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Mercoledi',23 Marzo 2011: interrogazioni per l'assunzione degli educatori penitenziari
Mercoledi',23 Marzo 2011,
(rinvio del 16 Marzo 2011)
in commissione giustizia discussione delle interrogazioni orali per l'assunzione degli educatori penitenziari.
5-04298 Cassinelli: Sull’iter del concorso pubblico per educatore penitenziario
5-04314 Ferranti: Questioni relative all’assunzione dei vincitori del concorso per educatore penitenziario
Per leggere il testo delle interrogazioni vai su news giornaliere o etichetta interrogazioni parlamentari
(rinvio del 16 Marzo 2011)
in commissione giustizia discussione delle interrogazioni orali per l'assunzione degli educatori penitenziari.
5-04298 Cassinelli: Sull’iter del concorso pubblico per educatore penitenziario
5-04314 Ferranti: Questioni relative all’assunzione dei vincitori del concorso per educatore penitenziario
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Carceri:necessario assumere educatori,assistenti e psicologi.
26 agosto 2010
Giustizia: Bernardini (Radicali); basta morti in carcere, varare in fretta misure deflattive
“Il tempo dell’illegalità e dell’inciviltà carceraria italiana è scandito ad un ritmo impressionante dalle morti, dai suicidi. Dico al Governo e ai miei colleghi parlamentari che così numerosi hanno partecipato all’iniziativa del Ferragosto in carcere, che occorre fare in fretta a varare, intanto, misure adeguate a decongestionare la sovrappopolazione carceraria”. Lo afferma Rita Bernardini, deputata Radicale, membro della Commissione Giustizia della Camera, dopo la morte di un detenuto a Sulmona. “Il disegno di legge Alfano - così come svuotato dalla Commissione Giustizia della Camera - non serve a spegnere l’incendio di disperazione e di morte che sta divampando - prosegue.Affidare infatti ai Tribunali di sorveglianza la valutazione della pericolosità sociale e l’idoneità del domicilio per consentire di scontare ai domiciliari pene residue sotto i 12 mesi, significa paralizzare tutto: la valutazione arriverà troppo tardi! Si dia ai direttori degli istituti penitenziari questo compito che saprebbero fare meglio e più in fretta dei magistrati di sorveglianza. Ridimensionata almeno un po’ la popolazione detenuta, occorre immediatamente riformare il sistema come previsto dalle mozioni approvate in gennaio dalle aule di Montecitorio e di Palazzo Madama a partire dallo stop all’uso indiscriminato della carcerazione preventiva e alla depenalizzazione dei reati minori, per arrivare alle misure e pene alternative che si rivelano molto più efficaci del carcere ai fini della rieducazione e del reinserimento sociale, all’adeguamento degli organici penitenziari (agenti, educatori, psicologi, assistenti sociali), alle possibilità di lavoro per i detenuti, agli istituti di custodia attenuata dove i tossicodipendenti possano curarsi”.
5 luglio 2010
Carceri: Favi, "Bene Tg2, condizioni indegne per detenuti e lavoratori"
Dichiarazione di Sandro Favi responsabile Carceri del Partito Democratico
L’inchiesta del Tg2 sulla drammatica situazione delle nostre carceri evidenzia ciò che il Partito Democratico denuncia da mesi, e cioè condizioni di vita per i detenuti e per i lavoratori penitenziari del tutto indegne. Quelle viste all’Ucciardone sono situazioni che in realtà riguardano la stragrande maggioranza delle carceri italiane. Le morti in carcere e gli atti di autolesionismo sono segnali inequivocabili: occorre attuare da subito politiche penitenziarie che decongestionino gli istituti. È assolutamente necessario investire sulle misure alternative alla detenzione e sull’aumento di agenti di polizia penitenziaria, di educatori, di assistenti sociali e psicologi.
Finora il ministro Alfano e il direttore delle carceri Ionta hanno saputo solo ipotizzare un piano carceri che avrà lunghissimi tempi di realizzazione e che non inciderà minimamente per un miglioramento della situazione nell’immediato.
Così non va.
Lettere: senza assunzione personale educativo il ddl Alfano è inutile
Comunicato stampa, 29 maggio 2010
Ai deputati di commissione bilancio
e giustizia camera
Al sottosegretario
On. Caliendo
Al sottosegretario
On. Giorgetti Alberti
Egregi Onorevoli,
dopo aver appreso la notizia sul parere negativo della Commissione Bilancio sugli artt. 2 quater e 2 sexies del Ddl Alfano questo Comitato ritiene necessario porre alla Vostra attenzione alcune osservazioni. L’eliminazione dell’articolo aggiuntivo Schirru 2.060 svuoterebbe di significato il Ddl Alfano riducendolo ad una imago sine re.
L’investimento in risorse umane è propedeutico alla concreta materializzazione della normativa contenuta nel provvedimento. Secondo quanto enunciato dall’art. 1 comma 3 del Ddl. il magistrato di sorveglianza decide sulla base della relazione inviatagli dall’istituto penitenziario.
Alla luce della normativa penitenziaria è l’educatore colui che osserva il comportamento del detenuto e provvede alla stesura della relazione di sintesi, cioè di quella relazione di cui si servirà il magistrato di sorveglianza per la decisione finale sulla misura alternativa.
Senza l’incremento di ulteriori unità di personale pedagogico la situazione del sovraffollamento carcerario non potrà mai essere risolta né tantomeno potrà trovare risoluzione la drammatica condizione in cui versano le carceri italiane.
Pochi educatori significa poche relazioni da inviare al magistrato di sorveglianza. Pochi educatori significa impossibilità di fare il trattamento. Pochi educatori significa stasi della concessione di misure alternative. L’eliminazione dell’articolo aggiuntivo Schirru creerebbe un vero e proprio effetto boomerang che provocherebbe la totale paralisi del Ddl Alfano.
La Commissione Giustizia dopo aver preso atto della grave situazione di disagio in cui versano le carceri italiani ha dato voce all’articolo 27 della Costituzione decidendo di investire su quello che già nel Settecento Beccaria definiva “il più sicuro mezzo di prevenire i delitti” ossia l’educazione.
L’approvazione dell’articolo aggiuntivo che esclude il Dap dalla riduzione della pianta organica e dal blocco delle assunzioni costituisce una vera e propria presa di coscienza dell’assunto secondo il quale non può esserci alcun miglioramento delle condizioni di detenzione senza l’investimento in risorse umane.
Si evidenzia inoltre che l’emendamento è già stato “riformulato” originariamente infatti prevedeva l’obbligo per il governo,dopo l’invio della relazione per l’adeguamento della pianta organica, di predisporre entro 2 mesi un piano straordinario di assunzioni.
La totale eliminazione di questo emendamento volto alla concreta applicazione della misura alternativa sulla quale questo Governo intende puntare per risolvere il dramma del pianeta carcere renderebbe inutile l’approvazione di un Ddl che non riuscirebbe mai ad essere attuato.
Ci sarebbe infatti una vera e propria antinomia tra norma e realtà. La realtà è che la situazione carceraria italiana è drammatica e preoccupante.
I continui suicidi in carcere sono da porre in relazione con le insopportabili condizioni di disagio in cui vivono i reclusi delle carceri italiane alla carenza di trattamento e attività rieducative e alla mancata assistenza psicologica dovuta alla cronica carenza di personale educativo
Ebbene, l’Italia, Paese democratico, è stata condannata dalla Cedu per trattamento degradante e disumano. A tale situazione va data una risposta concreta, soprattutto se si considera che il bilancio dello stato potrebbe essere aggravato dalle condanne della Cedu (Sic!).
Inoltre non si comprende come la crisi riguardi solo le risorse umane e non anche lo stanziamento dei fondi per l’edilizia penitenziaria ,infatti, una volta costruite nuove carceri queste rimarranno inutilizzate (Sic!) Un esempio è fornito dal carcere di Agrigento e dal carcere di Rieti, a Pinerolo inoltre, c’è un carcere vuoto da 10 anni ma è già stata individuata un’area per costruir un nuovo carcere (fonte Girodivite).
Per un provvedimento importante, come quello in esame, che punta sulla rieducazione e sul recupero del reo, occorre assumersi delle responsabilità serie, perché l’incremento del personale pedagogico rappresenta il sine qua non della correlazione legge - realtà.
Ancora una volta si evidenzia inoltre che il “decantato” vulnus di copertura finanziaria può essere sanato attingendo dai fondi della Cassa delle Ammende che secondo quanto disposto dall’art 129 III comma del Dpr 30 giugno 2000, n. 230, devono essere destinati ai programmi che tendono a favorire il reinserimento sociale dei detenuti e degli internati anche nella fase di esecuzione di misure alternative alla detenzione”e non all’edilizia penitenziaria (Sic!) . Qualora il Governo non intenda attingere i fondi necessari dalla cassa delle Ammende potrebbe ricavarli dai fondi del Fug, visto che il Presidente del Consiglio dei Ministri ha firmato il decreto che assegna per la prima volta le quote delle risorse sequestrate alla mafia e i proventi derivanti dai beni confiscati al Fondo Unico Giustizia (Fug), nella misura del 50 per cento al Ministero dell’Interno e del 50 per cento al Ministero della Giustizia. Attingendo i fondi o dalla cassa delle Ammende o dal Fug non vi sarebbe alcun onere aggiuntivo in quanto gli stessi sono già previsti in bilancio.
Per le ragioni suesposte riteniamo che l’emendamento presentato dall’On. Donatella Ferranti e Schirru sia una vera proposta “bipartisan” che deve, necessariamente,trovare accoglimento così come è stato approvato in Commissione Giustizia.
Riteniamo altresì che il governo, dopo aver provveduto all’adeguamento della pianta organica anche in relazione alla popolazione detenuta ( quasi 70mila detenuti) debba predisporre un piano straordinario di assunzioni di educatori penitenziari da attingersi dalla vigente graduatoria del concorso pubblico per esami a 397 posti nel profilo professionale di Educatore, Area C, posizione economica C1, indetto con Pdg 21 novembre 2003.
Una scelta in tal senso rappresenterebbe la chiave di volta per un chiaro e ben preciso impegno di responsabilità affinché la drammatica situazione che affligge il pianeta carcere possa finalmente essere risolta. Per tali ragioni auspichiamo che tutta la commissione bilancio della camera e il sottosegretario Alberto Giorgetti facciano una seria e proficua riflessione riconoscendo l’importanza ai fini dell’attuazione del Ddl in esame dell’emendamento Schirru 2.060.
Giustizia: Bernardini (Radicali); basta morti in carcere, varare in fretta misure deflattive
“Il tempo dell’illegalità e dell’inciviltà carceraria italiana è scandito ad un ritmo impressionante dalle morti, dai suicidi. Dico al Governo e ai miei colleghi parlamentari che così numerosi hanno partecipato all’iniziativa del Ferragosto in carcere, che occorre fare in fretta a varare, intanto, misure adeguate a decongestionare la sovrappopolazione carceraria”. Lo afferma Rita Bernardini, deputata Radicale, membro della Commissione Giustizia della Camera, dopo la morte di un detenuto a Sulmona. “Il disegno di legge Alfano - così come svuotato dalla Commissione Giustizia della Camera - non serve a spegnere l’incendio di disperazione e di morte che sta divampando - prosegue.Affidare infatti ai Tribunali di sorveglianza la valutazione della pericolosità sociale e l’idoneità del domicilio per consentire di scontare ai domiciliari pene residue sotto i 12 mesi, significa paralizzare tutto: la valutazione arriverà troppo tardi! Si dia ai direttori degli istituti penitenziari questo compito che saprebbero fare meglio e più in fretta dei magistrati di sorveglianza. Ridimensionata almeno un po’ la popolazione detenuta, occorre immediatamente riformare il sistema come previsto dalle mozioni approvate in gennaio dalle aule di Montecitorio e di Palazzo Madama a partire dallo stop all’uso indiscriminato della carcerazione preventiva e alla depenalizzazione dei reati minori, per arrivare alle misure e pene alternative che si rivelano molto più efficaci del carcere ai fini della rieducazione e del reinserimento sociale, all’adeguamento degli organici penitenziari (agenti, educatori, psicologi, assistenti sociali), alle possibilità di lavoro per i detenuti, agli istituti di custodia attenuata dove i tossicodipendenti possano curarsi”.
5 luglio 2010
Carceri: Favi, "Bene Tg2, condizioni indegne per detenuti e lavoratori"
Dichiarazione di Sandro Favi responsabile Carceri del Partito Democratico
L’inchiesta del Tg2 sulla drammatica situazione delle nostre carceri evidenzia ciò che il Partito Democratico denuncia da mesi, e cioè condizioni di vita per i detenuti e per i lavoratori penitenziari del tutto indegne. Quelle viste all’Ucciardone sono situazioni che in realtà riguardano la stragrande maggioranza delle carceri italiane. Le morti in carcere e gli atti di autolesionismo sono segnali inequivocabili: occorre attuare da subito politiche penitenziarie che decongestionino gli istituti. È assolutamente necessario investire sulle misure alternative alla detenzione e sull’aumento di agenti di polizia penitenziaria, di educatori, di assistenti sociali e psicologi.
Finora il ministro Alfano e il direttore delle carceri Ionta hanno saputo solo ipotizzare un piano carceri che avrà lunghissimi tempi di realizzazione e che non inciderà minimamente per un miglioramento della situazione nell’immediato.
Così non va.
Lettere: senza assunzione personale educativo il ddl Alfano è inutile
Comunicato stampa, 29 maggio 2010
Ai deputati di commissione bilancio
e giustizia camera
Al sottosegretario
On. Caliendo
Al sottosegretario
On. Giorgetti Alberti
Egregi Onorevoli,
dopo aver appreso la notizia sul parere negativo della Commissione Bilancio sugli artt. 2 quater e 2 sexies del Ddl Alfano questo Comitato ritiene necessario porre alla Vostra attenzione alcune osservazioni. L’eliminazione dell’articolo aggiuntivo Schirru 2.060 svuoterebbe di significato il Ddl Alfano riducendolo ad una imago sine re.
L’investimento in risorse umane è propedeutico alla concreta materializzazione della normativa contenuta nel provvedimento. Secondo quanto enunciato dall’art. 1 comma 3 del Ddl. il magistrato di sorveglianza decide sulla base della relazione inviatagli dall’istituto penitenziario.
