prevedibili al tempo della programmazione e rivelatesi, poi, prioritarie ed

improcrastinabili. Gli interventi non avviati nel 2005 sono stati riproposti nel programma 2006 per un

importo complessivo di € 8.380.000,00 e, nel contempo, sono stati proposti nuovi lavori

ritenuti prioritari per un importo di € 21.300.000,00.

In dettaglio, gli interventi non avviati nel 2005 riproposti nel 2006 risultano essere

presso i seguenti istituti: Termini Imerese CC, Venezia Giudecca CC e Roma Rebibbia CCF. Va

detto altresì che nel programma 2006 sono stati inseriti alcuni interventi non avviati nel 2004,

sebbene inseriti nel programma annuale (Cosenza CC, Roma DAP, Roma Scuola Formazione -

Via di Brava, Roma ISSPE – Casal del Marmo).

In generale, la totalità degli interventi sopra descritti, per un importo totale di euro

29.680.000,00, sono stati finalizzati sia alla revisione di impianti divenuti obsoleti con il

trascorrere del tempo, sia al recupero di circa 337 posti detentivi, sia al potenziamento degli

impianti di sicurezza, nell’interesse anche del personale di sorveglianza.

In proposito, alcuni lavori sono stati finalizzati a dare maggiore funzionalità a strutture

ad uso del personale in servizio negli istituti penitenziari, sebbene a questi ultimi lavori sia

stato destinato soltanto il 10% dell’importo complessivo del finanziamento, ai sensi di specifici

accordi-quadro siglati con le organizzazioni sindacali12.

Di fatto, nel programma 2006 sono stati inseriti interventi vari di manutenzione

ordinaria e straordinaria in ventidue istituti (Taranto CC, Vicenza CC, Palermo CC – Ucciardone,

Avezzano CC, Pozzuoli CCF, Imperia CC, Enna CC, Roma Rebibbia – nuovo complesso, Lodi CC,

Milano CC – Opera, Civitavecchia CC, Pisa CC, oltre, come detto sopra, i tre istituti citati già

inseriti nel programma 2005 e non avviati, i quattro citati già inseriti nel programma 2004 e

non avviati e, infine, quelli di Santa Maria Capua Vetere CC, Palermo CC – Pagliarelli e

Catanzaro CC, i cui interventi sono stati fatti rientrare nel Piano straordinario pluriennale di

edilizia penitenziaria legge 259/2002).

Deve osservarsi che, sebbene previsti, alcuni interventi (Pescara CC, Vasto CC, Ancona

CC, Altamura CC, Firenze CC – Solliciano, Venezia CC, Milano CC – S. Vittore, Salerno CC,

Iglesias CC, Livorno CC, San Gimignano CR, ISSPE Catanzaro e Treviso CC.

Sono stati differiti agli anni successivi, per esaurimento fondi, alcuni lavori relativi agli


istituti di Campobasso CC, Pescara CC, Napoli OPG, Chiavari CC, Livorno CC, Salerno CC, I.P.

Parma, Genova CC – Pontedecimo, Vercelli CC, Spoleto CR e Matera CC.

Non va sottaciuto che, in particolare per l’anno 2006, l’Amministrazione della giustizia

ha dovuto fronteggiare il problema del sovraffollamento e già in via preventiva aveva

relazionato sull’esigenza di un finanziamento pari ad € 95.438.664,78 al fine di poter

perseguire seriamente l’obiettivo di incrementare la capienza dei penitenziari.



Programma 2007


Per l’anno 2007 gli stanziamenti sono stati resi disponibili in conto residui soltanto nel

corso dell’esercizio 2008, con il conseguente slittamento dell’avvio delle procedure di

aggiudicazione per gli interventi programmati.

Ad un primo finanziamento assegnato pari ad € 43.681.500,00, ne è seguito un

secondo pari ad € 55.450.000,00.

Come prevedibile, attesa l’esigenza di incrementare la capienza delle strutture

carcerarie cui si faceva cenno, l’obiettivo prioritario fissato è stato quello di realizzare nuovi

padiglioni detentivi e ristrutturare le sezioni detentive inutilizzate per le precarie situazioni

igienico-sanitarie in cui versavano.

Numerosi, quindi, gli istituti interessati dagli interventi sopra detti (16 per entrambi i

finanziamenti).

Come calcolato dall’Amministrazione, il raggiungimento dell’obiettivo avrebbe

determinato un incremento di 1460 posti detentivi, oltre al miglioramento dei servizi elettrici,

tecnologici e di sicurezza.

Inoltre, è stato previsto un accantonamento di € 5.000.000,00 da destinare

all’attuazione del Programma Esecutivo d’Azione (P.E.A.) 2007 e, in particolare, al

conferimento di incarichi professionali esterni al Dicastero, soprattutto per la ricognizione delle

aree da rilevare per la realizzazione di penitenziari.


Programma 2008



Per l’anno 2008 è stato programmato un complesso di interventi per un importo totale

di euro 85.143.000,00, cinque dei quali consistenti nella realizzazione di padiglioni detentivi in

ampliamento di istituti esistenti con un incremento di 990 posti ed una spesa di euro

41.700.000,00 e dieci nella ristrutturazione di sezioni detentive inutilizzate con un incremento

di 504 posti ed una spesa di euro 14.660.000.

Sono stati, inoltre, programmati cinque interventi di manutenzione straordinaria e


ristrutturazione urgenti e indifferibili per l’importo complessivo di euro 5.290.000,00 e sei di

ristrutturazione e adeguamento caserme per l’importo complessivo di euro 9.800.000,00.

Sono stati, infine, previsti accantonamenti per perizie suppletive sui lavori in corso,

revisione prezzi, interventi imprevedibili e incarichi esterni di progettazione per l’importo di

euro 8.693.000,00 e assegnazioni agli organi periferici di euro 5.000.000,00.

Il suddetto programma è stato rimodulato, con variazioni nel numero e nell’importo

degli interventi, una prima volta in data 22/12/2008 e definitivamente in data 14/9/2009. Gli

interventi appaltati sono 21, per uno solo dei quali l’affidamento dei lavori è avvenuto alla fine

dell’anno 2008; la consegna dei lavori risulta effettuata, per la maggior parte degli interventi,

nei mesi di febbraio, marzo e aprile 2010; per dieci interventi risultano solo avviate le

procedure per la consegna dei lavori; un solo intervento (quello affidato il 30/12/2008) risulta

ultimato, in data 9/12/2009.17

Risulta, altresì, che ben quindici interventi previsti nel programma 2008 sono stati

rinviati per esaurimento fondi e reinseriti nel programma 2010 ed altri sei non sono stati

appaltati per mutate esigenze dell’Amministrazione.


Programma 2009


L’elenco annuale dei lavori relativo all’anno 2009 comprende quattro interventi di

realizzazione di nuovi padiglioni detentivi di ampliamento negli istituti penitenziari di Piacenza,

Voghera, Biella e Saluzzo, per l’importo previsto di euro 10.000.000,00 ciascuno.

Prevede, inoltre, la realizzazione di una cappella nel Dipartimento di amministrazione

penitenziaria per un importo indicato in euro 110.000,00.

I quattro interventi per la realizzazione dei padiglioni sono stati tutti affidati a fine 2009

e la consegna dei lavori è avvenuta nei mesi di marzo e aprile 2010, tranne che per l’intervento nella casa
 
circondariale di Piacenza, per il quale risultano avviate le procedure per

la consegna dei lavori.
 
 
13. Considerazioni conclusive.



L’intera gestione in materia di edilizia penitenziaria, svolta nel periodo preso in

considerazione dalla presente indagine di controllo (anni 2004-2009) risulta contrassegnata da

pesanti difficoltà di attuazione per varie ragioni, fra le quali emergono particolarmente la

cronica insufficienza dei finanziamenti, i tortuosi meccanismi di assegnazione delle risorse

disponibili, le lungaggini procedurali, il frequente e rapido mutamento delle esigenze e degli

obiettivi, la dilatazione dei tempi nella fase esecutiva di costruzione delle nuove strutture

penitenziarie dovuta anche al sorgere di contenziosi.