Alla luce della normativa penitenziaria è l’educatore colui che osserva il comportamento del detenuto e provvede alla stesura della relazione di sintesi, cioè di quella relazione di cui si servirà il magistrato di sorveglianza per la decisione finale sulla misura alternativa.
Senza l’incremento di ulteriori unità di personale pedagogico la situazione del sovraffollamento carcerario non potrà mai essere risolta né tantomeno potrà trovare risoluzione la drammatica condizione in cui versano le carceri italiane.
Pochi educatori significa poche relazioni da inviare al magistrato di sorveglianza. Pochi educatori significa impossibilità di fare il trattamento. Pochi educatori significa stasi della concessione di misure alternative. L’eliminazione dell’articolo aggiuntivo Schirru creerebbe un vero e proprio effetto boomerang che provocherebbe la totale paralisi del Ddl Alfano.
La Commissione Giustizia dopo aver preso atto della grave situazione di disagio in cui versano le carceri italiani ha dato voce all’articolo 27 della Costituzione decidendo di investire su quello che già nel Settecento Beccaria definiva “il più sicuro mezzo di prevenire i delitti” ossia l’educazione.
L’approvazione dell’articolo aggiuntivo che esclude il Dap dalla riduzione della pianta organica e dal blocco delle assunzioni costituisce una vera e propria presa di coscienza dell’assunto secondo il quale non può esserci alcun miglioramento delle condizioni di detenzione senza l’investimento in risorse umane.
Si evidenzia inoltre che l’emendamento è già stato “riformulato” originariamente infatti prevedeva l’obbligo per il governo,dopo l’invio della relazione per l’adeguamento della pianta organica, di predisporre entro 2 mesi un piano straordinario di assunzioni.
La totale eliminazione di questo emendamento volto alla concreta applicazione della misura alternativa sulla quale questo Governo intende puntare per risolvere il dramma del pianeta carcere renderebbe inutile l’approvazione di un Ddl che non riuscirebbe mai ad essere attuato.
Ci sarebbe infatti una vera e propria antinomia tra norma e realtà. La realtà è che la situazione carceraria italiana è drammatica e preoccupante.
I continui suicidi in carcere sono da porre in relazione con le insopportabili condizioni di disagio in cui vivono i reclusi delle carceri italiane alla carenza di trattamento e attività rieducative e alla mancata assistenza psicologica dovuta alla cronica carenza di personale educativo
Ebbene, l’Italia, Paese democratico, è stata condannata dalla Cedu per trattamento degradante e disumano. A tale situazione va data una risposta concreta, soprattutto se si considera che il bilancio dello stato potrebbe essere aggravato dalle condanne della Cedu (Sic!).
Inoltre non si comprende come la crisi riguardi solo le risorse umane e non anche lo stanziamento dei fondi per l’edilizia penitenziaria ,infatti, una volta costruite nuove carceri queste rimarranno inutilizzate (Sic!) Un esempio è fornito dal carcere di Agrigento e dal carcere di Rieti, a Pinerolo inoltre, c’è un carcere vuoto da 10 anni ma è già stata individuata un’area per costruir un nuovo carcere (fonte Girodivite).
Per un provvedimento importante, come quello in esame, che punta sulla rieducazione e sul recupero del reo, occorre assumersi delle responsabilità serie, perché l’incremento del personale pedagogico rappresenta il sine qua non della correlazione legge - realtà.
Ancora una volta si evidenzia inoltre che il “decantato” vulnus di copertura finanziaria può essere sanato attingendo dai fondi della Cassa delle Ammende che secondo quanto disposto dall’art 129 III comma del Dpr 30 giugno 2000, n. 230, devono essere destinati ai programmi che tendono a favorire il reinserimento sociale dei detenuti e degli internati anche nella fase di esecuzione di misure alternative alla detenzione”e non all’edilizia penitenziaria (Sic!) . Qualora il Governo non intenda attingere i fondi necessari dalla cassa delle Ammende potrebbe ricavarli dai fondi del Fug, visto che il Presidente del Consiglio dei Ministri ha firmato il decreto che assegna per la prima volta le quote delle risorse sequestrate alla mafia e i proventi derivanti dai beni confiscati al Fondo Unico Giustizia (Fug), nella misura del 50 per cento al Ministero dell’Interno e del 50 per cento al Ministero della Giustizia. Attingendo i fondi o dalla cassa delle Ammende o dal Fug non vi sarebbe alcun onere aggiuntivo in quanto gli stessi sono già previsti in bilancio.
Per le ragioni suesposte riteniamo che l’emendamento presentato dall’On. Donatella Ferranti e Schirru sia una vera proposta “bipartisan” che deve, necessariamente,trovare accoglimento così come è stato approvato in Commissione Giustizia.
Riteniamo altresì che il governo, dopo aver provveduto all’adeguamento della pianta organica anche in relazione alla popolazione detenuta ( quasi 70mila detenuti) debba predisporre un piano straordinario di assunzioni di educatori penitenziari da attingersi dalla vigente graduatoria del concorso pubblico per esami a 397 posti nel profilo professionale di Educatore, Area C, posizione economica C1, indetto con Pdg 21 novembre 2003.
Una scelta in tal senso rappresenterebbe la chiave di volta per un chiaro e ben preciso impegno di responsabilità affinché la drammatica situazione che affligge il pianeta carcere possa finalmente essere risolta. Per tali ragioni auspichiamo che tutta la commissione bilancio della camera e il sottosegretario Alberto Giorgetti facciano una seria e proficua riflessione riconoscendo l’importanza ai fini dell’attuazione del Ddl in esame dell’emendamento Schirru 2.060.
FERRANTI SU DDL CARCERI,OTTENUTO ANCHE AMPLIAMENTO ORGANICO EDUCATORI PENITENZIARI.
Donatella Ferranti,PD:piano programmato di assunzioni del personale degli educatori.
Governo favorevole a emendamenti Pd per potenziamento personale penitenziario:piano programmato di assunzioni, per l`adeguamento degli organici del personale di Polizia penitenziaria, degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi.
18 maggio 2010
La commissione Giustizia della Camera ha cominciato a votare gli emendamenti presentati al ddl carceri e il Governo ha dato parere favorevole alle proposte di modifica del Pd che prevedevano il potenziamento del personale civile e amministrativo penitenziario (psicologi, educatori, ecc) e l’adeguamento delle piante organiche di carabinieri e polizia in funzione del nuovo impegno che dovranno svolgere per vigilare sui detenuti che trascorreranno agli arresti domiciliari l’ultimo periodo della loro detenzione. Il capogruppo del Pd in commissione giustizia, Donatella Ferranti, ha espresso soddisfazione per questo parere favorevole del Governo augurandosi che alla fine l’emendamento venga approvato.
Pd: nostre proposte sono su linea indicata da Napolitano
“Il Pd è pronto” a rispondere al monito del presidente della Repubblica sulla necessità di risolvere il sovraffollamento delle carceri e “a fare la propria parte”. Per questo, annuncia Sandro Favi, responsabile Carceri dei democratici, “nei prossimi giorni il nostro partito presenterà proposte su questi temi, in un quadro di sistema e in continuità e sviluppo delle mozioni approvate dal Parlamento già nei primi mesi di quest`anno”.
“Proporremo - spiega Favi - che si proceda alla revisione del codice penale, che vengano riviste le norme che determinano l`alta incidenza di imputati in custodia cautelare in carcere e quelle sul trattamento penale dei tossicodipendenti, che siano ampliate le opportunità di accesso alle misure alternative alla detenzione. Chiederemo inoltre al Governo - prosegue - un piano programmato di assunzioni, per l`adeguamento degli organici del personale di Polizia penitenziaria, degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi, nonché gli indispensabili stanziamenti ed investimenti per ripristinare la corretta funzionalità ed operatività dei servizi e delle strutture”.
“Il Partito Democratico - conclude l’esponente del Pd - rinnova la stima e la fiducia degli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria e l`apprezzamento verso i dirigenti dell`Amministrazione penitenziaria, verso le professionalità socio-educative, sanitarie, amministrative e tecniche che, in questa fase difficile, dimostrano il proprio impegno con alto senso di umanità e qualificate competenze”.
18 maggio 2010
La commissione Giustizia della Camera ha cominciato a votare gli emendamenti presentati al ddl carceri e il Governo ha dato parere favorevole alle proposte di modifica del Pd che prevedevano il potenziamento del personale civile e amministrativo penitenziario (psicologi, educatori, ecc) e l’adeguamento delle piante organiche di carabinieri e polizia in funzione del nuovo impegno che dovranno svolgere per vigilare sui detenuti che trascorreranno agli arresti domiciliari l’ultimo periodo della loro detenzione. Il capogruppo del Pd in commissione giustizia, Donatella Ferranti, ha espresso soddisfazione per questo parere favorevole del Governo augurandosi che alla fine l’emendamento venga approvato.
Pd: nostre proposte sono su linea indicata da Napolitano
“Il Pd è pronto” a rispondere al monito del presidente della Repubblica sulla necessità di risolvere il sovraffollamento delle carceri e “a fare la propria parte”. Per questo, annuncia Sandro Favi, responsabile Carceri dei democratici, “nei prossimi giorni il nostro partito presenterà proposte su questi temi, in un quadro di sistema e in continuità e sviluppo delle mozioni approvate dal Parlamento già nei primi mesi di quest`anno”.
“Proporremo - spiega Favi - che si proceda alla revisione del codice penale, che vengano riviste le norme che determinano l`alta incidenza di imputati in custodia cautelare in carcere e quelle sul trattamento penale dei tossicodipendenti, che siano ampliate le opportunità di accesso alle misure alternative alla detenzione. Chiederemo inoltre al Governo - prosegue - un piano programmato di assunzioni, per l`adeguamento degli organici del personale di Polizia penitenziaria, degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi, nonché gli indispensabili stanziamenti ed investimenti per ripristinare la corretta funzionalità ed operatività dei servizi e delle strutture”.
“Il Partito Democratico - conclude l’esponente del Pd - rinnova la stima e la fiducia degli appartenenti al Corpo di polizia penitenziaria e l`apprezzamento verso i dirigenti dell`Amministrazione penitenziaria, verso le professionalità socio-educative, sanitarie, amministrative e tecniche che, in questa fase difficile, dimostrano il proprio impegno con alto senso di umanità e qualificate competenze”.
Ferranti: "Iter rapido? Vediamo atteggiamento maggioranza su nostre proposte"
Carceri: Pd, "Testo migliorato in commissione, ma serve uno sforzo in più" Ferranti: "Iter rapido? Vediamo atteggiamento maggioranza su nostre proposte"
“Lo stralcio della messa in prova consentirà di esaminare rapidamente il provvedimento sulla detenzione domiciliare”. Lo dichiara la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti facendo notare come ‘la messa in prova non riguardava la popolazione carceraria e quindi non avrebbe avuto effetti sul grave stato di sovraffollamento delle carceri italiane. In ogni caso – sottolinea la democratica – il voto di oggi conferma il nostro giudizio negativo sul testo uscito dal consiglio dei ministri che era confuso ed inefficace anche perché privo di qualsiasi copertura finanziaria. Stiamo adesso valutando se aderire o meno alla richiesta di un voto in sede legislativa sul testo modificato nel corso dei lavori in commissione. La nostra disponibilità dipenderà anche dall’atteggiamento della maggioranza sulle nostre ulteriori proposte di modifica. In particolare: la tutela delle vittime di violenza domestica, il rafforzamento del personale di polizia (non solo quella penitenziaria) e del personale del comparto civile dell’amministrazione penitenziaria(educatori e psicologi)”.
Proposta emendativa 8.01.
Dopo l'articolo 8 inserire il seguente:
«Art. 8-bis. - 1. Entro centottanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, il Ministro della Giustizia, sentiti i Ministri dell'interno e della funzione pubblica, riferisce alle competenti Commissioni parlamentari in merito alle necessità di adeguamento numerico e professionale della pianta organica del Corpo di Polizia penitenziaria e del personale del comparto civile del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria anche in relazione all'entità numerica della popolazione carceraria e al numero dei posti esistenti e programmati.
2. A tal fine il Governo presenta al Parlamento entro i successivi novanta giorni un apposito piano straordinario di assunzioni di nuove unità specificandone i tempi di attuazione e le modalità di finanziamento.».
Ferranti Donatella, Schirru Amalia, Samperi Marilena, Amici Sesa
Proposta emendativa 8.03.
Dopo l'articolo 8 inserire il seguente:
«Art. 8-bis. - 1. Al comma 8-quinquies, della legge n. 26 del 2010, dopo le parole Il Corpo della Polizia penitenziaria, sono inserite le seguenti il personale del comparto civile del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria,».
Schirru Amalia, Ferranti Donatella, Samperi Marilena, Amici Sesa
28-04-10
Dopo l'ennesimo suicidio in carcere (23 dall'inizio dell'anno), nel penitenziario di Castrogno, a Teramo, il parlamentare dell'IdV, Augusto Di Stanislao, ribadisce la necessita' di interventi diretti ed immediati da parte del Governo. ''Non e' piu' ammissibile - afferma il deputato IdV - una tale situazione di completa incapacita' da parte del Governo di affrontare concretamente le problematiche delle carceri in Italia''. Di Stanislao ricorda che ''dopo varie visite presso il carcere di Castrogno e altrettante interrogazioni ad Alfano, dopo una mozione a mia prima firma approvata all'unanimita', con la quale anche la maggioranza si e' impegnata in una serie di iniziative atte a risollevare una drammatica realta' focalizzando l'attenzione sul sovraffollamento e sulla carenza di personale penitenziario e di educatori, dopo l'annuncio dell'emergenza carceri di Alfano e del fantomatico piano carceri, dopo continue denunce e sollecitazioni dei sindacati sulla necessita' di intervenire sulle strutture, sugli organici, siamo ancora di fronte ad una situazione insostenibile e all'emergenza soluzioni''. ''Ho presentato da tempo - conclude Di Stanislao - una proposta di legge per istituire una Commissione d'inchiesta parlamentare sulla situazione delle carceri in Italia che, ora piu' che mai, diventa fondamentale per dare risposte e soluzioni ai molteplici problemi e disagi dell'intero mondo penitenziario''.
Di Stanislao:il ministro tace sulle assunzioni degli educatori,riferisca in parlamento.
“E’ giusta l’assunzione di 2.000 agenti così come evidenziato da Sarno, Segretario generale Uil Pa Penitenziari, per garantire il turnover e quindi supplire la carenza del personale di polizia penitenziaria, ma vi è una colpevole dimenticanza da parte del Ministro quando tace sulla necessità di garantire la presenza degli educatori così come previsto nella Mozione IdV approvata all’unanimità dal Parlamento.” Queste le parole dell’On. Di Stanislao che prosegue: “Non vorremmo che questo impegno del Ministro si focalizzi esclusivamente sull’edilizia carceraria e altresì non vorremmo che dietro la parola magica “stato di emergenza” si celi il grimaldello per ridare vita ad una ” Carceri d’oro 2″ che in barba alla procedure di appalti e alla trasparenza abbiano buon gioco, piuttosto che la pubblica utilità e l’urgenza, i furbetti delle sponsorizzazioni. Si segnala al Ministro, nel frattempo, che in Italia vi sono 40 penitenziari incompiuti ed inutilizzati in un Paese che ne ha 171 in tutto e nel Piano Carceri presentato non c’è cenno di recupero di questo patrimonio. Chiedo che il Ministro venga, così come richiesto in Aula, a riferire in Parlamento sugli impegni presi in relazione ai tempi e modi e risorse da impiegare. Nel frattempo con due distinte interrogazioni chiedo al Ministro quale modello di recupero intenda mettere in campo visto che non si parla assolutamente di assumere gli educatori e cosa intenda fare per i 40 penitenziari incompiuti.”
“Lo stralcio della messa in prova consentirà di esaminare rapidamente il provvedimento sulla detenzione domiciliare”. Lo dichiara la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti facendo notare come ‘la messa in prova non riguardava la popolazione carceraria e quindi non avrebbe avuto effetti sul grave stato di sovraffollamento delle carceri italiane. In ogni caso – sottolinea la democratica – il voto di oggi conferma il nostro giudizio negativo sul testo uscito dal consiglio dei ministri che era confuso ed inefficace anche perché privo di qualsiasi copertura finanziaria. Stiamo adesso valutando se aderire o meno alla richiesta di un voto in sede legislativa sul testo modificato nel corso dei lavori in commissione. La nostra disponibilità dipenderà anche dall’atteggiamento della maggioranza sulle nostre ulteriori proposte di modifica. In particolare: la tutela delle vittime di violenza domestica, il rafforzamento del personale di polizia (non solo quella penitenziaria) e del personale del comparto civile dell’amministrazione penitenziaria(educatori e psicologi)”.
Proposta emendativa 8.01.
Dopo l'articolo 8 inserire il seguente:
«Art. 8-bis. - 1. Entro centottanta giorni dall'entrata in vigore della presente legge, il Ministro della Giustizia, sentiti i Ministri dell'interno e della funzione pubblica, riferisce alle competenti Commissioni parlamentari in merito alle necessità di adeguamento numerico e professionale della pianta organica del Corpo di Polizia penitenziaria e del personale del comparto civile del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria anche in relazione all'entità numerica della popolazione carceraria e al numero dei posti esistenti e programmati.
2. A tal fine il Governo presenta al Parlamento entro i successivi novanta giorni un apposito piano straordinario di assunzioni di nuove unità specificandone i tempi di attuazione e le modalità di finanziamento.».
Ferranti Donatella, Schirru Amalia, Samperi Marilena, Amici Sesa
Proposta emendativa 8.03.
Dopo l'articolo 8 inserire il seguente:
«Art. 8-bis. - 1. Al comma 8-quinquies, della legge n. 26 del 2010, dopo le parole Il Corpo della Polizia penitenziaria, sono inserite le seguenti il personale del comparto civile del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria,».
Schirru Amalia, Ferranti Donatella, Samperi Marilena, Amici Sesa
28-04-10
Dopo l'ennesimo suicidio in carcere (23 dall'inizio dell'anno), nel penitenziario di Castrogno, a Teramo, il parlamentare dell'IdV, Augusto Di Stanislao, ribadisce la necessita' di interventi diretti ed immediati da parte del Governo. ''Non e' piu' ammissibile - afferma il deputato IdV - una tale situazione di completa incapacita' da parte del Governo di affrontare concretamente le problematiche delle carceri in Italia''. Di Stanislao ricorda che ''dopo varie visite presso il carcere di Castrogno e altrettante interrogazioni ad Alfano, dopo una mozione a mia prima firma approvata all'unanimita', con la quale anche la maggioranza si e' impegnata in una serie di iniziative atte a risollevare una drammatica realta' focalizzando l'attenzione sul sovraffollamento e sulla carenza di personale penitenziario e di educatori, dopo l'annuncio dell'emergenza carceri di Alfano e del fantomatico piano carceri, dopo continue denunce e sollecitazioni dei sindacati sulla necessita' di intervenire sulle strutture, sugli organici, siamo ancora di fronte ad una situazione insostenibile e all'emergenza soluzioni''. ''Ho presentato da tempo - conclude Di Stanislao - una proposta di legge per istituire una Commissione d'inchiesta parlamentare sulla situazione delle carceri in Italia che, ora piu' che mai, diventa fondamentale per dare risposte e soluzioni ai molteplici problemi e disagi dell'intero mondo penitenziario''.
Di Stanislao:il ministro tace sulle assunzioni degli educatori,riferisca in parlamento.
“E’ giusta l’assunzione di 2.000 agenti così come evidenziato da Sarno, Segretario generale Uil Pa Penitenziari, per garantire il turnover e quindi supplire la carenza del personale di polizia penitenziaria, ma vi è una colpevole dimenticanza da parte del Ministro quando tace sulla necessità di garantire la presenza degli educatori così come previsto nella Mozione IdV approvata all’unanimità dal Parlamento.” Queste le parole dell’On. Di Stanislao che prosegue: “Non vorremmo che questo impegno del Ministro si focalizzi esclusivamente sull’edilizia carceraria e altresì non vorremmo che dietro la parola magica “stato di emergenza” si celi il grimaldello per ridare vita ad una ” Carceri d’oro 2″ che in barba alla procedure di appalti e alla trasparenza abbiano buon gioco, piuttosto che la pubblica utilità e l’urgenza, i furbetti delle sponsorizzazioni. Si segnala al Ministro, nel frattempo, che in Italia vi sono 40 penitenziari incompiuti ed inutilizzati in un Paese che ne ha 171 in tutto e nel Piano Carceri presentato non c’è cenno di recupero di questo patrimonio. Chiedo che il Ministro venga, così come richiesto in Aula, a riferire in Parlamento sugli impegni presi in relazione ai tempi e modi e risorse da impiegare. Nel frattempo con due distinte interrogazioni chiedo al Ministro quale modello di recupero intenda mettere in campo visto che non si parla assolutamente di assumere gli educatori e cosa intenda fare per i 40 penitenziari incompiuti.”
16 Marzo 2010:interrogazione a risposta in Commissione su assunzione idonei educatori penitenziari
Convocazione della II Commissione (Giustizia)
Martedì 16 marzo 2010
Ore 13.45
5-02550 Ferranti: In relazione all’assunzione di educatori penitenziari
Interrogazione a risposta in Commissione:
FERRANTI, MELIS, TIDEI e SAMPERI.
- Al Ministro della giustizia.
- Per sapere
- premesso che:
il 17 febbraio 2010 il Sottosegretario per la giustizia Caliendo è intervenuto in Senato sul tema dell'assunzione degli educatori penitenziari reclutati tramite il concorso pubblico per esami a 397 posti nel profilo professionale di educatore, area C, posizione economica C1, indetto con PDG 21 novembre 2003;
nel corso della succitata seduta, il Sottosegretario Caliendo ha affermato che entro aprile 2010 saranno assunti in via definitiva tutti gli educatori che hannosuperato i precedenti concorsi, oltre ai 170 già assunti (anche se agli interroganti risulta che siano stati assunti 97 educatori);
in realtà, l'assunzione dei vincitori del suddetto concorso era già programmata con l'indizione dello stesso nel 2003, per il quale il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria già disponeva dei fondi necessari;
lo stesso Ministro interrogato, onorevole Alfano, aveva riconosciuto l'improcrastinabilità e l'urgenza di assumere più unità di educatori quando, il 12 gennaio 2010, furono approvate alla Camera le mozioni sui problemi del carcere presentate da vari gruppi parlamentari;a fronte di una popolazione carceraria di 67.000 unità, il rapporto educatore/detenuto è di circa 1 a 1.000, cosa che rende in pratica impossibile lo svolgimento di qualsivoglia progetto rieducativo impedendo il corretto reinserimento del detenuto nel tessuto sociale, così come previsto nel dettato costituzionale;
non avendo il Ministro interrogato ancora proceduto all'assunzione di ulteriori unità degli educatori, limitandosi a rimandare la questione ad un futuro confronto in merito con i Ministri Tremonti e Brunetta, sarebbe auspicabile ed urgente un rapido avvio della procedura di assunzione di educatori, almeno per completare la già esigua pianta organica, ulteriormente ridotta di circa 400 unità dal decreto legislativo n. 150 del 2009
se non ritenga opportuno procedere celermente all'assunzione di educatori attingendo dalla vigente graduatoria degli idonei risultante dal concorso pubblico a 397 posti di cui in premessa, al contempo prorogando la validità della stessa per almeno un quinquennio, al fine di permetterne lo scorrimento graduale per compensare il turn-over pensionistico, evitando l'indizione di nuovi concorsi che comporterebbe ulteriori oneri finanziari.
(5-02550)
Risposta all'interrogazione di Donatella Ferranti:dal 2011 assunzioni degli idonei educatori concorso,il comitato vigilera'.
Nel rispondere agli On. interroganti ritengo opportuno segnalare che il concorso pubblico per esami a 397 posti nel profilo di "Educatore", Area C, posizione economica C1, dell'Amministrazione Penitenziaria, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 30 del 16.4.2004 - IV serie speciale e si è concluso in data 9 luglio 2008.La graduatoria definitiva, immediatamente dopo l'approvazione del Direttore Generale con provvedimento dell'11 luglio 2008, è stata trasmessa all'Ufficio centrale per il bilancio per l'apposizione del visto di controllo.Nell'anno 2009, in ragione dell'entità dei fondi stanziati ai sensi dell'articolo 1, comma 346, della Legge 24.12.2007 n. 244, è stato possibile procedere all'assunzione dei primi 103 vincitori del predetto concorso a 397 posti.Quanto alle restanti 294 unità, la competente Direzione Generale di questa amministrazione ha già programmato il relativo piano di assunzione ricorrendo, per la copertura degli originari 397 posti a concorso, allo scorrimento della graduatoria, ai sensi dell'art. 15, co. 7, DPR n. 487/99 e successive integrazioni e modificazioni.I nuovi educatori - alcuni dei quali individuati tra i candidati idonei, ma non vincitori del concorso, attese le 12 defezioni intervenute per rinunce, mancate stipule del contratto o dimissioni da parte degli aventi diritto - hanno infatti già scelto la sede di destinazione e, entro aprile del corrente anno, saranno formalmente assunti con firma del relativo contratto.Per quanto riguarda, invece, l'auspicata possibilità di procedere ad un ulteriore scorrimento della graduatoria oltre il numero dei posti originariamente messi a concorso, mi corre l'obbligo di segnalare che tale eventualità non rientra tra le ipotesi di cui all'art. 15, co. 7, del DPR n. 487/1994 e che pertanto, limitatamente all'anno in corso, non può essere attuata per mancato stanziamento dei fondi occorrenti.I fondi disponibili, infatti, sono stati impegnati sia per l'assunzione dei vincitori del suddetto concorso per educatori, sia per l'assunzione degli idonei al concorso a 110 posti di contabile, a copertura dei posti previsti dal relativo bando ed in ragione delle gravi carenze riscontrate anche nell'area contabile.Dato atto di quanto sopra e, premesso che la validità delle graduatorie è indicata in tre anni dalla data della pubblicazione nei Bollettini ufficiali, faccio presente che, nel caso di specie, la validità della graduatoria del concorso a 397 posti è fissata al 31 maggio 2012 e che, pertanto, a partire dal prossimo anno, in presenza delle risorse economiche necessarie, potranno esservi le condizioni per procedere ad uno scorrimento della graduatoria, anche oltre il numero dei posti pubblicati.
24 febbraio 2010:
ordine del giorno su non riduzione organico educatori di Roberto Rao
La Camera,
premesso che
il provvedimento in esame prevede, all'esito del processo di riorganizzazione di cui all'articolo 74, del decreto legge n. 112 del 2008, un'ulteriore riduzione degli assetti organizzativi delle amministrazioni pubbliche ai fini del contenimento della spesa pubblica;
il comma 8-quinquies dell'articolo 2 individua le amministrazioni che non sono interessate dalle riduzioni descritte, tra cui il Corpo di Polizia Penitenziaria;
nonostante le difficoltà operative, la scarsezza di mezzi e personale risulta, inopinatamente escluso da tale previsione il personale civile del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria,
impegna il Governo
a valutare l'opportunità di adottare ulteriori iniziative normative volte ad includere tra il personale delle amministrazioni non interessate dalla riorganizzazione delle piante organiche non solo quello di polizia penitenziaria ma anche quello civile del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, con particolare riferimento alle figure degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi, anche in vista dell'avvio del Piano carceri che necessiterà di adeguate risorse umane e professionali. 9/3210/41. Rao, Ria.
Accolto come raccomandazione.