Tutto ciò nel mentre si assiste al progressivo e inesorabile peggioramento della

situazione di sovraffollamento delle carceri, che diventa sempre più grave con il passare del

tempo per il continuo incremento della popolazione detenuta, alla cui formazione concorre, in

maniera consistente e crescente, la criminalità d’importazione, che si aggiunge a quella

nazionale.  In tale quadro s’impone un deciso cambiamento di rotta in direzione di una forte

accelerazione dell’attività realizzativa diretta sia alla costruzione di nuovi istituti penitenziari,

sia all’ampliamento delle strutture esistenti.

E’ da ritenere, peraltro, che tale accelerazione nella realizzazione di

nuove strutture

penitenziarie non possa andare disgiunta da altre misure necessarie

per il loro funzionamento,

che attengono alla sfera del personale addetto, se è vero quanto

sostenuto da parte sindacale

circa la grave carenza del personale stesso. Detta carenza avrebbe

già causato la

sottoutilizzazione di istituti detentivi, fra cui il nuovo istituto di

Rieti, che per questa ragione

ospiterebbe un numero di detenuti di gran lunga inferiore alla sua

capienza.

Le uniche alternative possibili all’incremento dei posti detentivi, secondo quanto

espresso da correnti di opinione riportate dalla stampa, sarebbero, se non la periodica

adozione di provvedimenti di clemenza, la depenalizzazione dei reati di minore allarme sociale

oppure l’introduzione di misure diverse dalla detenzione per i detenuti condannati o in attesa di

giudizio per reati minori.

Con riferimento alle disfunzioni inerenti alla sottoutilizzazione o all’abbandono di

strutture carcerarie ed alla carenza di personale, di cui al successivo punto 5., considerata la

loro incidenza sulla situazione di crisi esistente, si ravvisa l’opportunità di demandare alla

dirigenza del Ministero della giustizia – D.A.P. – l’espletamento di alcuni incombenti istruttori

finalizzati ad acquisire maggiori elementi di informazione, che potrebbero anche preludere

all’adozione di appropriati provvedimenti da parte dell’Amministrazione.

I dirigenti cui affidare la raccolta dei dati e delle notizie da comunicare alla Corte

possono essere individuati, per la competenza sulla materia, nei dirigenti preposti alla

Direzione generale per il bilancio e la contabilità e alla Direzione generale del personale e della

formazione nonchè al dirigente della Direzione generale delle risorse materiali, dei beni e dei

servizi, che, quale responsabile del procedimento, ha prestato proficua collaborazione nel corso

dell’istruttoria.

Gli incombenti possono essere così sintetizzati:


a) individuazione di istituti non utilizzati o sottoutilizzati e di strutture edificate

totalmente o parzialmente, ma abbandonate. Indicazione delle relative cause;


b) accertamento della consistenza numerica del personale effettivamente addetto e

della sua inadeguatezza in rapporto al numero dei detenuti. Verifica circa il pieno impiego del

personale disponibile e indicazione dell’entità e delle cause dell’eventuale scostamento e/o non

ottimale distribuzione del personale stesso.

La pendenza di detti incombenti non impedisce di rilevare alcune criticità, di seguito

riepilogate, relativamente alla gestione svolta negli anni considerati, pur dovendosi prendere

atto che le Amministrazioni competenti hanno operato in una situazione di difficoltà,

trattandosi di un settore in crisi per le ragioni anzidette.
 
 
1 Il D.A.P. –Direzione generale delle risorse
 
materiali, dei beni e dei servizi- del

Ministero della giustizia ha fatto presente che i fondi per le spese correnti (cap. 1671) vengono

assegnati agli organi periferici, mentre quelli del conto capitale sono gestiti a livello centrale,

ma in parte vengono ugualmente assegnati ai Provveditorati regionali per provvedere a spese

correnti, che non trovano capienza nelle limitate disponibilità del predetto capitolo.