19 Febbraio 2010:
ordine del giorno su assunzione educatori di Donatella Ferranti e PD
La Camera,
premesso che:
l'articolo 17-ter stabilisce che, per l'attuazione del cosiddetto «Piano carceri» si conferiscono pieni poteri al Commissario straordinario che, per individuare la localizzazione delle aree destinate alla realizzazione di nuove infrastrutture carcerarie, d'intesa con il Presidente della regione territorialmente competente e sentiti i sindaci dei comuni interessati, potrà agire in deroga alla normativa urbanistica vigente, velocizzando procedure e semplificando le gare di appalto, utilizzando il modello adottato per il dopo terremoto a L'Aquila, derogando anche all'obbligo previsto dalla legge 7 agosto 1990, n. 241, volto a consentire agli interessati, proprietari delle aree che si intendono espropriare, la necessaria partecipazione al procedimento amministrativo;
la localizzazione costituisce di per sé variante e produce l'effetto di imporre il vincolo preordinato all'espropriazione e contro di essa non sarà possibile ricorrere al giudice amministrativo e si introduce anche una deroga al limite dei subappalti, che potranno aumentare dall'attuale 30 per cento fino al 50 per cento, in deroga all'articolo 118 del codice dei contratti pubblici; in sostanza, si affidano pieni poteri al Commissario straordinario, che potrà avvalersi anche del Dipartimento per la protezione civile per le attività di progettazione, scelta del contraente, direzioni lavori e vigilanza degli interventi strutturali ed infrastrutturali, in deroga ai criteri di trasparenza e pubblicità e in palese contraddizione con la mozione Franceschini ed altri n. 1-00302 (approvata sostanzialmente all'unanimità alla Camera il 12 gennaio di quest'anno e accettata dal Governo) che impegnava chiaramente il Governo a garantire, nell'ambito dei progetti della nuova edilizia penitenziaria, i criteri di trasparenza delle procedure e l'economicità delle opere evitando il ricorso a procedure straordinarie, anche se legislativamente previste,
impegna il Governo
a verificare l'adeguatezza, in proporzione alla popolazione carceraria, delle piante organiche riferite non solo al personale di polizia penitenziaria ma anche alle figure degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi, avviando un nuovo piano programmato di assunzioni che vada oltre il turn-over dovuto ai pensionamenti previsto dalla legge finanziaria per il 2010 e che garantisca le risorse umane e professionali necessarie all'attivazione delle nuove strutture penitenziarie, anche distribuendo meglio il personale sul territorio, concentrandolo nei compiti di istituto, sottraendolo ai servizi estranei, consentendogli un adeguato, costante ed effettivo aggiornamento professionale.
9/3196/13.
Donatella Ferranti.
Il comitato vincitori idonei concorso educatori dap in sostegno di Rita Bernadini
Educatori penitenziari sostengono la protesta di Rita Bernardini e Irene TestaRistretti Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori condivide e sostiene l’iniziativa non violenta intrapresa da Irene Testa e Rita Bernardini.Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori condivide e sostiene l’iniziativa non violenta intrapresa da Irene Testa e Rita Bernardini, impegnate in uno sciopero della fame perrichiedere l’esecuzione immediata di quanto proposto nelle cinque Mozioni parlamentari,unanimemente approvate nei giorni 11 e 12 gennaio 2010, riguardanti la situazione del sistema carcerario italiano.Giova ricordare che in quella occasione lo stesso Ministro Alfano assumeva precisi impegni ed affermava che vi avrebbe dato celere e certa attuazione sancendo l’inizio di un nuovo percorso,iniziato con la dichiarazione di Emergenza di tutto il sistema penitenziario alla quale ci si aspettava sarebbe seguita la predisposizione nel Piano Carceri di tutti quegli atti necessari ad ottemperare a quanto detto nelle citate Mozioni per poter, nei tempi strettamente necessari, affrontareconcretamente e efficacemente l´ormai ingestibile situazione creatasi nei nostri istituti penitenziari.Tuttavia, da un’iniziale analisi condotta sui primissimi elementi costitutivi e organizzativi del Piano Carceri emerge solo una particolare attenzione all’aspetto strutturale e custodiale, non prevedendo,invece, alcun intervento per incrementare e favorire la fondamentale componente rieducativa, vero obiettivo dell’esperienza carceraria.Questo Comitato ed altri illustri interlocutori del mondo penitenziario, continuano, infatti, a chiedere a gran voce che vengano assunti più educatori, affinché l’ingresso nelle nostre carceri non si limiti ad un forzato ozio, ma divenga precipuo momento di riflessione e riprogettazione del sé.Ad oggi, però, in merito alla questione degli educatori, alcuna volontà specifica è stata espressa dal Ministro, nonostante, le nostre carceri continuino quotidianamente ad affollarsi a causa dei numerosi nuovi ingressi, ma anche per la spaventosa carenza di educatori che, secondo quanto stabilito dalle vigenti leggi, rappresentano i coordinatori e i realizzatori materiali dei percorsirieducativi, nonché quelle figure professionali atte a garantire, nei giusti modi e nei tempi,l’espletamento, dell’intero iter necessario all’accesso alle misure alternative alla detenzione di quei detenuti che ne avrebbero i requisiti, ma che continuano a restare in carcere a causa dello sparuto numero di educatori attualmente in servizio a fronte di una popolazione di 66.000 persone carcerate.Pertanto, ci uniamo all´Onorevole Bernardini e a Irene Testa per chiedere l´immediata esecuzione delle citate mozioni e auspichiamo che il Ministro Alfano ne predisponga repentinamente l’avvio.Il Comitato, altresì, ad ausilio dell’iniziativa intrapresa da Rita Bernardini e da Irene Testa,promuove una “catena di informazione solidale” impegnandosi a diffondere la conoscenza di tale protesta non violenta tramite l’invio di questo comunicato non solo a tutti gli organi di informazione, ma anche ai propri conoscenti invitandoli a fare altrettanto.Il Comitato vincitori e idonei concorso educatori.
Martedì 16 marzo 2010
Ore 13.45
5-02550 Ferranti: In relazione all’assunzione di educatori penitenziari
Interrogazione a risposta in Commissione:
FERRANTI, MELIS, TIDEI e SAMPERI.
- Al Ministro della giustizia.
- Per sapere
- premesso che:
il 17 febbraio 2010 il Sottosegretario per la giustizia Caliendo è intervenuto in Senato sul tema dell'assunzione degli educatori penitenziari reclutati tramite il concorso pubblico per esami a 397 posti nel profilo professionale di educatore, area C, posizione economica C1, indetto con PDG 21 novembre 2003;
nel corso della succitata seduta, il Sottosegretario Caliendo ha affermato che entro aprile 2010 saranno assunti in via definitiva tutti gli educatori che hannosuperato i precedenti concorsi, oltre ai 170 già assunti (anche se agli interroganti risulta che siano stati assunti 97 educatori);
in realtà, l'assunzione dei vincitori del suddetto concorso era già programmata con l'indizione dello stesso nel 2003, per il quale il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria già disponeva dei fondi necessari;
lo stesso Ministro interrogato, onorevole Alfano, aveva riconosciuto l'improcrastinabilità e l'urgenza di assumere più unità di educatori quando, il 12 gennaio 2010, furono approvate alla Camera le mozioni sui problemi del carcere presentate da vari gruppi parlamentari;a fronte di una popolazione carceraria di 67.000 unità, il rapporto educatore/detenuto è di circa 1 a 1.000, cosa che rende in pratica impossibile lo svolgimento di qualsivoglia progetto rieducativo impedendo il corretto reinserimento del detenuto nel tessuto sociale, così come previsto nel dettato costituzionale;
non avendo il Ministro interrogato ancora proceduto all'assunzione di ulteriori unità degli educatori, limitandosi a rimandare la questione ad un futuro confronto in merito con i Ministri Tremonti e Brunetta, sarebbe auspicabile ed urgente un rapido avvio della procedura di assunzione di educatori, almeno per completare la già esigua pianta organica, ulteriormente ridotta di circa 400 unità dal decreto legislativo n. 150 del 2009
se non ritenga opportuno procedere celermente all'assunzione di educatori attingendo dalla vigente graduatoria degli idonei risultante dal concorso pubblico a 397 posti di cui in premessa, al contempo prorogando la validità della stessa per almeno un quinquennio, al fine di permetterne lo scorrimento graduale per compensare il turn-over pensionistico, evitando l'indizione di nuovi concorsi che comporterebbe ulteriori oneri finanziari.
(5-02550)
Risposta all'interrogazione di Donatella Ferranti:dal 2011 assunzioni degli idonei educatori concorso,il comitato vigilera'.
Nel rispondere agli On. interroganti ritengo opportuno segnalare che il concorso pubblico per esami a 397 posti nel profilo di "Educatore", Area C, posizione economica C1, dell'Amministrazione Penitenziaria, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 30 del 16.4.2004 - IV serie speciale e si è concluso in data 9 luglio 2008.La graduatoria definitiva, immediatamente dopo l'approvazione del Direttore Generale con provvedimento dell'11 luglio 2008, è stata trasmessa all'Ufficio centrale per il bilancio per l'apposizione del visto di controllo.Nell'anno 2009, in ragione dell'entità dei fondi stanziati ai sensi dell'articolo 1, comma 346, della Legge 24.12.2007 n. 244, è stato possibile procedere all'assunzione dei primi 103 vincitori del predetto concorso a 397 posti.Quanto alle restanti 294 unità, la competente Direzione Generale di questa amministrazione ha già programmato il relativo piano di assunzione ricorrendo, per la copertura degli originari 397 posti a concorso, allo scorrimento della graduatoria, ai sensi dell'art. 15, co. 7, DPR n. 487/99 e successive integrazioni e modificazioni.I nuovi educatori - alcuni dei quali individuati tra i candidati idonei, ma non vincitori del concorso, attese le 12 defezioni intervenute per rinunce, mancate stipule del contratto o dimissioni da parte degli aventi diritto - hanno infatti già scelto la sede di destinazione e, entro aprile del corrente anno, saranno formalmente assunti con firma del relativo contratto.Per quanto riguarda, invece, l'auspicata possibilità di procedere ad un ulteriore scorrimento della graduatoria oltre il numero dei posti originariamente messi a concorso, mi corre l'obbligo di segnalare che tale eventualità non rientra tra le ipotesi di cui all'art. 15, co. 7, del DPR n. 487/1994 e che pertanto, limitatamente all'anno in corso, non può essere attuata per mancato stanziamento dei fondi occorrenti.I fondi disponibili, infatti, sono stati impegnati sia per l'assunzione dei vincitori del suddetto concorso per educatori, sia per l'assunzione degli idonei al concorso a 110 posti di contabile, a copertura dei posti previsti dal relativo bando ed in ragione delle gravi carenze riscontrate anche nell'area contabile.Dato atto di quanto sopra e, premesso che la validità delle graduatorie è indicata in tre anni dalla data della pubblicazione nei Bollettini ufficiali, faccio presente che, nel caso di specie, la validità della graduatoria del concorso a 397 posti è fissata al 31 maggio 2012 e che, pertanto, a partire dal prossimo anno, in presenza delle risorse economiche necessarie, potranno esservi le condizioni per procedere ad uno scorrimento della graduatoria, anche oltre il numero dei posti pubblicati.
24 febbraio 2010:
ordine del giorno su non riduzione organico educatori di Roberto Rao
La Camera,
premesso che
il provvedimento in esame prevede, all'esito del processo di riorganizzazione di cui all'articolo 74, del decreto legge n. 112 del 2008, un'ulteriore riduzione degli assetti organizzativi delle amministrazioni pubbliche ai fini del contenimento della spesa pubblica;
il comma 8-quinquies dell'articolo 2 individua le amministrazioni che non sono interessate dalle riduzioni descritte, tra cui il Corpo di Polizia Penitenziaria;
nonostante le difficoltà operative, la scarsezza di mezzi e personale risulta, inopinatamente escluso da tale previsione il personale civile del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria,
impegna il Governo
a valutare l'opportunità di adottare ulteriori iniziative normative volte ad includere tra il personale delle amministrazioni non interessate dalla riorganizzazione delle piante organiche non solo quello di polizia penitenziaria ma anche quello civile del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria, con particolare riferimento alle figure degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi, anche in vista dell'avvio del Piano carceri che necessiterà di adeguate risorse umane e professionali. 9/3210/41. Rao, Ria.
Accolto come raccomandazione.
19 Febbraio 2010:
ordine del giorno su assunzione educatori di Donatella Ferranti e PD
La Camera,
premesso che:
l'articolo 17-ter stabilisce che, per l'attuazione del cosiddetto «Piano carceri» si conferiscono pieni poteri al Commissario straordinario che, per individuare la localizzazione delle aree destinate alla realizzazione di nuove infrastrutture carcerarie, d'intesa con il Presidente della regione territorialmente competente e sentiti i sindaci dei comuni interessati, potrà agire in deroga alla normativa urbanistica vigente, velocizzando procedure e semplificando le gare di appalto, utilizzando il modello adottato per il dopo terremoto a L'Aquila, derogando anche all'obbligo previsto dalla legge 7 agosto 1990, n. 241, volto a consentire agli interessati, proprietari delle aree che si intendono espropriare, la necessaria partecipazione al procedimento amministrativo;
la localizzazione costituisce di per sé variante e produce l'effetto di imporre il vincolo preordinato all'espropriazione e contro di essa non sarà possibile ricorrere al giudice amministrativo e si introduce anche una deroga al limite dei subappalti, che potranno aumentare dall'attuale 30 per cento fino al 50 per cento, in deroga all'articolo 118 del codice dei contratti pubblici; in sostanza, si affidano pieni poteri al Commissario straordinario, che potrà avvalersi anche del Dipartimento per la protezione civile per le attività di progettazione, scelta del contraente, direzioni lavori e vigilanza degli interventi strutturali ed infrastrutturali, in deroga ai criteri di trasparenza e pubblicità e in palese contraddizione con la mozione Franceschini ed altri n. 1-00302 (approvata sostanzialmente all'unanimità alla Camera il 12 gennaio di quest'anno e accettata dal Governo) che impegnava chiaramente il Governo a garantire, nell'ambito dei progetti della nuova edilizia penitenziaria, i criteri di trasparenza delle procedure e l'economicità delle opere evitando il ricorso a procedure straordinarie, anche se legislativamente previste,
impegna il Governo
a verificare l'adeguatezza, in proporzione alla popolazione carceraria, delle piante organiche riferite non solo al personale di polizia penitenziaria ma anche alle figure degli educatori, degli assistenti sociali e degli psicologi, avviando un nuovo piano programmato di assunzioni che vada oltre il turn-over dovuto ai pensionamenti previsto dalla legge finanziaria per il 2010 e che garantisca le risorse umane e professionali necessarie all'attivazione delle nuove strutture penitenziarie, anche distribuendo meglio il personale sul territorio, concentrandolo nei compiti di istituto, sottraendolo ai servizi estranei, consentendogli un adeguato, costante ed effettivo aggiornamento professionale.
9/3196/13.
Donatella Ferranti.
Il comitato vincitori idonei concorso educatori dap in sostegno di Rita Bernadini
Educatori penitenziari sostengono la protesta di Rita Bernardini e Irene TestaRistretti Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori condivide e sostiene l’iniziativa non violenta intrapresa da Irene Testa e Rita Bernardini.Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori condivide e sostiene l’iniziativa non violenta intrapresa da Irene Testa e Rita Bernardini, impegnate in uno sciopero della fame perrichiedere l’esecuzione immediata di quanto proposto nelle cinque Mozioni parlamentari,unanimemente approvate nei giorni 11 e 12 gennaio 2010, riguardanti la situazione del sistema carcerario italiano.Giova ricordare che in quella occasione lo stesso Ministro Alfano assumeva precisi impegni ed affermava che vi avrebbe dato celere e certa attuazione sancendo l’inizio di un nuovo percorso,iniziato con la dichiarazione di Emergenza di tutto il sistema penitenziario alla quale ci si aspettava sarebbe seguita la predisposizione nel Piano Carceri di tutti quegli atti necessari ad ottemperare a quanto detto nelle citate Mozioni per poter, nei tempi strettamente necessari, affrontareconcretamente e efficacemente l´ormai ingestibile situazione creatasi nei nostri istituti penitenziari.Tuttavia, da un’iniziale analisi condotta sui primissimi elementi costitutivi e organizzativi del Piano Carceri emerge solo una particolare attenzione all’aspetto strutturale e custodiale, non prevedendo,invece, alcun intervento per incrementare e favorire la fondamentale componente rieducativa, vero obiettivo dell’esperienza carceraria.Questo Comitato ed altri illustri interlocutori del mondo penitenziario, continuano, infatti, a chiedere a gran voce che vengano assunti più educatori, affinché l’ingresso nelle nostre carceri non si limiti ad un forzato ozio, ma divenga precipuo momento di riflessione e riprogettazione del sé.Ad oggi, però, in merito alla questione degli educatori, alcuna volontà specifica è stata espressa dal Ministro, nonostante, le nostre carceri continuino quotidianamente ad affollarsi a causa dei numerosi nuovi ingressi, ma anche per la spaventosa carenza di educatori che, secondo quanto stabilito dalle vigenti leggi, rappresentano i coordinatori e i realizzatori materiali dei percorsirieducativi, nonché quelle figure professionali atte a garantire, nei giusti modi e nei tempi,l’espletamento, dell’intero iter necessario all’accesso alle misure alternative alla detenzione di quei detenuti che ne avrebbero i requisiti, ma che continuano a restare in carcere a causa dello sparuto numero di educatori attualmente in servizio a fronte di una popolazione di 66.000 persone carcerate.Pertanto, ci uniamo all´Onorevole Bernardini e a Irene Testa per chiedere l´immediata esecuzione delle citate mozioni e auspichiamo che il Ministro Alfano ne predisponga repentinamente l’avvio.Il Comitato, altresì, ad ausilio dell’iniziativa intrapresa da Rita Bernardini e da Irene Testa,promuove una “catena di informazione solidale” impegnandosi a diffondere la conoscenza di tale protesta non violenta tramite l’invio di questo comunicato non solo a tutti gli organi di informazione, ma anche ai propri conoscenti invitandoli a fare altrettanto.Il Comitato vincitori e idonei concorso educatori.
Donatella Ferranti,PD:da Ionta, un primo segnale l'immediata assunzione dei tanti educatori.
CARCERI: PD, VOGLIAMO VEDERCI CHIARO. AUDIZIONE ALLA CAMERA DI IONTA
Roma, 13 gen
''Lo vogliamo esaminare puntigliosamente ed e' per questo che gia' domani chiederemo al presidente della commissione Giustizia, Giulia Bongiorno di attivarsi per prevedere al piu' presto l'audizione del capo del Dap, dott. Franco Ionta''. Cosi' la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti, commenta l'approvazione del piano carceri da parte del Cdm di oggi. ''I primi dati forniti dal ministro Alfano - sottolinea - non ci convincono fino in fondo: se infatti le carceri italiane possono ''tollerare' sino a circa 64.237 detenuti, da regolamento non potrebbero ospitarne piu' di 43.087. Il grado di sovraffollamento e' elevatissimo, siamo ampiamente fuori quota, e per arrivare ad 80.000 posti, i 21.749 annunciati oggi dal ministro Alfano sembrano insufficienti. E poi - prosegue - non basta costruire muri, occorre riempirli di personale numericamente e professionalmente adeguato: dalla polizia penitenzieria, agli psicologi, agli educatori e agli altri esperti. Di tutto questo ancora non c'e' traccia, ma aspettiamo di conoscere nel merito dal dott. Ionta le cifre esatte, certo - conclude - che un primo segnale potrebbe essere l'immediata assunzione dei tanti educatori e psicologi del concorso''.
Roma, 13 gen
''Lo vogliamo esaminare puntigliosamente ed e' per questo che gia' domani chiederemo al presidente della commissione Giustizia, Giulia Bongiorno di attivarsi per prevedere al piu' presto l'audizione del capo del Dap, dott. Franco Ionta''. Cosi' la capogruppo del Pd nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti, commenta l'approvazione del piano carceri da parte del Cdm di oggi. ''I primi dati forniti dal ministro Alfano - sottolinea - non ci convincono fino in fondo: se infatti le carceri italiane possono ''tollerare' sino a circa 64.237 detenuti, da regolamento non potrebbero ospitarne piu' di 43.087. Il grado di sovraffollamento e' elevatissimo, siamo ampiamente fuori quota, e per arrivare ad 80.000 posti, i 21.749 annunciati oggi dal ministro Alfano sembrano insufficienti. E poi - prosegue - non basta costruire muri, occorre riempirli di personale numericamente e professionalmente adeguato: dalla polizia penitenzieria, agli psicologi, agli educatori e agli altri esperti. Di tutto questo ancora non c'e' traccia, ma aspettiamo di conoscere nel merito dal dott. Ionta le cifre esatte, certo - conclude - che un primo segnale potrebbe essere l'immediata assunzione dei tanti educatori e psicologi del concorso''.
Assunzione degli educatori primo impegno del governo
Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori penitenziari esprime piena soddisfazione per l’approvazione delle cinque mozioni sul problema carcerario discusse ed accolte nei giorni 11 e 12 gennaio 2010 dal nostro Parlamento. Per la prima volta il Governo, rappresentato dal Ministro Alfano, ha preso consapevolezza della grave emergenza del sovraffollamento degli istituti di pena e, fra le altre fondamentali proposte presentate, si è impegnato:- a procedere all’assunzione immediata dei restanti educatori penitenziari previsti dalla pianta organica, da attingersi dagli idonei della vigente e menzionata graduatoria risultata dal concorso bandito per tale profilo professionale, affinché anche costoro possano partecipare ai previsti corsi di formazione che il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria deve attivare per questi operatori prima dell’ingresso nelle carceri a cui sono destinati, onde evitare sprechi di danaro per doverli riattivare in seguito;- a prorogare di almeno un quinquennio la validità della graduatoria di merito del concorso citato in premessa, in linea con gli orientamenti del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione nonché con le disposizioni in materia di razionalizzazione delle spese pubbliche in vigore - per permetterne un graduale scorrimento parimenti all’avvicendarsi dei fisiologici turn-over pensionistici, al fine di evitare l’indizione di nuovi concorsi per il medesimo profilo che comporterebbero inutili oneri pubblici;- ad assumere iniziative per lo stanziamento di fondi necessari per completare l’organico di educatori previsti dalla pianta organica attualmente vigente presso il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, considerato che lo sforzo economico da sostenere è annualmente molto esiguo, ma necessario per far funzionare meglio ed in modo più umano una branca importantissima del nostro sistema giustizia che non può più attendere;- a procedere all’alienazione di immobili ad uso penitenziario siti nei centri storici e alla costruzione di nuovi e moderni istituti penitenziari in altro sito;Esprimiamo, quindi, pieno compiacimento per l’importantissimo risultato raggiunto dall’On. Di Stanislao dell’Idv, il quale nella Sua circostanziata e approfondita mozione, ha dimostrato ancora una volta la Sua grande disponibilità e sensibilità verso tali problematiche, sapendo cogliere e far emergere sapientemente le necessità di questo delicato settore della nostra giustizia. Ringraziamo, inoltre, gli onorevoli Bernardini, Rao, Ferranti, Melis, Tidei, Vitali, Balzelli, Donadi, Paladini, Franceschini e tutti coloro che hanno appoggiato con voto favorevole le Loro mozioni, poiché di fronte a queste battaglie di umanità hanno saputo permeare il Loro impegno politico di quell’umanità e di quell’alto senso civico che rende capaci di abbandonare i colori politici e di volgere verso una proficua unità di intenti.Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori penitenziari, intanto, continuerà a vigilare affinché tali doveri vengano rispettati e proseguirà nel suo lavoro di diffusione della necessità dell’intervento rieducativo e quindi sulla centralità della presenza degli educatori, ovvero di quella figura professionale che rappresenta il vero catalizzatore ed esecutore materiale del percorso rieducativo di un detenuto, percorso che rappresenta l’unica vera speranza di un sano reinserimento sociale di chi vive l’esperienza delle sbarre e che rappresenta uno dei più validi strumenti atti ad evitare quegli stati di inerzia, apatia, depressione, frustrazione, ansia, inadeguatezza che troppo spesso percorrono prepotentemente i corridoi lungo i quali si snodano le fila di quelle celle all’interno delle quali si consumano, quotidianamente, suicidi, abusi, violenze. Auspichiamo, quindi, che il Governo predisponga celermente tutti gli atti necessari ad ottemperare quanto detto e che questa stessa volontà continui ad animarne tutti i passaggi ad essi necessari, per poter, nei tempi strettamente necessari, cominciare ad affrontare concretamente e efficacemente l’ormai ingestibile emergenza creatasi.
Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori penitenziari
Il Comitato vincitori e idonei del concorso per educatori penitenziari
venerdì 22 ottobre 2010
Carcere: VII rapporto sulle carceri dell'associazione Antigone.
VII RAPPORTO NAZIONALE SULLE CONDIZIONI DI DETENZIONE
DA STEFANO CUCCHI A TUTTI GLI ALTRI
COS’È L’OSSERVATORIO DI ANTIGONE
L’Osservatorio sulle condizioni di detenzione di Antigone nasce nel 1998 e, da allora ad oggi, ogni
anno il ministero della Giustizia ha rinnovato l’autorizzazione a visitare le carceri. Nel 2009 sono
stati 37 i volontari coinvolti. Il presente rapporto è il settimo. Gli ultimi istituti penitenziari visitati
sono stati quelli di: Alessandria, Ancona, Ascoli Piceno, Asti, Aversa (Opg), Bari, Belluno,
Bologna, Canton Mombello (Bs), Castrovillari, Catania Piazza Lanza, Chiavari, Civitavecchia,
Cremona, Fermo, Firenze Sollicciano, Forlì, Genova, Imperia, Latina, Locri, Mamone, Matera,
Melfi, Milano Bollate, Milano-Opera, Milano San Vittore, Modena, Napoli Poggioreale, Napoli
Sant'Eframo (Opg), Napoli Secondigliano, Novara, Nuoro, Padova, Paola, Parma, Pavia, Perugia,
Pesaro, Piacenza, Potenza, Pistoia, Prato, Reggio Emilia (Opg), Rieti, Roma Regina Coeli, Roma
Rebibbia Nuovo Complesso, Roma Rebibbia Femminile, Roma Struttura medicina protetta S.
Pertini, Rovigo, Sanremo, Spoleto, Sulmona, Treviso,Trieste, Velletri, Venezia, Verona, Verziano
(BS), Vibo Valentia Vigevano, Voghera.
I NUMERI DEL SISTEMA PENITENZIARIO ITALIANO
206 gli istituti penitenziari
44.612 i posti letto regolamentari
68.527 detenuti
43,7% composto da imputati. Record europeo.
15.233 i detenuti in attesa di primo giudizio
4,35% donne
2,6% internati
57 i bambini sotto i tre anni
11 le donne in gravidanza
18 gli asili nido funzionanti
22.675 i detenuti che hanno figli fuori dal carcere
877 i semiliberi
7.800 le persone le persone in affidamento in prova
4.692 le persone in detenzione domiciliare
0,23% delle persone in misura alternativa ha commesso reato durante la stessa
5.726 i detenuti italiani imputati o condannati per associazione a delinquere di stampo mafioso
71 i detenuti stranieri imputati o condannati per associazione a delinquere di stampo mafioso
28.154 i detenuti che hanno commesso violazioni della legge sulle droghe
11.601 i detenuti che devono scontare una pena inferiore a un anno di cui la metà stranieri
1.437 gli ergastolani italiani
54 gli ergastolani stranieri
930 i detenuti analfabeti
2.342 privi di titolo di studio
9.197 hanno finito la sola scuola elementare
595 i laureati
463 gli ultrasettantenni
7.311 i detenuti con meno di 25 anni
113 euro il costo medio giornaliero di un detenuto
7,36 euro il costo medio giornaliero di un detenuto per il suo mantenimento (pasti, igiene e
trattamento rieducativo)
I NUMERI DEL PERSONALE
Magistrati di sorveglianza
Sono 178 (l’organico è di 204). Ogni magistrato, in media, deve occuparsi di 394 detenuti. Postoche ogni detenuto, in media, presenta dieci domande l’anno (tra misure alternative, reclami,
liberazioni anticipate, ricoveri…), ogni giudice ha da portare avanti circa 4 mila procedimenti, ossia
dovrebbe concluderne 10 al giorno, festivi compresi. Ovviamente raramente esercita le funzioni di
controllo della legalità interna attraverso ispezioni.
Polizia penitenziaria
La pianta organica della Polizia Penitenziaria prevede un organico di 3.303 donne e di 38.965
uomini per un totale complessivo di 42.268 unità. Alla data attuale l’organico amministrato
equivale a 3.183 donne, 34.165 uomini, per un totale complessivo di 37.348 unità. Vi è un
poliziotto ogni due detenuti (sommando quelli in esecuzione interna e quelli in affidamento e
semilibertà). Da questi numeri bisogna però sottrarre il personale non in servizio attivo: ossia 315
donne, 2.794 uomini, per un totale di 3.109 unità. Risultano quindi in servizio 2.868 donne, 31.371
uomini per un totale di complessivo di 34.239 unità.