E’ da ritenere, al riguardo, che la procedura seguita per ovviare all’insufficiente

stanziamento di parte corrente non sia in linea con i principi in materia di bilancio, non

risultando osservata la trasparenza nell’imputazione delle spese, che risulterà alterata, con

riferimento ai capitoli interessati, rispetto all’effettiva natura delle spese stesse.

Si dovrebbe, pertanto, in sede di impostazione delle previsioni, valutare con maggiore

prudenza le esigenze della manutenzione ordinaria e delle altre spese correnti, onde evitare i

suddetti storni informali.


2. Una più attenta valutazione della convenienza sarebbe pure stata opportuna allorchè

l’Amministrazione della giustizia pianificò nel gennaio del 2004 la realizzazione dei nuovi istituti

penitenziari di Varese e Pordenone con l’innovativo strumento della locazione finanziaria, che

non ebbe alcun esito per la bocciatura in sede europea della procedura seguita.

Soltanto nel dicembre del 2006, infatti, si decise di abbandonare tale progetto e

dirottare il relativo finanziamento verso interventi di ampliamento di vari istituti penitenziari

esistenti, che avrebbe portato alla realizzazione del quadruplo di nuovi posti detentivi rispetto

a quanto previsto dall’anzidetto progetto.


3. Ugualmente al momento valutativo attiene la programmazione degli interventi che

l’Amministrazione della giustizia correttamente attua con la formazione dei programmi triennali

e degli elenchi annuali dei lavori e che, teoricamente, non dovrebbe essere soggetta a

frequenti mutamenti con sostituzione degli interventi stessi.

La riscontrata mutevolezza dei programmi, con variazioni delle previsioni progettuali nel

senso di maggiori costi, la cancellazione di interventi ritenuti non più funzionali rispetto ai

nuovi obiettivi, la loro sostituzione con altri ritenuti più urgenti, viene imputata

dall’Amministrazione penitenziaria alla ritardata acquisizione delle risorse per effetto dei

meccanismi di assegnazione dei fondi previsti dall’art. 46 della legge finanziaria per il 2002.33



4. Al contrario, non risulta che per gli interventi la cui realizzazione è curata dai

Provveditorati interregionali OO.PP. venga regolarmente seguita la procedura per l’inserimento

nella programmazione triennale dell’Amministrazione delle infrastrutture e negli elenchi annuali dei lavori. La
 
mancata puntuale osservanza del procedimento previsto dall’art. 14 della leggequadro

11 febbraio 1994, n. 109 era già stata evidenziata dalla Corte nella relazione approvata

con la deliberazione n. 15/2005/G (par. 4.1).

D’altronde, nella relazione illustrativa del programma redatto dal Capo del D.A.P. –

Commissario straordinario- ai sensi dell’art. 44 bis della legge 27 febbraio 2009, n. 14 si legge

che mentre gli interventi di competenza dell’Amministrazione penitenziaria saranno inseriti nel

piano triennale, quelli di competenza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti

confluiranno invece, ai sensi dei commi 4 e 5 del suddetto art. 44 bis, nel Quadro strategico

nazionale di cui alla legge obiettivo (legge n. 443/2001).

E’ da ritenere, al riguardo, che le disposizioni circa la programmazione dei lavori

pubblici (art. 128 del codice dei contratti approvato con D.Lgs. n. 163/2006, ex art. 14 della

legge-quadro) costituiscano normativa di generale applicazione e che le disposizioni di cui ai

commi 4 e 5 dell’art. 44 bis della legge n. 14/2009 non siano in contrasto con tale normativa.34



5. In ordine alla vicenda delle numerose case mandamentali dismesse pressoché in

blocco, che tanto clamore ha suscitato nella stampa per lo stridente contrasto con il grave

fenomeno del sovraffollamento delle carceri, si deve osservare che la massiccia dismissione

operata, per quanto giustificata dalla normativa e dalla inadeguatezza, più o meno accentuata,

di tali strutture rispetto ai requisiti di piena funzionalità richiesti, mal si concilia con l’estremo

bisogno di strutture carcerarie incessantemente generato dal continuo aumento del numero dei

detenuti.35 Ciò senza contare che, sempre secondo notizie riportate dalla stampa, vi sarebbero

casi di istituti penitenziari costruiti e mai utilizzati.