Educatori e assistenti sociali
La pianta organica ministeriale prevede 1.331 educatori e 1.507 assistenti sociali.
In servizio al 01/09/2010 risultavano 1.031 educatori e 1.105 assistenti sociali ossia circa 1
operatore ogni sessanta detenuti.
IL SOVRAFFOLLAMENTO DELL’ULTIMO DECENNIO PRODOTTO DA UN ECCESSO DI CUSTODIA CAUTELARE, DA DETENUTI STRANIERI E DI ORIGINE
SETTENTRIONALE. IL CROLLO NUMERICO DEI DETENUTI MERIDIONALI
Crescono i detenuti nell’ultimo decennio, crescono gli stranieri in carcere
I detenuti ristretti nelle 206 carceri italiane sono 68.527. 25.164 sono i detenuti stranieri 52.784
erano i detenuti nel 2000. 14.057 erano gli stranieri. In 10 anni i detenuti sono cresciuti di 15.743
unità. Gli stranieri sono a loro volta cresciuti di 11.107 unità. I due terzi della crescita della
popolazione reclusa è stata quindi determinata dagli stranieri. L’altro terzo, come vedremo, dai
detenuti nati nel settentrione d’Italia. La crescita degli stranieri in carcere è provocata da leggi che
puniscono l’inottemperanza dell’obbligo di espulsione e prevedono aggravi di pena per i recidivi.
Per quanto riguarda i settentrionali è più difficile individuarne le cause. Sicuramente ha un peso la
più difficile condizione economica.
Diminuiscono gli algerini, crescono di poco gli albanesi, crescono di molto i rumeni
I detenuti marocchini sono ora 5.330. Erano 3.096 nel 2000. I detenuti rumeni sono 3.045. Erano
529 nel 2000. I detenuti tunisini sono 3.225. Erano 2.148 nel 2000. Gli albanesi sono cresciuti di
poco. Gli algerini sono rimasti numericamente gli stessi. Nel solo 2009 gli stranieri sono cresciuti di
1351 unità Crescono i detenuti di origine padana (tranne i veneti che sono stabili), crollano le presenze dei
meridionali
I detenuti di origine del nord producono ben 9.782 detenuti ossia quasi il 15% del totale dei detenuti
e il 25% degli italiani in galera. Mai stati così tanti nella storia penitenziaria italiana. Si pensi che
nel 2001 i detenuti nati in Lombardia erano poco più di un terzo rispetto a quelli nati in Campania.
Oggi sono pochi di meno. Crollano le presenze di detenuti pugliesi, campani, calabresi, siciliani,
sardi. Crescono moltissimo i detenuti emiliani e toscani.
I detenuti del centro Italia sono 9.291
I detenuti del sud e delle isole sono 17.612
Il centro-nord ha più detenuti del centro-sud
Crollano quindi detenuti delle 4 regioni del sud più a rischio di presenza di criminalità organizzata
(Campania, Sicilia, Puglia, Calabria). Esse producono 17.439 detenuti ossia il 25% del totale.
Erano addirittura 25.668 nel 2001, ossia poco meno del 50% del totale, stranieri compresi.
LA SORPRESA DELL’ULTIMO TRIMESTRE: I DETENUTI INIZIANO A CRESCERE DI MENO. LE LEGGI NON SONO CAMBIATE. I POLIZIOTTI ARRESTANO MENO
PERCHÉ NON CI SONO PIÙ POSTI.
Nei primi sei mesi del 2010 i detenuti sono cresciuti di ben 3.647 unità. Negli ultimi tre mesi di sole
269 unità. Nel primo semestre 2010 i detenuti stranieri sono aumentati di 899 unità. 198 sono gli
stranieri in più nell’ultimo trimestre (pur essendo causa dei 4/5 della crescita totale).
La crescita mese per mese: il crollo nell’ultimo trimestre Gli stranieri sono cresciuti di 3.310 unità nel 2008.
275 nuovi stranieri al mese
Gli stranieri sono cresciuti di 2.505 unità nel 2009. 208 nuovi stranieri al mese
Gli stranieri sono cresciuti di 899 unità nel primo semestre 2010. 149 nuovi stranieri al mese
Gli stranieri sono cresciuti di 198 unità nell’ultimo trimestre. Soli 66 nuovi stranieri al mese.
SUICIDI E MORTI IN CARCERE
Nel 2009 le morti in carcere sono state 113 di cui 72 suicidi, 18 da accertare, 22 per malattia e 1 per
omicidio. Nei primi nove mesi del 2010 i suicidi sono stati 55.
VIOLENZE SESSUALI NEI CONFRONTI DI DETENUTI
Belluno, Casa Circondariale
Un agente di Polizia Penitenziaria è indagato per violenza sessuale ai danni di un detenuto
transessuale. I fatti sarebbero avvenuti nel giugno del 2009, quando l’agente avrebbe
costretto l’uomo ad un rapporto orale. La vittima avrebbe consegnato alla Procura un
campione del liquido seminale conseguente all’atto sessuale. Ad oggi si attende il responso peritale.
Frosinone, Casa Circondariale
Continua il processo contro un agente di polizia penitenziaria, due funzionari ed il vice direttore del
carcere di Frosinone imputati di violenza sessuale in danno ad un detenuto omosessuale e di
omissione di atti di ufficio. I fatti risalgono al 2006. Ad oggi, si attendono ulteriori ed eventuali
sviluppi.
Genova, Casa Circondariale
Nell’aprile 2010 inizia il processo contro il direttore del carcere di Pontedecimo imputato di
violenza sessuale continuata e aggravata, concussione per motivi di ordine sessuale,
induzione alla calunnia e falso. Secondo l’accusa, questi, era solito concedere benefici in
cambio di favori sessuali. Ad oggi si attendono ulteriori sviluppi.
Milano, Casa Circondariale
Un agente di Polizia Penitenziaria operativo nel carcere di San Vittore, è indagato per
violenza sessuale (reiterata) ai danni di un detenuto transessuale. I fatti (4 episodi) sarebbero
avvenuti tra i mesi di giugno e settembre del 2008. Ad oggi si attendono ulteriori sviluppi.
Per tutto il 2008 i detenuti sono cresciuti di 458 unità al mese.
Per tutto il 2009 i detenuti sono cresciuti di 555 detenuti al mese.
Per il primo semestre 2010 la crescita è stata di 607 detenuti al mese.
Nell’ultimo trimestre di sole 89 unità al mese.
La crescita degli stranieri: calano anche loro nell’ultimo trimestre.
Gli stranieri sono cresciuti di 1.525 unità nel 2000. 127 nuovi stranieri al mese
VIOLENZE NEI CONFRONTI DI MINORI
Lecce, Istituto penale per minori
Continua il processo contro nove agenti del carcere minorile di Lecce per abusi su minori e
violenze. Secondo la magistratura, all’interno della struttura si sarebbe creata, dal 2003 al
2005, una pseudo associazione di intenti finalizzata a sopprimere con la violenza qualsiasi
cenno di dissenso, tanto dei reclusi quanto del personale operante all’interno della struttura
stessa.
DOVE VANNO A FINIRE I SOLDI DELLA CASSA DELLE AMMENDE? QUASI TUTTI IN SICILIA
La Cassa delle Ammende è un fondo le cui risorse derivano direttamente dalle ammende pagate dai
condannati, da sempre destinato al “finanziamento di programmi che attuano interventi di assistenza
economica in favore delle famiglie di detenuti ed internati, nonché di programmi che tendono a
favorire il reinserimento”. Soldi fino ad oggi usati poco e male. Ma nel 2008 il governo, con il
decreto “mille proroghe” (n. 207 del 30/12/2008), oltre ad introdurre un gettone di presenza per i
componenti degli organi della Cassa delle Ammende (si tratta dei massimi vertici del DAP), che in
base al regolamento di esecuzione dell’ordinamento penitenziario dovrebbero prestare “la loro
opera gratuitamente”, include tra i possibili usi dei fondi della Cassa l’edilizia penitenziaria. I soldi
della cassa delle ammende andranno a finanziare il fantomatico piano carceri.
Ma quale uso viene fatto oggi della Cassa Ammende?
Nel biennio 2009/2010 sono stati finanziati 20 progetti, per un ammontare complessivo di € 17.380.594. Il finanziamento medio per ciascun progetto è di € 914.000. Se si tolgono i finanziamenti all’edilizia penitenziaria, che ammontano,complessivamente a € 1.172.022, il finanziamento medio per ogni progetto scende a € 853.000.
Si tratta di progetti di varia natura, che hanno però sempre come capofila l’amministrazione
penitenziaria (singoli istituti, UEPE, direzioni dello stesso DAP, etc.). Le eccezioni sono solo due.
Anzitutto l’Agenzia nazionale reinserimento al lavoro (Anrel), promossa dalla Fondazione
Monsignor F. di Vincenzo di Enna, finanziata con € 4.804.000, e gestita dal Movimento del
Rinnovamento nello Spirito Santo, un soggetto praticamente sconosciuto in ambito penitenziario,
che ad oggi ha al proprio attivo un l’inserimento di soli 12 detenuti. C’è poi il progetto Luce e
libertà, proposto dalla USL n. 5 di Messina, e finanziato con € 3.894.886, per sostenere un percorso
di formazione ed inserimento a favore di 56 (ebbene sì, 56!) internati in Ospedale Psichiatrico Giudiziario. La
Sicilia, unica regione in cui vengono finanziati progetti il cui capofila non appartiene alla Amministrazione Penitenziaria, incassa così con questi due progetti € 8.698.886, la metà esatta di quanto erogato dalla Cassa Ammende tra il 2009 e il 2010.
La strada individuata dal Ministro Alfano è dunque quella di una eccellenza tutta siciliana sulla quale il DAP sembra pronto a scommettere, o almeno a scommettere i pochi soldi per il reinserimento dei detenuti.
LE CARCERI SONO FUORILEGGE
Nelle settimane tra il 21 giugno e il 2 luglio 2010 una delegazione di A Buon Diritto e Antigone ha
visitato alcuni tra gli istituti penitenziari più affollati d'Italia, precisamente quelli di Padova CC,
Roma Rebibbia Femminile, Sulmona, Roma Regina Coeli, Fermo, Perugia Capanne, Como, Firenze
Sollicciano, Milano San Vittore, Napoli Poggioreale, Novara, Bologna, Gorizia, Trieste, Pistoia con
l’obiettivo di verificarne il rispetto della legalità dal punto di vista socio-sanitario. Tutti gli istituti
visitati, in base agli indicatori utilizzati (numero dei detenuti presenti, mq a disposizione per
detenuto; luminosità della cella e possibilità di apertura del blindato durante la notte per favorirne la
ventilazione nel periodo estivo; frequenza di accesso alle docce in comune e condizioni igieniche
delle stesse; numero di ore trascorse al di fuori della cella; presenza di una cucina ogni duecento
detenuti) sono risultati fuorilegge. Da qui la stesura di esposti indirizzati ai rispettivi Sindaci,
Assessori regionali alla sanità e ai Dirigenti delle Aziende sanitarie con la richiesta di provvedere
immediatamente a superare, per quanto di competenza, con ogni provvedimento opportuno o con
ogni adempimento relativo al caso di specie, le situazioni di violazione delle disposizioni in materia,
al fine di ripristinare con immediatezza condizioni sanitarie conformi al dettato normativo nel
termine di giorni trenta dal ricevimento dello stesso esposto.
Tra i risultati ottenuti: 1) l’ordinanza emessa dal Comune di Firenze in data 28 agosto 2010 in cui si
intima al Direttore del Carcere di Sollicciano di intervenire immediatamente per porre rimedio ai
gravi problemi che rendono il penitenziario insalubre per detenuti, agenti ed operatori; 2) le
verifiche da parte della Asl di Novara che hanno confermato le osservazioni già presenti
nell’esposto inviato richiedendo il sollecito intervento della Direzione della Casa Circondariale di
Novara per garantire il rispetto delle norme.
TOSSICODIPENDENZE E CARCERE: IL DOPPIO DELLA MEDIA EUROPEA
L’Italia detiene un non invidiabile primato in ambito europeo: secondo i dati forniti dal consiglio
d’Europa, nel continente la media di persone detenute per reati previsti dalla legge sulle droghe è
del 15,9%. Da noi è ristretto per i reati previsti dal solo art.73 del D.P.R. 309/90 il 38,2% dei
detenuti. Una cifra dunque esorbitante, superiore al doppio della media europea.
I tossicodipendenti in carcere sono 1 su 4.
Eppure i costi di gestione del sistema delle misure alternative sono molto inferiori a quelli del
sistema penitenziario. È anche curioso notare come il numero di soggetti annualmente transitati in
strutture socio/riabilitative (17.042 nel 2006, 16.433 nel 2007, e verosimilmente meno ancora negli
anni successivi, essendo diminuito il numero delle strutture) è davvero modesto rispetto al numero
dei tossicodipendenti entrati in carcere annualmente (24.646 nel 2006, 24.371 nel 2007, 30.528 nel
2008 e 25.180 nel 2009): è pertanto più facile trovare dei tossicodipendenti in carcere che non in
comunità!
I GARANTI IN REGIONI, PROVINCE E COMUNI D’ITALIA
In Italia non è ancora stata istituita la figura del difensore civico nazionale per i diritti dei detenuti,
ma esistono garanti regionali, provinciali e comunali le funzioni dei quali sono definite dai relativi
atti istitutivi. Il loro operato si differenzia per natura e funzione da quello degli organi di ispezione
amministrativa interna e della stessa magistratura di sorveglianza. È consentito loro effettuare
colloqui con i detenuti e possono visitare gli istituti penitenziari senza autorizzazione.
Attualmente sono stati istituiti i Garanti dei diritti delle persone limitate nella libertà presso:
17 Comuni: Bergamo, Bologna, Brescia, Ferrara, Firenze, Livorno, Nuoro, Pescara, Piacenza, Pisa,
Reggio Calabria, Roma*, Rovigo, San Severo (FG), Sassari, Torino, Verona;
6 Province:, Ferrara, Lodi, Milano, Padova, Roma*, Trapani;
8 Regioni: Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Sicilia.
Sono stati istituiti e MAI nominati i Garanti dei diritti delle persone limitate nella libertà presso:
1 Comune: Sulmona (AQ);
1 Provincia: Enna
4 Regioni: Emilia Romagna, Puglia, Toscana, Umbria
EDILIZIA PENITENZIARIA: LA CORTE DEI CONTI DENUNCIA LA MANCANZA DI FONDI E IL FALLIMENTO DEL PIANO CARCERI
Qui bastano le parole della Corte dei Conti estratte dall’ordinanza del 13 luglio 2010“Nella legge finanziaria per il 2001 erano previsti gli strumenti operativi della permuta, della finanza di progetto e della locazione finanziaria, solo l’ultimo dei quali è stato utilizzato, peraltro con esito negativo. E’ stata riscontrata la scarsa utilizzabilità o convenienza, nel settore, di tali strumenti. Anche la Soc. Dike Aedifica S.p.a., che avrebbe dovuto attendere agli interventi di edilizia giudiziaria, non ha svolto alcuna attività ed è stata sciolta anticipatamente…Il Capo del D.A.P.,per effetto dell’art. 44 bis del D.L. n. 207/2008, convertito dalla legge n. 14/2009, ha assunto le funzioni di Commissario delegato con i poteri straordinari previsti dall’art. 20 del D.L. n. 185/2008, convertito dalla legge n. 2/2009. Il programma predisposto dal Capo del Dipartimento
ai sensi del suddetto art. 44 bis prevede l ’attuazione degli interventi programmati entro il 2012,
con la creazione di oltre 17.000 nuovi posti detentivi. In una società civile e democratica la soluzione dei nodi relativi all’emergenza penitenziaria rappresenta uno degli obiettivi principali, in
quanto strettamente connesso ad una efficiente amministrazione della giustizia. Il sistema
carcerario è ispirato al principio costituzionale (art. 27) che stabilisce che ogni pena deve tendere
alla “rieducazione del condannato”. Tuttavia, alto è il rischio di vedere disatteso il dettato
costituzionale, in quanto la pena o non viene espiata o viene espiata in strutture, condizioni e forme
che non rispondono al principio della rieducazione dei detenuti….Con la legge 23 dicembre 2009,
n. 191 (legge finanziaria 2010), sono stati stanziati, “per far fronte alla grave e urgente emergenza
dovuta al sovrappopolamento delle carceri”, complessivi 500 milioni di euro, “destinati
all’attuazione, anche per stralci, del programma degli interventi necessari per conseguire la
realizzazione delle nuove infrastrutture carcerarie o l’aumento della capienza di quelle esistenti e
garantire una migliore condizione di vita dei detenuti”. L’Amministrazione ipotizza che realizzare
un padiglione da 200 posti nel comprensorio d’un plesso penitenziario già esistente implicherebbe
una spesa inferiore ai 10 milioni di euro, laddove un nuovo penitenziario da costruire in un’area
libera da preesistenti strutture, comporterebbe una spesa di circa 45 milioni di euro, senza contare
le susseguenti economie di risorse e di personale sopra citate….Sicchè, in base a tale previsione,
tutti gli interventi dovrebbero essere realizzati entro il 2012. Gli interventi previsti nel programma
dovranno consentire di ottenere complessivamente 17.129 nuovi posti detentivi, dei quali 4.605
derivanti da interventi già provvisti di finanziamento per un costo globale di 205.730.000 euro,
6.201 derivanti da interventi finanziabili in varie forme (quali fondi di bilancio, finanza di progetto,
locazione finanziaria, permute, fondi della Cassa depositi e prestiti mediante mutui pluriennali) per
un costo globale di 405.000.000 di euro e 6.323 derivanti da interventi da realizzare con fondi da
individuare per un costo globale di 980.000.000 di euro. L’intera gestione in materia di edilizia
penitenziaria risulta contrassegnata da pesanti difficoltà di attuazione per varie ragioni, fra le
quali emergono particolarmente la cronica insufficienza dei finanziamenti, i tortuosi meccanismi di
assegnazione delle risorse disponibili, le lungaggini procedurali, il frequente e rapido mutamento
delle esigenze e degli obiettivi, la dilatazione dei tempi nella fase esecutiva di costruzione delle
nuove strutture penitenziarie dovuta anche al sorgere di contenziosi. Non può non farsi cenno, in
proposito, alle notizie.. secondo cui vi sarebbero decine di strutture carcerarie, sparse in tutto il
Paese, edificate o incomplete e, comunque, abbandonate come, ad esempio: il carcere di Morcone
(Benevento), che sarebbe stato ultimato, abbandonato, poi ristrutturato e mai aperto; il carcere di
Busachi (Sardegna), che sarebbe costato 5 miliardi di lire e non avrebbe mai funzionato; l’istituto
di Castelnuovo della Daunia (Foggia), che sarebbe arredato inutilmente da 15 anni; il
penitenziario di Revere (Mantova), ancora incompleto, i cui lavori sarebbero fermi dal 2000 e i locali sarebbero stati saccheggiati. L’edilizia era uno dei tre pilastri del piano carceri. Non è
successo nulla al pari dei mai assunti 2 mila poliziotti e della mancata approvazione del disegno di
legge sulla detenzione domiciliare.
DA STEFANO CUCCHI A TUTTI GLI ALTRI
COS’È L’OSSERVATORIO DI ANTIGONE
L’Osservatorio sulle condizioni di detenzione di Antigone nasce nel 1998 e, da allora ad oggi, ogni
anno il ministero della Giustizia ha rinnovato l’autorizzazione a visitare le carceri. Nel 2009 sono
stati 37 i volontari coinvolti. Il presente rapporto è il settimo. Gli ultimi istituti penitenziari visitati
sono stati quelli di: Alessandria, Ancona, Ascoli Piceno, Asti, Aversa (Opg), Bari, Belluno,
Bologna, Canton Mombello (Bs), Castrovillari, Catania Piazza Lanza, Chiavari, Civitavecchia,
Cremona, Fermo, Firenze Sollicciano, Forlì, Genova, Imperia, Latina, Locri, Mamone, Matera,
Melfi, Milano Bollate, Milano-Opera, Milano San Vittore, Modena, Napoli Poggioreale, Napoli
Sant'Eframo (Opg), Napoli Secondigliano, Novara, Nuoro, Padova, Paola, Parma, Pavia, Perugia,
Pesaro, Piacenza, Potenza, Pistoia, Prato, Reggio Emilia (Opg), Rieti, Roma Regina Coeli, Roma
Rebibbia Nuovo Complesso, Roma Rebibbia Femminile, Roma Struttura medicina protetta S.
Pertini, Rovigo, Sanremo, Spoleto, Sulmona, Treviso,Trieste, Velletri, Venezia, Verona, Verziano
(BS), Vibo Valentia Vigevano, Voghera.
I NUMERI DEL SISTEMA PENITENZIARIO ITALIANO
206 gli istituti penitenziari
44.612 i posti letto regolamentari
68.527 detenuti
43,7% composto da imputati. Record europeo.
15.233 i detenuti in attesa di primo giudizio
4,35% donne
2,6% internati
57 i bambini sotto i tre anni
11 le donne in gravidanza
18 gli asili nido funzionanti
22.675 i detenuti che hanno figli fuori dal carcere
877 i semiliberi
7.800 le persone le persone in affidamento in prova
4.692 le persone in detenzione domiciliare
0,23% delle persone in misura alternativa ha commesso reato durante la stessa
5.726 i detenuti italiani imputati o condannati per associazione a delinquere di stampo mafioso
71 i detenuti stranieri imputati o condannati per associazione a delinquere di stampo mafioso
28.154 i detenuti che hanno commesso violazioni della legge sulle droghe
11.601 i detenuti che devono scontare una pena inferiore a un anno di cui la metà stranieri
1.437 gli ergastolani italiani
54 gli ergastolani stranieri
930 i detenuti analfabeti
2.342 privi di titolo di studio
9.197 hanno finito la sola scuola elementare
595 i laureati
463 gli ultrasettantenni
7.311 i detenuti con meno di 25 anni
113 euro il costo medio giornaliero di un detenuto
7,36 euro il costo medio giornaliero di un detenuto per il suo mantenimento (pasti, igiene e
trattamento rieducativo)
I NUMERI DEL PERSONALE
Magistrati di sorveglianza
Sono 178 (l’organico è di 204). Ogni magistrato, in media, deve occuparsi di 394 detenuti. Postoche ogni detenuto, in media, presenta dieci domande l’anno (tra misure alternative, reclami,
liberazioni anticipate, ricoveri…), ogni giudice ha da portare avanti circa 4 mila procedimenti, ossia
dovrebbe concluderne 10 al giorno, festivi compresi. Ovviamente raramente esercita le funzioni di
controllo della legalità interna attraverso ispezioni.
Polizia penitenziaria
La pianta organica della Polizia Penitenziaria prevede un organico di 3.303 donne e di 38.965
uomini per un totale complessivo di 42.268 unità. Alla data attuale l’organico amministrato
equivale a 3.183 donne, 34.165 uomini, per un totale complessivo di 37.348 unità. Vi è un
poliziotto ogni due detenuti (sommando quelli in esecuzione interna e quelli in affidamento e
semilibertà). Da questi numeri bisogna però sottrarre il personale non in servizio attivo: ossia 315
donne, 2.794 uomini, per un totale di 3.109 unità. Risultano quindi in servizio 2.868 donne, 31.371
uomini per un totale di complessivo di 34.239 unità.
Educatori e assistenti sociali
La pianta organica ministeriale prevede 1.331 educatori e 1.507 assistenti sociali.
In servizio al 01/09/2010 risultavano 1.031 educatori e 1.105 assistenti sociali ossia circa 1
operatore ogni sessanta detenuti.
IL SOVRAFFOLLAMENTO DELL’ULTIMO DECENNIO PRODOTTO DA UN ECCESSO DI CUSTODIA CAUTELARE, DA DETENUTI STRANIERI E DI ORIGINE
SETTENTRIONALE. IL CROLLO NUMERICO DEI DETENUTI MERIDIONALI
Crescono i detenuti nell’ultimo decennio, crescono gli stranieri in carcere
I detenuti ristretti nelle 206 carceri italiane sono 68.527. 25.164 sono i detenuti stranieri 52.784
erano i detenuti nel 2000. 14.057 erano gli stranieri. In 10 anni i detenuti sono cresciuti di 15.743
unità. Gli stranieri sono a loro volta cresciuti di 11.107 unità. I due terzi della crescita della
popolazione reclusa è stata quindi determinata dagli stranieri. L’altro terzo, come vedremo, dai
detenuti nati nel settentrione d’Italia. La crescita degli stranieri in carcere è provocata da leggi che
puniscono l’inottemperanza dell’obbligo di espulsione e prevedono aggravi di pena per i recidivi.
Per quanto riguarda i settentrionali è più difficile individuarne le cause. Sicuramente ha un peso la
più difficile condizione economica.
Diminuiscono gli algerini, crescono di poco gli albanesi, crescono di molto i rumeni
I detenuti marocchini sono ora 5.330. Erano 3.096 nel 2000. I detenuti rumeni sono 3.045. Erano
529 nel 2000. I detenuti tunisini sono 3.225. Erano 2.148 nel 2000. Gli albanesi sono cresciuti di
poco. Gli algerini sono rimasti numericamente gli stessi. Nel solo 2009 gli stranieri sono cresciuti di
1351 unità Crescono i detenuti di origine padana (tranne i veneti che sono stabili), crollano le presenze dei
meridionali
I detenuti di origine del nord producono ben 9.782 detenuti ossia quasi il 15% del totale dei detenuti
e il 25% degli italiani in galera. Mai stati così tanti nella storia penitenziaria italiana. Si pensi che
nel 2001 i detenuti nati in Lombardia erano poco più di un terzo rispetto a quelli nati in Campania.
Oggi sono pochi di meno. Crollano le presenze di detenuti pugliesi, campani, calabresi, siciliani,
sardi. Crescono moltissimo i detenuti emiliani e toscani.
I detenuti del centro Italia sono 9.291
I detenuti del sud e delle isole sono 17.612
Il centro-nord ha più detenuti del centro-sud
Crollano quindi detenuti delle 4 regioni del sud più a rischio di presenza di criminalità organizzata
(Campania, Sicilia, Puglia, Calabria). Esse producono 17.439 detenuti ossia il 25% del totale.
Erano addirittura 25.668 nel 2001, ossia poco meno del 50% del totale, stranieri compresi.
LA SORPRESA DELL’ULTIMO TRIMESTRE: I DETENUTI INIZIANO A CRESCERE DI MENO. LE LEGGI NON SONO CAMBIATE. I POLIZIOTTI ARRESTANO MENO
PERCHÉ NON CI SONO PIÙ POSTI.
Nei primi sei mesi del 2010 i detenuti sono cresciuti di ben 3.647 unità. Negli ultimi tre mesi di sole
269 unità. Nel primo semestre 2010 i detenuti stranieri sono aumentati di 899 unità. 198 sono gli
stranieri in più nell’ultimo trimestre (pur essendo causa dei 4/5 della crescita totale).
La crescita mese per mese: il crollo nell’ultimo trimestre Gli stranieri sono cresciuti di 3.310 unità nel 2008.
275 nuovi stranieri al mese
Gli stranieri sono cresciuti di 2.505 unità nel 2009. 208 nuovi stranieri al mese
Gli stranieri sono cresciuti di 899 unità nel primo semestre 2010. 149 nuovi stranieri al mese
Gli stranieri sono cresciuti di 198 unità nell’ultimo trimestre. Soli 66 nuovi stranieri al mese.
SUICIDI E MORTI IN CARCERE
Nel 2009 le morti in carcere sono state 113 di cui 72 suicidi, 18 da accertare, 22 per malattia e 1 per
omicidio. Nei primi nove mesi del 2010 i suicidi sono stati 55.
VIOLENZE SESSUALI NEI CONFRONTI DI DETENUTI
Belluno, Casa Circondariale
Un agente di Polizia Penitenziaria è indagato per violenza sessuale ai danni di un detenuto
transessuale. I fatti sarebbero avvenuti nel giugno del 2009, quando l’agente avrebbe
costretto l’uomo ad un rapporto orale. La vittima avrebbe consegnato alla Procura un
campione del liquido seminale conseguente all’atto sessuale. Ad oggi si attende il responso peritale.