Al riguardo, in adunanza viene ribadito dai rappresentanti dell’Amministrazione

penitenziaria che la dismissione operata delle case mandamentali è stata giustificata dalla loro

inadeguatezza oltre che dall’antieconomicità di un loro utilizzo, trattandosi di strutture

scarsamente funzionali, con capienza ridotta, oscillante, in media, fra 10 e 30 posti, tranne

pochi casi di ricettività pari a una quarantina di posti.

Circa la mancata utilizzazione di istituti, vengono indicati soltanto il caso di Reggio

Calabria, dove la struttura edificata non può essere adibita all’uso penitenziario per mancanza

delle necessarie dotazioni logistiche e quello di Rieti, dove l’istituto è sottoutilizzato per

carenza di personale, che, peraltro, risulta complessivamente insufficiente, anche per ragioni

attinenti al suo impiego, rispetto ad una popolazione carceraria di circa 68.000 unità.

Non può non farsi cenno, in proposito, alle notizie più volte divulgate dagli organi di

informazione, secondo cui vi sarebbero decine di strutture carcerarie, sparse in tutto il Paese,

edificate o incomplete e, comunque, abbandonate come, ad esempio: il carcere di Morcone

(Benevento), che sarebbe stato ultimato, abbandonato, poi ristrutturato e mai aperto; il

carcere di Busachi (Sardegna), che sarebbe costato 5 miliardi di lire e non avrebbe mai funzionato; l’istituto
 
di Castelnuovo della Daunia (Foggia), che sarebbe arredato inutilmente da

15 anni; il penitenziario di Revere (Mantova), ancora incompleto, i cui lavori sarebbero fermi

dal 2000 e i locali sarebbero stati saccheggiati.

In merito alla fondatezza di tali notizie si attende una puntuale e circostanziata

informativa da parte della dirigenza del D.A.P., da fornire, per completamento dell’indagine, a

seguito della ricezione della presente relazione conclusiva, come innanzi specificato.



6. D’altra parte, la realizzazione di nuove strutture carcerarie affidata al Ministero delle

infrastrutture e dei trasporti è in forte ritardo rispetto ai tempi previsti, come risulta dalle

relazioni delle Amministrazioni centrali (D.A.P. –Direzione generale delle risorse materiali, dei

beni e dei servizi- del Ministero della giustizia e Direzione generale per l’edilizia statale e gli

interventi speciali del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti) e, limitatamente, anche

dagli aggiornamenti in ordine allo stato di attuazione delle opere, richieste dalla suddetta

Direzione generale ai Provveditorati OO.PP. e alla Corte parzialmente pervenute.37

Si deve segnalare, ancora una volta, la carenza di informazioni aggiornate a livello delle

Amministrazioni centrali in merito alla realizzazione di opere curata dagli organi decentrati.



7. Per quanto riguarda, infine, la gestione finanziaria, la rilevata modestia dei

pagamenti rispetto alle disponibilità dei capitoli di bilancio pertinenti e la prevalenza della

gestione in conto residui su quella in conto competenza (vds. par.12) danno la conferma di

quanto già riscontrato circa le lungaggini procedurali nonché la rallentata esecuzione dei lavori.

Conclusivamente, in considerazione della duplicità di contenuti della presente relazione,

contraddistinta sia da valutazioni nel merito della gestione sia da richiesta di incombenti

istruttori, il provvedimento approvativo della relazione medesima potrà assumere la doppia

veste di delibera – ordinanza.

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