Frosinone, Casa Circondariale
Continua il processo contro un agente di polizia penitenziaria, due funzionari ed il vice direttore del
carcere di Frosinone imputati di violenza sessuale in danno ad un detenuto omosessuale e di
omissione di atti di ufficio. I fatti risalgono al 2006. Ad oggi, si attendono ulteriori ed eventuali
sviluppi.
Genova, Casa Circondariale
Nell’aprile 2010 inizia il processo contro il direttore del carcere di Pontedecimo imputato di
violenza sessuale continuata e aggravata, concussione per motivi di ordine sessuale,
induzione alla calunnia e falso. Secondo l’accusa, questi, era solito concedere benefici in
cambio di favori sessuali. Ad oggi si attendono ulteriori sviluppi.
Milano, Casa Circondariale
Un agente di Polizia Penitenziaria operativo nel carcere di San Vittore, è indagato per
violenza sessuale (reiterata) ai danni di un detenuto transessuale. I fatti (4 episodi) sarebbero
avvenuti tra i mesi di giugno e settembre del 2008. Ad oggi si attendono ulteriori sviluppi.
Per tutto il 2008 i detenuti sono cresciuti di 458 unità al mese.
Per tutto il 2009 i detenuti sono cresciuti di 555 detenuti al mese.
Per il primo semestre 2010 la crescita è stata di 607 detenuti al mese.
Nell’ultimo trimestre di sole 89 unità al mese.
La crescita degli stranieri: calano anche loro nell’ultimo trimestre.
Gli stranieri sono cresciuti di 1.525 unità nel 2000. 127 nuovi stranieri al mese
VIOLENZE NEI CONFRONTI DI MINORI
Lecce, Istituto penale per minori
Continua il processo contro nove agenti del carcere minorile di Lecce per abusi su minori e
violenze. Secondo la magistratura, all’interno della struttura si sarebbe creata, dal 2003 al
2005, una pseudo associazione di intenti finalizzata a sopprimere con la violenza qualsiasi
cenno di dissenso, tanto dei reclusi quanto del personale operante all’interno della struttura
stessa.
DOVE VANNO A FINIRE I SOLDI DELLA CASSA DELLE AMMENDE? QUASI TUTTI IN SICILIA
La Cassa delle Ammende è un fondo le cui risorse derivano direttamente dalle ammende pagate dai
condannati, da sempre destinato al “finanziamento di programmi che attuano interventi di assistenza
economica in favore delle famiglie di detenuti ed internati, nonché di programmi che tendono a
favorire il reinserimento”. Soldi fino ad oggi usati poco e male. Ma nel 2008 il governo, con il
decreto “mille proroghe” (n. 207 del 30/12/2008), oltre ad introdurre un gettone di presenza per i
componenti degli organi della Cassa delle Ammende (si tratta dei massimi vertici del DAP), che in
base al regolamento di esecuzione dell’ordinamento penitenziario dovrebbero prestare “la loro
opera gratuitamente”, include tra i possibili usi dei fondi della Cassa l’edilizia penitenziaria. I soldi
della cassa delle ammende andranno a finanziare il fantomatico piano carceri.
Ma quale uso viene fatto oggi della Cassa Ammende?
Nel biennio 2009/2010 sono stati finanziati 20 progetti, per un ammontare complessivo di € 17.380.594. Il finanziamento medio per ciascun progetto è di € 914.000. Se si tolgono i finanziamenti all’edilizia penitenziaria, che ammontano,complessivamente a € 1.172.022, il finanziamento medio per ogni progetto scende a € 853.000.
Si tratta di progetti di varia natura, che hanno però sempre come capofila l’amministrazione
penitenziaria (singoli istituti, UEPE, direzioni dello stesso DAP, etc.). Le eccezioni sono solo due.
Anzitutto l’Agenzia nazionale reinserimento al lavoro (Anrel), promossa dalla Fondazione
Monsignor F. di Vincenzo di Enna, finanziata con € 4.804.000, e gestita dal Movimento del
Rinnovamento nello Spirito Santo, un soggetto praticamente sconosciuto in ambito penitenziario,
che ad oggi ha al proprio attivo un l’inserimento di soli 12 detenuti. C’è poi il progetto Luce e
libertà, proposto dalla USL n. 5 di Messina, e finanziato con € 3.894.886, per sostenere un percorso
di formazione ed inserimento a favore di 56 (ebbene sì, 56!) internati in Ospedale Psichiatrico Giudiziario. La
Sicilia, unica regione in cui vengono finanziati progetti il cui capofila non appartiene alla Amministrazione Penitenziaria, incassa così con questi due progetti € 8.698.886, la metà esatta di quanto erogato dalla Cassa Ammende tra il 2009 e il 2010.
La strada individuata dal Ministro Alfano è dunque quella di una eccellenza tutta siciliana sulla quale il DAP sembra pronto a scommettere, o almeno a scommettere i pochi soldi per il reinserimento dei detenuti.
LE CARCERI SONO FUORILEGGE
Nelle settimane tra il 21 giugno e il 2 luglio 2010 una delegazione di A Buon Diritto e Antigone ha
visitato alcuni tra gli istituti penitenziari più affollati d'Italia, precisamente quelli di Padova CC,
Roma Rebibbia Femminile, Sulmona, Roma Regina Coeli, Fermo, Perugia Capanne, Como, Firenze
Sollicciano, Milano San Vittore, Napoli Poggioreale, Novara, Bologna, Gorizia, Trieste, Pistoia con
l’obiettivo di verificarne il rispetto della legalità dal punto di vista socio-sanitario. Tutti gli istituti
visitati, in base agli indicatori utilizzati (numero dei detenuti presenti, mq a disposizione per
detenuto; luminosità della cella e possibilità di apertura del blindato durante la notte per favorirne la
ventilazione nel periodo estivo; frequenza di accesso alle docce in comune e condizioni igieniche
delle stesse; numero di ore trascorse al di fuori della cella; presenza di una cucina ogni duecento
detenuti) sono risultati fuorilegge. Da qui la stesura di esposti indirizzati ai rispettivi Sindaci,
Assessori regionali alla sanità e ai Dirigenti delle Aziende sanitarie con la richiesta di provvedere
immediatamente a superare, per quanto di competenza, con ogni provvedimento opportuno o con
ogni adempimento relativo al caso di specie, le situazioni di violazione delle disposizioni in materia,
al fine di ripristinare con immediatezza condizioni sanitarie conformi al dettato normativo nel
termine di giorni trenta dal ricevimento dello stesso esposto.
Tra i risultati ottenuti: 1) l’ordinanza emessa dal Comune di Firenze in data 28 agosto 2010 in cui si
intima al Direttore del Carcere di Sollicciano di intervenire immediatamente per porre rimedio ai
gravi problemi che rendono il penitenziario insalubre per detenuti, agenti ed operatori; 2) le
verifiche da parte della Asl di Novara che hanno confermato le osservazioni già presenti
nell’esposto inviato richiedendo il sollecito intervento della Direzione della Casa Circondariale di
Novara per garantire il rispetto delle norme.
TOSSICODIPENDENZE E CARCERE: IL DOPPIO DELLA MEDIA EUROPEA
L’Italia detiene un non invidiabile primato in ambito europeo: secondo i dati forniti dal consiglio
d’Europa, nel continente la media di persone detenute per reati previsti dalla legge sulle droghe è
del 15,9%. Da noi è ristretto per i reati previsti dal solo art.73 del D.P.R. 309/90 il 38,2% dei
detenuti. Una cifra dunque esorbitante, superiore al doppio della media europea.
I tossicodipendenti in carcere sono 1 su 4.
Eppure i costi di gestione del sistema delle misure alternative sono molto inferiori a quelli del
sistema penitenziario. È anche curioso notare come il numero di soggetti annualmente transitati in
strutture socio/riabilitative (17.042 nel 2006, 16.433 nel 2007, e verosimilmente meno ancora negli
anni successivi, essendo diminuito il numero delle strutture) è davvero modesto rispetto al numero
dei tossicodipendenti entrati in carcere annualmente (24.646 nel 2006, 24.371 nel 2007, 30.528 nel
2008 e 25.180 nel 2009): è pertanto più facile trovare dei tossicodipendenti in carcere che non in
comunità!
I GARANTI IN REGIONI, PROVINCE E COMUNI D’ITALIA
In Italia non è ancora stata istituita la figura del difensore civico nazionale per i diritti dei detenuti,
ma esistono garanti regionali, provinciali e comunali le funzioni dei quali sono definite dai relativi
atti istitutivi. Il loro operato si differenzia per natura e funzione da quello degli organi di ispezione
amministrativa interna e della stessa magistratura di sorveglianza. È consentito loro effettuare
colloqui con i detenuti e possono visitare gli istituti penitenziari senza autorizzazione.
Attualmente sono stati istituiti i Garanti dei diritti delle persone limitate nella libertà presso:
17 Comuni: Bergamo, Bologna, Brescia, Ferrara, Firenze, Livorno, Nuoro, Pescara, Piacenza, Pisa,
Reggio Calabria, Roma*, Rovigo, San Severo (FG), Sassari, Torino, Verona;
6 Province:, Ferrara, Lodi, Milano, Padova, Roma*, Trapani;
8 Regioni: Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Sicilia.
Sono stati istituiti e MAI nominati i Garanti dei diritti delle persone limitate nella libertà presso:
1 Comune: Sulmona (AQ);
1 Provincia: Enna
4 Regioni: Emilia Romagna, Puglia, Toscana, Umbria
EDILIZIA PENITENZIARIA: LA CORTE DEI CONTI DENUNCIA LA MANCANZA DI FONDI E IL FALLIMENTO DEL PIANO CARCERI
Qui bastano le parole della Corte dei Conti estratte dall’ordinanza del 13 luglio 2010“Nella legge finanziaria per il 2001 erano previsti gli strumenti operativi della permuta, della finanza di progetto e della locazione finanziaria, solo l’ultimo dei quali è stato utilizzato, peraltro con esito negativo. E’ stata riscontrata la scarsa utilizzabilità o convenienza, nel settore, di tali strumenti. Anche la Soc. Dike Aedifica S.p.a., che avrebbe dovuto attendere agli interventi di edilizia giudiziaria, non ha svolto alcuna attività ed è stata sciolta anticipatamente…Il Capo del D.A.P.,per effetto dell’art. 44 bis del D.L. n. 207/2008, convertito dalla legge n. 14/2009, ha assunto le funzioni di Commissario delegato con i poteri straordinari previsti dall’art. 20 del D.L. n. 185/2008, convertito dalla legge n. 2/2009. Il programma predisposto dal Capo del Dipartimento
ai sensi del suddetto art. 44 bis prevede l ’attuazione degli interventi programmati entro il 2012,
con la creazione di oltre 17.000 nuovi posti detentivi. In una società civile e democratica la soluzione dei nodi relativi all’emergenza penitenziaria rappresenta uno degli obiettivi principali, in
quanto strettamente connesso ad una efficiente amministrazione della giustizia. Il sistema
carcerario è ispirato al principio costituzionale (art. 27) che stabilisce che ogni pena deve tendere
alla “rieducazione del condannato”. Tuttavia, alto è il rischio di vedere disatteso il dettato
costituzionale, in quanto la pena o non viene espiata o viene espiata in strutture, condizioni e forme
che non rispondono al principio della rieducazione dei detenuti….Con la legge 23 dicembre 2009,
n. 191 (legge finanziaria 2010), sono stati stanziati, “per far fronte alla grave e urgente emergenza
dovuta al sovrappopolamento delle carceri”, complessivi 500 milioni di euro, “destinati
all’attuazione, anche per stralci, del programma degli interventi necessari per conseguire la
realizzazione delle nuove infrastrutture carcerarie o l’aumento della capienza di quelle esistenti e
garantire una migliore condizione di vita dei detenuti”. L’Amministrazione ipotizza che realizzare
un padiglione da 200 posti nel comprensorio d’un plesso penitenziario già esistente implicherebbe
una spesa inferiore ai 10 milioni di euro, laddove un nuovo penitenziario da costruire in un’area
libera da preesistenti strutture, comporterebbe una spesa di circa 45 milioni di euro, senza contare
le susseguenti economie di risorse e di personale sopra citate….Sicchè, in base a tale previsione,
tutti gli interventi dovrebbero essere realizzati entro il 2012. Gli interventi previsti nel programma
dovranno consentire di ottenere complessivamente 17.129 nuovi posti detentivi, dei quali 4.605
derivanti da interventi già provvisti di finanziamento per un costo globale di 205.730.000 euro,
6.201 derivanti da interventi finanziabili in varie forme (quali fondi di bilancio, finanza di progetto,
locazione finanziaria, permute, fondi della Cassa depositi e prestiti mediante mutui pluriennali) per
un costo globale di 405.000.000 di euro e 6.323 derivanti da interventi da realizzare con fondi da
individuare per un costo globale di 980.000.000 di euro. L’intera gestione in materia di edilizia
penitenziaria risulta contrassegnata da pesanti difficoltà di attuazione per varie ragioni, fra le
quali emergono particolarmente la cronica insufficienza dei finanziamenti, i tortuosi meccanismi di
assegnazione delle risorse disponibili, le lungaggini procedurali, il frequente e rapido mutamento
delle esigenze e degli obiettivi, la dilatazione dei tempi nella fase esecutiva di costruzione delle
nuove strutture penitenziarie dovuta anche al sorgere di contenziosi. Non può non farsi cenno, in
proposito, alle notizie.. secondo cui vi sarebbero decine di strutture carcerarie, sparse in tutto il
Paese, edificate o incomplete e, comunque, abbandonate come, ad esempio: il carcere di Morcone
(Benevento), che sarebbe stato ultimato, abbandonato, poi ristrutturato e mai aperto; il carcere di
Busachi (Sardegna), che sarebbe costato 5 miliardi di lire e non avrebbe mai funzionato; l’istituto
di Castelnuovo della Daunia (Foggia), che sarebbe arredato inutilmente da 15 anni; il
penitenziario di Revere (Mantova), ancora incompleto, i cui lavori sarebbero fermi dal 2000 e i locali sarebbero stati saccheggiati. L’edilizia era uno dei tre pilastri del piano carceri. Non è
successo nulla al pari dei mai assunti 2 mila poliziotti e della mancata approvazione del disegno di
legge sulla detenzione domiciliare.
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